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Scuola, Bianchi “Osmosi costante fra istruzione e lavoro”

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta a Roma, nella sede del CNEL, un’audizione del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sui temi del PNRR, della digitalizzazione e del rapporto tra scuola e mondo del lavoro.
Ai lavori, presieduti dal presidente CNEL Tiziano Treu, sono intervenuti diversi consiglieri, sia in presenza che da remoto.
“Il rapporto tra sistema di istruzione e formazione e il mondo del lavoro è e deve essere caratterizzato da un’osmosi costante nell’interesse esclusivo dei giovani, che rappresentano il nostro futuro – ha affermato il ministro Bianchi – Il Paese deve saper rispondere ai cambiamenti positivi come la transizione ecologica, e a quelli generati dalla pandemia come l’acuirsi delle disuguaglianze, attraverso una costante opera di reskilling dei soggetti in formazione e di quelli già operanti nel mondo del lavoro. Questo significa ampliare l’offerta formativa e lavorare per garantire livelli di istruzione omogenei. E’ fondamentale anche investire, come abbiamo previsto nel nostro PNRR, in asili nido per favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e sostenere il lavoro delle donne. In quest’ottica le parti sociali possono svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo dei patti educativi di comunità. Dobbiamo riportare la scuola al centro delle dinamiche politiche ed economiche”.
“La scuola deve essere al centro dei progetti del PNRR perchè la formazione dei giovani è il cuore del nostro sistema economico e produttivo. La traumatica chiusura delle scuole a seguito della pandemia Covid19 e la complessa riapertura a settembre scorso ha messo in luce quanta parte della vita degli italiani ruoti intorno alla scuola, non solo luogo di istruzione e apprendimento ma presidio culturale ed educativo del territorio. Il CNEL, anche nel Rapporto sugli esiti degli stress-test condotti durante il 2020, ha individuato tre assi di intervento prioritari nel sistema istruzione/formazione: orientamento, apprendimento o formazione permanente e parità di accesso”, ha dichiarato il presidente Treu.
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Bianchi “Mi batto per scuola in presenza, Cts non è Voldemort”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “La parola dad come tutti gli acronimi è pericolosa. Se dad vuol dire l’esperienza dell’anno scorso in completa sostituzione della scuola in presenza, quella no, non la facciamo più. La scuola è in presenza e tutti noi dobbiamo remare in questa direzione. A settembre stiamo lavorando per essere in presenza”. Lo ha detto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rispondendo alle domande degli studenti nella giornata di apertura di Rep 2021. Fuori dal Teatro Comunale di Bologna c’è una manifestazione di protesta di alcuni collettivi, dentro gli studenti e gli insegnati discutono anche animatamente della scuola del futuro, che i ragazzi vogliono in presenza. “Questo- ha detto il Ministro- non è un problema solo del governo. Bisogna responsabilizzare tutti. Non si dica il governo faccia, il governo dica: tutti facciamo, tutti diciamo”. La pandemia non va dimenticata. “Non è ancora finita. C’è anche questa responsabilità. Il Cts non è Voldemort, e io non sono Harry Potter”, ma la volontà è quella di riaprire le aule agli studenti. “Io mi impegno a proseguire la battaglia per la scuola in presenza, ma questa battaglia facciamola insieme. La scuola affettuosa che vogliamo – ha ribadito il ministro Bianchi – non può prescindere dalla presenza, ma lo dobbiamo fare tutti”.
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Edilizia scolastica, 130 mln per interventi su palestre e mense

ROMA (ITALPRESS) – In arrivo nuove risorse per interventi di edilizia scolastica. Il Ministero dell’Istruzione ha infatti pubblicato, in questi giorni, due Avvisi che mettono a disposizione degli Enti locali delle Regioni del Centro-Sud fondi per la messa in sicurezza di mense scolastiche e palestre e per la costruzione di scuole innovative. Obiettivo dei finanziamenti, una maggiore diffusione del tempo pieno, dell’attività motoria e il contrasto del fenomeno dello spopolamento dei piccoli Comuni.
