Le grandi vertenze dell’Isola dei Mori sono state al centro di una lunga e cordiale telefonata tra il Premier Giuseppe Conte e il Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas. Il dialogo si è articolato sui temi di grande interesse per lo sviluppo dell’Isola e la ricerca di una strategia comune, nell’ottica di una piena collaborazione istituzionale, su una pluralità di temi di reciproco interesse strategico generale. Al Capo del Governo il Presidente della Regione ha illustrato lo stato delle principali vertenze aperte, a partire dal rilancio delle ragioni autonomistiche e della specialità della Sardegna, fino all’energia, ai trasporti, alle infrastrutture ed alla scuola. Una particolare attenzione è stata dedicata alla sanità, oggetto della recentissima riforma della governance sul territorio regionale. Proprio nel corso del confronto su questo tema, di particolare importanza e attualità, il Presidente Conte ha avuto modo di sottolineare la rilevanza strategica di grande interesse nazionale dell’investimento avviato dal Qatar sul Mater Olbia, centro di eccellenza per il trattamento delle patologie neurologiche ed oncologiche, che nasce per arginare la mobilità passiva dei pazienti sardi verso il continente.
Il recente ricambio dei vertici aziendali appare quindi funzionale, è stato auspicato dagli interlocutori, ad una ripresa del dialogo tra QFE, Governo e Regione per un rapido completamento dell’avvio delle attività programmate. Il Presidente Conte ed il Presidente Solinas si incontreranno personalmente a breve, per continuare ad affrontare, in un tavolo specifico sulla Sardegna, i diversi dossier aperti e dare nuovo impulso alla collaborazione interistituzionale. E’ stata anche preannunciata, ed auspicata da entrambe le parti, una nuova visita in Sardegna del Capo del Governo, da tenersi nelle prossime settimane. Sassari e Cagliari dovrebbero essere le tappe scelte per una serie di incontri istituzionali e per la visita ad alcune realtà del territorio.
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Colloquio telefonico Conte-Solinas, Premier presto in visita nell’Isola
Export a picco in Sardegna a causa del petrolio, bene le altre merci
CAGLIARI (ITALPRESS) – Nel secondo trimestre 2020 la Sardegna ha registrato un calo delle esportazioni di circa un miliardo di euro rispetto allo stesso periodo del 2019. Il valore dei beni esportati tra aprile e giugno è stato infatti di appena 536 milioni di euro, contro i 1.600 del 2019. Si tratta di un crollo del -66,5% che non ha eguali tra le regioni italiane e quasi triplica il dato medio nazionale (-27,9%). Ma la dinamica negativa va collegata all’andamento di un solo mercato, quello dei combustibili fossili. Se escludiamo questa voce si scopre infatti che tra aprile e giugno le esportazioni sarde sono addirittura aumentate (+2,5%) rispetto al secondo trimestre 2019 (sei milioni di euro in più): senza il settore petrolifero, che rappresenta l’80% dell’export isolano, la Sardegna diventa l’unica regione (oltre al Molise) che ha visto aumentare le esportazioni in questo primo scorcio del 2020. E’ quanto si evince dall’ultimo report del Centro studi della Cna Sardegna sull’export regionale che consentono di valutare l’impatto della crisi sanitaria su una componente importante per l’economia della Regione. “Al netto dei prodotti petroliferi raffinati le esportazioni sarde hanno mostrato, nel mezzo della crisi sanitaria, una sorprendente resilienza – commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – Bene soprattutto il comparto della lavorazione dei metalli, in grado di crescere significativamente e guadagnare importanti quote di mercato durante tutto il periodo di lock down. Guardando ai prossimi mesi, se la situazione sanitaria non dovesse precipitare, la congiuntura internazionale potrebbe riservare interessanti opportunità per l’export della Sardegna”. Osservando i dati regionali, appare evidente come l’effetto della crisi sanitaria sulle esportazioni si sia manifestato a partire dal trimestre primaverile. Il calo delle esportazioni è quantificabile, rispetto allo stesso periodo del 2019, in circa un miliardo di euro.
