Senza categoria

Leader del centrodestra hanno rinnovato il patto di coalizione

ROMA (ITALPRESS) – “Si è svolto oggi un vertice del centrodestra a cui hanno preso parte Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi.
I leader hanno rinnovato il patto di coalizione, garanzia di efficacia e concretezza dell’azione di governo. Un bilancio positivo sostenuto da dati macroeconomici incoraggianti, a partire dal buon andamento della crescita dell’occupazione.
È stata ribadita l’unità della coalizione e sono determinati a continuare il lavoro avviato per tutta la legislatura, portando a compimento le riforme messe in cantiere e attuando il programma votato dai cittadini”.Lo riferisce una nota congiunta del centrodestra. “Anche per questo la prossima legge di bilancio, come le precedenti – prosegue la nota-, sarà seria ed equilibrata, e confermerà alcune priorità come la riduzione delle tasse, il sostegno a giovani, famiglie e natalità, e interventi per le imprese che assumono.
Totale sintonia su tutti i dossier, a partire dalla politica estera. Soddisfazione per la rinnovata autorevolezza e affidabilità dell’Italia nello scenario globale, come ribadito anche dal successo della presidenza italiana del G7, e condivisione sulla crisi in Medio Oriente e sulla posizione del governo italiano relativamente alla guerra in Ucraina.
Da trent’anni il centrodestra conferma la propria solidità e compattezza, con la capacità di trovare sempre la sintesi tra le diverse identità che lo compongono e dare risposte ai cittadini”.
foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Conference: Lask, Apoel e San Gallo rivali della Fiorentina

MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Gli austriaci del Lask, i gallesi del The New Saints e i ciprioti del Pafos di scena al “Franchi”; in trasferta le sfide ai ciprioti dell’Apoel, i portoghesi del Vitoria SC e gli svizzeri del San Gallo. Superato solo ai rigori il play-off contro gli ungheresi della Puskas Akademia, la Fiorentina conosce nel sorteggio di Montecarlo quelle che saranno le rivali nella nuova Conference League. Come per Champions ed Europa League, la terza delle competizioni Uefa vedrà una fase campionato, con classifica unica, a 36 squadre ma con 6 gare a testa anzichè 8, tre davanti al proprio pubblico e tre fuori. Le prime otto classificate passano direttamente agli ottavi di finale; le squadre classificate dal nono al ventiquattresimo posto disputeranno gli spareggi per la fase a eliminazione diretta e le vincenti accederanno agli ottavi. Da quel momento in poi si procede con la classica fase a eliminazione diretta. Si parte con la prima giornata il 3 ottobre, ultimo turno il 19 dicembre.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Ue, Crosetto “Confronto proficuo con Borrell su temi difesa”

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Con Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Josep Borrell, confronto molto proficuo su delicata situazione internazionale. Concordata necessità ulteriore incontro informale tra tutti i Ministri della Difesa dell’EU per approfondire tema Difesa Europea ed Ucraina”. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto alla Riunione Informale dei Ministri della Difesa dell’UE.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

Europa League: Eintracht e Tottenham per Roma, Porto e Ajax per Lazio

MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Eintracht Francoforte, Braga,
Dinamo Kiev e Athletic Bilbao da affrontare all’Olimpico;
Tottenham, Az Alkmaar, Union Saint-Gilloise ed Elfsborg in
trasferta: queste le avversarie della Roma nella nuova Europa
League disegnata dal sorteggio effettuato a Montecarlo. La Lazio, da parte sua, se la vedrà con Porto, Real Sociedad, Ludogorets e Nizza all’Olimpico; lontano dalla Capitale invece le sfide con Ajax, Braga, Dinamo Kiev e Twente. Come già visto per la Champions, da questa stagione la seconda delle competizioni Uefa si svolgerà con una fase campionato, con classifica unica, che coinvolgerà 36 squadre, ciascuna delle quali giocherà 8 gare, 4 in casa e 4 fuori. Si comincia con la prima giornata programmata fra il 25 e il 26 settembre, ultimo turno il 30 gennaio 2025. Le prime otto classificate passano direttamente agli ottavi di finale; le squadre classificate dal nono al ventiquattresimo posto disputeranno gli spareggi per la fase a eliminazione diretta e le vincenti accederanno agli ottavi. Da quel momento in poi si procede con la classica fase a eliminazione diretta. Eliminate tutte le altre.
– foto Image –
(ITALPRESS).

