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Scuola, Valditara “Bene digitalizzazione ma libro resta fondamentale”

ROMA (ITALPRESS) – “Non dobbiamo fare l’errore di contrapporre intelligenza artificiale con le scienze umane, questo è un tema, è una grande sfida che stiamo affrontando tutti, è una sfida che deve essere affrontata con grande equilibrio, l’intelligenza artificiale e più in generale il tema della digitalizzazione delle nostre scuole sono le grandi sfide del domani, ma dobbiamo essere consapevoli che la lettura, che il libro di testo sono di una importanza fondamentale”. Lo ha detto Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, ospite di “Giù la maschera” su Radio 1. “Bisogna tenere insieme l’innovazione con la centralità delle scienze umane, del libro, delle poesie” ha aggiunto “anche sull’uso dei cellulari dobbiamo lanciare un messaggio molto netto: il cellulare in classe non si può usare se non per scopi didattici”.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Voto in condotta, 3 italiani su 4 favorevoli alla riforma

ROMA (ITALPRESS) – Gli italiani promuovono la riforma del voto in condotta annunciata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Secondo il sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24, infatti, al 76% degli intervistati piace l’idea di dare maggior peso al voto in condotta, considerandolo nei crediti per l’esame di maturità e perchè, in caso di voto pari a 6, scatti il debito scolastico in educazione civica. Una proposta che incontra il favore di tre italiani su quattro, un gradimento che cambia leggermente in funzione delle fasce di età: tra i 18-34 anni si dicono favorevoli solo il 65% contro il 18%; tra i 35-54 anni sale all’82% mentre i contrari sono il 12%; infine nella fascia da 55 anni in su il 77% dice sì contro il 13%. Ad incontrare il favore degli italiani, stavolta di due su tre, è anche la figura del “docente tutor”, introdotta da quest’anno, che ha il compito di aiutare gli studenti nel processo di orientamento.
Il 66% degli intervistati si dice favorevole, contrari il 21%. Anche in questo caso, le percentuali cambiano leggermente in base alle fasce d’età: tra i 18-34 l’idea piace al 63% (contrari il 24%); tra i 35-54 anni 67% si dicono favorevoli, contrari il 21%; infine dai 55 anni in su al 66% piace l’idea mentre il 20% si dice contrario. Novità sulla scuola che sembrano convincere in maniera traversale l’elettorato di entrambi gli schieramenti. La proposta del voto in condotta piace all’84% dell’elettorato di FdI e dall’87% di “altri centrodestra” e, rispettivamente, al 75% e 72% del M5s e del Pd. L’idea del docente tutor è apprezzata dal 67% degli elettori di FdI, dall’80% “altri centrodestra” e, rispettivamente dal 77% e dal 68% del M5s e del Pd.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Scuola, Valditara “La persona è al centro dell’istruzione”

ROMA (ITALPRESS) – “Care ragazze, cari ragazzi, ci siamo. E’ arrivato quel momento sempre uguale e sempre diverso: il nuovo inizio dell’anno scolastico. Dal punto di vista delle procedure che il ministero deve garantire, l’inizio dell’anno scolastico è un rito consolidato. E quest’anno abbiamo velocizzato i tempi grazie a un importante piano di semplificazione. Ma dal punto di vista vostro, dal punto di vista di ciascuno di voi, l’inizio è sempre nuovo”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Guseppe Valditara, in un messaggio per l’inizio del nuovo anno scolastico.
“E per noi, quello che conta di più siete proprio voi, è il vostro inizio, perchè il centro di un sistema d’istruzione moderno deve essere la persona. Voi con le vostre capacità da scoprire e moltiplicare giorno per giorno, voi con i vostri sogni che sono il contrario delle chimere, voi con le vostre storie da scrivere, con le vostre capacità e i vostri progetti. Buon anno!”, conclude il ministro.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Feduf, sempre più educazione finanziaria nelle scuole

