ROMA (ITALPRESS) – Da Torino a Palermo gli studenti sono scesi di nuovo in piazza contro il modello di scuola e l’Unione degli Studenti aprirà questa sera gli Stati Generali della scuola.
“Nonostante, dall’inizio dell’anno, migliaia di studenti siano scesi in piazza in tutta Italia, contro l’attuale modello di scuola – esordisce Bianca Chiesa dell’Unione degli Studenti – il ministro Bianchi continua a non ascoltarci, persistendo nel farci false promesse e non prendendo in considerazione la posizione degli studenti in merito alle problematiche vigenti nel sistema scolastico attuale, per questo abbiamo occupato decine di scuole in tutto il paese e oggi torniamo nelle piazze”.
“Non ci fermeremo finchè non cambierà – continua Alessandro Finetto, del Laboratorio Studentesco – a Torino, a seguito delle morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenucci e dei gravissimi atti di repressione subiti durante le mobilitazioni, abbiamo occupato sedici scuole, riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di istruzione, che sappia educarci al pensiero critico e non alla riproduzione continua di nozioni. Questo venerdì siamo scesi in piazza e scenderemo questa sera a Roma per ribadire che non ci fermeremo finchè non ci saranno date risposte”.
Proprio a Torino si sono registrati alcuni momenti di tensione, quando una parte dei anifestanti ha tentato di fare irruzione nella sede dell’Unione Industriali di via Fanti. Nei tafferugli un paio di uomini delle forze dell’ordine sono rimasti lievemente feriti. Anche a Bologna si sono registrati alcuni momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia. Il gruppoI circa 400 manifestanti si è recato davanti all’ufficio scolastico regionale, dove alcuni giovani volevano entrare per chiedere un incontro. Gli agenti li hanno respinti e contro le forze dell’ordine è stata lanciata vernice colorata. Poi la protesta si è spostata verso piazza Verdi.
“Oggi abbiamo protestato anche a Napoli – dichiara Francesco Ferorelli, coordinatore dell’UdS Napoli – Pretendiamo una maggiore tutela della nostra salute all’interno delle scuole: in una situazione pandemica così delicata è necessaria, oltre alla sicurezza sanitaria, quella fisica, con maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, e mentale, innanzitutto attraverso il rispetto delle nostre identità, con misure come le Carriere Alias. Pretendiamo l’abolizione dei PCTO (alternanza scuola-lavoro) e ribadiamo come il ruolo della scuola-azienda pesi anche sulla salute mentale degli studenti, già messa a dura prova in questi anni dalla Didattica a Distanza”.
“Dopo i cortei e le occupazioni di questi mesi, oggi ci troviamo a Roma per gli Stati Generali della scuola pubblica, dal 18 al 20 febbraio – conclude Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – E’ necessario ripensare strutturalmente e complessivamente l’intero mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca, in quanto categoria maggiormente colpita dalla pandemia e non solo; vogliamo risposte concrete, una volta per tutte. Gli Stati Generali saranno un momento storico per il nostro paese, in cui studenti e studentesse da tutta Italia si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola. Non possiamo più aspettare, una riforma dell’istruzione pubblica del nostro paese non è solo possibile, ma necessaria”. Manifestazione anche a Palermo, con gli studenti che lamentano come “di questa Scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo piu’. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Qui l’offerta lavorativa e’ la piu’ scarsa e precaria di Italia e i percorsi di Pcto che ci vengono proposti sono di bassissima qualita’, quasi mai utili alla nostra formazione”.
A Milano sono poco meno di mille gli studenti scesi in piazza per chiedere un “modello di scuola partecipato”, che ascolti gli studenti, contro l’alternanza scuola-lavoro, “che uccide”, e in memoria di due giovani morti in azienda durante tirocini. La protesta ha preso le mosse da piazza Fontana, per poi spostarsi in piazza Cordusio, fino a raggiungere Piazza Affari, sede della Borsa, dove alcuni gruppi di studenti hanno lanciato uova e vernice rossa contro l’esterno delle banche Unicredit e JP Morgan. Slogan contro il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi sono scanditi dai manifestanti che esibiscono cartelli come “il vostro modello di scuola ci uccide”, “la scuola dei padroni impiega gratuitamente studenti nelle aziende”, “l’alternanza è sfruttamento” e “Basta morire di scuola”.
