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Scuola, Italia deferita alla Corte Ue per abuso di contratti a termine

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea “per non aver posto fine all’uso abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie (direttiva 1999/70/CE del Consiglio)”. Secondo la Commissione, “l’Italia non dispone delle norme necessarie per vietare la discriminazione relativa alle condizioni di lavoro e l’uso abusivo di successivi contratti a tempo determinato”.
La Commissione constata che “la normativa italiana che determina la retribuzione degli insegnanti a tempo determinato nelle scuole pubbliche non prevede una progressione retributiva incrementale basata sui periodi di servizio precedenti. Ciò costituisce una discriminazione rispetto ai docenti assunti a tempo indeterminato, che hanno diritto a tale progressione retributiva. Inoltre, contrariamente al diritto comunitario, l’Italia non ha adottato misure efficaci per prevenire l’utilizzo abusivo di successivi contratti di lavoro a tempo determinato del personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle scuole statali. Ciò viola la normativa europea sul lavoro a tempo determinato”.
“Prendo atto della decisione della Commissione europea che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea perchè si riducano le condizioni per il ricorso dei contratti a termine e affinchè i docenti precari abbiano gli stessi scatti di anzianità degli insegnanti di ruolo, in nome di una piena parificazione dei diritti – commenta il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara -. Abbiamo sottoposto da tempo alla Commissione la necessità di rivedere il sistema di reclutamento dei docenti italiani previsto da un’intesa fra la Commissione e il precedente governo, superando le rigidità della riforma PNRR che creano un’oggettiva discriminazione a danno dei docenti precari e non tengono conto dei numeri del precariato che sono cresciuti negli scorsi anni. Attendiamo quindi fiduciosi che la parificazione dei diritti possa essere estesa ora anche alle forme di reclutamento”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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FEduF (ABI) promuove un incontro sull’educazione finanziaria a scuola

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il lancio dell’Alleanza per l’educazione finanziaria, avvenuto a giugno a Palazzo Altieri durante la celebrazione del suo Decennale, la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio (FEduF) avvia l’azione di supporto ai docenti di tutti i gradi scolastici per portare in aula le competenze economiche di base richiamate dalle nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica.
L’appuntamento “Educare nel tempo della complessità: le competenze economiche nell’educazione civica”, al quale è prevista la partecipazione di oltre 500 insegnanti, offre un’occasione di approfondimento concreto delle indicazioni ministeriali e dei programmi messi a disposizione dei soggetti istituzionali già da tempo attivi in questo ambito: oltre alla stessa FEduF, Banca d’Italia, Consob e Museo del Risparmio.
Il focus sull’educazione finanziaria nell’ambito dell’Educazione Civica è affrontato da diversi punti di vista, portando al centro del dibattito numerose esperienze grazie ai contributi di Giovanna Boggio Robutti – FEduF, Luca Tucci – Ministero dell’Istruzione e del Merito, Anna Finocchiaro, Presidente Italiadecide, Sabrina Greco e Carlo di Chiacchio – Invalsi, Carlotta Rossi – Banca d’Italia, Paola Soccorso – Consob e Giovanna Paladino – Museo del Risparmio.
“Insieme ai tanti soggetti con cui collaboriamo, abbiamo da sempre sostenuto una visione dell’educazione finanziaria basata sui diritti costituzionali e sull’etica, tenendo ben presenti due aspetti fondamentali – commenta Giovanna Boggio Robutti, Dg FEduF – il primo è quello della corretta relazione con il denaro, strumento indispensabile per il benessere e la sostenibilità individuale e sociale; il secondo è un principio di democrazia economica per cui ogni individuo deve essere messo in condizione di effettuare scelte consapevoli e informate in ambito economico, a tutela del risparmio e della pianificazione finanziaria a lungo termine”.
Questa prospettiva assume un valore ancora maggiore alla luce dei principali risultati ottenuti dagli studenti italiani in “Financial Literacy” nel corso dell’indagine OCSE PISA 2022, realizzata con l’obiettivo di rilevare che cosa oggi i quindicenni sanno e sanno fare in questo ambito e quanto siano pronti ad affrontare il proprio futuro da un punto di vista finanziario: l’Italia ottiene un punteggio di 484 punti e si colloca al di sotto della media OCSE (498).
Da notare che, rispetto ai cicli precedenti, a livello medio internazionale, si è riscontrato invece un miglioramento di 11 punti rispetto al 2015: nella rilevazione del 2022, l’Italia ottiene un punteggio superiore a quello del 2012 di 17 punti, sebbene non si differenzi significativamente da quello raggiunto nel 2015 e nel 2018.
Al miglioramento dell’Italia rispetto a PISA 2012 nel punteggio medio corrisponde un aumento degli studenti che raggiungono il livello più alto di performance (+3 punti percentuali), passando dal 2% nel 2012 al 5% nel 2022.
L’offerta di FEduF alle scuole comprende programmi di educazione finanziaria di base e tematici (pagamenti elettronici e sicurezza, economia e sostenibilità; lotta agli stereotipi e alle differenze di genere in economia, solo per citare i più richiesti) e offre la possibilità di partecipare a lezioni in presenza e online e a grandi eventi divulgativi.
FEduF che dalla sua fondazione, dieci anni fa, ha raggiunto circa 250.000 studenti e organizzato più di 2.800 incontri in presenza e online, svolge la sua attività gratuitamente su tutto il territorio nazionale e propone agli insegnanti l’affiancamento di divulgatori esperti in base alle diverse età degli studenti. In questo anno scolastico viene potenziata la rete FEduFPeer che affida a giovanissimi studenti universitari, opportunamente formati, la conduzione di lezioni di educazione finanziaria. Tutte le informazioni su: www.economiascuola.it

