SASSARI (ITALPRESS) – La polizia, in collaborazione con la polizia penitenziaria, ha arrestato in Sardegna Giuseppe Mastini noto come “Johnny lo Zingaro” evaso dal carcere qualche giorno fa.
L’uomo è stato rintracciato in un casale in una zona rurale della provincia di Sassari.
Alla cattura hanno partecipato gli uomini del servizio centrale operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Sassari.
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Johnny lo Zingaro catturato nel sassarese
Coronavirus, in Sardegna rilevati 54 nuovi casi su 1.322 tamponi
CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 2.928 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 54 nuovi casi, 46 rilevati attraverso attività di screening e 8 da sospetto diagnostico. Resta invariato il numero delle vittime, 140 in tutto. In totale sono stati eseguiti 159.402 tamponi, con un incremento di 1.322 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 85 i pazienti ricoverati in ospedale (+5 rispetto al dato di ieri), mentre sono 16 (+2) i pazienti attualmente in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.339. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.341 (+18) pazienti guariti, più altri 7 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 2.928 casi positivi complessivamente accertati, 483 (+5) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 295 (+7) nel Sud Sardegna, 170 (+20) a Oristano, 254 (+4) a Nuoro, 1.726 (+18) a Sassari.
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Covid, Solinas: “Sulla Sardegna mistificazioni inaccettabili”
“Il Ministro Boccia bene farebbe a chiarire come e perché i cittadini sardi siano discriminati in alcune regioni senza che il Governo abbia detto una parola. Lazio, Campania e Puglia hanno adottato ordinanze che impongono a chi rientra dalla Sardegna il tampone e la quarantena. E’ di oggi la notizia di una famiglia sarda con bambini, che riconosciuta all’ingresso dello zoo di Roma per via della nostra lingua, è stata fermata e le è stato impedito l’accesso sulla base di disposizioni amministrative della Regione Lazio, per paura che potesse contagiare gli animali. E su questo il Governo di Boccia, quello che si dichiara ‘vicino alla Sardegna’ , non ha avviato nessuna istruttoria, nessuna verifica di legittimità costituzionale, non ha nemmeno sentito il bisogno di chiedere scusa”. Lo dice il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in risposta alle dichiarazioni rese dal Ministro degli affari regionali Francesco Boccia.
“Abbiamo subito dalla metà di Agosto un attacco politico e mediatico senza precedenti nei confronti della Sardegna da parte di Regioni del centrosinistra, che hanno creato un danno enorme all’immagine dell’Isola volendola rappresentare come epicentro della nuova ondata di Coronavirus. Ora – prosegue il Governatore sardo – “stranamente” lo stesso leitmotiv viene ripreso dal Ministro Boccia con una inaccettabile mistificazione della realtà. Basti vedere i numeri diffusi oggi dallo stesso Governo per smentire le sue parole e comprendere chi stia facendo propaganda sulla pelle dei sardi: su 1.458 nuovi casi in Italia, solo 33 sono segnalati in Sardegna mentre il Lazio e l’Emilia sono a 143 e la Campania a 122. E il problema saremmo noi? Boccia addirittura afferma che solo in Sardegna i protocolli nazionali non funzionerebbero ma dimentica di sottolineare che nel resto d’Italia stanno funzionando talmente meglio che ci sono 37.105 casi attuali contro i nostri 1.404, la cui genesi epidemiologica è interamente riconducibile a casi d’importazione o di ritorno”.
“L’indagine epidemiologica nazionale ha certificato che con il più basso indice di sieroprevalenza del Paese, pari a 0,3, fino a luglio la Sardegna non ha avuto circolazione virale – prosegue Solinas -. Avevamo chiesto di preservare questa situazione attraverso un sistema di controlli che il Governo non ha voluto accettare e in particolare il Ministro Boccia ha osteggiato in qualsiasi modo a favore di una riapertura senza filtri della circolazione di persone in tutto il territorio nazionale e dall’estero. Risultato: i grandi flussi turistici registrati in Sardegna, con oltre 10 milioni di presenze, hanno riportato il virus e favorito la sua diffusione, che abbiamo comunque affrontato in maniera ordinata e tempestiva con il nostro servizio sanitario regionale. “La proposta di accordo con la sola Regione Lazio, che non abbiamo accettato, era a dir poco paradossale: proponeva i controlli (che in quel caso sarebbero stati inspiegabilmente ‘costituzionali’) solo lungo le rotte marittime tra porti sardi e Civitavecchia, lasciando – dice Solinas – che sul resto delle linee via mare ed in tutti gli aeroporti la gente potesse continuare ad entrare in Sardegna senza controllo”.
