Senza categoria

Riparte il progetto “La Mensa che non Spreca”

0

VENEZIA (ITALPRESS) – Riprende per l’anno scolastico 2024/2025 il progetto “La Mensa che non Spreca” nato dalla collaborazione tra Comune di Venezia e Ames (Azienda multiservizi economici e sociali), con il sostegno di Cavv-Csv di Venezia, delle Acli provinciali di Venezia e dei volontari di Auser Campalto e Anvolt di Mestre. Il progetto ha come scopo il recupero del cibo non scodellato in alcune scuole di Mestre, e la redistribuzione di quanto raccolto nelle mense solidali, gestite dalla Casa dell’Ospitalità e dall’associazione Amici di San Francesco.

Nel corso dell’anno scolastico 2023/2024 sono stati recuperati oltre 6mila chilogrammi di alimenti non consumati che si sono trasformati in circa 16mila pasti. Il dato è ancora più significativo se esaminato in funzione della riduzione di emissioni di Co2 nell’ambiente, circa 28,245 Kg, o se esaminato dal punto di vista economico: calcolato un costo medio di 7 euro a pasto, il risparmio per gli enti beneficiari è di circa 112.000 euro, che verranno poi impiegati in altre attività che portino a un miglioramento dei servizi offerti.

Il progetto ha potuto garantire i numeri sopra esposti grazie anche all’adesione delle numerose scuole che fin dall’inizio hanno sostenuto e creduto nel progetto: nell’ultimo anno le primarie “S. Pellico” e “C. Battisti ” (IC G.Cesare), “S. M. Goretti” (IC L.Spallanzani), “G. Leopardi” e “T. Vecellio” (IC Viale S. Marco), “L. Da Vinci” e “Virgilio” (IC L. Da Vinci), “F. Querini” (IC F. Querini), “E. Toti” (IC S. Trentin).

“Cruciale il ruolo e l’impegno dei volontari e delle associazioni – commenta, per il Csv di Venezia, il presidente Mario Morandi. – Al nostro fianco abbiamo avuto le associazioni Auser Volontariato Venezia e Anvolt Mestre che si sono occupate del servizio di trasporto delle eccedenze, erogandolo con continuità a favore della Mensa dei Cappuccini. Cruciale è stato inoltre il contributo della decina di volontari che si sono avvicinati a questo progetto grazie alla campagna di ricerca volontari ideata e condotta da CAVV-CSV di Venezia. A tal proposito, la ricerca di volontari è di nuovo aperta, in vista del nuovo anno scolastico che sta per iniziare e chiunque voglia fare questa importante e stimolante esperienza si può rivolgere a noi, all’indirizzo [email protected] o al telefono 041/5040103”.

“Siamo lieti – sottolinea il presidente delle Acli Veneziane Paolo Grigolato – di portare il nostro contributo allo sviluppo di questa iniziativa, grazie anche all’esperienza maturata a livello nazionale dalle Acli nella lotta allo spreco alimentare. È così che abbiamo potuto mettere a disposizione la piattaforma online “The Avanzers”, che permette di tener traccia delle donazioni di cibo e rendicontare al meglio il progetto. Un piccolo tassello di una grande sfida dal punto di vista sociale, etico e ambientale, a cui dobbiamo rispondere anche a partire da queste azioni con la comunità”.

L’obiettivo condiviso è di potenziare il progetto con il coinvolgimento di nuove scuole, in particolare quelle dell’infanzia che finora non sono entrate nella rete, con l’acquisto di altri abbattitori, ma anche comunicando adeguatamente con le famiglie ed aumentando il numero di volontari coinvolti.

“Si tratta di una sperimentazione virtuosa che sta assumendo, di anno in anno, carattere di stabilità – spiega l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini – ed il suo successo è frutto di un lavoro congiunto tra diversi uffici comunali, le scuole ed il volontariato che insieme hanno saputo rappresentare in modo pratico e concreto un esempio di lotta allo spreco e di educazione civica, oltre che di collaborazione a tutto tondo tra istituzioni e cittadini. Ogni realtà ha messo a disposizione la propria esperienza e creatività, permettendo di sviluppare un’idea semplice ma difficile da concretizzare. In questi anni abbiamo dimostrato, attraverso l’esempio, a migliaia di studenti l’importanza del contrasto allo spreco alimentare per il nostro futuro. Una sensibilità che hanno fatto propria e che, speriamo, possa durare per sempre. Un grande ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati e si impegneranno per questa iniziativa. Senza volontari e associazioni sarebbe impossibile”.

“Tanti genitori spesso mi chiedono cosa si possa fare per recuperare il cibo che non viene mangiato e quando racconto di questa iniziativa restano ammirati – aggiunge l’assessore alle Politiche educative, Laura Besio – Se guardo ai chilogrammi di eccedenze recuperate nelle scuole mi rendo conto che il lavoro è duplice: di consapevolezza dei bimbi di quello che accade, ma anche di recupero e aiuto a chi ha bisogno. E’ l’ottica con cui questa Amministrazione lavora da sempre in ogni ambito, dal sociale all’educativo: informazione e sensibilizzazione, ma anche risposta pratica che traduca l’azione in opportunità. Siamo orgogliosi di questo progetto”.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

(ITALPRESS).

Inter-Juve 4-4, un sogno

Inter-Juve 4 a 4, minuto dopo minuto, gol dopo gol, un sogno. Ammirato ma malizioso ho pensato a una forte operazione di marketing organizzata da una Lega languente con presidente vacillante per un torneo poco eccitante. Il Derby d’Italia ispirato da una storica rivalità – son tornati alla ribalta antichi veleni fra papà Moratti e l’Avvocato – si trasforma in una sfida per…antiquari. Come me. E infatti, mentre si moltiplicano gol tanto belli quanti ingenui, ricordo Annibale Frossi e la sua lezione: la partita ideale finisce zero a zero, i gol sono quasi sempre errori. E invece per una volta quasi svanisce il tatticismo, le due signore si affrontano a viso aperto. Golgolgol. Anche il linguaggio dei cronisti s’aggiorna d’antico: visto che contropiede? Ma non l’aveva ucciso Arrigo Sacchi – fautore di un calcio offensivo e pieno di schemi complicati – all’alba radiosa di un Milan potente, ribattezzando ripartenza l’antico e italico chiavistello apri porte? La cronaca racconta cinque reti solo nel primo tempo: al 15′ sblocca Zielinski su rigore, ma Vlahovic e Weah ribaltano la partita in sei minuti, poi in dieci minuti un altro ribaltone: Mkhitaryan fa 2-2 e Zielinski segna ancora su rigore. A inizio ripresa Dumfries fa il quarto, ma Yildiz entra dalla panchina, segna due volte e chiude il match sul clamoroso 4-4. Non si discutono i rigori, anche se l’arbitro Guida era sospetto per un recente erroraccio in Atletico Madrid-Lille di Champions. Ma quando si gioca così, producendo liberi pensieri in libero gioco, anche gli…arbitracci (dico arbitracci) spariscono. Eppure, a parte Frossi, l’errore c’è. Entra Yildiz sul 4-2, al ’62 e segna le due spettacolose reti che producono al 71′ e all’81’ lo stupefacente pareggio bianconero che annulla il vantaggio nerazzurro. Dov’è l’errore? Trattare a parole il giovane turco come fosse un Del Piero e lasciarlo in panchina. Spiegazione di Motta quando decide di non utilizzarlo subito: “Oggi Tim Weah sta bene e Kenan sta giocando molto. Nel primo tempo con Weah avremo qualcosa in più. Yildiz ci darà alternative nel secondo tempo e il suo sarà di sicuro un apporto determinante per aiutare la squadra a chiudere la partita bene”. Lo sciocco ci prende, dopo un’ora di paura. Ma è imperdonabile. Come la scelta di Danilo che indebolisce una difesa già di ferro. Applausi sì, a Motta – dopo la paura – per quei ragazzi messi in campo: Conceiçao 21 anni, come Savona, Mbangula 20 e 23 Kephren Thuram, protagonista di un prepartita serenissimo nell’abbraccio con suo fratello Marcus. Resta la lezione di Yildiz il salvatore. Anche all’imprudente Inzaghi. L’Inter era più forte. Ha speso troppo e alla fine nessuno era in grado di impedire la marcia turca.

Moderna, via libera Aifa al vaccino a mRNA contro il Virus sinciziale

PALERMO (ITALPRESS) – Moderna Italy, filiale italiana di Moderna, ha annunciato oggi che è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la determina dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) di classificazione ai fini della commercializzazione per mRNA-1345, un vaccino a mRNA contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), per la protezione degli adulti di età pari o superiore a 60 anni dalle malattie del tratto respiratorio inferiore causate dall’infezione da RSV. L’autorizzazione AIFA segue l’Opinione Positiva del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’autorizzazione all’immissione in commercio rilasciata dalla Commissione Europea (EC) lo scorso 22 agosto, valida in tutti i 27 stati membri dell’UE, nonchè in Islanda, Liechtenstein e Norvegia.
“L’approvazione di mRNA-1345 è un’importante pietra miliare per la salute pubblica italiana e sottolinea la leadership di Moderna nell’ambito dell’mRNA. Si tratta della prima approvazione di un vaccino a mRNA per una malattia diversa dal COVID – ha detto Jacopo Murzi, General Manager di Moderna Italy -. mRNA-1345 protegge gli adulti più anziani dagli esiti gravi dell’RSV ed è l’unico vaccino contro RSV offerto in siringa pre-riempita per facilitarne la somministrazione, riducendone i tempi di preparazione e gli errori di somministrazione”.
L’RSV è un virus respiratorio stagionale altamente contagioso ed una delle principali cause di infezioni del tratto respiratorio inferiore e della polmonite. La malattia provocata dal virus ha un impatto particolarmente elevato nei neonati e negli anziani. Nell’Unione Europea, si stima che l’RSV causi circa 160.000 ricoveri ospedalieri negli adulti ogni anno, con il 92% di questi ricoveri che si verificano in adulti di età pari o superiore a 65 anni.
L’autorizzazione all’immissione in commercio di mRNA-1345 si basa su dati positivi provenienti dallo studio clinico di Fase 3 ConquerRSV, uno studio globale condotto su circa 37.000 adulti di età pari o superiore a 60 anni in 22 paesi. L’analisi primaria con 3,7 mesi di follow-up mediano ha rilevato un’efficacia del vaccino (VE), nei confronti della malattia dell’apparato respiratorio inferiore (LRTD) provocata da RSV, dell’83,7% (IC 95,88%: 66,0%, 92,2%), risultati poi pubblicati sul The New England Journal of Medicine. In un’analisi aggiuntiva, con 8,6 mesi di follow-up mediano, l’mRNA- 1345 ha mantenuto un’efficacia duratura, con una VE del 63,3% (IC 95%: 48,7%, 73,7%) nei confronti di RSV-LRTD, con due o più sintomi. la VE è risultata del 74,6% (IC 95%: 50,7%, 86,9%) nei confronti di RSV-LRTD con =2 sintomi, inclusa la dispnea, e la VE è risultata del 63,0% (IC 95%: 37,3%, 78,2%) nei confronti di RSV LRTD con tre o più sintomi.
“La piattaforma mRNA attiva in maniera completa il sistema immunitario dando l’informazione allo stesso della creazione in maniera endogena della proteina per attivare la risposta anticorpale – ha spiegato Cinzia Marano, Medical Director Moderna Italia nel corso di un evento a Palermo -. E’ una delle innovazioni più studiate negli ultimi anni, c’è un profilo di sicurezza robusto e un’importante efficacia”.
Il rigoroso criterio statistico dello studio, con limite inferiore dell’IC 95% della VE >20%, è stato rispettato per entrambi gli endpoint. Le reazioni avverse più comunemente riportate sono state dolore nella sede di iniezione, affaticamento, mal di testa, mialgia e artralgia.
A maggio 2024, la Food and Drug Administration (FDA) in USA ha approvato mRNA-1345 per la protezione degli adulti di età pari o superiore a 60 anni dalle malattie del tratto respiratorio inferiore causate dall’infezione da RSV. L’approvazione è stata concessa sotto una designazione di terapia innovativa ed ha rappresentato il secondo prodotto a mRNA di Moderna ad essere autorizzato. Moderna ha presentato domande di autorizzazione all’immissione in commercio per mRNA-1345 in diversi mercati a livello mondiale.
“La tecnologia mRNA è stata una vera e propria rivoluzione in tema di vaccinazione – ha commentato Francesco Vitale, Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva presso Università degli Studi di Palermo -. Pensiamo che, nell’era del Covid, è riuscita a dar vita a un vaccino efficace e sicuro in tempi rapidissimi. Abbiamo potuto beneficiarne nel giro di un anno (contro gli otto/dieci anni necessari per lo sviluppo di un vaccino tradizionale). Non solo: questa tecnologia basa la sua efficacia sul fatto che sostituisce la proteina con un codice che istruisce il sistema immunitario ad armarsi contro la patologia, con un altissimo margine di sicurezza dal momento che il vaccino non entra nel genoma e viene espulso dopo aver fatto il suo dovere”.
“Noi della comunità scientifica – ha sottolineato – non possiamo che applaudire il nuovo vaccino mRNA contro l’RSV, malattia subdola, che ha una connotazione poco specifica tanto da essere spesso confusa con un comune raffreddore o una sindrome influenzale, ma che, invece, può dare luogo a forme severe di polmoniti o altre forme di patologie respiratorie gravi e talvolta letali. Per questo è importante che, soprattutto le categorie fragili o gli over 65 si vaccinino. Teniamo presente che l’RSV è causa di oltre 20 mila ricoveri l’anno per polmoniti gravi tra gli over 65. Ora che, non solo lo conosciamo, ma possiamo anche combatterlo. E’ chiaro pertanto che questo virus è diventato una priorità per la sanità pubblica”.
“L’RSV, anche se fino a oggi poco trattato in quanto non erano disponibili misure preventive, ha sempre avuto un’incidenza importante sulla popolazione di tutte le età, ma con un impatto decisamente pesante sulle categorie più fragili: bambini e senior in primis – ha confermato Roberta Siliquini, Presidente della Società di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica -. Ci sono voluti decenni prima di arrivare ad avere i primi vaccini, ai quali, oggi, si aggiunge quello di Moderna, sviluppato in tempi molto più brevi grazie alla rivoluzionaria tecnologia mRNA. Vaccinarsi contro l’RSV è importante e l’esperienza del COVID-19 dovrebbe averci educati circa l’opportunità di proteggersi dai microorganismi il cui impatto sulla salute può essere grave. In tema di RSV sappiamo che la sua diffusione è molto ampia, anche se è difficile avere dati precisi dal momento che spesso questa patologia non viene diagnosticata. Tuttavia, nelle sue manifestazioni più gravi sappiamo che costituisce un carico importante per il Sistema Sanitario Nazionale. Per questo vaccinarsi ha un’importanza non solo per la tutela della salute personale, ma è un atto di responsabilità sociale”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

Amplifon, al via nuova campagna di sensibilizzazione su cura dell’udito

MILANO (ITALPRESS) – Una nonna che ascolta la voce del nipotino, una mamma che sente parlare suo figlio, un dialogo tra marito e moglie, due amiche che condividono le proprie passioni. Sono alcune delle emozioni che caratterizzano la quotidianità e che non si potrebbero vivere pienamente in caso di perdita dell’udito.
Proprio queste emozioni, vissute da persone reali, sono al centro della nuova campagna di sensibilizzazione sulla prevenzione e la cura dell’udito avviata da oggi da Amplifon in Italia e in Spagna attraverso la televisione e le piattaforme digitali (https://youtu.be/Amplifon_UnTestDellUditoSpeciale).
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi nel mondo circa 1,5 miliardi di persone convivono con una forma di perdita uditiva (o ipoacusia) e si prevede che il loro numero sia destinato a salire a 2,5 miliardi nel 2050. Solo in Italia, oggi sono 7 milioni le persone con una forma di ipoacusia. In Europa, il 56% delle persone con ipoacusia non ha mai fatto un test dell’udito. Solo il 30% di loro lo controlla almeno una volta l’anno .
I dati mostrano come l’ipoacusia risulti in crescita in tutto il mondo, anche in considerazione dei trend demografici, e renda essenziali le attività di prevenzione e sensibilizzazione. Diversi studi scientifici, peraltro, mostrano la stretta connessione tra ipoacusia e declino cognitivo .
Per questa ragione Amplifon, leader mondiale nel settore dei servizi e delle soluzioni per la cura dell’udito con 20.300 persone e 10.000 negozi in 26 paesi del mondo, ha ideato una nuova campagna per dimostrare quanto sentire bene significhi non solo recuperare l’udito ma anche vivere pienamente le relazioni sociali con le persone care.
La campagna prende il nome di “Un test dell’udito speciale” (A special hearing test) e ha tra i suoi protagonisti clienti reali di Amplifon i quali, durante un normale controllo dell’udito in negozio, si emozionano ascoltando a sorpresa un messaggio speciale da parte di una persona cara, un nipotino, un figlio o un amico. Un volto sorpreso, un sorriso, una lacrima, un urlo sono alcune delle emozioni nate da questo “test speciale”. Sono emozioni che si possono vivere pienamente quando si è in grado di sentire bene.
Il claim della campagna è “Non è solo il tuo udito. Per noi, è la tua vita”, perchè per Amplifon migliorare la qualità della vita delle persone è una promessa che si rinnova ogni giorno e che prende forma grazie all’esperienza audiologica, all’innovazione tecnologica e, soprattutto, all’empatia e all’attenzione che deriva dalla propria missione. In questo contesto, in particolare, è essenziale anche il ruolo dell’audioprotesista, il professionista che aiuta le persone a riconoscere e curare la loro tipologia di perdita uditiva, assistendole costantemente nel percorso di riabilitazione con un metodo scientifico, tecnologie proprietarie, umanità e gentilezza. Amplifon offre in tutti i suoi negozi in Italia test gratuiti per il controllo dell’udito. La campagna, firmata dall’agenzia creativa Small e dalla casa di produzione Indiana Production, è on air da oggi sui principali canali TV, sulle piattaforme digitali e sui social media in Italia e Spagna con versioni da 90, 30 e 15 secondi.

– Foto ufficio stampa Amplifon –

(ITALPRESS).

Dossieraggio, Renzi si costituirà parte civile

ROMA (ITALPRESS) – Il senatore Matteo Renzi ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti legati a spionaggio e pubblicazione illegittima di documenti illegalmente acquisiti. “Il senatore Renzi predisporrà nei prossimi giorni una interrogazione parlamentare per conoscere che cosa stia facendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale per difendere i diritti inviolabili dei cittadini italiani sanciti dalla Costituzuone e negati dagli atti criminali di spionaggio”. Lo rende noto l’ufficio stampa del leader di Italia Viva.
“Questo è un Paese in cui un gruppo di manager milanesi o un bancario pugliese o un finanziere in un ufficio di Roma possono decidere quello che vogliono spiare e farlo? Ohi, ma siamo impazziti? E hanno ancora centinaia di migliaia di dati che i giornali possono pubblicare in nome del diritto di cronaca senza che nessuno avverta la necessità di intervenire? Perchè diciamolo – scrive Renzi nella sua e-News -: non c’è nessun diritto di cronaca nel pubblicare materiale illegalmente ottenuto – prosegue il senatore -. Dove sono le autorità? Dove sono le istituzioni? La Meloni fa la vittima un giorno sì e un giorno no.
Ma da due anni la nostra Presidente del Consiglio è a Palazzo Chigi. Le chiedo: ehi, Giorgia, ma cosa sta facendo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale? Che cosa sta facendo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha la delega ai servizi segreti di questo Paese? Anzichè il solito piagnisteo alla Calimero – afferma ancora l’ex premier -, possiamo sapere che cosa sta facendo il nostro Governo per difendere i diritti inviolabili dei cittadini di questo Paese?”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Casini “Calendario ingolfato, difficile Serie A all’estero”

ROMA (ITALPRESS) – “Al momento il mese in cui è previsto il recupero di Bologna-Milan è febbraio. La data andrà definita sulla base di risultati delle competizioni europee e della Coppa Italia. Rispetto al rinvio, ci sono stati alcuni commenti sensati e altri meno. C’è stata un’ordinanza di una pubblica autorità, su questo c’è una giurisprudenza consolidata sia della giustizia sportiva che di quella ordinaria: un’ordinanza di un’autorità non può essere disattesa dal mondo dello sport. Nel poco tempo a disposizione, abbiamo cercato di dialogare con le istituzioni, sia il Ministero dell’Interno sia il Comune di Bologna, per provare a cercare una soluzione per giocare a porte chiuse. Non c’è stata disponibilità. A quel punto, abbiamo provato a verificare il campo neutro, un’ipotesi non prevista dal nostro statuto, sarebbe stata una novità importante. Ma con neanche 24 ore di tempo, stadi disponibili con una capienza inferiore a quella di Bologna, disagio per i tifosi e la squadra di casa, alla fine abbiamo seguito quello che chiedeva l’ordinanza e rinviato. Ringrazio L’Empoli che aveva dato disponibilità per il suo stadio”. Così ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1 Lorenzo Casini, presidente Lega Serie A, sulle polemiche legate al rinvio per maltempo di Bologna-Milan. “Un campionato a 18 squadre aumenterebbero gli spazi per recuperare le partite? Nel caso specifico non sarebbe cambiato nulla. Negli ultimi 20 anni noi siamo rimasti sempre a 20 squadre, il problema è che sono aumentate le finestre per le nazionali con competizioni come la Nations League. Sono aumentate anche le gare europee con i nuovi format e ora il calendario si è ingolfato”, ha aggiunto il numero uno dei club del massimo campionato. Sulla Supercoppa in Arabia: “Il format a quattro squadre non è scolpito nella pietra, viene deciso di anno in anno dall’assemblea. Dire che due partite in più abbiamo ingolfato il calendario mi sembra eccessivo. Un pro del formato a quattro, oltre a quello economico, è anche l’occasione di farsi conoscere al di fuori dai confini nazionali. Il fatto che si giochi in Arabia non è questione solo economica però c’è una forte esigenza di promozione del calcio italiano all’estero. Il disappunto dei tifosi si può assolutamente capire. Per quest’anno stiamo lavorando con l’organizzazione per assicurare e facilitare i viaggi e la presenza dei tifosi. Per il resto da una parte bisogna contemperare interessi, dall’altra guardare cosa succede negli altri sport. Nella NBA ormai sono state accettate le partite in Europa”. “Serie A all’estero? Difficilmente potrà accadere, il tema dei tifosi diventerebbe ancora più importante”. Sulla possibilità di avere sempre più big match in orari alternativi a quello serale, per favorire i mercati esteri: “La questione del fuso orario e dei mercati esteri ha inciso, c’era un’esigenza di fruibilità a livello internazionale di determinati incontri. In futuro derby della Madonnina o Inter-Juve all’ora di pranzo? Potrebbe essere un’opzione, non è da escludere”. In chiave Figc, per Casini non ci sono problemi con il presidente Gravina: “Non vedo spaccature. Innanzitutto non riguarda le persone ma le istituzioni. Se si va sulle persone, si commette un errore di prospettiva. Una Serie A più forte, più presente, più responsabilizzata è un bene per tutti. Persino sulla Nazionale, se c’è qualcosa che non va, la Serie A diventa maggiormente responsabile delle decisioni che vengono prese”. Il format della Champions non ricorda quello della Superlega: “La Superlega aveva una logica completamente diversa, assicurando la continuità di presenza per alcuni club. Anzi la SuperChampions è stata criticata per l’opposto, cioè aver creato partite troppo squilibrate. Concordo con Marchetti della Uefa, dobbiamo aspettare qualche altra giornata. Ora si fa fatica a leggere la classifica, ma è evidente che le ultime partite saranno fondamentali e sarà una Champions a suspense crescente. Quando c’erano i gironi c’era il rischio di partite senza interesse”. Per ciò che concerne la formula del Mondiale per Club, oltre alla Fifa “credo piaccia anche ai tifosi delle squadre coinvolte. Mi sento di dire che nell’era dell’ingolfamento del calendario, pesano più le nazionali rispetto al Mondiale per club: per l’aumento delle finestre, ma anche perchè il Mondiale riguarda direttamente le squadre che sono i principali datori di lavoro dei giocatori. Quando si riposeranno i giocatori? Valuterei la proposta di Carlo Ancelotti, ovvero dare una sorta di turnover con ferie durante il campionato ad alcuni giocatori. Non so quanto fosse provocatoria, ma è da prendere in considerazione con i calciatori stessi”. Finale sulle emozioni del campionato: “Ci sono tanti spunti come il ritorno di Antonio Conte, diverse squadre rinforzate. E poi la partita di ieri era da tanto che non si vedeva: è la maggior promozione che si può fare del campionato in tutto il mondo”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Isola “Confermate previsioni, sosta singola assoluta protagonista”

