Home Scuola Pagina 62

Scuola

I 10 ANNI DELL’ANIEF “AVANTI CON LA NOSTRA LOTTA”

0

A 10 anni dalla sua nascita, per il sindacato nazionale Anief è tempo di bilanci: l’organizzazione è infatti divenuta rappresentativa da alcuni mesi attraverso le ultime elezioni Rsu, collocandosi come sesto sindacato della scuola e undicesimo per numero di iscritti in tutto il pubblico impiego. “Per arrivare a questo obiettivo, sono stati proposti moltissimi ricorsi e si è manifestato diverse volte in piazza, sono state portate avanti le idee del sindacato nelle aule parlamentari e giudiziarie, lottando con coerenza e a tutela dei lavoratori della scuola”, spiega l’Anief.

“È da dieci anni – ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, davanti al Consiglio nazionale – che siamo stati attori delle decisioni del Parlamento italiano, dei giudici, del popolo. Siamo stati protagonisti della stagione della primavera dei diritti: abbiamo studiato, abbiamo lavorato, fatto sacrifici, ci siamo messi in gioco e impegnati. Con un impegno massimale, senza guardare in faccia nessuno. Ma cosa è il diritto se non le leggi che scrive l’uomo? Abbiamo cercato di far comprendere al legislatore che occorre continuare a far cambiare la scuola in meglio. Perchè questo deve avvenire dappertutto: fuori e dentro le aule giudiziarie, come in quelle parlamentari”.

“Sì, è vero: vogliamo cambiare la storia della nostra istruzione pubblica. Per farlo – ha continuato Pacifico – serve una scuola inclusiva, sociale, vicina all’Europa. È bene che si sappia oggi, a ridosso delle elezioni europee: perché la nostra opera deve essere determinata a declinare il rispetto per il diritto. Ecco perché lottiamo per una scuola inclusiva, sociale, vicina all’Europa. Ma ora che siamo rappresentativi, dobbiamo sognare altre cose. Siamo come in una ‘navicella’ in un mare in tempesta: abbiamo raggiunto un porto, solo che è un approdo, non la destinazione finale. Oggi, in questo decennale, abbiamo toccato una tappa del viaggio che ci condurrà in altri porti, in altri mari. Le nostre isole sono altrove. La rappresentatività è solo uno strumento in più per cambiare la scuola”.

Il leader dell’Anief ha ricordato ai delegati come iniziò ad operare il sindacato: “Era il giugno 2009, in otto cominciammo in otto metri quadri: lì ebbe inizio la segreteria nazionale, prima di avere una struttura territoriale. La nostra storia è iniziata a Fondi a fine gennaio 2010, in una chiesa sconsacrata. Eravamo un piccolo nucleo di collaboratori e di legali. Arrivammo però presto sui giornali e sui mass media, per via delle mie dichiarazioni sull’abuso dei contratti a termine. Tra il 2002 e il 2008 ero stato precario anch’io. Ora, vogliamo raggiungere insieme un nuovo obiettivo, ma dobbiamo sempre ricordarci da dove siamo venuti: serve a per capire dove dobbiamo andare. Iniziamo una lotta nuova, siamo protagonisti, non vincitori ma lottatori, una battaglia lunga, iniziata – ha concluso Pacifico – con i primi ricorsi depositati nel 2011”.

 

Il Consiglio nazionale Anief è stato organizzato all’indomani dell’incontro con oltre 100 legali che operano per il sindacato: “un evento utile ad affrontare le più importanti sentenze degli ultimi due lustri, ma anche le norme legislative e contrattuali che hanno visto l’attività sindacale concentrarsi su dei temi centrali per l’istruzione italiana e chi vi opera – spiega il sindacato -. Come l’abuso dei contratti a termine, la ricostruzione di carriera, il salario accessorio, le misure risarcitorie, la mobilità del personale, i concorsi per docenti, Ata e dirigenti scolastici, sino alle liquidazioni e alle pensioni. Sono tantissime le vertenze condotte presso i tribunali del lavoro e amministrativi, in alcuni casi giunte in Corte costituzionale e in Corte di Giustizia Europea, avviando un dialogo tra le corti sul tema del lavoro e del rispetto del diritto che sancisce un sempre più stretto legame tra due ‘sorelle’: legislazione e giustizia”.

