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Riforma pensioni: più flessibilità in uscita

Si parla di flessibilità in uscita riferendosi a manovre che rendano più semplice l’uscita dal mondo del lavoro, soprattutto in vista di quanto annunciato per il 2016, anno in cui l’aspettativa della vita porterà i lavoratori a rimandare l’età pensionistica di ulteriori 4 mesi.  Quello della flessibilità in uscita è uno dei due disegni di legge proposti dal Partito Democratico e depositato in Commissione Lavoro. 

 

Riforma pensioni e flessibilità in uscita

Quando si parla di riforma pensioni, la proposta che sembra aver guadagnato più punti è proprio quella della flessibilità in uscita, mossa dal presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano. La proposta porterebbe i lavoratori a poter accedere alla pensione al compimento dei 62 anni di età con 35 anni di contribuiti e una penalizzazione massima dell’8%. E’ su questo principio che verte la cosiddetta flessibilità in uscita.

La penalizzazione massima varia in base agli anni di contributi accumulati. Chi ha “solo” 35 anni di contributi vedrà una penalizzazione dell’8% mentre chi, sempre a 62 anni, è riuscito a cumulare 40 anni di contributi, vedrà una riduzione della pensione del 3%. Chi smette di lavorare da 67 anni in poi e ha almeno 35 anni di contributi, avrebbe un assegno pensionistico maggiorato fino a un massimo dell’8%. 

La riforma pensioni con la cosiddetta flessibilità in uscita, prevede anche che, chi ha accumulato 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, può andare in pensione mantenendo l’assegno al 100%. 

Riforma pensioni e reddito minimo

Se da un lato si parla di flessibilità in uscita, dall’altro si parla di pensione a reddito minimo. Purtroppo, se il Governo deciderà di intraprendere il cammino del reddito minimo, rischierà di trasformare il diritto pensionistico in un aiuto assistenziale. 

Quello del reddito minimo è un provvedimento che mira a dare un sostegno assistenziale senza valutare i contributi versati. In questo modo, molti lavoratori che hanno versato anche 40 anni di contributi, si vedrebbero riconoscere un assegno assistenziale uguale a quello di chi non ha mai lavorato in attesa della pensione. 

D’altra parte c’è da dire che, senza una pensione a reddito minimo, gli italiani con età compresa tra i 55 e i 65 anni che sono rimasti senza lavoro non sarebbero tutelati. 

 

Riforma pensioni e quota 100

Ancora, un altro provvedimento valutato con la riforma pensione del Governo Renzi riguarda la cosiddetta quota 100. La quota 100 è uno dei due disegni di legge proposti dal Partito Democratico in Commissione Lavoro, analogamente alla flessibilità in uscita, anche la quota 100 permette al lavoratore di decidere a che età andare in pensione in base ai contributi versati ma in questo caso si evitano penalizzazioni sull’assegno pensionistico. 

Fonte Foto, Anna De Simone

Condono cartelle Equitalia, tutte le info

Il condono delle cartelle Equitalia, meglio definito come sanatoria, è un provvedimento possibile grazie alla Legge di Stabilità 2015. 

Cosa dice la Legge di Stabilità 2015
 a proposito del Condono delle cartelle Equitalia

La sanatoria delle cartelle di Equitalia è sancita dal comma 688 della finanziaria divenuta legge già poco prima di Natale ma entrata in vigore solo nel 2015. 

– Riportiamo il comma 688
“Alle comunicazioni di inesigibilita’ relative alle quote di cui al comma 684 del presente articolo si applicano gli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, come da ultimo rispettivamente modificato e sostituito dai commi 682 e 683 del presente articolo. Le quote inesigibili, di valore inferiore o pari a 300 euro, con esclusione di quelle afferenti alle risorse proprie tradizionali di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, non sono assoggettate al controllo di cui al citato articolo 19″

– Riportiamo il comma di riferimento, 684
“Le comunicazioni di inesigibilita’ relative a quote affidate agli agenti della riscossione dal 1º gennaio 2000 al 31 dicembre 2014, anche da soggetti creditori che hanno cessato o cessano di avvalersi delle societa’ del Gruppo Equitalia, sono presentate, per i ruoli consegnati nell’anno 2014, entro il 31 dicembre 2017 e, per quelli consegnati negli anni precedenti, per singole annualita’ di consegna partendo dalla piu’ recente, entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2017. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono regolate le modalita’ per l’erogazione dei rimborsi all’agente della riscossione, a fronte delle spese di cui al decreto direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze 21 novembre 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 6 febbraio 2001, concernenti le procedure esecutive effettuate dall’anno 2000 all’anno 2010, da corrispondere in quote costanti e tenuto conto dei tempi di presentazione delle relative comunicazioni di inesigibilità”

Come funziona e chi può usufruire del Condono delle Cartelle Equitalia?

