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ISCRIZIONI ON LINE, APERTA REGISTRAZIONE AL PORTALE MIUR

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Iscrizioni al nuovo anno scolastico ai nastri di partenza. Dalle ore 9 del 27 dicembre, infatti, per le famiglie è possibile registrarsi al portale dedicato alle iscrizioni on line per le classi prime di scuola primaria e secondaria di I e II grado. Poi, dalle 8.00 del 7 gennaio alle 20.00 del 31 gennaio 2019 sarà possibile effettuare l’iscrizione vera e propria.

“L’anticipo del periodo delle iscrizioni, rispetto agli anni scorsi, è una priorità fortemente voluta dal ministro Marco Bussetti e servirà a far partire prima la macchina delle operazioni necessarie a portare in cattedra tutti i docenti sin dall’inizio dell’anno scolastico”, spiega il Miur in una nota.

Il sito dedicato www.iscrizioni.istruzione.it contiene tutte le informazioni utili per lo svolgimento della procedura. Chi ha un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) potrà accedere con le credenziali del gestore che ha rilasciato l’identità. Altrimenti si potrà procedere con la normale registrazione al portale e seguire passo dopo passo la propria procedura di iscrizione.

Le iscrizioni on line riguardano anche i corsi ai Centri di formazione professionale regionali (nelle Regioni che hanno aderito). Per le scuole dell’infanzia la procedura è cartacea. L’adesione delle scuole paritarie al sistema delle ‘Iscrizioni on line’ resta sempre facoltativa.

In occasione delle iscrizioni all’anno scolastico 2019/2020, inoltre, il portale del MIUR Scuola in chiaro è diventato anche una web app. Scaricando un lettore di QR code su tablet e telefonini e leggendo il codice relativo all’istituto di loro interesse, disponibile sul sito di ciascuna scuola, le famiglie potranno consultare facilmente informazioni dettagliate sulle scuole italiane, dal numero di alunni frequentanti al numero di classi, dall’organizzazione oraria alle dotazioni e attrezzature. Su Scuola in chiaro è inoltre possibile consultare il rapporto di autovalutazione di ciascuna scuola, con i dati di confronto dei risultati di apprendimento degli alunni tra scuole della stessa tipologia.

 

BUSSETTI “NESSUNA RIDUZIONE FONDI PER SOSTEGNO”

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“Non corrisponde al vero che la legge di bilancio 2019 abbia ridotto le risorse finanziarie destinate ai docenti di sostegno”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel corso del Question Time al Senato.

“L’attribuzione dei docenti di sostegno è fondata sui principi affermati dalle sentenze della Corte costituzionale 80 del 2010 e 275 del 2006, che hanno stabilito che il nucleo invalicabile di garanzie minime per rendere effettivo il diritto allo studio e all’educazione degli alunni disabili non può essere finanziariamente condizionato in termini assoluti e generali – ha aggiunto Bussetti -; è la garanzia dei diritti incomprimibili a incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione. Pertanto, il Ministero continuerà ad assegnare il necessario sostegno a tutti gli alunni con disabilità certificata, nessuno escluso; ciò in quanto il diritto all’istruzione dello studente con disabilità è oggetto di specifica tutela sia nell’ordinamento internazionale che in quello interno e si configura come diritto fondamentale”.

“Il bilancio approvato con la legge n. 145 del 2018 non contraddice quanto ho appena affermato. Per mera convenzione contabile, la quota della spesa per il sostegno, che riguarda docenti a tempo determinato, è stata iscritta in bilancio solo per un anno, ed è per questo che, solo apparentemente, vi è una riduzione degli stanziamenti per il sostegno negli anni successivi – ha sottolineato il ministro -. Peraltro, la particolare attenzione che, dal giorno del mio insediamento, il Ministero sta dedicando al tema della disabilità, è dimostrata da fatti incontrovertibili: abbiamo riunito più volte l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, che non si riuniva ormai da moltissimo tempo (la prima convocazione è datata 27 giugno 2018); abbiamo avviato il terzo ciclo di specializzazione sul sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria e richiesto al MEF, per la prima volta, di autorizzare ben 40.000 posti per i prossimi corsi di specializzazione, anche per la scuola secondaria: i nuovi corsi potrebbero partire già nella prossima primavera; nella legge di bilancio appena approvata abbiamo inoltre semplificato l’accesso ai corsi di specializzazione, prevedendo che possano parteciparvi anche i giovani laureati, siano essi abilitati o meno”.

