ROMA (ITALPRESS) – Il commissario straordinario per l’Emergenza Covid, Domenico Arcuri, rassicura le famiglie e i dirigenti scolastici e fa chiarezza: “Nessuna scuola è senza mascherine chirurgiche. Tutti gli studenti, l’intero corpo docente e la totalità del personale non docente avranno ogni giorno una mascherina chirurgica gratuita. Agli istituti di ogni ordine e grado sono, infatti, già arrivati 41 milioni di mascherine chirurgiche”.
“Entro lunedì 14 ne arriveranno altri 77 milioni, una quantità sufficiente per due ulteriori settimane di lezioni. Saranno poi distribuite alle scuole primarie, sempre entro il prossimo lunedì, ulteriori 16 milioni di mascherine per i bambini, sufficienti per garantire la riapertura in sicurezza anche di questi istituti – sottolinea Arcuri -. La distribuzione di mascherine gratuite per studenti e il personale scolastico continuerà, poi, su base settimanale o bisettimanale in funzione della dimensione della popolazione studentesca. Nessuna scuola è o sarà senza mascherine chirurgiche”.
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Scuola, Arcuri “Tutte le mascherine entro lunedì”
Scuola, Conte conferma il 14 settembre “Ripartenza in sicurezza”
ROMA (ITALPRESS) – L’anno scolastico ripartirà il 14 settembre, in sicurezza. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi, con i ministri dell’Istruzione, Lucia Azzolina, della Salute, Roberto Speranza, e dei Trasporti, Paola De Micheli.
“Il rientro a scuola avverrà in un contesto nuovo e non facile, grazie al lavoro preparatorio fatto l’anno scolastico comincerà regolarmente, a partire dal 14 settembre – ha detto -. Ci sarà qualche cambiamento e regole nuove, ma il rientro sarà in piena sicurezza: il rientro in classe in sicurezza è l’obiettivo prioritario di questo governo. Ogni anno la scuola riparte tra mille polemiche, disagi ritardi, quest’anno in aggiunta a queste carenze strutturali, si aggiungono anche le difficoltà causate dalla pandemia, che complicheranno inevitabilmente la scuola”.
Nel corso della conferenza stampa il premier non ha nascosto le criticità che ci potranno essere, soprattutto nel caso in cui un alunno sia positivo al coronavirus: “Sarebbe una bugia dire che sarà tutto meglio di prima, ci potranno essere delle difficoltà”.
E per questo ha invitato gli studenti a rispettare le regole: “Quest’anno si ritorna a scuola con fiducia, con una didattica in presenza, se ci sarà la quarantena sarà limitata”. I ministri Speranza e Azzolina rivendicano la scelta della chiusura della scuola nel periodo di massima emergenza: “E’ stato giusto chiudere le scuole ed è necessario e doveroso riaprirle adesso. Abbiamo l’imperativo morale di restituire alle famiglie e agli studenti un pezzo di normalità, di speranza e di futuro”, ha detto Azzolina.
Per Speranza “chiudere le scuole è stata la scelta più difficile e dolorosa in quei mesi difficili. Il lockdown sarà definitivamente archiviato solo quando ogni studente sarà tornato a scuola in sicurezza”. Sull’obbligo delle mascherine è intervenuta la ministra De Micheli: “Sui mezzi di trasporto pubblico locale sarà obbligatorio l’utilizzo delle mascherine esclusivamente chirurgiche e non più quelle di stoffa”.
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Scuola, Azzolina “No polemiche sterili e scontro politico”
ROMA (ITALPRESS) – “Nel nome della scuola occorrono, pur nel rispetto della dialettica, più collaborazione, più proposte e meno scontro politico, approfittare della scuola per fare mera propaganda significa non agire nell’interesse dei nostri ragazzi. A loro dobbiamo un sistema scolastico migliore, di qualità e al passo con i tempi. Per loro dobbiamo lavorare con sguardo volto al domani recuperando i ritardi di anni. Quello che non meritano è assistere a polemiche sterili che si consumano sulla loro pelle, non meritano slogan e frasi ad effetto che puntano solo alla pancia dell’elettorato”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso dell’informativa urgente alla Camera sull’avvio dell’anno scolastico.