 

ISTRUZIONE, SPESA ITALIANA SOTTO MEDIA UE

0

La spesa pubblica in istruzione (che include i trasferimenti alle famiglie e alle istituzioni pubbliche e private) nel 2016 incide sul Pil per il 3,9% a livello nazionale, valore più basso di quello medio europeo (4,7%). L’incidenza sul Pil della spesa pubblica per consumi finali in istruzione (che rappresenta l’80% della spesa pubblica in istruzione) è più elevata nel Mezzogiorno (5,7% contro 3,4% a livello nazionale) dove è più numerosa la popolazione in età scolare. E’ quanto emerge dal Rapporto Noi Italia dell’Istat.

Nel 2018 prosegue il miglioramento del livello di istruzione degli adulti (25-64enni), per effetto dell’ingresso di giovani mediamente più istruiti e l’uscita di anziani in genere meno istruiti. La quota di coloro che hanno conseguito al massimo la licenza media è scesa al 38,6%, anche se rimane ancora vicina al 50% nel Mezzogiorno. In ambito europeo l’Italia conferma una incidenza di adulti poco istruiti molto più elevata rispetto alla media dell’Ue (39,1% contro 22,5% nel 2017).

Cresce nel 2016 la quota di giovani 15-24enni impegnati in un percorso di formazione (57,9%), ma è ancora inferiore a quella dei principali Paesi europei. L’aumento riguarda tutte le ripartizioni e il Centro conferma il valore più elevato.

Nel 2018 in Italia per il secondo anno consecutivo risale leggermente la quota di giovani che abbandonano precocemente gli studi (14,5%; 16,5% tra gli uomini e 12,3% tra le donne). Si conferma il superamento del traguardo nazionale, fissato sotto il 16% dalla Strategia Europa 2020, anche se è ancora lontano l’obiettivo europeo del 10% entro il 2020.

Scendono a 2 milioni e 64 mila (il 23,4% della relativa popolazione) i 15-29enni che nel 2018 non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e non sono impegnati in un’attività lavorativa. L’incidenza è più elevata tra le donne (25,4%) e nel Mezzogiorno (33,8%). Tra i Paesi europei l’Italia presenta il valore più alto, superiore di oltre 10 punti percentuali rispetto alla media (dati 2017).

Sale al 27,8% la percentuale dei 30-34enni con un titolo di studio universitario, ancora lontana dal 40% fissato per la media europea e già raggiunto da 18 Paesi.

L’apprendimento permanente, fattore decisivo per l’integrazione nel mercato del lavoro, interessa l’8,1% dei 25-64enni, in lieve aumento rispetto al 2017 ma inferiore alla media europea (10,9% nei dati 2017).

ISTRUZIONE, LUCI E OMBRE SU OBIETTIVI 2030

0

Luci e ombre sugli obiettivi dell’Agenda 2030 per un’istruzione di qualità: l’Italia è ancora agli ultimi posti in Europa per numero di laureati, tasso di abbandono e competenze. L’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione è aumentata negli ultimi 2 anni attestandosi, nel 2018, al 14,5%. Permangono consistenti differenze territoriali a svantaggio del Mezzogiorno e dei maschi. È quanto emerge dal Rapporto “SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia” diffuso dall’Istat.

