Home Scuola Pagina 10

Scuola

Dal ministero 8 milioni per la didattica digitale integrata

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato un decreto che destina alle scuole oltre 8 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per investimenti nella didattica digitale integrata e nella formazione del personale scolastico alla transizione digitale. Il provvedimento mira alla realizzazione di iniziative con reti di scuole in tutto il Paese. L’obiettivo è rafforzare, sia negli studenti sia nei docenti, le competenze digitali e di innovazione. Queste iniziative contribuiranno alla diffusione sui territori delle azioni del PNRR, saranno realizzate secondo metodi e approcci laboratoriali innovativi co-progettati e, in base alle esperienze e alle attività didattiche e formative svolte, costituiranno documentazione sull’orientamento, sullo scambio e sulla conoscenza delle buone pratiche in tema di didattica digitale.
Il decreto contribuirà al raggiungimento del target europeo che prevede, entro il 31 dicembre 2024, la formazione di 650.000 tra dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo, l’attivazione di 20 mila corsi di formazione e il coinvolgimento di 8 mila istituzioni scolastiche. “Investire nella tecnologia vuol dire investire nel futuro dei nostri ragazzi. Non bisogna aver paura della transizione digitale ma occorre saperla gestire, perchè avrà un impatto sempre più profondo sulla società e sul mondo della scuola. Grazie a questa misura sarà realizzata una formazione diffusa degli insegnanti, che avranno a disposizione più risorse per l’utilizzo di strumenti adeguati a potenziare l’attività formativa”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.

– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Scuola, il Cdm autorizza oltre 62mila assunzioni a tempo indeterminato

ROMA (ITALPRESS) – Oltre 62mila assunzioni a tempo indeterminato nel mondo della scuola. Il via libera è arrivato dal Consiglio dei ministri riunito questa sera. Con lo schema di decreto del Presidente della Repubblica, deliberato dal Cdm, saranno autorizzate le assunzioni in ruolo a tempo indeterminato di: 52 unità di personale educativo-PED; 50.807 unità di personale docente (di cui 32.784 su posto comune e 18.023 su sostegno); 419 unità di insegnanti di Religione cattolica; 10.913 unità di personale assistenti tecnico ausiliari-ATA; 280 unità di dirigenti scolastici.
“Si tratta di un significativo passaggio per il sistema nazionale d’istruzione e formazione, importante per la funzionalità della scuola italiana e per la riduzione del precariato. Al numero di 50.807 si aggiungeranno 30.000 posti per il prossimo concorso PNRR, programmato per settembre, al fine di realizzare nei prossimi anni il target finale di 70.000”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Firmato Dpcm su formazione docenti secondaria di I e II grado

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado. Il provvedimento è stato varato al termine di un’articolata interlocuzione con la Commissione europea e dopo il confronto con le organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni.
“Con questo decreto abbiamo varato una riforma del Pnrr che era attesa da oltre un anno. La firma del nostro articolato al 31 luglio, dopo un confronto serrato e costruttivo con la Commissione europea e in piena intesa con il ministero dell’Università, consente di avviare i percorsi universitari già nel prossimo anno accademico e, in coordinamento con le altre procedure di reclutamento, i concorsi previsti dal Pnrr”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. “Grazie a queste misure avremo una nuova generazione di insegnanti fortemente strutturati, con alle spalle un importante percorso di formazione disciplinare e pedagogica e meccanismi di valutazione che garantiranno l’efficacia didattica. Questo nuovo corso è un salto in avanti nell’ottica della qualità dell’insegnamento e della costruzione di una scuola che sia davvero punto di riferimento per le famiglie e per gli studenti”, ha aggiunto. Il percorso formativo standard prevede l’acquisizione di almeno 60 Cfu (crediti formativi universitari)/ Cfa (crediti formativi accademici). Gli altri percorsi, pari a 30 o 36 crediti formativi, sono rivolti a chi abbia già svolto un servizio di almeno tre anni scolastici e a coloro che abbiano conseguito 24 Cfu/Cfa in base al previgente ordinamento.
Gli altri punti principali del Dpcm: E’ previsto un rigoroso sistema di accreditamento affidato all’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur), che definisce i percorsi di contenuto, le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.
Tutti i nuovi percorsi si concluderanno con l’esame finale: una prova scritta e una lezione simulata, il cui superamento garantirà ai candidati il conseguimento della formazione professionalizzante delineata dagli standard minimi del docente abilitato, grazie alle modalità di svolgimento della prova e alla specifica composizione prevista per la commissione giudicatrice. I percorsi formativi saranno oggetto di una valutazione periodica “ex post” da parte dell’Anvur che, per assicurare omogeneità della qualità dell’offerta formativa da parte delle università, terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati alle procedure di reclutamento per la scuola.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Dirigenti scolastici, firmato il Contratto integrativo

