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Ecomondo 2024, l’Italia al centro della transizione ecologica globale

RIMINI (ITALPRESS) – Taglio del nastro per la 27^ edizione di Ecomondo, la manifestazione internazionale sulla transizione green e sulla circular economy organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), che si tiene presso la Fiera di Rimini dal 5 all’8 novembre.
Presenti oltre 1.600 brand espositori, buyer da oltre 100 paesi, 72 organizzazioni, istituzioni e associazioni di settore a livello globale. Una superficie espositiva ampliata con due nuovi padiglioni per accogliere la domanda di presenza da parte di aziende e organizzazioni, che si incontreranno anche nell’ambito di un articolato programma di oltre 200 incontri e convegni.
Nell’aprire la cerimonia di inaugurazione, Maurizio Renzo Ermeti, Presidente IEG, ha sottolineato: “Oggi si inaugura un’edizione di Ecomondo da record: 166 mila metri quadrati di spazio espositivo, raggiunti grazie anche ai due nuovi padiglioni per 8.300 metri quadrati realizzati a tempo di record per rispondere alle richieste di questo evento e che fanno di Ecomondo 2024 la più grande manifestazione mai realizzata nella Fiera di Rimini. Come IEG non possiamo che andare orgogliosi di questo risultato. Nata nel 1997 con il nome di Ricicla, oggi Ecomondo è l’evento annuale leader nei settori della green and circular economy, occasione a livello nazionale e internazionale”.
Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini ha ricordato: “Ecomondo si conferma tra i principali appuntamenti in Europa dedicati alla filiera della green economy, tra gli asset di sviluppo centrali per il nostro Paese, una straordinaria occasione di confronto, di crescita e di innovazione ambientale. Una manifestazione che Rimini abbraccia con orgoglio, non solo mettendo a disposizione il suo sistema di accoglienza, ma partecipando attivamente con un calendario di appuntamenti ‘fuori salonè organizzati con Rimini Blue Lab, IEG e altri partner, che mira a portare Ecomondo anche fuori dagli spazi del quartiere fieristico, per coinvolgere e stimolare anche i non addetti ai lavori”.
“Ecomondo si conferma un appuntamento fondamentale per portare la sostenibilità al centro del dibattito pubblico non solo regionale, ma anche nazionale e internazionale – ha affermato Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna -. Gli eventi meteo estremi che hanno colpito suo malgrado anche l’Emilia-Romagna, hanno posto l’accento sulle conseguenze del cambiamento climatico per la vita delle comunità. Serve un cambio di rotta, un nuovo modello di sviluppo capace di fare del risparmio delle risorse naturali e della circolarità vere leve di crescita sostenibile. Si tratta di un approccio che la Regione ha fatto suo, insieme alle rappresentanze istituzionali, del lavoro e delle Università, con il Patto per il lavoro e per il clima. Un approccio che si fonda sul ruolo strategico dell’innovazione, delle migliori tecnologie e della ricerca, capaci di esplorare nuove frontiere e aprire nuove vie per raggiungere l’obiettivo imprescindibile che ci siamo posti, la decarbonizzazione prima del 2050”.
“Il programma di convegni, workshop ed eventi che anche quest’anno Ecomondo offre, pone questa manifestazione al centro della discussione internazionale sui temi più urgenti della transizione ecologica e delle soluzioni tecnologiche per la sua implementazione europea e internazionale – ha dichiarato Fabio Fava, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo -. Il Comitato Tecnico Scientifico, con il supporto di esperti e istituzioni come la Commissione Europea, l’European Environment Agency, la FAO, l’OCSE, continua ad essere di indirizzo verso le imprese del settore primario, secondario e terziario impegnate nella transizione, che si incontrano a Ecomondo, vero laboratorio di conoscenza e innovazione”.
Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese e Direttore Centrale per l’internazionalizzazione economica – Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, ha continuato: “La dimensione internazionale di Ecomondo incontra efficacemente le potenzialità delle aziende italiane protagoniste della transizione ecologica e digitale. Imprese in grado di portare sui mercati qualità e innovazione verso gli obiettivi globali di sostenibilità e di diventare risorsa per il percorso di altri Paesi nello scenario internazionale. Siamo orgogliosi di questo valore che l’Italia porta nel mondo, che a Ecomondo ha un importante luogo di incontro, confronto e nuove opportunità”.
A conclusione degli interventi, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, ha confermato: “Ecomondo è un osservatorio privilegiato sull’economia nazionale. Qui c’è l’Italia vincente della transizione ecologica, naturalmente rivolta alla decarbonizzazione, all’efficienza, all’uso ragionato delle risorse naturali, all’innovazione nella produzione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, su cui ci confronteremo alla vicina Cop29 abbiamo bisogno della grande energia che proviene dalla green economy italiana e da modelli vincenti come quelli del riciclo, che continueremo a difendere in ogni sede”.
Al taglio del nastro erano presenti Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di IEG, Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology Division IEG, Mauro Delle Fratte, Exhibition Manager Ecomondo.
A seguire, l’apertura della 13^ edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Europea. Il quadro aggiornato sui progressi e le sfide dell’Italia in settori chiave come decarbonizzazione, economia circolare ed efficienza energetica registra una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 6%, un Paese leader nell’economia circolare (3,6 euro di PIL per ogni kg di risorsa consumata), produzione biologica in crescita, ma anche sfide aperte, come il progressivo aumento del consumo di suolo e la mobilità sostenibile.

