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TOSCANA, GIANI”RISORSE DA AUTONOMIA DIFFERENZIATA PER ‘SISTEMA RESTAURO’”

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Primo piano sul restauro e sui nostri beni culturali, anzi sul ‘sistema restauro’ in Toscana. Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, tira le fila della giornata di studi promossa dall’Istituto per l’Arte e il Restauro Palazzo Spinelli con il contributo della Regione, che si è svolta oggi, venerdì 29 novembre, nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso.
Intervenuto in chiusura del convegno “Il futuro del sistema restauro nella Regione Toscana: Amministrazioni a confronto”, Giani mette sul tavolo una legge “per il restauro e per i nostri beni culturali, che devono essere mantenuti, essere sempre più belli, attrarre sempre più l’attenzione dei turisti e dei cittadini”. “In Toscana è concentrato il 25 per cento del patrimonio culturale nazionale – ricorda Giani -: con l’autonomia differenziata, quando avremo la legge quadro preannunciata dal ministro Boccia, potremo chiedere che una percentuale delle risorse che lo Stato raccoglie qui possa essere destinata in Toscana al restauro delle opere, ovvero possa rimanere nella regione”. Un esempio: “Se dai biglietti degli Uffizi arrivano trenta milioni, se un 20 per cento di queste risorse potesse concretarsi sul restauro dei beni in Toscana sarebbe un fatto molto importante”.

In sala Gonfalone una platea di addetti ai lavori e amministratori riuniti a discutere di restauro e beni culturali ma anche, per dirla con Emma Castè, per “mettere al centro la figura del restauratore, che non è valorizzata e dovrebbe” nonostante “le eccellenze a Firenze, in Toscana e anche fuori”. Nelle parole della moderatrice del convegno la soddisfazione perché “per la prima volta c’è un confronto tra la politica e le amministrazioni su un tema così importante”. Castè, che pure ricorda la ‘conquista’ dell’elenco (nazionale) dei restauratori – “finalmente si è riusciti a sbloccarlo” – parla di un confine che ancora resta da superare: “l’utilizzo dei restauratori all’interno delle amministrazioni, anche per la progettazione”.

Il consigliere Giacomo Bugliani prende le mosse dalla mozione per la valorizzazione della figura di restauratore approvata dal Consiglio regionale lo scorso settembre. “Quello che si tiene oggi è davvero un incontro importante, perché vede a confronto tanti amministratori locali e persone che operano nella conservazione e nel restauro dei beni culturali”, spiega. In primo piano un settore “in cui la normativa, nel corso del tempo, si è stratificata a livello statale” e in cui “diventa determinante l’apporto delle Regioni; in epoca recente si registra un risultato importante, grazie al contributo della Conferenza Stato -Regioni, nella cristallizzazione di un percorso formativo per il riconoscimento della qualifica di restauratore”, continua Bugliani. “Un punto fermo in un contesto normativo che era molto vario e che oggi offre prospettive nuove: il confronto fra le amministrazioni è estremamente prezioso per il progresso in questo ambito”.
Nel corso della mattinata, sempre in sala Gonfalone, si è tenuta la presentazione finale dei workshop 2019 realizzati dagli allievi dei Master promossi da Palazzo Spinelli a Firenze, con la partecipazione degli studenti iscritti ai Master in Management degli Eventi Artistici e Culturali, Management dei Servizi Museali e Tecnologie Integrate per i Beni Culturali.

