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Vertice Governo-Regioni sulla scuola, resta il nodo trasporti

ROMA (ITALPRESS) – Nessuna intesa al termine del vertice tra Governo e Regioni in vista della riapertura delle scuole prevista per il 14 settembre. Sul tavolo la questione dei trasporti che resta uno dei principali nodi da sciogliere, dopo che il Comitato Tecnico Scientifico ha ribadito la necessità del distanziamento di un metro tra passeggeri, ma anche l’uso delle mascherine durante le lezioni. All’incontro, che si è tenuto in videoconferenza, hanno partecipato i ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina, della Salute Roberto Speranza, degli Affari regionali Francesco Boccia, dei Trasporti Paola De Micheli, oltre al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il capo della Protezione, Civile Angelo Borrelli, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo e il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri.
“Il tema che desta più preoccupazione è quello dei trasporti: ad oggi non ci sono soluzioni sostenibili nè per il Trasporto Pubblico Locale, nè per quello Scolastico. Abbiamo sollecitato l’esecutivo ad una comune assunzione di responsabilità per una decisione condivisa che consenta – rispettando il più possibile condizioni di sicurezza – la completa funzionalità dei mezzi pubblici – ha detto Bonaccini -. Abbiamo comunque riscontrato attenzione da parte del Governo e mi auguro che già nelle prossime ore possa delinearsi un percorso condiviso”.
“Il Governo sui trasporti si è preso qualche altro giorno. La riunione è stata interlocutoria, ma nel giro di pochi giorni arriveremo a una decisione definitiva”, ha spiegato il governatore emiliano, annunciando che domani si terrà una riunione della Conferenza delle Regioni sul documento che l’Istituto Superiore di Sanità ha inviato alle Regioni per la gestione del Covid nelle scuole.
“Noi abbiamo dato il via libera, entro domani sera si troverà un accordo che, spero, sarà unanime”, ha spiegato. Un documento aperto che, secondo il ministro della Salute Speranza, potrà essere sempre aggiornato e arricchito. Un testo che dovrà essere necessariamente condiviso, per garantire alle famiglie la riapertura delle scuole nella massima sicurezza. Per questo motivo il ministro per gli Affari Regionali Boccia avrebbe parlato di un coordinamento con le Regioni e gli Enti locali “convocato in maniera permanente”. La ministra Paola De Micheli nel corso dell’incontro ha fatto il punto sulle proposte relative al trasporto pubblico locale che vanno dalla definizione più ampia del concetto dei congiunti, estesa anche a compagni di classe e di lavoro, e dei tempi di permanenza a bordo per derogare al distanziamento di un metro, certificazione dei sistemi di aerazione e filtraggio dei mezzi, obbligo di mascherina chirurgica e differenziazione degli orari per diluire i flussi di passeggeri.
Intanto il commissario straordinario Domenico Arcuri fa sapere che venerdì 28 agosto inizierà la distribuzione dei banchi monoposto per le scuole, mentre parte oggi la distribuzione di gel igienizzante e mascherine.
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Coronavirus, linee guida scuolabus “Pieni per non più di 15 minuti”

