ROMA (ITALPRESS) – “Pensavano fosse un rigore a porta vuota. Credevano di poter chiudere le scuole, vanificando l’immenso lavoro fatto quest’estate e gli stessi sacrifici dei ragazzi, senza che ci fosse alcuna reazione. Ma hanno trovato un’intera comunità fatta di docenti, personale scolastico, famiglie, studenti, pronta a parare”. Lo afferma in un’intervista al quotidiano La Repubblica la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Per la ministra “le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado devono restare assolutamente e completamente aperte come lo sono oggi in quasi tutt’Italia. Per la secondaria di secondo grado, le superiori, può accadere quel che già sta accadendo: vorrei dare una notizia, la didattica a distanza è già utilizzata. Ogni scuola si sta organizzando suddividendo le classi, ruotando, alternando. Questa cosa si fa già. Vogliamo implementarla? Benissimo. Ma non significa che possa essere generalizzata per intere classi e per tutto il tempo”.
Per Azzolina la decisione presa dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca “è una scorciatoia, come mettere la polvere sotto il tappeto. Si pensa che non sia un costo e invece è elevatissimo e mina il futuro del Paese. Stiamo parlando di far esplodere un problema che già abbiamo tantissimo come la dispersione scolastisca. In alcuni territori le scuole non sono solo luogo di apprendimento, ma un posto dove si impara la legalità. Io ci sono stata in Campania. Lì la scuola non è meno importante del pane. Chiuderla significa prendere quei bambini e sottrarre loro un pezzo di futuro enorme, non lasciargli speranza”.
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Azzolina “La scuola non deve chiudere, De Luca ci ripensi”
Coronavirus, Conte “Chiudere le scuole non è la soluzione migliore”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Abbiamo lavorato per realizzare delle condizioni di sicurezza a scuola. E anche i dati dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che la curva del contagio a scuola è molto bassa. Quindi secondo me chiudere in blocco la scuola non è la soluzione migliore. Non ho ancora parlato con De Luca, è una soluzione che sembra molto facile, ma non è il miglior segnale che stiamo dando”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti nella notte a Bruxelles dopo la prima giornata del Consiglio Europeo. Alla domanda se il Governo impugnerà la decisione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il premier ha risposto così: “Sono decisioni collegiali. Ora permetteteci di interloquire, io penso che si debba collaborare con le istituzioni territoriali. La nostra forza deve essere collaborare, collaborare, collaborare”.
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Speranza “Lavoriamo perchè la scuola continui in presenza”
ROMA (ITALPRESS) – “Vogliamo lavorare perchè le scuole possano continuare tutte a operare in presenza. Il problema dei trasporti esiste e non può essere sottovalutato. Penso che ci siano, però, altre strade che prima devono essere seguite”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato da Giovanni Floris a diMartedì su La7.
“Penso – ha proseguito – all’idea di aumentare lo smart working, di differenziare gli orari di ingresso nelle scuole e negli uffici. Le scuole sono una priorità assoluta del Paese. In questo momento dobbiamo impegnarci ed essere coerenti rispetto alle regole che abbiamo impostato per tenerle aperte”.
Il ministro ha ricordato che “l’effetto del virus sulle persone più anziane può produrre risultati più gravi ma ci sono anche persone molto giovani con meno di 30 anni che finiscono purtroppo in terapia intensiva. Il messaggio di prudenza deve essere per tutti”, ha detto. “Dovremmo evitare – ha aggiunto – di mettere le generazioni una contro l’altra. I giovani sono stati considerati negli ultimi mesi l’anello debole di questa catena. E’ chiaro che i nostri giovani hanno pagato un prezzo enorme con la chiusura di scuole e università. Sono contrario a ogni criminalizzazione ma a loro più che ad altri i questo momento dobbiamo chiedere una mano”.