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Nuovo centro intermodale passeggeri a Sassari, Cdp farà da consulente
SASSARI (ITALPRESS) – Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Comune di Sassari hanno firmato un protocollo d’intesa per collaborare alla realizzazione del Centro Intermodale Passeggeri, opera con un investimento stimato di oltre 28 milioni di euro. Cdp, in linea con quanto previsto dal Piano Industriale 2019-2021, fornirà attività di consulenza di tipo tecnico-finanziario in favore dell’Amministrazione dalla programmazione fino all’affidamento e all’esecuzione dei lavori. Nello specifico – spiega una nota di Cdp – Cassa Depositi e Prestiti, in collaborazione con eventuali consulenti esterni, supporterà l’amministrazione nelle fasi di sviluppo dell’opera, dalla fase preliminare sino all’avvio dei cantieri. “Abbiamo ritenuto particolarmente utile cogliere questa opportunità offerta gratuitamente dalla Cassa Depositi e Prestiti – ha commentato il sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus – Abbiamo quindi aderito con convinzione alla proposta di consulenza per tutte le fasi (preistruttoria, istruttoria e di realizzazione) di questo progetto così fondamentale per tutto il territorio che è il centro intermodale di Sassari”. “Il protocollo firmato con il Comune di Sassari testimonia e rafforza l’impegno di Cdp nell’affiancare le Amministrazioni locali – nello specifico quelle della Sardegna, territorio in cui sono stati aperti di recente i due Spazio Cdp di Cagliari e Sassari – per accelerare il processo di sviluppo infrastrutturale del Paese. In questa fase, e in linea con il suo Piano Industriale 2019-2021, Cdp ha incrementato le sue attività a supporto dello sviluppo delle infrastrutture strategiche, fornendo assistenza sia tecnica sia finanziaria per accelerare i tempi di realizzazione delle opere e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio”, ha dichiarato Tommaso Sabato, responsabile della divisione Cdp Infrastrutture e Pubblica Amministrazione.
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Nieddu “L’ospedale di Nuoro non sarà depotenziato”
CAGLIARI (ITALPRESS) – Non ci sarà alcun trasferimento del reparto di Oncologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, nè allo Zonchello, nè all’interno del reparto dell’ex Pediatria dello stesso nosocomio. Ad assicurarlo è stato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu. “In particolare l’ipotesi di trasferimento allo Zonchello era già stata bloccata sul nascere a seguito del mio intervento, ancor prima che venisse decisa la manifestazione odierna”, precisa Nieddu, che aggiunge: “Abbiamo avviato un’interlocuzione con Ats. Nell’eventuale riorganizzazione degli spazi per rispondere alle necessità dell’emergenza Covid non verrà mai presa alcuna decisione che possa andare a scapito dei pazienti”. “L’ospedale San Francesco – spiega l’esponente della Giunta Solinas – è un presidio fondamentale per le cure oncologiche non solo nel centro Sardegna, ma di tutto il sistema regionale. Non esiste alcun disegno politico che possa minimamente contemplare il suo depotenziamento. Al contrario il nostro obiettivo è quello di potenziare i servizi andando a risolvere, prima di tutto, le carenze di personale che sono la prima ragione di sofferenza di una struttura che rimane sempre un’eccellenza”. “Il nostro sistema sanitario – conclude Nieddu – è fortemente impegnato al contrasto di una pandemia verso la quale non intendiamo abbassare la guardia, ma allo stesso tempo non intendiamo lasciare indietro nessuno o dimenticare le necessità di assistenza di chi soffre per altre malattie. In particolare i soggetti più fragili come i pazienti oncologici, verso i quali la nostra attenzione è massima”.
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Il grande tennis in Sardegna con un Atp 250, Binaghi “Occasione storica”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “New York, Roma, Amburgo, Parigi. Ora respirate un attimo: Pula. Poi Anversa, Vienna, Londra. Questa non è solo una cosa irripetibile, ma anche inimmaginabile.
Un’occasione storica colta dalla Sardegna” Così il presidente della federazione tennis, Angelo Binaghi, ha presentato la tappa del torneo Atp che si svolgerà al Forte Village di Santa Margherita di Pula (CA) dal 12 al 18 ottobre. “Stiamo parlando del massimo circuito professionistico del terzo sport più visto al mondo – prosegue Binaghi – è una cosa straordinaria avvenuta per una serie di coincidenze irripetibili. Chi doveva decidere non si è lasciato scappare questa opportunità e per questo ringrazio la Regione”. A guidare l’entry list l’argentino Diego Schwartzman, numero 14 al mondo. Poi il serbo Dusan Lajovic e il norveggese Casper Ruud, mentre per gli italiani Lorenzo Sonego, Stefano Travaglia, Salvatore Caruso e Gianluca Mager. “Daremo le wildcard a Cecchinato, Musetti e aspettiamo anche Fognini”, ha detto il numero uno della federtennis. Più che soddisfatto l’assessore Gianni Chessa: “Punteremo sempre di più sui grandi eventi sportivi. L’economia della Sardegna passa dal turismo e da questi eventi. Il mio dovere è dire sì a queste manifestazioni, qui sta il grande cambiamento che voglio portare”. Sui campi in terra rossa del Forte Village si comincerà a giocare da sabato 10 ottobre con le qualificazioni che metteranno in palio 4 posti per il tabellone principale.