Regata storica, in Canal Grande si rinnova la festa della voga alla veneta

0

VENEZIA (ITALPRESS) – Venezia rinnova il tradizionale appuntamento con la Regata Storica. Domenica il Canal Grande torna a risplendere con l’evento conclusivo della stagione remiera, uno degli appuntamenti più sentiti dalla comunità veneziana, una vera e propria “festa della voga alla veneta” che vede sfidarsi a colpi di remo le diverse categorie in gara. A pochi giorni dalla scomparsa del grande campione del remo, Palmiro Fongher, la Regata sarà dedicata in suo ricordo: l’amministrazione comunale, su indicazione del sindaco Luigi Brugnaro, ha infatti predisposto un alzaremi in suo onore, oltre a un minuto di silenzio. Inoltre, i gondolini saranno listati a lutto.
Dopo i disnar e la benedizione dei gondolini che hanno preceduto l’evento nei giorni scorsi, la giornata di domenica si aprirà, a partire dalle ore 15.30, nel segno del corteo storico che rievoca l’accoglienza riservata nel 1489 a Caterina Cornaro, sposa del Re di Cipro, che ha rinunciato al trono a favore di Venezia.
Organizzato da Vela Spa per conto del Comune di Venezia, il corteo riempie di colori il canale più famoso del mondo grazie alla sfilata di decine di imbarcazioni addobbate, come le tradizionali bissone, la Serenissima, la Nettuno, la Dogaressa con gondolieri e figuranti in costume.
Presenti anche gli equipaggi misti che oggi pomeriggio si contenderanno la Coppa Marco Polo, una sfida tra la squadra delle Università veneziane e quella della città gemellata cinese di Suzhou per celebrare il 700° anniversario della morte del famoso mercante e viaggiatore.
A solcare le acque della principale arteria di Venezia ci saranno decine di ammiraglie del corteo sportivo delle associazioni remiere cittadine, vestite con le divise sociali.
“Abbiamo perso un altro grande campione oltre che una persona limpida e schietta – dichiara Giovanni Giusto, consigliere delegato alla Tutela delle tradizioni – la Regata sarà una festa in suo onore, con l’augurio che i giovani che si approcciano alla voga facciano tesoro del suo esempio”.
A partire dalle ore 16.00, prenderanno avvio le competizioni nelle diverse categorie, dai piccolissimi ai campioni del remo con una grande novità: l’istituzione, quest’anno, della categoria delle “Giovanissime” (dedicata alle ragazze nate tra il 2005 e il 2010) che, anziché passare direttamente dalla categoria delle maciarele a quella più impegnativa delle campionesse, possono ora avere la possibilità di rimanere legate alla voga agonistica veneziana durante un periodo di transizione, tra i 14 e i 18 anni.
La prima regata a dare avvio alle competizioni sarà quella delle “Maciarele e delle Schie”, su mascarete a due remi nelle categorie: Maciarele Senior (fino a 14 anni), Schie (fino a 10 anni) e Maciarele Junior (fino a 12 anni).
Seguiranno, alle 16.30, la regata delle “Giovanissime” su mascarete a due remi e, alle 16.50 la regata dei “Giovanissimi su Pupparini a due remi”.
Alle 17.10 le protagoniste saranno le caorline a sei remi e alle 17.40 sarà la volta delle “Donne su Mascarete a due remi”.
Grande attesa, infine, per la competizione più combattuta, nonché conclusiva della giornata, ossia quella dei “Gondolini a due remi”, alle 18.10, la più agguerrita di tutta la manifestazione e considerata la “Formula 1” del remo.
Inoltre, si potrà assistere alla diciannovesima edizione della “Sfida remiera internazionale delle università” su galeoni a otto remi, organizzata dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con l’Università Iuav e il CUS Venezia.
Oltre agli equipaggi misti delle università veneziane Ca’ Foscari e Università Iuav di Venezia, gareggeranno l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, University of Warwick e il Politecnico federale di Zurigo ETH Zürich. Ad intrattenere il pubblico assiepato lungo le rive, a partire dalle ore 16, la Banda di Tessera davanti alla Stazione di Venezia Santa Lucia.
La giornata, come di consueto, sarà trasmessa in diretta tv su Rai 2 dalle ore 17.15, in streaming su RaiPlay e in DAB su Venezia Channel, con diretta social sui profili del Comune e sulla pagina Facebook della Regata Storica di Venezia.

– Foto: ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

Elly Schlein “Destra settaria, disfano misure giuste”

ROMA (ITALPRESS) – La priorità per l’autunno “non ho dubbi, è la questione sociale”. Così, in una intervista a la Repubblica, la segretaria del Pd Elly Schlein, sottolineando che “sarà un autunno militante, come già lo è stata l’estate. Il governo sta mettendo le mani avanti perchè non ha idea di come far ripartire il Paese”. “Si parla di altri tagli all’indicizzazione delle pensioni – aggiunge -. Hanno completamente stravolto opzione donna: trentamila esodate stanno aspettando un segno di vita dal governo. Cinque milioni di lavoratori sono in attesa del rinnovo del contratto. Bisogna spingere sui rinnovi, a partire dal pubblico”. “E’ un governo settario. Quando una misura funziona ma non c’è la loro firma puntano a stravolgerla, per piantare una propria bandierina. L’hanno fatto anche col fondo per l’affitto e col Pnrr”, sottolinea Elly Schlein, facendo riferimento all’assegno unico. “Ha semplificato la frammentazione dei sussidi precedenti – aggiunge -. Va rafforzato, non indebolito”. “Sarebbe sbagliato minarne la dimensione universalistica – commenta -. Il Pd si era fortemente battuto per approvarlo, e lo difenderemo con tutte le nostre forze”. In merito al salario minimo, prosegue la leader del Pd “continuiamo a raccogliere le firme per riportare in Parlamento la proposta che il governo ha messo sul binario morto, voltando le spalle a tre milioni e mezzo di lavoratrici e di lavoratori che sono poveri anche se lavorano”. E per quanto riguarda i dati sull’occupazione “il governo – dichiara – sbandiera dei dati senza dire la verità. E cioè che tanto di quel lavoro è precario o part-time involontario e non assicura un salario dignitoso per fare la spesa”. Sul caro vita il centrodestra “non ha fatto nulla. Sta per cominciare la scuola e le famiglie si ritroveranno a contare le matite e i quaderni che possono permettersi di acquistare”. E alla domanda sul perchè il Pd fa fatica nell’Italia profonda, risponde: “Cambierà. E’ tutta l’estate che la giriamo e continueremo a farlo. E’ un pezzo di Paese che sta soffrendo lo spopolamento. Sono Comuni che hanno bisogno di politiche mirate”. La ricetta è “portare i servizi, perchè se la vita è troppo scomoda la gente scende a valle. E opportunità economiche attraverso la fiscalità agevolata”.
Lo spopolamento sembra inarrestabile, eppure “i trend si possono invertire – spiega -. Ma lo sa che in Emilia-Romagna e in Toscana grazie all’uso dei fondi europei si abbattono i costi dei nidi per le famiglie economicamente svantaggiate? Un vero supporto alle famiglie, al di là della vuota retorica di questo governo”. “Investire sui nidi significa ridurre le disuguaglianze tra bambini e fa aumentare l’occupazione femminile – dice -. Abbiamo uno dei tassi di occupazione femminile più basso d’Europa, e il più basso al Sud. Non è insopportabile?”.
Poi, sulla manovra “non sappiamo nulla delle intenzioni del governo. Ma c’è qualcosa di più grave. La totale opacità sul piano fiscale di medio termine: il governo deve presentarlo entro il 20 settembre. Sono le intenzioni per la ripresa dei prossimi sette anni. Non meritava un’ampia riflessione con le parti sociali, con la società civile, con le opposizioni? E invece stanno tenendo tutto sottotraccia”. “Li vedo molto divisi – aggiunge Elly Schlein -. Sull’autonomia. La raccolta di firme è stata un grande successo. Sulla cittadinanza. Sulla giustizia”. “Mi sembrano più impegnati a dividersi sulle questioni identitarie che a governare – sottolinea -. Parlano d’altro.
Nella fase più calda del conflitto in Medio Oriente discutevano delle regole del Comitato olimpico. E’ ridicolo”.
Poi, un accenno alle regionali in Liguria: “Abbiamo appena messo in campo coalizioni attorno a candidati competitivi in Emilia Romagna e in Umbria. Sono fiduciosa che troveremo una soluzione a breve anche per l’importante sfida in Liguria”. Sulla possibilità che Conte e Renzi possano coesistere: “Le alleanze non si fanno da nome a nome, ma da tema a tema – commenta -. Dobbiamo fare fronte unito per le nostre battaglie: sanità, lavoro povero, scuola, congedi paritari. Questo è il nostro metodo. Anche contro le cose che non ci piacciono, tipo l’autonomia differenziata. Ma soprattutto dobbiamo avere chiaro che l’avversario da battere è la destra. Per farlo gli italiani vogliono sapere qual è la nostra idea di società. Cosa faremo quando andremo al governo”. Ed infine, alla domanda se si fida di Tajani sullo Ius scholae, risponde: “Per noi chi nasce o cresce in Italia è italiano. Abbiamo già presentato una mozione e siamo aperti a un confronto di merito, anzitutto con le reti che si sono sempre battute per questa riforma attesa da decenni. Si parla spesso di loro, noi vogliamo parlare con loro. Quelle aspettative non vanno più deluse. Finora non abbiamo visto proposte concrete, valuteremo. Non va dimenticato che è lo stesso governo che sta rendendo sempre più difficile salvare le persone che arrivano via mare”.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Sala “L’Autonomia è un danno anche per il Nord del Paese”

