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BOTTAS IL PIÙ VELOCE DEL VENERDÌ A ABU DHABI

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Valtteri Bottas è stato il più veloce al termine del venerdì di prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento del Mondiale di Formula 1. Il finlandese della Mercedes, che in mattinata era stato davanti a tutti con 1’36″957, si è ripetuto anche nella sessione pomeridiana, quella in cui le vetture gireranno nelle stesse condizioni che incontreranno sabato in qualifica e domenica in gara. Bottas si è migliorato di sette decimi (1’36″256), tenendo il compagno di squadra Lewis Hamilton alle spalle di 310 millesimi. Poco più indietro la Ferrari di Charles Leclerc di 76 millesimi più lento del sei volte campione del mondo. A quattro decimi e mezzo da Bottas l’altra SF90 di Sebastian Vettel che sembra non aver subito grandi danni dal testacoda nel finale della FP1. Max Verstappen con la Red Bull, autore del secondo crono al mattino, scivola in quinta con un ritardo di cinque decimi e mezzo rispetto a Bottas. A chiudere la schiera dei piloti dei top team, Alexander Albon con l’altra monoposto austriaca, ma ad un secondo dal best lap di giornata.

Alla luce di quanto mostrato in questa prima giornata, le frecce d’argento sembrano le favorite sia per la pole position che per la gara. Da ricordare, però, che Bottas, avendo sostituito per la quarta volta la sua power unit, partirà in fondo alla griglia. Tornando ai tempi del venerdì, Settimo tempo per Romain Grosjean con la Haas a motore Ferrari a 1″3 di poco davanti alla Racing Point del messicano Sergio Perez. A chiudere la top ten le due Toro Rosso di Daniil Kvyat e Pierre Gasly. Indietro le due Alfa Romeo Racing, con Kimi Raikkonen diciassettesimo a 2″1 davanti al compagno di squadra Antonio Giovinazzi.
(ITALPRESS).

SULLE CONCESSIONI MENO BIZANTINISMI E PIÙ CONFRONTO

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Grillo ha tuonato forte contro Benetton per rimuovere le concessioni autostradali, e facendolo apre una grande questione, sapendo quali interessi economici si vanno a toccare. Sembrava che dopo il gravissimo crollo del ponte Morandi tutto fosse sopito, ingoiato come avviene per ogni altra notizia importante o non dalla ruota degli accadimenti, che al momento che si propongono sembrano tenere banco per lungo tempo, ma un’altra notizia presto prende il suo posto e chi si è visto si è visto. Ma il nodo autostrade, con accadimenti uno dopo l’altro, dimostra tutta la sua drammaticità. Tempo fa alcuni tecnici di aziende subappaltatrici delle concessionarie sono stati incriminati per aver nascosto nei dossier di verifica dopo sopralluoghi nelle infrastrutture, la condizione pietosa di alcuni viadotti e ponti, facendo risultare le ispezioni come positive. Poi in questi giorni un’altro clamoroso crollo inaspettato alla A6, ed ecco che l’alzo zero contro Autostrade per l’Italia da parte di Grillo e arriva al massimo dello scontro. Va ricordato che Autostrade per l’Italia ha sottoscritto qualche anno fa concessioni di durata per ben 39 anni con pedaggi tanto alti da non avere pari nel mondo; motivati secondo i contraenti dal fatto che si fornirebbero manutenzioni e costruzioni di altre corsie o nuovi tronchi autostradali. Ma da quello che succede si vede che non è sempre così. E intanto il costo del pedaggio è arrivato a superare il costo del carburante impiegato per il viaggio nella stessa tratta. Si spera che davvero i cittadini vengano informati per filo e per segno, e vengano informati su ogni dettaglio riguardante le concessioni. Chissà perché si fa un gran discutere di sovranità popolare, ma da quello che vedo questo concetto si usa solo per la fuffa. Il tema autostrade riguarda il buon uso di un bene statale, un fattore di di grande sviluppo e di rilievo per le tasche dei cittadini; più recupero di sovranità su un tema di questa importanza non ne vedo. Se tornassimo indietro nel tempo, il costo dei pedaggi, quando era gestito dallo Stato, era tantissimo meno e il ricavato copriva benissimo la restituzione dei denari occorsi per costruire quelle infrastrutture: comprese le manutenzioni; tant’è che lo Stato non impiegò una lira. Non capisco dunque quale è il vantaggio per i cittadini per questa giostra messa su con le concessioni. E poi: carburanti, generi di ristoro, oggettistica e quant’altro si vende nei caselli, hanno prezzi degni dei più lussuosi negozi dei centro città. Eppure i flussi di viaggiatori sono enormi, almeno quanto gli affari di chi gestisce questi servizi. Chi ha pensato almeno a riparare i viaggiatori da questi esosi prezzi? Chi ha pensato a un sistema di calmieraggio dei prezzi nella concessione stipulata con privati da parte di rappresentanti dello Stato proprietario della infrastruttura autostradale? Spesso mi sono chiesto a cosa pensassero i governi mentre sottoscrivevano queste pattuizioni? Comunque questa vicenda segnala nel paese la presenza di un groviglio di interessi su cui è necessario fare trasparenza. Penso a tutte le utenze di servizi regolate da regimi concessori di comuni regioni oltre dello Stato che nessuno conosce, in molti casi da funzionamento opaco e farraginosi: tutti a scapito dei cittadini. Sarebbe una grande rivoluzione se qualche realtà politica se ne intestasse la realizzazione. Ci guadagneremmo in civiltà, in risparmio, ed anche in serietà del dibattito politico. Insomma meno fumi bizantini, più confronto politico sugli interessi vivi dei cittadini.

