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Scuola, Friuli e Veneto rinviano l’apertura al 31 gennaio

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Mancano ancora le disposizioni governative sui prossimi provvedimenti che serviranno a scongiurare l’arrivo della terza ondata di Covid. Ma alcune regioni hanno già pronte delle ordinanze per chiudere le scuole anche a gennaio. E’ il caso di Veneto e Friuli che confermano la Dad al 100% per le superiori anche per il mese di gennaio. Una decisione non facile che però per il governatore del Veneto Luca Zaia “è necessaria. Non ci sembra prudente riprendere la didattica in presenza con una situazione epidemiologica in pieno sviluppo”. Le tempistiche dei documenti sono legate alle situazioni delle famiglie: “Dobbiamo dare dei tempi certi sulle scuole. Volevamo avvisare le famiglie nel più breve lasso di tempo possibile e allo stesso tempo garantire continuità sia in classe che a distanza. Riaprire adesso significherebbe probabilmente fermarsi di nuovo in poco tempo”.
Le scuole secondarie in Friuli Venezia Giulia “rimarranno chiuse fino al 31 gennaio adottando al cento per cento la didattica digitale integrata. Una scelta di responsabilita’, che tiene conto dell’andamento dei dati epidemiologici e assunta mantenendo un senso di lealta’ istituzionale nei confronti del Governo, dal momento che e’ facolta’ delle Regioni intraprendere misure piu’ ristrettive rispetto a quelle nazionali”, affermano il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, e gli assessori Alessia Rosolen (Istruzione) e Graziano Pizzimenti (Infrastrutture) annunciando un’ordinanza a firma del governatore Massimiliano Fedriga.
Nel frattempo, il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina tira dritto sul ritorno in classe previsto per il 7 gennaio.
(ITALPRESS).

Dal 7/1 riapertura delle scuole superiori al 50%

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“Ai fini del contenimento dell’epidemia da Covid-19, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” in modo che, ”dal 7 gennaio al 15 gennaio 2021, sia garantita l’attività didattica in presenza al 50 per cento della popolazione studentesca. La restante parte dell’attività è erogata tramite la didattica digitale integrata”. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e pubblicata in Gazzetta ufficiale.
(ITALPRESS)

Emilia Romagna pronta al ritorno a scuola il 7 gennaio

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Mi chiedete se il 7 gennaio saremo pronti a far tornare i nostri ragazzi e le nostre ragazze a scuola? La risposta è sì, l’Emilia-Romagna ce la farà”. Così, l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini questa mattina in commissione assembleare ha rassicurato sulla riorganizzazione dei trasporti in vista della ripartenza della didattica in presenza per il 75% delle studentesse e degli studenti delle scuole superiori, come previsto dal Dpcm dello scorso 3 dicembre, mantenendo il 50% di riempimento massimo sui bus.
“In questi giorni nei tavoli provinciali coordinati dai prefetti, cui il dpcm affida l’organizzazione della riprogrammazione, è in corso un lavoro molto impegnativo di confronto e monitoraggio delle diverse necessità dei territori- sottolinea Corsini-. Un lavoro complesso di mediazione tra le esigenze della scuola e dei trasporti, che la Regione aveva già avviato in 9 tavoli provinciali lo scorso settembre e che ora sta dando i suoi frutti. Ho tutte le ragioni per credere che nei prossimi giorni saremo in grado di definire nel dettaglio tutti i piani provinciali per presentare la programmazione regionale al ministero entro Natale”.
La ridefinizione del servizio in linea generale prevede, dal fronte scolastico, la flessibilizzazione di due ore degli orari di ingresso e di uscita – laddove possibile e necessario – mentre, per quanto riguarda il trasporto pubblico, un ulteriore potenziamento di mezzi e chilometri. Orientativamente si tratta di circa 200 autobus in più rispetto ai 350 già aggiunti alla flotta tradizionale lo scorso settembre, che saranno distribuiti in base alle necessità dei singoli territori.
“I numeri definitivi sulla distribuzione dei nuovi mezzi nei singoli bacini li avremo al termine dei tavoli di monitoraggio- prosegue Corsini-, in linea di massima ogni territorio ha esigenze diverse che vanno dai circa 70 autobus in più per la Romagna, ai 30 per il bacino bolognese, ma ci sono anche territori in cui non serviranno altri mezzi ma solo chilometri aggiuntivi per i bus già esistenti. Diverso ancora è il caso di Forlì-Cesena che non avrà bisogno di differenziare gli orari ingresso e di uscita da scuola, ma sarà sufficiente l’implementazione dei trasporti”.
“La copertura economica c’è- conclude l’assessore-, perchè il Governo ha stanziato 20 milioni di euro sul 2021 per i servizi integrativi dell’Emilia-Romagna, risorse importanti che abbiamo in programma di investire integralmente, da qui alla fine di maggio, per garantire al meglio il ritorno a scuola in sicurezza dei nostri ragazzi. Poi sarà la prova sul campo a dirci se ce l’abbiamo fatta, ma tutti i presupposti ci sono”. Infine, la richiesta della Regione ai prefetti di potenziare i controlli sugli autobus e soprattutto alle fermate urbane più affollate, dove il rischio di assembramenti è maggiore e i ragazzi tendono ad abbassare le mascherine.
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Scuola, Conte “Chiusura drammatica per gli studenti disabili”