– Foto ufficio stampa Italian Exhibition Group –

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Assessori Pesce e Costalonga consegnano gagliardetto a titolari del Piper

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VENEZIA (ITALPRESS) – Gli assessori alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, e al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga, hanno consegnato ieri pomeriggio nella sede di Villa Querini, un gagliardetto a Matteo e Daniele Bigozzi, titolari dell’enoteca Piper di Zelarino. Padre e figlio, con il loro intervento, hanno permesso l’arresto in flagranza di reato di un malvivente straniero, già noto per altri furti sul territorio comunale: lo scorso 29 ottobre ha sfondato, con un tombino prima e con una bombola del gas poi, la vetrata del giardino esterno dell’enoteca.

Erano le 6 del mattino quando sul cellulare è suonato l’allarme a causa del tentativo di furto in atto che ha fatto si che i proprietari raggiungessero immediatamente la loro attività. Nel frattempo, grazie alle telecamere di videosorveglianza, i due uomini hanno potuto monitorare a distanza quello che stava succedendo all’interno del locale. Il malvivente accortosi delle telecamere di sorveglianza si è poi dato alla fuga, inseguito dai due titolari che nel frattempo avevano già allertato le forze dell’ordine che hanno arrestato il ladro dopo un breve inseguimento.
“Ringrazio di cuore Matteo e Daniele che, senza paura, hanno inseguito il criminale e hanno aiutato le Forze dell’Ordine nel loro lavoro – ha dichiarato l’assessore Costalonga – Sono convinto che le attività commerciali siano presidi di sicurezza che non devono essere demonizzate. Grazie alla presenza di locali aperti anche negli orari notturni, le strade diventano più sicure perchè si animano di persone, mantenendo lontana la criminalità.”

Dello stesso tono anche l’intervento dell’assessore Pesce che ha poi aggiunto: “Con questo riconoscimento, desideriamo esprimere la nostra gratitudine ai signori Bigozzi per il loro intervento decisivo che ha contribuito all’arresto di uno dei responsabili della recente serie di spaccate nel territorio di Mestre. Grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine e della Polizia locale, che hanno intensificato i servizi mirati, e alla preziosa collaborazione dei commercianti, sono stati arrestati i tre individui che nelle scorse settimane avevano preso di mira le vetrine di diversi locali. Questo presidio efficace del territorio, potenziato dal sistema di videosorveglianza, ha prodotto risultati concreti, rafforzando la sicurezza della nostra comunità. Desidero inoltre ricordare che abbiamo istituito un fondo di 100.000 euro per sostenere i commercianti e associazioni colpiti. Tale fondo consente di coprire fino al 50% delle spese per i danni subiti, con un contributo massimo di 2.000 euro”.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Bearman ospite del secondo episodio di “Box Box Box”

MILANO (ITALPRESS) – Oliver Bearman è uno dei più promettenti giovani talenti del motorsport e quest’anno ha già assaporato tre volte il gusto di correre coi “grandi” in un Gran Premio ma, al tempo stesso, è ancora impegnato nel campionato di Formula 2, l’ultimo passo prima di entrare appunto nel mondo della Formula 1. Nel secondo episodio di “Box Box Box”, on line da oggi sul canale YouTube di Pirelli, Ollie, che lo scorso fine settimana a San Paolo del Brasile ha disputato il terzo Gran Premio della sua carriera, il secondo con quella Haas di cui sarà titolare nel 2025, racconta come sta vivendo questa stagione così particolare, chi sono i modelli cui si ispira e qual è il suo sogno.
“Box Box Box” si articola su sei episodi, ognuno contraddistinto da un tema specifico (Velocità, Formazione, Dedizione, Tempo, Adrenalina, Sfida) che fa da fil rouge di una chiacchierata condotta da Tom Clarkson, uno dei più noti giornalisti e presentatori della Formula 1, in attività da quasi trent’anni, con alcuni fra i principali protagonisti della massima competizione automobilistica.
Oltre a quella con Bearman, l’episodio 2 (“Formazione”) include due interviste con personaggi che, pur stando dietro le quinte, sono una parte fondamentale e ormai storica del circus. Il primo è Bruno Michel, CEO di Formula 2 e Formula 3, l’uomo che ha visto passare attraverso i campionati da lui gestiti centinaia di aspiranti campioni – da Lewis Hamilton a Charles Leclerc, tanto per citarne un paio – e che spiega come sia cambiato nel corso degli anni il percorso di crescita dei giovani piloti e anche di chi, una volta, aveva giudicato in maniera errata. Il secondo è Ian Holmes, direttore dei Diritti Media di F1, la persona che gestisce da più di due decenni la diffusione televisiva e oltre di questo sport, ha seguito l’esplosione di un fenomeno come la serie “Drive to Survive” e ora la nascita del film “F1”, che vedrà nel 2025 Brad Pitt protagonista al volante di una vera monoposto sugli schermi cinematografici di tutto il mondo.
La prima puntata, che ha registrato circa un milione di visualizzazioni, ha visto protagonisti il tre volte campione del mondo della Oracle Red Bull Racing, Max Verstappen, il Direttore del FIA Single-seater Department, Nikolas Tombazis, e il Team Principal della McLaren F1 Team, Andrea Stella. Fra gli ospiti delle puntate successive, ascoltabili anche su Spotify, ci saranno anche Charles Leclerc, Mohammed Ben Sulayem, Stefano Domenicali, Valtteri Bottas, Christian Horner, Alex Albon, Gunther Steiner e altri volti noti e meno noti del paddock della Formula 1.
– Foto Ufficio Stampa Pirelli –
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Nestlè, entro 2026 volontariato aziendale retribuito per 450 dipendenti