SAN MARINO, IMPEGNO COSTANTE CONTRO L’AIDS

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Classificata per la prima volta nel 1981, la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, più nota con l’acronimo di AIDS, è ancora oggi una malattia diffusa e pericolosa. Per richiamare l’attenzione su tale patologia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha istituito una giornata mondiale dedicato alla lotta all’AIDS, che si celebra fin dal 1988 ogni 1° dicembre. I progressi terapeutici raggiunti al giorno d’oggi, consentono di mantenere la malattia sotto controllo ed è anche migliorata la qualità della vita dei pazienti. Dai dati che vengono diffusi annualmente, emerge tuttavia, un pericoloso calo di attenzione, in particolare sui rischi di trasmissione. I numeri dicono che da quando è scoppiata l’epidemia, negli anni Ottanta, sono morti oltre 35 milioni di uomini e donne e attualmente nel mondo sono quasi 38 milioni le persone sieropositive al virus dell’HIV, responsabile dell’AIDS, con circa 1,7 milioni i nuovi casi ogni anno e quasi un milione di decessi. Il messaggio scelto quest’anno dall’Organizzazione mondiale della sanità, per il World AIDS Day è “Communities make the difference”, cioè “le comunità fanno la differenza”. Significa che proprio che le comunità di persone che vivono con l’HIV e gli operatori sanitari della comunità hanno svolto un ruolo chiave nella risposta all’HIV. Di qui l’invito dell’OMS ad ascoltare le loro storie su come fare la differenza e cambiare la vita. In Italia, secondo le stime dell’OMS, oscillano tra le 120mila e 150mila le persone sieropositive. A San Marino i dati attuali sono in linea con quelli degli ultimi anni: sono 71 ad oggi i pazienti sieropositivi in cura, in quanto hanno contratto il virus dell’HIV, di cui i 3/4 sono maschi. Nel corso del 2019 si è registrato un nuovo caso di infezione, (si era verificato un nuovo caso anche nel 2018). E sempre quest’anno si è registrato anche il decesso di un paziente affetto da AIDS. Significativo anche l’impegno economico della cura delle persone affette da HIV, che al 30 ottobre 2019 ammonta già a 205mila euro in crescita di circa 40mila euro rispetto al 2018. La cura del cittadino sieropositivo e del malato di AIDS avviene quasi esclusivamente a Rimini o comunque fuori territorio, dove sono presenti reparti specificamente attrezzati per le malattie infettive. La principale causa di infezione, soprattutto a San Marino, è rappresentata dai rapporti sessuali. Le terapie attuali, che comprendono un mix di più farmaci, hanno compiuto notevoli passi in avanti consentendo un miglioramento delle condizioni e dell’aspettativa di vita delle persone sieropositive, riuscendo quasi ad azzerare le possibilità di contagio. Tuttavia non esiste ancora un vaccino efficace e quindi l’attenzione deve restare massima.
Per questo motivo la segreteria di Stato alla Sanità e l’Istituto per la Sicurezza Sociale, alla luce anche delle indicazioni contenute nel Piano Sanitario e Socio Sanitario della Repubblica di San Marino, hanno anche quest’anno promosso una campagna di sensibilizzazione nella popolazione su questo importante tema, attraverso manifesti e messaggi sui media e sui canali social. “Nella lotta all’AIDS – dichiara il Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi – è importante promuovere una comunicazione efficace. Si tratta di una sfida che deve coinvolgerci come comunità di San Marino, come da tempo stiamo facendo, senza abbassare la guardia, soprattutto per far comprendere alle nuove generazioni, i rischi che si corrono sottovalutando i comportamenti a rischio.” “Come previsto nel Piano Sanitario e Socio Sanitario – ricorda il direttore Generale dell’ISS Andrea Gualtieri – nella lotta all’AIDS e alle infezioni da HIV, è importante agire su più fronti, tramite interventi di educazione nelle scuole svolti dalla UOS Centro Salute Donna in collaborazione con il servizio di Urologia, e anche attraverso il supporto del Tavolo di educazione alla salute.
Oltre alla prevenzione, fondamentale, occorre potenziare ulteriormente le attività volte all’identificazione precoce del virus anche attraverso l’offerta attiva del test HIV, su cui l’ISS sta compiendo delle valutazioni per adottare la modalità più efficace, anche perché i progressi della medicina consentono alle persone affette da HIV di poter condurre una vita normale, riducendo il rischio di nuovi contagi se si interviene precocemente con le terapie e si conducono corretti stili di via, con riferimento alle abitudini sessuali”.
(ITALPRESS).

GP ABU DHABI. ISOLA “NON CI SONO STATE GRANDI SORPRESE”

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La prima giornata di prove libere del GP di Abu Dhabi si è svolta secondo le aspettative, nonostante le due bandiere rosse in FP1 e quella in FP2 che ha interrotto la simulazione di long run. La seconda sessione è stata particolarmente rappresentativa in vista di qualifiche e gara, con temperature asfalto che si sono abbassate progressivamente fino al tramonto. Uno-due Mercedes in FP2, con il miglior tempo di Valtteri Bottas in 1’36″256: quasi un secondo più veloce del 2018 a parità di mescola. I Team si sono concentrati soprattutto su Yellow medium e Red soft, con meno giri percorsi su White hard. Condizioni meteo buone hanno caratterizzato il venerdì di Abu Dhabi, con 25° ambiente e 28° asfalto in FP2. Come previsto, i livelli di usura e degrado sono stati particolarmente bassi durante la seconda sessione di prove libere: si prospetta una gara a una sosta. Il divario tra Red soft e Yellow medium è di circa un secondo al giro, simile a quello tra medium e White hard.

“Non ci sono state grandi sorprese durante prima giornata di prove libere qui a Yas Marina, a parte il divario attuale tra le mescole che è leggermente più ampio rispetto al previsto e la bandiera rossa in FP2 che ha interrotto le simulazioni di long run. Dato che FP3 si disputerà di giorno e con temperature più elevate, l’analisi dei dati raccolti oggi è particolarmente importante per i Team in vista della strategia in qualifica. Potrebbero infatti provare a superare il Q2 su medium oppure scegliere la soft nel caso in cui la ritenessero una valida opzione per la prima parte di gara. La mescola C3 hard sarà fondamentale per coloro che partiranno su soft, dato che diversi Team l’hanno provata in FP2. Il miglior tempo di Bottas nella seconda sessione di libere è circa un secondo più veloce rispetto al 2018, un chiaro segnale di una Formula 1 in continua evoluzione e sempre più veloce, nella quale i nostri pneumatici devono essere sempre più performanti” dice Mario Isola, respnsabile F.1 di Pirelli.
(ITALPRESS).

OLTRE 2 MILIONI PER I CENTRI ANTIVIOLENZA

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La Conferenza Stato – Regioni, nel riparto dei 30 milioni, relativi all’anno 2019, destinati ai Centri Antiviolenza e alle Case rifugio, ha disposto lo stanziamento di oltre 2 milioni di euro per la Regione Campania.
“È un segnale importante che arriva pochi giorni dopo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che servirà a sostenere l’attività preziosa svolta dai centri antiviolenza che ogni giorno sono in prima linea per sostenere le donne, con personale altamente qualificato, per lo sviluppo di un sentire diverso, che solleciti un’attenzione condivisa su ciò che riguarda tutti, nessuno escluso” ha dichiarato l’assessore alla Formazione e alle Pari Opportunità, Chiara Marciani. Alle risorse programmate ieri in Conferenza Stato – Regioni si aggiungono ulteriori 2 milioni di euro già impegnati dalla Regione Campania e immediatamente a disposizione di tutti i Centri antiviolenza e Case rifugio della regione. Ulteriori risorse sono state impegnate per gli Ambiti territoriali al momento sprovvisti di CAV e 450mila euro sono stati stanziati per l’istituzione di un nuovo Centro Antiviolenza.

«Ogni anno sono circa duemila le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza molte sono maggiorenni ma ci sono anche minori. Il dato significativo è che tante di loro chiedono aiuto avendo già una refertazione medica o psicologica della violenza – ha sottolineato l’asessore Marciani – Dati allarmanti che come Regione Campania ci sollecitano sempre a continuare ad essere sempre più vicini alle donne vittime di violenza e ai loro figli. Mai più sole contro chi minaccia, mai più sole nel ripartire, mai più sole nell’affrontare i problemi del quotidiano».
«Voglio a tal proposito ricordare – prosegue l’assessore – le azioni che la Regione ha messo in campo sul contrasto alla violenza di genere come le linee guida per l’attuazione del codice rosa nelle Aziende Sanitarie e nelle Aziende Ospedaliere. E ancora i corsi di formazione per gli operatori delle strutture sanitarie della Campania e per la scuola regionale di Polizia locale con la quale abbiamo siglato un’intesa”.

“Voglio però porre l’accento sull’importanza della sinergia con i cittadini, con le Forze dell’Ordine e con gli amministratori locali. È con i Sindaci che a breve sigleremo un patto per progettare, sostenere e promuovere misure concrete per le pari opportunità e contro le violenze di genere. Una mia proposta approvata nell’ultima seduta della Giunta regionale della Campania che ha trovato convinta condivisione dall’Anci regionale. Il nostro impegno comune sarà improntato a contrastare la presenza di stereotipi e pregiudizi fondati sulla diversità di genere, a promuovere azione concrete per contrastare e prevenire la violenza contro le donne. Oggi abbiamo la possibilità, la consapevolezza, i mezzi innovativi e le tecnologie necessarie a raggiungere questo obiettivo umano e morale» conclude.
(ITALPRESS).