Gli Enti locali che possono partecipare alle procedure sono quelli delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Nello specifico, il primo Avviso destina 130 milioni alla messa in sicurezza delle mense scolastiche e delle palestre, oltre che all’adeguamento di aree gioco e impianti sportivi esistenti a uso didattico. Il secondo, invece, libera 40 milioni per il finanziamento di interventi di costruzione di scuole innovative nei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.
“Da subito abbiamo voluto imprimere un’accelerazione – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – per assegnare velocemente le risorse per l’edilizia scolastica e far partire quanto prima i cantieri. Da inizio mandato abbiamo autorizzato circa 2,6 miliardi, una quantità di risorse considerevole per la messa in sicurezza delle strutture e anche per ripensare i luoghi di apprendimento. Con queste nuove misure potremo dare risposte a situazioni di maggiore difficoltà, potenziare il tempo pieno e rendere sempre di più la scuola presidio per la comunità. Stiamo lavorando in maniera strategica, usando tutti i fondi che abbiamo già sul tavolo e programmando al meglio le azioni da portare avanti con il PNRR, con l’obiettivo di garantire pari opportunità a tutte le studentesse e a tutti gli studenti”.
Il Ministro dell’Istruzione ha firmato anche un decreto per 50 milioni di investimento INAIL per la costruzione di scuole innovative nelle aree interne e il decreto per l’individuazione dei criteri per l’assegnazione di 12,5 milioni, quale quota annua dell’otto per mille per interventi urgenti. Il Ministero pubblicherà i relativi avvisi nei prossimi giorni.
L’Avviso mette a disposizione 130 milioni che potranno essere usati per finanziare due tipologie di interventi: l’adeguamento e la messa in sicurezza delle palestre, delle aree di gioco e di impianti sportivi esistenti a uso didattico e l’adeguamento, la messa in sicurezza e l’allestimento di mense scolastiche. Nel primo caso l’importo massimo di finanziamento sarà di 350.000 euro, nel secondo di 200.000 euro.
Ogni Comune delle otto Regioni interessate potrà presentare al massimo due candidature per due diversi edifici scolastici, mentre le Province e le Città metropolitane potranno presentare fino a quattro candidature e quattro progetti. La scadenza per candidarsi al bando è fissata alle ore 15 del 5 agosto 2021.
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Bianchi “Lavoriamo tutti per scuola in presenza a settembre”

FIRENZE (ITALPRESS) – “Stiamo lavorando tutti per una scuola in presenza che dia molta attenzione alla socialità. C’è il bisogno dei bambini di tornare a trovarsi. Una scuola che però deve avere anche molta attenzione anche a quel recupero di tutte quelle che conoscenze che ovviamente in un anno così difficile sono state più carenti”. Lo ha detto il ministro per l’Istruzione, Patrizio Bianchi, a margine di una iniziativa svoltasi a Firenze, rispondendo ad una domanda di chi gli ha chiesto che ritorno ci si debba aspettare per settembre nelle scuole. E a chi gli ha chiesto se secondo lui alla riapertura delle scuole gli studenti dovranno tornare in classe indossando le mascherine, il ministro Bianchi ha risposto: “Dipende dal Cts. E’ l’organismo che ha la responsabilità di darci le regole sanitarie ed è giusto che siano loro a farlo. Noi ci adegueremo sulla base di quel principio di autonomia che regge le nostre scuole”.
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“Maturità al sicuro”, al via campagna antibufale

ROMA (ITALPRESS) – “Maturità al sicuro” è la tradizionale
campagna di sensibilizzazione che la Polizia Postale e delle
Comunicazioni porta avanti, per il quattordicesimo anno
consecutivo, assieme al portale Skuola.net. A restare immutato nel tempo, è l’obiettivo dell’iniziativa: contrastare, attraverso la corretta informazione, il propagarsi di notizie errate, bufale e leggende metropolitane. I dettagli del Protocollo, peraltro, sono stati ufficializzati solo alla fine di maggio, dando poco tempo ai ragazzi di ‘studiarselò per bene. Il rischio di fare passi falsi il giorno della prova è dunque concreto e diffuso. Come mostra il monitoraggio effettuato, proprio su questi temi, da Skuola.net per la Polizia di Stato, su un campione di 1.000 studenti di quinto superiore.