Raffaele Bonanni

ANNALISA TORNA CON “VENTO SULLA LUNA” FEAT. RKOMI

“Vento sulla Luna” è il nuovo singolo di Annalisa, scritto dalla stessa cantautrice con Franco 126 e Dardust, che ne ha curato anche la produzione, e arricchito dalla partecipazione di Rkomi. “Vento sulla Luna”, in uscita domani, venerdì 29 novembre, anticipa la pubblicazione del nuovo album previsto per la primavera del 2020.
“Vento sulla Luna ha una storia bella lunga – racconta Annalisa – Nasce nei primi giorni di marzo a Milano, sotto un cielo grigio ma bellissimo. Eravamo io, Dardust e Franco 126. Nei mesi successivi è cresciuta, ha fatto strada, e a piccoli passi è arrivata lontano. Un giorno di ottobre ha incontrato Rkomi , che si trovava addirittura oltreoceano, e con il suo tocco ha poi raggiunto la versione definitiva. Alla fine è ritornata sotto lo stesso cielo, e chissà quale sarà il suo prossimo viaggio. Ha fatto giri immensi questa canzone, un po’ come il vento. E spero proprio continui così”.
(ITALPRESS).

ASSOLOMBARDA, WELFARE CHE PROMUOVE PARTECIPAZIONE

Promuovere la cultura della partecipazione dei lavoratori all’interno della vita aziendale, con l’obiettivo di rispondere alle nuove esigenze portate dall’innovazione tecnologica, da una sempre maggiore competizione internazionale e dalla necessità di una migliore conciliazione di vita e lavoro. È questo uno dei principali obiettivi dell’accordo tra Assolombarda e Cgil, Cisl, Uil milanesi presentato da Mauro Chiassarini, Vicepresidente di Assolombarda alle Politiche del Lavoro, Sicurezza e Welfare; Massimo Bonini, Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano; Carlo Gerla, Segretario Generale CISL Milano Metropoli; Danilo Margaritella, Segretario Generale Uil Milano e Lombardia.
“Il coinvolgimento attivo e diretto dei lavoratori in azioni finalizzate ad obiettivi di miglioramento delle prestazioni aziendali e del rapporto vita-lavoro costituisce un’opportunità per le imprese, per gli stessi lavoratori e complessivamente per il Paese – ha dichiarato Mauro Chiassarini, Vicepresidente di Assolombarda -. In questa logica abbiamo pensato insieme a CGIL, CISL e UIL di iniziare un percorso condiviso, indirizzato in particolare alle piccole e medie imprese, per promuovere esperienze di partecipazione organizzativa, che possano anche avvalersi dei benefici di legge”.
“Si tratta di un accordo strategico che sottolinea il ruolo dei lavoratori e il contributo che possono offrire per favorire il buon andamento e il miglioramento delle aziende. La parola chiave ‘partecipazione’ non può essere più basata su fattori ideologici ma bensì su fattori strutturali, per questo, servono forme di coinvolgimento più attuali e moderne. È questa la sfida che dobbiamo affrontare. La Contrattazione decentrata, il Welfare aziendale e la Bilateralità sono straordinarie palestre di partecipazione, oggi occorre però un forte supporto legislativo che dia attuazione alle previsioni dell’Art.46 della Costituzione, il confronto aperto con Confindustria deve rappresentare su questo tema una grande opportunità di sviluppo. Questo protocollo può avere rilevanza anche a livello nazionale per i risultati che consentirà di raggiungere” – hanno commentato Massimo Bonini, Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano; Carlo Gerla, Segretario Generale CISL Milano Metropoli; Danilo Margaritella, Segretario Generale Uil Milano e Lombardia.
