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Schifani “In Sicilia suoneremo la campanella delle riforme”

PALERMO (ITALPRESS) – “Dalle parole occorrerà passare ai fatti per scongiurare di ricadere nella politica ipocrita e demagogica. Una politica a volte caratterizzata da esperti in ipocrisia e sapienza affabulatoria, che consente di ammaliare l’opinione pubblica senza mettersi in discussione con azioni e scelte forti di rottura di un sistema stratificato di false promesse e poco coraggio”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in una lettera al Giornale di Sicilia, “dopo avere letto” un editoriale del direttore del quotidiano.
“Il tredici agosto di due anni fa – spiega – mi è stato chiesto di scendere in campo per governare la mia terra, rinunziando ad un comodo posto in lista che mi avrebbe visto sicuramente eletto al Senato, dove nulla vietava avessi potuto ricoprire ruoli di primo piano in funzione della mia storia politica ed istituzionale. E se oggi lavoro mediamente sedici ore al giorno, lo faccio non per medaglie o per guadagnarmi la rielezione, ma per aiutare la mia terra a crescere, provando a volte a rompere un sistema più che strumentale ed autoreferenziale che l’ha portata ad essere tra i fanalini di coda del paese. E quindi non a caso i concorsi regionali si sono sbloccati a seguito di una rivisitazione delle restrizioni governative nazionali che ha apprezzato il miglioramento dei nostri conti, le entrate fiscali sono aumentate grazie a politiche espansive che hanno posto al centro dell’attenzione l’impresa, migliorando il giudizio sull’affidabilità dei nostri conti da parte delle più quotate agenzie di rating, è aumentato il Pil in termini percentuali superiori a quelli delle altre regioni meridionali, è stato dimezzato il disavanzo finanziario in maniera significativa, fino a prevedere con certezza l’azzeramento entro questa legislatura”.
“Questo è stato fatto – sottolinea Schifani -, ma molto resta ancora da fare, senza passerelle ma con un lavoro quotidiano concreto e responsabile. Confrontandoci con un esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni che dimostra costantemente attenzioni fattive alla nostra regione. Mi confronto quotidianamente con un sistema politico legittimato dal voto popolare ma a volte distante anni luce da quello in cui ho militato per molti anni e lontano dalla assunzione di grandi responsabilità in coraggiose scelte di rottura di un passato dove il consociativismo ed il clientelismo l’hanno fatto da padrone sulla trasparenza e la meritocrazia. Si badi bene, il sistema elettorale con preferenze porta l’eletto a ragionare in termini di acquisire sempre più maggiori consensi per la sua rielezione, spesso con buona pace del contributo alle politiche di crescita e sviluppo di un territorio”. “Volendo andare nello specifico ed alla attualità di questi giorni in tema di nomi e di ruoli strategici per la salute dei cittadini, forse scelti dai partiti e non da coloro ai quali la legge attribuiva tale potestà – aggiunge il Governatore -, proporrò una modifica legislativa che imporrà selezioni pubbliche per la individuazione di queste figure strategiche per la efficienza, organizzazione della offerta sanitaria pubblica e chiederò a tutti i partiti di astenersi da quel killeraggio del voto segreto che qui in Sicilia può essere irresponsabilmente chiesto su ogni argomento, contrariamente a ciò che avviene nel parlamento nazionale. La stessa proposta legislativa introdurrà criteri soggettivi più rigorosi nella individuazione della governance degli enti regionali. No a tuttologhi di comodo. Così come le anticipo la mia contrarietà all’aumento delle poltrone negli enti locali anche se a costo zero. Daremmo un pessimo segnale ai nostri cittadini che della politica si aspettano sobrietà e responsabilità”. “Penso che la mia forza – sottolinea il presidente Schifani – consista nella mia non condizionabilità da parte di qualche finto amico e nel rigetto di ogni mediazione al ribasso per placare la riottosità strumentale di qualcuno. Andremo avanti a testa alta ma con senso di responsabilità per evitare di farci trascinare in manovre di palazzo. Lavoreremo incessantemente nel solco di questi concetti, senza sconti di sorta, fin quando i siciliani ce lo consentiranno e lo vorranno. La campanella del cambiamento di alcune regole è nelle nostre mani. A noi saperla suonare. Noi ce la metteremo tutta”.
