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RIPARTE LA SERIE A DI RITMICA

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Riparte la stagione agonistica della Ritmica. È il PalaGuerrieri di Fabriano a ospitare la prima prova del Campionato di Serie A. Nuova formula di gara per l’edizione 2020: le ginnaste dei piccoli attrezzi, infatti, affronteranno le prime tre tappe della cosiddetta regular season per arrivare all’ultimo atto, la final six, che decreterà la società campione d’Italia. Le prime sei squadre classificate nel corso del campionato si affronteranno nelle semifinali e nelle finali a tre, con scontri diretti attrezzo dopo attrezzo. Nella massima categoria è proprio Fabriano a detenere, da tre anni consecutivi, lo scudetto: la squadra, capitanata da Milena Baldassarri, ha tutta l’intenzione di dare ancora filo da torcere alle avversarie di sempre, provando a calare il poker tricolore. L’aviere dell’Aeronautica Militare – già qualificata per l’Olimpiade di Tokyo 2020 – insieme alle compagne Talisa Torretti, Sofia Raffaeli e la russa Karina Kuznetsova, ritorna sul gradino più alto del podio con il totale di 104.900 (30 pt. speciali). L’argento mondiale di Sofia 2018 ha portato sulla pedana un esercizio con la palla completamente rivoluzionato e montato sulle note di “Youkali” di Kurt Weill.

Alexandra Agiurgiuculese – la seconda individualista azzurra ad aver strappato per l’Italia il pass per i Giochi giapponesi – Tara Dragas e Isabelle Tavano – le atlete in forza all’ASU di Udine – mettono insieme 97.650 punti, validi per la piazza d’onore. Il bronzo con la palla al campionato iridato bulgaro ha gareggiato con il cerchio – registrando il punteggio più alto di giornata – e con il nastro, anche questi modificati in vista dell’Olimpiade e montati rispettivamente sulla musica di “Fur Elise” degli Hidden Citizens e su “You are the one that i want” di John Farrar. Terzo gradino del podio per l’Armonia d’Abruzzo con il complessivo di 91.950, trascinata dalle prestazioni di Alessia Russo, Eva Gherardi, Enrica Paolini, Alice Capozzucco, e della russa Anna Sokolova. Quarta posizione per la Raffaello Motto, a quota 91.650 punti.

“Nonostante sia l’inizio di stagione – ha dichiarato la Direttrice Tecnica Emanuela Maccarani – abbiamo visto in pedana comunque un buon lavoro. Bene soprattutto le nostre big che hanno ben figurato sia nell’esecuzione sia nella difficoltà dei nuovi esercizi. Si dovrà fare un lavoro di pulizia in vista degli impegni internazionali. In generale, tante giovani ginnaste, anche straniere, che hanno condotto una gara di buon livello e hanno mostrato una bella Ginnastica”.
(ITALPRESS).

QUATTRO GIORNATE TRA SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE

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“Follow me” è stato lo slogan della 114^ edizione di Fieragricola a Verona: sostenibilità, economia circolare e innovazione tecnologica sono stati i punti cardine su cui si sono sviluppate le quattro giornate di esposizione. Affollatissima, come da tradizione, la giornata di chiusura, che ha portato il totale dei visitatori a 132mila, dei quali il 15% esteri; significativa tra i 900 espositori anche la presenza di moltissimi giovani. Del non facile ricambio generazionale nel primo settore ha parlato Francesco Mastrandrea, presidente nazionale dei Giovani di Confagricoltura: “C’è un problema di invecchiamento della popolazione e difficoltà relative all’accesso alla terra, al credito, la lentezza della burocrazia; inoltre i giovani faticano a entrare nelle aziende agricole soprattutto se non hanno un passato familiare nel settore. Noi lavoriamo per accorpare le piccole aziende per poter essere competitivi nel mercato internazionale. Facciamo un plauso al Governo per l’ultima legge di bilancio che ha dato strumenti importanti come il credito d’imposta per gli investimenti”. Un esempio di passaggio generazionale lo ha dato Simone Arnoldi, che con l’azienda fondata dal nonno, proseguita dal padre e oggi condotta con i fratelli, ha vinto il premio come miglior allevatore di bovine da latte, grazie all’innovazione tecnologica: “E’ una bella soddisfazione per noi che abbiamo lavorato al progetto e siamo tutti i giorni in stalla, un premio alla carriera anche per mio padre e che ci spinge a fare sempre meglio”. Al veterinario milanese Pietro Pizzagalli il riconoscimento nella categoria suini: “La mia professionalità mi ha consentito di sviluppare il tema del benessere animale e la riduzione degli antibiotici che oggi sono importanti per la competitività dei prodotti”. Nella categoria bovini da carne il premio è andato alla ravennate Laura Cenni per la difesa della razza romagnola: “Il nostro è un allevamento a ciclo chiuso con un centinaio di capi, seguiamo il processo dalla fecondazione fino alla consegna del prodotto finito, specialmente nel mercato italiano”. Dati positivi sono arrivati dal settore avicolo, l’unico zootecnico autosufficiente in Italia, che ha registrato una crescita di produzione e consumi.
Il professor Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politiche Agrarie all’Università di Perugia, ha approfondito il tema del Green Deal, stretto tra ottime intenzioni e difficoltà di bilancio. “La scelta delle istituzioni comunitarie è in linea con quello che già i consumatori e i cittadini vogliono: economia sostenibile, cibi più sani, meno chimica e antibiotici. La nuova Pac sarà orientata in questa direzione e sicuramente avrà bisogno di nuove risorse economiche. I costi di produzione saliranno, ma con l’innovazione tecnologica saranno compensati”. Fieragricola torna fra due anni, quando la Brexit sarà del tutto effettiva e anche la Pac sarà nero su bianco.
(ITALPRESS).

