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Sardegna

Dalla Regione Sardegna 12 milioni per la manutenzione dei cimiteri

CAGLIARI (ITALPRESS) – Dodici milioni dalla Regione Sardegna per la realizzazione e la manutenzione dei cimiteri. Le risorse in favore dei Comuni sono state programmate nel corso dell’ultima seduta di giunta. La Regione, programmando oltre 20 milioni, ha infatti completato lo scorrimento delle graduatorie esistenti e ora si prepara al nuovo bando. “Ritengo che garantire il decoro dei luoghi di riposo, oltre a una degna sepoltura in spazi adeguati, sia un atto di civiltà – ha spiegato l’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris -. Il provvedimento risponde alle richieste di finanziamento che arrivano dai Sindaci in difficoltà per le frequenti esigenze connesse sia alle scarse disponibilità di adeguati spazi necessari per le sepolture, sia per altre necessità prevalentemente riferite ad aspetti di messa in sicurezza degli stessi cimiteri”. Proprio tenuto conto di queste due esigenze, l’Assessore Salaris ha ritenuto di dover procedere con il nuovo finanziamento per la realizzazione, la manutenzione e l’ampliamento dei cimiteri, programmando appunto la somma di 12.759.869. Il contributo richiesto non potrà essere inferiore a 50.000 euro e non potrà superare l’importo di 200.000 euro. Il criterio di ripartizione del finanziamento tra i comuni richiedenti è basato su tre priorità: l’effettiva necessità del Comune calcolata come rapporto tra la mortalità media annua (dei residenti) relativa agli ultimi quattro anni (2018 – 2021) e i posti salma disponibili alla data della presentazione della domanda di finanziamento; percentuale di cofinanziamento, che non potrà essere inferiore al 10% della spesa complessivamente prevista; principio di “rotazione” tra i vari comuni beneficiari con punteggio più alto a quei comuni che non abbiano conseguito finanziamenti per i cimiteri, da parte dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, negli ultimi cinque anni.
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Sequestrati 342 kg di marijuana dal Corpo Forestale della Sardegna

CAGLIARI (ITALPRESS) – Il Corpo Forestale ha sequestrato nelle campagne di Vallermosa, 342 kg di cannabis/marijuana che se immessi nel mercato dello spaccio avrebbero fruttato circa 1.400.000 euro. In manette sono finite 2 persone, N.C di 24 anni e A.M di 23 anni, allevatori residenti a Vallermosa, e altre due persone sono state denunciate a piede libero. E’ il bilancio dell’operazione condotta dal Corpo Forestale – Ispettorato di Cagliari, portata a termine dopo una complessa attività investigativa che ha visto protagonista il Nucleo Investigativo del Corpo Forestale. L’operazione si inquadra nell’attività istituzionale di controllo del territorio e presidio della legalità in ambito extraurbano. All’intervento hanno partecipato 30 agenti Forestali supportati dal Nucleo artificieri e dal Nucleo Cinofili della Polizia di Stato, oltre che dal Nucleo Cinofili dell’Arma di Carabinieri. L’operazione, concentrata in due aziende zootecniche, ha permesso di individuare due grossi depositi di droga già lavorata, essiccata e confezionata in sacchi da circa 1 kg. Il primo deposito, individuato nelle pertinenze di un’azienda agricola in località “Caddaxiou” è stato scoperto on una coltura ortiva, all’interno di una botola. Gli inquirenti hanno subito effettuato un’ispezione scoprendo l’interno di una cisterna in vetroresina, completamente interrata.
Dalla cisterna sono stati recuperati 230 sacchi contenenti marijuana, per 210 kg. Il secondo deposito individuato dagli investigatori nel corso della perquisizione, avvenuta in località “Case Morgano”, era un nascondiglio ricavato in un anfratto roccioso nelle pertinenze dell’azienda. Qui sono stati rivenuti 28 sacchi di plastica che contenevano sempre marijuana, per 132 kg. Oltre allo stupefacente, nei locali è stata rinvenuta e sequestrata l’attrezzatura usata per la lavorazione e il confezionamento delle dosi.