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Zedda “Ue riconosca la clausola di insularità per la Sardegna”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “La Sardegna ancora oggi attende il riconoscimento dello status insulare da parte della Commissione europea ed è evidente il grave ritardo sull’applicazione dell’articolo che definisce la condizione di insularità per tutte le isole periferiche. Le regioni insulari del Mediterraneo soffrono infatti di una doppia perifericità, di carattere sia geografico che economico, e l’Unione Europea e gli Stati membri sono chiamati a tenere in considerazione le problematiche e le esigenze specifiche delle regioni insulari”. E’ la richiesta avanzata a gran voce dalla vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda, intervenendo in videoconferenza in rappresentanza del presidente, Christian Solinas, all’evento organizzato dall’ufficio di rappresentanza della Regione Sardegna a Bruxelles, nell’ambito della Settimana europea delle regioni e delle città 2020. “La richiesta dei sardi è inequivocabile – ha aggiunto la vicepresidente – E’ necessaria l’adozione di una clausola di insularità che mitighi l’applicazione della normativa in materia di aiuti di Stato in tutti i settori strategici, quali trasporti, connettività digitale, reti energetiche e gestione delle risorse naturali”.
“Attraverso un’azione comune di tutte le regioni insulari – ha proseguito Zedda – si possono determinare iniziative coerenti e adeguate che salvaguardino e tutelino i territori periferici dagli svantaggi nell’ambito della politica dell’Ue. Alla luce di ciò le politiche dell’Ue devono essere calibrate su particolari sfide territoriali, impedendo in tal modo possibili disparità di trattamento derivanti dall’attuazione della medesima politica in contesti territoriali diversi”. La Regione Sardegna ha partecipato in qualità di capofila del partenariato insulare interregionale costituito dalle Regioni Corsica, Baleari e Gozo, e quello odierno rappresenta il principale appuntamento dedicato alla politica regionale dell’Unione europea, organizzato annualmente dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione europea. L’iniziativa, che si configura come una conferenza politica di alto livello, ha affrontato le questioni e le sfide legate alla condizione di insularità.
Nella prima parte i rappresentanti politici di Sardegna, Corsica, Isole Baleari e Gozo hanno discusso delle sfide dei territori insulari nell’ambito delle politiche dell’Ue, mentre successivamente è seguito un dibattito aperto con i partecipanti, tra i quali, europarlamentari, membri del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale, rappresentanti della Commissione europea, rappresentanti politici e tecnici delle autonomie locali e regionali dei territori insulari europei, rappresentanti della società civile. “La condizione di insularità è fonte di gravi svantaggi strutturali, naturali e permanenti che si ripercuotono sui cittadini e le imprese del territorio. Tali svantaggi si traducono in vincoli, diseconomie e fallimenti del mercato che non consentono competitività al pari delle altre regioni”, ha voluto rimarcare la vicepresidente Zedda al termine della riunione. “La nostra Isola non vuole vivere la condizione di status privilegiato – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – ma semplicemente vuole rivendicare il diritto di eguaglianza sostanziale, in primis il diritto alla mobilità, che l’attuale normativa rispetta solo formalmente”.
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Coronavirus, in Sardegna registrati 62 nuovi contagi
CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 4.118 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 62 nuovi casi, 47 rilevati attraverso attività di screening e 15 da sospetto diagnostico. Resta invariato il numero delle vittime, 155 in tutto. In totale sono stati eseguiti 196.650 tamponi, con un incremento di 2.069 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 113 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+7 rispetto al dato di ieri), mentre resta stabile il numero dei pazienti in terapia intensiva: 21. Le persone in isolamento domiciliare sono 2.052. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.760 (+30) pazienti guariti, più altri 17 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 4.118 casi positivi complessivamente accertati, 621 (+3) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 442 (+5) nel Sud Sardegna, 330 (+6) a Oristano, 569 (+22) a Nuoro, 2.156 (+26) a Sassari.
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Registrati in Sardegna 60 nuovi casi di Coronavirus, nessun decesso
CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 4.056 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 60 nuovi casi, 52 rilevati attraverso attività di screening e 8 da sospetto diagnostico. Resta invariato il numero delle vittime, 155 in tutto. In totale sono stati eseguiti 194.581 tamponi, con un incremento di 1.876 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 106 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (quattro in meno rispetto al dato di ieri), mentre sono 21 (+1) i pazienti terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 2.027. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.730 (+42) pazienti guariti, più altri 17 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 4.056 casi positivi complessivamente accertati, 618 (+8) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 437 (+13) nel Sud Sardegna, 324 (+3) a Oristano, 547 (+16) a Nuoro, 2.130 (+20) a Sassari.
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