Le competenze alfabetiche, numeriche e per la lingua inglese sono molto basse per alcuni gruppi di studenti. In Italia, la quota di ragazzi iscritti al terzo anno delle scuole secondarie di primo grado che non raggiungono la sufficienza è del 34,4% per le competenze alfabetiche, del 40,1% per la matematica. Una percentuale più elevata di ragazze si situa sotto la sufficienza nelle competenze matematiche (41,7% contro 38,5%) mentre per la lettura la situazione si inverte, 38,3% dei ragazzi contro 30,4% delle ragazze. Molte sono le differenze territoriali, di genere e di provenienza, spesso determinate da fattori che alimentano le disuguaglianze nell’accesso alle opportunità educative.

 

Campania, Calabria e Sicilia sono le regioni che presentano le percentuali più alte di studenti con scarse competenze alfabetiche e numeriche. Tra gli studenti che frequentano le seconde classi delle scuole superiori di secondo grado, il 33,5% non raggiunge un livello sufficiente nelle competenze alfabetiche e il 41,6% in quelle numeriche.

In Italia, il 27,9% dei giovani 30-34enni possiede un titolo terziario. L’obiettivo nazionale previsto da Europa 2020 (26-27%) è stato così ampiamente raggiunto. Tuttavia, il livello rimane molto inferiore alla media europea e superiore soltanto a quello della Romania. Per le donne, la quota di 30-34enni laureate è del 34%, per gli uomini del 21,7%.

 

REVOCATO LO SCIOPERO DELLA SCUOLA

0

“Giornata o, meglio, notte impegnativa. Sono le 6 del mattino e si è appena conclusa una riunione fiume con i sindacati del mondo della scuola: istruzione e ricerca sono un comparto strategico per il nostro Paese e una priorità di questo governo”. Lo scrive su facebook il premier Giuseppe Conte che aggiunge: “Al termine del Consiglio dei Ministri, con il ministro Bussetti e il sottosegretario Giuliano, ho incontrato e ascoltato le richieste delle organizzazioni sindacali, con le quali è stato finalmente raggiunto, all’esito del confronto, un accordo che ha permesso di revocare lo sciopero inizialmente indetto per il prossimo 17 maggio.
Consapevole di dover investire di più in questo settore, pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi. Le retribuzioni degli insegnanti devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono. L’accordo con i sindacati ha riguardato anche altri temi, tra i quali la definizione degli strumenti per superare il problema del precariato”.”Andiamo avanti sulla via del dialogo – prosegue- con l’obiettivo di superare le vertenze di un comparto troppo a lungo trascurato dai precedenti governi. Il nostro obiettivo è rilanciare e far ripartire il sistema Italia.
Continuerò a visitare le scuole italiane, nella consapevolezza del ruolo fondamentale che esse svolgono, in una prospettiva inclusiva e solidale, nella costruzione di un futuro migliore, più umano e più giusto, per il nostro Paese”.

NUOVO PORTALE PER ISTRUZIONE IN OSPEDALE

0

Il ministro Marco Bussetti ha presentato presso la Sala Aldo Moro del MIUR il nuovo Portale Nazionale per la Scuola in ospedale e l’Istruzione domiciliare. Uno strumento indispensabile per fornire alle famiglie degli alunni ricoverati, in ospedale o a domicilio, tutte le informazioni sul servizio scolastico.

“La Scuola in ospedale e l’Istruzione domiciliare sono programmi fondamentali di supporto ai ragazzi e alle famiglie e consentono di contrastare abbandono e dispersione scolastica – ha detto Bussetti -. Il sistema d’istruzione italiano si conferma un’eccellenza anche per quanto riguarda l’inclusione. Garantire il diritto allo studio e la continuità didattica per chi è impossibilitato a frequentare i normali percorsi d’istruzione è determinante. Il Portale risponderà all’esigenza di garantire un servizio sempre più vicino agli studenti e di sostenere l’impegno dei docenti con l’utilizzo delle tecnologie. Aumentiamo la qualità dell’offerta formativa consentendo alle scuole di realizzare le migliori strategie inclusive, anche attraverso un collegamento puntuale degli alunni con le classi di appartenenza e una didattica e una formazione costantemente aggiornate”.