ROMA (ITALPRESS) – Dall’obbligo della mascherina per conducente e alunni alla sanificazione dei mezzi di trasporto almeno una volta al giorno, fino alla deroga del distanziamento di un metro nel caso in cui la permanenza degli alunni non sia superiore ai 15 minuti. Queste alcune delle linee guida, emanate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che definiscono le “misure omogenee di sicurezza per il trasporto degli alunni” che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado, in vista della ripresa dell’attività didattica su tutto il territorio nazionale. Una prima parte riguarda le misure di prevenzione generale di competenza dei genitori: tra queste la misurazione della febbre a casa degli studenti prima della salita sul mezzo di trasporto; il divieto di far salire sul mezzo di trasporto per raggiungere la scuola gli studenti in caso di febbre o nel caso in cui gli stessi siano stati a contatto con persone affette covid-19 nei quattordici giorni precedenti. Una seconda parte, più corposa, si riferisce alle misure specifiche per il trasporto scolastico: ad esempio è prevista l’igienizzazione, la sanificazione e la disinfezione dei mezzi di trasporto almeno una volta al giorno; l’areazione, possibilmente naturale e continua dei mezzi di trasporto, e la presenza dei detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni.
Alle fermate è richiesto il distanziamento di un metro alla salita degli alunni, facendo entrare il secondo passeggero dopo che il primo si sia seduto. Vanno evitati, inoltre, contatti ravvicinati anche alla discesa dal mezzo: i ragazzi avranno cura di non alzarsi dal proprio posto se non quando il passeggero precedente sia sceso. Inoltre, non va occupato il posto disponibile vicino al conducente, ove esistente. Obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale per il conducente, al quale non è consentito avvicinarsi o di chiedere informazioni, e per gli alunni trasportati, per la protezione del naso e della bocca: disposizione che non si applica agli alunni di età inferiore ai sei anni, nonchè agli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione delle vie aeree. Agli operatori del trasporto scolastico addetti all’assistenza degli alunni disabili è raccomandato l’utilizzo di ulteriori dispositivi (oltre alla mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) qualora non sia sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente. La distribuzione degli alunni a bordo viene definita mediante marker segnaposto, per garantire il distanziamento di un metro all’interno dei mezzi, limitando così la capienza massima.
Sono previste deroghe al distanziamento di un metro nei seguenti casi: in caso sia possibile l’allineamento verticale degli alunni su posti singoli e sia escluso il posizionamento faccia a faccia; consentita la capienza massima del mezzo di trasporto scolastico nel caso in cui la permanenza degli alunni nel mezzo nella predetta modalità di riempimento non sia superiore ai 15 minuti; nel caso di alunni che vivono nella medesima unità abitativa. Il comune, infine, può determinare sulla base delle necessità una differenziazione delle fasce orarie del trasporto, non oltre le due ore antecedenti l’ingresso usuale a scuola e un’ora successiva all’orario di uscita previsto.
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Scuola, arrivano le misure per la riapertura “Ma non c’è rischio zero”

ROMA (ITALPRESS) – Identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni o tra personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel rapporto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” messo a punto da Istituto Superiore di Sanità, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna, che contiene anche i comportamenti da seguire e le precauzioni da adottare nel momento in cui un alunno o un operatore risultino casi sospetti o positivi.
Il documento descrive le azioni da intraprendere nel caso un alunno o un operatore scolastico abbia dei sintomi compatibili con il Covid-19, sia a scuola che a casa. Ad essere attivati saranno il referente scolastico, i genitori, il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale e il dipartimento di Prevenzione. Se ad esempio un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che questo vada isolato in un’area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati.
Una volta riportato a casa i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di famiglia, che dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone. Se il test è positivo il DdP competente condurrà le consuete indagini sull’identificazione dei contatti e valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, l’implementazione della quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto.
La scuola in ogni caso deve effettuare una sanificazione straordinaria. Fra i compiti degli istituti il documento prevede anche il monitoraggio delle assenze, per individuare ad esempio casi di classi con molti alunni mancanti che potrebbero essere indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del DdP.
Le misure previste dal documento “possono ridurre il rischio di trasmissione in ambito scolastico, ma non possono azzerarlo – si legge inoltre nel testo -. Pertanto, in una prospettiva di probabile circolazione del virus a settembre, è necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati che ci si aspetta possano avvenire in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso”.
“Anche la strategia di risposta a eventuali casi e focolai in ambito scolastico sarà strettamente correlata alla situazione epidemiologica – proseguono gli esperti -. Le attuali strategie di contenimento sono basate sulle conoscenze scientifiche disponibili. Per valutare il possibile impatto dell’epidemia in ambito scolastico è necessario fare alcune riflessioni preliminari”.
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Azzolina “La scuola riaprirà ma nei sindacati c’è chi sabota”

