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SBARCO DI MIGRANTI A MESSINA E POZZALLO

E’ sbarcata nella notte a Messina la nave “Alan Kurdi”, della ong tedesca Sea Eye, con a bordo sessantuno migranti. E dopo alcune ore è giunta nel porto di Pozzallo anche la nave Ocean Viking, dell’ong Sos Mediterranee con a bordo 60
persone, tratte in salvo al largo della Libia, tra cui un neonato di 3 mesi con il fratellino di 3 anni.

Intanto, la Commissione Europea, secondo quanto ha reso noto ieri sera il Viminale, ha attivato la procedura per la ricollocazione sia dei 61 migranti dell’Alan Kurdi che dei 60 a bordo della Ocean Viking.

Alcuni Paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno manifestato la disponibilita’ ad accogliere quote di migranti.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: “Porti aperti a tutte le ong, roba da matti. Anzi, da complici”.
(ITALPRESS).

TOSCANA, ANTICA FIERA DEL CEPPO 14 E 15 DICEMBRE A LUCIGNANO

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“Lucignano sarà capitale di una Toscana che sa far valere la propria identità nella cucina come nella tradizione del Natale”. Così il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, presentando a palazzo del Pegaso l’antica Fiera del Ceppo, che per due giorni, il 14 e 15 dicembre, vedrà il suggestivo borgo scaldato dalla fiamma dei tanti bracieri che arderanno con il ceppo del Natale. “Grazie all’impegno e alla sensibilità del sindaco, Roberta Casini, uno dei più bei borghi del nostro paese sarà punto di riferimento per le festività natalizie”, ha concluso il presidente.
“Dai primi del 900, quando veniva battuto il prezzo del cappone – ha ricordato Casini – Lucignano continua ad animare il suo centro storico, grazie alla collaborazione con i ragazzi delle scuole, vero cuore della Festa, immersi nell’antico mercato tra bancarelle di artigiani, suonatori di fisarmonica, caldarroste, degustazioni di piatti dell’antica tradizione”.
Come ha ricordato la vicepresidente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis, “per i vicoli del paese sarà possibile degustare le antiche ricette del Natale con piatti street food, realizzati da ristoranti e macellerie locali, rispettando un rigido disciplinare che prevede l’esclusivo utilizzo dei prodotti della Valdichiana e dell’enogastronomia locale, a partire dal prelibato cappone”. “L’antica Fiera del Ceppo sarà quindi occasione per coniugare la vera identità ai prodotti della terra e alla tipica tradizione delle festività del Natale”, ha concluso la vicepresidente.
L’appuntamento è per il 14 e 15 dicembre, nell’antico borgo di Lucignano, tra i tanti bracieri che brilleranno con il ceppo del Natale. La sera della vigilia in ogni casa si bruciava infatti “il ceppo” che doveva essere il più grande per durare a lungo, scaldare la famiglia tutta raccolta attorno al focolare domestico. Il fuoco sarà mantenuto perennemente acceso e ci si potrà rilassare e socializzare, degustando vino caldo e castagne.
In piazza delle Logge gli alunni delle scuole animeranno la festa con rappresentazioni e quadri dell’antica fiera del ceppo, indossando abiti storici dei primi del 900; sarà allestito un vero e proprio mercato di una volta con la presenza di pecorelle, capponi, buoi e numerosi altri animali che troveranno riparo e riscalderanno il paese creando una autentica e magica atmosfera.
E per i più piccoli non mancherà la possibilità di lasciare una lettera a Babbo Natale, incontrarlo e perfino salire con lui sulla sua slitta, assistiti dai suoi Elfi.

MALTEMPO IN CAMPANIA, DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA

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Il Consiglio dei ministri, su istanza della Regione, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio della Campania interessato dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei mesi di ottobre e novembre 2019. Stanziati per la Campania 2.357.094,62 euro. “Come comunicato nei giorni scorsi, la Regione ha richiesto lo stato di emergenza per aiutare le amministrazioni comunali colpite dal maltempo delle scorse settimane. I finanziamenti permetteranno di intervenire sui comuni per il ripristino dei territori delle zone colpite, per interventi di messa in sicurezza immediati e urgenti”, ha detto il presidente Vincenzo De Luca.
Come previsto dalla normativa, saranno successivamente stanziate ulteriori risorse per l’attivazione di prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale e alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate. La Regione provvederà a individuare i primi interventi urgenti.
(ITALPRESS).