E.ROMAGNA, OLTRE 94 MLN PER DIRITTO STUDIO UNIVERSITARIO

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L’Emilia-Romagna anche per l’anno accademico 2019/2020 mette al centro il diritto allo studio universitario, e investe oltre 94 milioni di euro per erogare le borse di studio e dare servizi al 100% degli studenti idonei, che quest’anno sono 23.983.
Rispetto allo scorso anno – e in continuità con il trend registrato negli anni precedenti – i beneficiari aumentano di oltre 1.000 studenti (+4,5%) con un conseguente incremento della spesa in denaro e servizi di 4,8 milioni: il 5,5% della spesa complessiva necessaria, che già lo scorso anno aveva raggiunto 89 milioni e 423mila euro.
Sempre più studenti beneficiari, dunque, così come sono sempre più numerosi i giovani che scelgono di studiare negli atenei dell’Emilia-Romagna. Dall’anno accademico 2014/2015 a quello 2017/2018 le matricole sono aumentate del 27,9% e nello stesso periodo l’indice di attrattività delle Universitàregionali (rapporto tra immatricolati fuori regione e immatricolati totali) è incrementato del 5,5%.
“Il pieno rispetto del dettato costituzionale, che prevede all’articolo 34, che ‘i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi’ è per noi la strada maestra per garantire a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi pari opportunità – ha detto il presidente Bonaccini questa mattina-. La nostra Regione, l’Emilia-Romagna, profonde il massimo sforzo per assicurare il diritto allo studio, in tutte le sue declinazioni e per le scuole di ogni ordine e grado, compreso il diritto allo studio universitario”.
“Il crescente numero di studenti che scelgono l’Emilia-Romagna per il loro percorso accademico di studi evidenzia l’attrattività del territorio e della comunità regionale, oltre che l’eccellenza del nostro sistema universitario- sottolinea l’assessore regionale all’Università e alla Ricerca, Patrizio Bianchi-. L’investimento nel diritto allo studio in questi anni ha consentito alla Regione di ottenere 31,3 milioni di euro del Fondo integrativo statale, la quota più alta a livello nazionale, aumentata rispetto allo scorso anno di oltre 3 milioni. Sostenere i giovani, e in particolare ragazzi e ragazze capaci, meritevoli e in difficili situazioni economiche, è un obiettivo preciso che abbiamo perseguito con determinazione, e anche quest’anno ce l’abbiamo fatta, riuscendo a garantire i benefici al 100% degli studenti idonei”.

Per assicurare a tutti gli idonei borse e servizi, la Regione ha integrato le risorse nazionali provenienti dal Fis (Fondo integrativo statale) – 31,3 milioni di euro – investendo 39,9 milioni del bilancio regionale e del bilancio ER.GO. A tali risorse si sommano, infine, i 23 milioni di tassa regionale per il diritto allo studio universitario.

L’investimento regionale in diritto allo studio
Dall’anno accademico 2014/2015 ammonta a 390 milioni di euro la spesa sostenuta per erogare borse di studio e dare servizi ogni anno ad oltre 20mila giovani. Si è passati dai 19.265 studenti dell’anno accademico 2014/2015 ai 23.983 del 2019/2020, con un continuo sforzo finanziario che quest’anno richiede oltre 94 milioni di euro. Sono 97 i punti ristoro e 41 le residenze universitarie che complessivamente mettono a disposizione 3.530 posti letto a Bologna, Cesena, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Reggio Emilia, Rimini e Piacenza.

Borse di studio, servizi e alloggi

Le soglie economiche Isee e Ispe per accedere ai benefici sono rispettivamente di 23mila e 50mila euro. Le borse di studio hanno un valore che varia da un minimo di 1.097 ad un massimo di 5.371,58 euro annui, sulla base delle condizioni economiche dello studente e della condizione di studente pendolare, fuori sede o in sede.

Per gli studenti che frequentano corsi che rilasciano titoli doppi o multipli che trascorrono all’estero presso l’Ateneo partner un periodo pari o superiore a sei mesi, è prevista una borsa di studio internazionale fino a 5.495 euro.

Alle borse di studio si affiancano altri interventi, quali gli assegni formativi compresi tra 2mila e 4mila euro per favorire l’accesso e la frequenza a Master, corsi di alta formazione e specializzazione all’estero; gli interventi straordinari, del valore massimo di 2mila euro per studenti in situazione di particolare difficoltà; i contributi per la partecipazione a programmi di mobilità internazionale di importo commisurato al periodo di soggiorno all’estero che vanno a sostegno delle spese di vitto e alloggio; i contributi e servizi per la partecipazione a percorsi di tirocinio formativo post lauream rivolti a studenti fuori sede borsisti nelle residenze ER.GO.