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Sardegna, Lampis “Tariffa puntuale per raccolta differenziata”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “L’obiettivo è raggiungere l’80% di differenziata in tutto il territorio entro il 2022. Abbiamo studiato un sistema di premialità e penalità per i Comuni, di cui Cagliari è stata pioniera. La Regione ha deciso di attivare il sistema della tariffazione puntuale su tutto il territorio regionale a partire dal 2023. Non sarà obbligatorio per i Comuni, ma sarà conveniente per chi lo adotterà”. Così l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis, presentando il nuovo sistema di tariffazione puntuale introdotto dalla Regione sulla scia di quanto già fatto a Cagliari un anno fa dal sindaco Paolo Truzzu. “Pensiamo che questo sistema ci consentirà di raggiungere un risultato ambientale e al contempo garantire un premio ai cittadini che fanno bene la raccolta differenziata – ha spiegato l’esponente della Giunta – Questo sistema di premialità andrà a regime a partire dal 2024 per dare il tempo ai Comuni di organizzarsi. I costi di organizzazione possono essere poi compensati dai minori costi che le amministrazioni affronteranno per lo smaltimento del secco, che incide per il 25% del totale”. La premialità prevede uno sconto in tariffa del 25% per il 70% di raccolta differenziata raggiunta e uno sconto del 50% per l’80% raggiunto.
“Questo tipo di raccolta può aiutarci a raggiungere gli obiettivi prefissati. Stiamo mettendo in campo tutte le iniziative per accompagnare quelle comunità che ancora non hanno numeri sufficienti sulla differenziata” ha chiosato Lampis. A Cagliari è già attiva dall’anno scorso sulle utenze domestiche e da quest’anno anche sulle utenze non domestiche, con una misurazione che viene effettuata in base al numero dei conferimenti (la tariffazione base arriva a 26 esposizioni, oltre quello il costo sale). Anche Quartu Sant’Elena e Nuoro si stanno avvicinando a questo sistema per primi ma non a pieno regime. “Essendo stata pionieristica in questo, alla città di Cagliari consentiamo un 10% in più di premialità” ha annunciato Lampis. Dunque una riduzione in tariffa del 25% nel capoluogo varrà il 35%.
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In Sardegna nascono 50 Case della Comunità, Solinas “Investiti 76 mln”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Cinquanta Case della Comunità, realizzate con un finanziamento complessivo di 76,6 milioni di euro, attraverso le risorse del Pnrr e quelle regionali, distribuite in maniera capillare sul territorio. E’ quanto previsto nel programma approvato dalla Giunta Regionale, che declina per la Sardegna gli obiettivi della Missione 6 del Piano di ripresa e resilienza di competenza sanitaria. “Il futuro della sanità dell’Isola inizia oggi, e passa attraverso a una programmazione di interventi che ci consentirà di utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione per integrare i nuovi servizi”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas. “La pandemia – sottolinea il Presidente – ha cambiato e sta cambiando radicalmente il modo di concepire i nostri sistemi sanitari, e in questo quadro la medicina di prossimità avrà un ruolo centrale, sempre più importante per i territori nei quali fino ad ora si è sofferta la carenza di servizi erogati dalla sanità pubblica. Abbiamo un orizzonte ben definito ed è su queste sfide che stiamo concentrando in nostri sforzi, a beneficio di tutti i sardi”.
“Le risorse del Pnrr – prosegue il Presidente Solinas – rappresentano un’occasione da non perdere per porre rimedio all’impoverimento dei servizi sanitari sul territorio, penalizzati da scelte sbagliate operate nel passato, e che hanno determinato un progressivo abbassamento del livello dei servizi. Utilizzeremo dunque – dice ancora il Presidente – tutte le risorse disponibili per garantire ai Sardi un livello di assistenza all’altezza delle esigenze e delle aspettative”.
Le Case della Comunità, come previsto dalla normativa nazionale, sono le nuove strutture socio-sanitarie che raccolgono in un unico spazio i servizi di medicina specialistica (anche attraverso la telemedicina), l’assistenza primaria (con i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, che continueranno ad operare anche attraverso i propri ambulatori) e l’assistenza infermieristica. Ma al suo interno i cittadini potranno trovare anche l’assistenza sociale, lo psicologo e altri professionisti della salute (come, ad esempio, l’Ostetrica di Comunità).