– foto ufficio stampa FEduF –
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Rinnovato il protocollo d’intesa tra ministero Istruzione e carabinieri

ROMA (ITALPRESS) – Nella giornata odierna, nel segno di una collaborazione già solida e proficua, è stato aggiunto un ulteriore tassello al mosaico istituzionale che collega l’Arma dei Carabinieri ai giovani. Nella sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito, alla presenza del Ministro, Prof. Giuseppe Valditara e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi, è stato firmato il nuovo protocollo d’intesa “Accrescere nei giovani la cultura della legalità e la consapevolezza dell’importanza della sicurezza, favorendo la conoscenza e il rispetto delle regole”.
Il documento, al terzo rinnovo, integra gli accordi già sottoscritti in passato sin dal 2019. L’Arma ritiene che la tutela della sicurezza non prescinda dalla realizzazione di interventi educativi, finalizzati ad accrescere nelle nuove generazioni la più ampia e approfondita cultura della legalità e dei temi ambientali. In tale ottica, ci si impegna alla diffusione nel mondo scolastico delle iniziative e dei progetti educativi, mettendo a disposizione esperienze e competenze professionali dei militari della Benemerita. Tra gli obiettivi c’è la sensibilizzazione degli studenti al rispetto dei valori e dei princìpi della Costituzione Italiana, per l’esercizio di una cittadinanza attiva a ogni livello del sistema sociale.
D’intesa con gli Uffici Scolastici Regionali e i relativi ambiti territoriali, saranno numerose le iniziative adottate per mostrare una concreta e costruttiva vicinanza agli studenti da parte dell’Arma dei Carabinieri. Presso le scuole del territorio nazionale, proseguirà il ciclo di conferenze sulla legalità. Al fine di ispirare la creatività personale e associarla al tema promosso, saranno indetti concorsi che riguarderanno i campi della letteratura, dell’arte e del cortometraggio. Per comprendere “sul campo” la peculiarità del servizio quotidiano svolto da migliaia di donne e uomini in uniforme, gli alunni faranno visita ai Comandi territoriali e di specialità dell’Arma, partecipando anche a giornate didattico-culturali presso le riserve naturali e le aree demaniali gestite dal Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari.

