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Sardegna

Covid, in arrivo 300 mila euro per i pescatori subacquei in Sardegna

CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono in arrivo 300mila euro di aiuti per i pescatori subacquei professionali. Lo ha deciso la Giunta regionale, nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia.
“L’emergenza sanitaria – spiega l’esponente della Giunta Solinas – ha inciso pesantemente in termini economici sull’attività di un’intera categoria. Queste nuove risorse si aggiungono a quelle già messe in campo dalla Giunta per sostenere un comparto che sta continuando a subire i contraccolpi di una crisi senza precedenti”.
Gli interventi saranno finanziati dal Fondo di solidarietà della pesca e dell’acquacoltura grazie al quale la Regione può erogare aiuti alle imprese che si trovino in particolari condizioni di bisogno per la ripresa produttiva a causa dei danni dovuti a calamità naturali, emergenze sanitarie, altri eventi eccezionali e ed eventi meteoclimatici avversi.
Ai titolari di autorizzazione alla pesca professionale subacquea dalla riva sarà concesso un aiuto forfettario di mille euro, 2mila euro se l’attività di pesca viene effettuata mediante imbarcazione d’appoggio (più la persona preposta all’ausilio e al soccorso) e fino a 3mila euro se sulla stessa imbarcazione ci sono due pescatori subacquei più la persona preposta all’ausilio e al soccorso.
Responsabile dell’attuazione degli aiuti (emanazione dell’avviso, ricevibilità, ammissibilità delle domande, emanazione dell’atto di concessione, registrazione dell’aiuto e liquidazione) è l’agenzia Laore. I contributi saranno erogati secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.
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Svezia, un chirurgo sardo esegue il primo trapianto bilaterale di mani

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La grande sfida è stata quella di coordinare un gruppo di oltre 15 chirurghi, infermieri e anestesisti per 18 ore di intervento”. Così il professore Paolo Sassu, chirurgo sardo specializzato in interventi alle mani, ha raccontato il primo trapianto bilaterale di mani nei paesi scandinavi eseguito sotto il suo coordinamento allo Sahlgrenska University Hospital in Svezia. “Lo scopo principale dell’equipe è stato assicurarsi che ossa, vene, tendini e nervi fossero connessi – ha proseguito il professore – in modo che le funzionalità della mano e la mobilità fossero al meglio possibile”. Il trapianto bilaterale di mani è un procedimento molto complesso che richiede un doppio intervento simultaneo sul donatore e sul ricevente, rendendo necessario un preciso lavoro di coordinamento oltre all’abilità dei chirurghi all’opera. Il paziente aveva perso entrambe le mani a causa di un’infezione subita due anni prima ed è stato dimesso dopo quattro settimane di riabilitazione, ma già dopo ventiquattro ore dall’operazione di trapianto è stato capace di muovere tutte e dieci le dita.
“La procedura chirurgica ha richiesto una pianificazione e un allenamento durati cinque anni”, ha spiegato Per Fredrikson, specialista di chirurgia delle mani e ideatore della tecnica applicata per connettere l’osso del donatore con l’avambraccio del ricevente. “Il fatto che siamo in grado di svolgere questo genere di procedure avanzate è un segno dell’eccellenza raggiunta dallo Sahlgrenska University Hospital”, ha chiosato Sassu. L’intervento si è reso necessario a causa delle difficoltà del paziente nel gestire delle protesi, che nei casi di amputazione doppia non sempre ottengono i risultati sperati, rendendo difficilissimi tutti i gesti quotidiani più semplici.
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Sardegna, Lampis “Incrementare capacità allerta nei casi di emergenza”