“Sarà lo Stato a fornire le mascherine necessarie, per tutto il personale scolastico e per tutti gli studenti. Il commissario straordinario si sta occupando della loro distribuzione. Sono state emanate regole chiare, tra le più rigorose in Europa – ha aggiunto – rispetto agli altri Paesi, siamo gli unici che hanno compiuto scelte così nette”. Per la ministra, inoltre, “il Coronavirus ci impone dei doveri, non esiste il rischio zero, sarà necessaria la responsabilità di ciascuno dentro e fuori il perimetro delle nostre scuole. Quelle regole civili, di protezione e buon senso che le autorità sanitarie hanno indicato come strumenti per contenere la diffusione del virus, devono essere rispettate da ognuno di noi, non farlo significa mettere a rischio la scuola. Non possiamo pretendere che tali regole siano seguite solo all’interno degli ambienti scolastici; siamo tutti coinvolti, è un invito serio alla responsabilità che rivolgo espressamente a tutti”.
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Studenti.it, il 57% dei ragazzi preferisce le lezioni in presenza
MILANO (ITALPRESS) – La didattica? Meglio in presenza. Il 57% degli studenti vuole tornare in classe. E’ il risultato emerso da un’indagine di Studenti.it che ha coinvolto 18.150 ragazzi delle scuole superiori di 1° e 2° grado, per mettere a fuoco cosa pensano, come vivono questo momento, se e come cambieranno le loro abitudini. Per gli intervistati manca il contatto con i compagni e con i professori, c’è voglia di normalità. Il 66% ritiene addirittura che la didattica online sia penalizzante perchè i problemi di connessione e gli strumenti informatici non sempre adeguati hanno reso faticosa e non ottimale l’interazione tra studenti e prof.
La conclusione dell’anno scolastico 2019-2020 è stata anomala: solo il 30% degli intervistati ha dichiarato a Studenti.it che nella propria classe ci sono stati bocciati o rimandati. Non sembrano esserci state grandi lacune o necessità di recuperare, dunque, visto che solo il 38% degli istituti ha organizzato corsi di recupero. Nell’anno scolastico 2018-2019, invece, sono stati organizzati in tutte le scuole, a fronte di un 21% di rimandati a settembre e di un 6,8% di bocciati.
Sulla questione dei banchi a rotelle, per la maggioranza dei ragazzi che hanno risposto al sondaggio di Studenti.it (86%), questi potrebbero essere fonte di un uso improprio da parte degli studenti e quindi di ulteriori problemi. Per il restante 14%, invece, i banchi singoli rappresentano una buona soluzione a garanzia del distanziamento.
La maggioranza dei ragazzi, infine, non cambierà le proprie abitudini per recarsi a scuola. Secondo la ricerca di Studenti.it, il 23% troverà un modo alternativo di spostarsi rispetto al periodo pre Covid, mentre il 77% continuerà a utilizzare gli stessi mezzi di trasporto: di questi il 40% userà i mezzi pubblici, il 32% si sposterà in automobile, il 18% andrà a scuola a piedi, il 4% con il motorino, il 6% con la bicicletta o il monopattino.
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Scuola, Azzolina “Ingiusto essere accusati di ritardi”
“La ripartenza della scuola è un segno di rinascita per il Paese”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ad Agorà su Rai3. “Essere accusati di ritardi è ingiusto, in due mesi consegneremo 2,4 milioni di banchi, Arcuri sta lavorando e tanti banchi sono già arrivati, via via arriveranno altri e a settembre la scuola primaria sarà quasi tutta coperta”, ha aggiunto.
“Noi abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro, non è scontato, basta vedere le immagini delle scuole francesi e tedesche per vedere che le mascherine ci sono – ha spiegato Azzolina -. In Italia se c’è il metro di distanza la mascherina può non essere utilizzata, si deve utilizzare nei momenti di dinamicità, quando si è in movimento. Noi siamo l’unico Stato che fornirà 11 milioni di mascherine al giorno al personale scolastico e agli studenti”.
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Coronavirus, Confsal “Ripristinare la medicina scolastica”
ROMA (ITALPRESS) – “Ripristinare il medico nelle scuole, utilizzando l’operato dei medici convenzionati per contrastare il coronavirus e avviare una seria politica di prevenzione sanitaria. Servono diagnosi precoci e prevenzione sanitaria attiva per contrastare gli effetti nocivi della pandemia”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confederazione dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori (Confsal), Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (SMI), ed Elvira Serafini, segretario generale del Sindacato Nazionale dei Lavoratori della Scuola (Snals-Confsal) -, in una nota congiunta, chiedono, per conto delle proprie rappresentanze sindacali, il ripristino della figura del medico scolastico, rivolgendosi al Governo e al Parlamento.
“I servizi di medicina scolastica possono rappresentare degli straordinari presidi sanitari perchè direttamente operanti negli edifici scolastici e a stretto contatto con studenti, genitori e insegnanti. E’ ora di attivarli subito – aggiungono -. Per questi motivi non ci trova d’accordo la proposta che nelle scuole siano gli insegnanti a essere i referenti per la vigilanza sull’andamento del coronavirus”.
