CAGLIARI (ITALPRESS) – “Abbiamo affrontato alcuni temi che per la nostra Isola rappresentano, da anni, eterne incompiute e che sono fondamentali per lo sviluppo della Sardegna: dalle bonifiche, sia delle aree industriali che minerarie, al rilancio dei parchi nazionali; dallo smaltimento dell’amianto alla messa in sicurezza del territorio con urgenti opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Perciò, in particolare su questi temi, ho chiesto al Ministro un impegno economico del Governo nazionale”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, al termine dell’incontro, questa mattina a Roma, con il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Nel pomeriggio, l’Assessore, su delega del presidente Solinas, parteciperà alla Conferenza unificata Stato-Regioni, dove sarà presentato il ‘Piano nazionale di ripresa e resilienzà: sono previsti gli interventi del ministro Cingolani e dei suoi colleghi di Governo, Renato Brunetta della Pubblica amministrazione e Vittorio Colao dell’Innovazione tecnologica.
“Tra i temi dell’incontro anche l’economia circolare, soprattutto in riferimento ai rifiuti, e la strategia regionale e nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Infine, ho presentato il lavoro della Commissione ambiente della Conferenza delle Regioni, che vede la Regione Sardegna nel ruolo di coordinamento. Il Ministro ha preso l’impegno di incontrare, a breve e in videoconferenza, tutti gli assessori regionali con delega alle tematiche ambientali”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
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Ambiente, Lampis “con Cingolani affrontati temi per sviluppo Sardegna”
Vaccino. Sardegna, attivi gli hub di Oristano e Dolianova
CAGLIARI (ITALPRESS) – La Regione mette in campo due nuovi hub per la vaccinazione anti-Covid. Da oggi operativi i centri di Oristano e Dolianova, attivazioni che seguono a stretto giro le aperture del secondo hub di Nuoro e dei poli di Quartu e Ozieri, avviati alla fine della scorsa settimana. “L’apertura dei nuovi hub e dei punti di vaccinazione – dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas – segue la strada che abbiamo tracciato per incrementare la capacità del nostro sistema sanitario e rendere più capillare la campagna di immunizzazione sul territorio. I dati ci dicono che siamo già in grado di inoculare più dosi di quelle ricevute. Gli operatori sanitari, i tecnici e i volontari sono impegnati al massimo. Abbiamo fissato obiettivi importanti e saremo in grado di rispettare gli impegni qualora alla Sardegna arrivassero le scorte necessarie”.
Nella settimana tra il 5 e l’11 aprile sono state somministrate in Sardegna 59.660 dosi, a fronte di 40.950 arrivate nell’Isola. Il picco delle vaccinazioni è stato raggiunto giovedì con 11.696 dosi inoculate. A oggi, complessivamente, in Sardegna, è stato somministrato oltre l’80% delle dosi consegnate.
“La Sardegna sta combattendo la sua battaglia più importante. L’accelerazione sulla campagna di immunizzazione è già in atto – ribadisce il Presidente – e noi abbiamo espresso la ferma volontà di fare di più qualora risultasse possibile incrementare l’approvvigionamento dei vaccini, anche con l’impiego di risorse proprie, per consentire così la ripartenza del nostro tessuto economico e produttivo nei tempi più rapidi possibili”.
A Oristano, nei 3mila metri quadri della struttura comunale del Palazzetto dello Sport in località Sa Rodia, la campagna è partita con l’immunizzazione dei cittadini over 70, non esenti per patologia. L’hub, che a regime conterà dieci postazioni vaccinali, potrà somministrare fino a 1.500 dosi al giorno. A Dolianova, invece, nel Centro di aggregazione sociale di Su Cuccureddu, scendono in campo dodici medici di famiglia del Parteolla.
“Nell’ultimo mese – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – la Sardegna ha impartito una forte accelerazione, arrivando a essere fra le prime cinque regioni per dosi giornaliere somministrate ogni centomila abitanti. Proseguiamo con l’apertura di nuovi hub, strategici nei centri ad alta densità di popolazione, ma anche con l’attivazione di centri vaccinali nei comuni più piccoli, con la disponibilità e la preziosa collaborazione dei sindaci e dei medici di famiglia. Stiamo ottenendo risultati importanti grazie, soprattutto, al grande impegno di tutti gli operatori sanitari e di tutte le persone in prima linea nella lotta al virus”.