“Ciò che prevede la Casa della Comunità è un autentico team multidisciplinare – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – che possa dare risposte a bisogni complessi. Sono luoghi dove l’integrazione socio-sanitaria è pensata in modo da non essere solo funzionale, ma anche strutturale e fisica, con la condivisione degli spazi e la promozione del lavoro di equipe”.
“Si tratta di un’opportunità importante. Le Case della Comunità andranno ad affiancare e potenziare i servizi esistenti. Certo, perchè questo importante progetto possa avere gambe, ci aspettiamo dal Governo e in particolare dal Ministero della Salute, che vengano garantiti i presupposti, economici e non solo, per dare ai servizi tutto il personale e le professionalità necessarie al loro funzionamento”.
Nel dettaglio attraverso gli investimenti indicati nella programmazione regionale, che tiene conto dei parametri indicati dalla normativa nazionale sulla distribuzione delle strutture in base al numero di abitanti, sono previste: 10 Case della Comunità nell’area dell’Asl 1 di Sassari per circa 26,6 milioni di euro; 9 nell’area dell’Asl 2 per 9,8 milioni; 6 nell’Asl 3 per 8,1 milioni; una nell’Asl 4 per 1,7 milioni; 5 nell’Asl 5 per 4,5 milioni; 2 nell’Asl 6 per poco meno di 3 milioni di euro; 2 nell’Asl 7 per 3,8 milioni e infine; 15 nell’Asl 8 per 19,1 milioni. Le Case della Comunità per il territorio dell’Asl 1 sono previste: a Sassari (2); Porto Torres; Perfugas; Alghero; Bonorva; Ittiri (dove la casa Casa di Comunità troverà spazio in una porzione dell’ospedale Alivesi, dove è previsto un intervento edilizio); Ozieri (dove la struttura affiancherà l’ospedale Segni, che verrà quindi ampliato); Bono; Castelsardo. Per l’Asl 2: a Berchidda; Olbia; Buddusò; La Maddalena; Arzachena; Santa Teresa; Trinità d’Agultu; San Teodoro; Tempio Pausania. Nel territorio dell’Asl 3: Aritzo; Macomer, Siniscola; Sorgono; Dorgali; Ottana. Per l’Asl 4: Jerzu. Per l’Asl 5: Santu Lussurgiu; Samugheo; Ghilarza; Tramatza. Per l’Asl 6: Sanluri; Lunamatrona. Per l’Asl 7: Iglesias (nella struttura del Santa Barbara che ospiterà anche l’Ospedale di Comunità); Carbonia. E infine per l’Asl 8: Isili (dove i servizi della Casa della Salute affiancheranno il presidio dell’ospedale San Giuseppe); Muravera; Villasimius; Decimomannu; Villasor; Capoterra; Teulada; Sadali; Cagliari (2); Monastir; Sestu; Dolianova; Sinnai, Elmas.
“Le strutture previste dal programma che declina il Pnrr sul territorio – sottolinea l’assessore Nieddu – non esauriscono il novero delle Case della Comunità complessivamente previste dal Piano dei servizi sanitari precedentemente approvato dalla Giunta, che ne prevede ulteriori cinque a cui saranno destinate risorse diverse. Un impostazione analoga agli Ospedali di Comunità, che oltre ai tredici indicati con il Pnrr, ne include ulteriori venti – previsti a Ittiri, Thiesi, Sorso, Olbia, Gavoi, Macomer, Siniscola, Arzana, Ales, San Gavino, Sanluri, S. Antioco, Sestu, Elmas, Decimomannu, Siliqua, Capoterra, Sinnai, Muravera, Isili – che saranno realizzati attraverso altre linee di finanziamento”.