Possono beneficiare della sanatoria prevista dalla Legge di Stabilità 2015 tutti i piccoli evasori e debitori; nella fattispecie saranno annullate tutte le cartelle emanate da Equitalia e dagli agenti di riscossione che non superino i 300 euro di importo. Per avvalersi del condono, le Cartelle Equitalia dovranno essere state emanate a partire dal 2000.

Per le cartelle esattoriali di recente emanazione, cioè quelle ricevute nel 2014, bisognerà aspettare alcora tre anni prima di poter accedere al condono, tuttavia le cartelle Equitalia più datate potranno già essere annullate. 

Come avvalersi del condono delle Cartelle Equitalia?

Per la cancellazione delle cartelle Equitalia non sarà necessario fare nessuna richiesta. Il debitore, vedrà l’annullamento automatico se entro il terzo anno dall’emanazione Equitalia non è riuscita a ottenere quanto dovuto: entro i 300 euro la cartella esattoriale emanata si considererà estinta e inesigibile. 

– In sintesi
Se il debitore ha una cartella esattoriale emanata tra il 2000 e il 2013, potrà beneficiare del condono e si vedrà annullato automaticamente il debito a patto che la singola cartella abbia un importo inferiore o pari ai 300 euro. 

Se il debitore ha una cartella esattoriale non pagata e emanata nel 2014, dovrà attendere 3 anni per vederla annullata: la sanatoria cadrà nel 2017, nel frattempo l’ente creditore (Equitalia o altro agente delle riscossioni) potrà far valere i suoi diritti per ricevere l’importo dovuto dal debitore.

Come essere sicuri del condono
Chi vuole assicurarsi della propria situazione, può controllare l’estratto conto Equitalia recandosi sul sito ufficiale dell’ente (gruppoequitalia.it) e scegliendo la voce “Estratto Conto” selezioabile dall’Area Cittadini.

 

Monarchie in Europa e nel mondo, tutte le info

Monarchie in Europa e nel mondo: quali sono i diversi tipi di monarchia e con che differenze governano lo Stato. Tutte le informazioni sulle monarchie in Europa e nel mondo.

 

Che cos’è la Monarchia

La monarchia, come suggerisce l’etimologia del termine, (dal greco monos “unico” e archis “comandare”) è una forma di governo in cui la carica di capo di Stato è esercitata da una sola persona. Il monarca esercita il suo potere di capo di Stato per tutta la sua vita o fino alla sua rinunzia, detta “abdicazione”.

 

Tipi di Monarchia

Ecco le differenze tra i diversi tipi di monarchia iniziando dalla forma più antica, la monarchia assoluta. 

Il termine “assoluto” deriva dal latino ab solutus, ovvero svincolato da ogni costrizione esterna: è una sola autorità a detenere ed esercitare l’intero potere sullo Stato. Il Re, nella monarchia assoluta, detiene l’unità, l’indivisibilità e la perpetuità della sovranità. Il governo (il Re) è considerato assoluto, in quanto non poteva essere sfidato ne’ contrariato.

Al contrario della monarchia assoluta, la monarchia costituzionale prevede uno Stato liberale. Nella monarchia assoluta il sovrano regna e governa con poteri limitati e stabiliti da una costituzione. Il potere è dipartito tra il Sovrano e un Governo, anche se il governo dipende dal volere del Monarca. La differenza sostanziale tra monarchia assoluta e monarchia costituzionale sta nel fatto che i tre poteri di stato (legislativo, esecutivo e giudiziario), nella monarchia assoluta sono affidati solo al sovrano mentre nella monarchia costituzionale sono così ripartiti: il potere esecutivo è affidato a un governo (scelto dal sovrano), la funzione legislativa è esercitata dal Sovrano e dal Parlamento. Il potere giudiziario è amministrato da un corpo specifico la cui indipendenza è garantita dallo stesso Sovrano.