CITTA’ DEL MESSICO (MESSICO) (ITALPRESS) – Da Austin a Città del Messico ci sono oltre 1.200 chilometri di distanza ma sembra non essere cambiato molto rispetto ad una settimana fa. In Texas aveva vinto una Ferrari e una Ferrari ha vinto nella capitale messicana. L’unica differenza è che stavolta è stato Carlos Sainz a passare per primo sotto la bandiera a scacchi mentre il compagno di squadra Charles Leclerc ha finito la corsa al terzo posto. In mezzo alle due Rosse si è piazzato Lando Norris. Questa è la quarta vittoria nella carriera del pilota spagnolo, la seconda in questa stagione dopo quella di Melbourne. Per la Ferrari questo è il successo numero 248, il secondo consecutivo e il quinto nel 2024: era dal 2018 che la squadra italiana non vinceva così tanti Gran Premi in un anno. Questa di oggi è la terza vittoria della Scuderia sul tracciato intitolato ai fratelli Rodriguez dopo quelle di Jacky Ickx nel 1970 e di Alain Prost nel 1990. Dopo il risultato di oggi il vantaggio di Verstappen nella classifica Piloti si è ridotto a 47 punti su Norris e a 71 su Leclerc. Nella classifica Costruttori la McLaren è sempre prima con 566 punti mentre la Ferrari (537) ha scavalcato la Red Bull, ora terza con 512.
Alla partenza 14 piloti hanno scelto la Medium, evidenziano da Pirelli, sei (Perez, Ocon, Colapinto, Lawson, Bottas e Zhou) la Hard. La corsa è stata neutralizzata già al primo giro a causa della collisione fra Tsunoda e Albon, che ha costretto entrambi al ritiro. Nei primi giri dopo la ripartenza c’è stata tantissima azione in pista con sorpassi e controsorpassi – con diverso lavoro per gli Steward – poi la situazione si è stabilizzata, soprattutto nelle prime posizioni, per poi ravvivarsi nel finale, coi duelli fra Leclerc e Norris e fra i due piloti della Mercedes. Le uniche variabili sono state la rimonta di Verstappen, piombato nelle retrovie dopo la doppia penalità per un totale di 20″ per poi risalire in sesta posizione, e la partita a scacchi a distanza per ottenere (o togliere ad un avversario diretto) il punto addizionale per il giro più veloce della corsa. Lo stint più lungo con le Medium lo ha completato Piastri, arrivato a percorrere i primi 39 giri con un set di C4. In assoluto, il primato per la porzione di gara più lunga con uno stesso treno di gomme se l’è aggiudicato un habituè della specialità, vale a dire Bottas, che ha completato 49 tornate con la Hard.
Al netto dei pit-stop effettuati negli ultimissimi giri per stabilire il miglior tempo sul giro, tutti i piloti hanno impostato la strategia su una sola sosta. L’unico a farne due è stato Perez che, partendo dalle retrovie, ha provato a fare qualcosa di diverso. “Una corsa che ha dato il meglio in termini di emozioni nei primi, intensissimi giri e poi è andata progressivamente congelandosi, almeno per quanto riguarda le prime posizioni, per poi ravvivarsi nuovamente nel finale, con i duelli fra Leclerc e Norris e quello, più prolungato, fra Hamilton e Russell. – ha evidenziato Mario Isola, Direttore Motorsport Pirelli – Alle spalle dei primi cinque classificati, invece, l’azione non è mai mancata e si è ulteriormente ravvivata negli ultimissimi giri con diversi piloti che si sono fermati per cercare il giro più veloce. Dal punto di vista della strategia sono state confermate le previsioni della vigilia, con la sosta singola come assoluta protagonista e quella che prevedeva la partenza con la Medium per passare alla Hard come la più veloce fra le tre combinazioni possibili. Lo ha dimostrato ad esempio Piastri che, pur partendo molto indietro, ha seguito la stessa strategia dei primi e ha finito comunque nei punti. Di solito, le gare su una sosta richiedono un’attenta gestione degli pneumatici ma oggi abbiamo visto come i piloti abbiano potuto spingere senza preoccuparsi troppo del degrado che è stato molto limitato su entrambe le mescole. La Medium ha avuto un pò di graining ma non ha penalizzato eccessivamente le prestazioni mentre la Hard è risultata sempre efficace, anche per chi ha effettuato gli stint più lunghi, arrivati a sfiorare quota 50 giri”, ha concluso Isola.
– Foto: Ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

Inter-Juventus show a San Siro, finisce 4-4

MILANO (ITALPRESS) – Nel posticipo della nona giornata di Serie A, Inter e Juventus pareggiano con un roboante 4-4. A San Siro va in scena una partita spettacolare e divertente, ma sicuramente meno apprezzata dagli amanti della tattica, considerando le diverse sbavature e imperfezioni delle due squadre. Per l’Inter segnano due reti Zielinski su rigore, Mkhitaryan e Dumfries: i marcatori juventini, invece, sono Vlahovic, Weah e Yildiz per due volte. Nella prima frazione non c’è un attimo di pausa e i gol totali sono addirittura cinque. Al 14′ Guida concede il primo rigore della serata, in seguito all’entrata in ritardo di Danilo su Thuram: dal dischetto, Zielinski segna alla prima da titolare. La Juve, però, non si lascia abbattere e reagisce immediatamente, sfruttando l’eccessiva staticità della retroguardia interista. Cinque minuti dopo, su lancio di Cabal, McKennie fa la sponda per Vlahovic, freddo a fare 1-1 da due passi. I bianconeri passano poi in vantaggio, grazie a Weah che capitalizza a porta spalancata il gran assist di Conceicao. Guai, però, a pensare che sia finita qui: al 35′ è Mkhitaryan a pareggiare i conti con un bel sinistro all’angolino. Due minuti più tardi Kalulu decide di emulare negativamente la precedente irruenza di Danilo: questa volta, è Dumfries a subire il fallo. Nuovamente Zielinski porta l’Inter sul 3-2 e sigla la sua personale doppietta.
Nel secondo tempo si vede una Juve più stanca e maggiormente sopraffatta nei duelli individuali. I ragazzi di Inzaghi, invece, rientrano in campo con maggiore cattiveria. Al 53′, su sviluppo di corner, Dumfries in mischia sigla il 4-2: già qualche minuto prima l’olandese si era divorato il possibile gol. Nei minuti successivi ci vuole un super Di Gregorio per impedire ai nerazzurri di dilagare. I bianconeri sembrano condannati alla sconfitta, fino a quando dalla panchina non si alza Yildiz. Una volta subentrato, il turco restituisce vigore e pericolosità alla Juve, riacciuffando clamorosamente l’Inter con una doppietta. Yildiz prima accorcia al 71′, capitalizzando una bella azione di contropiede: poi al 82′ segna il definitivo 4-4 su cross di un indemoniato Conceicao. Nel finale nessuna delle due squadra trova un’ulteriore rete e questo pareggio assume un diverso sapore per le due compagini. Un Inter sicuramente delusa torna a casa con un punto dopo aver dominato per lunghi tratti della ripresa: la Juve, invece, può godersi un punto prezioso, frutto di una grande reazione di squadra.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).