Circa 1 maturando su 5, ad esempio, non sa che quest’anno ci sono
indicazioni precise sulle mascherine da utilizzare durante
l’orale, ossia che quelle chirurgiche sono considerate le più
adatte, le FFP2 sono sconsigliate mentre quelle cosiddette ‘di
comunità’ (come quelle in tessuto) sono vietate. Va anche peggio
sulle modalità d’uso: solo il 46% sa che la mascherina potrà
essere abbassata dal candidato durante il colloquio se sussistano
le condizioni di distanziamento previste. E anche su quest’ultimo
tema non tutti sono aggiornati: il Protocollo fissa a due metri la distanza minima che deve esserci tra tutti i presenti nel luogo in cui si svolge l’esame, peccato che solo il 47% dei maturandi – meno di 1 su 2 – dimostri di saperlo.
Brutte sorprese in arrivo, poi, per gli accompagnatori di quell’8% di maturandi che pensa di poter portare una squadra a tifare per il proprio orale, a patto di rispettare il distanziamento. A essere consapevole che si potrà entrare a scuola al massimo con una persona al seguito è solo il 77%. Gli altri? Il restante 15% pensa sia addirittura obbligatorio affrontare la prova rigorosamente da soli di fronte alla commissione. Dura a morire, infine, la convinzione che all’ingresso della scuola verrà misurata la temperatura: solo 1 su 4 sa che questo non sarà necessario, basterà presentare l’autodichiarazione. Quella sì sarà indispensabile per accedere ai locali dell’istituto.
E’ stato anche realizzato un video in collaborazione con lo
youtuber Nikolais, che verrà diffuso su Skuola.net e sui suoi
canali Facebook, Instagram, YouTube. Un contenuto ironico che,
grazie agli ‘sfoghì dei ragazzi che nei prossimi giorni dovranno
sostenere il proprio esame, passa in rassegna i comportamenti
sbagliati che uno studente potrebbe assumere leggendo in modo
distorto il Protocollo di sicurezza. In più, gli operatori del Commissariato di P.S. online anche quest’anno saranno a disposizione dei ragazzi nelle ore immediatamente precedenti l’inizio del maxi-orale, per rispondere a tutti i loro quesiti e dubbi sulle informazioni che circolano in Rete. Con un rappresentante della Polizia di Stato che sarà anche presente alla tradizionale diretta di Skuola.net alla vigilia del
primo giorno d’esami, per fare il proprio in bocca al lupo e
tranquillizzare ulteriormente tutti gli studenti alle prese con
questa ennesima anomala Maturità.
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Piano Estate, intesa per avvicinare studenti al patrimonio culturale

ROMA (ITALPRESS) – Rafforzare la collaborazione tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Cultura e facilitare – a partire dall’estate – il rilancio di progettualità tra il mondo della scuola e della cultura, per creare occasioni di recupero della socialità e di potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali. E’ questo l’obiettivo del Protocollo d’Intesa “Interventi volti alla promozione dell’educazione alla cultura delle arti, della musica, della creatività, del cinema, del teatro e delle attività progettuali delle istituzioni scolastiche”, sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dal Ministro della Cultura Dario Franceschini.
In vista dell’attuazione del “Piano scuola estate 2021”, i due Ministeri, con le loro strutture periferiche e gli enti collegati, intendono promuovere o potenziare collaborazioni tra musei statali, archivi, biblioteche, soggetti pubblici e privati del settore dello spettacolo, cinema e istituzioni scolastiche per realizzare insieme attività progettuali, che potranno essere replicate anche durante il prossimo anno scolastico.
Una sinergia che accrescerà la vicinanza di studentesse e studenti al patrimonio storico-artistico e di conoscenza del nostro Paese, coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“La scuola, come comunità educante, ha, per definizione, un rapporto strettissimo con tutte le declinazioni della cultura – ha dichiarato il ministro Patrizio Bianchi -. Ringrazio il Ministro Franceschini e il suo dicastero per questo accordo, che rinsalda ulteriormente una collaborazione strategica. Il Piano Estate riporterà ragazze e ragazzi, bambine e bambini, alla socialità e all’apprendimento a tempo pieno e dal vivo, dopo le tante difficoltà che abbiamo – e hanno – vissuto. Tornare a poter fruire di visite e spettacoli culturali è lo strumento privilegiato per l’ingresso dei giovani nella nuova normalità, sempre accompagnati da una scuola aperta al territorio, al mondo esterno e alla società”.
“Questo protocollo segna un punto di ripartenza e guarda al futuro – ha spiegato il ministro della Cultura, Dario Franceschini -. Le necessarie misure restrittive assunte dal governo durante la pandemia per contenere il contagio e mettere in sicurezza la salute degli italiani hanno messo a dura prova i più giovani, che hanno dovuto rinunciare alla scuola in presenza e alla socialità tipica dello stare in classe. Questo protocollo è un importante passo verso il ritorno alla quotidianità che nel nostro Paese vede al centro la cultura. A partire dall’estate e anche nei mesi successivi ci sarà un dialogo costante della scuola con i musei, i teatri, la musica e i luoghi della cultura. Un’iniziativa che aiuterà il settore dello spettacolo a ripartire”.
La collaborazione attivata dal Protocollo accompagnerà le scuole, nel rispetto della loro autonomia, nel coinvolgimento di studentesse e studenti in eventi legati alle arti, alla musica, al cinema, al teatro, all’audiovisivo, nello sviluppo dello studio del territorio e delle tradizioni delle realtà locali, attraverso la visita, anche in modalità virtuale, di musei, aree e parchi archeologici, biblioteche, archivi di Stato e altri luoghi della cultura.
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Scuola, Anief “Serve una soluzione definitiva al precariato”

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ROMA (ITALPRESS) – È stata caratterizzata da decine di proteste di piazza l’iniziativa dei sindacati della scuola: i sindacati ANIEF, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA e SNALS Confsal hanno organizzato unitariamente una serie di manifestazioni per dire no al decreto legge Sostegni-bis. Mentre a Roma le forze sindacali si sono riunite a Montecitorio, anche in altre piazze è stato chiesto di approvare quegli emendamenti al decreto legge 73/20, che salverebbero la scuola dal sicuro decadimento.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha detto, durante il suo intervento in piazza a Roma a Monte Citorio, che “l’azione del sindacato non si arresta, abbiamo presentato delle proposte per il personale Ata, per gli Irc, e sono proposte semplici, che provengono da chi vive il mondo della scuola. Per quanto riguarda i docenti, se ogni anno chiamiamo sempre gli insegnanti dalle graduatorie per le supplenze dobbiamo utilizzare queste graduatorie pure per i ruoli. E senza più paletti. Attualmente in I fascia Gps uno su tre docenti abilitati non ha servizio e significa che non verrà assunto. In seconda fascia Gps uno su tre ha 36 mesi di servizio, questo vuol dire che nel progetto del Governo non si troveranno soluzioni per andare ad assumere i precari. Su 113mila cattedre vacanti ne verranno assegnate 30mila o 35mila. Poi abbiamo il problema di coloro che sono inseriti nelle GaE: uno su due è inserito con riserva, alcuni sono stati licenziati e altri saranno licenziati nonostante abbiano superato l’anno di prova”.
“Vogliamo poi parlare del personale Ata? Nessun posto autorizzato – HA continua Pacifico – in organico, nonostante abbiano assunto, giustamente, il personale delle cooperative. Non c’è traccia degli Ata ma c’era nel Patto per la scuola in cui si parlava di soluzioni. Quindi che si fa? Le cose andranno a peggiorare se non si troveranno soluzioni certe”.
“E ancora la questione degli insegnanti di religione cattolica, che tocca picchi di precariato impressionante: da 16 anni non si fanno concorsi, abbiamo chiesto un canale riservato per loro. Se il sindacato unito riesce a fare una proposta unica è il parlamento che deve ascoltare. Sono tanti i problemi da affrontare: la chiusura di 15mila plessi, le classi pollaio che al tempo di Covid ci hanno portato alla didattica a distanza perché le scuole non sono sicure. Per concludere, come Anief abbiamo portato la questione del precariato italiano in Europa, oggi è la politica italiana che deve ascoltarci”, ha concluso Pacifico.