 

Monarchie assolute in Europa e nel mondo

In Europa, l’unico esempio di monarchia assoluta è la Città del Vaticano, attualmente governata da Papa Francesco. La città del Vaticano è anche un esempio di Religione di Stato dove il Capo è stato selezionato da una forma di gerarchia religiosa. Un altro esempio di teocrazia è l’Iran. Nel mondo esistono ancora oggi diversi esempi di monarchia assoluta.

– Brunei, governati dal sultano Hassanal
– Bolkiah
-Oman, governato dal sultano Qābūs dell’Oman

- Qatargovernato dall’emiro Tamim bin Hamad al-Thani

- Arabia Saudita, governata dal re Salman

- Swaziland, governata dal re Mswati III

– Emirati Arabi Uniti, la monarchia assoluta si riscontra nella forma di governo dei diversi emiri. Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano, nel complesso, un esempio di monarchia costituzionale e il capo di Stato è il Presidente della Federazione eletto fra gli sceicchi, tuttavia, ogni Emirato è governato da un emiro con i poteri di un monarca assoluto.

 

Monarchie costituzionali in Europa e nel Mondo

Le monarchie in Europa di tipo costituzionale sono rappresentate dal Principato di Monaco, e dal principato del Liechtenstein e dalla Norvegia.

Le monarchie costituzionali nel mondo sono:

– Bahrein

– Bhutan

- Giordania

- Kuwait

– Marocco

– Tonga

– Emirati Arabi Uniti

 

Monarchia parlamentare in Europa e nel Mondo

La monarchia parlamentare appartiene alle forme di democrazia rappresentativa quindi si discosta molto dalle monarchie appena descritte. In questo caso vi è una spartizione dei poteri dello Stato tra il monaca e il parlamento con un ruolo incisivo di quest’ultimo. Il classico esempio di monarchia parlamentare è dato dal Regno Unito secondo lo slogan popolare “Il Sovrano britannico regna ma non governa”

Nella monarchia parlamentare il potere esecutivo è affidato al governo guidato da un Primo Ministro. La nomina del Primo Ministro (o Premier) è affidata alla Regina che scegliere il Leader del partito che ha vinto le elezioni.

Il parlamento ha una struttura bicamerale. La Camera dei Comuni è eletta a suffragio universale con un sistema maggioritario che ha storicamente strutturato la competizione partitica su un modello bipartitico, che garantisce forti e stabili maggioranze assolute nell’assemblea e la conseguente formazione di governi monopartitici. Alla Camera dei Comuni si affianca la Camera del Lords, composta dagli aristocratici del Regno. 

La monarchia parlamentare è attualmente il tipo di monarchia più diffuso nel mondo. Le monarchie in Europa di tipo parlamentare sono: 

– Regno Unito

– Spagna

- Svezia

- Paesi Bassi

– Belgio

– Andorra

- Danimarca

- Lussemburgo

Le monarchie nel Mondo di tipo parlamentare sono:

– Antigua e Barbuda

– Australia
- Bahamas

– Barbados

- Belize

– Cambogia

- Canada

– Grenada

– Giamaica

– Giappone

- Lesotho

– Malesia

- Nuova Zelanda

– Papua Nuova Guinea

- Thailandia

– Tuvalu 

– Isole Salomone

- Saint Kitts e Nevis

– Santa Lucia

- Saint Vincent e Grenadine


Nella foto in alto, il Casato di Windsor (House of Windsor), la casa reale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, e degli altri reami del Commonwealth. Foto di Anna De Simone.

Agenzia stampa, storia e informazioni

Un’agenzia stampa è un ente giornalistico il cui scopo consiste nella fornitura di notizie al pubblico e ai diversi organi di informazione come giornali, riviste, emittenti televisivi, radio e le varie forme di nuovi media. 

Quelle di stampa possono essere delle aziende che vendono i loro servizi in modo diretto (come, per esempio, Reuters, Italpress, Adnkronos…) o delle aggregazioni costituite da diversi organi di informazione allo scopo di condividere notizie (come, per esempio, l’Associated Press e l’ANSA).