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Scuola, positivi al coronavirus 2.348 studenti e 402 docenti
ROMA (ITALPRESS) – “Gli studenti che risultano positivi: 0,037% (2348 casi); il personale non docente che risulta positivo: 0,079% (144 casi); il personale docente che risulta positivo: 0,059% (402 casi)”. Sono i dati forniti in un post su Facebook dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Si tratta dei dati sui contagi a scuola al 3 ottobre, raccolti attraverso il monitoraggio realizzato con i dirigenti scolastici e confrontato con l’Istituto Superiore di Sanità.
“Siamo convinti che la scuola sia un luogo più sicuro e più protetto di altri – scrive Azzolina -. Perchè a scuola ci sono regole precise che studenti e studentesse stanno seguendo in maniera ordinata, grazie anche all’impegno di tutto il personale scolastico. Ce lo conferma il fatto che i ‘focolai scolasticì classificati dall’Istituto Superiore di Sanità siano numericamente poco significativi. I casi di positività al virus ci sono e ci saranno, è inevitabile. Ma le misure che abbiamo introdotto ci permettono di individuarli tempestivamente, compresi i casi asintomatici che altrimenti potrebbero sfuggire al controllo”.
“Ora dobbiamo fare il massimo sforzo per avere rapidità nei test e circoscrivere le quarantene, limitando così i disagi alle famiglie e garantendo a tutte le scuole una buona organizzazione della didattica. Resta fondamentale mantenere comportamenti responsabili. Per questo rinnovo il mio appello alla prudenza non solo dentro ma anche e soprattutto fuori da scuola”, conclude la ministra.
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#Dentrolascuola, un tour negli istituti per raccontare le scuole
ROMA (ITALPRESS) – Un viaggio nelle scuole italiane per raccontare i diversi indirizzi di studio, le eccellenze, le buone pratiche e mostrare ciò che fanno, ogni giorno, le nostre Istituzioni scolastiche. E’ l’iniziativa #DentroLaScuola che darà spazio alla comunità scolastica e ai suoi protagonisti sui profili social del Ministero dell’Istruzione. Prima tappa, oggi, a Frosinone, all’Istituto Agrario L. “Angeloni”, alla presenza della Ministra Lucia Azzolina che ha incontrato la dirigente e gli studenti, impegnati nella vendemmia all’interno dell’azienda agricola della scuola.
“La vendemmia è un momento che segna il ritorno alla vita della nostra comunità”, ha sottolineato la dirigente scolastica, Alessandra Nardoni. Accompagnata dagli studenti e dai docenti, indossate le galosce e armata di apposita strumentazione, la Ministra ha partecipato simbolicamente alla vendemmia tra i filari dell’Istituto. La visita è proseguita tra i laboratori dell’azienda agraria, dove gli studenti hanno mostrato l’estrazione e la lavorazione dell’uva zuccherina e i prodotti del territorio. La scuola, sviluppata su 3 ettari, con un frutteto, un vigneto da 4 mila metri quadrati, una serie di laboratori agricoli, rappresenta uno dei punti di riferimento della zona e uno dei poli multifunzionali più importanti della regione Lazio.”Ciò che più mi è mancato nel periodo di sospensione delle attività in presenza è stato soprattutto il contatto con gli studenti – ha sottolineato la Ministra -. Da settembre ho ripreso più intensamente le visite nelle scuole: è importante per un Ministro osservare da vicino ciò che si vive nelle nostre Istituzioni scolastiche. Ho voluto essere oggi in un Istituto agrario perchè dobbiamo continuare a spiegare, anche in vista delle prossime iscrizioni, che è giusto valorizzare gli Istituti tecnici e professionali, che sono una fucina di talenti e rappresentano anche un motore per la ripartenza economica di questo Paese”.
Il viaggio dentro le scuole italiane proseguirà con altre tappe, con incontri, visite e racconti per orientare e informare i ragazzi e le ragazze sulle possibilità, le eccellenze e gli sbocchi lavorativi che ogni indirizzo di studio possiede, in vista anche delle prossime iscrizioni all’anno scolastico 2020/2021.