MILANO (ITALPRESS) – “Ha raggiunto il quorum di firme la proposta di referendum per abrogare la legge sull’autonomia differenziata, elaborata dal ministro Calderoli e approvata dalla maggioranza lo scorso giugno. Vedremo il parere della Corte costituzionale, ma intanto va evidenziato che, nel giro di soli due mesi dall’approvazione della legge, già più di mezzo milione di italiane e italiani avanzano la richiesta di un referendum che si pone l’obiettivo di bocciare la riforma, a dimostrazione di quanto questo tema sia sentito in tutto il Paese”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in una lettera al “Corriere della Sera”.
“Il ministro Calderoli – aggiunge – ha sostenuto qualche giorno fa che il referendum abrogativo spaccherebbe il Paese tra Nord e Sud. Un’affermazione paradossale, per due motivi: è questa profonda e squilibrata Autonomia che semmai aumenta il divario tra Regioni e aree dell’Italia; e non è nè scontato nè vero che il Nord del Paese approvi una riforma così sperequata, come invece spera il suo autore. Da sindaco di Milano, vorrei esprimere e motivare la mia contrarietà rispetto a questo disegno legislativo, che ritengo iniquo sotto più punti di vista”.
“Ci tengo a sottolineare – spiega Sala – che la mia non è affatto una posizione ideologica, originata dal rifiuto preventivo di quanto viene proposto dagli avversari politici. E nemmeno ritengo che la Costituzione non si possa giovare delle riforme, anzi – purchè siano riforme giuste ed equilibrate, capaci di fare il bene della collettività -. Ma, da amministratore di una metropoli come Milano, così come da persona con lunga esperienza nelle politiche private e pubbliche, mi sento di intervenire su un tema che giudico estremamente delicato e plausibilmente dannoso per l’Italia. Sono per vocazione e formazione molto legato alla concretezza e propongo quindi un’analisi tecnico politica. I punti del mio ragionamento, dunque”.
“La costituzione delle Regioni risale al 1970 – ricorda Sala -. Sono passati più di cinquant’anni. Mezzo secolo è sufficiente per trarre un bilancio della loro storia. E’ una storia di successo? Non ne sono per niente certo. Si tratta di istituzioni che, soprattutto, non sempre sono state in grado di affievolire i divari in termini di qualità della vita, innalzando piuttosto criticità note a tutti nei settori che riguardano economia, lavoro, trasporti, sanità, welfare. Ora si pensa a un potenziamento del decentramento. Saranno in grado le Regioni di garantire un percorso di miglioramento nell’erogazione dei servizi ai cittadini in mancanza di un prerequisito fondamentale per poterlo fare e cioè le risorse economiche?”.
“In ogni caso – prosegue il sindaco di Milano -, c’è da chiedersi come si possa immaginare una riforma delle autonomie senza avere consultato o ascoltato la voce delle grandi città, che sono il principale traino dell’economia e della giustizia sociale del Paese. In tutto il mondo va affermandosi la centralità delle città metropolitane, per capacità di vedere il futuro e di programmarlo. Una riforma dell’autonomia e del decentramento che aumenta il divario non solo tra Regione e Regione, ma tra Regioni e grandi città, nasce già cariata. Della riforma del Testo unico delle autonomie locali (Comuni, Città metropolitane, Province), nel frattempo, nessuno parla”.