 

Le fonti dell’Agenzia Stampa

Un’agenzia stampa può contare su diverse fonti, in primis quelle dirette che è il giornalista a dover scovare. In secondo luogo si pongono le fonti indirette anche dette intermedie, le fonti indirette si organizzano autonomamente allo scopo di divulgare notizie. Quando un’agenzia stampa lavora con fonti dirette, si parla di informazioni grezze che sarà il giornalista a elaborare; nel secondo caso, la fonte ha un ruolo più attivo e spesso correla alla notizia anche materiale fotografico, documenti informativi e video. Fanno parte delle fonti indirette gli uffici stampa, gli enti pubblici, gli addetti stampa, gli uffici di promozione, i portavoce… e così via.

 

La storia delle Agenzie stampa

Ogni agenzia stampa ha una storia a sé ma tutte possono contare su radici affini. Le prime agenzie stampa nacquero nella seconda metà dell’Ottocento, lo scopo era quello di fornire informazioni ai giornali mentre oggi le agenzie stampa si rivolgono sia ai giornali sia, mediante i portali web, anche, in modo diretto, ai consumatori.

Le prime agenzie stampa della storia furano la Havas, Wolff e Reuters. La prima agenzia stampa della storia è stata fondata da un commerciante ebreo, Charles-Louis Havas che, nel 1835 aprì a Parigi un ufficio di traduzioni. Il suo lavoro originario consisteva nel riprendere articoli da giornali stranieri, tradurli e vendere le traduzioni ai quotidiani francesi. Pochi anni dopo, Bernhard Wolff e Paul Julius Reuter aprirono due agenzie simili rispettivamente a Berlino (nel 1849) e a Londra (nel 1851). I tre personaggi si incontrarono nel 1859 per spartirsi il monopolio dell’informazione organizzata. All’agenzia stampa fondata dall’ebreo Havas, furono assegnate le informazioni dei paesi Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Medio Oriente. Alla tedesca Wolff furono assegnate le notizie di Scandinavia, Germania, Russia e dei Balcani, all’ancora popolare Reuters furono assegnate le notizie dell’Impero britannico.

Nello stesso periodo, esattamente nel 1850, in Austria nasceva la Tuwora, e ben presto ogni paese europeo poteva vantare la propria agenzia stampa di spicco.  L’accordo tra le prime tre agenzie di stampa dell’epoca restò in vigore fino alla Prima guerra mondiale quando scesero in campo le agenzie di stampa americane sconvolgendo gli equilibri che si erano formati. L’americana Associated Press (AP), fu la prima agenzia di stampa a mettere in discussione il monopolio europeo delle notizie, subito seguita dalla United Press. Ci fu fermento fino al 1934, quando a Riga si organizzò un nuovo incontro che portò alla luce un accordo di pubblica concorrenza e libera informazione. 

Il simbolo dell’informazione dell’epoca era una telescvivente installata a Londra dalla Reuters. Questo apparecchio consentiva di trasmettere, in modo simultaneo, messaggi dattilografati ai diversi giornali fruitori.

 

La storia delle Agenzie stampa in Italia

La prima agenzia stampa italiana fu la Stefani, fondata il 26 gennaio del 1853. Nel 1924, Benito Mussolini assegnò la direzione dell’Agenzia Stampa Stefani nelle mani di Manlio Morgagni, che rese famosa l’agenzia stampa Stefani anche all’estero. Questa sgenzia stampa fu sciolta nel 1945, a seguito della seconda guerra Mondiale, la sua struttura tecnica e l’organizzazione furono commutate nella nuova Agenzia Nazionale Stampa Associata (ANSA). Così come Benito Mussolini mise le mani sull’Agenzia Stampa Stefani, anche i nazisti assunsero il controllo della tedesca Wolff fin dal 1934. 

Nel 1988, nasce in Italia una nuova agenzia stampa: Italpress, fondata da Gaspare Borsellino, ancora oggi direttore responsabile della testata.  Italpress, come le principali agenzie di stampa mondiali, propone notizie e articoli di approfondimento che possono essere usate dal pubblico o da altri canali informativi. Le agenzie stampa forniscono oggi le notizie per via elettronica mentre un tempo si usava la telegrafia.

