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Ministero Istruzione e Unhcr insieme per parlare di rifugiati a scuola

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato siglato a Roma il Protocollo d’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Il nuovo Protocollo consolida la collaborazione già avviata nel 2016 per promuovere nella scuola i temi dell’accoglienza, dell’inclusione e della solidarietà internazionale.
L’Accordo, firmato dal ministro dell’Istruzione, professor Patrizio Bianchi, e dalla rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, Chiara Cardoletti, prevede la realizzazione di attività di sensibilizzazione per le studentesse e gli studenti sui temi dell’inclusione e della solidarietà internazionale, anche nell’ambito del dialogo interculturale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile, attraverso la realizzazione di progetti specifici.
“Troppe diseguaglianze ci sono ancora fra le diverse aree geografiche del mondo, sia sul piano dei diritti individuali, che del benessere sociale. Bisogna intervenire, partendo dai più fragili”, afferma Bianchi. “La scuola ha un ruolo determinante – aggiunge -: deve essere motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale. Educare i nostri giovani alla solidarietà – valore fondante della democrazia – vuol dire insegnare alle ragazze e ai ragazzi a tendere la mano a chi è più debole. Questo è un dovere, anzi una necessità, perchè solo così potremo lavorare insieme per una società priva di discriminazioni, più giusta e costruire un nuovo sviluppo umanamente sostenibile”.
“Guerre e persecuzioni hanno costretto alla fuga oltre 80 milioni di persone nel mondo. L’85% di loro vive in Paesi poveri. Su questo è importante diffondere una prospettiva globale, conoscere le crisi umanitarie e i Paesi che maggiormente aiutano i rifugiati – commenta Cardoletti -. Con questa collaborazione vogliamo offrire a insegnanti e studenti gli strumenti per comprendere la realtà dei rifugiati, per abbracciare il modello di una società inclusiva e solidale nei confronti di chi è stato costretto a lasciare tutto, scuola inclusa”.
L’obiettivo a lungo termine delle attività che verranno realizzate congiuntamente è quello di favorire la conoscenza delle realtà che portano un individuo a diventare rifugiato e di promuovere una migliore integrazione e coesistenza con le comunità locali.
Il Protocollo aderisce alle priorità individuate dalla Direzione Generale per lo Studente, l’Inclusione e l’Orientamento scolastico del Ministero dell’Istruzione, tra le quali la cura dei servizi di accoglienza e inclusione delle studentesse, degli studenti immigrati e delle famiglie e la cura dei rapporti con gli altri Enti e Organizzazioni che sviluppano politiche e azioni a favore degli studenti.
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Dl Sostegno, per la scuola 300 milioni

ROMA (ITALPRESS) – Via libera, in Consiglio dei Ministri, al decreto legge sostegni che prevede 300 milioni di euro per sostenere le istituzioni scolastiche nella gestione dell’emergenza sanitaria, sia sotto il profilo dell’acquisto di strumenti e della predisposizione di servizi per la sicurezza di studentesse, studenti e personale, sia nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa, il recupero della socialità, il consolidamento degli apprendimenti. Si tratta di risorse che saranno gestite dal Ministero dell’Istruzione.
“Il governo – sottolinea il ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi – ha riconosciuto, dentro un provvedimento che mette in campo interventi dello Stato a favore della ripresa del Paese, l’importanza strategica della scuola”.
Due sono le voci presenti per l’Istruzione. “Ci sono risorse per il ritorno in sicurezza, quanto prima, a tutte le attività in presenza – spiega il ministro -. E ci sono risorse per accompagnare la chiusura dell’anno scolastico e la costruzione di un ponte verso il prossimo, per il recupero di competenze e socialità. Siamo al lavoro per integrare ulteriormente gli stanziamenti dedicati al potenziamento dell’offerta formativa”, conclude.
In particolare, dei 300 milioni previsti dal decreto sostegni, 150 milioni serviranno per l’acquisto, sulla base delle esigenze delle singole istituzioni scolastiche, di: dispositivi di protezione e materiali per l’igiene individuale e degli ambienti, nonchè di ogni altro materiale, anche di consumo, il cui impiego sia riconducibile all’emergenza epidemiologica da COVID-19;
specifici servizi professionali per il supporto e l’assistenza psicologica e pedagogica, da rivolgere, in particolar modo, a studentesse e studenti, oltre che al personale scolastico, in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19;
servizi medico-sanitari volti a supportare le istituzioni scolastiche nella gestione dell’emergenza epidemiologica, nelle attività inerenti alla somministrazione facoltativa di test diagnostici alla popolazione scolastica di riferimento, all’espletamento delle attività di contact tracing nell’ambito della indagine epidemiologica, anche allo scopo di svolgere una funzione efficace e tempestiva di raccordo con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali;
dispositivi e materiali destinati al potenziamento delle attività di inclusione degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali.
Il ministero, dal giorno seguente all’entrata in vigore del decreto legge, comunicherà immediatamente alle istituzioni scolastiche l’ammontare delle risorse finanziarie di cui sono destinatarie per consentirne l’immediato utilizzo.
Il decreto prevede, poi, per una migliore gestione dell’emergenza e a tutela dei diritti dei lavoratori, che l’assenza dal lavoro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche per la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 sia considerata giustificata: non determinerà alcuna decurtazione del trattamento economico, nè fondamentale nè accessorio.
Gli altri 150 milioni previsti dal decreto serviranno a supportare le istituzioni scolastiche nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l’offerta formativa extracurricolare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti anche nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell’anno scolastico 2020/2021 e l’inizio di quelle dell’anno scolastico 2021/2022.
Le risorse saranno assegnate e utilizzate sulla base di criteri stabiliti in un decreto del ministro dell’Istruzione da adottare entro quindici giorni dall’entrata in vigore del decreto sostegni. La misura opererà in sinergia con le risorse del Programma operativo nazionale “Per la Scuola” 2014-2020.
Il decreto prevede anche un capitolo da 35 milioni per il Sud destinato all’acquisto di dispositivi e strumenti digitali individuali da concedere in comodato d’uso a studentesse e studenti meno abbienti per le attività di didattica digitale. I fondi potranno anche essere usati dalle scuole del Mezzogiorno per lo sviluppo di ambienti digitali.
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Bianchi lancia il “Patto per l’Istruzione e la Formazione”