– foto ufficio stampa Regione Siciliana –
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Sabalenka conquista gli US Open, Pegula sconfitta in finale

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Aryna Sabalenka ha conquistato il titolo negli Us Open femminili, ultimo Slam stagionale andato in scena sul cemento newyorkese di Flushing Meadows. La campionessa bielorussa, testa di serie numero 2, ha superato in finale la statunitense Jessica Pegula, sesta forza del seeding, in due set con il punteggio di 7-5 7-5, maturato in un’ora e 54 minuti di gioco. Sabalenka, che in questo 2024 ha messo in bacheca il suo secondo Australian Open di fila in carriera, subentra nell’albo d’oro del torneo all’americana Coco Gauff. Oggi, alle ore 20, la finale dell’Us Open maschile tra l’azzurro Jannik Sinner (1) e lo statunitense Taylor Fritz (12).
– Foto Ipa Agency –
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Appello di Papa Francesco “Pace per le nazioni e anche per il creato”

ROMA (ITALPRESS) – Papa Francesco è arrivato a Vanimo, la “periferia della periferia”, sulla costa nordoccidentale della Papua Nuova Guinea, dove ha incontrato i fedeli della diocesi nella spianata antistante le Cattedrale. Nella cittadina vivono circa 11 mila persone, di cui alcune in villaggi in giungle impenetrabili. Qui operano da decenni dei missionari argentini, tra cui alcuni amici di Papa Francesco, che gli hanno fatto scoprire questa realtà. Il Pontefice porta con sè valigie di cibo, medicinali, giocattoli e beni di prima necessità.
Prima di recarsi a Vanimo, all’Angelus, al termine della messa celebrata allo stadio di Port Moresby, uno degli ultimi eventi della visita in Papua Nuova Guinea, aveva lanciato un nuovo appello per la pace: “Da questa terra benedetta dal Creatore, vorrei insieme a voi invocare, per intercessione di Maria Santissima, il dono della pace per tutti i popoli. In particolare, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania e Oceano Pacifico. Pace, pace per le Nazioni e anche per il creato”. “No al riarmo e allo sfruttamento della casa comune! Sì all’incontro tra i popoli e le culture, sì all’armonia dell’uomo con le creature!”, ha aggiunto.
– foto Ipa –
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Italia da record a Parigi, con 71 medaglie superata Tokyo

di Sonia Arpaia
PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – I ragazzi della staffetta 4×100 mista stile libero e Martina Caironi nei 100m T63. I loro sorrisi sono il simbolo della penultima e intensissima giornata di gare ai Giochi Paralimpici di Parigi2024. Sono loro a portare gli ultimi due ori della serata, dalla Paris La Defense Arena e dallo Stade de France, e a lanciare l’Italia oltre il record di Tokyo. Le medaglie azzurre sono 71, due in più rispetto a tre anni fa, gli ori ben 24, dieci in più rispetto alla Paralimpiade giapponese. A rendere questa giornata memorabile ci hanno pensato ancora una volta il ciclismo, l’immensa Sara Morganti, il nuoto azzurro da record, fino alla gara regin dell’atletica. Così mentre Stefano Raimondi, Giulia Terzi, Xenia Francesca Palazzo e Simone Barlaam festeggiavano la medaglia d’oro nella staffetta 4×100 mista stile libero e facevano risuonare per la sedicesima volta l’Inno di Mameli nell’arena parigina del nuoto, allo Stade de France partiva la finale dei 100m T63, che si è conclusa con urla di gioia e lacrime di disperazione.