Nella società odierna è meglio parlare di agenzie di informazione piuttosto che di agenzie stampa, perché questi organi non si rivolgono più soltanto ai media ma, come anticipato, anche a un più largo pubblico di consumatori/lettori.

 

Agenzia stampa e associazioni

 

Esistono diverse associazioni di agenzie stampa. EANA è l’Alleanza europea delle agenzie di notizie, fondata nell’agosto del 1956 in relazione al convegno sulle nuove tecnologie dei media tenutosi a Strasburgo. In realtà, le radici dell’associazione EANA sono molto più profonde e risalgono alla Agences Allièes fondata nel 1924 e attiva fino alla seconda guerra mondiale per poi lasciare il testimone all’attuale EANA. Tra gli scopi dell’associazione EANA c’è quello di garantire informazione indipendente e imparziale e riconoscere il diritto di autore e i diritti concessi alle agenzie stampa per l’accesso alle fonti di informazioni. Se questa associazione fa riferimento alle agenzie stampa d’Europa, la OANA cura quelle della regione Asia-Pacifico. In uno scenario globale si affaccia la MINDS International, una rete che conta più di 20 agenzia stampa provenienti da tutto il mondo.

Dieta della frutta, indicazioni e consigli

La Dieta della frutta è anche conosciuta come dieta Californiana o Dieta Hollywood perché è spesso adottata da numerose star del cinema per mantenersi in forma; esistono diverse varianti di dieta della frutta, alcune con connotazioni dimagranti e altri disintossicanti, ancora, esistono varianti più rigide e altre più permissive.

La Dieta Hollywood è nata in forma molto restrittiva che prescrive, nelle prime 48 ore, l’assunzione di solo pompelmo e succo di pompelmo e poi si segue una dieta a base di sola frutta per i restanti 8 giorni, nei 10 giorni successivi si integrano poi alcuni alimenti proteici, solo dopo il ventesimo giorno è prevista la somministrazione, in dosi ridotte, di carboidrati.

Sulla base della dieta della frutta sono poi nate altre “Diete Hollywood” basate sul concetto di assumere, nel giro di 48 ore, “miscele dimagranti” osannate come miracolose a base dei micronutrienti contenuti naturalmente nel pompelmo e arricchite con 25 grammi di carboidrati. Sulla medesima scia è poi nata anche la dieta del mango, un frutto dalle molteplici proprietà benefiche e nutrizionali.

Le varianti più permissive della dieta della frutta associano all’alimentazione a base di sola frutta, anche l’introduzione di una certa quantità di alimenti proteici.

 

La Dieta della frutta, i vantaggi

I sostenitori della dieta Hollywood affermano che un regime alimentare basato esclusivamente sulla frutta riesce a inondare il corpo di micronutrienti indispensabili, ha un effetto disintossicante e fa fare il pieno di antiossidanti così da rallentare l’invecchiamento cellulare.

I vantaggi della dieta della frutta sono così sintetizzati:

- perdita di peso 

– protezione dall’invecchiamento cellulare

– effetto disintossicante per l’organismo

- rafforza la funzione intestinale

- effetti benefici a lungo termine fruibili dall’organismo 

 

Come funziona la dieta della frutta?


Dieta della frutta: le indicazioni utili.  
Nella dieta della frutta non bisogna pesare il cibo ne’ contare le calorie. Si può seguire sia in modo parziale (sostituendo uno dei tre pasti con una ricca dose di frutta), sia in modo completo (sostituendo pasti e spuntini con l’apporto di frutta). 

La dieta della frutta seguita per brevi periodi 3 – 5 giorni, può essere utile per disintossicare l’organismo, mentre con un periodo più lungo si può puntare alla perdita sostanziale di peso. 

Con la dieta della frutta non vi sono orari da seguire ma solo semplici regole. 

Quello che molti non sanno

Bisogna scegliere solo un tipo di frutta, a secondo della stagione e dei propri gusti personali. 

Molto adatti alla dieta della frutta sono: fragole, ciliegie, albicocche, pesche, meloni, angurie, prugne… per la dieta disintossicante a base di frutta ideale è l’uva.

 

Come seguire la dieta della frutta? 


E’ possibile seguire la dieta della frutta in due modi: 

1) Sostituendo completamente la prima colazione con un abbondante razione della frutta prescelta, ricordate che deve essere di un unico tipo. La frutta va mangiata cruda, non zuccherata e non alterata. Questo tipo di dieta può essere seguito anche per un intero mese.

