La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha scritto ai presidenti delle Regioni e ai Presidenti delle Provincie autonome raccomandando l’istituzione, negli asili nido, di un sistema di alert volto a prevenire gli episodi di dimenticanza dei bambini. “Ha così inteso proporre delle Linee di indirizzo per la tempestiva segnalazione dell’assenza dei figli ai genitori, in uno spirito di leale collaborazione tra i vari livelli di governo”, si legge in una nota del ministero.
“Dopo l’importante introduzione dell’obbligo di installazione di sistemi antiabbandono nei veicoli – spiega la ministra Bonetti –, intendiamo incentivare lo sviluppo di reti di supporto che, a vari livelli, concorrano alla protezione dell’infanzia da possibili episodi di dimenticanza. Raccogliendo l’esempio di buone pratiche già presenti nel territorio italiano, con questa raccomandazione desideriamo suggerire azioni di sostegno e di cura collettiva che evitino il verificarsi di nuovi drammatici eventi. È importante che le famiglie si sentano sostenute nella responsabilità genitoriale: i bambini sono un bene della comunità ed è compito della politica mettere in campo sinergie che nel modo più efficace contribuiscano alla loro tutela e protezione”.
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“NEGLI ASILI NIDO UN SISTEMA ANTIDIMENTICANZA”
AL VIA CAMPAGNA SANOFI “A SCUOLA D’INCLUSIONE”
“Chi di noi è uguale a un altro? Ogni persona è diversamente se stessa: è soltanto la paura di non venire accettati che ci impedisce di amarci così come siamo”. Olga soffre di dermatite atopica e questo, a tredici anni, può essere motivo di isolamento, discriminazione o anche bullismo. Il suo è uno dei dieci racconti che animano il volume illustrato “Più unici che rari. Storie dei ragazzi della III C”. Il volume fa parte di un edu-kit pensato per accompagnare i ragazzi delle scuole medie in un percorso formativo sui temi dell’inclusione e della valorizzazione delle diversità. La campagna educativa, ideata e promossa da Librì Progetti Educativi in collaborazione con Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, è stata presentata a Didacta Italia 2019, la più grande fiera italiana dedicata al mondo della scuola organizzata dal MIUR, in corso a Firenze dal 9 all’11 ottobre. “Sono davvero orgoglioso di questa iniziativa, che tocca temi importanti per la formazione di ragazze e ragazzi,” commenta Marcello Cattani, General Manager di Sanofi Genzyme. “Siamo partiti da quello che conosciamo meglio: le difficoltà relazionali e sociali legate a una malattia. Ma in un momento storico in cui le “diversità” vengono rifiutate e spesso ridicolizzate anche sui social, causando seri problemi tra i giovani più fragili, è importante che i ragazzi riconoscano le differenze e le fragilità come parte di sè. Non sono tratti da nascondere o emarginare ma ricchezze e opportunità di crescita per noi stessi e per gli altri”.
Ideate e scritte da Sabrina Rondinelli, insegnante e scrittrice, le storie di dieci compagni di terza media – con i loro tratti somatici (come gli occhi di colore diverso oppure l’essere belli) o caratteriali (sentirsi troppo normali o comportarsi da bullo) oppure che convivono con una malattia (come la rara malattia di Fabry, l’asma o, come Olga, la dermatite atopica) – esemplificano le differenze e le unicità di ciascun individuo. Peculiarità che spesso, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, fanno sentire i ragazzi esclusi o derisi. “Ho insegnato nelle scuole pubbliche per vent’anni e ho dovuto affrontare tutti i giorni il difficile compito di creare un clima di inclusione e serenità all’interno del gruppo classe. Non è facile abbattere la paura e i pregiudizi che talvolta i ragazzi hanno nei confronti di chi è diverso da loro”, commenta Sabrina Rondinelli. “Leggere queste storie può essere utile per riflettere sul concetto di ‘diversità’. Ognuno di noi è diverso dagli altri, ed è proprio la nostra unicità a renderci speciali e insostituibili. Basta non fermarsi alle apparenze, ma al contrario avere il desiderio e la curiosità di conoscere meglio le persone che ci stanno accanto, le quali, spesso, possono riservarci delle belle sorprese”, aggiunge.
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INTESA AL MIUR SULLE ASSUNZIONI DEI DOCENTI
Al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è stata siglata l’intesa tra il ministro Lorenzo Fioramonti e i sindacati sul tema del reclutamento e del precariato della scuola.