ROMA (ITALPRESS) – Un “Patto per l’Istruzione e la Formazione” per mettere la scuola al centro del Paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale. Lo ha proposto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che oggi ha incontrato i sindacati sia a livello confederale che di comparto.
“Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola”, ha sottolineato il ministro Bianchi, aprendo l’incontro. “Abbiamo di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola”, ha proseguito.mIl Patto avrà un ampio respiro, guardando sia a temi di stretta attualità, primo fra tutti, l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico, ma anche ad una visione di scuola che, ha sottolineato il ministro, “va costruita con l’aiuto di tutti. Sulla scuola dobbiamo mobilitare il Paese intero”.
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Scuola, da domani didattica a distanza per quasi 7 milioni di studenti

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ROMA (ITALPRESS) – 6,9 milioni gli studenti da domani costretti a seguire le lezioni in Dad: otto su dieci. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che dovranno rimanere a casa. L’incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Lazio, Veneto e Piemonte. Per grado di scuola la situazione cambia soprattutto per i più piccoli: non saranno più in presenza circa 800 mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, circa 200 mila della scuola media e altrettanti delle superiori. E’ quanto emerge dai dati elaborati da Tuttoscuola. Il quadro non è omogeneo sul territorio: il virus costringe a casa il 95% degli studenti del nord e meno di due su tre nel mezzogiorno. Al centro ci si attesta sulla media nazionale di 8 su 10. Particolarmente pesante la situazione nel Nord est, dove andranno a scuola solo i bambini dell’infanzia e primaria della provincia di Bolzano: a casa tutti gli altri, il 97,3% degli alunni del Nord est. Molto diversa la situazione nelle Isole, dove l’83% degli alunni hanno la fortuna di andare a scuola. Secondo Tuttoscuola, non si verificava dal lockdown del 2020 una chiusura così massiva: 3 milioni e 50 mila alunni della scuola dell’infanzia e primaria, un milione e 350mila alunni delle medie, mentre 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori saranno impegnati nella Dad. In 16 Regioni su 20 chiuse quasi tutte le scuole. Le uniche Regioni con la scuola in presenza resteranno la Calabria, recuperata per ora dal Tar, la Sicilia, la Valle d’Aosta e la Sardegna che, essendo in zona bianca, è l’unica regione che avrà quasi tutti gli studenti in presenza.
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Bianchi firma decreto per edilizia scolastica, sbloccati 1,25 miliardi