CAGLAIRI (ITALPRESS) – “Un grande risultato per la Regione Sardegna che, con il completamento della ‘Rete regionale di monitoraggio meteorologico e idropluviometricò, risponde compiutamente alle esigenze di sicurezza delle comunità, garantendo un supporto fondamentale nelle attività di protezione civile, soprattutto nell’ambito della prevenzione e della gestione delle emergenze ambientali”. Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, presentando il completamento e il collaudo della ‘Rete unica regionalè. “Grazie anche ad una proficua collaborazione con le Amministrazioni comunali, abbiamo realizzato l’aggiornamento tecnologico e l’ampliamento delle preesistenti reti di monitoraggio ambientale – ha aggiunto l’assessore Lampis – Un ulteriore tassello a difesa del territorio sardo e dei suoi cittadini, oltre che un importante strumento per la mitigazione del rischio idrogeologico”.
La Rete di monitoraggio, gestita dall’agenzia regionale Arpas, è costituita da 186 stazioni di monitoraggio termo-pluviometrico e meteorologico: 109 stazioni termo pluviometriche e 77 stazioni meteorologiche, che trasmettono i dati in tempo reale a una infrastruttura informatica formata da due centrali ubicate nelle sedi Arpas di Cagliari e Sassari, interconnesse tra loro mediante la Rete telematica regionale (Rtr). Le stazioni termo-pluviometriche rilevano i dati di temperatura dell’aria e di precipitazione, mentre le stazioni meteorologiche misurano anche la velocità e la direzione del vento, l’umidità relativa, la radiazione solare, la temperatura del suolo. Inoltre, alcune stazioni meteorologiche sono dotate di sensori aggiuntivi che misurano grandezze di interesse climatologico e agrometeorologico.
“La raccolta continua, sistematica e precisa dei dati costituisce un supporto informativo agli studi meteo-climatologici, agrometeorologici, di valutazione dei bilanci idrici, di pianificazione della gestione delle risorse idriche, di salvaguardia e difesa del territorio, consentendo anche una valida base per la qualità scientifica di studi, piani e programmi di interesse regionale e sovraregionale”, ha spiegato l’Assessore della Difesa dell’ambiente.
I dati di monitoraggio meteorologico costituiscono un complemento fondamentale rispetto agli ulteriori dati raccolti nel Sistema informativo regionale ambientale (Sira), che comprendono il monitoraggio di diverse componenti ambientali e di sistemi antropici (acque superficiali e sotterranee, qualità dell’aria ed emissioni in atmosfera, flora, fauna ed habitat, gestione dei rifiuti, siti inquinati, campi elettromagnetici), e contribuiscono a garantire anche un indispensabile supporto per le decisioni nelle politiche di sostenibilità ambientale.
“L’aggiunta della nuova rete a quelle preesistenti consente di disporre di un’importante diffusione sul territorio di oltre 300 punti di monitoraggio che coprono la quasi totalità dei comuni della Sardegna e dei suoi bacini idrografici. Inoltre, vogliamo rendere i dati consultabili in tempo reale mediante un accesso libero nel portale Sira, così da sensibilizzare i cittadini alla consultazione per essere tempestivamente informati”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
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Coronavirus, Solinas “Sardegna in zona gialla o azione legale”

CAGLIARI (ITALPRESS) – In una lettera inviata in serata al ministro della Salute Speranza, il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ha chiesto l’immediata modifica dell’ordinanza del 22 gennaio scorso e il ritorno della classificazione gialla per la Sardegna. In caso contrario, ha scritto il presidente, “saranno avviate azioni legali volte ad evitare ogni ulteriore danno ad un territorio già duramente provato dalla crisi. La collocazione della Sardegna tra le regioni ad alto rischio, in ragione dell’incidenza dei contagi per 100 mila abitanti, avrebbe certamente meritato maggiore ponderazione e condivisione, vista anche la mole di provvedimenti statali che le Regioni, con cadenze imprevedibili, sono tenute ad applicare con enormi sforzi interpretativi. Fino al 14 gennaio – prosegue -, la Sardegna era saldamente in zona gialla e proprio il 14 gennaio si è deciso inopinatamente di abbassare sensibilmente le soglie di rischio per l’ingresso in zona arancione, con immediata esecuzione. Proprio a questa collocazione si è vista candidata, a nostro avviso immotivatamente, la Sardegna. I dati immediatamente precedenti a quella data, relativi all’incidenza epidemiologica, segnalavano evidenze migliori di moltre altre regioni e un trend in miglioramento. La collocazione della Sardegna in arancione – osserva Solinas -, appare dunque immotivata e nemmeno è possibile individuare con certezza a quali dati si sia fatto riferimento per adottarla. I dati da noi trasmessi dopo essere stati tardivamente avvisati dal ministero, quelli pubblicati da Agenas e il confronto con gli indicatori di altre regioni in zona gialla, confermano l’ingiustizia del provvedimento adottato, tanto più che sono stati attivati numerosi nuovi posti in terapia intensiva e l’indicatore RT non è mai stato tale da giustificare la collocazione in arancione. Non vi è alcun sovraccarico dei servizi assistenziali. Nello spirito della leale collaborazione che deve guidare i rapporti tra Istituzioni, le chiedo dunque – prosegue Solinas rivolgendosi al ministro – di modificare l’ordinanza del 22 gennaio. In caso contrario, il dovere di tutelare gli interessi generali della Sardegna mi imporrà di intraprendere ogni azione in favore della mia terra. Per la Sardegna non è possibile accettare uno scenario così gravemente dannoso”, conclude.
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Chessa “Tornare subito in zona gialla in Sardegna riaprendo attività”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Condivido le preoccupazioni e le richieste degli imprenditori che operano nel settore della ristorazione, dello sport e dello spettacolo, che da tanto tempo sono costretti ad aperture limitate. La Sardegna deve essere subito riclassificata in ‘zona giallà, consentendo a questi lavoratori di riaprire le proprie attività e tutelare il proprio lavoro, evitando ulteriori penalizzazioni”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Commercio, Gianni Chessa, questa mattina, durante l’incontro in Assessorato coi rappresentanti del comitato “Io apro” del Sud Sardegna, composto da proprietari di bar, pizzerie, ristoranti e palestre. “Queste attività, che hanno fatto investimenti ingenti per mettersi in regola e rispettare le regole del distanziamento e della sanificazione dei locali, ora si trovano in grosse difficoltà per le scelte del Governo nazionale, mentre servono più controlli e più prevenzione – ha aggiunto l’assessore Chessa – A causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, molte attività sono in pesante difficoltà e rischiano di non riaprire più. Come Regione vogliamo tutelare il commercio, settore fondamentale del nostro sistema produttivo, affinchè la nostra Isola non sprofondi in una ancora più grave crisi socioeconomica”.
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Fondo (R)esisto in Sardegna, Zedda “Anticipati i termini del bando”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “Grazie al proficuo lavoro svolto dagli Uffici, siamo riusciti ad anticipare la pubblicazione dell’Avviso a sportello per la concessione di sovvenzioni a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, perfezionando il bando che consente la partecipazione ad una più ampia platea di destinatari”. Così, l’assessore regionale sardo del Lavoro, Alessandra Zedda, annuncia l’anticipazione della pubblicazione del bando (R)esisto, rispetto ai termini prefissati del giorno 27 gennaio 2021. Tra le modifiche apportate viene evidenziato il contributo parametrato al costo del lavoro annuo, fino ad un massimo del 30 per cento, a condizione che sia mantenuto alla data del 30 giugno 2020, almeno il 40 per cento, e non più il 50 per cento, degli addetti e degli effettivi in servizio rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019.
Obiettivo specifico, favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi attraverso l’erogazione di sovvenzioni a Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), Grandi imprese, Lavoratori e lavoratrici titolari di Partita IVA residenti in Sardegna senza dipendenti, particolarmente colpiti dalla pandemia. La presentazione delle domande dovrà essere effettuata esclusivamente utilizzando l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione all’interno del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 2 febbraio 2021 e fino alle ore 23:59 del 12 febbraio 2021. Farà fede la data di invio telematico certificata dal SIL. Sarà inoltre possibile consultare le FAQ presentate dagli aventi diritto.
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Sardegna, Solinas incontra ambasciatore Messico