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Sardegna, Chessa “Patrimonio identitario rafforza l’offerta turistica”

MILANO (ITALPRESS) – “La Sardegna alla Bit non si è fatta notare solamente per avere uno spazio espositivo tra i più grandi e più belli, ma anche per un folto gruppo, circa 50 persone, che ha rappresentato la varietà e la qualità del patrimonio etnomusicale e folkloristico isolano, noto e apprezzato per la diversità e l’originalità delle sue espressioni”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, sottolineando l’importanza della presenza, nei tre giorni della Borsa internazionale del turismo di Milano, di un gruppo di artisti arrivati dall’Isola per offrire, dal palco dello ‘Spazio Sardegnà, uno spaccato del vasto patrimonio culturale isolano. Il programma, organizzato dalla Fondazione Maria Carta, ha proposto esibizioni, coi costumi tradizionali, di musica, ballo e canto legati alla tradizione sarda, con nove appuntamenti giornalieri di circa 15 minuti ciascuno, preceduti dall’introduzione del giornalista Giacomo Serreli per illustrare le caratteristiche del patrimonio etnomusicale isolano.
“Il nostro patrimonio identitario – ha aggiunto l’assessore Chessa – è un’altra miniera a disposizione del nostro prodotto turistico, potendo offrire, territorio dopo territorio, svariati balli, diversità nei costumi, varietà di strumenti musicali e un ricco repertorio di canti tradizionali, che ha come punta di diamante il ‘canto a tenorè, dal 2005 riconosciuto dall’Unesco tra i ‘patrimoni orali e immateriali dell’umanità’. Riconoscimento che sarebbe auspicabile anche per le launeddas, strumento che anche alla Bit ha suscitato particolare attenzione e gradimento. Forti di un profondo senso di identità e di orgoglio per le proprie radici, dobbiamo impegnarci affinchè le tradizioni popolari, ancora profondamente radicate nella nostra Isola, siano esempi di unicità che la Sardegna può sfruttare per rafforzare l’offerta turistica”.
Protagonisti degli spettacoli quotidiani alla Bit sono stati i gruppi folk di Cagliari-Villanova, Quartu Sant’Elena, San Nicolò Arcidano, Tempio Pausania, Uta e Villasor. Per accompagnare le voci di Vanessa Denanni e Alessandro Magrini, si sono esibiti i musicisti Andrea Pisu e Giancarlo Seu (launeddas), Marco Bande, Giuseppe Cubeddu, Vanni Masala e Giampaolo Piredda (organetto), Luca Schirru (tamburello) e Mauro Spiga (su sulittu). Oltre al gruppo di canto a tenore “Cuncordu ‘e Onne” di Fonni con Marco Cadau, Alberto Mattu, Francesco Mulas e Andrea Nonne.
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Sardegna, Pili “On line questionario per la semplificazione burocratica”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La Regione Sardegna prosegue il percorso di semplificazione burocratica e propone ai cittadini un questionario on line per raccogliere idee utili a migliorare le procedure, ridurre i tempi delle pratiche, rendere più facili gli adempimenti”. Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, annunciando una consultazione pubblica in rete, denominata “Sardegna più semplice”, per chiedere ai cittadini di segnalare gli ostacoli della burocrazia regionale e suggerire le soluzioni per rimuoverli. Il questionario, composto da quattro domande, è on line, sino al 30 aprile 2022, sui siti “Sardegna semplice” (http://sardegnapiusemplice.regione.sardegna.it) e “Sardegna impresa” (http:// www.sardegnaimpresa.eu/it)
“Si potranno indicare le norme, nell’ambito delle competenze regionali, che si ritengono complicate e le proposte per renderle più comprensibili, snelle ed efficaci – ha aggiunto l’assessore Pili – Le informazioni raccolte costituiranno materiale prezioso per individuare i settori nei quali intervenire”.
“Le norme superate e di difficile comprensione frenano la crescita e lo sviluppo, oltre a scoraggiare i cittadini e gli imprenditori – ha sottolineato l’esponente della Giunta Solinas – Perciò, la Regione ha avviato da tempo un processo di semplificazione, iniziato con la legge n. 24 del 2016, che prevede l’impegno della Giunta a presentare ogni anno al Consiglio regionale un disegno di legge mirato a ridurre costi e oneri amministrativi gravanti su cittadini e imprese”.