Agricoltura, la sfida dell’innovazione

L’agricoltura cresce per valore e posti di lavoro ma deve affrontare le sfide dell’innovazione e della stesura del nuovo Pac. Lo ha detto, nel corso della terza giornata di Fieragricola, il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe L’Abbate.
col/abr/red

Il Regno Unito lascia l’Unione Europea

Con il via libera del Parlamento e del Consiglio Europeo, diventa effettiva l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, a partire dall’1 febbraio 2020.

alp/sat/red

GAMMA SUZUKI HYBRID STELLA DEL FESTIVAL DI SANREMO

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Prenderà il via la prossima settimana la 70a edizione del Festival della Canzone Italiana, che si svolgerà a Sanremo da martedì 4 a sabato 8 febbraio e vedrà coinvolta Suzuki scelta dall’Organizzazione come Auto Ufficiale della manifestazione, che quest’anno viene arricchita dal progetto Rai “Tra Palco e città” realizzato con la collaborazione di Rai Pubblicità. Suzuki è orgogliosa di questo ruolo e considera la kermesse sanremese, con il suo ineguagliabile impatto mediatico, un momento fondamentale nella strategia aziendale di comunicazione. Proprio nel periodo del Festival, la campagna Suzuki è Hybrid. Be Hybrid. Drive Suzuki. godrà della massima esposizione, sia in televisione che sugli altri media. Il claim punta ad aumentare la notorietà del marchio Suzuki e della sua tecnologia Hybrid presso un pubblico vasto e variegato e anticipa il weekend di Porte Aperte che i Concessionari dedicheranno sabato 8 e domenica 9 proprio alla gamma ibrida e alle sue importanti novità, Vitara Hybrid e S-Cross Hybrid.
Oltre che sui media e presso la Rete Ufficiale, la gamma Suzuki HYBRID sarà presentata anche a Sanremo e farà da fil rouge tra i luoghi chiave del Festival. Una Vitara Hybrid 1.4 TOP 4WD AllGrip sarà infatti esposta al Forte di Santa Tecla, dove si terrà la mostra “Sanremo 70”. Qui più di 300 elementi tra foto, abiti famosi e oggetti iconici provenienti dall’Archivio di Rai Teche attireranno numerosi visitatori e permetteranno loro di rivivere l’intera storia del Festival della Canzone italiana. Casa Sanremo, presso il Palafiori, ospiterà una seconda Suzuki Vitara Hybrid affiancata da una V-STROM 1050XT. Lo stile distintivo della Nuova V-Strom 1050 XT incorpora elementi provenienti sia dalla storica DR-Z sia dalla leggendaria DR-BIG. Lo fa riprendendo il tratto stilistico di due moto iconiche. Il caratteristico becco, per la prima volta adottato da Suzuki e poi ripreso da altri, è la firma stilistica di una tradizione storica. Un design evoluto che, sulla Nuova V-STROM 1050 XT, risulta ancora più aggressivo e audace.
La coppia formata da queste ultime due novità della Casa di Hamamatsu sarà protagonista di Casa Sanremo, il centro nevralgico delle notti sanremesi, con feste, showcase, concerti e dj set vivacizzati dallo staff di Radio2. Da qui ci saranno inoltre collegamenti in diretta con i programmi Rai che seguiranno il Festival sui canali tv, radio e digital. Il messaggio della campagna “Suzuki è Hybrid. Be Hybrid. Drive Suzuki.” è chiaro e incisivo. Attraverso immagini e testi la Casa di Hamamatsu afferma la sua determinazione nel puntare sull’ibridazione della gamma come risposta al tema della mobilità sostenibile. Proprio la tecnologia ibrida è l’emblema della voglia di vivere in libertà, superando ogni barriera o confine e muovendosi in modo alternativo. Con #BeHybrid Suzuki esorta tutti a pensare in modo indipendente, senza schemi rigidi. Guidare uno dei suoi modelli ibridi, #DriveSuzuki, diventa la soluzione più semplice, pratica ed efficiente per viaggiare in ogni situazione divertendosi e rispettando l’ambiente.
I due motori che compongono il sistema Suzuki Hybrid si esprimono all’unisono e si completano a vicenda, come una coppia di artisti impegnati in uno straordinario duetto sul palco del Teatro Ariston. L’unità termica è la protagonista principale di ogni fase della guida, mentre quella elettrica le fa da spalla, supportandola quando il pilota interviene sul pedale dell’acceleratore e aumentando la coppia disponibile ai bassi regimi. Ogni intervento del dispositivo ISG, che fa da motore elettrico, motorino d’avviamento e generatore, è puntuale e discreto, tanto che chi guida avverte solo un’erogazione sostanziosa e lineare. Le batterie agli ioni di litio che alimentano l’ISG sono leggere e compatte, non tolgono spazio ai passeggeri né ai bagagli e si ricaricano automaticamente in fase di decelerazione, senza richiedere alcun intervento esterno.
La tecnologia Suzuki Hybrid è disponibile su Ignis e Swift con motore 1.2 Dualjet da 90 cv e ora anche su Vitara e S-Cross, con motorizzazione 1.4 Boosterjet da 129 cv. Questi ultimi due modelli debutteranno davanti al grande pubblico proprio nel weekend di Porte Aperte che si terrà l’8 e il 9 febbraio. Le due date rappresentano un’occasione da non perdere per scoprire meglio le caratteristiche delle ibride di Hamamatsu, disponibili tutte anche con trazione integrale 4×4 AllGrip, e per conoscere le promozioni attive in questo periodo.
(ITALPRESS).