“Al termine di una lunga e complessa trattativa – ha spiegato il ministro Fioramonti – abbiamo siglato l’intesa con le Organizzazioni Sindacali della scuola per risolvere una questione lasciata irrisolta dal Governo precedente. A partire dal primo settembre assumeremo circa 50.000 docenti di cui almeno 24.000 precari con oltre 3 annualità di servizio. L’accordo – ha aggiunto il Ministro – dà un duro colpo al precariato, aiuta la scuola mettendo in cattedra i nuovi assunti dall’inizio dell’anno scolastico e riattiva i concorsi ordinari per tutti. Fornisce inoltre un’opportunità di formazione e abilitazione per gli idonei del concorso straordinario che i nostri figli troveranno il prossimo anno in classe e che potranno così migliorare la qualità del loro insegnamento”.
L’intesa in particolare prevede un decreto legge per un concorso straordinario abilitante, da bandire contestualmente al concorso ordinario, per l’assunzione di almeno 24.000 docenti nella scuola secondaria di I e di II grado. Il concorso straordinario sarà riservato agli insegnanti che abbiano almeno 3 anni di anzianità pregressa nella scuola secondaria statale – anche sul sostegno – e dei quali uno nella classe di concorso per la quale concorrono. Supereranno il concorso gli aspiranti che ottengano una votazione minima di sette decimi in una prova scritta computer-based. I vincitori saranno immessi in ruolo a partire già da settembre 2020. Gli idonei non vincitori del concorso che abbiano un contratto di docenza in essere almeno sino al 30 giugno, potranno comunque abilitarsi all’insegnamento a seguito di un periodo di formazione universitaria e purché superino una ulteriore prova orale.
L’accordo siglato oggi al Miur stabilisce inoltre un concorso per DSGA (i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi), riservato agli assistenti amministrativi di ruolo che abbiano svolto le funzioni superiori per almeno 3 anni negli ultimi 8, anche in deroga al requisito della laurea specifica richiesta per l’accesso dall’esterno.
L’intesa prevede anche dei tavoli tecnici congiunti con i sindacati per la semplificazione amministrativa e per affrontare in generale le tematiche riguardanti il personale docente e ATA (Ausiliario, Tecnico e Amministrativo), i docenti diplomati magistrali e il rinnovo contrattuale.
FIORAMONTI “DAL MIUR POSSIAMO CAMBIARE L’ITALIA”
“Per me è un grande piacere tornare in questo Ministero che ormai è la mia casa. Non avrei accettato nessun altro incarico in questo Governo, perché sono convinto che è qui che noi cambiamo l’Italia, occupandoci di Scuola, Università e Ricerca”. Così il neo ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti, che oggi, nel giorno del suo insediamento, ha voluto incontrare il personale del MIUR nel Salone dei Ministri per augurare a tutti un “buon lavoro” e condividere con i dipendenti lo spirito della sua azione politica.
“Ho molta fiducia nei ragazzi di oggi – ha spiegato il ministro -. A volte possono sembrare distratti, ma, forse, la loro distrazione dipende dal fatto che pensano a cose più importanti di quelle alle quali abbiamo pensato noi. Riescono a immaginare un mondo diverso. Attraverso la scuola dobbiamo comunicare loro la possibilità di creare un Paese migliore”. La Scuola è “l’unico punto da cui tutti i nostri studenti possono in qualche modo rilanciarsi, ripartire. Lo stesso vale per l’Università e il mondo della Ricerca”.
Fioramonti è poi intervenuto sui temi di competenza del ministero, anticipando di volerne integrare di più le diverse ‘anime’: “Non esistono da una parte la Scuola e dall’altra l’Università e la Ricerca: sono un’unica realtà. Vi prometto che riusciremo a realizzare questa integrazione che ci sarebbe dovuta essere da tempo e non si è riuscita a realizzare”, ha spiegato.
“Mi piacerebbe che in questo ministero si respirasse un’aria allegra – ha aggiunto -. Penso che un ragazzino di dieci anni che viene al Ministero della Scuola e dell’Università deve poter realizzare che qui si sviluppano tutte quelle idee che vorremmo realizzare nelle scuole. Vorrei che questo Ministero sprizzasse qualità della vita, anche in termini di sviluppo sostenibile, già dalla sua facciata”.
Vorrei “un MIUR allegro, positivo, una famiglia in cui esistono le tensioni ma anche le passioni. Ci aspettano tante sfide, la scrivania è già piena di questioni da affrontare, dai precari della scuola alla legge di bilancio tra qualche mese. Vi ringrazio, noi ci siamo, io ci sarò, ma non vedo l’ora di lavorare fianco a fianco con tutti voi”, ha concluso Fioramonti.