Venezia, pronti interventi per medici e dentisti

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La Fondazione Enpam e’ vicina ai veneziani colpiti dal disastro della marea. “I colleghi che hanno subito danni potranno contare sugli aiuti dell’Enpam – dice il presidente dell’ente di previdenza dei medici e dei dentisti Alberto Oliveti – Siamo pronti a intervenire e solo in attesa che la Presidenza del Consiglio dichiari l’evidente stato di calamita’ naturale”.
Le domande di aiuto economico, complete della documentazione richiesta, andranno inviate all’Ordine provinciale dei medici e degli odontoiatri. Tutte le informazioni e i moduli sono
disponibili alla pagina www.enpam.it/sussidi-per-calamita-naturali
Gli aiuti potranno essere concessi non solo per Venezia ma anche per tutte le altre localita’ per le quali le autorita’ di governo decreteranno lo stato d’emergenza. L’ente di previdenza e assistenza dei medici e dei dentisti prevede, per i propri iscritti, sussidi straordinari fino a 17.650 euro per i danni alla prima abitazione o allo studio professionale, di proprieta’ o in usufrutto. Il tetto rimborsabile e’ piu’ alto per i medici e dentisti liberi professionisti (fino a
22.650 euro), a cui puo’ essere erogato anche un reddito sostitutivo, che puo’ arrivare a quasi 2.500 euro al mese, nel caso abbiano dovuto interrompere l’attivita’ a causa della
calamita’. L’Enpam puo’ inoltre intervenire, con i massimali complessivi sopra indicati, anche per i danni a beni mobili come automezzi o attrezzature medicali e contribuire al pagamento degli interessi sui mutui edilizi per l’acquisto, la ricostruzione o la riparazione della casa e/o dello studio professionale. Nel frattempo l’ente invita gli iscritti a raccogliere una documentazione fotografica e a farsi fare una perizia giurata dei danni subiti da parte di un tecnico abilitato.
(ITALPRESS).

CONTRASTO AL BULLISMO, FINANZIATI 28 PROGETTI

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La Regione Campania ha approvato gli esiti del bando che ha permesso il finanziamento di 28 progetti territoriali volti a prevenire ed a contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.
Si tratta di progetti presentati da partenariati composti da un minimo di tre soggetti e un massimo di cinque tra ambiti territoriali sociali (ruolo capofila), altri enti pubblici, istituzioni scolastiche, aziende sanitarie locali e soggetti del terzo settore con progetti che abbiano le seguenti finalità: percorsi di conoscenza e di sensibilizzazione verso il problema del bullismo, come stimolo per la riflessione sul fenomeno e, piu` in generale, sulla convivenza pacifica, il rispetto delle diversita`, la soluzione dei conflitti; percorsi di alfabetizzazione emotiva e di potenziamento delle abilita` sociali, volti a “costruire” la competenza emotiva dei ragazzi, a educarli all’empatia, alla comunicazione assertiva e al comportamento prosociale, con particolare attenzione alla dimensione di gruppo; percorsi di educazione all’uso consapevole della rete internet e ai diritti e doveri legati all’utilizzo delle tecnologie informatiche; percorsi che mirano a promuovere una cultura dello sport giovanile come strumento per prevenire e ridurre i fenomenti di prevaricazione e di non rispetto delle diversita`.

“Attenzione particolare viene rivolta al tema del cyberbullismo, virtuale nella forma, ma terribilmente concreto nelle sue conseguenze, che vede i nostri ragazzi e ragazze a volte inconsapevoli dei gravissimi rischi che possono correre e che è presente in maniera sempre più pervasiva, con risvolti anche tragici sulla vita dei ragazzi, come testimoniato dalle cronache sempre più frequenti – dice l’assessore alla Formazione e Pari opportunità, Chiara Marciani -. La tutela dei minori dai pericoli del web, dal bullismo e dal cyberbullismo è un atto di responsabilità collettiva che deve coinvolgere non solo le famiglie ma anche gli insegnanti, le scuole, gli Enti e le Istituzioni centrali e territoriali e le associazioni. Per questo crediamo che progetti come questi possano diventare uno strumento formidabile per tutti coloro che vogliono combattere il cyberbullismo in modo efficace e strutturale”.
(ITALPRESS).

NUOVA SCOPERTA SUI MOSAICI RINVENUTI A POMPEI

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Pompei si conferma ancora una volta luogo di elezione per la comprensione della vita e della civiltà dei Romani, e in particolare delle loro efficaci e innovative capacità tecniche. Nel recente articolo “Gromatics illustrations from newly discovered pavements in Pompeii”, Massimo Osanna, direttore generale del Parco Archeologico di Pompei, insieme a Luisa Ferro e Giulio Magli della Scuola di Architettura del Politecnico di Milano, hanno proposto una nuova interpretazione degli enigmatici mosaici recentemente rivenuti nella Casa di Orione (altrimenti nota come casa di Giove) a Pompei: essi avrebbero una chiara analogia con le illustrazioni dei codici dei gromatici romani, tecnici altamente specializzati che si occupavano della misurazione della terra e del tracciamento delle linee per la fondazione delle città, utilizzando uno speciale strumento topografico chiamato, appunto, groma.