ASSAGO (MILANO) (ITALPRESS) – Proseguire con le politiche di inclusione lavorativa di persone svantaggiate e coinvolgere entro il 2026 almeno 450 dipendenti in attività di volontariato aziendale retribuito. Questi sono solo alcuni degli obiettivi che il Gruppo Nestlè in Italia si pone all’interno del suo più ampio impegno per generare un impatto positivo nelle comunità in cui opera. Sforzi che sono sempre più riconosciuti e premiati, come dimostra il recente conferimento a Nestlè della medaglia di benemerenza “Il tempo della gentilezza” della Croce Rossa Italiana, per il supporto fornito all’Associazione durante l’emergenza Covid-19 attraverso una raccolta fondi e la donazione di prodotti alimentari.
Nestlè, spiega una nota, “è convinta che le aziende non siano soltanto soggetti a valenza economica, ma che abbiano la responsabilità e la straordinaria opportunità di poter fare la loro parte per migliorare il benessere e la vita delle proprie persone e delle realtà sociali in cui sono inserite”.
Il report “Il nido che condividiamo”, il primo Studio di Impatto Sociale di Nestlè realizzato in collaborazione con LUISS Business School e SCS Consulting, nasce proprio per misurare concretamente l’impatto sociale positivo creato dal Gruppo nel nostro Paese grazie alle sue attività e iniziative, focalizzandosi su cinque macro-aree: benessere delle persone del Gruppo Nestlè in Italia e delle loro famiglie, supporto alle comunità locali, educazione alimentare, salute e benessere nutrizionale, sicurezza sul lavoro. Dallo studio emerge che, complessivamente, nel 2023 il Gruppo Nestlè in Italia ha destinato oltre 3,5 milioni di euro in progetti e misure a impatto sociale.
“L’attenzione verso l’altro e, in particolare, verso i soggetti più fragili e svantaggiati rappresenta il fondamento dell’impegno sociale di Nestlè, che – continua la nota – punta ad aumentare la platea di volontari fra le sue persone, nella convinzione che donare il proprio tempo lavorativo e offrire supporto a chi ne ha bisogno sia una scelta di valore non solo per i singoli individui, ma anche per l’azienda. Le persone che partecipano a esperienze di volontariato aziendale sviluppano infatti alcune soft skills, quali una maggiore empatia e sensibilità verso l’altro, che le portano a rafforzare la loro capacità di lavorare in gruppo e a ridurre quindi la conflittualità. Allo stesso tempo, le attività di volontariato aziendale contribuiscono ad accrescere la motivazione e il legame tra dipendenti e impresa nella condivisione dei valori solidali, con benefici concreti anche sul business”.
Per questo, sono diverse le iniziative e i progetti di volontariato in vari ambiti che Nestlè sta portando avanti nel nostro Paese attraverso la collaborazione con realtà quali, solo per citarne alcune, Banco Alimentare, LILT, VIDAS e grazie anche al supporto della Emotional Community Volontariato, un gruppo di colleghi e colleghe (di genere, età e ruolo spesso molto diversi fra loro) che si riunisce per promuovere e stimolare le persone Nestlè a partecipare a iniziative, aziendali e non, di volontariato.
Il Gruppo Nestlè supporta anche associazioni ed enti benefici, come Banco Alimentare, attraverso donazioni di prodotti alimentari. Solo nel 2023 queste ultime hanno superato le 2mila tonnellate (+10% rispetto al 2022), pari a 41.610 carrelli della spesa, e si aggiungono alle donazioni di natura monetaria, per un totale (sempre lo scorso anno) di 2,2 milioni di euro (+65% rispetto al 2022).
Il forte impegno per il sociale di Nestlè ha spinto l’azienda anche all’adozione di politiche di inclusione lavorativa di persone con disabilità o rifugiati attraverso percorsi che consentano loro di imparare un mestiere, sviluppare nuove competenze e, allo stesso tempo, agevolare in maniera naturale l’inclusione, nonchè un nuovo modo di stare insieme. Il Gruppo ritiene infatti che “la diversità costituisca un tassello fondamentale per lo sviluppo di un business che sia davvero sostenibile, in grado di incidere positivamente non solo all’interno dell’azienda, ma anche sulla collettività. Per questo, Nestlè mira a responsabilizzare le sue persone sull’importanza del rispetto e dell’inclusione non solo sul luogo di lavoro, ma in ogni contesto sociale”.
“In Nestlè crediamo fermamente che il valore del nostro business non debba essere misurato solo in termini di performance economica, ma anche guardando all’impatto sociale che generiamo sulle comunità in cui siamo presenti. Per questo, ci impegniamo ogni giorno con iniziative concrete che puntano a migliorare la vita delle persone e a spronare i nostri collaboratori a fare la differenza – ha dichiarato Marco Travaglia, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Nestlè in Italia – Siamo convinti che la diversità costituisca un fattore vincente e, pertanto, lavoriamo per garantire pari opportunità a tutti, indipendentemente da genere, etnia, età e creare un ambiente in cui ogni voce venga ascoltata e valorizzata”.