Martina Caironi si è presa l’oro già conquistato a Londra 2012 e Rio 2016, correndo in 14.16, suo migliore di stagione, ma le azzurre non sono riuscite a bissare la storica tripletta di Tokyo. In una serata “thriller”, Ambra Sabatini, campionessa paralimpica in carica, è caduta travolgendo anche Monica Contrafatto quando erano vicinissime al traguardo. “Sono ancora sotto choc, non ho capito bene cosa sia successo, stavo quasi toccando la linea del traguardo… Ne ho affrontate tante, affronterò anche questa: volevamo chiudere questa serata in bellezza, c’è dell’amaro adesso ma so che avrò altre opportunità e mi rimetterò sotto in vista di Los Angeles”, ha detto Sabatini a fine gara. “E’ incredibile, tutto può succedere e tutto è successo. Sto volando…”, ha detto la Caironi, che raggiunge così quota sette medaglie paralimpiche in quattro edizioni dei Giochi. In extremis, poi, è arrivata la notizia che la stessa Contrafatto è stata considerata terza e dunque medaglia di bronzo, a pari merito con la britannica Ndidikama Okoh.
Tornando alla Defense Arena, la giornata conclusiva ha portato anche gli ori di Stefano Raimondi nei 200 misti, quinta medaglia per lui e quarta del metallo più prezioso, e di Alberto Amodeo nei 100 farfalla S7 che chiude così con due ori e un bronzo. Infine Giulia Terzi che, dopo il bronzo nei 100 e nei 400 stile libero S7, oggi ha centrato la tripletta con il bronzo nei 50 farfalla S7. “Volevo a tutti i costi tornare a casa con una medaglia ed invece sono tre. Sono grata alla mia famiglia e ai miei allenatori, senza loro nulla sarebbe stato fattibile”, ha detto l’azzurra, che nel febbraio scorso è diventata mamma del piccolo Edoardo, e ora festeggia assieme al compagno Stefano Raimondi una giornata memorabile. “Giulia e Stefano hanno fatto batterie, finali, medaglie oggi, io e Xenia abbiamo riposato stamattina, e dovevamo fare la magia tutti e quattro. La staffetta non si vince da soli e non si perde da soli, e noi l’abbiamo vinta tutti e quattro assieme in modo perfetto. E’ stato un modo incredibile di chiudere la Paralimpiade e forse la gara più emozionante di tutte”, ha concluso Stefano Barlaam dopo la staffetta.
Nella prima parte di giornata sono arrivati due storici argenti, grazie all’immensa Sara Morganti che su Mariebelle ha conquistato l’argento nell’individual freestyle grado I, e a Federico Mestroni, Luca Mazzone e Mirko Testa che hanno portato a casa l’ottava medaglia del ciclismo con il secondo posto nel mixed team relay. “Dico sempre a me stessa che il miglior risultato a cui possa ambire è quello di migliorare me stessa e oggi con un bronzo nella prova tecnica e un argento in quella artistica credo di esserci riuscita. Dopo le due medaglie di Tokyo 2020 adesso provo grandi emozioni”, ha detto Sara Morganti. Una giornata memorabile che si era aperta con la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Sono molto contenta di essere qui, credo sia straordinario avere l’occasione di ringraziare questi atleti che ci stanno dando delle soddisfazioni straordinarie e sono un grande insegnamento per tutti gli italiani, perchè raccontano una cosa molto bella, che i più grandi limiti alla fine sono soprattutto nella nostra testa. Se abbiamo la forza di superarli possiamo scoprire cose che non avremmo immaginato”, ha detto la premier ospite a Casa Italia, dove ha pranzato con alcuni atleti e una parte della delegazione italiana, accolta dal presidente del Cip Luca Pancalli. Domani calerà il sipario sulle Paralimpiadi di Parigi: in gara solo gli azzurri della canoa nel bacino di Vaires-sur-Marne.