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato oggi un Decreto sull’edilizia scolastica che assegna 1 miliardo e 125 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole secondarie di secondo grado. Il Decreto Ministeriale attribuisce le risorse economiche direttamente alle Province, alle Città metropolitane e agli enti di decentramento territoriale per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione.
“Con questi investimenti, oggi, abbiamo impresso una forte accelerazione. Stiamo lavorando per sbloccarne rapidamente altri. Gli edifici scolastici nel nostro Paese sono circa 40.200, questo significa che la scuola è dappertutto ed è il segnale che lo Stato c’è. Cominciamo a lavorare affinchè tutte le scuole di questo Paese siano luoghi di sicurezza, di sostenibilità, luoghi di accoglienza e di socialità”, afferma il ministro, che oggi è intervenuto alla presentazione del “XX rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi” di Legambiente.
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Da lunedì scuole chiuse per 5,7 milioni di studenti

ROMA (ITALPRESS) – Da lunedì 8 marzo 5,7 milioni di studenti seguiranno le lezioni da casa. Tra questi, ben 200 mila alunni con disabilità, i due terzi del totale. Ma tra pochi giorni potrebbero essere molti di più gli studenti costretti alla didattica a distanza. Se i governatori regionali disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. E’ la conseguenza di quanto disposto dal nuovo Dpcm in vigore dal 6 marzo, che prevede scuole chiuse nelle zone rosse e possibilità per i governatori di chiuderle in quelle arancioni e gialle. E Tuttoscuola, prendendo a riferimento gli ultimi dati messi a disposizione dalla Fondazione Gimbe (che ha rilevato l’incidenza di casi positivi per 100.000 abitanti sul territorio nazionale) ha calcolato una nuova proiezione del numero di alunni costretti alla didattica a distanza, in base alla quale si arriverebbe a 7,6 milioni di alunni in dad: nove ragazzi su dieci (90,1%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie potrebbero a breve essere impegnati nella didattica a distanza.
Un “lockdown formativo” quasi totale, con una “scuola diffusa” nelle case di 7,6 milioni di famiglie italiane.
Veneto, Piemonte, Lazio e Friuli Venezia Giulia potrebbero essere le prossime Regioni a chiudere completamente le scuole, a causa dell’elevato indice di contagi, già oggi superiore a 250 casi positivi per 100.000 abitanti.
Tuttoscuola ha effettuato una mappatura del numero di studenti che conseguentemente dai prossimi giorni farebbero lezione a scuola o da casa, sia per area geografica, sia per grado di scuola, con un focus sugli alunni con disabilità.
Nello specifico, secondo i calcoli di Tuttoscuola, potrebbero essere dunque 7 milioni e 668 mila (più di 9 su 10) gli alunni di scuole statali e paritarie su un totale di 8 milioni e 506 mila costretti a seguire le lezioni a distanza. I dati comprendono anche circa 1 milione e 235 mila bambini di scuola dell’infanzia esclusi dalle attività educative in presenza a scuola.
Le regioni interessate da questa chiusura totale che andrebbero ad aggiungersi alle situazioni già note sono il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l’Emilia Romagna con 620.423, il Piemonte con 573.231, la Toscana con 504.616.
Si potrebbero salvare da questa chiusura totale la Sicilia (indice a 142) con 615.891 alunni a scuola, la Val d’Aosta (indice 113) con 15.552 in presenza e la Sardegna (indice 61) con 207.286 alunni in zona bianca.
Complessivamente, secondo Tuttoscuola, vi sarebbero 838.712 (9,9%) alunni in presenza a scuola e 7.668.053 (90,1%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguirebbero le attività didattiche a scuola 158.097 bambini delle scuole dell’infanzia (il 11,3%), 287.948 alunni della primaria (il 11%), 191.336 alunni della scuola secondaria di I grado (il 11,2%) e parzialmente in alternanza al 50% 201.331 studenti delle superiori (il 7,2%).
E sono quasi 300 mila gli alunni con disabilità che frequentano scuole statali e paritarie. Duecento mila vivono in zone con scuole chiuse dall’8 marzo. Ma nei prossimi giorni potrebbero diventare 265 mila quelli coinvolti (88,3%), di cui 26 mila nella scuola dell’infanzia, 97 mila nella primaria, 66 mila nelle medie e 75 mila nelle superiori.
Per loro, sottolinea Tuttoscuola, il DPCM prevede una certa tutela, in quanto è consentito comunque l’accesso a scuola in presenza per assicurare il massimo di inclusione.
L’ipotesi, secondo Tuttoscuola, non è di facile attuazione, in quanto occorrerebbe anche la presenza dei compagni di classe (e dei docenti) per realizzare effettivamente l’inclusione. Molti operatori del settore hanno criticato questa separazione.
Il rischio è che siano ancora una volta i più fragili a pagare in modo preoccupante gli effetti della pandemia, come successo nella primavera scorsa nei mesi di lockdown totale.
La regione con il maggior numero di alunni con disabilità è la Lombardia (53.645), seguita dalla Campania (32.261) e dal Lazio (29.624), quest’ultima con le scuole ancora aperte.
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La ripartenza passa da Fiera Didacta Italia