“L’ordinanza non parla di alcun passaporto sanitario – chiarisce ancora Solinas -. Anche questa volta è la propaganda di regime che cerca di mistificare il nostro modello per contrastarlo, esattamente come ha fatto con i numeri dei positivi: abbiamo assistito ad annunci di positivi in un camping dati a reti unificate prima ancora che fossero effettuati i test di laboratorio, che hanno certificato l’esatto opposto. Si è creato un caso nazionale su un noto locale della Costa Smeralda, attribuendogli oltre 60 casi positivi mentre i dati ufficiali ci dicono che erano 32 e soprattutto lascia sgomenti come tutta la comunicazione si sia concentrata su questo mentre nelle stesse ore venivano registrati 133 casi positivi in una discoteca di Cervia. Stranezze di una propaganda geopoliticamente selettiva”. “I pasticci e la propaganda non appartengono certo all’operato della Regione Sardegna ma suggerisco cristianamente – conclude Solinas -, a chi rivolge queste accuse di indagare dentro il proprio occhio, perché ne trarrebbe nuove e più corrette consapevolezze”.
Energia, Regione “Inaccettabile escludere Sardegna da scelte su metano”
CAGLIARI (ITALPRESS) – “I cittadini sardi hanno il diritto di ottenere il metano a un prezzo uguale a quello applicato al resto d’Italia, nonchè di infrastrutture capaci di rendere competitive le imprese sarde”. E’ quanto sostenuto dall’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che ieri, durante una riunione in videoconferenza di Agenda Industria, ha ribadito la necessità per cui la Regione, di concerto con le parti datoriali e le organizzazioni sindacali, debba essere coinvolta dal Governo sulla partita legata all’energia. “E’ inaccettabile che la Sardegna sia esclusa dal processo decisionale che determinerà lo sviluppo industriale dell’Isola – ha proseguito l’assessore Pili – La Regione Sardegna ha lavorato con le altre regioni, nell’ambito della Conferenza delle Regioni, per proporre alcune modifiche emendative del Dl semplificazione su diversi punti, tra i quali è stato proposto, all’unanimità, un emendamento che riformulava l’impostazione del Mise e la rendeva più aderente al Pniec, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”. Le proposte emendative, approvate in Conferenza Unificata Stato Regioni, sono state formalmente trasmesse alle competenti commissioni del Senato presso le quali era attesa la discussione per la conversione in legge. “Come già osservato dal presidente della Regione, Christian Solinas, durante le Commissioni del Senato, il Governo, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, è rimasto sordo alle varie sollecitazioni di confronto avanzate dalla Regione”, ha aggiunto Pili. Lo studio che Arera ha commissionato a Rse, Ricerca Sistema Energetico Spa, per una valutazione indipendente sulle possibili configurazioni infrastrutturali per lo sviluppo energetico della Sardegna, dimostra sia che l’idrogeno in un futuro prossimo ricoprirà un ruolo importante nell’equilibrio di questo sistema, sia che le centrali sarde riconvertite a gas naturale sono un tassello essenziale del sistema energetico nazionale. “La Regione Sardegna pertanto denuncia con forza una tale arroganza istituzionale, tanto più su un tema come quello energetico sul quale ha potestà di pianificazione e autorizzazione a norma di statuto, e confida in un ripensamento del Mise nel soprassedere a questa scellerata norma, aprendo al contempo un confronto tra le istituzioni per dare attuazione ai tanti impegni e ai patti siglati nel tempo e che finora non sono stati rispettati”, ha concluso Pili.
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Coronavirus, in Sardegna test per chi sbarca e mascherine h24
CAGLIARI (ITALPRESS) – Test per il Covid-19 per chi arriva in Sardegna, dalla penisola o dall’estero, e mascherina h24 anche all’aperto dove non si possano rispettare le distanze interpersonali. Sono due tra le più importanti novità introdotte con un’ordinanza dal presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e in vigore fino al 7 ottobre prossimo.