 

Nel 2017/2018 hanno usufruito della scuola in ospedale 68.900 studenti, prevalentemente della Scuola dell’infanzia e primaria (oltre il 70%) e quasi 6.000 della Scuola secondaria di II grado, con l’ausilio di 740 docenti. Il servizio è attivo su tutto il territorio nazionale, le Regioni maggiormente coinvolte sono Campania, Lazio, Liguria e Sicilia.

Il servizio di Istruzione domiciliare può essere destinato a studenti di ogni ordine e grado che siano sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la frequenza della scuola per un periodo di tempo non inferiore a trenta giorni, anche non continuativi. Nel 2017/2018 hanno usufruito di questo servizio 1.306 alunni, per un totale di 64.715 ore di Istruzione domiciliare.

Tra le sue molteplici funzioni, il Portale permetterà al MIUR il monitoraggio dei dati e delle risorse; sarà un punto di riferimento costante per l’informazione di studenti, famiglie, scuole e ospedali e per l’aggiornamento dei docenti; sarà un archivio di materiali, di documenti e delle esperienze più significative.

 

ANIEF “ACCORDO GOVERNO-SINDACATI È FALLIMENTARE”

0

“Anief ritiene questo accordo tra sindacati e governo fallimentare su tutte le questioni trattate”. Così il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, spiega il perché della protesta che questa mattina gli iscritti al suo sindacato, insieme ai Cobas, hanno messo in atto davanti a Montecitorio. Una manifestazione per riaprire un tavolo di trattativa che vada dalla riapertura delle GaE, passando per la questione degli stipendi. “Si tratta di ridiscutere del reclutamento del personale precario, passato per il personale Ata, gli aumenti degli stipendi e infine sulla regionalizzazione – ha spiegato -. Sul precariato sono state escluse tante categorie a partire dal personale abilitato, che dal 2012 non puo inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento da cui si viene assunti dalla Stato; poi sono stati esclusi gli idonei dei vincitori degli ultimi concorsi e per ultimo i vincitori di quei concorsi riservati che hanno portato qualcuno a fare i supplenti, altri ad aspettare un ruolo che potrebbero avere un posto fra 40 anni. Per i precari con 36 mesi di servizio sono state trovate delle soluzioni vecchie come concorsi riservati e nessuna preselettiva per i concorsi ordinari. Questioni che non risolvono il precariato della scuola italiana, il prossimo anno continueremo ad avere 150 mila supplenti. Basterebbe dire che le graduatorie ad esaurimento sono un canale per evitare le denunce della commissione europea per l’abuso dei contratti a termine”.

Per quanto riguarda il personale Ata, per Pacifico è “un disastro, si dice che si vorrebbe favorire il passaggio di profilo da un ruolo all’altro e poi si vorrebbe stabilizzare i 12mila rsu che fanno lavoro ata ma non si parla di stabilizzare gli ultimi che fanno il loro lavoro da anni”. Altro punto dolente dell’accordo siglato tra alcune sigle sindacali e il governo è l’adeguamento degli stipendi: “Si promettono 120 euro lordi ma Anief prendendo le risorse dei tagli già a disposizione ha calcolato che si potrebbero già dare 240 euro lordi ad insegnante senza bisogno di cercare nuove risorse”.

Ultimo punto della protesta è la regionalizzazione: “Non si è detto nulla, ancora una volta nei tavoli non si sa quale sia la proposta del governo. Noi siamo a favore dell’autonomia, siamo a favore dell’autonomia differenziata ma sul modello siciliano, dove il programma, il personale e sistema di istruzione rimane statale perché non si deve violare la costituzione”.