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Sardegna, Solinas “Oltre 1 milione a comuni per un’estate in sicurezza”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “A poche settimane dall’inizio della stagione balneare, nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, vogliamo garantire a cittadini e turisti un’estate in sicurezza nelle spiagge e nel mare della Sardegna. Con lo stanziamento di oltre 1 milione di euro possiamo assicurare la fruibilità degli arenili e delle acque prospicienti grazie alla predisposizione degli interventi di salvamento e dei programmi di previsione e prevenzione del rischio balneare”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo l’approvazione della delibera che, per la stagione balneare 2021, ha programmato le risorse finanziarie da assegnare ai Comuni costieri: 1.006.211 euro. A dicembre 2020 è stato istituito il Tavolo tecnico per l’elaborazione del ‘Piano regionale di Protezione civile multirischiò: “Un importante strumento di pianificazione – ha aggiunto l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, con la delega in materia di Protezione civile – che, sulla base del quadro normativo in materia e della situazione attuale della fascia costiera e delle attività instaurate, consentirà di valutare l’indice di rischio connesso alla balneazione per ciascun Comune costiero, in base ad alcuni parametri, tra cui il numero di interventi di salvamento a mare, la mortalità, la presenza di stabilimenti balneari nelle vicinanze”.
“In attesa dell’approvazione del Piano, i fondi verranno ripartiti per incentivare l’istituzione di adeguati presidi balneari sui litorali fruibili dell’Isola. Questi presidi di sicurezza potranno garantire l’accesso sicuro ai litorali, salvaguardando anche l’indotto economico che riguarda i territori costieri isolani” conclude Lampis. Le domande dovranno essere trasmesse dai Comuni alla Protezione civile entro il 30 aprile.
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Vaccino, Solinas inaugura l’hub di Quartu
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Completiamo progressivamente il numero di hub vaccinali sul territorio regionale. Quello di Quartu è un hub strategico per tutta la popolazione che può servire e si innesta in un momento particolare nel quale la campagna vaccinale sta registrando numeri sempre più alti. Da due giorni siamo oltre il target delle vaccinazioni giornaliere. Contiamo di arrivare a metà mese a 12mila inoculazioni al giorno e a 17mila alla fine di aprile, se dovessero arrivare i vaccini necessari”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che oggi, a Quartu, ha inaugurato il nuovo hub per le vaccinazioni anti-Covid nel palazzetto dello Sport di via Beethoven. Nelle ultime tre giornate la Sardegna non è mai scesa sotto le 10mila somministrazioni: 10.752 dosi nella sola giornata di ieri, mentre il picco è stato registrato mercoledì con 11.696 dosi inoculate.
Nella struttura di Quartu, a pieno regime, opereranno circa cinquanta persone per turno, tra medici, infermieri, Oss, amministrativi e volontari. In questa prima fase il centro sarà operativo sette giorni su sette dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Nei 1.400 metri quadri dell’hub: sei postazioni per l’accettazione, 12 punti per le anamnesi e 20 box per la somministrazione dei vaccini per una capacità stimata tra le 1.000 e 1.200 dosi giornaliere, che potranno essere incrementate fino a 1.800. In campo anche i medici e infermieri militari, grazie alla collaborazione fra Regione e forze armate.
Operativo da oggi anche il secondo hub di Nuoro, con la partecipazione dei medici di base. Martedì invece aprirà l’hub di Oristano. E proprio sull’attuazione dell’accordo con i medici di medicina generale il Presidente Solinas ha lanciato un appello ai medici di famiglia: “Affinchè si iscrivano alla piattaforma regionale per poter somministrare i vaccini e darci così una grande mano. Loro possono consentirci di fare il salto di qualità. Sono 1.200 sul territorio regionale, se solo ciascuno di loro somministrasse dieci vaccini, avremmo 12mila vaccinati in più al giorno”.