PRESTITI STUDIO, EROGATI OLTRE 71 MILIONI IN 6 MESI
Nei prossimi giorni milioni di alunni torneranno nelle aule scolastiche e non mancano le famiglie che, per far fronte ai costi legati allo studio, scelgono di chiedere un prestito personale; secondo le stime di Facile.it e Prestiti.it, nei soli primi 6 mesi del 2019 sono stati erogati oltre 71 milioni di euro in prestiti destinati a coprire le spese legate a scuola, università e, più in generale, alla formazione.
L’analisi, realizzata su un campione di oltre 122.000 domande di prestito personale presentate dal 1° gennaio al 30 giugno 2019 attraverso i due portali, ha evidenziato un doppio trend; da un lato è aumentato l’importo medio richiesto alle società di credito, che nel corso del primo semestre 2019 è stato pari a 7.960 euro, vale a dire il 5% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, dall’altro è cresciuta la percentuale di richiedenti under 25, il cui peso sul totale è salito di ben 7 punti percentuali rispetto allo scorso anno, passando dal 12% al 19%.
Analizzando più da vicino l’incremento dell’importo medio richiesto emerge che, ad aumentare, in particolare, sono state le richieste di prestiti di taglio medio, quelle tra i 3mila euro e i 5 mila euro sono passate dal 24% al 28% del totale, e quelle di taglio grande, superiori a 10 mila euro, che sono salite dal 19% al 22%.
Di contro, sono diminuite le richieste di prestiti personali per lo studio di piccolo taglio; quelle sotto i 3 mila euro, ad esempio, sono calate dal 33% al 28% del totale.
“Richiedere un prestito personale per far fronte alle spese legate allo studio può essere un modo per non rinunciare, ad esempio, ad una formazione di alto livello, i cui costi possono essere spesso molto elevati, ma anche una semplice strategia per far pesare il meno possibile sul budget mensile spese scolastiche o formative dilazionandole in rate di piccolo importo”, spiega Andrea Bordigone, responsabile prestiti di Facile.it.
La scelta di contenere l’importo delle rate mensili è testimoniata anche da un altro dato, quello relativo alla durata media dei prestiti; a fronte di un aumento delle somme richieste, il piano di ammortamento medio si è allungato passando da 51 rate nel primo semestre 2018 a 58 rate (poco più di 4 anni e mezzo) nel primo semestre 2019.
57% “GEN Z” VUOLE RIENTRO A SCUOLA SOSTENIBILE
L’estate è finita, gli studenti di tutta Italia stanno riprendendo posto fra i banchi di scuola e ScuolaZoo, la community online di studenti più grande d’Italia con 3.9 milioni di follower sui social network, ha dato vita a un sondaggio per ascoltare la voce dei ragazzi. Dal dialogo online con la community sembra che il leit motiv di questo rientro a scuola sia la sostenibilità, infatti un sondaggio ScuolaZoo condotto su un campione di 20.000 studenti ha rivelato che il 57% della Generazione Z spera di trovare i propri istituti più sostenibili e attenti all’ambiente.
Gli studenti non solo si augurano di tornare a scuola in un ambiente più ecosostenibile, hanno anche le idee chiare su quello che le loro scuole possono fare per raggiungere questo obiettivo. La Generazione Z spera di rientrare in classe e di trovare la propria scuola attrezzata per fare correttamente la differenziata: sembra, infatti, che molte scuole la abbiano già prevista, ma che venga poco rispettata. Incredibile, ma vero: questa volta sono proprio gli studenti a chiedere maggior rigore nel rispetto delle regole.
Non solo una corretta gestione dei rifiuti, la prima generazione nativa digitale sembra non volere più il distributore delle bottigliette d’acqua. In molti hanno contribuito al dibattito dicendo che sperano che nel corso dell’estate la propria scuola abbia istituito delle fontanelle di acqua dove poter riempire la propria borraccia fra una lezione e l’altra.
Oltre a cosa sperano di trovare migliorato nelle loro scuole, ScuolaZoo ha chiesto agli studenti della propria community, attraverso una Instagram Stories di Mattia Russo (FacingHero ScuolaZoo e Influencer della GenZ), cosa avrebbero fatto per essere loro stessi degli studenti più ecologicamente responsabili. Le risposte sono state raccolte e riassunte in 5 semplici consigli, poi condivisi con tutti i follower ScuolaZoo.