 

ITS, 23 MILIONI PER AMPLIAMENTO PERCORSI FORMATIVI

0

E’ stato siglato il provvedimento di ripartizione dei fondi che consentirà di erogare complessivamente circa 23 milioni di euro per l’ampliamento dei percorsi formativi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) per l’anno 2018/2019. La legge di Bilancio per il 2018 (legge 205/2017) aveva incrementato le precedenti risorse già destinate agli ITS di ulteriori 10 milioni di euro (20 milioni di euro nel 2019 e 35 milioni di euro a decorrere dal  2020), prevedendo, tuttavia, un complesso iter per la loro erogazione che si è concluso anche con il previsto accordo in Conferenza Unificata. Lo rende noto il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

“Gli ITS in questi anni hanno permesso, in sinergia con le imprese, con gli istituti di istruzione superiore, le università e le Regioni, di garantire un’offerta formativa altamente qualificata, capace di promuovere elevate competenze tecniche e sviluppare processi di innovazione e di valorizzazione delle filiere territoriali in contesti ad alto tasso di tecnologia – sottolinea il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti -. In un’ottica di apprendimento permanente, gli ITS si pongono come naturale raccordo tra il mondo della scuola, delle università e del lavoro. Per questo intendiamo dare più visibilità e attenzione al settore, comunicando maggiormente all’esterno gli aspetti di questo segmento che incidono positivamente sulla formazione dei nostri studenti. Puntiamo a raggiungere i livelli di adesione e partecipazione che hanno anche in altre nazioni. L’erogazione di queste risorse sarà il punto di partenza per un complessivo piano di rilancio e potenziamento. Gli ITS generano professionalità utili al mondo produttivo e lo fanno lavorando a stretto contatto con i territori”.

Per gli ITS parte dunque, ora, un Programma di sviluppo nazionale che servirà a qualificare l’offerta formativa e a rafforzarne il ruolo nella promozione dell’innovazione. Le azioni indicate dal Programma di sviluppo sono finalizzate a far acquisire un’alta specializzazione tecnologica ad almeno 20.000 giovani entro il 2020.

Gli ITS sono percorsi post diploma altamente innovativi e rappresentano la formazione terziaria professionalizzante. Sono nati nel 2010 e vogliono essere la risposta alla domanda delle imprese, attraverso un’offerta formativa altamente qualificata, di nuove ed elevate competenze tecniche per promuovere i processi di innovazione e trasferimento tecnologico.

Attualmente sono presenti in tutta Italia 95 ITS con 429 percorsi attivi e oltre 2.000 soggetti partner coinvolti. Nell’ultimo anno, il 2017/2018, sono stati quasi 11.000 i giovani che hanno scelto di frequentare questi percorsi formativi.

 

ESAMI MATURITÀ AL VIA PER 500 MILA STUDENTI

0

Giorgio Bassani come autore per l’analisi del testo. Il dibattito bioetico sulla clonazione, il tema della solitudine, il principio dell’eguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione. Sono alcuni degli argomenti contenuti nelle tracce della prima prova della Maturità 2018, quella di Italiano, che ha preso il via la mattina del 20 giugno dalle 8.30 in tutta Italia.

Le tracce sono da ora disponibili anche sul sito del Ministero. Oltre 500.000 i candidati coinvolti.

Nel dettaglio, il brano di Giorgio Bassani è tratto dal romanzo “Il giardino dei Finzi-Contini”. “I diversi volti della solitudine nell’arte e nella letteratura” è l’argomento della traccia di ambito artistico-letterario. “La ‘creatività’ è la straordinaria dote – squisitamente umana – di immaginare; risultato di una formula complessa, frutto del talento e del caso”, è invece il titolo per l’ambito socio-economico. La traccia di ambito storico-politico verte su “Masse e propaganda”. Quella di ambito tecnico-scientifico riguarda “Il dibattito bioetico sulla clonazione”.

Il tema storico propone di analizzare l’argomento della cooperazione internazionale partendo da un brano tratto da un discorso di Aldo Moro e da un brano dedicato ad Alcide De Gasperi. Il tema di ordine generale riguarda “Il principio dell’eguaglianza formale e sostanziale nella Costituzione”.

Nel pomeriggio il ministero diffonderà anche le percentuali relative alle scelte effettuate dai candidati rispetto alle tracce proposte.