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Parigi saluta un’edizione da record, arrivederci a Los Angeles 2028

PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Con la consegna della bandiera paralimpica a Los Angeles 2028 e lo spegnimento del braciere che dallo scorso 28 agosto brillava ai Jardin des Tuileries, si sono ufficialmente chiusi i Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Un’edizione “da record”, che diventa un punto di riferimento per il futuro, ha detto il presidente dell’International Paralympic Committee, Andrew Parsons, durante la cerimonia di chiusura. “Popolo francese, la vostra passione e il vostro sostegno sono stati incredibili e magnifici. Con spirito e orgoglio avete reso gli ultimi 12 giorni gioiosi e indimenticabili. Avete celebrato l’inizio della rivoluzione”, ha aggiunto Parsons. E come accaduto per tutte le gare degli ultimi 11 giorni, nonostante la pioggia il pubblico francese ha affollato lo Stade de France. I 64mila dello stadio parigino hanno applaudito i grandi protagonisti di questo spettacolo, gli atleti, e hanno ballato sulle note dei più grandi artisti della scena musicale elettronica francese. E non solo il popolo francese, ma tutto il mondo, adesso deve portare avanti il cambiamento che “inizia con lo sport. La nostra rivoluzione dell’inclusione guidata dalle Paralimpiadi ha accelerato il cambiamento per rendere questa città e questo Paese più inclusivi”, ha detto ancora Parsons.
Tra i protagonisti anche i due portabandiera azzurri, Domiziana Mecenate e Ndiaga Dieng, due quarti posti del nuoto e dell’atletica, voluti fortemente dal presidente del Cip Luca Pancalli perchè “sono i due più giovani quarti posti, dunque per dare il segnale che guardiamo lontano. Premiando loro dimostriamo che guardiamo avanti”. “E’ un vero onore essere il portabandiera dell’Italia. Voglio ringraziare tutti per il supporto. Sono stato molto vicino a vincere una medaglia in una gara serrata e questo è un momento che mi renderà felice come se fossi arrivato terzo nella mia gara”, ha detto Dieng prima della sfilata. Poi il passaggio ufficiale di consegne. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo ha consegnato il vessillo con i tre “agitos”, simbolo del movimento paralimpico, ad Andrew Parsons, che a sua volta l’ha consegnata alla prima cittadina di Los Angeles, Karen Bass. E per celebrare Los Angeles, che nel 2028 per la prima volta nella sua storia ospiterà i Giochi Paralimpici, direttamente dalle spiagge californiane, performance di atleti e di artisti, sulle note della celebre “Come Down” di Anderson Paak.
Con lo spegnimento della fiamma paralimpica, portata allo Stade de France dai medagliati francesi Frederic Villeroux (calcio), Ugo Didier (nuoto), Charles Noakes (badminton), Gloria Agblemagnon (atletica), Mathieu Bosredon (ciclismo) e Aurelie Aubert (bocce), e con il via dei fuochi d’artificio cala il sipario sul Giochi Paralimpici di Parigi. Appuntamento tra quattro anni a Los Angeles.
– Foto CIP/Simone Ferraro –
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Sinner trionfa agli Us Open, battuto Fritz in tre set

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Jannik Sinner è il campione degli Us Open maschili, quarto e ultimo Slam della stagione tennistica andato in scena sui campi in cemento di Flushing Meadows. A New York il numero uno al mondo ha superato in finale lo statunitense Taylor Fritz, dodicesimo giocatore del seeding, in tre set con il punteggio di 6-3 6-4 7-5 dopo due ore e sedici minuti di partita. Secondo Slam della carriera e in stagione per il classe 2001 nativo di San Candido, in grado quest’anno di trionfare già agli Australian Open e sempre più leader della classifica mondiale. Fritz, alla sua prima finale major, non riesce invece a interrompere il lungo digiuno del tennis a stelle e strisce in campo maschile: l’ultimo trionfo in uno Slam resta quello di Andy Roddick nell’edizione 2003 del torneo newyorkese.
– foto Ipa Agency –
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Spalletti “Israele può essere una trappola, faremo alcuni cambi”