– Foto ufficio stampa carabinieri –

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Scuola, Mattarella “Ricostruire patto educativo famiglie-insegnanti”

CAGLIARI (ITALPRESS) – “La scuola educa a essere cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, sviluppa il senso di comunità, fa sperimentare la convivenza. Talvolta, questo nostro tempo dominato dall’assillo del presente, del qui e ora, rischia di far dimenticare che l’impegno educativo rappresenta un pilastro fondamentale della vita della Repubblica. Dalla qualità del sistema educativo dipende strettamente il futuro della nostra società. A esso vanno dedicate indispensabili risorse adeguate, e idee, cura, attenzioni. La scuola non è una bolla, un recinto, un mondo a parte. Ma un organismo che vive nella società e concorre al suo progresso”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Convitto nazionale di Cagliari per “Tutti a scuola”, l’iniziativa per l’inaugurazione dell’anno scolastico.
“I giovani sono più avanti nella conoscenza digitale. Ne hanno fatto strumento di vita quotidiana. Tante volte nonni e genitori chiedono loro aiuto e consiglio e quelli che non lo fanno scoprirebbero un mondo prezioso se iniziassero – ha aggiunto il capo dello Stato -. I ragazzi apprendono da noi, dalla nostra esperienza, e noi impariamo da loro. Per essere produttivo deve essere uno scambio alla pari. La tecnologia e il suo uso non devono diventare una barriera di incomunicabilità, un territorio recintato, distinto, divisivo, tra mondo giovanile e società degli adulti. Non possiamo e non dobbiamo abbandonare i ragazzi a una chiusura solitaria, in un mondo dominato dalla tecnologia in cui talvolta rischiano di essere imprigionati. Lo smartphone è uno strumento che aiuta nella vita quotidiana, ma non è, non rappresenta la vita, che è molto più complessa, ricca, emozionante. Non possiamo correre il rischio che lo strumento tecnologico, in continua evoluzione, assorba la quasi totalità delle attenzioni, delle relazioni, della vita. Anche in questo il sistema educativo ha un compito decisivo”.
Per Mattarella “la scuola è un percorso di convivenza, di legalità, di libertà. Libertà di pensiero, di scelte, certo. Ma anche libertà da quegli ostacoli – di natura materiale o psicologica – che impediscono la corretta maturazione delle coscienze – ha detto il presidente -. Abbiamo ascoltato con profonda emozione il dialogo tra la signora Manes e il giovane attore che impersona suo figlio Andrea, vittima innocente del cyberbullismo. Ringrazio ancora la signora Manes per il suo impegno educativo, che ha dato una svolta condivisa al suo immenso dolore. Purtroppo, nonostante i tanti sforzi, bullismo e cyberbullismo sono tuttora diffusi tra i nostri giovani.
Occorre rinnovare un’azione rivolta a reprimere e anzitutto a prevenire, incidendo sulle cause profonde – frustrazione, mancanza di modelli positivi, paura del futuro – che provocano momenti così gravi e inaccettabili. Non possiamo più chiudere gli occhi di fronte a tanti fatti di cronaca, a tanti episodi di varia gravità ma tutti intollerabili”.
“C’è oggi disagio tra giovani e giovanissimi – ha sottolineato Mattarella -. E’ un disagio che si mescola e si sovrappone alle loro qualità straordinarie e a grandi generosità di cui sono capaci. Non è sempre facile interpretare: a volte la cortina dell’incomunicabilità è talmente spessa che, per genitori e insegnanti, diventa difficile anche solo parlarne. Occorre rompere il muro delle solitudini e del silenzio. Andare incontro. Ascoltare. Offrire possibilità. Costruire occasioni di dialogo, di socialità, di crescita insieme. Senza dialogo, senza umanità, senza empatia, non ci sarà progresso tecnologico che possa esaudire il desiderio di una vita piena, ricca di relazioni, di affetti, di emozioni, di soddisfazioni. Il disagio giovanile è una grande e urgente questione nazionale, che va affrontata con tutto l’impegno e i mezzi a disposizione. Senza indulgenze o lassismi, che sono peraltro diseducativi, ma senza nemmeno nutrire l’illusione che tutto possa essere risolto attraverso un’ottica esclusivamente securitaria”.
Per il capo dello Stato “la scuola è decisiva. La scuola è per tutti e di tutti. Va pertanto continuata l’opera per rimuovere gli ostacoli, di natura economica, sociale e culturale, che impedisce ai giovani di frequentarla o di sfruttare pienamente le sue opportunità. L’abbandono scolastico è una piaga ancora aperta, nonostante l’impegno e la dedizione di molti insegnanti. L’integrazione scolastica deve continuare a crescere nonostante le difficoltà. Vi sono vari e diversi fronti da curare con impegno e attenzione costanti: nei confronti dei portatori di disabilità, nei confronti dei meno abbienti, nei confronti degli immigrati”.
“E’ un impegno che viene richiesto dalla Costituzione. Ma è anche un investimento per la società del futuro. Ogni risorsa spesa in educazione la ritroveremo moltiplicata nel bene della collettività – ha detto ancora il presidente -. Purtroppo molte scuole, e intere aree, risultano carenti di mezzi adeguati. A questo scopo va utilizzata al meglio l’occasione offerta dal grande Piano di ripresa europeo, noto come PNRR, e che già ci aiuta a incrementare la sicurezza degli edifici scolastici. E’ necessario proseguire su questo percorso virtuoso, facendo dell’Europa un investitore centrale nei settori strategici che aprono al futuro. La scuola è certamente uno di questi. E l’Europa è l’orizzonte della nostra scuola. Agli insegnanti, ai presidi, ai docenti, al personale di supporto si chiede molto; talvolta troppo. Anche a fronte di retribuzioni spesso non all’altezza di altri Paesi europei. Si tratta di un aspetto di grande rilievo che va affrontato concretamente – ha proseguito il capo dello Stato -. Tutti loro hanno e devono sempre avere la consapevolezza e l’orgoglio di ricoprire un ruolo prezioso per la nostra società: quello di formare ed educare i cittadini che crescono. Dalla loro opera, spesso silenziosa e non conosciuta, dipende in gran parte il futuro della nostra Italia. La scuola può molto, ma non può tutto. Una partecipazione attiva e positiva delle famiglie è essenziale nel processo educativo. Purtroppo si registrano segnali che il patto educativo tra famiglie e insegnanti sia a volte incrinato. Occorre ricostruirlo ovunque. Con pazienza e fiducia. I genitori devono essere sempre attenti a non trasferire le loro ansie di successo sui ragazzi. Devono vedere nei docenti non una controparte ma interlocutori che aiutano nella formazione, evitando di trasmettere ai ragazzi un senso di indifferenza o addirittura di superiorità rispetto alle regole che ne distruggerebbe il futuro – ha concluso il capo dello Stato -. Qualche insuccesso, i richiami aiutano a crescere. Non si dà una mano ai ragazzi se si imposta una dinamica di scontro con la scuola o di sfrenata competizione tra gli stessi studenti”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Scuola, famiglie puntano sul binomio “prezzo-convenienza”