CAGLIARI (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Sardegna,
Christian Solinas ha ricevuto stamattina, nel corso di una visita
istituzionale a Villa Devoto, l’ambasciatore del Messico in
Italia, Carlos Eugenio Garcìa de Alba Zepeda. Durante la visita
del diplomatico sono stati analizzati i punti di incontro che
potrebbero essere alla base di una futura collaborazione tra la
Sardegna e il Messico. In particolare, il presidente Solinas ha
descritto le opportunità per lo sviluppo dei rapporti economici e
culturali tra il Messico e la Sardegna, che rappresenta uno
strategico punto di snodo per tutti i Paesi che si affacciano sul
Mediterraneo. “Abbiamo apprezzato questo confronto con
l’ambasciatore che è servito a valutare gli aspetti, sia sul piano
culturale che su quello delle attività produttive, che possono
dare impulso ad una collaborazione tra Sardegna e il Massico. In
particolare per quanto riguarda la formazione accademica, che
potrebbe concretizzarsi presto con l’istituzione di una cattedra
che approfondisca materie di comune interesse”.
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Solinas “No alla zona arancione, tuteleremo le ragioni della Sardegna”

SASSARI (ITALPRESS) – “Assistiamo a un paradosso. Mentre inauguriamo nuovi posti letto in terapia intensiva, ben trenta, e altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura Covid del Binaghi, il Ministero decide il passaggio della Sardegna in zona arancione per il superamento della percentuale dei ricoveri. Noi riteniamo che questo calcolo sia sbagliato e già da ieri abbiamo manifestato allo stesso Ministro tutte le nostre perplessità e la contrarietà assoluta a una decisione di questo tipo”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, a Sassari, ha inaugurato il nuovo reparto di Terapia intensiva Coivd dell’Azienda ospedaliero-universitaria, allestito nella “Stecca bianca”, al piano terra della struttura di viale San Pietro. Trenta i posti letto ospitati nel nuovo reparto i cui lavori per la realizzazione sono partiti il 7 dicembre e si sono conclusi il 6 gennaio. Critica la posizione del presidente verso l’inasprimento delle restrizioni deciso dal governo: “Dietro quei colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede”.
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