– Foto CIP/Augusto Bizzi –
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A Venezia trionfa Pedro Almodòvar, Leone d’argento a “Vermiglio”

VENEZIA (ITALPRESS) – Va a Pedro Almodòvar il Leone d’Oro dell’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. La Giuria presieduta da Isabelle Huppert ha assegnato il massimo riconoscimento del Concorso Venezia 81 a “The Room Next Door”, la stanza accanto, il film che il regista spagnolo ha dedicato al tema dell’eutanasia. Si conclude questa edizione della kermesse veneziana, segnalando un’opera che ha una potenza drammatica ed espressiva formidabile, capace di raccontare il tema del fine vita attraverso la storia di una donna che, malata terminale, chiede alla sua amica di accompagnarla nella scelta di porre fine alle proprie sofferenze. In scena ci sono Tilda Swinton e Julianne Moore, alle quali Almodòvar ha dedicato il Leone d’Oro, ma il film, girato in America e in inglese, si basa interamente sulla sempre straordinaria capacità del regista spagnolo di elaborare drammi profondamente umani e nutriti di una pienezza espressiva che dialoga con la storia del grande cinema.
E poi c’è la grande soddisfazione del cinema italiano, che conquista al Lido il Leone d’Argento Gran Premio della Giuria con “Vermiglio”, il film che Maura Delpero ha girato nel Trentino, rievocando lo scenario della seconda guerra mondiale nella neve della Val di Sole. Una storia di antica fierezza popolare, che vede la figlia del severo maestro del paese innamorarsi di un soldato siciliano che si nasconde in montagna.
Altra soddisfazione per il cinema italiano indipendente è venuta dal Concorso Orizzoni, dove il Premio per la migliore interpretazione maschile è stato assegnato a Francesco Gheghi, protagonista del film di Francesco Costabile “Familia”, storia di un ragazzo calabrese che cresce all’ombra di un padre violento e si trova immerso nella violenza di un giro di amici neonazisti. Nessun premio, invece, per Luca Guadagnino, l’altro italiano di rango che pure batteva bandiera americana con il suo attesissimo “Queer”, interpretato da Daniel Craig e tratto da Willian Burroughs.
Il Leone d’Argento per la Regia è stato attribuito all’americano Brady Corbet, che ha portato al Lido “The Brutalist”, progetto faraonico coltivato per dieci anni, girato in pellicola 70mm e lungo tre ore e mezza, in cui Adrien Brody interpreta un architetto ebreo che nel dopoguerra si rifà una vita in America lavorando per un magnate. Il Premio Speciale della Giuria è invece andato a “April” della regista georgiana Dea Kulumbegashvili, film austero e rarefatto che racconta la storia di una ostetrica di paese combattuta tra il suo lavoro e la necessità di aiutare di nascosto le donne del posto ad abortire. Quanto alle Coppe Volpi, quella per l’interpretazione maschile è andata a Vincent Lindon per “Jouer Avec le Feu” di Delphine e Mauriel Coulin, in cui l’attore interpreta un padre alle prese con il figlio finito nel giro dei neonazisti, mentre quella per l’interpretazione femminile è stata attribuita alla intensa prestazione di Nicole Kidman in “Babygirl” di Halina Reijn. L’attrice, che non ha potuto ritirare il premio a causa del lutto per la recente scomparsa della madre, interpreta il personaggio di una donna che intraprende una complessa relazione di sottomissione sessuale con un giovane stagista della ditta di cui è la potente AD.
Il Premio Marcello Mastroianni per l’attore emergente è invece stato assegnato al francese Paul Kircher per “Leurs Enfants Après Eux” di Ludovic e Zoran Boukherma, storia di adolescenze di provincianelle sacche più marginali della società. Il Premio per la sceneggiatura è infine stato attribuito a Murilo Hauser, Heitor Lorega per “Ainda Estou Aqui”, il film di Waler Salles che ricostruisce la scena della dittatura brasiliana e il dramma del desaparecidos.

– Foto: Ipa Agency –

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Urso “L’industria 5.0 è un incentivo per le imprese”

CERNOBBIO (ITALPRESS) – “La misura Industria 5,0 è importantissima in un momento così decisivo per fare un incentivo forte all’innovazione delle nostre imprese, a rendere più competitive sia per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia digitale sia per quanto riguarda la tecnologia green e l’efficientamento energetico e altrettanto per la formazione di personale”.
Lo ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso a margine dei lavori del Forum TEHA in corso a Villa d’Este a Cernobbio.