2) Sostituendo completamente tutti i pasti della giornata. In questo contesta chi segue la dieta della frutta si alimenta solo con un tipo di frutta prescelto. Tale regime alimentare è consigliato per brevi periodi, circa 3 giorni, il tempo di depurare e disintossicare l’organismo. In questo frangente si parla anche di dieta disintossicante.

 

Dieta della frutta e mango 


Chi non è pronto ad affrontare un regime alimentare rigido come quello proposto dalla dieta della frutta “integrale”, può ottenere risultati analoghi con la cosiddetta dieta del mango. In questo contesto si punta a velocizzare il metabolismo e favorire la combustione delle calorie in eccesso. La dieta del mango è ricca di vitamine e sali minerali ma non dimentica le proteine. Per scoprire le proprietà benefiche del mango vi rimandiamo all’articolo: Mango, frutto dalle mille virtù.

 

La Dieta della frutta, avvertenze


Prima di seguire una qualsiasi dieta ipocalorica è bene consultare un esperto nutrizionista che possa prescrivervi gli alimenti più adatti al vostro fabbisogno nutrizionale. Se desiderate seguire la dieta della frutta per soli 3 giorni, a scopo disintossicante e siete in perfetta salute, potete affidarvi al fai da te, in caso di diete protratte nel tempo o situazioni non fisiologiche, diventa necessario l’intervento di un esperto.

La dieta della frutta non manca di controindicazioni, tra quelle citate vi segnaliamo il bisogno di lavare accuratamente gli alimenti prima dell’uso per ridurre la presenza di pesticidi e altre sostanze chimiche presenti sulla buccia. Si consiglia di segliere frutta di stagione e proveniente da agricoltura biologica, ancora meglio se coltivata da un produttore locale di vostra conoscenza. 

Legge di stabilità 2015: detrazioni e agevolazioni

Legge di stabilità 2015: novità e detrazioni per chi fa lavori di ristrutturazione sulla casa, per chi vende un terreno, un immobile o cede quote societarie.

Con il nome “Legge di Stabilità 2015” si fa riferimento alla legge n. 190 del 23 dicembre 2014, pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 99 alla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre, n 300.

La legge di stabilità 2015 ha riaperto i termini per beneficiare delle agevolazioni sulla rivalutazione dei terreni edificabili e a destinazione agricola, in concomitanza, ha prorogato le detrazioni sui lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici. 

Legge di stabilità 2015 – Rivalutazione terreni, immobili e quote societarie

A chi è rivolta?
Questa agevolazione prevista dalla legge di stabilità è rivolta sia a persone fisiche, sia a società semplici, enti non commerciali e associazioni professionali.

In cosa consiste? 
Tale agevolazione consente di effettuare la rivalutazione delle aree edificabili e dei terreni agricoli, nonché delle quote di partecipazione in società. In parole più semplici, questa agevolazione prevista dalla legge di stabilità consente di evitare le plusvalente (cioè la differenza tra prezzo di vendita e quello di acquisto) tassabili che potrebbero emergere in caso di vendita di immobili o di quote. Grazie a questa manovra sarà possibile assumere il valore rivalutato in luogo del valore storico di acquisto, da contrapporre poi al valore di vendita. 

Per rendere l’agevolazione comprensibile a tutti, faremo un esempio concreto. 

Gianni, nel 2013, ha comprato un terreno agricolo per 80 mila euro e oggi lo rivende per 100 mila euro. La plusvalenza su cui calcolare l’imposta ammonta a 20 mila euro. Grazie alla legge di stabilità Gianni può rivalutare il terreno tramite una perizia e stimarlo a 98 mila euro. In questo modo, quando Gianni venderà il terreno dovrà calcolare l’imposta solo su 2 mila euro!

Come accedere all’agevolazione? 
Il bene oggetto della rivalutazione dovrà essere in possesso dell’utente almeno dal 1° gennaio 2015 riportando il valore con riferimento alla stessa data. Sarà necessario far eseguire una perizia di stima da un professionista abilitato entro il 30 giugno 2015. 

Legge di stabilità 2015 – Detrazione ristrutturazione

Tra le altre agevolazioni previste dalla legge di stabilità segnaliamo le detrazioni per le spese di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici.