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Studenti in piazza per protestare contro il modello scuola
Con “Study in Sicily”, si rafforza la cooperazione nel Mediterraneo
PALERMO (ITALPRESS) – L’assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Siciliana, diretto da Roberto Lagalla, con il supporto dell’ente di ricerca INDIRE e nell’ambito della programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo, organizza l’evento “Study in Sicily. La cooperazione educativa nel Mediterraneo”, iniziativa per la promozione e l’internazionalizzazione del sistema di istruzione siciliano verso il bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente.
L’incontro è in programma il 22 febbraio dalle ore 11,00 a Palermo nella scuola IISS Pio La Torre (Via Nina Siciliana, 22) e in collegamento dall’Istituto Comprensivo L. Sciascia di Catania. L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sui canali social del Fondo sociale europeo della Regione Siciliana e di INDIRE e verrà tradotto in simultanea in lingua francese e inglese.
Obiettivo dell’iniziativa è avviare e rafforzare le opportunità di collaborazione tra la Regione Siciliana e i paesi del Mediterrano e del Medio Oriente coinvolti nella prima fase del progetto Study in Sicily: Egitto, Tunisia, Algeria, Giordania e Marocco. Inoltre, l’iniziativa mira alla creazione di una “Antenna del Mediterraneo sull’educazione” per creare ulteriori connessione tra i sistemi dei singoli Paesi e rafforzare gli scambi.
L’evento si svolgerà in due momenti: nel corso della mattinata è prevista una sessione operativa di confronto fra le diverse realtà educative dei vari paesi, con approfondimenti sulla mobilità e sulla cooperazione in ambito scolastico e accademico, con un focus anche sugli ITS e sull’alta formazione artistica e musicale (Accademie, Conservatori ecc.). Nel pomeriggio, si terrà una sessione istituzionale nella quale verranno coinvolti gli ambasciatori e i rappresentanti dei governi dei Paesi coinvolti, l’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE e stakeholder istituzionali.
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Scuola, Bianchi “Alta formazione per i nuovi docenti”
ROMA (ITALPRESS) – “Buona parte della lotta alla dispersione passa da un adeguato orientamento dei nostri ragazzi, poi abbiamo le tre riforme importanti della struttura di cui una è il reclutamento cioè l’assunzione di nuovi docenti a partire dalla formazione iniziale dei nuovi docenti. Un lavoro che stiamo facendo con la Ministra dell’Università Messa. La scuola di alta formazione come elemento portante di una formazione continua che non sia solo aggiornamento, ma anche capacità di riflettere sulle tante sperimentazioni che stiamo facendo”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in Commissione Cultura alla Camera per l’esame della Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “E infine riforma del sistema scolastico. Dall’altra parte abbiamo un notevole investimento, direi senza precedenti, sulle infrastrutture e sulle competenze. Le prime sono per 13 miliardi di cui 10 essenzialmente in edilizia e poco più di 2 vanno alla scuola 4.0 cioè alla possibilità per le scuole di adottare quelle strumentazioni che permettano di non ridurre il digitale alla didattica a distanza. E 5,6 miliardi vanno alle competenze”, ha concluso.
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Il coding tra i banchi con la terza edizione di High Tech High School
MILANO (ITALPRESS) – Portare le materie STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics) nelle scuole e dare così la possibilità a studenti e docenti di approfondire le competenze nell’uso di strumenti tecnologici e della programmazione e scoprire abilità come il coding, lo sviluppo di App e la virtual reality. E’ con questo obiettivo che torna, per la terza edizione, High Tech High School, il progetto ideato e sostenuto da IGT, azienda leader a livello mondiale nel settore del gioco regolamentato, in collaborazione con Codemotion, la piattaforma di riferimento per la crescita professionale degli sviluppatori e per le aziende alla ricerca dei migliori talenti in ambito tecnologico.
Attraverso laboratori gratuiti gestiti da esperti educatori, gli studenti tra i 14 e i 18 anni impareranno ad utilizzare le nuove tecnologie, affrontando insieme ai propri compagni sfide di programmazione, design 3D ed elettronica pensate per loro. Dopo aver raggiunto gli istituti scolastici di Bari, Milano, Catania e Roma, il progetto arriva per questa nuova edizione ora anche a Genova e Napoli, per un totale di 648 studenti e 58 professori coinvolti.