Piccoli accorgimenti da mettere in pratica nel quotidiano, che la GenZ ritiene possano fare davvero la differenza:
1. Cerca di convincere la prof a fare meno fotocopie, magari facendovi usare i tablet in classe;
2. Chiedi al preside di usare dei refill di sapone piuttosto che nuovi dispenser ogni volta
3. Se porti la merenda dentro un contenitore, usa sempre delle posate riutilizzabili e se mangi un panino, portalo dentro un contenitore invece che avvolto nell’alluminio o nella plastica
4. Porta sempre una borraccia o un thermos al posto di comprare sempre bottiglie di plastica
5. Trova dei modi creativi per riutilizzare la carta e riciclarla.
IL DECALOGO DEI PEDIATRI PER UN BUON ANNO SCOLASTICO
Per gli studenti di tutta Italia stanno per riaprirsi le porte della scuola. L’estate e le vacanze sono quasi finite e stanno per lasciare il posto al rientro sui banchi e allo studio. Per l’occasione la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ha stilato un decalogo per affrontare al meglio il ritorno in classe.
Secondo gli esperti della SIPPS l’organismo del bambino ha bisogno di regolarità in tutte le sue funzioni. Questo aspetto aiuta a riprendere il ritmo giusto, quindi:
1. Impostare l’orario di sveglia adeguato alla ripresa dell’attività scolastica.
2. Andare a letto prima la sera per avere ore di sonno sufficienti a far riposare l’organismo, evitando l’uso di tablet, videogiochi o televisione.
3. Utilizzare un’alimentazione regolare basata su 5 pasti al giorno scanditi come segue: colazione, spuntino di metà mattino, pranzo, merenda, cena, applicando i principi della dieta mediterranea, con cibi provenienti da coltivazione biologica, abbandonando gli inevitabili strappi alimentari fuori programma dell’estate.
4. Finire i compiti delle vacanze dando spazio alla ripresa di periodi di studio alternati al gioco: una ripresa graduale del leggere o dello scrivere serve a non arrivare a scuola con in testa solo il divertimento e il gioco.
5. Programmare o riprendere uno stile di vita sano nell’accompagnare il bambino a scuola: sì a percorsi pedonali condivisi, no all’accompagnamento in auto fin sotto i gradini della scuola.
6. Non trasmettere ansie al bambino per l’organizzazione dei tempi e degli impegni che inevitabilmente i genitori devono considerare nella ripresa della vita quotidiana.
7. Prendersi del tempo tra genitori e figli per ripensare alle esperienze estive (positive e/o negative per memorizzarle e renderle un patrimonio importante nel percorso di crescita).
8. Coinvolgere il bambino nelle scelte per il nuovo anno scolastico: acquisto di una nuova cartella, ovvero sistemazione degli “arnesi di lavoro” pronti per la ripresa delle attività (penne, astuccio, quaderni, ecc.).
9. Riprendere i contatti con i coetanei compagni di scuola per ricollegarsi in modo piacevole alla prossima routine scolastica.
10. Pensare all’iscrizione a corsi di sport o di giochi strutturati per l’anno a venire in base alle attitudini del bambino.
“Si tratta – spiega Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS – di semplici ma efficaci regole per consentire agli studenti di avere un rientro a scuola piacevole e soprattutto graduale. Fondamentale è anche praticare sport durante il giorno: fare regolare attività fisica scarica lo stress, combatte i malumori in maniera naturale ed è fondamentale per conciliare il sonno”.
MATTARELLA “LA SCUOLA ITALIANA HA GRANDI MERITI”
“La scuola italiana ha grandi meriti e qualità straordinarie, lo dimostrano i nostri giovani che si fanno apprezzare ovunque in Italia e all’estero”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno scolastico a L’Aquila.
“Mi sono fermato davanti alla stele che ricorda studenti e insegnanti morti 10 anni fa, avvertiamo forte la responsabilità di assicurare una scuola di alto livello formativo, agli insegnanti, agli studenti, alle loro famiglie, va garantita ovunque la massima cura per la sicurezza degli edifici secondo gli standard che consentono oggi le moderne tecnologie”, ha detto il capo dello Stato, che ha aggiunto: “La scuola accresce il capitale sociale del nostro Paese. Rinunciare alla formazione o vivere la scuola senza impegno è spesso l’anticamera della emarginazione, della povertà e talvolta della illegalità”.
“A scuola si cresce come persone, approfondendo il sapere, scoprendo i talenti e competenze, imparando a vivere con gli altri – ha sottolineato Mattarella -. Ancora troppi studenti lasciano la scuola precocemente senza completare il ciclo di studi, è una grave menomazione della vita sociale che penalizza soprattutto il Mezzogiorno. Il tasso di abbandono scolastico è alto anche rispetto agli standard europei e va ridotto, è un impegno prioritario, deve crescere il numero di studenti che conseguono il titolo della scuola superiore e il numero dei laureati”.