Assegni di alta formazione e ricerca
L’impegno nel diritto allo studio affianca l’investimento nelle alte competenze e nella ricerca per ampliare le opportunità per i giovani di qualificarsi al termine del percorso universitario e rendere disponibili al sistema economico e produttivo nuove conoscenze e nuove competenze.

La Giunta regionale ha recentemente approvato il finanziamento di 1,5 milioni di euro per 50 assegni di ricerca negli atenei dell’Emilia-Romagna per sostenere percorsi di alta formazione e ricerca negli ambiti “Risorse umane per un’economia digitale: big data e intelligenza artificiale” e “Risorse umane per la specializzazione intelligente”. Priorità sarà data ai progetti legati allo sviluppo sostenibile – cioè attenti a formare competenze in grado di supportare le imprese nell’adozione di sistemi di produzione basati su alte prestazioni, attenzione all’ambiente, efficienza energetica e utilizzo di tecnologie innovative – e allo sviluppo economico, cioè progetti capaci di corrispondere alle esigenze di competenze necessarie a supportare i processi di innovazione.

Dal 2016 la Regione ha finanziato con risorse del Fondo sociale europeo percorsi di alta formazione attraverso il finanziamento di borse di dottorato e assegni di ricerca. Ad oggi, con quest’ultimo provvedimento, sono stati finanziati 261 assegni di ricerca e 135 borse di dottorato.

Le candidature dovranno essere presentate dalle Università dell’Emilia-Romagna e dai centri di ricerca presenti sul territorio entro gennaio 2020. Per ogni informazione relativa all’invito è possibile consultare la pagina: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/bandi-regionali/2019/progetti-per-le-alte-competenze-per-la-ricerca-e-il-trasferimento-tecnologico. È anche possibile contattare il Servizio regionale “Programmazione delle Politiche dell’istruzione, della Formazione, del Lavoro e della Conoscenza”, all’indirizzo mail [email protected].
(ITALPRESS).

A DANIELE MAVER IL “PREMIO ITALIA INFORMA”

C’è anche il presidente di Jaguar Land Rover Italia, Daniele Maver, tra i rappresentanti del mondo della Finanza, dell’Economia, dell’Arte e della Cultura al quale è stato assegnato il Premio Italia Informa, consegnato nel corso dell’edizione 2019 tenutasi a Palazzo Fiano, a Roma.

“Per aver dimostrato di essere un eccellente leader, guidando e accompagnando dal 2007 Jaguar Land Rover Italia in un percorso di straordinaria crescita, riuscendo a raggiungere importanti e ambiziosi traguardi. La sua gestione è caratterizzata da ottime capacità organizzative e operative, abbinate ad una ‘vision’ che gli permette di cogliere il futuro e anticipare i cambiamenti in un panorama del mercato automobilistico in continua evoluzione” si legge nella motivazione.

Il riconoscimento, promosso dall’omonimo magazine economico-finanziario e di costume, nasce proprio dal desiderio di valorizzare tutte quelle personalità che contribuiscono con la propria professione e il proprio talento a rendere migliore il nostro Paese. E’ rivolto a personalità operanti in ambiti diversi, che si sono particolarmente distinte durante il proprio percorso professionale e di vita.

I candidati sono selezionati dal Comitato scientifico, un “osservatorio” esterno alla redazione del magazine. “Desidero ringraziare Italia Informa per questo importante riconoscimento che vuole premiare il mio percorso professionale, le mie scelte di business e la vision strategica che mi ha permesso, grazie anche a tutto il mio team, di raggiungere traguardi ambiziosi e significativi per Jaguar Land Rover Italia” dice Daniele Maver.

Il Premio Italia Informa gode del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Lazio.

(ITALPRESS).