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati della dirigenza scolastica all’unanimità hanno firmato oggi il testo definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI). L’accordo individua le fasce di complessità, i criteri di riparto e d’impiego delle risorse che costituiscono il Fondo unico nazionale (FUN), tra quota destinata alla retribuzione di posizione e quota destinata alla retribuzione di risultato, per l’anno scolastico 2023/2024.
“La firma del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo conferma lo sforzo del MIM per garantire ai Dirigenti scolastici il giusto riconoscimento del loro ruolo nel sistema scolastico, prevedendo anche un innalzamento dei livelli retributivi in considerazione dell’impegno necessario a far fronte alle molteplicità di attività e responsabilità a cui la categoria è chiamata”, ha detto il ministro Giuseppe Valditara.
Dopo la certificazione dell’ipotesi di contratto da parte degli organi di controllo, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento della funzione pubblica, si giunge così alla definitiva regolazione di un sistema che, fino a oggi, era contrassegnato da ingiustificate incongruità retributive tra i Dirigenti scolastici. Il CCNI prevede un miglioramento generalizzato e stabile delle retribuzioni grazie all’incremento della posizione di parte variabile, legata alla complessità delle Istituzioni scolastiche, e garantisce, al contempo, che nessun Dirigente scolastico subisca decrementi retributivi rispetto alla situazione attuale.
“Il Ministero – si legge nella nota – su precisa indicazione del Ministro Valditara, ha agito, all’interno di una preziosa e fattiva collaborazione istituzionale con il MEF, per fare sì che il prossimo primo settembre (data di inizio del nuovo anno scolastico) possa diventare un momento di svolta per i presidi italiani”.
Infatti, a partire da settembre 2023, per la prima volta dall’introduzione dell’autonomia scolastica, la categoria percepirà regolarmente i nuovi cedolini corrispondenti all’anno di riferimento, con una certezza degli importi e una conoscenza preventiva del livello di complessità dell’istituzione presso la quale prestano servizio. Gli importi delle posizioni variabili saranno aggiornati con gli incrementi rilevanti previsti dal nuovo Contratto nazionale.
In particolare, gli Uffici dell’Amministrazione centrale e periferica hanno lavorato per definire l’adozione di un Decreto direttoriale per ciascun territorio regionale e l’invio di tali Decreti per il visto alle ragionerie territoriali entro il 31 luglio, in modo che si possano aggiornare i cedolini in tempo utile.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Bullismo e Cyberbullismo, patentino digitale nelle scuole del Lazio

