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“Sardi e sicuri”, al via campagna di screening anti-Covid

TORTOLI’ (NUORO) (ITALPRESS) – E’ partita in tutti e 46 i punti di prelievo dei 23 Comuni dell’Ogliastra, la campagna “Sardi e sicuri”, il progetto della Regione Sardegna per la più grande attività di screening anti-Covid mai realizzata nell’Isola. Nella giornata odierna e fino alle 18 di domani, centottanta operatori eseguiranno sui cittadini ogliastrini, che si presenteranno ai punti di prelievo muniti di tessera sanitaria, la prima serie di tamponi antigenici cromatografici, in grado di restituire il risultato in pochi minuti segnalando eventuali positività attraverso la colorazione. I test saranno ripetuti tra una settimana sui soggetti risultati negativi sempre per mezzo di tamponi antigenici, questa volta a immunofluorescenza, processati sul posto con appositi macchinari.
“Con l’avvio della campagna ‘Sardi e sicurì diamo inizio a un’importante azione di contrasto al virus che coinvolgerà l’intero territorio dell’Isola, con l’obiettivo di spezzare la catena dei contagi e di ridurre significativamente la circolazione virale attraverso un’operazione di monitoraggio e tracciamento su vasta scala”, afferma il presidente della Regione Christian Solinas.
Oltre 30 mila i tamponi previsti nelle due giornate, che vedono sottoporsi al test anche 200 militari della base di Perdasdefogu e la collaborazione dell’esercito, con sei medici e sei infermieri, nel punto di prelievo di Elini.
Con quattro postazioni per i test, Tortolì, che ha anche registrato cinquemila cittadini iscritti nei giorni scorsi, è il Comune con il maggior numero di centri per l’esecuzione dei test. Mentre il centro aggregato più grande, allestito nel Palazzetto dello sport ‘PalaLixius’, con 8 postazioni per i tamponi e quattro per l’accettazione, è quello di Lanusei.
La campagna in Ogliastra è stata preceduta da un’ampia attività di informazione e di sensibilizzazione all’adesione rivolta ai cittadini. “Abbiamo attivato importanti sinergie fra le istituzioni. I sindaci del territorio hanno dato e stanno dando un contribuito importante sia sotto l’aspetto organizzativo e logistico, sia nell’attività di coinvolgimento della popolazione”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. In Ogliastra si punta a una copertura che superi il 60% della popolazione con l’esecuzione di oltre 30mila test. “La partecipazione allo screening è un gesto di solidarietà e responsabilità. Fattori chiave oggi quanto lo saranno domani per il mantenimento dei risultati che andremo a raggiungere”, conclude l’assessore.
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Coronavirus, in Sardegna 194 nuovi casi e 9 decessi

CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 31.861 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale sono stati rilevati 194 nuovi casi. Si registrano anche 9 decessi (764 in tutto), tre donne e sei uomini tra 42 e 90 anni. Le vittime: cinque residenti della provincia del Sud Sardegna e quattro della Città Metropolitana di Cagliari.
In totale sono stati eseguiti 488.894 tamponi con un incremento di 1.574 test. Sono invece 473 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (sei in meno rispetto al dato di ieri), mentre è di 43 (+2) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 16.238. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 14.036 (+111) pazienti guariti, più altri 307 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 31.861 casi positivi complessivamente accertati, 7.142 (+14) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 5.234 (+48) nel Sud Sardegna, 2.553 (+9) a Oristano, 6.371 (+56) a Nuoro, 10.561 (+67) a Sassari.
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12 milioni a comuni, Solinas “Favorire insediamento piccole imprese”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Dodici milioni di euro (2 milioni per il 2020 e 5 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022, ndr) a favore dei Comuni con l’obiettivo di insediare attività produttive nelle aree destinate ai Piani per gli insediamenti produttivi. “Si tratta di finanziamenti con grande importanza strategica perchè consentono di soddisfare il fabbisogno di infrastrutture necessarie all’insediamento di piccole imprese che gravitano nelle realtà urbane, destinati in modo mirato verso alcune aree così da ridare competitività ai sistemi produttivi e rilanciare l’occupazione”, ha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas.
“Risorse per favorire l’insediamento di aziende artigiane e di unità produttive di piccole dimensioni e di interesse locale – ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili – Così da potenziare e riqualificare l’offerta regionale di aree attrezzate per la localizzazione di insediamenti produttivi, migliorandone il grado di attrattività e qualificandone il contesto ambientale operativo. Particolare attenzione per gli interventi volti a ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni di sviluppo imprenditoriale e promuovere la localizzazione di nuove iniziative”. Una parte dello stanziamento complessivo (3 milioni di euro: 600mila euro per il 2020 e 1 milione 200mila per ciascuno degli anni 2021 e 2022) avrà come destinazione prioritaria la realizzazione di interventi di infrastrutturazione nelle aree industriali già di proprietà dei consorzi Zir, la cui titolarità è stata formalmente trasferita agli enti locali.
Questa la ripartizione dei finanziamenti: all’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla sono stati concessi 342mila euro; al Comune di Santa Giusta 700mila; Berchidda 410mila; Sant’Antioco 597mila; Ploaghe 720mila; Senorbì 535mila; Terralba 440mila; Sedilo 300mila; Villamassargia 300mila; Bono 300mila; Neoneli 540mila; Villamar 756mila; Arborea 540mila; Cabras 1 milione; San Gavino Monreale 302mila; Nurachi 340mila; Sorso 300mila; Arbus 308mila; Paulilatino 270mila. Inoltre, ai comuni di Tempio Pausania e di Iglesias, subentrati ai rispettivi consorzi Zir, rispettivamente 1 milione 800mila euro e 1 milione 200mila.
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Covid, a Cagliari apre ospedale Binaghi, Solinas “Risultato importante”

CAGLIARI (ITALPRESS) – L’ospedale Binaghi di Cagliari è pronto a ospitare i pazienti positivi al Covid-19. Subito disponibili i primi 41 posti letto a media intensità di cura, attrezzati con le dotazioni tecnologiche e suddivisi in due ali da 16 e 25 posti al secondo piano del nosocomio di via Is Guadazzonis. Nella struttura, a pieno regime e secondo la modularità prevista dal piano regionale per l’emergenza, potranno essere attivati fino a 140 posti letto in degenza ordinaria più 13 di terapia intensiva. “Un risultato importante”, ha dichiarato il Presidente della Regione Christian Solinas, che oggi ha inaugurato la nuova apertura dell’ospedale riconvertito. “Abbiamo attuato il piano che ci siamo dati – prosegue il Presidente – anticipando i tempi e con un numero di posti letto superiore a quelli inizialmente preventivati. Manteniamo alta la guardia contro il virus mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione e continuando a potenziare il sistema sanitario dell’Isola”.
“L’emergenza, dal suo inizio, ci ha portato più volte a dover rivedere e riorganizzare strutture e servizi”, dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “Siamo stati capaci di realizzare un complesso intervento di adeguamento in tempi rapidi con ottimi risultati. Abbiamo anche attivato importanti sinergie fra le aziende sanitarie del nostro territorio e il personale in servizio metterà insieme operatori dell’Arnas G. Brotzu, Aou di Cagliari e Ats, in una logica di equipe e lavoro di squadra. Superata l’emergenza contiamo di restituire alla città una struttura rinnovata”, ha concluso l’assessore.
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16,7 milioni per i pronto soccorso, Solinas “Rafforziamo sanità”