Il rinvenimento è avvenuto nel corso dei nuovi scavi della Regio V, nella casa chiamata “di Orione”, dai bei mosaici che ne decorano due stanze. La scoperta fa pensare che il proprietario dell’edificio fosse un gromatico.
Nello specifico, la prima di queste immagini è un quadrato inscritto in un cerchio tagliato da due linee perpendicolari, una delle quali coincide con l’asse longitudinale dell’atrio della casa e appare come una sorta di rosa dei venti che identifica una divisione regolare del cerchio in otto settori equidistanti: l’immagine è sorprendentemente simile a quella usata nel codice medievale per illustrare il modo in cui i Gromatici dividevano lo spazio.
La seconda immagine, invece, mostra un cerchio con una croce ortogonale incisa al suo interno, collegata da cinque punti disposti come una sorta di piccolo cerchio a una linea retta con una base: essa appare come la rappresentazione di un Groma.

Le competenze tecniche degli agrimensori romani – i tecnici incaricati delle centuriazioni (divisione delle terre) e di altri sondaggi come la pianificazione delle città e degli acquedotti – sono leggendarie. Ad esempio, progetti di centuriazioni estremamente precisi sono ancora visibili oggi in Italia e in altri paesi del Mediterraneo. Il loro lavoro aveva anche connessioni religiose e simboliche legate alla fondazione di città e alla tradizione etrusca.
Questi tecnici erano chiamati Gromatici per il loro principale strumento di lavoro, chiamato Groma. Quest’ultima si basava su una croce fatta di quattro bracci perpendicolari, ciascuno dei quali portava corde con pesi identici, che fungevano da filo a piombo.
L’Agrimensore poteva allineare con estrema precisione due linee a piombo molto sottili opposte con pali di riferimento tenuti a varie distanze da assistenti o fissati nel terreno, allo stesso modo in cui le paline (pali rossi e bianchi) vengono utilizzate nella moderna rilevazione del teodolite.

Fino ad ora, l’unico esemplare mai ritrovato di questo strumento proveniva dagli scavi di Pompei mentre le immagini che illustrano il lavoro dei Gromatici vennero trasmesse soltanto dal codice medievale, risalente a molti secoli dopo che l’arte degli Agrimensores non era più praticata.
Così sembra che ancora una volta Pompei sia il luogo in cui possano emergere nuove informazioni su questi antichi architetti.
Lo studio è consultabile qui: https://arxiv.org/abs/1910.13145
(ITALPRESS).

DON GABBRICCI “MANCINI HA CREATO UN GRUPPO UNITO”

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L’Italia di Roberto Mancini “è un gruppo straordinario, non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano, motivazionale, di coesione. Il mister è riuscito a fare un grandissimo lavoro. Poche volte ho visto un gruppo così unito e compatto. Vedo i ragazzi determinati, che stanno crescendo di partita in partita”. Don Massimiliano Gabbricci, padre spirituale degli azzurri, racconta all’Agenzia Italpress la ‘sua’ Nazionale. In occasione dell’ultimo ritiro a Coverciano, Bonucci e compagni hanno incontrato l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, che “ha celebrato la messa ma ha detto anche cose molto forti, richiamando l’ambiente del calcio professionistico alla responsabilità che ha nei confronti dei giovani. Tutti hanno preso le sue parole come uno stimolo giusto e importante a dare sempre una testimonianza buona, soprattutto ai ragazzi”. Ai giocatori della Nazionale “consiglio di essere sereni, tranquilli e allo stesso tempo convinti delle proprie possibilita’. Io sono sicuro che faremo un grandissimo Europeo”, ha detto ancora don Gabbricci, secondo il quale nei calciatori “la fede puo’ essere un aiuto importante e un valore straordinario. Avere una motivazione che puo’ essere legata a Dio o comunque ai valori importanti, che va oltre la realtà materiale, puo’ dare una grande spinta spirituale”. Don Gabbricci è anche cappellano della Fiorentina. “Una benedizione visti i risultati e gli infortuni? Ne abbiamo parlato anche con Commisso, è un momento in cui gira tutto storto. Bisogna avere pazienza, io cerco di stare vicino ai calciatori, vado a cena con loro, cerchiamo di stare tutti uniti in un momento particolare e difficile all’interno però di una realtà che è positiva: questa nuova proprietà ci sta mettendo tanto entusiasmo ed è una cosa importante, pero’ poi nel calcio e nello sport in generale bisogna ottenere i risultati altrimenti diventa tutto piu’ difficile”.
(ITALPRESS).