MATURITÀ, PIÙ MATERIE PER LA SECONDA PROVA

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Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha annunciato con un video diffuso su Facebook la pubblicazione delle materie della seconda prova della Maturità 2019, in calendario per il prossimo 20 giugno.

La prova quest’anno riguarderà più discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, fatta eccezione per quegli indirizzi in cui la disciplina caratterizzante è una sola. Una novità possibile in base al decreto legislativo 62 del 2017 che ha riformato l’Esame. In particolare, ci saranno Latino e Greco per il Liceo classico, Matematica e Fisica allo Scientifico, Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il Liceo delle Scienze umane – opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia. Questi alcuni esempi. L’elenco completo delle discipline oggetto della prova è disponibile da oggi sul sito del Ministero.

“Comunichiamo le materie con largo anticipo – sottolinea il ministro nel video di annuncio pubblicato su Facebook, rivolgendosi agli studenti -. Come sapete da quest’anno ci sono delle novità. Per questo da ottobre abbiamo cominciato a fornire tutte le informazioni utili per le prove a voi e ai vostri docenti. Per sostenervi nella vostra preparazione organizzeremo delle simulazioni della prima e della seconda prova. Si svolgeranno nei mesi di febbraio, marzo e aprile”, ha annunciato Bussetti.

Questo il calendario delle simulazioni nazionali: prima prova scritta 19 febbraio e 26 marzo; seconda prova scritta 28 febbraio e 2 aprile.

Il decreto con le materie illustra anche le modalità di svolgimento del colloquio orale che sarà, come sempre, pluridisciplinare. La commissione partirà proponendo agli studenti di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi che saranno lo spunto per sviluppare il colloquio. I materiali di partenza saranno predisposti dalle stesse commissioni, nei giorni che precedono l’orale, tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno come ogni anno in vista degli Esami.

 

Il giorno della prova, per garantire la massima trasparenza e pari opportunità ai candidati, saranno gli stessi studenti a sorteggiare i materiali sulla base dei quali sarà condotto il colloquio. Durante l’orale i candidati esporranno anche le esperienze di alternanza scuola-lavoro svolte. Una parte del colloquio riguarderà, poi, le attività fatte nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”, sempre tenendo conto delle indicazioni fornite dal Consiglio di classe sui percorsi effettivamente svolti.

Sia la prima che la seconda prova scritta, da quest’anno, saranno corrette secondo griglie nazionali di valutazione che sono state diffuse nel mese di novembre. Nel decreto con le materie sono individuate anche le discipline affidate a commissari esterni.

 

CONCORSO DSGA, OLTRE 102 MILA DOMANDE

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Si sono chiusi ieri a mezzanotte i termini per presentare istanza di partecipazione al concorso per i 2.004 posti da Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) per le scuole statali di ogni ordine e grado. Il prossimo 15 marzo sulla Gazzetta Ufficiale verranno indicate la data e le sedi della prova preselettiva.

Le domande di partecipazione pervenute sono state 102.900. Le regioni con il maggior numero di domande inoltrate sono Campania (20.143), Lombardia (12.885), Sicilia (10.695), Lazio (9.833).

Il concorso per i DSGA è una selezione per titoli ed esami bandita su base regionale per la copertura dei posti che si prevede risulteranno vacanti e disponibili negli anni scolastici 2018/19, 2019/20 e 2020/21. Alla procedura concorsuale è dedicata un’apposita sezione del sito www.miur.gov.it, accessibile tramite la fascia “Mondo MIUR” e l’apposito banner “Concorso DSGA”. I candidati hanno potuto presentare domanda per una sola regione.

 

BUSSETTI FIRMA DECRETO PER SPECIALIZZAZIONI SOSTEGNO

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Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il decreto di distribuzione alle Università dei 14.224 posti disponibili per l’anno accademico 2018/2019 per le specializzazioni sul sostegno. Il decreto individua anche le date delle prove di accesso ai corsi. Le prove si terranno: il 28 marzo di mattina per la Scuola dell’infanzia e di pomeriggio per la Scuola primaria, il 29 marzo di mattina per la Secondaria di I grado e di pomeriggio per la Scuola secondaria di II grado.

“In tre anni – ricorda Bussetti – specializzeremo 40.000 nuovi insegnanti sul sostegno per garantire un servizio migliore ai nostri studenti. Partiamo con questi primi 14mila posti e proseguiremo, nei prossimi due anni, con una precisa programmazione che mette al centro il bene della scuola e degli studenti con disabilità. Era un impegno che avevo preso fin dai primi mesi del mio mandato e che stiamo concretizzando rapidamente. Il sostegno è un problema annoso, lo stiamo affrontando con serietà e con una visione di lungo periodo”.