La formazione proposta da High Tech High School va nella direzione di rispondere all’esigenza, divenuta sempre più concreta in seguito all’accelerazione digitale imposta dalla pandemia, di formare i nuovi professionisti del futuro in ambito digitale che siano in grado di colmare il gap ad oggi esistente tra domanda e offerta. Nel prossimo decennio l’industria tecnologica sarà infatti alla ricerca di migliaia di nuovi talenti high-tech per numerosi settori professionali: basti pensare che – secondo la classifica di LinkedIn – tra le professioni più ricercate in Italia negli ultimi cinque anni e in ascesa per il futuro compaiono professionisti della robotica e dell’automazione ma anche specialisti in software, algoritmi, cybersecurity e intelligenza artificiale.
“I giovani sono il futuro”, afferma Fabio Cairoli, CEO IGT Global Lottery. “Per questo – aggiunge – abbiamo fortemente voluto dare vita a progetti e strategie che li sostengono nell’interesse del Paese, come High Tech High School che contribuisce alla crescita delle ragazze e dei ragazzi, mettendo a disposizione delle scuole un percorso formativo gratuito per acquisire competenze tecnologiche e digitali, dando loro la possibilità di esprimersi attraverso la tecnologia e stimolandoli a interessarsi verso le materie STEAM. Tutte conoscenze e competenze oggi più che mai indispensabili per il domani”.
“Siamo convinti che il futuro del lavoro si costruisca a partire dai banchi di scuola. Con High Tech High School diamo la possibilità ai giovani di esprimersi attraverso la tecnologia e sviluppare il loro pensiero critico, promuovendo innovazione sia strumentale che culturale. Parallelamente li avviciniamo a materie che, pur essendo rilevanti nel panorama internazionale, non sempre vengono considerate all’interno dell’offerta scolastica italiana. In questo percorso coinvolgiamo anche i docenti proprio perchè possano essere in futuro portavoce di questa iniziativa e guida per altre classi di studenti”, spiega Chiara Russo, CEO e Co-Founder di Codemotion.
“Vogliamo sottolineare come la tecnologia sia un abilitatore che permette agli studenti di poter seguire la propria passione nel loro futuro professionale: attraverso i laboratori forniamo ai partecipanti una serie di strumenti che speriamo possano trasformarli in creatori attivi di tecnologia e non spettatori passivi”, aggiunge Massimo Avvisati, Head of EdTech R&D di Codemotion.
Attraverso il metodo learning by doing, nel corso di High Tech High School studentesse e studenti verranno messi alla prova con tecnologie web e Javascript, design 3D, elettronica, per far sì che si avvicinino al mondo della tecnologia affrontando sfide che includono progettazione di ambienti architettonici, design e grafica 2D, modellazione 3D, prototipazione e sviluppo di Web App, realizzazione di progetti di Internet of Things ed Intelligenza Artificiale.
Al centro, quest’anno, la sostenibilità, con l’intento di rispondere ai 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030: agli studenti sarà infatti richiesto di riflettere sull’importanza del territorio e delle sue risorse alla ricerca di soluzioni innovative ed a una tecnologia avanzata per un futuro più sostenibile ed inclusivo.
Tra i progetti più innovativi realizzati nel corso delle scorse edizioni spicca in particolare una Lampada Smart in grado di interagire con un’APP, cui si affiancano visual novel interattive o quiz basati sui principi della gamification, con cui gli studenti hanno mostrato l’intento di innovare la didattica e costruire percorsi interattivi.
High Tech High School diventa inoltre un’occasione importante per promuovere la riduzione del gender gap che in ambito tecnologico è molto forte: in UE solo il 18% di specialisti ICT è donna ed in Italia la percentuale scende al 14,8%. IGT e Codemotion hanno dunque unito le forze per avvicinare le ragazze alla tecnologia, consentendo loro di valutare un futuro nelle materie STEAM senza pregiudizi: obiettivo raggiunto, considerando che quest’anno le ragazze che prenderanno parte ai laboratori rappresentano il 70% del totale di studenti coinvolti.
Accanto alle iniziative per gli studenti, High Tech High School prevede un percorso di formazione incentrato sul coding dedicato ai docenti delle scuole coinvolte nelle tre edizioni, per dare loro gli strumenti per proseguire in maniera indipendente i laboratori della High Tech High School.
I laboratori sono stati studiati per consentire ai docenti di affrontare le attività anche senza alcun background tecnico e al tempo stesso arricchire la propria formazione con nuove competenze, per scoprire nuovi modi di usare la tecnologia in ambito didattico e raccontare agli studenti qualsiasi materia scolastica – dalla Scienze alla Letteratura – utilizzando la tecnologia e il coding. Ad esempio, grazie ad esperimenti di Elettronica virtuale e strumenti online, i docenti esploreranno nuove possibilità educative per la didattica a distanza e impareranno ad autoprodurre strumenti utili.
A Genova gli istituti coinvolti saranno due, per un totale di 108 studenti (il 66% è rappresentato da ragazze) che prenderanno parte ai laboratori di High Tech High School. Si tratta del Liceo Statale P.Gobetti e del Liceo Scientifico Enrico Fermi: i corsi si svolgeranno tra il 7 febbraio e il 3 giugno e ogni studente sarà coinvolto per 24 ore di laboratorio.
A Napoli, High Tech High School ha preso il via il 30 novembre e si concluderà il 7 aprile: ad essere coinvolti sono gli studenti dell’I.S.I.S. Boccioni – Palizzi, che parteciperanno a 16 laboratori, per un totale di 24 ore di formazione tecnologica per ogni studente. Anche in questo caso dei 113 ragazzi iscritti la maggior parte (70%) è rappresentata da studentesse.
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Scuola, Fico “La politica e le istituzioni ascoltino i giovani”
ROMA (ITALPRESS) – “Mercoledì alle 18.30 si svolgerà l’informativa urgente del ministro Lamorgese sugli scontri durante le manifestazioni studentesche a seguito della morte di Lorenzo Panelli. Sono convinto che politica e istituzioni abbiano il dovere di ascoltare le istanze dei più giovani, favorendo sempre e in tutte le modalità possibili la partecipazione”. Lo scrive in un post su Linkedin il presidente della Camera Roberto Fico.
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Scuola, crescono tecnici e profesionali ma 56,6% sceglie i licei
ROMA (ITALPRESS) – Cresce l’interesse per gli istituti tecnici e professionali, scelti rispettivamente dal 30,7% e dal 12,7% dei ragazzi e delle ragazze. I licei, con i loro diversi indirizzi, restano in testa nelle preferenze delle studentesse e degli studenti: vengono scelti dal 56,6% dei neo iscritti.
Questi i primi dati che emergono sulle iscrizioni online per l’anno scolastico 2022/2023 che si chiuderanno questa sera.
Le iscrizioni riguardano le classi prime di primaria, secondaria di primo e secondo grado, dei percorsi di istruzione e formazione professionale. Un anno fa il 57,8% dei ragazzi preferiva un indirizzo liceale, quest’anno sono il 56,6%. Il classico passa dal 6,5% dello scorso anno al 6,2%. Il 26,0% delle iscrizioni va ai licei scientifici (erano il 26,9% nel 2021/2022). Nell’ambito dei percorsi scientifici a essere in calo è la scelta relativa all’indirizzo tradizionale: un anno fa riguardava il 15,1% dei neoiscritti, quest’anno si scende al 14,0%. Il 7,4% delle studentesse e degli studenti opta per il linguistico (erano l’8,4% un anno fa). Crescono il liceo delle scienze umane, dal 9,7% al 10,3%, e l’artistico, dal 5,1% al 5,5%. Stabili il liceo europeo e internazionale (0,5%) e i licei musicali e coreutici (0,7%). Gli istituti tecnici salgono al 30,7% delle scelte, dal 30,3% di un anno fa. In particolare, il settore tecnologico è scelto dal 20,4% (20,3% un anno fa), il settore economico dal 10,3% (10,0% l’anno precedente). L’interesse per gli istituti professionali cresce di quasi un punto, dall’11,9% al 12,7%.
La Regione che sceglie maggiormente i licei è, come negli scorsi anni, sempre il Lazio (69,6%). Conferme anche per il Veneto, che accorda il più alto numero di preferenze ai tecnici, il 38,3%, e per l’Emilia-Romagna, prima nella scelta dei professionali, con il 15,9%.
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Scuola, Bianchi “Nessuna discriminazione con le nuove norme”
ROMA (ITALPRESS) – “Per la scuola dell’infanzia siamo passati a 5 casi entro 5 giorni, solo dopo il quinto caso si chiude. Una situazione molto difficile da trovare. Cinque casi entro 5 giorni per la quarantena anche per la scuola primaria, parliamo di non vaccinati. Con le superiori invece la quarantena scatta dopo due casi. Dobbiamo dare un segnale, il decreto non vuole e non può essere una norma discriminatoria, anche perchè è molto difficile arrivare a 5 casi in 5 giorni in una classe, quindi difficilmente si raggiungerà questa situazione”. Così Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, a Rainews24.
“La discussione in Consiglio dei Ministri è stata serena, la norma non è discriminatoria, ma è un segno di ripartenza. Ci muoviamo su un percorso di riapertura e normalità che si basa sulla responsabilità. E la tutela può essere data solo dal vaccino”, aggiunge.
“Abbiamo dei dati molto chiari che ci permettono di seguire la pandemia nelle scuole giorno per giorno. I contagi sono cresciuti nelle due settimane successive all’apertura perchè ci sono stati durante le festività, poi la curva è diventata più piatta e adesso ci dà un segnale che inverte la tendenza. Dunque apertura con cautela e responsabilità – sottolinea il ministro -. Ma non demonizziamo la DAD, ci ha permesso di mantenere il contatto con i ragazzi. Poi ci deve essere un sistema che la includa in un percorso, che sia uno degli strumenti digitali che i ragazzi usano tutti i giorni”.
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Tornano le prove scritte all’esame di maturità
ROMA (ITALPRESS) – Sono pronte le Ordinanze che definiscono l’organizzazione e le modalità di svolgimento degli Esami di Stato 2022 del primo e del secondo ciclo di istruzione. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi le ha inviate oggi al Consiglio superiore della Pubblica Istruzione (Cspi), per il previsto parere. Le Ordinanze sono anche state illustrate ai sindacati. Terminato l’iter amministrativo, saranno poi trasmesse alle competenti commissioni parlamentari, come previsto dall’ultima legge di bilancio. Nei documenti predisposti è previsto il ritorno delle prove scritte, sia nell’Esame del primo che del secondo ciclo di istruzione, con alcune specifiche.
Le prove scritte si svolgeranno in presenza. Per il solo colloquio, sia nel primo che nel secondo ciclo, è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il loro domicilio, condizione che andrà, comunque, documentata.
Per l’Esame del primo ciclo sono previste due prove scritte, una di italiano e una relativa alle competenze logico-matematiche, e un colloquio, nel corso del quale saranno accertate anche le competenze relative alla lingua inglese, alla seconda lingua comunitaria e all’insegnamento dell’Educazione civica.
La votazione finale resta in decimi.
L’Ordinanza prevede che l’Esame del secondo ciclo sia costituito da una prova scritta di italiano, da una seconda prova sulle discipline di indirizzo, predisposta dalle singole commissioni d’Esame, e da un colloquio.
La sessione d’Esame avrà inizio il 22 giugno 2022 alle 8.30, con la prima prova scritta di italiano, che sarà predisposta su base nazionale. Il 23 giugno si proseguirà con la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che avrà per oggetto una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi.
E’ previsto, poi, il colloquio, che si aprirà con l’analisi di un materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento, un problema, un progetto) che sarà sottoposto al candidato.
La valutazione finale resta in centesimi.
“Le scelte di oggi – sottolinea il ministro Bianchi – rientrano nel percorso di progressivo ritorno alla normalità che stiamo realizzando. Non siamo ancora fuori dalla pandemia, ma già quest’anno, grazie ai vaccini e alle misure di sicurezza decise dal governo, abbiamo garantito una maggiore continuità della scuola in presenza, fin dal primo giorno. Abbiamo tenuto conto, come era giusto fare, degli ultimi due anni vissuti dai nostri ragazzi. Per questo, ad esempio, nel secondo ciclo, affidiamo la seconda prova scritta alle commissioni interne, che conoscono i percorsi personali degli studenti. Dobbiamo rimetterci in cammino verso la normalità e guardare al futuro, lavorare alla scuola che vogliamo costruire insieme”, conclude.
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