Tra le azioni previste dall’accordo, l’impegno a promuovere workshop formativi rivolti alle organizzazioni sindacali, ai funzionari associativi, alle rappresentanze sindacali aziendali, agli imprenditori e ai dirigenti d’azienda. Gli incontri, nei quali saranno coinvolti esperti della materia, costituiranno importanti momenti di confronto e di condivisione dei casi di successo in materia di innovazione organizzativa aziendale. ‘Best cases’ che, attraverso la valorizzazione di buone pratiche rispetto alla partecipazione dei lavoratori, hanno portato miglioramenti alla produttività delle imprese e un maggior benessere per le persone.
Inoltre, grazie al protocollo viene costituita una Commissione territoriale con l’obiettivo di individuare, incentivare e diffondere le best practices esistenti in materia. Sarà così più facile promuovere, nella contrattazione decentrata, percorsi sperimentali per favorire il coinvolgimento effettivo dei lavoratori e delle loro rappresentanze nell’organizzazione del lavoro, andando oltre le attuali modalità di consultazione ed informazione.
Infine, con l’intesa tra le parti viene avviato un confronto per individuare gli strumenti attraverso i quali la contrattazione decentrata può contribuire ad accrescere la partecipazione dei lavoratori nelle scelte delle imprese, attraverso le proprie rappresentanze aziendali, con particolare riferimento agli aspetti di rilevante impatto tecnologico, ambientale ed occupazionale.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT).

INTITOLATA AULA AD ANTIFASCISTA PETRONE UCCISO 42 ANNI FA

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A distanza di 42 anni dall’omicidio di Benedetto Petrone, che ha segnato una delle pagine più drammatiche della storia della città, l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ha intitolato la sala studio del Centro Polifunzionale al giovane operaio antifascista ucciso a Bari il 28 novembre del 1977 in un agguato compiuto da militanti del Movimento sociale italiano.
“È un’intitolazione fatta alla memoria – ha detto il rettore Stefano Bronzini -. È importante che i giovani non dimentichino, ma è importante che tutta la città di Bari non dimentichi quegli anni e in particolare Benedetto Petrone che di quegli anni fu vittima. Era doveroso che l’università, luogo dove si raccolgono i giovani, riconoscesse questo ruolo ad una immagine simbolo qual è quella di Benedetto Petrone, un operaio antifascista ucciso da squadracce uscite da sedi fasciste”.
Alla commemorazione ha partecipato Porzia Petrone, sorella di Benedetto. “Finalmente Benedetto è venuto all’università – ha detto la donna -, era il suo sogno ma nostra madre all’epoca non se lo poteva permettere. Oggi il rettore e voi studenti avete fatto in modo che questo sogno si realizzasse. Benedetto ora sta tra voi. Mi piacerebbe che voi abbiate i sogni che aveva lui. Voleva rompere gli schemi che c’erano 42 anni fa e invece i fascisti lo uccisero”.
“Le sue parole – ha aggiunto il rettore – rimarranno indelebili per me, hanno rappresentato il significato dello studiare. Studiare vuol dire capire, capire vuol dire andare verso la democrazia e salvaguardare la democrazia da imbarazzanti derive”.
L’iniziativa è partita da una proposta avanzata da studenti. “Quest’anno come coordinamento antifascista e come Link Bari – ha spiegato Alessandro Di Gregorio, senatore accademico Link Bari – abbiamo portato in Senato accademico questa richiesta di intitolazione che è stata accolta all’unanimità. Oggi è stato un momento importantissimo perché lo spazio che abbiamo intitolato è un’aula-studio, ogni giorno vissuta da studenti e studentesse della nostra università. Pensiamo che questa intitolazione sia un simbolo, soprattutto in questo periodo in cui i neofascismi avanzano. Il sapere e la conoscenza devono essere il motore pulsante della nostra società perché non si torni indietro nel passato, perché non si rinnovi l’odio e la violenza che il nostro Paese ha vissuto negli anni del fascismo”.
(ITALPRESS).