MALATTIE RARE, A SAN MARINO OLTRE 600 GLI ASSISTITI

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Si chiamano malattie rare e sono patologie che colpiscono un numero ridotto di persone, in genere non più di 5 ogni 10mila abitanti. Sono malattie spesso difficili da diagnosticare e proprio perché rare, in molti casi le terapie sono costose oppure non sono del tutto efficaci o solo palliative. Si tratta quindi di un tema complesso, andrebbe valutato anche dal punto di vista della casistica e dei registri. La sanità di San Marino da alcuni anni ha cominciato a concentrare la propria attenzione sul fenomeno e su alcune di queste patologie, partendo proprio dall’analisi dei numeri. Le malattie rare possono infatti colpire un organo e un apparato, coinvolgere un sistema o determinare conseguenze che richiedono l’interazione di più professionisti. Alcune patologie hanno insorgenza in età pediatrica, possono essere di natura genetica e altre si sviluppano successivamente. I numeri sammarinesi evidenziano come ci siano oltre 50 pazienti in età pediatrica affetti da tali malattie, alcune con una familiarità così forte che interessa più membri della stessa famiglia, come fratelli o genitori. Sono quasi una trentina i pazienti seguiti per malattie rare di natura nefrologica e 65 i pazienti affetti da malattie rare di natura neurologica. (ITALPRESS) – (SEGUE). Il servizio psichiatrico segue 5 casi di assisti affetti da altrettante malattie rare e sono invece oltre 200 gli assistiti seguiti dalla reumatologia. Numeri simili anche per le malattie rare endocrino metaboliche che comprende anche patologie di tipo neoplastico, seguite quindi anche dall’oncologia. In totale oltre 600 pazienti di varie età affetti da Malattie rare e assistiti dall’Istituto per la Sicurezza Sociale, spesso anche in rete con specifiche realtà italiane. Dati quindi, che mostrano la necessità di incrementare l’attenzione su questo tema. Per questo motivo l’ISS si è fatta promotrice, grazie al sostegno della Segreteria di Stato alla Sanità e alla collaborazione con FOP Italia (associazione italiana rivolta a persone affette da Fibrodisplasia Ossificante Progressiva), nell’ambito delle iniziative per le giornate sulla Disabilità, del seminario di approfondimento sulle malattie rare in programma venerdì 29 novembre al Teatro Titano a partire dalle 14,30. Un appuntamento che vedrà la presenza di professionisti ed esperti dell’ISS e italiani che si confronteranno, assieme ai presidenti delle associazioni di volontariato del settore su aspetti quali la genetica, la riabilitazione, ma anche gli aspetti relativi alla maternità e all’ambito pediatrico fino alla ricerca e alla presa in carico dei pazienti. Sarà dedicato dello spazio anche al ruolo delle associazioni di volontariato e alla rete socio sanitaria di San Marino, in particolare relativa ai minori.
(ITALPRESS).

PRO LOCO, DA 20 MILA SAGRE E FIERE UNA RICCHEZZA DI 2,1 MILIARDI

ROMA (ITALPRESS) – Su 110 mila eventi organizzati dalle Pro Loco nel 2018, 20 mila sono sagre e fiere: per realizzarle e’ stata necessaria una spesa complessiva di 700 milioni che ha prodotto fra effetto diretto, indiretto e indotto, un valore economico e sociale di 2,1 miliardi, per 10.500 occupati complessivi. Sono alcune delle cifre rese note nel corso di un incontro al Senato dall’Unione nazionale Pro Loco d’Italia, elaborate dall’ufficio studi della Cgia di Mestre.
Come si diceva, le Pro Loco nel 2018 hanno organizzato complessivamente 110 mila eventi tra rievocazioni, fiere, mostre, sagre, eventi culturali, manifestazioni, ai quali hanno partecipato 88 milioni di visitatori. Risultati frutto anche dell’attività di 300 mila volontari, impegnati per oltre 25 milioni di ore.
“Per la prima volta dalla nascita delle Pro Loco, i dati elaborati finalmente certificano il grande e infaticabile impegno profuso dalle nostre associazioni in tutt’Italia, con valori e numeri che superano ogni aspettativa”, ha affermato il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina.
Sul fronte dei servizi erogati, sono oltre 1.500 le associazioni che includono anche la presenza dell’ufficio di informazioni turistiche. Il 57%, inoltre, gestisce o partecipa alla gestione del servizio di informazioni turistiche con enti pubblici, Comuni e altro. Oggi, le Pro Loco sono 6.200, in media 1 ogni 10 mila abitanti, e 600 mila i volontari, dei quali 300 mila attivi.
Le Pro Loco sono in prima linea anche in ambito culturale. Il 20% delle associazioni gestisce o partecipa alla gestione dei servizi dei musei, il 17% dei siti storico-archeologici e il 10% delle biblioteche.
(ITALPRESS).