Secondo i leader sindacali “bisogna individuare come referenti scolastici del coronavirus, in ogni sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia, esclusivamente personale sanitario, in quanto sono queste le figure che hanno le competenze per svolgere la vigilanza sanitaria e allo stesso tempo possono interfacciarsi positivamente con i Dipartimenti di Igiene e Prevenzione Sanitaria delle ASL. Le scuole sono comunità educanti non sono aziende e non possono essere sottoposte a logiche del risparmio, come quella di voler affidare al personale scolastico la vigilanza sanitaria”.
“Chiediamo la riapertura dell’area di medicina dei servizi territoriali, rivedendo il D.Lgs. 502/92, per la piena integrazione dei medici della medicina dei servizi con il territorio e con le scuole, utilizzando anche contratti della medicina dei servizi – concludono Margiotta, Onotri e Serafini -. Il Governo si esprima subito, adottando misure urgenti verso le Regioni, che incomprensibilmente hanno soppresso i servizi di medicina scolastica. S’intervenga, permettendo ai medici di medicina generale di lavorare per la medicina scolastica, ripristinandola in tutte le scuole d’Italia”.
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Scuola, Azzolina “Non c’è il rischio zero, ma siamo preparati”
ROMA (ITALPRESS) – “Il primo giorno di scuola sarà molto emozionante. Noi abbiamo lavorato tutta l’estate per ridurre al minimo i rischi di contagio, ma è evidente la scuola non è un posto fatato, non è un luogo asettico e incontaminato dove c’è il rischio zero. Ci siamo preparati per avere un protocollo e delle regole che dicono alle scuole cosa si fa se c’è un contagiato”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a Radio24, che parlando del primo caso di contagio avvenuto alla Marymount di Roma, ha sottolineato come questo esempio mostri che “i protocolli stanno funzionando”. La ministra ha poi sottolineato che in caso di contagio e quarantena in una classe la didattica deve continuare online: “Non possiamo interrompere l’apprendimento degli studenti, ci vuole un po di buonsenso e non è solo l’Italia che sta andando in questa direzione, tutti gli altri Paesi europei stanno facendo così. La temperatura si misura a casa, per evitare che studenti già sintomatici possano prendere gli autobus e diventare un pericolo per gli altri compagni – ha aggiunto -, questa è una regola importante e per questo si è chiesto responsabilità delle famiglie. Si devono evitare gli assembramenti, quindi se gli istituti utilizzavano un solo ingresso oggi utilizzeranno tutti gli ingressi a disposizione”.
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Scuola, dalla Simg 10 regole per ripartire in sicurezza
ROMA (ITALPRESS) – Dai dispositivi di protezione individuale come gel e mascherine al rispetto delle distanze e degli accessi scaglionati, fino ai test sierologici per i docenti. Queste sono alcune delle prescrizioni contenute nel decalogo messo a punto dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie che in queste settimane si è schierata “decisamente in favore della riapertura delle scuole”. Tuttavia, ciò che hanno rilevato i Medici di famiglia è la necessità di “prendere una serie di misure cautelative, visto che le numerose interazioni che si verificano dentro scuole e università possono moltiplicare i contagi e generare focolai in grado di coinvolgere anche chi è più avanti con l’età, a partire dal personale docente e non docente e dalle famiglie”. Da qui, la decisione di sviluppare un decalogo rivolto a studenti, insegnanti e personale non docente utile per limitare i contagi e per favorire il controllo della diffusione del virus. “Per questa nuova fase dell’epidemia è necessario adottare un approccio diverso – spiega Claudio Cricelli, presidente Simg -. Abbiamo controllato le modalità di diffusione e sappiamo quali contromisure prendere senza dover arrivare a un nuovo lockdown. L’istruzione è un settore chiave della nostra società: sono circa 10 milioni gli italiani coinvolti nelle scuole e nelle università del nostro Paese, ossia circa un sesto della popolazione”. Secondo Cricelli “queste persone convivono con le loro famiglie, usufruiscono dei mezzi di trasporto. Dobbiamo dunque monitorare attentamente la situazione – sottolinea -. Per questo la Simg ha prodotto un decalogo che contiene le misure essenziali a cui bisogna attenersi. I principali punti di riferimento sono le stesse regole base raccomandate a tutti, ma necessitano di un’attenzione particolare visto che i comportamenti dei più piccoli non sempre possono essere controllati facilmente”. Il primo punto del vademecum riguarda le mascherine. Il