Sul cambio di classificazione che porterà la Sardegna in ‘zona rossà da lunedì il Presidente ha dichiarato:
“Paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone. Non è un fatto che riguarda solo la Sardegna, ma il mondo intero. I dati dell’ultima settimana – precisa il Presidente, ricordando che il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità fa rifermento a un andamento di due settimane fa – ci dicono che il contenimento è già in atto. Stiamo facendo tutto il possibile per contrastare con ogni mezzo l’avanzata del virus. Serve l’impegno di tutti: manteniamo le cautele e il rispetto delle norme anti-contagio. Il contrasto alla diffusione virale dipende da tutti noi, ciascuno deve fare la propria parte se vogliamo tornare alla normalità il più rapidamente possibile”.
Il Presidente ha inoltre aggiunto che “Non c’è alcuna correlazione fra l’aumento dei contagi e la campagna vaccinale in corso. L’età media dei nuovi contagi è molto più bassa rispetto a quella delle persone per cui, al momento, la campagna di vaccinazione è riservata. Quindi queste persone non sarebbero state comunque immunizzate”.
Il Presidente Solinas ha ricordato che è in corso un’interlocuzione col governo in merito alla richiesta avanzata con il Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci: “Per far ripartire il comparto turistico abbiamo concordato che si possa fare una sperimentazione sulle due isole maggiori, affinchè si possa arrivare rapidamente a una piena immunizzazione. Crediamo con forza a questa ipotesi al punto che abbiamo detto al governo che siamo pronti a coprire con risorse regionali la spesa per l’acquisto dei vaccini aggiuntivi”.
Il calendario di distribuzione dei vaccini prevede l’arrivo in Sardegna di 128mila dosi di Pfizer entro la fine di aprile (le ultime 41mila sono state consegnate il 6 aprile, mentre altre 43mila sono previste per la prossima settimana), a cui si aggiungono 27.200 dosi del vaccino AstraZeneca.
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Sardegna in zona rossa, Solinas “Contenimento contagi già in atto”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Purtroppo paghiamo una diffusione virale che ha camminato sulle gambe delle persone. Non dobbiamo nasconderci dietro un dito, alcuni atteggiamenti non son stati propriamente responsabili. Sono dati riferiti a due settimane fa, ma abbiamo i dati dell’ultima settimana che ci dice che il contenimento è già in atto e si stanno riducendo i numeri”. Così il presidente Christian Solinas ha commentato l’ingresso della Sardegna in zona rossa a margine dell’inaugurazione dell’hub vaccinale di Quartu Sant’Elena. “Questo di Quartu è decisamente un hub importante e strategico, che si innesta in un momento nel quale la campagna vaccinale sta prendendo numeri sempre maggiori – ha proseguito il governatore – Ieri e avantieri abbiamo rispettato il target di 10-11mila vaccini inoculati, puntiamo ad accelerare. Stiamo collaborando con tutte le associazioni del terzo settore e i militari dopo l’accordo con l’esercito. Contiamo di arrivare a metà mese alle 12 mila vaccinazioni, e a fine mese se arriveranno i vaccini necessari a 17mila”.
E sull’accordo con medici di base e farmacisti: “L’accordo è stato sottoscritto. Purtroppo devo riscontrare che c’è una lentezza nell’attuazione. Faccio appello ai tanti medici di medicina generale perchè si iscrivano alla piattaforma regionale e ci diano una grande mano. Loro possono farci fare il salto di qualità, sono 1200 in tutto il territorio regionale e se ognuno di loro facesse 10 vaccini avremmo 12mila vaccinati al giorno in più”.
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Sardegna zona rossa dal 12 aprile
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Mi ha appena chiamato il ministro Speranza. La Sardegna è in zona rossa”. Così l’assessore alla Sanità della Sardegna Mario Nieddu ha annunciato ufficialmente su Rainews il passaggio dell’isola in zona rossa a partire da lunedì. “Dalla riunione con la cabina di regia risulta che il nostro Rt, purtroppo, è salito sopra la soglia dell’1,25 – ha detto l’esponente della Giunta – e di conseguenza in automatico passiamo in zona rossa pur continuando a mantenere tutti gli altri parametri non così brutti come altre Regioni hanno. Purtroppo lo schema è quello e l’Rt ci manda automaticamente in zona rossa”.