MILANO (ITALPRESS) – “Una grande attenzione verso le iniziative promozionali”. Così Giorgio Panizza, consigliere d’amministrazione de Il Gigante, gruppo della Grande distribuzione che conta oltre 70 punti vendita (la maggior parte dei quali in Lombardia), interviene sull’inizio dell’anno scolastico evidenziando come “al centro dell’attenzione delle famiglie per gli acquisti del materiale scolastico ci siano offerte e sconti”. Rispetto al 2023 deciso incremento del settore dell’informatica con un +7% (particolarmente richieste le stampanti laser che permettono di risparmiare sul costo copia) e le ‘sedie gaming’, comode ed ergonomiche sia per studiare che per giocare e lavorare da casa (+ 8%). Bene anche i libri di testo (+ 7%) e le risme di carta, altro articolo in linea con l’ottimizzazione delle spese famigliari (+ 15%). Tra gli zaini e gli astucci particolarmente apprezzati Spider-man, Gormiti, Star Wars e Disney con un autentico boom della collezione Manga. Da tradizione grande successo per zaini e astucci con i colori delle squadre di calcio. Lo scudetto del ‘primo giorno di scuolà vede in testa l’Inter, seguita a pari merito da Milan e Juventus. “Come per gli altri generi di consumo, con i prodotti in offerta e in promozione che, nell’ultimo trimestre, risultano in crescita del 20% – spiega Panizza – anche diari, quaderni, cancelleria, zaini, astucci e grembiuli non sfuggono alla logica dell’acquisto basato sul rapporto prezzo/convenienza. Esempio concreto la scelta dello zaino, con un forte orientamento verso modelli utilizzabili anche nel tempo libero o per i viaggi”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Valditara “Anno scolastico si apre con novità, formazione più moderna”