“A far data dal 14 settembre e salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza della rilevazione dei dati epidemiologici della regione – si legge nell’ordinanza -, tutti i passeggeri che intendono fare ingresso nel territorio regionale, provenienti dall’estero o dal territorio nazionale, sono invitati a presentare, all’atto dell’imbarco, l’esito di un test – sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbiano dato esito negativo per covid-19. I passeggeri potranno, alternativamente, dimostrare, sempre all’atto dell’imbarco, di aver compilato on line apposita autocertificazione, comprovante di essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio regionale, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo, avendo cura di indicare obbligatoriamente: il tipo di test effettuato e la data di esecuzione; il nome della struttura (pubblica, privata o privata accreditata) presso la quale lo stesso test è stato effettuato”.
“Solo in via transitoria – si legge ancora -, i passeggeri che si presentino sul territorio regionale privi della necessaria certificazione accettano di sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone entro 48 ore dall’ingresso nel territorio regionale, a cura dell’azienda sanitaria locale di riferimento ovvero presso una struttura privata accreditata. A tal fine gli stessi passeggeri, anche se asintomatici, sono obbligati a comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio regionale all’azienda sanitaria competente e, nelle more dell’esito delle indagini di laboratorio effettuate dalla competente Azienda sanitaria, ad osservare l’isolamento domiciliare fiduciario, che verrà meno solo all’atto dell’eventuale esito negativo degli stessi esami e salvo ulteriori diverse disposizioni dell’Azienda Sanitaria competente”.
“In caso di insorgenza di sintomi covid-19 – sottolinea l’ordinanza -, resta fermo l’obbligo per chiunque, anche se munito di certificazione di negatività, di segnalare tale situazione con tempestività all’Autorità sanitaria regionale per il tramite dei numeri telefonici appositamente dedicati e di sottoporsi, nelle more delle conseguenti determinazioni dell’Autorità sanitaria, ad isolamento fiduciario”.
Inoltre, si legge sempre nell’ordinanza, “con decorrenza immediata è fatto obbligo sull’intero territorio regionale di indossare per l’intera giornata (h. 24) protezioni delle vie respiratorie (mascherine) in tutti gli ambienti chiusi o aperti in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno 1 metro.
Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei 6 anni nonchè i soggetti con forme di disabilità”.
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Coronavirus, in Sardegna 65 nuovi casi positivi
CAGLIARI (ITALPRESS) – Sono 2.790 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 65 nuovi casi, 46 da attività di screening e 19 da sospetto diagnostico. Invariato il numero delle vittime, 139 in tutto. In totale sono stati eseguiti 154.864 tamponi, con un incremento di 2.215 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 61 i pazienti ricoverati in ospedale (+4 rispetto al dato di ieri), mentre resta invariato il numero dei pazienti (12) attualmente in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.264. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.307 (+14) pazienti guariti, più altri 7 guariti clinicamente. Sul territorio, dei 2.790 casi positivi complessivamente accertati, 466 (+6) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 282 (+10) nel Sud Sardegna, 143 (+21) a Oristano, 237 (+9) a Nuoro, 1.662 (+19) a Sassari.
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Nubifragio su Cagliari, allagamenti e alberi caduti
CAGLIARI (ITALPRESS) – Il nubifragio che ha colpito il territorio cagliaritano nelle ultime ore ha lasciato il segno. Dopo la tempesta con pioggia torrenziale e fulmini, in città si registrano allagamenti specialmente nella municipalità di Pirri, una delle zone più delicate dal punto di vista idrogeologico. Allagamenti anche nella strada statale 195 e sull’Asse Mediano, due delle principali arterie della città Metropolitana che hanno visto andare il traffico in tilt. Cambio di programma anche per il Cagliari Calcio, che a meno di venti minuti dall’inizio della conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto Razvan Marin ha deciso di annullare l’incontro con la stampa e posticiparlo a domani. In centro città, dopo le polemiche sul taglio delle Jacarande da parte dell’amministrazione Truzzu, un albero è caduto nel largo Carlo Felice senza fortunatamente recare danni alle persone. Le piante negli ultimi giorni sono state oggetto di verifica da parte degli agronomi, i quali hanno rilevato un elevato rischio caduta, tanto da convincere il sindaco a procedere al taglio di quelle giudicate in condizioni peggiori.
