MILANO (ITALPRESS) – Dal 13 novembre “per Merito”, il prestito d’impatto di Intesa Sanpaolo che sostiene tutti gli universitari, viene messo a disposizione anche degli studenti delle scuole superiori grazie a una partnership con StudyTours, azienda leader da più di quarant’anni nel mondo dell’Educational Travel, con l’obiettivo di rendere accessibile a tutti i ragazzi e alle loro famiglie un percorso di studi di respiro internazionale.
Il prestito “per Merito” rivolto agli studenti delle scuole secondarie superiori prevede un finanziamento per un importo massimo di 30.000 euro, da restituire in quindici anni, al quale possono accedere i genitori degli studenti sempre senza alcune richiesta di garanzia.
Le famiglie potranno scegliere di impiegare la somma per conseguire il doppio diploma USA-Italia o, in alternativa, per frequentare un anno di scuola all’estero.
Nel primo caso, lo studente potrà seguire le lezioni on-line grazie ad una evoluta piattaforma digitale, senza spostarsi da casa e, di conseguenza, senza perdere anni scolastici. Una volta portato a compimento questo percorso, potrà ottenere sia il diploma di Scuola Superiore in Italia sia il diploma High School americano, valido in tutte le università del mondo. La seconda opportunità, invece, consiste nel trascorrere un trimestre, un semestre o un intero anno scolastico all’estero, sempre senza interrompere gli studi in Italia.
Tra le facilitazioni offerte da StudyTours, ci sono il test preliminare di lingua, un corso di inglese, lezioni preparatorie per comprendere le differenze tra la realtà italiana e quella estera, e l’assistenza di un team medico di nutrizionisti, psicologi e medici generici che seguiranno lo studente e la sua famiglia durante tutta l’esperienza.
“Dopo il lancio del prestito d’impatto per gli studenti universitari che sta avendo grande successo proprio perchè non richiede alcuna garanzia, ha tassi bassi e lunghi tempi di restituzione – dichiara Andrea Lecce, responsabile Sales & Marketing Privati e Aziende Retail Intesa Sanpaolo – con questo accordo apriamo “per Merito” agli studenti delle scuole secondarie superiori alle medesime condizioni per ampliare le opportunità di formazione, fattore di crescita per il Paese”.
“La partnership con Intesa Sanpaolo è un passo importante nel panorama dell’istruzione in Italia – commenta Riccardo Marra, CEO di StudyTours – Grazie a “per Merito”, tutte le famiglie saranno in grado di garantire ai propri figli un percorso formativo più ricco e, soprattutto, internazionale. In un mondo sempre più globalizzato, in cui la mobilità dei giovani è sempre più accentuata, avere un diploma americano o vantare un’importante esperienza all’estero è la chiave giusta per aprire le porte alle università più prestigiose al mondo e a sbocchi lavorativi di alto profilo. A questo si aggiunga anche la possibilità di migliorare notevolmente l’inglese, raggiungendo un livello superiore rispetto a quello scolastico”.
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Intesa Sanpaolo apre “per Merito” agli studenti delle scuole superiori
Scuola, le iscrizioni dal 4 al 25 gennaio 2021
ROMA (ITALPRESS) – Il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutti gli istituti scolastici la nota con le indicazioni per le iscrizioni delle studentesse e degli studenti all’anno scolastico 2021/2022.
Le iscrizioni saranno online per tutte le classi prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado statale. L’adesione alla procedura d’iscrizione online è facoltativa per le scuole paritarie. L’iscrizione si effettua, invece, in modalità cartacea per la scuola dell’infanzia.
Per affiancare i genitori nella scelta è disposizione un’App del portale “Scuola in Chiaro” che consente di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni relative a ciascun istituto.
Ci sarà tempo dalle 8:00 del 4 gennaio 2021 alle 20:00 del 25 gennaio 2021 per inoltrare la domanda. Ma ci si potrà registrare sul portale dedicato (www.istruzione.it/iscrizionionline/) già a partire dalle ore 9:00 del 19 dicembre 2020. Chi è possesso di un’identità digitale (SPID) potrà accedere al servizio utilizzando le credenziali del proprio gestore e senza effettuare ulteriori registrazioni.
Saranno online anche le iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni che, su base volontaria, aderiscono al procedimento di iscrizione in via telematica.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Potranno essere iscritti i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni compiuti entro il 31 dicembre 2021. Potranno essere iscritti anche i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2022.