“Il questionario ‘Sardegna più semplicè fa parte di questo impegno, all’insegna di una partecipazione fondamentale affinchè gli interventi sulle leggi si sviluppino su esigenze concrete. Gli uffici, ricevute le segnalazioni, esamineranno le leggi, verificando la presenza delle norme superate e non efficaci da eliminare. Un lavoro che riguarda tutti i settori e può incidere significativamente sul rapporto fra la pubblica amministrazione e i cittadini, migliorando la qualità della vita”, ha concluso l’assessore Pili.
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Sardegna, approvata la proposta del programma Fesr da 1.5 mld

CAGLIARI (ITALPRESS) – La Giunta regionale della Sardegna ha approvato la proposta di Programma Regionale FESR Sardegna 2021-2027 avanzata dall’Assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino e che ora verrà trasmessa alla Commissione europea, che per le vie brevi ha già dato un parere positivo al piano regionale sardo. Articolato in 19 obiettivi specifici (collegati alle Priorità individuate e agli obiettivi strategici), ha una dotazione finanziaria complessiva di 1.581 milioni di euro, costituita da una quota di cofinanziamento UE pari al 70% e da una quota di cofinanziamento nazionale, pari al 30% del totale. La quota di cofinanziamento nazionale a sua volta è composta da una quota, pari al 70%, a carico del bilancio dello Stato e di una quota, pari al 30%, a carico del bilancio regionale.
Competitività intelligente, transizione digitale, transizione verde, mobilità urbana sostenibile, Sardegna più Sociale e inclusiva, Sviluppo sostenibile Urbano e Territoriale sono le priorità (o macro temi) del Programma. “Promuoviamo una reale diversificazione e modernizzazione dell’economia locale, dando massima attenzione ai territori e creando i giusti presupposti per la ripresa – ha spiegato il Presidente Christian Solinas – La prima sfida che abbiamo davanti, all’indomani degli effetti nefasti di una pandemia che in questi anni ha svelato drammaticamente la fragilità dei sistemi di governo – ha proseguito il Presidente – è di misurarci con una realtà nuova e per farlo non possiamo che avviare quel processo di cambiamento ineludibile e necessario per accelerare il processo di modernizzazione della Sardegna, anche con un programma regionale ambizioso come questo, incentrato soprattutto sulla competitività intelligente e sulla transizione verde, indirizzi sui quali si concentreranno le maggiori risorse”. Non a caso, il Programma Regionale FESR risponde a quattro principali sfide: promuovere la crescita intelligente e il processo di trasformazione digitale del sistema regionale rilanciando la competitività del sistema produttivo e creando occupazione di qualità; assicurare la sostenibilità del processo di crescita regionale promuovendo la transizione verde; favorire la ‘transizione giustà e l’inclusione dei gruppi svantaggiati garantendo la parità di accesso ai servizi dell’istruzione, dell’occupazione, del turismo, della cultura e della sanità di qualità e inclusivi; porre le aree urbane come motore del processo di cambiamento verso una società più vicina ai cittadini e promuovere l’identità dei territori periferici per valorizzare le potenzialità naturalistiche e turistiche dell’Isola e attivare nuovi processi locali di sviluppo sostenibile.