“La legge sull’Autonomia differenziata – aggiunge – è tecnicamente un processo che, per svilupparsi secondo i disegni dei suoi promotori, prenderà molto, molto tempo. Ora, per giungere ad attuazione ed evoluzione, bisogna intervenire da principio con una pianificazione di lungo periodo che sia all’altezza dell’arduo compito. Chiunque segua la politica ha imparato in questi mesi il senso della sigla Lep: sono i Livelli essenziali delle prestazioni che vengono erogate. Ovvero i requisiti minimi di servizio necessari ad assicurare in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, in modo da garantire uguaglianza sui diritti sociali e civili, come la Costituzione sancisce. Poichè sulla misura, la forma e la mappatura dei Lep siamo ancora in alto mare, viene proposto di partire con le materie che non richiedono Lep. Non va bene. Non si parte sulla base di un ‘partiamo e poi si vedrà’. (Per chi non ne fosse informato, il governo si è preso due anni per definire questi benedetti Lep. A partire da lì si procederà alla definizione – e soprattutto alla ricerca – dei fondi necessari)”. “E torniamo quindi sul punto fondamentale: siamo ancora in attesa che qualcuno spieghi agli italiani quali e quante risorse economiche servono, nella cruda realtà, affinchè questi ineludibili livelli essenziali siano garantiti – sottolinea Sala -. Dobbiamo essere onesti: non è pensabile che si tratti di una riforma a costo zero. Per i Lep che richiedono copertura e finanziamento, si possono impegnare risorse solo nei limiti permessi dai ben noti vincoli di finanza pubblica e ciò deve peraltro venire assicurato a tutte le Regioni e non solo a quelle che fanno richiesta di maggiori competenze. Senza queste coperture, le funzioni rimangono prerogativa statale, non regionale. E questa disposizione la dobbiamo a un emendamento presentato da FdI: nemmeno la maggioranza era o rimane compatta di fronte al rischio che i cittadini perdano uguaglianza nei diritti. Quindi, di quali risorse economiche parliamo? Certamente di miliardi. (Nota a margine. Mentre scrivo queste righe leggo che il governo, ragionando di Finanziaria 2025, ipotizza misure per favorire uscite in pensione anticipata, estensione della flat tax, sgravi al ceto medio, pensioni minime più elevate. E poi verranno i Lep. Hanno trovato la pianta dei soldi?)”.
“Torno su un tema che ho pubblicamente già affrontato – aggiunge il sindaco di Milano -. Forse non a tutti è chiara l’ampiezza delle materie che le Regioni possono chiedere di gestire in proprio. Si va dall’istruzione alla salute pubblica, dall’ambiente a competenze fiscali. E l’energia. Ora, immaginiamo venti Regioni che vanno a trattare all’estero dai fornitori di energia, per strappare un prezzo inferiore a quello che riesce a ottenere uno Stato. Pura fantasia. E voglio essere estremo nel ragionamento (non provocatorio, estremo): a mio giudizio le politiche energetiche del futuro dovranno necessariamente essere continentali più che nazionali, e qui si pensa invece di regionalizzarle!”. “A riprova che la mia non è una posizione ideologica, bensì pratica – sottolinea Sala -, riconosco volentieri che nel dibattito iniziale non mi sono espresso aprioristicamente contro l’Autonomia. Ma in quel momento, le materie toccate dal ddl Calderoli non erano affatto quelle che poi si sono rivelate nella pratica. Come ha ricordato l’ex presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ora europarlamentare, ‘si è stati favorevoli a un allargamento del decentramento che riguardasse solo alcune delle 23 materie potenzialmente previste e con lo scopo fondamentale di sburocratizzare e dare risposte efficaci e rapide ai cittadinì (oltre al fatto che prima di procedere si riteneva indispensabile che fossero garantiti e stabiliti i Lep in tutto il territorio nazionale e che fosse assicurato il coinvolgimento del Parlamento)”. “Per tutti questi motivi, e poichè stiamo parlando di un danno che evidentemente non riguarda solo il Sud, ma tutta l’Italia, Nord compreso, da Milano dico no alla legge sull’Autonomia differenziata. E dico però, anche, lavoriamoci assieme affinchè il Paese possa individuare la via più giusta per garantire un’uguaglianza vera e concreta a tutte e tutti”, conclude il sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
– foto Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Kamala Harris “Ora bisogna voltare pagina”