ROMA (ITALPRESS) – “La chiusura delle attività didattiche in presenza, o la loro riduzione, ha inciso fortemente sull’organizzazione dell’intera comunità scolastica. Sicuramente ha inciso in maniera ancora più drammatica, forte e vigorosa per quanto riguarda gli studenti con disabilità e le loro famiglie. L’adozione della didattica a distanza ha reso ancora più complesso e in qualche caso ha anche interrotto un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intervenendo all’incontro organizzato dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato.
“Nei vari provvedimenti varati – ha continuato – abbiamo cercato di rafforzare le previsioni volte ad assicurare la possibilità di svolgere la didattica in presenza soprattutto per garantirla agli alunni con disabilità, però è chiaro che abbiamo dovuto registrare varie criticità. Nella legge di bilancio – ha aggiunto – c’è un importante investimento per l’immissione in ruolo di coloro che sono già specializzati come docenti di sostegno”. “Molti progetti in via di definizione per quel che riguarda l’ormai famigerato Recovery plan – ha spiegato – riguarderanno il potenziamento e miglioramento delle misure di inclusione delle persone con disabilità, il rafforzamento delle iniziative per la riduzione dei rischi di discriminazione ed emarginazione sociale. In quest’ambito un’attenzione particolare sarà dedicata alla scuola”.
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Piattaforma digitale unica, ministero dell’Istruzione al lavoro

ROMA (ITALPRESS) – Una piattaforma unica, integrata con tutti i servizi e le funzionalità utili per le scuole, dagli strumenti per la didattica digitale, agli spazi dove archiviare contenuti. La prevede il Ministero dell’Istruzione che ha istituito, nelle scorse settimane, un gruppo di lavoro per garantire agli Istituti il nuovo strumento in tempi brevi, entro il prossimo anno scolastico. Il gruppo è tornato a riunirsi oggi.
Il progetto è nato a seguito dell’esperienza fatta durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria, in cui è emersa la differente dotazione delle scuole di sistemi digitali utili per poter attivare esperienze come quella della didattica a distanza. Il Ministero, durante l’emergenza, data l’assenza di una piattaforma pubblica, che non è mai stata realizzata in passato, si è subito attivato per mettere a disposizione degli Istituti scolastici soluzioni utilizzabili in modo gratuito, attraverso avvisi pubblici rivolti alle aziende.
Superata la prima fase emergenziale, si lavora ora ad una piattaforma nazionale che sarà messa a disposizione di tutte le scuole. Per la realizzazione del progetto il Ministero sta coinvolgendo, dal basso, anche attraverso lo strumento delle interviste sul campo, il personale scolastico. L’obiettivo è quello di costruire la nuova piattaforma con la collaborazione di chi dovrà poi utilizzarla.
“Lavoriamo alla scuola del futuro – sottolinea la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. I processi di digitalizzazione sono fondamentali. Lo erano prima dell’emergenza, lo sono ancora di più oggi, in un periodo in cui abbiamo imparato che avere o non avere certi strumenti, saperli o non saperli utilizzare può fare davvero la differenza per la formazione delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Costruiamo oggi gli strumenti che saranno utili domani. Abbiamo il dovere di farlo. Ce lo ha insegnato questa emergenza che ha imposto una accelerazione sul digitale. Dobbiamo cogliere questa sfida e farne una leva per guardare a una scuola più innovativa, proiettata al futuro, con gli studenti sempre più al centro”.
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I bambini vogliono la scuola in presenza, tecnologica e laboratoriale