PROGETTO RETE! PARTE A PALERMO LA FASE REGIONALE

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Nell’ambito delle attività di carattere sociale, anche per la stagione sportiva 2019-2020, la Figc, attraverso il proprio Settore Giovanile e Scolastico, ha dato seguito al Progetto Rete!, l’iniziativa rivolta ai ragazzi accolti nei centri SPRAR/SIPROIMI di tutto il territorio nazionale, giunta alla sua sesta edizione. Alla chiusura delle iscrizioni risultano 54 le strutture, appartenenti a 14 diverse regioni – Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino A.A., Umbria – , che hanno aderito alla nuova edizione del progetto, per un totale complessivo di 557 ragazzi minori stranieri (a cui si aggiungeranno i ragazzi italiani tesserati per le società sportive che, attraverso la sinergia con le realtà del territorio, prenderanno parte a Rete!). Dopo la Fase Locale, attualmente in corso, e che prevede lo svolgimento di allenamenti settimanali presso le strutture d’accoglienza partecipanti, sotto la guida dei Coordinamenti Regionali SGS, da febbraio 2020 a giugno 2020 sono in programma le successive fasi del Torneo, sviluppato con l’obiettivo di adeguarlo al format delle altre manifestazioni del Settore Giovanile e Scolastico.

Si partirà il prossimo 4 febbraio a Palermo con la prima tappa della Fase Regionale lanciata in via sperimentale in Sicilia, la regione storicamente più rappresentata a livello di partecipazioni, che anche nell’edizione 2019-2020 ha coinvolto 15 strutture d’accoglienza, costituendo complessivamente 12 squadre. Secondo appuntamento ad Agrigento, il 6 febbraio, mentre il giorno seguente, la prima fase di gioco di Rete! si sposterà a Gela. Da marzo le compagini siciliane, come tutte le altre 34 formazioni partecipanti, inizieranno a disputare le Fasi Territoriali, sviluppate in base alla dislocazione geografica dei singoli centri Sprar/Siproimi. Ancora Palermo (10 marzo) e Gela (12 marzo), oltre a Roma (13 marzo), Bitetto (Bari, 16 marzo), Recco (Genova, 23 marzo), Bologna (25 marzo), Viggiano (Potenza, 30 marzo) e Pietrelcina (Benevento, 31 marzo), le sedi del turno che coinvolgerà tutte le squadre iscritte, permettendo a 16 di loro di accedere alla fase successiva.
A seguire, le formazioni qualificate – due per ogni concentramento territoriale – verranno suddivise in cinque raggruppamenti Interregionali – Gela (6 aprile), Roma (15 aprile), Casalnuovo di Napoli (20 aprile), Castel di Sangro (L’Aquila, 25 maggio) e Milano (29 maggio) – al termine dei quali, le cinque squadre vincitrici, più una sesta a cui verrà assegnata una Fair Play Wild Card, guadagneranno un posto per la Fase Nazionale in programma a Roma il 29 e 30 giugno. Tutte le informazioni relative al format, ai calendari e al regolamento di Rete! sono pubblicate all’interno del Comunicato Ufficiale n. 67 del Settore Giovanile e Scolastico.
(ITALPRESS).

FIERAGRICOLA, IN DUE GIORNI 5 MILA STUDENTI

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Oltre cinquemila studenti hanno visitato nei primi due giorni Fieragricola. Per la gran parte di loro il sogno rimane l’azienda agricola, sempre più tecnologica e sostenibile. E Fieragricola, con la sua offerta trasversale ad alto tasso di innovazione, rappresenta, come dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L’Abbate, “una vetrina completa e 114 edizioni dimostrano un radicato attaccamento al territorio e internazionalità. Questo grazie a contenuti specifici, utili al mondo agricolo e ai giovani per rispondere alle sfide del futuro: cambiamenti climatici sempre più pressanti, biodiversità che si riduce, risorse per l’agricoltura via via più scarse”. In quest’ottica ieri a Fieragricola la presidente della Rete Nazionale degli Istituti di Agraria, Patrizia Marini, e il presidente dell’Unione nazionale contoterzisti agromeccanici (Uncai), Aproniano Tassinari, hanno stretto un accordo per presentare insieme ai vertici dei ministeri delle Politiche agricole e dell’Istruzione un progetto per il reinserimento della materia di meccanizzazione agricola nelle classi degli istituti di agraria di tutta Italia. “Di anno in anno – ha spiegato Tassinari – i mezzi agricoli crescono in complessità, che deve essere insegnata in tempo affinché non diventi poi una montagna troppo alta da scalare”. L’appello per una nuova formazione più rispondente alle esigenze del mondo del lavoro arriva anche da Roberto Rinaldin, presidente di Unacma (Unione nazionale commercianti di macchine agricole). L’associazione a Fieragricola ha incontrato diversi studenti nell’ambito dell’iniziativa “Mech@agri jobs”, workshop rivolto agli studenti di istituti tecnici e agrari, realizzato in collaborazione con FederUnacoma e Cai. “Abbiamo sempre più bisogno di venditori di macchine agricole, tecnici specializzati nel post vendita e tecnici specializzati per assistenza, fornitura, installazione e training legati ai dispositivi dell’agricoltura 4.0”, è l’urgenza di Rinaldin, che sollecita nuovi approcci formativi già a partire dalla scuola. Il tema dell’avvicendamento in agricoltura è complesso. Se, infatti, sono previsti incentivi per i primi insediamenti dei giovani, il ricambio generazionale non è sempre agevole. “Per i giovani imprenditori agromeccanici non sono previsti incentivi o misure specifiche per l’ingresso in azienda – dichiara Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai) -. Questo rappresenta un problema per il sistema agricolo, in quanto le nostre realtà sono fortemente capitalizzate e necessitano di investimenti ingenti per restare al passo con le nuove tecnologie, ma senza provvedimenti di sostegno in direzione dell’agricoltura digitale e delle innovazioni sostenibili, viene a mancare la spinta agli investimenti”. Alcuni aspetti accomunano i giovani agricoltori di tutta Europa. Lo riassume efficacemente l’allevatore belga Jannes Maes, produttore di latte e presidente del Ceja, il Consiglio europeo dei Giovani Agricoltori, che associa 32 organizzazioni di giovani imprenditori agricoli in 32 Paesi. “Le sfide specifiche che i giovani agricoltori nell’Ue affrontano sono l’accesso alla terra, l’accesso al credito e l’accesso alla conoscenza. Tuttavia, ci sono altre questioni che i giovani agricoltori devono affrontare, tra cui i cambiamenti climatici, le pratiche commerciali sleali e la volatilità del mercato. La futura Pac può aiutare i giovani agricoltori a superare questi ostacoli, se è veramente all’altezza delle sue ambizioni e sarà in grado di sostenere il rinnovamento generazionale in agricoltura”.
(ITALPRESS).

BREXIT, LA MECCANICA AGRICOLA RIFLETTE SUL FUTURO

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«Con la Brexit prevedo per il 2020 un mercato stabile, con un primo trimestre tranquillo e un maggiore entusiasmo nel secondo semestre; nel 2021 ipotizzo che proseguiranno i negoziati per definire le regole fra Regno Unito e Unione europea, mentre dal 2022, in caso di tagli dei contributi all’agricoltura, ci saranno problematiche di mercato sulle macchine agricole». Lo dice alla 114ª edizione di Fieragricola Alessandro Malavolti, il presidente di FederUnacoma, l’associazione dei costruttori di macchine agricole aderente a Confindustria, alla vigilia della Brexit. Da domani il Regno Unito sarà formalmente fuori dall’Unione europea, ma cosa succederà non è ancora chiaro. L’Italia ha tutto l’interesse all’approvazione di un’area di libero scambio, senza dazi, dal momento che «le esportazioni italiane ammontano a 23,5 miliardi e l’attivo commerciale per il nostro Paese ammonta a 12 miliardi di euro», ricorda Fortunato Celi Zullo, direttore del «Brexit Help desk» di Ice-Agenzia, con sede a Londra, per assistere le imprese italiane ([email protected]). Solo nell’agroalimentare l’export tricolore nel 2019 ha raggiunto i 3,4 miliardi di euro.
«Ci sarà un periodo di transizione fino al 31 dicembre, ma formalmente da domani il Regno Unito è un paese terzo – spiega Celi Zullo -. La volontà del Regno Unito è quella di raggiungere un accordo di libero scambio, ma è chiaro che la posizione deve essere condivisa». Il tema lambisce anche Fieragricola, manifestazione internazionale trasversale, in corso a Veronafiere fino a domani, con 10 padiglioni occupati e aree espositive dedicate alla meccanica agricola, zootecnia, vigneto e frutteto, colture specializzate, energie da fonti rinnovabili, attività forestale, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, multifunzionalità dell’impresa agricola, gestione del verde, servizi per l’agricoltura, aree dinamiche per le prove dal vivo di macchine, mezzi agricoli, mezzi telescopici. «Le modalità e i tempi che hanno portato alla Brexit sono stati turbolenti, per cui prevedo un perdurare una situazione di incertezza, che dovrà far fronte anche a tensioni interne che sta vivendo il Regno Unito – afferma Antonio Salvaterra, direttore marketing del gruppo Argo Tractors (Landini, McCormick, Valpadana) -. Fino al 2007 avevamo uno stabilimento nel Regno Unito. Oggi, invece, ci affidiamo a un importatore e attendiamo di capire quali regole verranno applicate ai nostri prodotti e servizi».
Antenne sollevate anche per il gruppo Antonio Carraro di Campodarsego, leader nel segmento dei trattori specializzati per vigneto e frutteto. «I nostri importatori non sono in grado di prevedere quali saranno le ripercussioni – commenta Liliana Carraro, responsabile relazioni esterne dell’azienda -. Prevediamo tuttavia un incremento di burocrazia, ma attualmente è per noi un mercato in crescita per effetto dei cambiamenti climatici, che stanno portando a un aumento delle superfici a vigneto e coltivazioni come i frutti di bosco, con conseguente richiesta di macchine ad alta tecnologia». Un aspetto che potrebbe complicare la vita dei costruttori di macchine agricole riguarda la Mother Regulation, i regolamenti comunitari sulla omologazione stradale e ai fini della sicurezza di alcune tipologie di macchine agricole (trattori, macchine trainate, inclusi i rimorchi). Lo evidenzia Roberto Guidotti, responsabile tecnico di Cai (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani): «La Gran Bretagna, con l’uscita dall’Unione europea dovrà decidere se tutti gli atti emanati da Bruxelles perdono di valore. Il rischio è che, qualora il Regno Unito dovesse non riconoscere la validità degli atti legislativi comunitari, si blocchi temporaneamente il mercato, perché le macchine omologate da Ue non avrebbero più una omologazione valida nel Regno Unito. Se invece il ministero delegato ai trasporti dovesse adottare un regolamento ponte, in attesa di definire regole specifiche per l’omologazione nel Regno Unito, i costruttori si ritroverebbero un carico maggiore da sostenere in termini di procedure e burocrazia, con aggravio di costi. Non dimentichiamo che per i trattori agricoli l’omologazione è obbligatoria».
(ITALPRESS).