“Industria 5.0 è la misura più importante e più innovativa che in questi mesi hanno messo in campo i Paesi europei e lo ha fatto l’Italia, perchè l’unica misura che mette insieme l’innovazione digitale con l’industria 4.0 e l’innovazione e l’efficientamento economico green, attraverso le risorse del Pnrr – ha aggiunto – Essendo parte delle risorse derivanti dal Pnrr, attraverso il Repower Eu, vanno assolutamente integrate entro il 2025, per essere rendicontate entro giugno 2026. Per questo un’eventuale proroga di questa misura va contrattata in sede europea, così come qualunque modifica alla misura come è stata realizzata va comunque comunicata alla commissione europea”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Azzi “Paralimpiade bellissima, sono molto soddisfatto”

PARIGI (ITALPRESS) (SEGUE) – La scherma azzurra ha chiuso i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 con quattro medaglie. In bacheca un argento, firmato da Matteo Betti nel fioretto maschile categoria A, e tre bronzi conquistati da Edoardo Giordan nella sciabola maschile A, Bebe Vio Grandis nel fioretto femminile B e dalla squadra di fioretto femminile composta da Bebe Vio Grandis, Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino. Resta un pizzico, e non solo, di rimpianto per altre medaglie sfumate di pochissime stoccate, in particolare per i quarti posti (sia nel fioretto che nella spada) di Emanuele Lambertini e del team dei fiorettisti, ma il bilancio finale regala alla scherma paralimpica azzurra, guidata dal Coordinatore del settore Dino Meglio e dai CT Simone Vanni per il fioretto, Marco Ciari per la sciabola e Francesco Martinelli per la spada, il miglior risultato nella storia della FIS come Federazione integrata alle Paralimpiadi. Erano infatti ben 28 anni, dall’edizione di Atlanta 1996, che l’Italia non vinceva così tante medaglie ai Giochi nella scherma in carrozzina. Il presidente federale Paolo Azzi al termine della competizione ha tracciato un bilancio molto positivo dei cinque giorni di gare al Grand Palais, e dell’intero percorso della delegazione azzurra: “Sono molto soddisfatto di quanto fatto dalla nostra spedizione in un’edizione dei Giochi bellissima e con un pubblico straordinario, in cui anche la componente emotiva ha giocato un ruolo davvero importante. Abbiamo conquistato quattro medaglie, una più emozionante dell’altra, e avremmo potuto vincerne altre con un pizzico di fortuna in più. Quel che più conta, però, è aver dimostrato la straordinaria crescita del nostro settore paralimpico che vede l’Italia protagonista del panorama internazionale. Oltre i quattro podi, infatti, abbiamo ottenuto tre quarti posti e tanti altri piazzamenti tra i migliori otto apprezzando la preparazione e il carattere anche dei nostri atleti più giovani. Tutti i dieci qualificati, numero record raggiunto grazie all’eccellente percorso delle ultime stagioni, si sono presentati al Grand Palais in ottime condizioni”. “E’ stato fatto un grande lavoro e per questo rivolgo un ringraziamento al Coordinatore, ai CT e all’intero team di medici, fisioterapisti, preparatori e staff federale che hanno seguito costantemente, con passione e professionalità encomiabili, la nostra squadra. Un grazie al CIP, guidato dal Presidente Luca Pancalli, per il grandissimo supporto. Parigi ha regalato un risultato storico alla scherma, il migliore degli ultimi 28 anni alle Paralimpiadi, confermando la bontà di quanto è stato fatto per il settore paralimpico non soltanto ad alto livello ma anche sulla base”, conclude Azzi. Soddisfazione condivisa anche dal Capo delegazione della scherma azzurra alle Paralimpiadi di Parigi 2024, il Consiglio federale Alberto Ancarani: “Avevamo due grandi obiettivi: incrementare il numero delle medaglie rispetto alle ultime edizioni e dare al nostro movimento una visibilità importante, che è la linfa per promuovere sempre di più e far crescere la scherma paralimpica. Sono stati raggiunti entrambi”. “Abbiamo vissuto i Giochi delle conferme e delle new entry. I debuttanti non sono andati a medaglia ma hanno potuto realizzare il sogno di toccare un palcoscenico magico, si tratta per loro di un nuovo punto di partenza dal quale sono certo che nel prossimo quadriennio riusciremo ad aumentare ulteriormente sia i qualificati che i podi. Tutta la squadra merita un grande plauso ma fondamentale è stato il ruolo dell’intero staff che ha consentito il miglior percorso per giungere a questo appuntamento fondamentale”. “Non in ultimo, solto felice per la grande visibilità mediatica di cui siamo stati protagonisti e rivolgo in particolare un ringraziamento alla RAI per aver sopperito, con prontezza, alle carenze della produzione televisiva internazionale consentendo la trasmissione in diretta di tanti assalti degli atleti azzurri che altrimenti non avrebbero trovato spazio. Ora è tempo di un breve riposo per tutti i nostri atleti, ma il prossimo impegno internazionale in realtà è già alle porte visto che la prima prova di Coppa del Mondo di scherma paralimpica del prossimo quadriennio è prevista proprio in Italia, a Pisa, il prossimo novembre”, termina Ancarani.