Sarà possibile scegliere tra tempo normale (40 ore settimanali), ridotto (25 ore) o esteso fino a 50 ore.
SCUOLA PRIMARIA
Sarà possibile iscrivere alle classi prime della scuola primaria i bambini che compiono 6 anni di età entro il 31 dicembre 2021. Potranno essere iscritti anche i bambini che compiono 6 anni dopo il 31 dicembre 2021, ma entro il 30 aprile 2022. In subordine rispetto all’istituto scolastico che costituisce la prima scelta, si potranno indicare, all’atto di iscrizione, fino a un massimo di altri due istituti.
All’atto dell’iscrizione, le famiglie esprimeranno le proprie opzioni rispetto alle possibili articolazioni dell’orario settimanale che può corrispondere a 24 ore, 27 ore (elevabili fino a 30), o 40 ore (tempo pieno).
SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Nella scuola secondaria di primo grado, al momento dell’iscrizione, le famiglie esprimeranno la propria opzione rispetto all’orario settimanale, che può essere articolato su 30 ore oppure su 36 ore, elevabili fino a 40 ore (tempo prolungato). In subordine rispetto all’istituto scolastico che costituisce la prima scelta, si potranno indicare, all’atto di iscrizione, fino a un massimo di altri due istituti.
SECONDARIA DI SECONDO GRADO
Nella scuola secondaria di secondo grado, le famiglie effettueranno anche la scelta dell’indirizzo di studio, indicando l’eventuale opzione rispetto ai diversi indirizzi attivati dalla scuola. In subordine rispetto all’istituto scolastico che costituisce la prima scelta, si potranno indicare, all’atto di iscrizione, fino a un massimo di altri due istituti.
La nota del ministero ricorda alle famiglie che i contributi scolastici sono assolutamente volontari e distinti dalle tasse scolastiche che, al contrario, sono obbligatorie, ad eccezione dei casi di esonero. Le famiglie dovranno essere preventivamente informate sulla destinazione dei contributi, in modo da poter conoscere le attività che saranno finanziate con gli stessi, in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
Per la gestione delle eventuali iscrizioni in eccedenza, ciascuna scuola individuerà specifici criteri di precedenza, mediante delibera del Consiglio di istituto da rendere pubblica prima dell’acquisizione delle iscrizioni stesse. I criteri dovranno essere definiti in base a principi di ragionevolezza come, ad esempio, la viciniorietà della residenza dell’alunno o particolari impegni lavorativi delle famiglie. La nota ricorda che è da evitare il ricorso a eventuali test di valutazione come criterio di precedenza.
(ITALPRESS).
Terzo settore, bandi da 20 milioni contro la povertà educativa
ROMA (ITALPRESS) – Sono stati pubblicati sul sito dell’Agenzia per la Coesione territoriale (https://www.agenziacoesione.gov.it/) gli avvisi per gli Enti operanti nel Terzo Settore per il contrasto alla povertà educativa. Un’azione, frutto della collaborazione con la “Fondazione con il Sud”, prevista dal Piano Sud 2030, che prosegue nella sua attuazione e che affida all’Agenzia per la Coesione territoriale la responsabilità di attuazione diretta della misura.
“Si tratta di un provvedimento che dà un segnale culturale importante – afferma in una nota il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano -. Il Terzo settore esce finalmente dal confinamento ristretto alle politiche di Welfare ed entra a pieno titolo nel perimetro dello sviluppo e della coesione, a partire dal contributo fondamentale alla lotta allo scandalo moderno della povertà educativa minorile”.
I progetti proposti dovranno essere attuati in luoghi circoscritti delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) o delle regioni Lombardia e Veneto (in quanto più colpite dalla pandemia), caratterizzati da disagio socio-economico e difficoltà nell’accesso, adeguata fruizione o permanenza in percorsi educativi di minori, per motivi di contesto sociale, familiare e fragilità individuale.
Le proposte dovranno essere formulate da partnership costituite e coordinate da Enti del Terzo Settore (ETS), anche insieme ad altri ETS e soggetti pubblici, che abbiano capacità e esperienza in tale ambito di intervento sociale e radicati nella comunità di riferimento in cui gli interventi si realizzeranno.
I progetti proposti dovranno avere un significativo respiro temporale nell’attuazione (almeno due anni) per favorire continuità nell’azione.