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Solinas-Musumeci “Immunizzare subito le Isole per ripresa turismo”
ROMA (ITALPRESS) – I Governatori di Sardegna e Sicilia, Christian Solinas e Nello Musumeci, hanno chiesto con una dichiarazione
congiunta al Governo Draghi “di avere il coraggio di andare oltre la proposta di vaccinazione delle sole Isole Minori del Paese, puntando anche sulle due più grandi Isole del Mediterraneo a spiccata vocazione turistica, che possono garantire numeri importanti per la ripresa dell’economia nazionale”.
“La nostra condizione di insularità, che limita i punti d’accesso a porti e aeroporti, rende più semplice il controllo sanitario. Se procediamo rapidamente alla vaccinazione dell’intera popolazione, potremo ospitare in piena sicurezza i turisti aprendo veri e propri corridoi preferenziali verso paesi e regioni che hanno già completato l’immunizzazione – hanno spiegato Musumeci e Solinas – o utilizzando il modello dei voli e delle navi ‘Covidtested’, che garantisce un’enorme attrattività internazionale”.
I due Presidenti isolani hanno anche proposto di coprire con risorse regionali il costo per l’acquisto preferenziale delle dosi necessarie all’immunizzazione totale delle rispettive popolazioni o, quanto meno, l’autorizzazione da parte del Governo a prenotare i vaccini cosiddetti “aggiuntivi” come lo Sputnik in attesa dell’omologazione da parte di Ema o Aifa.
“Siamo pronti a sperimentare per primi queste soluzioni. La stagione turistica è alle porte e non possiamo permetterci un danno economico che metterebbe sul lastrico migliaia di famiglie. Oggi, la grande incertezza generata dalle posizioni contraddittorie assunte da Ema sui vaccini AstraZeneca sta determinando paure e rifiuti in misura altissima da parte della popolazione, che rischiano di pregiudicare il Piano Vaccinale – hanno concluso i due Governatori -. Per questo ribadiamo la nostra totale disponibilità e chiediamo al Presidente Draghi di poter acquistare dosi Pfizer, Moderna, J&J o Sputnik anche a nostre spese, pur di raggiungere l’obiettivo di una piena immunizzazione delle nostre Isole”.
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Economia e lavoro fermi in Sardegna, professionisti in bilico
CAGLIARI (ITALPRESS) – “Incominciamo dai dati per chiedere alla Regione di programmare politiche espansive a favore dei professionisti sardi”. Con queste parole, la presidente di Confprofessioni Sardegna, Susanna Pisano, annuncia la presentazione del II Rapporto sulle Libere Professioni in Sardegna, che sarà presentato venerdì 9 aprile 2021, a partire dalle 15.00 in diretta streaming sulla pagina Facebook di Confprofessioni.
E i dati del Rapporto fotografano una Regione sospesa. Con un PIL stagnante e un’occupazione bloccata agli stessi livelli di dieci anni fa, la Sardegna fa i conti con le conseguenze economiche del Coronavirus. Pur essendo una delle Regioni meno colpita dall’emergenza sanitaria, gli effetti della pandemia si fanno sentire soprattutto sul mercato del lavoro, dove si registra una percentuale di inattivi e disoccupati più alta rispetto alla media nazionale e un tasso di occupazione del 53,8%, inferiore di oltre 4 punti a quello del Paese.
“Il Rapporto regionale è uno strumento di analisi indispensabile per conoscere la realtà professionale in Sardegna. Il nostro obiettivo è proprio quello di colmare la scarsa conoscenza del nostro mondo soprattutto a livello regionale”, commenta il presidente nazionale di Confprofessioni, Gaetano Stella. “Grazie a una grande mole di analisi, dati e informazioni ad oggi non reperibile in nessun’altra pubblicazione di settore, il Rapporto è una fonte di conoscenze fondamentale per mettere in campo efficaci politiche di sviluppo locale, un manuale pronto all’uso per i nostri interlocutori istituzionali e associativi, quanto mai utile in una fase così complessa come quella che stiamo vivendo”.