– foto ufficio stampa Nestlè –
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Welfare, Mundys avvia “Equilibrium” per il benessere dei dipendenti

ROMA (ITALPRESS) – Un nuovo capitolo di welfare aziendale dedicato al benessere globale dei dipendenti: è “Equilibrium’, progetto avviato da Mundys, azienda internazionale di infrastrutture e mobilità che con 23.000 dipendenti opera in circa 30 Paesi e gestisce 5 aeroporti, circa 9.000 chilometri di autostrade e una serie di servizi digitali per la mobilità che semplificano gli spostamenti della vita quotidiana. Mundys ha da tempo intrapreso un innovativo percorso di valorizzazione delle proprie persone, costruendo una cultura organizzativa che guardi ai risultati (il “cosa”) unitamente al modo in cui questi vengono raggiunti (il “Come”).
L’approccio definito “human centric” è olistico e abbraccia ogni aspetto del vissuto aziendale, incluso il benessere organizzativo del lavorare in azienda, inteso come: modello di lavoro, sostegno alla salute psico-fisica, ricerca dell’equilibrio tra professione e vita privata.
Questo percorso si arricchisce di un nuovo capitolo: il progetto Equilibrium appunto, un’iniziativa che si aggiunge all’impianto di welfare via via sviluppato da Mundys e che mira a promuovere il benessere globale dei dipendenti. Il progetto è frutto delle sfide degli ultimi anni che invitano chi lavora in azienda a sapersi muovere nel cosiddetto “Vuca” (volatilità, incertezza, complessità, ambiguità) affrontando situazioni economiche e politiche in rapida e continua trasformazione, in cui la complessità sociale è una costante. Tutto questo richiede una capacità di continuo e naturale adattamento, competenza chiave
del vivere quotidiano e dell’abitare Mundys oggi, contando sulla contaminazione culturale, il confronto continuo tra tutti gli stakeholder e la capacità di lavorare insieme.
Un’analisi annuale attraverso la quale Mundys rileva il livello di ben-essere delle persone che lavorano in azienda, utilizzando i KHI, ovvero i Key human indicators, che, a differenza dei più noti KPI (Key performance indicators) per l’analisi dei processi aziendali, misurano la metrica umana. I risultati dell’indagine aiutano a comprendere come vengono gestite le emozioni e regolate nella relazione con l’altro, che livello di consapevolezza individuale e sociale ciascuno ha, quanto si sente parte dell’azienda, indagando le dimensioni di Relazione e Inclusione, Fiducia e Ingaggio, Responsabilità e Coraggio manageriale, Energia trasformativa, bilanciamento ed equilibrio tra agenda professionale e personale.
Per quanto alcuni interventi e strumenti professionali possano offrire le migliori condizioni nel condividere lo stesso spazio e lo stesso tempo in azienda il dipendente – in quanto individuo responsabile dei propri obiettivi, aspettative e scelte – è l’unico a poter indirizzare il suo percorso di crescita e consolidare la propria stabilità e maturità (personale e professionale). L’azienda può tuttavia affiancare il percorso di ognuno, dotandosi di strumenti in grado di promuovere il benessere psico-fisico delle proprie persone.
In particolare, Mundys ha concentrato il proprio impegno su diversi aspetti del vivere dentro fuori e l’azienda, tra cui: la
flessibilità; Mundys ha introdotto da diversi anni un modello di lavoro “ibrido” in cui si ha la possibilità di pianificare giornate di lavoro da remoto per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Questa flessibilità, che sostiene l’equilibrio personale ma anche l’impegno all’agenda di sostenibilità, per la riduzione di emissioni di CO2, non manca di valorizzare il lavoro in presenza che rappresenta il legame più forte e costante della condivisione di idee, emozioni e della creazione di reti organizzative; un check up annuale che prevede 16 visite – tra cui una con il medico nutrizionista per definire un percorso di ri-educazione alimentare, partendo dall’analisi di alcuni indicatori (ormoni) del benessere di quel momento: melatonina: responsabile della regolazione ciclo sonno-veglia, per indicare la qualità del riposo e la regolarità del sonno; cortisolo: regolatore della pressione arteriosa e del sistema immunitario; testosterone: funzionale alla produzione di globuli rossi, per regolare l’umore, le funzioni cognitive e mantenere la massa muscolare; omocisteina: indicatore della salute cardiovascolare e/o dell’eventuale carenza di acido folico e vitamine; DHEA: responsabile del corretto funzionamento del sistema nervoso, e del mantenimento del metabolismo osseo; un monitoraggio della postura in ufficio con il supporto di uno Posturologo che analizza i “vizi posturali” e suggerisce esercizi correttivi personalizzati; integrazione, all’interno dei Food Corner (aree già esistenti negli uffici di Mundys), di alimenti che abbiano una funzione di integratori naturali, per nutrire il benessere quotidiano e allenare un’educazione alimentare; un invito “formale” attraverso la registrazione della voce “Walk out” – disponibile nel sistema presenze dell’azienda – di un intervallo della pausa pranzo dedicato a una passeggiata per rigenerare mente e corpo al di fuori dell’edificio aziendale, all’aperto e nelle città e comunità in cui l’azienda lavora.
Il piano welfare aziendale prevede una serie di misure volte a supportare i dipendenti e i loro familiari. Alcuni esempi: i rimborsi spese per la propria istruzione e quella della famiglia, dai livelli prescolari fino agli studi universitari e post-laurea, inclusi i corsi di formazione continua. In più, il piano copre le spese per l’acquisto dei libri scolastici, attività extrascolastiche quali campus estivi e vacanze studio, nonchè corsi di lingua e informatica. Sono previsti indennizzi anche per servizi di baby-sitting e assistenza agli anziani. Inoltre, il piano prevede anche buoni acquisto utilizzabili per attività culturali e sportive. Tutti i lavoratori possono usufruire anche di una polizza sanitaria, estendibile ai familiari e di una polizza vita. Tra le numerose iniziative promosse a favore della mobilità sostenibile, è garantito l’abbonamento annuale dei mezzi pubblici utilizzati per raggiungere le sedi di lavoro di Roma e Milano e di un parco auto full electric.
In ambito Formazione, negli ultimi 3 anni il Gruppo ha investito in oltre 1,6 milioni di ore di formazione per il personale con un focus sulla costruzione di quelle competenze che aiutano a restare competitivi in un mondo che evolve velocemente – ne sono un esempio le oltre 100.000 ore di formazione in materia di sostenibilità erogate al senior management del gruppo che è chiamato a guidare la transizione verde, digitale e sociale del nostro business, così come le prime sessioni pilota in ambito GenAI per formare i dipendenti su come usare questa nuova tecnologia nell’agenda di lavoro quotidiana.
Il modello di We Economy, che Mundys applica da 3 anni, è basato su equità retributiva e accessibilità a percorsi di crescita e sviluppo.
Oggi, nella Capogruppo a tutti sono riconosciute forme organizzative e retributive trasparenti, eque e inclusive.
Il modello “We Economy” – è stato pensato per creare un’organizzazione connotata dall’ampia condivisione delle responsabilità e delle opportunità, in questo modo, la retribuzione di ogni dipendente è strutturalmente formata da 3 elementi ordinari: lo stipendio, la remunerazione variabile e i piani di welfare integrativi. La Capogruppo ha completato il percorso di eliminazione di qualunque differenziale retributivo tra dipendenti di genere maschile e femminile, che ricoprono le medesime posizioni o posizioni dello stesso livello organizzativo. Questo su tutte le componenti della remunerazione, sia monetaria (fisso, variabile), sia in natura (benefits).
A livello di Gruppo, Mundys ha l’impegno di colmare entro il 2030 il divario retributivo di genere.
Fanno parte della We Economy anche gli stessi strumenti di accessibilità a percorsi di ascolto, formazione e sviluppo per il Gruppo.
Liberare il potenziale delle persone che lavorano per le aziende di Mundys è un obiettivo della strategia della Capogruppo, che intende costruire una talent factory (fabbrica di talenti), incoraggiando e sponsorizzando percorsi di carriera nazionali e internazionali tra le proprie aziende operative, favorendo una contaminazione culturale che porti valore, confronto e scambio nelle organizzazioni.
E’ oramai parte dell’azienda il modello di cittadinanza attiva per cui tutti i dipendenti di Mundys, che intendono offrire il loro impegno nell’ambito del terzo settore, possono usufruire fino a 10 giorni retribuiti per collaborare con associazioni, enti e istituti che svolgono attività benefiche caritatevoli, assistenziali, sociali, religiose, artistiche, culturali, sportive e ambientali.
L’accordo è stato sottoscritto con tutte le principali rappresentanze sindacali del settore e crea un’opportunità di azione concreta dei dipendenti e di vicinanza e integrazione tra Mundys, la società civile e le comunità in cui opera. L’iniziativa si configura, inoltre, come un’occasione per arricchire la sensibilità e le attitudini proprie del mondo non profit divenute ormai sempre più preziose e importanti, oltre che di grande rilevanza sociale: tenacia e concretezza, identità e diversità, apertura e inclusione, relazione e solidarietà, vicinanza e reciprocità, individualità e comunità.
I progetti di sostegno all’Ucraina e all’Emilia Romagna degli ultimi due anni sono le pagine più significative dei contributi umanitari dei dipendenti di Mundys.
Le linea guida sulla Diversità, Uguaglianza e Inclusione (DE&I) hanno la finalità di: favorire e promuovere una cultura della diversità, valore fondativo del concetto di uguaglianza e inclusione, che Mundys sostiene nel proprio modello di fare impresa; garantire a ciascun dipendente uguali condizioni ed opportunità, senza distinzioni di età, sesso/genere e identità di genere, orientamento sessuale, etnia/cultura, religione, condizione fisica e disabilità, condizione economica, opinione politico-sindacale e altro; informare tutti i lavoratori sui diritti e sui doveri per la prevenzione e la rimozione di ogni comportamento discriminatorio, per la promozione di un clima di lavoro che assicuri il rispetto della dignità di ciascuno; a oggi, le donne che ricoprono le circa 1700 posizioni manageriali nel gruppo sono circa il 31% e Mundys ha l’ambizione di continuare a promuovere la rappresentanza di genere a tutti i livelli nell’organizzazione, a partire da quelli manageriali dove almeno 1 manager su 3 deve sarà una donna entro il prossimo triennio.
Con le recenti emissioni di Sustainability-Linked Bond per oltre 1 miliardo di euro, Mundys ha confermato il suo forte impegno a integrare la sostenibilità nella propria strategia di finanziamento: oggi il 100% del i debito e linee di credito della capogruppo sono collegate e indicatori ESG. I tassi d’interesse aumentano o diminuiscono in base ai progressi che il Gruppo realizza sugli obiettivi ambientali e sociali, misurati da tre indicatori di performance, tra cui i progressi nella pari opportunità di genere nei ruoli manageriali, gli altri sono relativi alla decarbonizzazione delle proprie fonti energetiche e alla velocità di transizione verso l’energia elettrica verde.
“La ricerca di un equilibrio tra corpo, mente ed emozioni è possibile. Il progetto Equilibrium nasce per sostenere il benessere dei dipendenti – afferma Maria Sole Aliotta, Human Resources Director di Mundys -. Ogni anno, attraverso indagini approfondite sul benessere, raccogliamo dati preziosi per comprendere le esigenze dei lavoratori e per migliorarne la qualità di vita. Da tempo Mundys opera con un approccio che guarda al benessere della persona a 360° per offrire un ambiente di lavoro equilibrato e attento alle esigenze personali di ciascuno di noi: – salute (prevenzione con check-up annuale che include specifiche analisi su ormoni del benessere e che copre anche i famigliari del dipendente) – benessere digitale con diritto alla disconnessione – benessere psichico con piano di welfare aziendale che offre fra i vari servizi (per famiglie, educazione, assistenza, attività sportive, viaggi) anche counseling psicologico e coaching”.
“Questa iniziativa fa parte del più ampio impegno di Mundys sul fronte ESG: in questo caso, particolare attenzione è dedicata agli aspetti sociali della nostra comunità lavorativa”, conclude Aliotta.