ROMA (ITALPRESS) – Le scuole riapriranno a settembre senza rinvii nonostante “sia in atto un sabotaggio da parte di chi non vuole che ripartano”. Lo dice in un’intervista al quotidiano La Repubblica la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
“Ho collaborato io stessa con un sindacato della scuola fino al 2017. Non c’è dubbio però che in questo ruolo mi sia trovata di fronte a una resistenza strenua al rinnovamento – aggiunge -. Non è un mistero che i sindacati siano contrari al concorso con prova selettiva: vorrebbero stabilizzare i precari, immissione in ruolo per soli titoli. Ma sa la sorpresa qual è? Per 80 mila posti sono arrivate in totale 570 mila domande. Di queste solo 64mila sono di docenti con almeno 36 mesi di servizio. Le altre 506 mila sono di neolaureati o giovani docenti. I precari hanno diritti acquisiti, ma i giovani hanno diritto di accesso. I concorsi sono indispensabili. Formazione del personale e digitalizzazione passano anche dall’immissione di energie nuove nella scuola”.
“Le istanze in campo sono moltissime, tutte legittime, e la volontà di accoglierle, fin dove possibile, assoluta – sottolinea la ministra -. Ciò che non è ammissibile sono atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di tutti ma di alcuni”.
“Molti dirigenti scolastici mi raccontano di diffide che ricevono in questi giorni, poi le minacce di sciopero, di richieste in massa di aspettativa: viviamo un momento in cui come mai prima dobbiamo collaborare – aggiunge Azzolina -. Io sono dalla parte della scuola. Vorrei tornarci avendo fatto il possibile per migliorare quel che ho trovato”.
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Azzolina “L’apertura delle scuole non è a rischio”

ROMA (ITALPRESS) – “L’apertura della scuola non è a rischio. Abbiamo il dovere morale di riaprire tutte le nostre scuole. E’ una priorità del Paese ed è una priorità assoluta del Governo. L’operazione è molto complessa, ma siamo più pronti rispetto a quando la pandemia è scoppiata”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ai microfoni del Tg1.
A una domanda sulle preoccupazioni dei presidi per le responsabilità in caso di contagi da Covid-19 negli istituti, la Azzolina ha risposto: “Non devono avere timore. Abbiamo lavorato a norme di sicurezza che permettano loro di evitare di incorrere in rischi di responsabilità sia penale che civile”.
“La mascherina è uno strumento di protezione importante, e noi ne distribuiremo 11 milioni al giorno in tutte le scuole – ha detto ancora la ministra -. Però abbiamo fatto dei lavori: abbiamo allargato le aule e cercato ulteriori spazi, affinchè laddove ci sia il metro di distanziamento e sia garantito, gli studenti, da seduti possano abbassare la mascherina”.
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Ricciardi “Se aumentano contagi a rischio scuola ed elezioni”

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“Dobbiamo mettere sotto controllo la curva epidemica che si è rialzata. Da noi si è rialzata poco ma in altri paesi moltissimo. In quei paesi oggi non si potrebbe votare, in Italia ancora sì”. Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, ospite di “Agorà estate” su Rai3. Per Ricciardi, se torneranno a modificarsi i comportamenti in “tutte le fasce di età, soprattutto tra i 20 e i 40 anni, sicuramente si potrà andare a votare e si potrà riprendere la scuola il 14 settembre. Se questo non succede – ha continuato – la circolazione del virus aumenta e ci troveremo nelle condizioni di altri paesi in cui queste attività sono messe a rischio”. Fare indossare la mascherina a scuola, secondo Ricciardi, “è compatibile e necessario ed è l’esempio che ci hanno dato paesi che hanno superato questa prova come la Danimarca e la Cina. Non bisogna seguire invece esempi come la Francia e Israele – ha aggiunto – che hanno aperto senza questa precauzione e hanno richiuso le scuole a grappolo subito dopo”.
“Tutte le deroghe – ha spiegato – verranno valutate dal Cts e saranno temporanee, cioè non è possibile supplire con la mascherina alla mancanza di distanza di sicurezza, quindi bisognerà fare uno sforzo addizionale per mettere a disposizione aule in cui distribuire gli studenti e comunque anche con la distanza di sicurezza fare indossare le mascherine quando la distanza viene allentata”.
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Boccia “Il 14 settembre la scuola aprirà in sicurezza”

ROMA (ITALPRESS) – A settembre “si voterà e dobbiamo votare in sicurezza, così come il 14 settembre apriranno le scuole in sicurezza”. Lo ha detto Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, ospite di “Agorà estate” su Rai3.
Un secondo lockdown generalizzato? “Lo escludo”, ha affermato Boccia.
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Covid, ministero Istruzione “Alunno con sintomi torna subito a casa”

ROMA (ITALPRESS) – “Sta purtroppo girando una grave fake news su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente”. Così in un post sul proprio profilo Facebook il ministero dell’Istruzione. “Il Protocollo di sicurezza – precisa – prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile “al ritorno al proprio domicilio” e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti”.
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