I professionisti nel mercato del lavoro sardo. Il mercato del lavoro sardo registra tra il 2011 e il 2019 una diminuzione dell’1,9% degli occupati, con un calo che colpisce soprattutto gli indipendenti (-8,7%), gli imprenditori (-42,7%), coadiuvanti familiari, collaboratori e soci di cooperativa (-40,6%), e i lavoratori autonomi (agricoltori, artigiani e commercianti), che calano dell’1,3%. Crescono invece dello 0,6% dei lavoratori dipendenti e del 2,8% i liberi professionisti, che, con circa 28 mila unità al 2019, costituiscono però il 19,3% dei lavoratori indipendenti sardi, dato che si colloca nettamente al di sotto dell’aggregato nazionale (27%). I veterinari trainano la crescita, ma i commercialisti soffrono. Nell’Isola a farla da padrona sono le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” – settore che racchiude principalmente avvocati, commercialisti, consulenti aziendali e architetturi e ingegneri – che nel 2019 rappresentano il 61% dei professionisti sardi. Seguono a distanza i professionisti della sanità e dell’assistenza sociale (18%), quelli del settore di commercio, finanza e immobiliare (15%) e dei servizi alle imprese e tempo libero (7%). Dal Rapporto curato dal prof. Paolo Feltrin emerge comunque un settore professionale che prova a reagire alla crisi: tra il 2011 e il 2019 nella Regione si registra un aumento di veterinari e addetti ad altre attività scientifiche (+146,1%), le professioni tecniche (architetti, ingegneri) segnano una crescita significativa (+19,4%) e anche gli avvocati e notai tengono il passo (+4,9%). Ricambio generazionale al palo. Soffrono invece i professionisti di area amministrativa (-26,6%), di commercio, finanza e immobiliare (-7,9%), di sanità e assistenza sociale (-2,4%) e dei servizi alle imprese (-26,8%), settori nei quali il ricambio generazionale fatica a decollare. Tra il 2011 e il 2019, infatti, si registra una diminuzione dei professionisti nella fascia d’età tra i 15 e i 34 anni, che non superano il 12% del totale dei professionisti sardi. Ad attrarre i più giovani sono invece le professioni legate alla “Sanità e assistenza sociale” che passa dal 11% nel 2011 al 30% nel 2019; all’Area Legale, che passa dal 2 all’8%, all’area amministrativa (dal 3 al 17%) e il settore dei “Veterinari”, in cui i giovani tra i 15 e i 34 anni passano dal 5 al 25%. Stazionario l’andamento anche tra gli over 55 che tra il 2011 e il 2019 segna un modesto incremento a livello di sistema. Tuttavia, scendendo nel dettaglio, la quota di lavoratori con più di 55 anni, composta da professionisti esperti, è particolarmente attiva nel settore “Servizi alle imprese e tempo libero”, che passa dal 3% del 2011 al 45% del 2019, nelle professioni giudicihe (+9%), nell’area amministrativa (+15%) e nell’area del commercio, finanza e immobiliare (+6%); mentre i settori che registrano una riduzione per la fascia over 55 sono “Area tecnica” (-3%), “Veterinari e altre attività scientifiche” (-13%) e “Sanità e assistenza sociale” (-21%). Il totale dei professionisti sardi over 55 risulta stabile dal 2011 al 2019, e si assesta al 24% sul totale dei liberi professionisti.
Parità di genere ancora lontana.
Anche in Sardegna si conferma, come in tutta la Penisola, un marcato gap di genere tra professionisti e professioniste in ogni fascia d’età: gli uomini rappresentano il 63% dei professionisti sardi tra i 15 e i 34 anni, il 58% di quelli tra i 35 e i 44 anni, il 70% tra i 45 e i 54 anni, il 62% tra i 55 e i 64 e il 78% degli over 65. Per le due fasce di età 55-64 e over 65 il gap di genere è ancor più evidente rispetto a quello riscontrato nelle fasce dei più giovani, segnale che nelle nuove generazioni il divario tende a ridursi. Eppure sono proprio le professioniste ad aver un livello di istruzione superiore a quello dei colleghi maschi. Sebbene l’accesso a un ordine professionale richieda una laurea per la maggior parte delle professioni, in Italia la quota di professioniste laureate oscilla tra l’80% e l’85%, contro il 61%-67% dei colleghi maschi. Il trend è confermato anche in Sardegna, dove sono laureati solo il 65% dei professionisti, contro l’82% delle libere professioniste.
(ITALPRESS).