– foto ufficio stampa Mundys –
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Colite Ulcerosa, al via campagna “Io Esco” di Alfasigma e Amici Italia

BOLOGNA (ITALPRESS) – “La vita là fuori è più bella. E si vede”. Spesso le persone che combattono ogni giorno con le sfide di una patologia cronica, debilitante e stigmatizzante quale la colite ulcerosa (CU), vivono all’ombra di sintomi e segni che condizionano negativamente la loro quotidianità. Una patologia che interessa 5 milioni di persone al mondo e che in Italia si prevede possa raggiungere un’incidenza di oltre 331mila casi nel 2025. Si manifesta soprattutto nei giovani adulti, influenzando in modo significativo la loro vita sociale e lavorativa ed è con l’obiettivo di aiutarli a raggiungere una maggiore consapevolezza nella gestione della patologia, che Alfasigma promuove la campagna Colite Ulcerosa – IO ESCO.
In collaborazione con AMICI Italia, Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, e con il patrocinio della società scientifica IG-IBD, The Italian Group for the study of Inflammatory Bowel Disease, la campagna si pone l’obiettivo di offrire ai pazienti strumenti concreti per migliorare la gestione della patologia e la qualità di vita, attraverso un mix di canali digitali, facilmente accessibili da ogni device elettronico, ed eventi in presenza, favorendo un dialogo aperto e trasparente con clinici esperti.
Se da un lato, infatti, la Colite Ulcerosa è una patologia sempre meglio compresa e gestita, dall’altro, buona parte del peso necessario per garantire una qualità di vita accettabile è a carico della volontà, dell’impegno e dei percorsi individuali intrapresi dai pazienti, che devono e possono essere formati per affrontare al meglio la patologia e le sue sfide. Per questo, è fondamentale fornire loro informazioni chiare e pratiche su aspetti cruciali della vita di tutti i giorni quali l’alimentazione, la sfera sessuale e relazionale e anche sull’impatto sociale e psicopatologico legato alla patologia.
Commenta Massimo Fantini, Segretario Generale IG-BD “Oggi incontriamo spesso due tipi di pazienti: da un lato la persona che non crede più che potrà curare la Colite Ulcerosa, e si arrende ad una vita con molte limitazioni. Dall’altro c’è invece chi comincia a stare meglio grazie alle cure e quindi pensa di poter smettere la terapia”. “In entrambi i casi – conclude Fantini – è necessario formare i pazienti al controllo della patologia, perchè siano sempre a bordo del percorso e aiutarli a mantenere un buon livello di cooperazione con il medico”.
La campagna si sviluppa attraverso una serie di strumenti e iniziative sia online che in presenza. La parte integrante dell’iniziativa, è composta da tre eventi locali gratuiti organizzati presso altrettanti ospedali specializzati anche nella cura della Colite Ulcerosa, durante i quali i pazienti, insieme a famigliari e amici, avranno l’opportunità di dialogare direttamente con clinici esperti e l’associazione pazienti AMICI.
Un sito web dedicato https://www.coliteulcerosa-ioesco.it/ e una pagina Instagram https://www.instagram.com/ioesco1/ offrono approfondimenti e consigli utili.
Inoltre, è stato realizzato un video di campagna https://www.coliteulcerosa-ioesco.it/ pensato appositamente per i social media con l’obiettivo di coinvolgere la comunità e aumentare la consapevolezza sul tema trattato. A supporto di tutto questo, verrà distribuita anche una guida pratica (scaricabile) dove il paziente troverà informazioni sui sintomi, percorsi, diritti, stili di vita, e dove potrà prendere nota di dubbi, difficoltà, progressi da condividere con il proprio medico. L’obiettivo è aiutare il paziente a compilare il proprio piano di azione di gestione della CU grazie alla conoscenza e al dialogo con il medico e il team multidisciplinare.
“La colite ulcerosa è una sfida quotidiana, non solo per il paziente ma anche per le persone che si prendono cura di lui/lei, ma con il giusto supporto e una rete di persone informate e solidali, i pazienti possono vivere appieno la propria vita, senza rinunce – commenta Salvo Leone, Direttore Generale AMICI, Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino – Con la campagna ‘IO ESCO’, vogliamo incoraggiare ogni paziente a uscire dall’ombra della malattia, a prendersi cura di sè con fiducia e a costruire una nuova normalità, senza barriere invisibili. La collaborazione con Alfasigma e il supporto di IG-IBD ci permette di offrire strumenti concreti, informazione chiara e un sostegno autentico: perchè vivere con la colite ulcerosa non significa più vivere limitati. Questa è una chiamata al coraggio e alla consapevolezza, affinchè ogni paziente possa dire con determinazione: ‘Io esco!'”.
“Grazie alla collaborazione con specialisti e associazioni di pazienti, ci impegniamo a sviluppare un dialogo con tutti gli stakeholder per contribuire concretamente all’innovazione nella gestione della patologia, obiettivo che stiamo perseguendo con questa prima campagna italiana, unica nel suo genere – sottolinea Marco Castino, General Manager Alfasigma Italia -Da oltre 75 anni, infatti, Alfasigma si dedica con passione al miglioramento della qualità di vita dei pazienti. La nostra missione è guidata dalla volontà di offrire risposte concrete ai bisogni insoddisfatti dei pazienti, e il nostro impegno nella colite ulcerosa ne è un chiaro esempio”.
La campagna IO ESCO include tre eventi in presenza, progettati per offrire ai pazienti una panoramica completa sulla gestione della Colite Ulcerosa. Durante questi incontri, i partecipanti potranno dialogare con gli esperti in Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) degli Ospedali coinvolti e ascoltare testimonianze, raccogliere informazioni pratiche e utili nel quotidiano per migliorare la gestione della patologia. Ogni evento prevede sessioni interattive e momenti di confronto diretto con i relatori e si concluderà con un momento dedicato alle tecniche di respirazione per migliorare la gestione dello stress e il rilassamento.
Gli eventi, a ingresso libero e gratuito, si terranno presso i seguenti ospedali, specializzati anche nella diagnosi, trattamento e gestione della Colite Ulcerosa: Ospedale Cisanello di Pisa, sabato 9 novembre, dalle 9 alle 13; IRCCS “S. De Bellis” Castellana Grotte (Centro Congressi), sabato 23 novembre, dalle 9 alle 13; Spedali Civili di Brescia (Sala Montini), sabato 7 dicembre, dalle 9 alle 13.