0

ROMA (ITALPRESS) – La Giunta regionale, presieduta da Francesco
Rocca, ha approvato lo schema di accordo tra la Regione Lazio e
il Comitato regionale per le Comunicazioni (Corecom), per l’avvio
della sperimentazione in Media Education e l’istituzione del
Patentino Digitale nelle scuole. L’obiettivo è quello di
promuovere attività progettuali in materia di prevenzione e
contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. La
Regione intende, infatti, supportare il Co.re.com. su due
specifiche attività progettuali: la sperimentazione della Media
Education nella scuola primaria e l’introduzione del Patentino
digitale nelle scuole secondarie di primo grado. La Media
Education consiste in una sperimentazione pluriennale destinata
agli alunni delle classi quarte e quinte delle scuole primarie,
finalizzata a strutturare un valido percorso di conoscenza e di
consapevolezza sull’utilizzo della rete, delle sue opportunità e
dei suoi rischi. Con il progetto “Pa.Di.”, per l’istituzione del
Patentino digitale, si intende, invece, costruire un percorso di
informazione e formazione dall’alta valenza educativa e formativa
per gli studenti della scuola secondaria di I° grado, per fornire
gli strumenti e le competenze necessarie per l’utilizzo
consapevole e responsabile dei dispositivi digitali, con il
coinvolgimento degli insegnanti e di adulti responsabili. ”Si
tratta di un progetto a cui teniamo particolarmente e per questo
ringrazio il presidente del Corecom, Maria Cristina Cafini, per
la condivisione. Stiamo offrendo una risposta importante per
fornire ai più giovani gli strumenti adeguati a conoscere quali
sono le opportunità e i rischi della rete e dei social, per
prevenire fenomeni di cyberbullismo e distinguere le fake news
dalle informazioni corrette”, dichiara l’assessore al Lavoro,
all’Università, alla Scuola, alla Formazione e alla Ricerca,
Giuseppe Schiboni ”Il web e i social offrono numerose possibilità
di connessione tra utenti ma spesso non si conoscono le regole e
le conseguenze che comporta la navigazione. La Regione Lazio ha
come obiettivo quello di far acquisire alla giovane
consapevolezza e responsabilità per muoversi sulla “rete” in
sicurezza”, conclude l’Assessore Schiboni Nella rilevazione del
Sistema di Sorveglianza HBSC Italia 2018 (Health Behaviour in
School-aged Children), condotta su un campione di 58.976 minori
è, infatti, emerso che i fenomeni del bullismo e del
cyberbullismo sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni
e hanno interessato soprattutto i ragazzi, anche in grave
peggioramento a causa della pandemia. ”Ringrazio la Regione –
evidenzia Maria Cristina Cafini, presidente del Corecom Lazio –
per la sensibilità dimostrata che consentirà, dall’anno
scolastico 2023/2024, agli studenti delle scuole secondarie di I°
grado del Lazio di avere il patentino digital, nonché, nelle
classi IV e V delle scuole primarie aderenti alla
sperimentazione, l’innovativa introduzione della media-education.
PA.DI-Patentino digitale e sperimentazione nella scuola primaria
.prosegue – sono due iniziative che proiettano verso il futuro la
Regione Lazio testimoniando una forte attenzione verso i reali
bisogni formativi dei più giovani”.
– foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Anief “Passi avanti contro il precariato, ma ancora molto da fare”

PALERMO (ITALPRESS) – “Anief fin dalla sua fondazione ha fatto della battaglia contro la precarietà la sua prima linea politica sindacale, che ancora oggi porta tanti risultati grazie al contenzioso”. Lo afferma il presidente del sindacato Marcello Pacifico, a margine di un convegno a Palermo proprio sul tema dei diritti del personale precario dell’istruzione.
Pacifico ricorda come il contenzioso “sia partito dalla Corte di Giustizia Europea” e si è trasformato poi in un’interrogazione all’Europarlamento che ha fatto attivare “una procedura di infrazione ben 9 anni fa in Europa. Una procedura di infrazione a cui oggi finalmente lo Stato italiano sta rispondendo grazie all’attività che l’ufficio legale Anief ha portato avanti nei tribunali non solo italiani ma anche europei – spiega il presidente -. Abbiamo vinto in Corte di Giustizia Europea più volte nelle cause contro il precariato scolastico, abbiamo vinto in Cassazione e Corte Costituzionale. Abbiamo fatto delle denunce al Comitato Europeo dei Diritti Sociali, abbiamo ottenuto una raccomandazione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che obbliga il nostro Paese a legiferare finalmente sul precariato scolastico”.
“La risposta del legislatore però è parziale – sottolinea Pacifico -. Il legislatore è intervenuto sulla ricostruzione di carriera, è intervenuto sulla Carta Docenti, però ancora c’è molto da fare. Certamente bisogna ancora introdurre un doppio canale di reclutamento affinchè i precari della scuola italiana possano essere stabilizzati. Abbiamo avuto il record di precari, il 200 per cento dei precari in più rispetto a sette anni fa”.
Per il presidente Anief “quella dei concorsi riservati e straordinari non è la soluzione, lo ha dimostrato la storia, e in più abbiamo bisogno che il legislatore recepisca quanto già deciso dalla Cassazione grazie ai ricorsi Anief sull’indennizzo da dare ai precari – prosegue -. Un risarcimento, un’indennità, da una a dodici mensilità. Nel contratto siamo riusciti la scorsa settimana siamo a far passare il principio del pagamento di tre giorni di permesso retribuiti anche ai precari, ma anche lì c’è molto da fare”. Secondo Pacifico “ci vogliono le risorse per garantire una parità di trattamento economica e giuridica tra personale precario e di ruolo. Bisogna riconoscere anche il servizio svolto nel sistema nazionale di istruzione oltre che nelle scuole paritarie nella ricostruzione di carriera e bisogna lavorare affinchè vi sia una parità sostanziale tra personale di ruolo e precario agendo sugli organici”.