NUOVA SCOPERTA ‘DEI RICERCATORI BARESI’ NELLA LOTTA CONTRO I TUMORI

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Attraverso un semplice prelievo di sangue è possibile prevedere con molto anticipo se il tumore al seno può generare metastasi e diffondersi ad altri organi. E’ il risultato di una serie di studi condotti dalla Scuola di Medicina dell’Università di Bari e pubblicati dalla rivista Scientific Reports affiliata a Nature https://www.nature.com/articles/s41598-019-53660-x.
La scoperta è stata compiuta presso il Centro ricerche oncogenomiche (CROG) diretto da Franco Silvestris e afferente alla cattedra di Oncologia medica del Policlinico. E’ basata sull’applicazione della cosiddetta ‘biopsia liquida’ allo studio delle caratteristiche biologiche dei tumori. In pratica, isolando dal sangue le cellule tumorali circolanti (CTC) e studiando le caratteristiche molecolari del loro genoma, cioè ricercando se sono espressi determinati geni tra cui quelli preposti a formare le metastasi, è possibile riconoscere precocemente se le CTC potranno invadere altri organi e favorire la diffusione del tumore.

Lo studio ha riguardato per ora il cancro mammario, ma certamente potrà essere applicato ad altri tumori, soprattutto a quelli con elevato potenziale nella formazione delle metastasi che notoriamente costituiscono la complicanza di maggiore gravità nella biologia dei tumori.
I risvolti applicativi di queste ricerche, sostengono i Ricercatori del CROG, sono piuttosto significativi nella lotta contro il cancro sia dal punto di vista scientifico, sia da quello umano nella vita dei pazienti.
Infatti, poter anticipatamente conoscere le proprietà metastatiche del tumore tramite un semplice prelievo di sangue, consentirà di attivare nuove strategie cliniche nella sorveglianza della recidiva del tumore, mentre nei casi in cui le CTC non presentano le caratteristiche genomiche della invasione di vari organi e della formazione delle metastasi, i pazienti potranno ragionevolmente essere meno angosciati dalla paura della ricomparsa del tumore che costituisce uno dei principali motivi di sofferenza psicologica nella loro vita di relazione.
(ITALPRESS).

AL VIA “A SCUOLA DI CINEMA, RACCONTANDO UN MONUMENTO”

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E’ giunto alla terza edizione il concorso “A scuola di Cinema, Raccontando un monumento”, promosso dalla direzione generale Politiche culturali della Regione Campania e dalla Film Commission regionale per diffondere, nell’ambito delle azioni previste dalla Legge regionale n°30/2016 “Cinema Campania”, la cultura cinematografica e audiovisiva, la conoscenza del territorio e del patrimonio culturale regionale, con particolare riferimento alle nuove generazioni e alle scuole.
Il bando di concorso “A scuola di Cinema, Raccontando un monumento” è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della regione Campania e ha come oggetto la realizzazione di un video/spot per la promozione di un monumento, di un bene culturale (anche immateriale) o di un sito a valenza turistica, tra i meno conosciuti, situato all’interno del territorio provinciale in cui risiede la scuola.