Guardando ai territori, è forte l’esigenza di proseguire l’esperienza della programmazione territoriale portata avanti nel periodo 2014-2020: “Attraverso un forte coinvolgimento dei territori nell’individuazione e nel rafforzamento delle strategie territoriali – ha spiegato l’Assessore Fasolino – saranno definiti precisi progetti integrati di sviluppo al fine di disegnare al meglio gli interventi nel contesto locale, garantendo l’integrazione operativa delle differenti fonti di finanziamento, sostenendo la cooperazione fra i territori e rafforzando la capacità amministrative attraverso azioni di accompagnamento alle comunità di progetto. Presupposto indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi del Programma – sottolinea ancora l’Assessore – sarà infatti affrontare all’origine le diseguaglianze sociali e territoriali, valorizzando appieno le potenzialità dell’isola e le specifiche identità del suo territorio. In particolare – ha continuato l’esponente della Giunta Solinas – la Strategia nazionale per le Aree interne rappresenta, anche nel quadro del ciclo di programmazione 2021-2027, uno degli ambiti primari per valorizzare l’azione combinata dei fondi europei a sostegno dei territori fragili”. Per quanto riguarda le politiche di sviluppo urbano, ha spiegato sempre l’Assessore Fasolino, “si garantirà la continuità con gli strumenti già attivati nella Programmazione 2014-2020, coinvolgendo le città di Cagliari, Sassari e Olbia ed estendendo l’approccio integrato già sperimentato alle città intermedie di Nuoro, Oristano, Carbonia e Iglesias. Si interverrà, inoltre, in specifici ambiti urbani funzionali individuati all’interno della Città metropolitana di Cagliari e della costituenda Città metropolitana di Sassari, che saranno così coinvolte nello sviluppo dell’Agenda urbana regionale”. Un altro importante approccio che caratterizza il Programma è quello della semplificazione: “In quest’ottica è infatti prevista l’introduzione di strumenti e procedure volti a facilitare l’azione amministrativa, migliorando l’efficacia dei servizi offerti, e nel contempo agevolare i beneficiari nell’utilizzo dei fondi”, ha spiegato sempre l’Assessore Fasolino evidenziando anche come il programma promuova la prospettiva di genere e tenga conto della tutela del principio dell’uguaglianza, dell’inclusione e della non discriminazione delle persone diversamente abili. Il percorso di formulazione del Programma regionale ha visto il confronto con gli organi politici, gli Assessorati competenti e il Partenariato Regionale, attraverso lo svolgimento di una serie di incontri tematici e trasversali durante i quali sono stati condivisi contributi e indicazioni poi recepiti nella definizione del Programma che ora verrà trasmesso alla Commissione Europea.
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Sardegna, Solinas a Colao “Pronti a ospitare iniziative all’avanguardia”

CAGLIARI (ITALPRESS) – Nel momento attuale, caratterizzato da molte difficoltà ma anche da importanti opportunità, la Sardegna può essere il luogo ideale per ospitare progetti di alta tecnologia, diventando area leader in Italia. E’ stato ribadito nell’incontro che si è svolto a Villa Devoto tra il Presidente della Regione Christian Solinas e il Ministro dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. Un’isola a forte vocazione tecnologica, che procede a passi veloci verso la completa digitalizzazione degli uffici e degli archivi pubblici, e che ha già ottenuto ottimi risultati nella digitalizzazione del sistema sanitario, come ha riconosciuto lo stresso Ministro, il quale ha indicato la Sardegna tra le Regioni di fascia medio-alta nella realizzazione della transizione.
Puntiamo con tutte le nostre forze verso un futuro sempre più improntato al green, all’innovazione e all’alta tecnologia, ha detto il Presidente Solinas, che ha illustrato al Ministro i progressi della candidatura della Sardegna ad ospitare l’Einstein Telescope a Lula, e la riconversione dei pozzi minerari con la realizzazione dell’impianto di distillazione del gas Argon.
Sono fiori all’occhiello, ha detto il Presidente, che non devono restare isolati.
Puntiamo anzitutto al perfezionamento e all’ampliamento della digitalizzazione degli uffici, includendo in questo progetto i Comuni, gli uffici del paesaggio, le Sovrintendenze, gli archivi, al fine di fornire ai cittadini servizi rapidi ed efficienti ed accelerare ogni tipo di pratica.
La Sardegna, ha aggiunto il Presidente Solinas, si candida a ospitare un grande polo telematico al servizio degli utenti nazionali e internazionali.
Possiamo anche garantire, ha aggiunto, le condizioni migliori per la realizzazione di un disaster recovery di utilità nazionale e di poli di raccolta di dati sensibili. La Sardegna ha davvero le carte in regola per diventare una regione all’avanguardia nel processo di digitalizzazione, ha detto il Ministro Colao.
Possiamo oggi disporre di varie forme di finanziamento, ad iniziare dal Pnrr, e da altre fonti create dal Governo, che ha stanziato 4 miliardi e mezzo per la realizzazione di nuovi progetti, premiando le Regioni più virtuose nella individuazione di interventi innovativi. La Sardegna, ha aggiunto il Ministro, ha dimostrato di avere le carte in regola, ottenendo ottimi risultati nella digitalizzazione sanitaria, una delle grandi sfide che attendono le Regioni italiane.
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