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Scuola, Azzolina “Al momento dati positivi, basso impatto su contagi”
ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo finito da poco una riunione con l’Istituto Superiore di Sanità e con il Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza in cui abbiamo tracciato un primo bilancio sulla riapertura delle scuole. Restiamo molto prudenti ma, al momento, i dati sono positivi e questo ovviamente è confortante per tutti”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “Dalle prime valutazioni fatte è emerso che, ad oggi, la scuola non ha avuto impatto sull’aumento dei contagi generali, se non in modo molto residuale – ha proseguito la ministra Azzolina -. Come rilevato anche dagli esperti, i contagi nelle scuole, in questa fase, sono casi sporadici, e, per lo più, contratti fuori da scuola – sottolinea la ministra, che ha illustrato l’incontro anche in un video su Facebook -. Il sistema scolastico ha iniziato in sicurezza e sta tenendo perchè si è attrezzato, con grande sacrificio di chi ogni giorno ci lavora o ci studia, e delle famiglie. Ma la convinzione di tutti, anche nella riunione di questo pomeriggio, è che serva molta più prudenza per tutte le fasi e le attività extrascolastiche”, ha concluso.
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Scuola, dal 22 ottobre al via le prove del concorso straordinario
ROMA (ITALPRESS) – Prenderanno il via da giovedì 22 ottobre, per concludersi nella metà del mese di novembre, le prove del concorso straordinario finalizzato all’immissione in ruolo di personale docente per la scuola secondaria di I e II grado.
I posti a bando sono 32mila. Il concorso straordinario sarà la prima delle tre selezioni che si svolgeranno a partire dalle prossime settimane per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovi insegnanti. Nei prossimi mesi saranno espletati, infatti, anche i concorsi ordinari per infanzia e primaria e per la secondaria di I e II grado, per un totale generale di circa 78mila posti. In particolare le prove preselettive degli altri due concorsi si svolgeranno subito dopo il termine della prova scritta del concorso straordinario. I candidati che hanno presentato domanda per la procedura straordinaria sono stati 64.563. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di sette decimi o equivalente e da svolgere con il sistema informatizzato, è distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata è pari a 150 minuti e prevede, per i posti comuni, cinque quesiti a risposta aperta volti all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento, e un quesito – seguito da cinque domande a risposta aperta di comprensione – per la verifica della conoscenza linguistica. Per le classi di concorso di lingua inglese la prova scritta sarà interamente in lingua e prevede sei quesiti a risposta aperta. Ai vincitori della procedura concorsuale straordinaria immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022 – che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021 – sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1° settembre 2020.
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Azzolina “Recovery Fund necessario per rinnovare la scuola”
ROMA (ITALPRESS) – “Per realizzare i nostri obiettivi è necessario che una parte consistente del Recovery Fund sia destinata al capitolo istruzione, un impegno che Governo e Parlamento non possono non condividere perchè il nostro futuro passa dalla scuola. Se utilizzassimo bene le risorse potremmo intervenire su mali storici della scuola”. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nell’audizione sull’individuazione delle priorità nell’utilizzo del Recovery Fund. L’obiettivo primario, per quanto riguarda l’istruzione italiana, è quello di diventare sempre più moderna mettendo al centro la nuova scuola. “Abbiamo il compito di mettere al centro le aspettative degli studenti, è da loro che dobbiamo partire per sviluppare ogni processo. Il Piano per la Ripresa e per la Resilienza individua le priorità, ma anche le azioni per uno sviluppo sostenibile”, ha aggiunto. “Uno dei primi traguardi sarà raggiungere la vera rivoluzione digitale. L’obiettivo è la completa transizione digitale della scuola attraverso la trasformazione delle aule con strumentazioni all’avanguardia”, ha proseguito Azzolina, confermando come la priorità, per la scuola italiana, sia un processo di digitalizzazione che permetta non solo agli studenti, ma anche al corpo docente, di essere un modello raggiungendo i più elevati standard europei.
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