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Giunta regionale della Sardegna ha approvato la rimodulazione degli investimenti previsti nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid con un incremento dei fondi destinati al potenziamento dei pronto soccorso. Un’operazione che porta la dotazione finanziaria regionale da 3,2 milioni a un totale di 16,7 milioni per la realizzazione di interventi che andranno ad ampliare la portata di quanto già previsto nel Piano approvato a luglio. “Abbiamo moltiplicato le risorse disponibili per la realizzazione di importanti interventi nei pronto soccorso, includendo anche presidi ospedalieri precedentemente non inseriti nel Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid e per i quali i fondi stanziati dal ‘decreto Rilanciò non sarebbero stati sufficienti”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas.
“Il Covid – prosegue il Presidente – ha cambiato il modo di concepire la sanità nel mondo. Investire negli ospedali e nei servizi del territorio è stata la nostra priorità ancora prima che la pandemia arrivasse nell’Isola e lo è ancora di più oggi. Proseguiamo su questa strada guardando al futuro, tutelando la salute dei sardi”. Dodici complessivamente gli ospedali indicati nella rimodulazione degli interventi, cinque (San Camillo a Sorgono, A. Segni a Ozieri, Paolo Merlo a La Maddalena, Cto a Iglesias e Nostra Signora di Bonaria a San Gavino Monreale) i presidi che si aggiungono a quelli già precedentemente inclusi nel Piano regionale.
“Dall’inizio dell’emergenza abbiamo realizzato numerosi interventi sui nostri ospedali. L’investimento approvato – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – consentirà ulteriori adeguamenti dei pronto soccorso anche attraverso l’ampliamento degli spazi e, in alcuni casi, la realizzazione di nuovi volumi e la predisposizione di aree specifiche come zone dedicate alla gestione dei casi sospetti in attesa del risultato del tampone, aree di isolamento, ma anche semplicemente la dotazione di nuovi macchinari e strumentazione”.
“Le modifiche apportate al Piano – prosegue l’assessore – rispondono alle esigenze legate all’evoluzione del quadro pandemico sul nostro territorio, puntando a consolidare quanto fatto finora migliorando la sicurezza e l’efficienza dell’intero sistema dell’emergenza e urgenza, senza trascurare i presidi periferici”. La rimodulazione degli interventi, secondo i nuovi fabbisogni indicati dalle Assl, riguarderanno, in sintesi, gli ospedali: Giovanni Paolo II, Olbia (2,3 milioni di euro); Paolo Dettori, Tempio Pausania (1,6 milioni); Civile di Alghero (2 milioni); A. Segni, Ozieri (2,4 milioni).
San Camillo, Sorgono (223 mila euro); Paolo Merlo, La Maddalena (398 mila); Marino, Cagliari (868 mila); Cto, Iglesias (245 mila); San Marcellino, Muravera (687 mila); Nostra Signora di Bonaria, San Gavino Monreale (4,6 milioni); Nostra Signora della Mercede, Lanusei (925 mila); A. G. Mastino, Bosa (516 mila).
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Sardegna, nuovo Comitato Tecnico pesca e acquacoltura

CAGLIARI (ITALPRESS) – Un nuovo Comitato tecnico consultivo regionale della Sardegna per la pesca e l’acquacoltura. E’ quanto prevede un disegno di legge approvato dalla Giunta nel corso dell’ultima seduta su proposta dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. “Andiamo avanti – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – seguendo il percorso di riorganizzazione che abbiamo intrapreso per rendere la macchina regionale più efficiente e rispondente alle richieste di imprese e famiglie. L’istituzione di questo nuovo organismo servirà a modernizzare tutte le attività, all’interno dell’Amministrazione, necessarie a supportare due settori vitali per la nostra economia”.
Il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca fu istituito per la prima volta con la legge regionale del 5 luglio del 1963 e inizialmente il settore era di competenza dell’assessorato regionale dell’Industria. “La precedente normativa – spiega l’assessore Murgia – era ormai vetusta e non più adeguata alle odierne esigenze del settore della pesca e a quello in via di crescente sviluppo dell’acquacoltura. Questa base normativa si riferiva a un assetto organizzativo e a una ripartizione delle competenze ormai obsoleti e oggi necessita pertanto di un intervento organico di revisione e aggiornamento”.
La legge regionale del 29 maggio 2007 attribuisce infatti all’assessorato regionale dell’Agricoltura le funzioni di pesca, acquacoltura e molluschicoltura, compresa la ricerca, la tutela, la valorizzazione, la qualità dei prodotti ittici e l’educazione alimentare e le competenze relative agli interventi di valorizzazione produttiva delle lagune, stagni e laghi salsi della Sardegna. Oltre all’abrogazione della precedente legge regionale, il disegno di legge approvato dalla Giunta prevede che i componenti del Comitato, nominati dal presidente della Regione su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, svolgano i loro compiti a titolo gratuito e senza rimborsi spese, e restino in carica per cinque anni e comunque per un periodo non eccedente i centottanta giorni dal termine della legislatura regionale.
“Viene anche aggiornata la compagine del Comitato – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – garantendo un’adeguata rappresentanza di tutti gli enti e i soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione della pesca e dell’acquacoltura in Sardegna, per supportare dal punto di visto tecnico l’organo politico e presentare, anche di propria iniziativa, proposte finalizzate allo sviluppo sostenibile di questi settori, sia nelle acque interne sia in quelle marittime, oltre a suggerire provvedimenti per la tutela e il ripristino del nostro patrimonio ittico”.
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Vaccino, la Sardegna parte dal Brotzu di Cagliari con 180 operatori