BRONZINI “LA SFIDA? UN ATENEO PIÙ INTERNAZIONALE E COMPETITIVO”

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Due mesi da rettore dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” per Stefano Bronzini. Sono un periodo troppo breve per tracciare bilanci, ma non per scattare una fotografia dell’avvio di questa esperienza iniziata il 1° ottobre scorso quando il professore di Letteratura inglese ha preso il testimone dal suo predecessore, il professore Antonio Uricchio, nel frattempo passato alla guida dell’ANVUR, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca.
“Infatti, più che un bilancio posso raccontare lo start – ha detto il rettore Bronzini – È stato molto emozionante e ricco di sorprese. Ho trovato un’università molto vivace ed anche particolarmente attenta ai nuovi temi come quelli della sostenibilità che è uno dei cavalli di battaglia della ricerca al giorno d’oggi”.
Il momento istituzionalmente più alto per Bronzini è stato fino ad ora l’inaugurazione dell’anno accademico, il 29 ottobre scorso.

In quell’occasione emersero principalmente due argomenti dal discorso del neorettore: il bilancio dell’università penalizzato di circa due milioni per la scelta di allargare la no tax area, con la beffa che gli indicatori ministeriali hanno catalogato come un segno di criticità il decremento delle entrate fiscali, e il tema dell’Autonomia differenziata. “Ho approfittato e ringrazio ancora il ministro Boccia per essere stato presente quel giorno e per avermi dato dei chiarimenti riguardo all’Autonomia differenziata delle regioni. Eravamo molto preoccupati. Devo dire che i chiarimenti sono andati nella direzione giusta. Non possiamo dire di essere tranquilli ma guardiamo con molto rispetto alle manovre che il Governo sta facendo. E mi fa piacere ricordare che il ministro ha apprezzato l’idea dell’osservatorio sul Mezzogiorno che noi abbiamo fondato, costituito, proprio per studiare i flussi di danaro, soprattutto per quanto riguarda i fondi, sia ministeriali sia europei. Invece per quanto riguarda l’aspetto delle tasse, questa è una di quelle ingiustizie tipiche”.

“Noi – continua il rettore – abbiamo fatto politiche di contenimento della dispersione studentesca e questo ha causato con, una no tax aerea a 18mila euro, una perdita di entrate. Questa operazione invece di essere considerata una premialità è diventata una penalizzazione. Oggi le questioni del bilancio dell’università pubblica in Italia sono questioni molto serie cui il Paese dovrebbe prestare maggiore attenzione se veramente si vuole parlare di sviluppo”.
Il percorso del rettore Bronzini è ancora all’inizio, periodo in cui si fissano sfide e traguardi. “La sfida che principalmente vorrei avere, oltre a raggiungere gli obiettivi, è di una università ancora più internazionale, più competitiva nei campi soprattutto europei ma non solo. Devo dire però che se ci sono queste premesse, l’università e tutto il sistema pubblico italiano, sono messi a dura prova. Bisogna considerare che l’Italia è il Paese in cui si investe meno in ricerca e formazione, in un momento in cui in tutto il mondo si richiede maggiore ricerca e maggiore formazione. Credo che la sfida sarà cercare di tenere la barca in buon equilibrio fra le due funzioni fondamentali che sono appunto quelle della ricerca e della formazione, senza dimenticare il rapporto con il territorio. Un territorio quello pugliese che ha bisogno fortemente di una università molto più agile, e qui ci aspettiamo dei miglioramenti normativi, e di un tessuto imprenditoriale che insieme all’università potrebbe far fare quel necessario salto di qualità”.

“Richieste dagli studenti? Sì molte – ha detto il rettore Bronzini -. Taranto per esempio è una città che ha fortemente bisogno che l’università si collochi al centro del futuro sviluppo. Per quanto riguarda l’immediato, io credo che il problema dei servizi, un problema che condividiamo nelle politiche del diritto allo studio con la Regione, debba essere un obbligo per noi. Una migliore qualità della quotidianità per i nostri studenti. Non so se loro me la chiedono, penso proprio di sì, ma penso che ci stiamo muovendo in questa direzione”.
Tra le criticità già affrontate dal nuovo rettore, pochi giorni dopo il suo insediamento, il caso delle lezioni di Medicina e Chirurgia a Taranto, avviate, poi interrotte e poi riprese, anche se la soluzione non è ancora definitiva. “La questione Taranto – ha spiegato Bronzini – è una questione in progress, ovvero nei prossimi anni dobbiamo mettere le basi. Credo che siamo partiti in modo un po’ affrettato, ma abbiamo adesso accorciato le distanze da quelle difficoltà anche grazie a tutti i soggetti come Regione, sindaco, Asl, il vescovo stesso. Adesso si tratta di costruire in maniera più seria. Prima forse si era pensato di trovare, per un eccesso di generosità, scorciatoie. Adesso invece vogliamo davvero formare un corso di studio per gli studenti che vogliono davvero fermarsi a Taranto a studiare Medicina e Chirurgia”
(ITALPRESS).