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Sarà un’edizione speciale, interamente online, Fiera Didacta Italia 2021, il più importante evento formativo in Italia che per quattro giorni consecutivi – da martedì 16 a venerdì 19 marzo – riunirà i principali esperti del mondo della scuola del nostro Paese. A fianco di Firenze Fiera e di Indire, del ministero dell’Istruzione, del ministero dell’Università e Ricerca e degli altri componenti del Comitato organizzatore, scenderanno in campo docenti, dirigenti scolastici, educatori, formatori oltre a un centinaio di aziende leader del settore scuola, edilizia scolastica, ambiente e tecnologia per cercare di trovare insieme e in modo sinergico nuovi approcci e soluzioni innovative per supportare il sistema scolastico italiano, alla luce dell’emergenza pandemica globale. La cerimonia inaugurale si aprirà alle ore 14 con il saluto del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che per l’occasione ha dichiarato: “Didacta è ormai un appuntamento per tutto il mondo della scuola. Quest’anno deve essere qualcosa di più, deve essere il momento in cui la scuola torna nel cuore di tutti. Questo è il nostro impegno”. A seguire, in apertura della fiera, il concerto dell’Orchestra Galilei della Scuola di Musica di Fiesole in diretta streaming dalla Sala Verde di Villa Vittoria, con musiche di Wolfgang Rihm, Arvo Pärt e Ottorino Respighi. Sono 160 gli eventi formativi del programma scientifico e più di 200 quelli organizzati da enti e aziende. Fra le novità di questa edizione, il progetto Didacta in classe: gli insegnanti per il primo anno potranno partecipare con i loro alunni e le loro classi ad alcuni eventi in programma. Fare, non provare: nuove idee di leadership educativa è l’iniziativa gratuita a cura dei dirigenti scolastici per l’incontro virtuale con le aziende, per partecipare agli eventi formativi focalizzando l’attenzione sui nuovi scenari che stanno cambiando la scuola. Tanti gli ospiti e i relatori della manifestazione. A partire da Ilaria Capua, che mercoledì 17 marzo, alle ore 11, presenterà “Il viaggio segreto del virus”, un momento di riflessione dedicato ai ragazzi alla scoperta delle creature più piccole, dispettose e sorprendenti dell’universo. Giovedì 18 marzo, dalle ore 17 alle ore 19, Enrico Letta parteciperà al convegno “Educazione alla cittadinanza attiva”, insieme a un team di esperti fra i quali Magda Bianco (capo Dipartimento per la Tutela della clientela e educazione finanziaria della Banca d’Italia). Questa nuova edizione di Didacta Italia sarà anche l’occasione per giovani talenti in ‘erba’. È il caso di Linda Raimondo, la ragazza ‘spaziale’, classe 1999, aspirante astronauta e studentessa di fisica all’Università di Torino, che venerdì 19 marzo alle ore 11, insieme al fisico Massimo Temporelli parlerà di “Scienza, Sogni, Materie Stem e Futuro”. Il giorno dell’inaugurazione è previsto il convegno sulla “Biblioteca dell’Innovazione”, l’ambiente online che verrà lanciato ufficialmente da Indire, nel quale saranno resi disponibili video sull’innovazione didattica a scuola realizzati dell’Istituto, da altri enti pubblici di ricerca italiani e dagli istituti scolastici. L’obiettivo è una condivisione guidata di buone pratiche ed esperienze degli insegnanti e delle scuole.
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Bianchi “La variante Covid ci ha costretto a chiudere le scuole”

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“Ci siamo trovati di fronte a un evento non prevedibile come la variante inglese che colpisce anche i bambini, è chiaro che di fronte a questa che voglio credere sia l’ultima battaglia dobbiamo essere tutti uniti”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a Radio Anch’io su Rai Radio1. “La scuola è presenza, ma in questo anno difficilissimo i nostri insegnanti hanno lavorato tutti e gli va riconosciuto, hanno tutti lavorato in situazioni difficilissime e lo hanno fatto per non abbandonare nessuno. Questo è un patrimonio che non può essere disperso”, ha aggiunto.
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