ROMA (ITALPRESS) – “L’anno scolastico si apre con tante novità: la riforma in via sperimentale dei tecnici professionali, per offrire una formazione più moderna e mettere più in collegamento la scuola con il mondo del lavoro. Entrano a pieno regime il docente tutor e il docente orientatore che ha già iniziato a operare lo scorso anno scolastico”. E’ il messaggio di saluto agli studenti e al personale della scuola del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Partirà a settembre anche un grande piano di orientamento che coinvolgerà le famiglie in tutte le scuole per poter fare scelte adeguate”. Poi ancora “le nuove linee guida sull’educazione civica, per far conoscere la nostra Costituzione a 360 gradi: insegna valori meravigliosi”.

– Foto screenshot da video Ufficio Stampa Ministero dell’Istruzione e del Merito –

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Scuola, Assolombarda lancia il primo liceo steam in Lombardia

MILANO (ITALPRESS) – E’ tra le prime scuole a iniziare l’anno scolastico 2024-2025 ed è un percorso di studi unico in Lombardia: il liceo STEAM International, realizzato da Assolombarda con la collaborazione del Collegio Villoresi, accoglie oggi la prima classe di ragazzi e ragazze. Si tratta del primo liceo STEAM della Lombardia (quarto in Italia dopo Rovereto, Bologna e Parma) ed è stato realizzato con l’obiettivo di rispondere appieno alle mutate esigenze delle imprese, dovute in larga parte alle transizioni digitali e ambientali, attraverso un percorso che stimola lo sviluppo di competenze interdisciplinari affrontando e integrando le materie tradizionali con un approccio innovativo e pratico. “Le professioni del prossimo futuro richiedono competenze che sappiano combinare abilità e flessibilità a capacità tecniche e trasversali, incluse le abilità sociali, cognitive e creative – ha sottolineato Giovanni Caimi, Presidente della Sede di Monza e Brianza di Assolombarda -. In quest’ottica come Assolombarda abbiamo voluto progettare e realizzare il primo liceo STEAM in Lombardia, un percorso di studi in sinergia con il mondo delle imprese che hanno sempre più bisogno di talenti e di professionalità altamente specializzate. Le ragazze e i ragazzi che oggi si siedono a questi banchi non solo sono i primi in Lombardia a iniziare questo nuovo liceo ma sono anche i primi ad affrontare una strada all’avanguardia. Sono convinto che il mondo della scuola e quello delle imprese debbano essere strettamente correlati e complementari. Oggi il liceo STEAM è un passo importante e strategico in questa direzione”. Il liceo STEAM è un corso quadriennale all’avanguardia che fonde le discipline di Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica per preparare gli studenti alle sfide del futuro e alle necessità del mercato del lavoro. Un progetto sostenuto da numerose imprese del territorio brianzolo grazie a borse di studio, che permetteranno a ragazze e ragazzi meritevoli di accedere al liceo. “Oggi per il Collegio Villoresi- ha aggiunto Laura Andreoni, Coordinatrice Scuola Secondaria di II grado Collegio Villoresi – è arrivato il primo giorno di scuola del Liceo STEAM, una novità didattica nel panorama formativo e che con grande orgoglio possiamo dire di essere i primi in tutta la Lombardia ad accogliere e aprire. Il progetto che si pone l’obiettivo di coniugare, attraverso questo nuovo percorso scolastico, lo studio liceale con l’esperienza progettuale concreta del mondo del lavoro, non poteva essere avviato senza la volontà e il sostegno fondamentale di Assolombarda. L’Associazione e le sue imprese sono parte integrante del percorso che ha tra gli obiettivi principali costruire una rete sul territorio che faccia parlare tra loro il modo della scuola e quello dell’impresa e così avvicinare i giovani alle nuove competenze che il mercato del lavoro richiede”. Si tratta, quindi, di un percorso di studi che risponde appieno alle necessità delle imprese, ogni giorno impegnate in scenari economici e sociali molto mutevoli, di inserire in azienda competenze che possano continuare, innovandolo, il patrimonio di sapere e saper fare che caratterizza il nostro Made in Italy.
Gli insegnamenti, fortemente incentrati sulle materie scientifiche e le innovazioni tecnologiche, alternano studio e attività pratiche e favoriscono uno stretto confronto con aziende e mondo produttivo, sfidando costantemente gli studenti ad un approccio problem-solving. Il percorso prevede insegnamenti in lingua inglese fino al 50% ed è modellato sul curricolo inglese Cambridge. Assolombarda metterà a disposizione degli studenti del liceo anche il laboratorio di robotica RoboLab attivo presso la sede di Monza dell’associazione.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Assolombarda