MILANO (ITALPRESS) – Si torna a scuola e l’educazione finanziaria è una delle novità che le ragazze e i ragazzi troveranno sui banchi al suono della campanella. L’anno scolastico che sta per iniziare mette sotto i riflettori un argomento che riguarda tutta la popolazione, a partire proprio dai giovanissimi.
“L’inserimento dell’educazione finanziaria nell’ambito dell’Educazione Civica nelle scuole di ogni ordine e grado è una tappa importante di un percorso già iniziato da tempo da soggetti che, come la nostra Fondazione, mettono a disposizione degli insegnanti programmi didattici per lo sviluppo di competenze di cittadinanza economica nei giovani. Grazie al DDL Capitali, attualmente in discussione in Senato – commenta Giovanna Boggio Robutti, DG di FEduF, la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio -, questo argomento troverà ora un maggiore radicamento e una più diffusa attenzione da parte di docenti e dirigenti scolastici”.
Per l’anno scolastico 23/24 FEduF propone numerosi contenuti e svariate iniziative di educazione finanziaria, declinate sulle diverse età degli studenti e su specifici argomenti. Dai temi di base come la relazione con il denaro, la gestione della paghetta, gli stili di consumo, il risparmio, i pagamenti digitali, si passa ad argomenti più evoluti quali economia e sostenibilità; lotta agli stereotipi e alle differenze di genere in economia, nuovi paradigmi economici (economia civile, economia condivisa, economia circolare, ecc.), finanza etica. Completano l’offerta due linee di PCTO (ex alternanza scuola lavoro) per il triennio delle secondarie di II grado: uno per lo sviluppo delle capacità auto-imprenditoriali dei giovani e l’altro per l’avvicinamento al mondo del lavoro e alla familiarizzazione con i temi della previdenza e del rischio assicurativo. I programmi prevedono attività pratiche in cui gli studenti devono affrontare situazioni finanziarie reali, ad esempio attraverso simulazioni di budget familiari, giochi e quiz per testare le conoscenze acquisite, imparando così dal fare. La proposta della FEduF si basa su una metodologia mista che nell’ambito dell’attività in aula propone momenti interattivi con quiz, role playing, talk show e altre forme di intrattenimento per ingaggiare i giovani in modo attivo.
Poichè a portare l’educazione finanziaria in classe saranno i professori di materie differenti in un’ottica multidisciplinare, FEduF prevede momenti di formazione con la presentazione di materiali e programmi di affiancamento da parte dei divulgatori della Fondazione e offre, a supporto, un percorso interdisciplinare che cala l’educazione finanziaria anche nelle materie curricolari più tradizionali.
La capacità di coinvolgimento dei ragazzi è centrale perchè gli argomenti proposti non siano percepiti come lontani dalla loro esperienza di vita e possano essere compresi facilmente. Il linguaggio e la modalità di relazione scelti dalla FEduF sono informali, divulgativi e utilizzano format accattivanti come i Live Talk, digitali o in presenza, condotti da divulgatori scientifici. La stessa modalità si declina sul pubblico dei più piccoli con laboratori creativi che attraverso il racconto di fiabe, il gioco di ruolo e le costruzioni con i mattoncini trasmettono insegnamenti e valori collegati all’uso del denaro, al risparmio, all’equità e alla sostenibilità.
Poichè l’obiettivo principale dell’educazione finanziaria a scuola è quello di preparare gli studenti ad affrontare in modo responsabile il loro futuro finanziario e assumere scelte consapevoli nell’uso del denaro, FEduF organizza, su richiesta degli insegnanti, incontri e lezioni con professionisti del mondo del lavoro ed esperti del settore per dare ai giovani una prospettiva di prima mano sul mondo del lavoro al quale si affacceranno dopo la scuola. Si cerca, in questo modo, di fornire una prospettiva reale sull’evoluzione delle professioni e gli orientamenti del mercato anche per dare loro elementi di scelta rispetto ai percorsi post secondari e universitari.
“FEduF – si legge in una nota – svolge la sua missione in un’ottica di utilità sociale, resa gratuitamente alle scuole di tutto il territorio nazionale. Grazie a un approccio valoriale ai temi economici e finanziari, la Fondazione dialoga in modo aperto e trasparente con tutte le fasce di popolazione ponendosi l’obiettivo di abbattere le barriere di diffidenza e soggezione che la gran parte degli individui innalza di fronte alla complessità del mondo finanziario e del suo linguaggio. Solo in questo modo si può generare un rapporto di fiducia e collaborazione, primo passo indispensabile per la diffusione della cultura economica di base presso la cittadinanza”.

– foto ufficio stampa Feduf –

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Il rientro a scuola e i trend tecnologici del futuro

MILANO (ITALPRESS) – Il rientro a scuola è per tutti un momento particolarmente importante: finiscono le vacanze estive e si torna lentamente ai ritmi della vita di tutti i giorni, tra compiti da finire e acquisto di libro e materiale scolastico. Ma come si svolgerà questo “rituale” nel futuro? Sarà ancora necessario comprare penne, matite, quaderni o indossare una cartella? Si studieranno le stesse materie anche tra trent’anni?
GoStudent, piattaforma di ripetizioni online, ha analizzato questo fenomeno attraverso un rapporto dal nome “La fine della scuola come l’abbiamo sempre conosciuta: il mondo dell’istruzione nel 2050”, realizzato insieme alla nota professoressa e futurista Tracey Follows, nominata da Forbes tra le Top 50 female Futurists in the world.
La tecnologia svolgerà sicuramente un ruolo centrale nel continuo progresso dell’istruzione, con fattori come l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale che comporterà una personalizzazione dell’apprendimento. Entro il 2050, ad esempio, attraverso i cervello-computer gli studenti saranno in grado di assimilare conoscenze immediate e gli insegnanti potranno adottare un approccio più olistico verso i ragazzi focalizzandosi non più nell’impartire nozioni ma avendo un occhio di riguardo sulla loro salute e il loro benessere.
I ragazzi in Italia, secondo il Future of Education Report 2023 redatto da GoStudent, sono tra i più desiderosi di tecnologia nelle rispettive scuole con il 79%, secondi solo alla Spagna e davanti a Regno Unito, Francia e Germania.
Al contempo, però, c’è poca fiducia che l’Italia possa adeguarsi in futuro a queste novità: circa 2 studenti su 10 faticano a credere di avere più AI o più realtà virtuale per l’apprendimento.
Tracey Follows, futurista, autrice e visiting professor in Digital Futures and Identity, ha condiviso le sue intuizioni: “Con i rapidi progressi tecnologici, siamo sull’orlo di un’esplosione tecnologica che cambierà il modo in cui opera il mondo intero. L’istruzione sarà l’epicentro di questo cambiamento. Il passaggio all’apprendimento immersivo, alla personalizzazione basata sull’intelligenza artificiale e al monitoraggio continuo è destinato a rivoluzionare il modo in cui apprendiamo e ci adattiamo”.
Di conseguenza anche il rientro a scuola, per come lo conosciamo, sarà un lontano ricordo.
Nel 2050, ad esempio, l’apprendimento non sarà più guidato dalle materie a cui le scuole danno la priorità, ma sarà guidato dalle passioni dello studente e i programmi di studio verranno adattati secondo gli interessi dei ragazzi. Non solo, grazie a test genetici vi sarà la possibilità di intercettare le materie a cui si è più predisposti. Le lezioni saranno tenute sia dal vivo da insegnanti professionisti e accademici ma anche all’interno di un mondo completamente immersivo. Gli stessi genitori in Italia si rendono conto dell’importanza del Metaverso per scopi educativi: il 69% di loro ha mostrato particolare interesse verso questa tecnologia.
“Alcuni docenti in Italia hanno fatto tesoro del supporto ricevuto dai sistemi informatici o dall’AI, integrandoli al loro approccio educativo; altri invece hanno assunto una posizione di maggiore chiusura e rifiuto nei confronti di essi, a discapito degli studenti che invece sembrano apprezzarli – ha affermato Ester Tinaglia, Tutor italiana dell’anno del 2022 secondo GoStudent -. Ogni giorno mi rendo conto del bisogno degli studenti di conoscere meglio gli strumenti tecnologici che adoperano: quando discutono di temi attuali come cyberbullismo, fuga dei dai dati in rete, rapporto uomo-macchina e nuove tecnologie si appassionano e tirano fuori delle idee brillanti”.
Nei prossimi 30 anni, ogni lavoro diventerà in qualche modo un lavoro tecnologico. Di conseguenza sebbene l’informatica, la programmazione e l’analisi dei dati siano già in crescita, costituiranno invece la base di tutti i corsi di formazione. La maggior parte degli studenti avrà una conoscenza di base in tutte queste materie.
“Con l’ascesa della tecnologia, e dell’intelligenza artificiale in particolare – spiega Felix Ohswald, CEO e co-fondatore di GoStudent -, lo spazio dell’istruzione è destinato a cambiare ancora una volta in modo significativo, poichè l’accessibilità e la personalizzazione si combinano. Per continuare attivamente a plasmare il futuro del modo in cui gli studenti apprendono, dobbiamo abbracciare ciò che ci aspetta. Siamo entusiasti di vedere come si evolverà l’istruzione e cosa significa per noi mentre continuiamo nella nostra missione di reinventare l’istruzione”.