BUDAPEST (UNGHERIA) (ITALPRESS) – La vittoria contro la Francia è stata bella, prestigiosa e ha dato anche un segnale importante: l’Italia sa lottare e trasformarsi, giocando diversi tipi di calcio all’interno della stessa sfida. E’ questo uno degli elementi che più è piaciuto al ct azzurro Luciano Spalletti che – però – non vuole sentire parlare di ‘gioco all’italianà perchè l’azione che ha portato al gol Dimarco “è molto di più”. Intervenuto in conferenza stampa l’allenatore azzurro ci ha tenuto subito a puntualizzare alcuni aspetti: “Penso sia difficile riproporre in blocco la squadra che ha sfidato la Francia, perchè recuperare e smaltire la fatica in due giorni è difficile. Ci sta che 4-5 cambieranno, anche se ho visto tante cose belle e sono fiducioso di poter riproporre quel gruppo”. La sfida di domani alla Boszik Arena di Budapest, dove gli azzurri sfideranno Israele in un match valido per la Nations League, non è da sottovalutare, ma l’Italia ha diverse importanti armi, una tra queste è Tonali: “Per noi è un calciatore importante, lo abbiamo accolto a braccia aperte per quelle che sono le sue qualità – ha detto Spalletti -. Abbiamo trovato un Tonali nuovo, che aiuta tutti e sa fare tutto. Il gruppo gli vuole molto bene, averlo ritrovato nello spogliatoio anche per gli altri è stato un motivo di grande piacere”.
Sulla rosa: “Una nazione come l’Italia avrà sempre 20 giocatori per fare una squadra forte. La nostra terra creerà sempre i presupposti per avere una nazionale forte, magari bisognerà essere bravi a capire il momento. In questo momento non abbiamo il purosangue – in termini di talento – non ci sono i Baggio, Del Piero, Totti. Però ne abbiamo tanti che sanno fare molte cose, sanno adattarsi e fare un calcio di sentimento e sacrificio. Con la Francia il gruppo ha avuto un atteggiamento da fratelli, non da squadra ma di più”.
Spalletti ha poi parlato delle condizioni di Bastoni e Frattesi: “Bastoni giocherà, togliere lui e Calafiori insieme sarebbe sbagliato. Ha esperienza e cose che possono far bene a tutta la squadra. Frattesi è da valutare, lui dice che sta bene”. Israele è una squadra giovane, ma può essere una trappola: “Saranno determinati a far vedere il loro problema sociale e le difficoltà, metteranno il doppio della voglia in campo. Per provare a dare una risposta alle difficoltà che hanno”.
Oltre a Spalletti a parlare è stato il centrocampista Samuele Ricci: “Ci sono tanti giocatori forti qui in Nazionale, siamo una squadra molto completa. Tonali? Ho giocato con lui anche da più piccolo, credo sia tra i centrocampisti più completi del panorama calcistico. Giocare con lui facilità un pò tutti. Dovremo stare attenti a questa partita, anche se arriviamo da una vittoria con la Francia. Non dobbiamo sottovalutare l’avversario, queste sono le partite più difficili. Dovremo cercare di rimettere in campo quello che abbiamo messo nella scorsa gara”, ha concluso il calciatore del Torino.
– foto Ipa Agency –
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Barbier “Round francese condizionato da meteo instabile”