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – “Nel mio primo giorno alla Casa Bianca le priorità saranno sostenere e rafforzare la classe media, sviluppare un’economia delle opportunità, investire nel business, nella catena di approvvigionamento, nelle famiglie”. Così, Kamala Harris alla Cnn, nella sua prima intervista televisiva dalla nomination alla Casa Bianca.
Harris afferma che si candida presidente “per tutti gli americani”, con l’intenzione di “voltare pagina” e trovare “un nuovo modo di procedere” dopo la polarizzazione politica accentuata da Donald Trump. A questo proposito afferma di nominare un repubblicano nel suo governo, come hanno fatto altri presidenti in passato, spiegando di non avere al momento un nome particolare in mente: “Abbiamo ancora 68 giorni prima delle elezioni, quindi non voglio mettere il carro avanti ai buoi, ma lo farò”.
“Sarò incrollabile nel mio impegno per la difesa di Israele”, ma dobbiamo raggiungere un accordo – sottolinea -. Troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi, dobbiamo avere l’accordo ora, questa guerra deve finire”, aggiunge sottolineando anche il suo impegno per la soluzione dei due Stati per dare ai palestinesi “sicurezza, autodeterminazione e dignità”.
Per l’accusa a Donald Trump di avere bloccato un accordo dipartisan per rafforzare la sicurezza al confine: “Occorre applicare le leggi sulle persone che attraversano illegalmente la nostra frontiera”.
– foto Ipa –
(ITALPRESS).