 

MIUR, 50 MLN PER CONTRASTO A POVERTÀ EDUCATIVA AL SUD

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In arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle regioni del Mezzogiorno. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha infatti firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono: tasso di deprivazione territoriale; livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI; status socio-economico delle famiglie di origine; tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico; presenza di alunni ripetenti; livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – afferma il ministro Marco Bussetti – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.

 

BUSSETTI “AVVICINARE STUDENTI A MATEMATICA”

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“Oggi festeggiamo la Giornata del Pi Greco. Vogliamo viverla come un’occasione per avvicinare gli studenti alla Matematica, disciplina spesso vissuta con difficoltà, se non addirittura con timore. Mentre invece è una risorsa. Nella scuola, nell’apprendimento, nella vita. Migliaia di studenti in tutta Italia si stanno sfidando con numeri, formule e teoremi. Le gare sono un modo per sdrammatizzare lo studio, per viverlo come gioco, come competizione con se stessi. Questa giornata è un’opportunità per dare spazio alla matematica, in modo utile e divertente. #PiDay”. Così su Facebook il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

 

SCUOLA, ANIEF “DA APRILE SOLO 8 EURO DI AUMENTO”

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In attesa di comprendere come reagirà il parterre politico di maggioranza parlamentare alla proposta del vicepremier Matteo Salvini, Anief sostiene che “la flat tax per i lavoratori pubblici potrebbe finalmente muovere in modo sostanzioso i salari di oltre tre milioni di lavoratori, di cui un terzo appartenenti alla scuola”.

“Tuttavia, anche alla luce delle perplessità espresse dal Movimento 5 Stelle, i dipendenti statali non possono rimanere legati ad un progetto di legge ancora tutto da definire. Perché il tempo passa e il contratto sottoscritto un anno fa è scaduto a dicembre 2018. E gli 85 euro di aumento medio lordo sono stati già divorati dall’inflazione, considerando che pure dopo gli incrementi il costo della vita continuava comunque a sovrastare i salari degli statali di oltre il 5% visto che 8 punti percentuali sono stati accumulati tra il 2007 e il 2015”, sottolinea il sindacato.

“L’unica buona notizia è che dal mese prossimo, proprio perché non è stato rinnovato il contratto, per tutti i dipendenti pubblici arriverà un piccolo aumento: come indicato dalla normativa vigente, scrive oggi Orizzonte Scuola, la legge di bilancio ha previsto che, qualora entro il mese di aprile dell’anno seguente alla scadenza del CCNL non si sia ancora provveduto al rinnovo, è riconosciuto un anticipo dei benefici che saranno ottenuti con la stipula del Contratto medesimo, ai sensi dell’articolo 47-bis del D.lgs. 165/01. Si tratta della cosiddetta indennità di vacanza contrattuale (IVC) pari allo 0,42 per cento dal 1° aprile 2019 al 30 giugno 2019 e dello 0,7 per cento a decorrere dal 1° luglio 2019”, dice ancora l’Anief.

 

“Solo che l’indennità di vacanza contrattuale sarà calcolata non sull’intera retribuzione ma sulle sole voci stipendiali, quantificate in media per il settore statale in 25.184 euro l’anno: applicandola, si arriva ad un aumento di 8 euro a partire dal 1° aprile 2019, che può arrivare a 13-14 da luglio 2019 (sempre che nel frattempo non si giunga alla firma di un nuovo contratto): tale possibilità, tuttavia, è oggi da scartare al 100 per cento, considerando che l’impegno finanziario necessario, nell’ordine dei miliardi di euro, deve passare necessariamente per una nuova manovra economica; quindi se ne riparlerebbe non prima del gennaio 2020”, spiega ancora l’Anief.

“Gli stipendi dei docenti e Ata della scuola continuano ad essere i più bassi della pubblica amministrazione: ben venga la nostra battaglia legale per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2015-2018, al fine da recuperare almeno il 50% del tasso Ipca non aggiornato dal mese di settembre 2015. Oltre che rivendicare migliaia di euro per i mancati arretrati, vista l’irrisorietà di quelli corrisposti ad aprile con una quota forfetaria indecente. Lo Stato non dovrebbe essere portato in tribunale per dare questi soldi”, commenta il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico.