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La Fiorentina domina la Roma, al Franchi termina 5-1

FIRENZE (ITALPRESS) – La Fiorentina surclassa la Roma per 5-1 al termine di un incontro quasi del tutto dominato dalla formazione viola. Per Juric quella del Franchi potrebbe essere l’ultima panchina da allenatore capitolino visto che la sua squadra è stata non solo battuta, ma ha dato preoccupanti segnali di black out proseguendo nel solco di un momento “no” solo momentaneamente interrotto col successo di giovedì scorso in Europa League. I padroni di casa sono bravi e fortunati a indirizzare la gara a proprio favore fin dai primi minuti, con gli uomini di Palladino che hanno il predominio territoriale e che hanno gioco facile di una squadra giallorossa oggettivamente in difficoltà. Non è un caso che fra il 9′ ed il 16′ i viola vadano avanti di due gol, prima con un’azione magistrale chiusa da Kean dopo un triangolo di quest’ultimo con Beltran, e poi con Beltran che spiazza Svilar su rigore (fallo di Celik su Bove). La situazione Roma è talmente grave che Juric poco dopo la mezz’ora opera subito due cambi con Konè e Zalewski che prendono il posto di Cristante ed Angelino. I frutti si vedono subito per gli ospiti alla luce del fatto che uno dei neo entrati, Konè, con un destro da fuori area batte De Gea e riapre momentaneamente la partita. I timori in casa viola durano però due giri di lancette con Bove, esaltante davanti alla sua ex squadra, che serve un assist a Kean che anticipa tutta la difesa della Roma e fa tre a uno. Ad inizio ripresa Juric cambia nuovamente la sua Roma togliendo l’ammonito Mancini ed inserendo Baldanzi, passando ad un più offensivo 4-2-3-1. Il cambio tattico però non sortisce effetto visto che Bove chiude la pratica già al 52′ al termine di una strepitosa azione corale viola. Gli ospiti accusano e fanno collezione di cartellini gialli, tre in dieci minuti, ovvero Pisilli, Konè ed Hermoso, quest’ultimo poi espulso già al 65′, con Juric che rassegnato intorno all’ora di gioco si siede in panchina. Quando una punizione di Dybala viene deviata sul palo da De Gea i giallorossi capiscono che è definitivamente notte fonda. Il numero 10 giallorosso lascia il campo poco dopo per dare spazio ad Hummels al suo esordio in Serie A ed autore fra l’altro di un autorete su colpo di testa di Kouame.
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Sainz trionfa in Messico davanti a Norris e Leclerc

CITTA’ DEL MESSICO (MESSICO) (ITALPRESS) – La Ferrari è tornata. Dopo la doppietta di Austin, a Città del Messico Carlos Sainz vince precedendo un Lando Norris strepitoso e voglioso di accorciare il distacco con Max Verstappen. Terza l’altra Ferrari con Charles Leclerc. Quarto e quinto posto per le due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell. Solo sesto il campione del mondo Verstappen che ha dovuto scontare ben 20 secondi di penalità per una scorrettezza nella lotta con Norris a inizio gara. Settima la Haas di Magnuessen, ottavo Oscar Piastri (McLaren), nona l’altra Haas di Hulkenberg, decimo Gasly.
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Riforme, Meloni “Italiani avrebbero diritto a elezione diretta premier”

ROMA (ITALPRESS) – “Chi viene scelto dal popolo per governare deve poterlo fare con un orizzonte di legislatura”. Così Giorgia Meloni nel nuovo libro di Bruno Vespa in uscita il 30 ottobre (Hitler e Mussolini. L’idillio fatale che sconvolse l’Europa (e il ruolo centrale dell’Italia nella nuova Europa). “Vorrei il dialogo – dice il premier a Vespa – ma così la vedo dura. Poi, comunque, dovrebbe far sorridere che un partito che si definisce democratico dica che devi passare sui loro corpi per rafforzare la democrazia in Italia. Ormai non mi stupisco. Mi prendo serenamente gli attacchi della sinistra perchè ho l’ardire di sostenere che gli italiani dovrebbero avere il diritto di eleggere direttamente il presidente del Consiglio togliendo questo potere alle dinamiche del palazzo”. Vespa obietta alla Meloni che un punto debole della proposta della maggioranza sl premierato è la mancanza di una credibile proposta di legge elettorale. “Penso che quello della legge elettorale sia un tema di competenza parlamentare – risponde il presidente del Consiglio – e poi non ho amato i governi che tentavano di apparecchiarsi la legge elettorale scrivendo norme cucite addosso a loro stessi (anche se poi non funzionavano mai) e non utilizzerò lo stesso metodo. In materia di confronto sulla legge elettorale sono estremamente disponibile con tutti. Le norme devono essere giuste per tutti, soprattutto per i cittadini, non utili ad alcuni”. (ITALPRESS).

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Pareggio con un gol per parte tra Parma ed Empoli

PARMA (ITALPRESS) – Pareggio divertente tra Parma ed Empoli, che non vanno oltre un 1-1. Per la squadra di Fabio Pecchia significa terzo pari consecutivo, mentre per quella di Roberto D’Aversa è sinonimo di ritorno a punti dopo due sconfitte nel altrettante ultime gare. All’autorete di Coulibaly nel primo tempo ha risposto il gol di Charpentier nella ripresa, con anche un rigore sbagliato da Bonny nel finale di partita.
La prima occasione della gara ce l’avrà il Parma, con la transizione offensiva che porta al piatto destro di Bonny sul quale è reattivo Vasquez in tuffo. Terreno di gioco non in perfette condizioni, ma entrambe le squadre mantengono un atteggiamento propositivo, e la dimostrazione ne è la rete dell’Empoli, che arriverà al minuto 35: azione sulla destra avviata dall’imbucata di Colombo per Gyasi e proseguita col servizio dell’ex Spezia alla ricerca di Fazzini, con il pallone che viene poi deviato nella propria porta da Coulibaly. La risposta del Parma arriverà nel finale di tempo, con l’ex di giornata, Cancellieri, che dalla destra si accentra e con il sinistro a giro colpisce la traversa.
Nella ripresa la squadra di Pecchia parte con un altro passo, accelerato anche dai cambi, con Bonny che spaventa ancora Vasquez dalla distanza con il destro potente parato però dal portiere empolese. Sarà lo stesso Vasquez, al 64′, a disinnescare una punizione calciata bene da Bernabè ma tolta dallo specchio della porta proprio dall’ex Milan. Empoli sugli scudi e Parma che continua a pressare ed attaccare, trovando il pareggio a dieci minuti dal novantesimo, grazie al cross basso dalla sinistra di Valeri per la girata in rete di Charpentier. Ribaltone Parma che si tramuta nella possibile chance per il 2-1, con Almqvist steso in area da Vasquez e bravo a guadagnarsi il calcio di rigore che però viene poi spedito direttamente sulla traversa da Bonny.
Equilibrio del match che resta precario fino al fischio finale di La Penna, che dopo quattro minuti di recupero mette fine alla sfida del Tardini.

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Fi, Tajani “Non tradiremo il centrodestra ma difendiamo i nostri valori”

PALERMO (ITALPRESS) – “Non tradiremo mai il centrodestra, ma abbiamo il diritto di difendere sempre i nostri valori e la nostra identità: nessuno può imporci di rinunciare a essere ciò che siamo”. Così il segretario nazionale di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani chiudendo i lavori alla convention del partito, tenutasi all’Hotel Domina Zagarella Sicily a Santa Flavia. “Le partite politiche si vincono sempre al centro – continua Tajani, – Stiamo parlando con diversi soggetti, compreso Lombardo, e adesso ci saranno decisioni da prendere: lavoriamo per aggregare e allargare i nostri confini, non voglio colonizzare nessuno ma solo far sì che in Italia ci sia una componente maggioritaria di cittadini che crede nei nostri valori e guardi a una politica rassicurante in un momento globale così difficile. Gli errori commessi alle elezioni regionali in Sardegna non dipendevano da noi, ma abbiamo reagito e dopo poche settimane abbiamo vinto in Basilicata”. (ITALPRESS)

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Monza-Venezia 2-2, i brianzoli rimontano due volte

MONZA (ITALPRESS) – Spettacolo all’U-Power Stadium tra Monza e Venezia, che non si fanno del male e si accontentano di un pirotecnico pareggio per 2-2 nel match valevole per la nona giornata di Serie A 2024/2025. Dopo un’iniziale fase di studio priva di squilli da entrambe le parti, la compagine arancioneroverde trova il gol del vantaggio al 15′ con Mikael Ellertson: grande azione personale di Oristanio che serve l’islandese, il quale calcia con il sinistro e batte Turati. La risposta della squadra biancorossa, però, non si fa attendere e al 23′ agguanta il pareggio con Georgios Kyriakopoulos che, dopo aver ricevuto palla da Pedro Pereira, salta Svoboda e deposita in fondo al sacco. I ritmi della gara rallentano intorno alla mezz’ora di gioco, ma al 38′ il Venezia torna a spingere sull’acceleratore firmando la rete del 2-1 con Michael Svoboda: sugli sviluppi di un calcio di punizione di Andersen, il difensore anticipa Izzo e realizza l’incornata vincente. Nuovo botta e risposta tra le due squadre, poichè ad un minuto dall’intervallo ci pensa Milan Djuric a consentire al Monza di andare a riposo sul 2-2, sfruttando un errore di Svoboda.
Nella ripresa gli uomini di Eusebio Di Francesco vanno ad un passo dal nuovo vantaggio con Gianluca Busio, che si vede respingere da Turati una conclusione da distanza ravvicinata. La partita resta bloccata sul 2-2, così i due allenatori provano a scuotere le loro squadre attraverso delle sostituzioni. A dieci minuti dal 90′ la formazione di Alessandro Nesta resta in inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Warren Bondo per somma di ammonizioni. I veneti, dunque, danno vita ad un forcing per provare a vincere, ma i biancorossi resistono e difendono il 2-2 fino al triplice fischio. In virtù di questo risultato il Monza sale a 8 punti, mentre il Venezia resta in zona retrocessione a quota 5. Mercoledì nel turno infrasettimanale i brianzoli affronteranno l’Atalanta, mentre i veneti se la vedranno contro l’Udinese.
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La Lazio ritrova la vittoria, 3-0 al Genoa

ROMA (ITALPRESS) – La Lazio riscatta immediatamente la sconfitta contro la Juventus e ritrova i tre punti contro un Genoa che, invece, non riesce a dare continuità al pareggio in rimonta contro il Bologna e rimane fermo in terzultima posizione: all’Olimpico finisce 3-0. Oltre allo squalificato Romagnoli, Baroni deve fare a meno anche di Zaccagni per influenza e schiera dal primo minuto Noslin, mentre Gilardino conferma l’undici titolare dell’ultimo turno, inserendo solo le novità Vogliacco e Zanoli. I rossoblù partono con un buon piglio e costringono Provedel all’intervento di piedi già al 2′, per respingere il tentativo di Martin direttamente da angolo. Con il passare dei minuti la Lazio prende metri e spinge soprattutto sulla sinistra con il solito Tavares, che si crea lo spazio per un diagonale potente alto di poco. Al 21′, il portoghese è protagonista con un’azione travolgente: fermato, la palla arriva proprio a Noslin, che salta Sabelli e Vogliacco e infila un piazzato rasoterra sul secondo palo su cui Leali non può nulla. La partita è vivace ma senza chiare occasioni, e soprattutto latitano le punte, poco coinvolte da entrambe le parti. Al rientro dagli spogliatoi Gilardino si gioca la carta Norton-Cuffy, che dopo pochi secondi si fa tutto il campo per vie centrali arrivando al tiro, respinto da Provedel. I biancocelesti rispondono con Castellanos, che prima spara alle stelle dopo un suggerimento di Tavares, e poi viene chiuso bene da Leali dopo una bella giocata sulla linea di fondo. La Lazio appare stanca, quindi Gilardino inserisce Ekhator e Ankeye per provare a pungere, ma il secondo esce dopo pochi minuti per una botta al ginocchio. Negli ultimi venti minuti la Lazio riprende il pallino del gioco grazie anche all’entrata in campo di Tchaouna e Pedro: il primo spreca una grande chance per il raddoppio ma è fondamentale all’86’ nel dare il via alla ripartenza che, dopo il cross rasoterra di Castellanos, ha portato al gol dell’ex Barcellona e Chelsea, a coronare un impatto molto importante sulla partita. Nel recupero arriva anche il tris di Vecino di testa su cross di Tavares.
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Le sfide delle piattaforme digitali per le imprese