Per dare attuazione alla misura, sono stati predisposti due distinti avvisi, riferiti rispettivamente alle regioni del Mezzogiorno (16 milioni) e alle regioni Lombardia e Veneto (4 milioni).
E’ previsto un contributo minimo di 250.000 euro e uno massimo di 500.000 per ciascun progetto, ai quali si aggiunge un contributo privato pari ad un minimo del 5% del costo del progetto.
I progetti dovranno essere presentati da partnership costituite da un minimo di tre soggetti (di cui almeno due appartenenti ad Enti del III Settore) e, in qualità terzo o ulteriore partner, oltre agli Enti appartenenti al III Settore, anche soggetti della Scuola, delle Istituzioni, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale, dell’Università, della Ricerca e del mondo delle imprese.
Gli interventi socio educativi proposti dovranno rientrare in uno solo dei tre ambiti distinti per fascia di età (0-6 anni; 5-14 anni; 11 – 17 anni).
La durata dei progetti non potrà essere inferiore a 24 mesi nè superiore a 48 mesi dalla data di concessione del contributo.
(ITALPRESS).
Cosa cambia per la scuola con il nuovo Dpcm
E’ stato firmato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che contiene le nuove misure per il contenimento della diffusione del COVID-19.
Ecco una sintesi fornita dal ministero dell’Istruzione sulle misure previste dal Dpcm per la scuola.
MISURE VALIDE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
Nelle secondarie di secondo grado il 100% delle attività si svolgerà tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza per l’uso dei laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e, in generale, con bisogni educativi speciali.
Nelle scuole dell’infanzia, in quelle del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) e nei servizi educativi per l’infanzia le attività didattiche continueranno a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.
Le riunioni degli organi collegiali potranno svolgersi solo a distanza. Il loro rinnovo, previsto in questo periodo, avverrà anch’esso a distanza, nel rispetto dei principi di segretezza e libertà nella partecipazione alle elezioni.
Restano sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO).
Il Dpcm sospende “lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private”. Da domani e fino al 3 dicembre prossimo, dunque, sono sospese le prove del concorso straordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado che saranno comunque ricalendarizzate. Ad oggi, intanto, oltre il 60% dei candidati ha già svolto le prove. Il Ministero avvierà la correzione degli scritti delle procedure già effettuate.
MISURE PER I TERRITORI CON SCENARI DI MAGGIORE GRAVITA’
Nelle aree che dovessero essere caratterizzate da scenari di “elevata gravità e da un livello di rischio alto”, che saranno individuate con ordinanza del Ministro della Salute, per la scuola varranno le stesse misure previste a livello nazionale.
Il Dpcm prevede misure più restrittive per la scuola nelle aree che dovessero, invece, essere caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”. Queste aree dovranno sempre essere individuate con apposita ordinanza del Ministro della Salute.
Per la didattica, in caso di misure più restrittive: Resteranno in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Le attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.
Resta comunque salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per garantire l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e in generale con bisogni educativi speciali.
(ITALPRESS).
Robert F.Kennedy Human Rights Italia porta educazione civica a scuola
Sono già oltre 1.100 gli iscritti al corso “CivicAttiva. L’educazione civica torna a scuola. Storie, valori e volti” organizzata dal Robert F. Kennedy Human Rights Italia in collaborazione con la Fondazione Lelio e Lisli Basso, Amnesty International Italia, Cospe Onlus e Rete Educare ai Diritti Umani-ReDu. Nando Pagnoncelli di Ipsos curerà la somministrazione di questionari e l’analisi dei dati raccolti. Il corso, interamente gratuito, intende approfondire le tematiche che il ministero dell’Istruzione ritiene fondanti per l’educazione civica, che da questo anno scolastico rientra nelle scuole italiane di ogni ordine e grado come da Legge 92/2019. Si parlerà quindi di Costituzione Italiana con la Fondazione Basso, anche attraverso i documenti di Lelio Basso e Piero Calamandrei; di educazione ai diritti umani e attivismo con il Robert F. Kennedy Human Rights Italia e Amnesty International Italia; di contrasto al discorso d’odio con Cospe Onlus e di metodologie didattiche applicative con ReDu. Obiettivo del corso e dei moduli aggiuntivi, che accompagneranno i docenti per tutto l’anno scolastico, è quello di fornire spunti di riflessione e metodologie didattiche per affrontare l’educazione civica nelle materie curriculari. “Siamo molto felici che il mondo della scuola stia rispondendo con questo entusiasmo alle tematiche da noi proposte e questo slancio ci fa sentire una grande responsabilità nell’offrire ai partecipanti un programma che sia davvero utile al fine di formare la società di domani. È nostro desiderio proseguire su questa strada, rafforzando la nostra offerta formativa e la collaborazione con le scuole su tutto il territorio nazionale”, sottolinea il presidente del Robert F. Kennedy Human Rights Italia Stefano Lucchini. (ITALPRESS).