principale presupposto per evitare i contagi è quello di stare lontani dalle vie aeree l’uno dell’altro: laddove non si possano mantenere distanze sufficienti, “la mascherina diventa lo strumento più utile per limitare questi contatti”. Ogni alunno deve quindi portare con sè un dispositivo medico chirurgico – quindi non le semplici mascherine di stoffa – da utilizzare durante le lezioni laddove necessario, durante i momenti ricreativi e durante gli spostamenti per i bagni. Contrariamente a quanto spesso si è visto, la mascherina non deve essere toccata, tolta o abbassata; deve essere sempre pulita e cambiata una volta al giorno. “Si consiglia, ogni volta, di personalizzare il dispositivo così che possa essere facilmente riconoscibile e non confusa con altre similari”. Altro punto essenziale riguarda l’igiene delle mani: “Le mani possono essere veicolo di contagio: oltre a evitare di toccarsi naso e bocca, si devono lavare di frequente, a lungo (almeno 40 secondi) e con il sapone”. Di fondamentale imporanza anche il Gel igienizzante. Per rafforzare l’igiene delle mani o per sopperire alla mancata possibilità di lavarle, le mani “devono essere disinfettate con gel igienizzante prima e dopo la frequentazione di qualsiasi ambiente, in particolare quando si accede ai mezzi pubblici. Gli alunni devono portare sempre con sè tale gel, soprattutto in aula, da utilizzare nelle occasioni in cui le attività didattiche prevedono eventuali contatti con oggetti in comune”. Anche il “distanziamento sociale” è indispensabile per mantenere uno o due metri di distanza tra personale e discenti, nonchè tra gli stessi alunni, “occorre inoltre limitare al minimo le occasioni in cui questi possano comprometterla”. Poi, si consiglia di introdurre pratiche di disinfezione delle superfici con regolarità durante la giornata. Occorre prevedere anche la disinfezione degli oggetti comuni e punti per l’igienizzazione delle scarpe. Indispensabile la presenza di colonnine con distributore di gel. Anche i genitori e parenti svolgono un ruolo cruciale: “è fondamentale, infatti, che loro intervengano preventivamente e severamente nel far osservare le norme, così da facilitarne l’osservanza all’interno degli ambienti scolastici”. A tali figure, una volta a casa, si richiede massima attenzione alla salute degli alunni: si consiglia un quotidiano controllo della temperatura e il monitoraggio di eventuali sintomi. No alla somministrazione di farmaci senza prescrizione medica. Riguardo la ripartenza, si consigliano gli accessi scaglionati: bisogna scadenzare l’accesso nelle scuole e negli uffici per evitare affollamenti e pericolose code. Sarebbe opportuno, laddove possibile, la realizzazione di apposite corsie di ingresso e uscita. E per favorire la “comunicazione” tra personale scolastico e famiglie, si suggerisce “una mailing list o una chat di gruppo per eventuali comunicazioni urgenti, da utilizzare unicamente per denunciare casi di positività o per avvisare riguardo l’insorgenza di alcuni sintomi”. Infine, per la Società Italiana di Medicina Generale “è indispensabile sollecitare i docenti a fare i test sierologici: questa pratica è stata talvolta sopravvalutata come soluzione o come forma di immunità”. “Il test sierologico è un elemento di conoscenza di come si muove il virus, che procede di nascosto – spiegano -. Su coloro che presentino test sierologico positivo o abbiano altri sintomi sospetti bisogna effettuare il tampone, al fine di proteggere coloro che si possono ammalare più facilmente, a partire dagli anziani”. Infine, i medici di medicina generale devono costituire un punto di riferimento costante per le famiglie e per ogni individuo. “Devono essere vicini ai pazienti, contattarli personalmente e far presente loro quali siano i comportamenti corretti e se necessario convocarli presso i propri studi”. “In questi giorni noi Medici di Famiglia abbiamo ricevuto innumerevoli richieste di informazione e domande sugli argomenti più disparati relativi ai comportamenti quotidiani da tenersi da parte dei nostri concittadini. Le richieste hanno superato di gran lunga quelle ricevute nella fase acuta di Covid 19. Tutti hanno bisogno di avere risposte semplici e chiare ai mille interrogativi pratici che le persone e le famiglie e gli operatori si pongono ogni giorno. Abbiamo pensato dunque di raccogliere le domande più frequenti e di preparare un’agile e pratica guida indirizzata ai cittadini del nostro Paese con le risposte che noi Medici di Famiglia ogni giorno forniamo a voce o per telefono” aggiunge Cricelli. La guida è strutturata per faq e verrà condivisa con il ministero della Salute e con l’ISS.
(ITALPRESS).