di Raffaele Bonanni

ROMA (ITALPRESS) – Lo sviluppo delle nuove frontiere tecnologiche ci spinge a un impegno costante e coerente, offrendoci l’opportunità di progredire come individui e comunità. Tuttavia, se trascuriamo o rifiutiamo queste innovazioni, rischiamo di essere emarginati dai mercati e dal benessere. È quindi essenziale porre queste innovazioni al centro delle nostre priorità, coinvolgendo tutti gli stakeholder e i cittadini.
Le tecnologie digitali, incluse l’intelligenza artificiale generativa, richiedono infrastrutture capaci di organizzare, elaborare, archiviare e diffondere enormi quantità di informazioni. Tuttavia, i data center necessitano di molta energia stabile, consumando circa 200 terawattora di energia all’anno a livello globale. È quindi necessaria una strategia di decarbonizzazione sostenibile per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare l’efficienza energetica.
Negli Stati Uniti, multinazionali come Google, Amazon e Microsoft hanno firmato accordi per alimentare i loro data center con mini-reattori modulari nucleari, garantendo centinaia di megawatt di energia rinnovabile pulita e continua. In Italia, è previsto un piano di investimenti di 15 miliardi di euro entro il 2028 per la realizzazione di data center, che promette di rilanciare l’economia e aumentare l’occupazione diretta e indiretta, soprattutto in Lombardia. Le aziende che investono nelle infrastrutture digitali devono affrontare diverse sfide. Prima di tutto, è necessario un quadro normativo chiaro e di supporto, poiché il settore dei data center non è attualmente riconosciuto a livello regolatorio e viene considerato un generico edificio industriale. Questo porta a una mancanza di chiarezza normativa e all’assenza di procedure specifiche per l’apertura di nuovi data center, con tempi lunghi e rapporti complessi con le istituzioni.
Un’altra sfida è la carenza di figure professionali qualificate, soprattutto nelle discipline di progettazione e costruzione. Per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro nel settore digitale, è necessario investire nella formazione di competenze adeguate, collaborando tra istituzioni, università e imprese.
La questione energetica è un’altra sfida fondamentale. I data center necessitano di energia elettrica continua, e le fonti eoliche e fotovoltaiche, per la loro intermittenza e dipendenza da costosi sistemi di stoccaggio, non sono sufficienti. Gli operatori devono quindi affidarsi a tecnologie rinnovabili più stabili, come la geotermia e il nucleare, se questa fonte di energia tornasse disponibile nel nostro Paese.
Infine, lo sviluppo dei data center influisce sull’infrastruttura di rete. I centri con una potenza superiore ai 10 MW richiedono l’allacciamento all’alta tensione, non sempre disponibile. Saranno quindi necessari investimenti per potenziare la rete elettrica. Lo sviluppo di questi temi hanno bisogno consapevolezza dei cittadini, stimolata e sostenuta dalle forze politiche e sociali. Le autorità dovranno decidersi a programmare gli interventi ed a provvedere ogni strumento necessario alle attuazioni. Una paese evoluto fa questo, non si perde in storie futili e perenni divisioni sul nulla. Dunque basterà un approccio nuovo sulle cose che contano e l’Italia potrà cambiare.
(ITALPRESS).

 

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