Coronavirus, Conte “75% Dad decisione non facile, ma preoccupa curva”
ROMA (ITALPRESS) – “Con le nuove regole probabilmente per buona parte passerete e abbraccerete la logica di una didattica a distanza, è stata una decisione non facile, voi siete testimoni di tutti gli sforzi fatti a livello centrale con i sindaci e le autorità locali, le famiglie e gli studenti stessi. Oggi dobbiamo abbracciare e integrare anche la didattica a distanza, diventa necessario perchè la curva dei contagi diventa molto preoccupante. Confidiamo di farlo solo per qualche settimana, il tempo necessario per riportare la curva epidemiologica sotto controllo”. Lo ha detto il premier, Giuseppe Conte, intervenendo in video-collegamento alla cerimonia in onore di Willy Monteito Duarte, presso l’Istituto Tecnico Industriale di Polistena, rivolgendosi agli studenti all’indomani nel nuovo dpcm contenente le regole anti-Coronavorus che prevede la didattica a distanza per il 75% degli studenti delle superiori.
(ITALPRESS).
Scuola, rapporto Eurydice su equità rivela differenze in Ue
FIRENZE (ITALPRESS) – L’ultimo rapporto della rete Eurydice, “Equity in school education in Europe: Structures, policies and student performance”, indaga sul ruolo dell’istruzione nell’integrazione dei giovani nella società e nel mercato del lavoro. L’istruzione svolge un ruolo chiave nei loro confronti ed è pertanto un mezzo fondamentale attraverso il quale le società europee possono diventare più eque e più inclusive. Lo studio identifica le strutture e le politiche associate a una maggiore equità del sistema in relazione soprattutto ai risultati degli studenti e prende in esame 42 sistemi educativi europei. L’analisi di Eurydice ha rivelato che una spesa pubblica per studente più elevata può ridurre le differenze di rendimento tra studenti delle scuole primarie con risultati scarsi e buoni. Vi sono tuttavia differenze significative in tutta Europa nel livello di finanziamento pubblico per studente, che vanno da 1.940 (Romania) a 13.430 (Lussemburgo) standard di potere d’acquisto (SPA), riflettendo in parte le differenze di dimensione dell’economia. La maggior parte dei paesi, ossia Repubblica ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Regno Unito, spende tra i 4000 e gli 8000 SPA per studente. Il dato italiano è più precisamente di 5.852 SPA, molto vicino alla spesa media europea di 5.962 SPA.
Permangono ancora ostacoli alla partecipazione all’educazione e cura della prima infanzia di qualità. I bambini che partecipano all’educazione e cura della prima infanzia (ECEC) ne beneficiano in termini di sviluppo complessivo e di rendimento scolastico. Ciò è particolarmente valido per i bambini che provengono da contesti svantaggiati. Tuttavia, nella maggior parte dei paesi europei i bambini provenienti da famiglie svantaggiate partecipano mediamente meno all’ECEC. Le politiche per migliorare l’equità nell’ECEC includono l’estensione dell’accesso e il miglioramento della qualità dell’offerta, ad esempio, impiegando personale sempre più qualificato.
(ITALPRESS).
Veneto, Zaia “Ipotesi scuola a giorni alternati per i più grandi”
VENEZIA (ITALPRESS) – “In Veneto non parliamo di autobus per le scuole ma di corriere che per chi abita in provincia mal si sposano con gli attuali orari scolastici. Studieremo la scuola in presenza a giorni alternati per i ragazzi più grandi”. Lo dichiara il presidente del Veneto Luca Zaia durante la presentazione del bollettino giornaliero sull’emergenza Covid. Il governatore ha poi rimproverato il Governo colpevole di aver “scaricato la responsabilità sulle regioni e i comuni riguardo un possibile lockdown, senza aver dato gli strumenti per affrontare questa scelta”. “Se si invoca la collaborazione bisogna accedere ai dati centrali sul Covid e alle forze territoriali in capo all’Esecutivo”, ha detto Zaia.
(ITALPRESS).