– Foto Ufficio Stampa Fis –
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Barbier “Buona scelta offrire due slick di sviluppo”

MAGNY-COURS (FRANCIA) (ITALPRESS) – Dopo tre anni, Michael van der Mark (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) torna al successo in WorldSBK vincendo a Magny-Cours una Gara 1 movimentata dal meteo. Dopo la partenza con pneumatici slick, tutti i piloti hanno effettuato un pit stop a circa metà gara a causa della pioggia. Il pilota BMW è stato il più abile a gestire la sosta ai box e a sfruttare, nella seconda parte, il nuovo pneumatico posteriore da bagnato che Pirelli ha fatto esordire proprio sul tracciato francese: si tratta della SCR1 di sviluppo in specifica D0737, utilizzata in combinazione con SCR1 da bagnato standard all’anteriore. Nel WorldSSP, pole di Adrian Huertas (Aruba.it Racing WorldSSP Team – Ducati) con pneumatici SC1 all’anteriore e SCX al posteriore, entrambi di gamma. La Gara 1 inizialmente prevista per il pomeriggio è stata rimandata a causa della pioggia eccessiva. “La decisione di offrire due slick di sviluppo per il WorldSBK si è dimostrata una buona scelta – ha spiegato Giorgio Barbier, direttore Racing Moto Pirelli – Quasi tutti i piloti le hanno provate ieri e hanno trovato miglioramenti o, nel peggiore dei casi, caratteristiche in linea con le opzioni di gamma. In questo modo, si è creato un ventaglio molto ampio di possibili combinazioni che, in caso di pista asciutta, avrebbe permesso a ciascun pilota di trovare l’accoppiata più congeniale al proprio stile di guida e al set-up. Sarebbe stato utile riuscire a raccogliere più informazioni oggi, ma con la pioggia è stato impossibile. Le avverse condizioni meteo ci hanno comunque permesso di validare le prestazioni del nuovo pneumatico da bagnato di sviluppo. Nella concitazione dei pit stop, e in considerazione del fatto che l’unica vera sessione su bagnato è stata quella della Superpole, comprensibilmente buona parte dei piloti ha optato per la soluzione SCR1 di gamma con cui ha già esperienza, ma van der Mark ha scommesso sulla nuova specifica di sviluppo e il risultato gli ha dato ragione. Come auspicavamo, le migliorie introdotte nella mescola e nella carcassa hanno dato buon supporto nella guida limitando l’usura. Entrambe le soluzioni da bagnato si sono dimostrate comunque valide, anche in condizioni che sul finire di gara sono diventate estremamente difficili, tanto che la WorldSSP è stata cancellata. E’ un fine settimana con molte incertezze dovute al meteo e in un contesto dove l’interpretazione delle condizioni è così complicata siamo soddisfatti che le opzioni che abbiamo inserito in allocazione si stiano rivelando delle alleate per i team, lasciando loro la massima libertà di lavorare con le soluzioni che preferiscono dato che sono tutte valide alternative”, ha concluso Barbier.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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