– foto screenshot da video Anief –

(ITALPRESS).

Raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto scuola

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato raggiunto all’ARAN l’accordo con le Organizzazioni sindacali per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, esprime piena soddisfazione per la definizione delle trattative che hanno condotto alla sottoscrizione dell’ipotesi di contratto collettivo nazionale, con la condivisione delle principali parti sindacali rappresentative. “Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata”, ha detto Valditara. “Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell’istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente”.
La definizione del contratto fa seguito al risultato dell’accordo politico sottoscritto tra il ministro e i sindacati lo scorso 22 novembre che, oltre a rendere subito erogabili gli aumenti, ha messo a disposizione della contrattazione collettiva tra ARAN e Organizzazioni sindacali, per il rinnovo del CCNL del comparto Istruzione, risorse finanziarie aggiuntive, stanziate dalla legge di bilancio per l’anno 2022 sul Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF), pari a 300 milioni di euro. Ciò ha contribuito a determinare un aumento medio per il personale docente pari a 124 euro al mese. Con ulteriori provvedimenti è stata riconosciuta al personale precario docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.
Si sono inoltre concretizzati gli impegni dell’accordo politico di novembre, riconoscendo un ulteriore incremento stabile della Retribuzione Professionale Docenti (RPD) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 194,80 euro a 304,30 euro al mese e un ulteriore incremento del Compenso Individuale Accessorio (CIA) che porta a un valore rideterminato complessivo che va da 79,40 euro a 87,50 euro. A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti finanziato con il FMOF. In merito alle attività, recentemente introdotte, che vedono protagonisti i tutor e gli orientatori, sono state recepite dal contratto che le inquadra come funzioni professionali e le riconduce nella contrattazione dando seguito a un preciso impegno preso in tal senso dal Ministero. Nel contratto è stato dato un importante riconoscimento anche al personale ATA. Infatti, è stato possibile prevedere un riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, offrendo concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti. Grazie all’input del ministro Valditara si è riusciti a reperire le risorse finanziarie necessarie per un incremento sostanziale delle relative posizioni economiche.
In questa direzione il contratto prevede di: attivare gli sviluppi professionali verticali dal profilo A al profilo di Operatore, anche per favorire un’attività qualificata di assistenza alle esigenze degli alunni con disabilità.
L’intervento è stato effettuato utilizzando le risorse finanziarie contrattuali previste (0,55% della massa salariale pari a 36,9 milioni di euro annuali); semplificare le procedure per accedere alle posizioni economiche attraverso un percorso più veloce di formazione e valutazione per l’inserimento in una graduatoria con validità triennale. Al fine di garantire la formazione al personale ATA per l’attribuzione delle posizioni economiche, il Ministero ha inoltre sostenuto un emendamento al DL PA 2 che prevede lo stanziamento di risorse finanziarie aggiuntive; attribuire nuove posizioni economiche orizzontali. Infatti, a fronte di una situazione attuale che vede l’attribuzione di 56.103 posizioni economiche per un valore lordo Stato totale, per 13 mensilità, pari a 66.944.857,50 euro, sono state rese disponibili per la contrattazione risorse aggiuntive per finanziare l’attribuzione di ulteriori posizioni economiche e/o di eventuali rivalutazioni economiche pari a 72.031.852,50 euro lordo Stato; istituire un nuovo ordinamento dei profili professionali che consentirà di valorizzare il personale ATA e le figure apicali dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) attraverso una nuova area di funzionari ai quali sarà possibile attribuire un incarico triennale di “elevata qualificazione professionale” (con un incremento della retribuzione pari a 60 euro mensili), eliminando l’area C (a oggi mai utilizzata) e, in fase transitoria, la possibile stabilizzazione in quest’area, degli attuali assistenti amministrativi facenti funzione che abbiano svolto per almeno tre anni il ruolo di DSGA nelle scuole, mediante procedure selettive riservate. Gli attuali DSGA di ruolo manterranno il diritto ad avere attribuito un incarico di elevata qualificazione sino alla cessazione.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Anief “Trattative su risorse residuali contratto scuola e nodo personale Ata”