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Turismo, in Sardegna 10 milioni di presenze, Solinas “Sistema ha tenuto”
CAGLIARI (ITALPRESS) – Un sensibile calo, ma non un crollo. Il turismo sardo ha retto il devastante impatto della pandemia, attestandosi su numeri che risentono della diminuzione degli arrivi e delle presenze, ma in modo meno drammatico rispetto alle previsioni. E’ il quadro che emerge dai dati sulle presenze turistiche aggiornati ad agosto, e suscettibili di ulteriori miglioramenti a settembre, calcolati sugli arrivi negli aeroporti e nei porti sardi.
Sono stati illustrati nel corso di un incontro tra la Giunta Regionale e gli operatori del settore, che si è svolto all’aeroporto di Cagliari, organizzato dall’assessore del Turismo Gianni Chessa. Erano presenti l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, al Bilancio Giuseppe Fasolino e al Lavoro Alessandra Zedda.
Nei porti sardi, nei mesi di giugno, luglio e agosto, sono sbarcati 1.061.165 passeggeri, con una perdita del 20% rispetto all’anno precedente. Il dato complessivo, diminuito del 20% (relativo a passeggeri non turisti), risulta essere 848.932 arrivi. Negli aeroporti gli arrivi sono stati 925.403. Sempre con una diminuzione calcolata nel 15% relativamente a passeggeri non turisti, gli arrivi risultano essere 786.592.
Complessivamente, dunque, gli arrivi turistici certificati sono stati 1.634.568. Le presenze turistiche nel periodo preso in considerazione, in base ad una permanenza media calcolata in 7 giorni, sono 9.875.486, non comprensive della nautica da diporto.
“Numeri che confermano quanto anticipavo all’inizio della stagione, tra l’incredulità di alcuni”, dice il presidente della Regione Christian Solinas. Sono dati “che risentono pesantemente della crisi determinata dalla pandemia, ma che attestano, in modo indiscutibile, che il sistema turistico sardo ha saputo affrontare nel migliore dei modi, pur tra enormi sacrifici, la situazione di difficoltà. Il tracollo del comparto turistico non c’è stato – prosegue il presidente Solinas -, nonostante un attacco mediatico senza precedenti che la Sardegna ha dovuto subire, patendo gli effetti di una campagna studiata a tavolino e finalizzata a indicare la nostra isola, priva di focolai autoctoni e con un indice di contagio vicino allo zero, come una terra infetta e pericolosa. La Regione, tramite il suo ufficio legale – prosegue Solinas – sta valutando tutte le azioni per tutelare la propria immagine in campo nazionale e internazionale. Confidiamo intanto in un mese di settembre che possa ulteriormente incrementare il numero delle presenze portandolo ad un livello complessivo vicino a quelli consueti. Ha invece evidentemente premiato il messaggio di una Sardegna sicura che abbiamo avuto cura di promuovere”.
“La Giunta, da parte sua – conclude il presidente della Regione -, oltre alle imponenti azioni finanziarie messe in campo a sostegno delle imprese, e in particolare di quelle turistiche, impegnerà altre risorse per aiutare il comparto a superare il momento difficile e a sviluppare nuovi scenari e ampliare i mercati, così come per dare definitiva attuazione ad un adeguato sistema di continuità territoriale aerea e marittima”.
Dai dati forniti si è sviluppato un dibattito tra gli operatori, durante il quale anche il presidente di Confindustria Sardegna, Maurizio De Pascale, ha dato atto al presidente e alla Giunta “di una gestione virtuosa del sistema di controllo degli accessi”.
Un appello all’unità e allo sforzo comune per affrontare le difficoltà del momento è stato rivolto agli operatori turistici dall’Assessore Gianni Chessa. “Mai come ora – ha detto l’esponente della Giunta – la Sardegna ha bisogno di mettere in campo le sue migliori risorse e la sua voglia di riscatto. L’industria turistica sarda, ha detto l’assessore, ha dimostrato di reggere l’impatto con una realtà difficilissima, mai conosciuta dall’umanità negli ultimi secoli, e di avere le carte in regola per programmare una forte ripresa fin dal 2021.
Anche in questi mesi di pandemia – ha detto ancora l’assessore Chessa – abbiamo programmato una serie di eventi di sport e spettacolo di interesse internazionale, che aiuteranno la Sardegna a diffondere sempre più la propria immagine nel mondo”.
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