I prodotti, realizzati secondo le modalità indicate nell’avviso, dovranno pervenire entro e non oltre il giorno 1 aprile 2020. Una commissione di esperti selezionerà le dieci opere ritenute migliori che saranno sottoposte a votazione popolare secondo modalità che saranno successivamente comunicate. I tre lavori vincitori verranno presentati nel corso di una manifestazione che si terrà entro il mese di giugno 2020. Gli istituti classificati riceveranno in premio, a cura della Fondazione Film Commission Regione Campania, attrezzature audio/video.
Il bando e la modulistica sono disponibili sul sito della Film Commission Regione Campania https://fcrc.it/category/bandi/avvisi-fcrc/
(ITALPRESS).

SUZUKI PRESENTA LA LIMITED EDITION VITARA KATANA

Suzuki Italia lancia in commercio la serie speciale a tiratura limitata Vitara Katana, tributo alla moto più iconica della gamma Suzuki e all’omonima spada tradizionale dei samurai giapponesi che ispirò la sua antenata del 1981. L’allestimento è disponibile in sole 100 unità inviate a ciascun concessionario Suzuki. Nasce sulla versione 1.0 Boosterjet Cool a cambio manuale e può essere ordinata con la trazione anteriore, oppure con la trazione integrale Suzuki AllGrip Select. I prezzi delle due varianti sono di 23.630 e 26.630 Euro – Iva e vernice metallizzata incluse – e includono un secondo set di cerchi in lega con pneumatici invernali per affrontare in sicurezza la stagione. Tutti e 100 gli esemplari sono realizzati nella tinta Grigio Londra, con spoiler posteriore in tinta con la carrozzeria, numerosi dettagli neri e accenti rossi sia all’esterno che nell’abitacolo: una livrea, dunque, molto simile a quella della moto. Le cromature presenti nella griglia frontale di Vitara lasciano qui il posto al nero, utilizzato anche per le cornici delle luci diurne DRL. I cerchi montati sono neri opachi, mentre un secondo set di ruote bicolor viene consegnato al cliente, insieme a un treno di gomme all season o invernali con sensori TPMS integrati.
Altri segni distintivi di Vitara Katana sono le protezioni laterali off-road, il badge con la spada sulla cornice delle porte anteriori e la scritta Katana sul montante posteriore. Quest’ultima è rossa come i listelli sui paraurti, i fregi laterali del cofano e le cornici per le bocchette dell’aria nell’abitacolo. Vitara Katana è spinta dal motore 1.0 Boosterjet che, grazie alla sovralimentazione con turbocompressore, risponde sempre in modo brillante all’acceleratore. Il tre cilindri eroga la generosa coppia di 170 Nm tra i 2.000 e i 3.500 giri e dispone di una potenza massima di 112 Cv a 5.500 giri. Questo propulsore brilla anche per efficienza, con un consumo medio dichiarato di 5,3-5,4 litri di benzina ogni 100 km (ciclo NEDC). Per sfruttare al massimo la polivalenza di Vitara Katana si può optare per la trazione integrale a controllo elettronico 4×4 AllGip Select. Con questa trasmissione, il guidatore ha l’opportunità di selezionare quattro modalità di guida (auto, sport, snow e lock), consentendo di superare qualsiasi ostacolo. Propone un equipaggiamento ricco sotto ogni punto di vista. Gli esemplari 2WD montano di serie clima automatico, schermo touchscreen 7”, Bluetooth, compatibilità Android Auto, Apple CarPlay e MirroLink, videocamera posteriore, cruise control, sedili riscaldati, fendinebbia, vetri privacy, 7 airbag e bracciolo centrale con un vano portaoggetti. Quelli 4WD hanno il cruise control adattivo e offrono in più sofisticati dispositivi di guida semi-autonoma che aiutano a evitare incidenti in numerose circostanze.
(ITALPRESS).