CAGLIARI (ITALPRESS) – L’infettivologo Silverio Piro, 71 anni, e l’infermiera Virginia Boi, 58 anni, sono stati i primi due vaccinati in Sardegna. L’isola parte dall’ospedale Brotzu di Cagliari con i primi 180 operatori sanitari a cui sarà inoculata la prima parte delle 66mila dosi spettanti alla Regione dal piano Arcuri. La partita è atterrata all’aeroporto di Elmas ieri sera, intorno alle 22, scortata dai militari della Brigata Sassari. Nella prima mattina di oggi la consegna al Brotzu, per iniziare una campagna che partirà dal personale degli ospedali e dalle Rsa e si allargherà gradualmente alla popolazione. Già domani nuove dosi di vaccino raggiungeranno gli altri presidi ospedalieri cagliaritani.
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Sardegna, 5,5 mln per bonifica area mineraria Su Zurfuru

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La salvaguardia del prezioso patrimonio ambientale della Sardegna e il recupero delle aree contaminate è un obiettivo prioritario della Giunta regionale. Per l’area mineraria di Su Zurfuru è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa della grave contaminazione ambientale originata dall’attività mineraria, ricomprendendola tra gli interventi prioritari del Piano regionale di bonifica”. Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che stanzia, nel Bilancio pluriennale 2020-2022, 5 milioni 531mila euro a favore del Comune di Fluminimaggiore, per garantire la copertura finanziaria del primo lotto del progetto di bonifica e messa in sicurezza dell’area mineraria di Su Zurfuru, inclusa nel Sito di interesse nazionale (Sin) “Sulcis Iglesiente Guspinese”. Per questo intervento, l’Amministrazione comunale dispone già di un precedente finanziamento di 2 milioni 430mila euro.
“Il progetto definitivo, dopo essere stato oggetto di una complessa fase istruttoria e della conferenza decisoria indetta dal Ministero dell’Ambiente, è stato approvato con Decreto ministeriale – ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis – Prevede l’isolamento permanente delle sorgenti di contaminazione (discariche minerarie, bacino sterili) con interventi di messa in sicurezza e la realizzazione di un deposito (sito di raccolta) per completare l’asportazione dei rifiuti minerari. La suddivisione degli interventi in più ambiti (‘area laverià, ‘area di vallè, ‘area di montè, ‘area esternà) consente di procedere alla bonifica in più fasi, in funzione delle priorità di intervento e delle risorse disponibili”.
“Nel primo lotto di interventi nelle aree della laveria e di valle, quelli considerati prioritari, è prevista la rimozione dei rifiuti minerari, che andranno depositati in condizioni di sicurezza nel sito di raccolta dell’area di valle, in corrispondenza dell’esistente bacino sterili” ha spiegato l’assessore Lampis.
“Questo consentirà la piena valorizzazione dell’area laveria, oggetto di un recupero degli edifici più rappresentativi per fini culturali e museali. Mentre, il secondo lotto, riguardante gli ambiti denominati ‘area di montè e ‘area esternà, prevede interventi di accorpamento e messa in sicurezza delle maggiori discariche minerarie della zona di monte, nonchè opere di mitigazione ambientale. Verranno impiegate anche tecniche di ingegneria naturalistica, nel caso non fossero realizzabili interventi di messa in sicurezza di tipo tradizionale”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.
Il costo complessivo del progetto è stato quantificato in 11 milioni 466mila euro: 7 milioni 961 mila per il primo lotto; 3 milioni 504mila per il secondo.
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