MAGNY-COURS (FRANCIA) (ITALPRESS) – Domenica da incorniciare per Nicolò Bulega (Aruba it Racing-Ducati) nel round francese del Campionato Mondiale FIM Superbike, dove il pilota Ducati ha ottenuto la vittoria sia nella Superpole Race sia in Gara 2 sfruttando al meglio la combinazione SC1 all’anteriore – SCQ al posteriore, entrambe di gamma, per fare sua la gara corta della mattina. Ha poi bissato il successo vincendo con buon margine, più di 2 secondi, la gara lunga del pomeriggio, con la stessa scelta di pneumatico per l’anteriore abbinata a SCX di gamma per il posteriore. Niki Tuuli (EAB Racing Team – Ducati) e Yari Montella (Barni Spark Racing Team – Ducati) si sono spartiti il bottino di giornata della WorldSSP, il primo vincendo Gara 1, che è stata recuperata oggi dopo l’annullamento di ieri dovuto alla pioggia, e il secondo Gara 2. In entrambi i casi, l’abbinamento SC1 all’anteriore con SCX al posteriore si è rivelato la scelta vincente. “Il round francese è stato pesantemente condizionato dal meteo instabile, che ha impedito ai team di pianificare il lavoro del weekend in modo ottimale – sottolinea Giorgio Barbier, direttore Racing Moto Pirelli – In condizioni di incertezza come quelle di oggi, la differenza è stata fatta dall’esperienza dei team e dall’abilità dei piloti di guidare su una pista molto difficile; il nostro compito era quello di supportarli al meglio offrendo loro diverse opzioni tutte valide e abbiamo centrato l’obiettivo. Avendo avuto molto poco tempo per provare in condizioni simili, è comprensibile che per la gara la maggior parte di loro si sia orientata verso le soluzioni più conosciute, ma la nuova posteriore SCX di sviluppo per la Superbike ha comunque raccolto quasi un terzo delle preferenze in griglia di Gara 2 e i dati raccolti nell’arco del weekend sulle specifiche di sviluppo sono un bottino di esperienza prezioso tanto per noi quanto per i tecnici e i piloti. Sia le slick sia la Rain meritano di essere riproposte in altri circuiti, per testarle anche in condizioni differenti e validare le informazioni raccolte”. “Siamo molto soddisfatti anche del WorldSSP, dopo il cambio di programma di ieri squadre e piloti sono stati bravi a concentrare gli sforzi in un solo giorno. L’accoppiata SC1 anteriore – SCX posteriore si è dimostrata una valida scelta per Gara 1, corsa su asfalto piuttosto freddo e molto umido, segno che le nostre slick possono offrire ottime prestazioni in un range di utilizzo molto ampio. La stessa combinazione ha permesso anche di migliorare la durata complessiva di Gara 2 rispetto allo scorso anno e di chiudere il weekend con due record sul giro infranti”, conclude Barbier.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Con Maduro tornano gli anni bui delle dittature sudamericane

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ROMA (ITALPRESS) – Nei tristi accadimenti venezuelani riemergono gli stessi drammi vissuti tra gli anni Sessanta e Settanta in Argentina, Brasile, Cile e Uruguay. In quegli anni si verificarono colpi di stato per la soppressione delle garanzie costituzionali in vigore in quei paesi, e chiunque si opponesse veniva incarcerato, torturato e fatto sparire da militari in borghese. Erano gli anni delle dittature militari in Sud America, su cui si sono scritti fiumi di parole di sdegno, eventi che hanno mobilitato per anni i democratici italiani.
Gli italiani furono molto toccati da quelle esperienze brutali, ritrovandovi gli stessi patimenti subiti durante la dittatura fascista in Italia, lo stesso degrado morale e civile pagato a caro prezzo. La vicinanza fu viva anche per i forti legami con le vaste comunità italiane presenti in quei paesi sudamericani.
Infatti, oltre alle informazioni dei media, erano le stesse nostre famiglie a essere direttamente informate dai loro parenti residenti in quei paesi.
I racconti parlavano di uomini armati dai regimi che irrompevano di notte nelle case dei dissidenti, in passamontagna, e li facevano sparire; militari e paramilitari che sparavano sui manifestanti e poi li torturavano; giornali e radio chiusi e devastati. In Venezuela si stanno ripetendo quelle scene.
Il Presidente Maduro ha perso il confronto elettorale con Edmundo Gonzales, che ha ottenuto due terzi dei voti espressi, come risulta dai certificati elettronici che gli oppositori hanno esibito al pubblico e ai media e consegnato alle cancellerie dei paesi democratici. Tuttavia, Maduro, forte degli organismi controllati dal regime, non ha voluto esporre prove certificate e si è fatto proclamare eletto. Dunque, un’elezione palesemente illegale, sostenuta dalla violenza e dalla soppressione di ogni libertà e garanzia civile e politica.
Nonostante le richieste provenienti dai paesi democratici di far valere i risultati elettorali, il regime venezuelano fa ritornare la storia agli anni bui delle dittature sudamericane. Proteste e richieste di far valere la volontà popolare del voto si sono manifestate da gran parte delle cancellerie dei paesi del Sud America. Il Presidente del Brasile, Lula, insieme al Presidente messicano e a quello colombiano, si sono mostrati finora interessati a porsi come mediatori della situazione, ma il regime non ha accolto la loro richiesta di poter prendere visione dei certificati elettorali prima di dare un giudizio sull’accaduto. Lo stesso incontro pattuito tra questi capi di stato e Maduro è stato rifiutato, seppur a parole non negato per i prossimi giorni.
Intanto, da più di un mese continuano le proteste che ogni giorno si tengono in ogni città del paese, nonostante la dura repressione. Potrà Lula mostrare ancora cautela con Maduro, lui che ha patito con il suo popolo le stesse esperienze dei venezuelani di questi giorni? E i partiti della sinistra italiana possono mostrare ancora cautela nelle dichiarazioni in questa vicenda e non promuovere alcuna iniziativa di protesta e di informazione?
Questo è un periodo assai complicato per la democrazia, assediata da dittatori sempre più spregiudicati sulla scena mondiale. Essi vivono anche grazie a complicità nascoste e opportunismi di varia natura. Orientare i cittadini e usare sempre gli stessi pesi e le stesse misure è decisivo per dare senso e autenticità alla lunga battaglia per l’affermazione della libertà, insidiata perennemente da violenti alla ricerca del potere senza consenso.
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Urso “Al lavoro per produrre in Italia reattori nucleari”

CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – “L’Italia è l’unico paese che ancora non produce energia nucleare. Entro la fine di quest’anno presenteremo un quadro normativo e stiamo lavorando a una Newco italiana con partnership tecnologica straniera che consenta di produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo al Forum Teha di Cernobbio a Villa d’Este.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Piantedosi “Il tema della cittadinanza è delicato, no a formule sbrigative”

CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – “Rifuggo dalle discussioni sul tema della cittadinanza da una visione esclusivamente economicistica. Io credo che questo sia un pò poco. E’ un tema di grande delicatezza che non va risolto con formule sbrigative. Si può sicuramente prevedere ulteriori formule, fino a qualche mese fa la formula più ricorrente era lo ius soli. Adesso si è trasformato nello ius scholae. L’anno prossimo ci sarà qualche altro tema. Questo segna il fatto che forse si è alla ricerca di posizionamenti da parte dell’opposizione, senza avere un’idea precisa di cosa vogliamo”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel suo intervento al Forum TEHA, a Villa d’Este, a Cernobbio.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Marc Marquez trionfa a Misano su Bagnaia e Bastianini

MISANO ADRIATICO (ITALPRESS) – Marc Marquez, in sella alla Ducati Gresini, ha vinto il Gran Premio di San Marino, in scena sul circuito di Misano. Secondo trionfo consecutivo per l’otto volte campione del mondo, che ha preceduto le Ducati Lenovo di Francesco Bagnaia, al secondo posto, e di Enea Bastianini, al terzo. In avvio di gara è caduta qualche goccia di pioggia che ha indotto molti piloti al cambio moto: Bagnaia è rimasto in pista, azzeccando la lettura della situazione. Pecco riduce così il gap in campionato da Martin a soli sette punti. Brad Binder (Ktm) e Marco Bezzecchi (Ducati Pertamina) sono rispettivamente quarto e quinto. Nell’ordine, completano la top ten Alex Marquez, Quartararo, Miller, Di Giannantonio, Pol Espargaro. Chiude quindicesimo Jorge Martin (Ducati Prima Pramac), penalizzato dal cambio moto troppo anticipato. Dopo le prime gocce di pioggia, lo spagnolo è stato il primo a rientrare ai box, ignorando la scelta del rivale Bagnaia. Sono caduti, invece, Acosta, Morbidelli e Augusto Fernandez.
– Foto Ipa Agency –
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