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Its, l’80% dei diplomati trova lavoro entro un anno

ROMA (ITALPRESS) – E’ disponibile il monitoraggio nazionale 2021 dei percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori), realizzato da INDIRE su incarico del Ministero dell’Istruzione. Il monitoraggio analizza gli esiti occupazionali a dodici mesi dal diploma delle studentesse e degli studenti che hanno concluso i percorsi presso gli ITS fra il primo gennaio e il 31 dicembre 2019. La rilevazione si è concentrata sull’analisi dei 201 percorsi oggetto di monitoraggio perchè terminati nel 2019, erogati da 83 Fondazioni ITS su 104 costituite al 31 dicembre 2019 con 5.097 studenti e 3.761 diplomati.
“A dieci anni dalla sua nascita, il sistema degli Istituti Tecnici Superiori continua a dimostrare la sua piena efficacia in termini di occupazione – dichiara il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – Questi dati ci dicono, però, che possiamo fare di più ed è l’obiettivo della riforma alla quale stiamo lavorando e che presenteremo a breve. E’ il momento di uscire definitivamente dalla fase sperimentale e creare una rete nazionale in grado di valorizzare le specificità territoriali. Una rete che renda questa scelta più attrattiva per i giovani e per le loro famiglie. Gli ITS devono essere percepiti sempre di più come parte integrante del sistema nazionale di istruzione terziaria, con una loro autonomia e una loro più forte caratterizzazione nell’ambito dei cicli di studio”.
“Il loro rilancio, al centro anche del nostro Pnrr, è un punto qualificante della strategia del Paese per uscire da stagnazione e bassa crescita e innalzare i livelli di studio”, ha concluso il ministro.
“Gli ITS propongono un’offerta strettamente integrata con il mondo economico e produttivo – ha dichiarato il presidente di INDIRE, Giovanni Biondi -, valorizzando tanto il capitale umano quanto il sistema produttivo nazionale e dei territori. Come evidenzia anche il monitoraggio, gli ITS confermano, nonostante la pandemia, la forza sul piano dell’occupabilità, della formazione e dal punto di vista sociale. Ciò è possibile grazie a un modello dinamico caratterizzato da una flessibilità organizzativa e didattica, da una rete di governance costruita insieme alle imprese, dalla capacità di intercettare l’innovazione, in particolare sul fronte dell’uso delle tecnologie abilitanti proprie al piano Industria 4.0, dalla coerente ricerca sulle metodologie di apprendimento e di acquisizione di competenze per i nuovi lavori”.
I percorsi in settori tecnologici d’avanguardia erogati dagli ITS hanno una durata biennale o triennale e fanno riferimento alle seguenti filiere: Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – turismo, Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, nuove tecnologie della vita, Nuove tecnologie per il made in Italy: sistema agro-alimentare, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese, sistema casa.
Ciascun diploma corrisponde a figure nazionali, a piani di studio definiti con le imprese e a competenze sviluppate nei luoghi di lavoro. Si collocano al V livello EQF (European Qualification Framework). Sono progettati sulla base di piani triennali predisposti dalle programmazioni regionali e assumono come riferimento le competenze delle specifiche figure nazionali riferite alle aree tecnologiche (Decreto 7 Febbraio 2013), la ricognizione dei fabbisogni formativi dei diversi territori rispetto alle specifiche filiere produttive e considerano le esigenze di innovazione scientifica, tecnologica e organizzativa delle imprese. Rispondono ad alcuni standard minimi: stage obbligatori almeno per il 30% della durata del monte ore complessivo, presenza di non meno del 50% di docenti che provengono dal mondo del lavoro, con una specifica esperienza professionale maturata nel settore per almeno cinque anni (D.P.C.M. 25 gennaio 2008).