ROMA (ITALPRESS) – “Sono delle trattative che durano ormai da mesi. Innanzitutto su alcune risorse residuali del contratto firmato per il triennio 2019-2021 quindi non riguardano il 2022 e 2023. Per quanto riguarda questi temi, li stiamo continuando ad approfondire. Ancora c’è il nodo irrisolto dell’ordinamento professionale del personale ATA. Si sta discutendo punto per punto”. Così Marcello Pacifico, presidente ANIEF (Associazione nazionale insegnanti e formatori), intervistato dall’Italpress, a margine dell’odierno incontro di contrattazione presso l’ARAN. “Si sta discutendo anche su come orientare le ultime risorse economiche disposte – aggiunge – Esiste una indennità di vacanza contrattuale che purtroppo il governo non ha aggiornato e che dovrebbe essere corrisposta automaticamente con aumenti mensili a tutto il personale del 50% rispetto all’aumento del costo della vita. Questa questione è già stata posta in Corte Costituzionale e lo deciderà la Consulta. Se dovesse approvarla, chi ha inviato la diffida e quindi poi chi eventualmente farà ricorso, ma per ora basta una semplice diffida, potrà ricevere quasi 2000 euro di arretrati e aumenti automatici di 150 euro in attesa del nuovo contratto 2022-2024”.
“Il decreto salva infrazioni in Senato dopo l’audizione ANIEF ha affrontato alcuni temi riguardanti la procedura di infrazione sul precariato”, aggiunge. “Come ANIEF abbiamo chiesto però innanzitutto di introdurre due elementi chiave: uno che va a dissuadere sull’abuso dei contratti a termine e uno che va a impedire l’abuso dei contratti a termine che è quello che dice la normativa europea. In che modo? Attraverso un doppio canale di reclutamento e attraverso una specifica indennità ed estendendo la carta docenti a tutti i supplenti e non solo a quelli al 31 agosto dopo le richieste e le vittorie di ANIEF”, ha aggiunto. “ANIEF è stata audita in prima e undicesima commissione della Camera e sono stati presentati dalla maggioranza e segnalati degli emendamenti importanti. Il primo riguarda l’introduzione di un organico aggiuntivo per poter finalmente attuare il PNRR. La seconda invece riguarda la possibilità di conseguire una abilitazione per tutti i precari con 36 mesi di servizio partecipanti all’ultimo concorso straordinario bis e infine anche delle norme sul licenziamento del personale dirigente o docente che comunque aveva superato l’anno di prova per farli reintegrare. Speriamo che vengano approvati così si cominciano a risolvere parzialmente alcuni problemi che ANIEF ha già segnalato”, ha aggiunto.
-foto xc9 –
(ITALPRESS).