MILANO (ITALPRESS) – I bambini italiani vogliono una scuola in presenza, tecnologica e laboratoriale. E’ quanto emerge dall’analisi degli elaborati dei 50mila bambini di 3.500 classi di terza, quarta e quinta elementare, che in pieno lockdown hanno partecipato al progetto “Ora di Futuro” promosso da Generali Italia. Dai bambini, oltre all’innato ottimismo che non è venuto meno nemmeno nel periodo Covid, è emersa la necessità di una maggiore relazione umana, ma anche un minor tasso di creatività e di innovazione, a causa probabilmente dell’assenza del “gruppo classe” e della presenza fisica dell’insegnante. Da molti elaborati emerge il desiderio e la consapevolezza di quanto importante sia stare insieme e di una scuola in presenza, anche se il 45% ha detto di aver lavorato insieme anche durante il lockdown. I bambini vorrebbero una scuola laboratoriale, con tanti spazi per fare sport e attività all’aperto e tanta tecnologia.
Il 70% dei bambini esprime il proprio impegno nella difesa dell’ambiente, ma è in crescita (35%) il tema della salute, sotto forma di attenzione all’alimentazione sana, riconoscimento dell’importante ruolo dei medici e per il timore di ammalarsi (temi, questi ultimi, molto legati all’emergenza Coronavirus).
Il 36% dei bambini del campione, infine, esprime il proprio desiderio di fuga. Ci sono poi le 1.300 famiglie fragili con bambini fino ai sei anni dei 16 Centri Ora di futuro italiani, le quali, chiedono supporto e confronto per superare il senso di solitudine e isolamento provocato dai mesi di chiusura.
“Bisogna riconoscere il coraggio, l’intelligenza e l’entusiasmo con cui i bambini hanno affrontato questi mesi così difficili. So bene quanto sia stato faticoso rinunciare alle vostre aule, ai banchi, al contatto quotidiano con gli amici e gli insegnanti”, ha detto il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, in un videomessaggio nel corso della presentazione della seconda edizione dell’Osservatorio “Ora di Futuro”.
“Certo, la didattica a distanza e le piattaforme informatiche vi hanno consentito di non interrompere il vostro percorso educativo, ma sappiamo bene che la scuola non è apprendimento attraverso un computer. Andare a scuola significa stare insieme. Significa crescere insieme attraverso il dialogo, il confronto, lo studio e il gioco”, ha aggiunto. “Il concetto di responsabilità mette insieme quello che in questo periodo difficile stanno vivendo i bambini, ma anche lo stile che dovremmo adottare noi adulti e una parte del Dna di un gruppo come Generali. Agire in modo sostenibile è il cuore di ciò che dobbiamo fare per avere una società che riesca a esprimere il meglio. E questo passa anche attraverso una relazione di persona. Viviamo in un momento difficile da questo punto di vista, ma non possiamo sminuire il potenziale della relazione tra persone”, ha aggiunto Marco Sesana, Ceo di Generali Italia.
“E’ una parte della nostra vita che dobbiamo tornare a cavalcare il più presto possibile. La tecnologia è molto importante, ma è la nostra testa che può alimentare il cambiamento e non c’è niente di più tecnologico della nostra immaginazione. Non bisogna mai smettere di progettare il nostro futuro a colori. E’ un progetto a cui teniamo molto, ci impegna e ci affascina. Spero – ha concluso Sesana – che da tutto quello che abbiamo sentito dai bambini anche noi adulti possiamo imparare la visione e l’innato ottimismo dei bambini”. Il progetto Ora di Futuro ha coinvolto in due anni 80.000 mila bambini e quest’anno durante l’emergenza Covid-19 ha ridisegnato le attività per supportare insegnanti e famiglie nella didattica a distanza e le Onlus nelle attività in digitale per essere vicini alle famiglie. Al via ora il terzo anno di “Ora di Futuro”, con l’apertura di 7 nuovi centri in tutta Italia con le Onlus L’Albero della Vita, Mission Bambini e Csb.
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Scuola, Marcello Pacifico riconfermato presidente dell’Anief