Nuovo anno scolastico al via, cosa cambia e le innovazioni in cantiere

ROMA (ITALPRESS) – E’ iniziato il conto alla rovescia per la riapertura della scuola. Tra una settimana parte il nuovo anno scolastico, e tra il 5 e il 16 settembre, in base ai diversi calendari regionali, torneranno in classe poco meno di 8 milioni di alunni di scuola statale e paritaria, di cui 935mila stranieri; tra loro, nelle scuole statali, vi saranno 320mila alunni con disabilità. Oltre alle consuete questioni che caratterizzano l’inizio di ogni anno scolastico (nomina del personale, carosello di supplenti, prezzi dei libri di testo, ecc.), quali novità riserva il nuovo anno a quegli 8 milioni di alunni, ai circa 860mila docenti di scuola statale, di cui 250mila supplenti, e agli oltre 200mila ATA (personale non docente)? E quali cambiamenti di cui si è parlato sono invece ancora in cantiere e partiranno dal 2025-26? Le innovazioni avviate o programmate sono davvero numerose e non è facile distinguere quali saranno effettivamente realtà da quest’anno e quali necessitano di maggiore tempo, se non altro per le norme attuative.
Tuttoscuola ha censito 8 principali novità che partiranno subito, alcune delle quali impatteranno sull’attività in classe mentre altre sono di carattere organizzativo o di governance, e altre 5 che prenderanno avvio probabilmente dal successivo anno.
Tra le prime, la nuova Educazione civica, con al centro il concetto di Patria, il “capolavoro” per la maturità, ossia un prodotto che i maturandi considerino la loro opera migliore e che potranno presentare all’esame. E poi il divieto dello smartphone in classe per 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo dalla scuola dell’infanzia alla terza media, la partenza del “4+2”, l’importante riforma degli istituti tecnici e professionali in collegamento con gli ITS che punta a porre rimedio al “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, costituendo un secondo canale di pari dignità rispetto alla filiera licei-università. Fino alla cosiddetta “formazione incentivata”: 30 ore di formazione retribuita per i docenti che svolgono funzioni di supporto e di coordinamento, un pallido avvio verso quella che dovrebbe essere la carriera per chi insegna. Quest’anno entra in vigore anche la riforma del Ministero dell’istruzione, con una girandola di direttori generali ed entra in operatività il nuovo CSPI (Consiglio superiore della pubblica istruzione), che ha rinnovato i suoi componenti.
Tra le riforme di cui si è parlato molto ma per le quali bisognerà aspettare verosimilmente l’anno scolastico 2025-26 in quanto l’iter approvativo non è ancora terminato: il voto di condotta (con la relativa bocciatura se sotto il 6), i giudizi sintetici nella primaria e le lezioni extra di italiano per gli alunni stranieri neo arrivati o comunque con scarse competenze linguistiche di base in italiano. Tale potenziamento nella nostra lingua riguarderà probabilmente un numero limitato di alunni stranieri: secondo una stima di Tuttoscuola non più di 10 mila nel primo ciclo, pari al 6% degli alunni stranieri nati all’estero e al 2% del mezzo milione di alunni stranieri del primo ciclo.
Sotto traccia resta la riforma che più potrebbe incidere sui contenuti dell’insegnamento e sul modo di fare scuola: senza grande pubblicità il ministro Valditara ha costituito una commissione per revisionare le “Indicazioni nazionali”, ossia i documenti che fissano gli obiettivi di apprendimento per gli studenti e che toccano quindi l’idea di scuola, i valori che la caratterizzano e i criteri che ispirano le scelte didattiche. Per ora si sa poco dei lavori di questa commissione, ma le conseguenze potrebbero essere rilevanti.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).