L’80% dei diplomati ITS ha trovato lavoro a un anno dal diploma, il 92% degli occupati in un’area coerente con il percorso di studi. Il dato risulta particolarmente significativo perchè riferito al 2020, anno di esplosione della crisi pandemica. Del 20% dei non occupati o in altra condizione: l’11,1% non ha trovato lavoro, il 4,1% si è iscritto ad un percorso universitario, il 2,7% è in tirocinio extracurricolare e il 2,4% è risultato irreperibile. I dati relativi al tasso di occupati a 12 mesi, per area tecnologica, evidenziano in generale un trend in crescita per Mobilità sostenibile (83%) e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (82%). In generale per gli ambiti delle Nuove tecnologie per il made in Italy si registra una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, nonostante i valori rimangano alti, è il caso dell’ambito del Sistema meccanica (88%) e del Sistema moda (82%) dove si ottengono i migliori risultati.
Il 42,1% degli occupati ha trovato lavoro con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato; tipologia contrattuale più utilizzata in tutte le aree tecnologiche. Unica eccezione per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, area nella quale prevale l’apprendistato.
Gli studenti sono giovani in prevalenza maschi (il 72,6%) tra i 20 e 24 anni (il 42,4%) e 18-19 anni (il 38,0%), in possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado ad indirizzo tecnico (il 59%). Costante e progressivo è anche l’incremento degli iscritti con diploma liceale (21%). Il 10,5 % degli iscritti risiede in una regione diversa rispetto alla sede del percorso. La percentuale degli iscritti fuori sede più significativa è per l’area tecnologica della Mobilità sostenibile (17,5%).
Il 44,6% dei 2.462 soggetti partner degli ITS con percorsi monitorati sono imprese e associazioni di imprese. Il 91% delle 4.043 sedi di stage sono imprese dove gli studenti sperimentano la digitalizzazione dei processi produttivi delle aziende. Nonostante la maggior parte delle imprese sedi di stage sia di piccole dimensioni (il 37,8% per la classe di addetti 1-9 e il 34,3% per la classe di addetti 10-49), i dati per area tecnologica evidenziano la prevalenza della classe di addetti 500 e oltre per le aree: Mobilità sostenibile (25,6%), Sistema meccanica (17,8%).
La rete dei docenti è rappresentata per il 71% da professionisti provenienti dal mondo del lavoro che svolgono il 71% delle ore di lezione previste nei percorsi. Il 41,3% delle ore del percorso è realizzato in stage mentre il 27% delle ore di teoria è realizzato in laboratori di impresa e di ricerca. La presenza di esperti provenienti dal mondo delle imprese garantisce il livello di “aggiornamento” delle attività che vengono proposte, degli stage e delle attività di laboratorio integrati nei percorsi formativi. In particolare, i laboratori (di proprietà dell’ITS 24,4% e in convenzione d’uso 75,6%) diventano il luogo dell’apprendimento, il cuore dell’attività formativa centrata sullo sviluppo di competenze.
Il 55% dei percorsi monitorati ha utilizzato le Tecnologie abilitanti 4.0, di questi l’84% ne utilizza più di una. Le tecnologie abilitanti maggiormente utilizzate sono la simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi (Simulation 47,3%) e la gestione elevata di quantità di dati su sistemi aperti (Cloud 46,4%). Le Tecnologie abilitanti 4.0 si accreditano per la formazione di tecnici della conoscenza (knowledge worker). La progettazione degli ITS si rinnova creando contesti esperienziali nei quali gli studenti utilizzano le tecnologie esercitando anche le soft skills come la propria capacità di risolvere problemi.
Il rapporto più alto tra percorsi premiati e percorsi monitorati spetta alle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione con il 53,8% e alle Nuove tecnologie per il made in Italy con il 51,7% dei percorsi premiati sul totale dei percorsi monitorati (in particolare il Sistema meccanica con una percentuale di 78,9% di percorsi premiati).
Le regioni con percorsi che accedono alla premialità sono Veneto (18), Lombardia (17), Emilia-Romagna (10), Piemonte (9), Puglia (9), Liguria (3), Lazio (5), Friuli-Venezia Giulia (6), Umbria (3), Toscana (4), Campania (2), Sicilia (2) e Abruzzo (1). Nessun percorso accede alla premialità per Calabria, Marche, Molise, e Sardegna.
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