ROMA (ITALPRESS) – Marcello Pacifico è stato riconfermato per acclamazione presidente nazionale dell’Anief per altri 4 anni.
La rielezione è avvenuta con il consenso unanime dei delegati del giovane sindacato della scuola, al termine del terzo congresso nazionale. L’organizzazione conta quasi 50 mila iscritti “e un numero di consensi in costante crescita – si legge in una nota -. Si è trattato anche del primo congresso che ha visto il sindacato rappresentativo del settore Scuola, quindi titolato a sedersi ai tavoli della contrattazione nazionale con l’amministrazione centrale, dopo aver superato la soglia della rappresentatività nell’ultimo rinnovo delle Rsu”.
“Stiamo crescendo, assieme ai diritti dei docenti e del personale Ata che tuteliamo e che abbiamo sempre protetto con tutte le nostre forze a disposizione. Certamente, sono ancora molte le cose da fare e il fine da raggiungere rimane sempre quello di costruire una scuola più giusta, equa e solidale”, ha detto Pacifico. Il congresso è stato presieduto da Ettore Michelazzi, con la segretaria Chiara Cozzetto. Presenti al congresso i presidenti regionali del sindacato e i membri delegati da ogni regione, oltre ai segretari generali. Durante l’evento sono state presentate alcune mozioni relative alle modalità che il sindacato vuole attuare per migliorare la Scuola e tutelare chi vi opera professionalmente, assieme ai dipendenti di Università, Ricerca e Afam.
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Scuola, Azzolina incontra il Forum degli Studenti

ROMA (ITALPRESS) – La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha incontrato in videoconferenza il Forum degli Studenti e i coordinatori regionali delle Consulte studentesche.
La ministra ha assicurato “di voler porre la massima attenzione al confronto e al dialogo con tutti gli attori del mondo della scuola, a partire dalle studentesse e dagli studenti, incontrati più volte in questi mesi”.
“Mi piace molto la definizione di ‘generazione fortissimà che la Senatrice Liliana Segre ha utilizzato per descrivere voi giovani. Siete una generazione che sta affrontando sacrifici notevoli a causa dell’emergenza sanitaria e dobbiamo riconoscervelo”, ha detto Azzolina, confermando poi che si sta lavorando, in queste ore, per un graduale rientro a scuola, anche attraverso misure che saranno inserite nel prossimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sull’emergenza.
“Fin dall’inizio abbiamo voluto dare un senso alle difficoltà che stiamo vivendo per trasformare la crisi in un’opportunità”, ha aggiunto Azzolina, riepilogando le misure adottate. “Abbiamo garantito investimenti strutturali che rimarranno nel patrimonio dei nostri istituti. Così come faremo in modo che la scuola abbia un ruolo importante nell’ambito del Recovery Fund”.
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