– foto ufficio stampa Alfasigma –
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Consorzi Cobat: il sistema diventa più forte

RIMINI (ITALPRESS) – A Ecomondo, i Consorzi Cobat raccontano la loro nuova era. Proseguendo il cammino ultradecennale nella costruzione di un sistema multi-filiera e multi-consortile, oggi, accanto ai Consorzi di filiera legati ad alcuni dei comparti maggiormente strategici per il nostro Paese, entra in campo un nuovo player.
All’interno di un sistema tanto ampio è nata, infatti, l’esigenza di un soggetto di raccordo delle diversità, con ruoli di coordinamento e gestione. Così, Consorzi Cobat non racconta più solo l’insieme dei cinque consorzi di filiera, ma diventa anche il nome di un sesto consorzio che ha compiti organizzativi, a supporto dell’intero sistema.
A Ecomondo 2024, dal 5 all’8 novembre a Fiera di Rimini, i Consorzi Cobat si schierano al gran completo, per accogliere e guidare i Produttori e Importatori nella gestione dei propri prodotti giunti a fine vita. Batterie e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, pneumatici, materiali compositi e prodotti tessili sono le filiere presidiate, accompagnando le Aziende – che immettono prodotti nel mercato italiano – nella corretta gestione del fine vita.
I Consorzi Cobat aiutano le Imprese ad orientarsi nello scenario normativo e mettono a disposizione dei propri soci un portale digitale in grado di tracciare il rifiuto, rendendo più semplice tutti gli adempimenti burocratici. Infine, i percorsi di consulenza e formazione dedicati possono fare la differenza e trasformare l’onere di gestire il fine vita, in un’opportunità di crescita sostenibile.
Ogni prodotto a fine vita qui trova una nuova casa: questo il claim scelto per connotare la presenza dei Consorzi Cobat a Ecomondo che utilizza l’immagine della casa per descrivere l’accoglienza che viene riservata ai Produttori e Importatori. Del resto, l’obiettivo è quello di sempre: permettere alle Aziende di entrare da protagoniste nel mondo dell’economia circolare. Inoltre, l’identità visiva rinnovata che eredita lo storico logo Cobat arricchendolo di un segno grafico, a ricordo delle icone che caratterizzano i loghi dei consorzi di filiera, sta a rappresentare un “sistema contenitore”, in grado di mantenere, nella sua natura plurale, le specificità delle singole componenti.
-foto ufficio stampa Cobat –
(ITALPRESS).

Maxi sequestro di armi e droga nel Reggino, denunciate 6 sorelle

REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – I Carabinieri di Saline di Montebello Jonico in collaborazione con lo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria hanno scoperto un imponente arsenale e una rilevante quantità di cocaina pronta per essere immessa nelle piazze di spaccio. Le ricerche si sono concentrate su due terreni distinti: uno abbandonato e privo di recinzioni, e un altro di proprietà di sei sorelle, successivamente denunciate per detenzione abusiva di armi e sostanze stupefacenti.
L’intervento ha portato alla scoperta di armi da guerra e munizioni nascoste in condizioni che ne preservassero l’efficacia operativa ed anche droga. Nello specifico, sono stati sequestrati un fucile automatico AK-47 Kalashnikov con matricola punzonata, corredato di due serbatoi vuoti; tre pistole, di cui due con matricola abrasa, e tre fucili, di cui due con matricola punzonata; oltre 500 cartucce di vari calibri, incluse alcune da guerra; circa 500 grammi di cocaina pura, destinata al mercato nero, per un valore stimato di circa 150 mila euro; due bilancini di precisione utilizzati per la suddivisione della cocaina in dosi.
Gran parte del materiale era occultato in tubi dell’acqua e strutture in legno dismesse simili a pollai, accuratamente avvolto in buste di cellophane e riposto in custodie, a dimostrazione di un sofisticato sistema di occultamento studiato per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine.
In un terreno in stato di abbandono, i Carabinieri hanno inoltre rinvenuto 200 grammi di tritolo con innesco e un ordigno artigianale tipo “bomba carta” del peso di 1,2 chili, entrambi nascosti all’interno di un tubo di ferro sepolto sotto terra e pietrisco. Tra il materiale sequestrato in quest’area c’erano anche tre pistole, una delle quali era nascosta all’interno di un calzino, un fucile sovrapposto calibro 20 e altre 165 cartucce di vari calibri.
Il materiale esplosivo e l’ordigno artigianale sono stati fatti brillare sul posto dagli artificieri antisabotaggio del Comando Provinciale di Reggio Calabria, garantendo la massima sicurezza. L’intero arsenale e le sostanze stupefacenti sono stati posti sotto sequestro penale e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per consentire approfondimenti balistici e tecnico-scientifici. Per le armi, in particolare, si procederà a verifiche volte a stabilire l’eventuale provenienza da episodi delittuosi o furti.
– foto ufficio stampa Carabinieri –
(ITALPRESS).