– Foto ufficio stampa GoStudent –

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Meloni “Rafforzare le norme contro la dispersione scolastica”

CAIVANO (NAPOLI) (ITALPRESS) – “Credo che le norme sulla dispersione scolastica vadano rafforzate perchè sì è previsto che ci sia un obbligo scolastico, ma le sanzioni per quelle famiglie che decidono di non mandare i loro figli a scuola ad oggi non mi sembrano sufficienti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la sua visita al Parco Verde di Caivano. “Il ministro Valditara – aggiunge – ha firmato ieri il decreto Agenda Sud che si concentra sulla lotta al divario educativo, alla dispersione scolastica, che investe oltre 260 milioni di euro, coinvolge circa 2mila scuole nel Mezzogiorno, e coinvolgerà tutte e quattro le scuole del primo ciclo di Caivano: ci saranno più personale e più risorse per aprire le scuole anche al di fuori dell’orario curriculare”. “Aiuteremo questi docenti – ha aggiunto Meloni – in tema di sostegno psicologico e sociale per i ragazzi che sono maggiore difficoltà. Da più parti mi è stato posto il tema degli assistenti sociali che mancano, ne parlerò con il presidente De Luca che incontrerò nel pomeriggio”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Scuola, Valditara “A breve ddl su voto in condotta e sospensione”

RIMINI (ITALPRESS) – “Vareremo tra qualche settimana un disegno di legge sul voto in condotta e sulla sospensione. Anche questi sono strumenti importanti per dare ai docenti dei poteri”. Così il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, al Meeting di Rimini.
“L’Italia è drammaticamente spaccata in due, ed è moralmente inaccettabile un Paese spaccato in due sulla scuola, e se non si offrono pari opportunità formative ci saranno ragazzi che non avranno un futuro degno di questo nome”, ha sottolineato Valditara.
“Ho lanciato Agenda Sud, con la quale abbiamo individuato 240 scuole sulla base di alcuni indicatori con all’interno 10 azioni importanti e, se l’esperimento funziona, aumenteremo in modo significativo queste scuole”, ha proseguito il ministro.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Formazione, oltre 29 milioni per i percorsi triennali IeFP in Sardegna

CAGLIARI (ITALPRESS) – Oltre 18 milioni di euro per i percorsi triennali IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) per gli anni formativi 2023-2026. Lo ha deciso nei giorni scorsi la Giunta Regionale della Sardegna, su proposta dell’Assessore del Lavoro, Ada Lai, che ha approvato l’incremento delle risorse. La deliberazione prevede anche la nuova offerta formativa IeFP per le annualità 2024-2027 con uno stanziamento di 11.000.000,00 di euro a valere sul PR FSE+ 2021-2027.
“I percorsi formativi di istruzione e formazione professionale – sottolinea l’Assessore del Lavoro – sono uno dei canali per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione stabiliti dalla legge. Non solo, quindi, aiutano a contrastare la dispersione scolastica, ma soprattutto favoriscono l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: il 96% di chi li frequenta trova poi lavoro. Sono impostati, infatti – spiega Lai – su una modalità di apprendimento duale, basata sull’alternarsi di momenti in aula e momenti di formazione pratica in contesti lavorativi. Non lasciamo indietro nessuno – assicura l’esponente dell’esecutivo –sono previste anche specifiche risorse per le azioni di supporto ai partecipanti disabili per consentire a tutti pari opportunità di apprendimento. Per questo da tempo mi batto perché essi abbiamo la stessa dignità della scuola”.
-foto Agenzia Fotogramma-
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