– Detrazioni al 65% per la riqualificazione energetica

La detrazione è fissata al 65% per gli interventi atti a migliorare l’efficienza energetica di un edificio. Tale detrazione può essere applicata sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2015. Quando si parla di incentivi per il fotovoltaico bisogna considerare questa detrazione che vale anche per l’acquisto e l’installazione di pannelli solari fino a un valore massimo da portare come sgravio fiscale di 60 mila euro. Rientrano nella detrazione al 65% anche gli impianti dotati di climatizzazione invernali dotati di generatori di calore a biomasse, in questo caso, il valore massimo da portare in detrazione è di 30 mila euro. 

– Detrazioni al 65% per l’adozione di misure antisismiche

Dino al 31 dicembre 2015 è applicata la detrazione al 65% anche per i lavori mirati all’adozione di misure antisismiche sugli edifici pre-esistenti nelle zone ad alta pericolosità. 

– Detrazione del 50% per le spese di ristrutturazione 

La detrazione sulla ristrutturazione ammonta al 50% della spesa che deve essere sostenuta entro il 31 dicembre 2015. 

– Detrazione del 50% sull’acquisto di elettrodomestici

Si chiama bonus mobili ed è destinato a chi compra elettrodomestici di classe energetica A+ in concomitanza ai lavori di ristrutturazione. In questo frangente, l’importo massimo detraibile previsto con la legge di stabilità ammonta a 10 mila euro.

Decreto banche alla Camera
La legge di stabilità 2015 non è l’unico provvedimento a favore dei cittadini. Il “Decreto Banche” prevede il trasferimento gratuito del conto corrente del cliente e, se il trasferimento non avviene entro 12 giorni l’utente avrà diritto a un rimborso. Tutte le informazioni sono disponibili nell’articolo: Banche: massimo 12 giorni per trasferire il conto corrente

Come funziona la stampante 3D

Come funziona una stampante 3D: descrizione del processo di stampa tridimensionale, metodi e tecnologie per la stampa 3D.

Come funziona una stampante 3D? Sappiate che parte tutto da un file processato al computer; questo file contiene i dati di stampa dell’oggetto (o dei singoli frammenti che poi saranno assemblati a formare un oggetto) da produrre: spessore, rifiniture, forme, colori… Una stampa 3D è capace di elaborare tali informazioni e tramutarle in un oggetto fisico composto da diversi materiali di stampa. Se le cosiddette “cartucce” di una stampante tradizionali sono date da inchiostro, quelle di una stampante 3D sono dei piccoli “serbatoi di materiali” proiettati all’esterno con il principio dello “strato su strato” dove ogni layer (strato) ha le sue specifiche.


Prima di avviare la stampa 3D è necessaria un’attenta progettazione per realizzare il file tridimensionale da stampare. Il file per la stampa 3D è in formato STL, Standard Triangulation Language To Layer, si tratta di uno standard grafico che descrive l’oggetto da produrre mediante una decomposizione in trangoli delle superfici che compongono l’oggetto stesso. Più l’oggetto sarà decomposto in triangoli, più numerosi saranno i dettagli e le rifiniture da mandare in stampa. 

Una volta prodotto il file STL questo sarà inviato alla macchina, la stampante 3D. La stampa 3D può durare diverse ore, a seconda delle dimensioni del file da produrre. La stampante 3D, sfrutta i dati contenuti nel file STL per la deposizione del materiale strato per strato fino ad arrivare a realizzare l’oggetto finale.

Il materiale è riversato all’esterno della stampante 3D in funzione della forma che dovrà assumere l’oggetto. Prima della stampa 3D, l’utente dovrà scegliere accuratamente l’orientazione e impostare tutte le finiture superficiali. Una volta terminata la stampa 3D vi sono altri procedimenti da attuare: l’oggetto stampato dovrà essere liberato dal supporto o dal materiale in eccesso ed eventualmente operare ulteriori finiture semplici o complesse. E’ possibile ricorrere alla semplice verniciatura con impiego di carta abrasiva o a un più evoluto montaggio di diversi componenti stampati e rifiniti singolarmente.

La stampante 3D è una realtà conclamata anche per noi italiani. Non mancano laboratori che a partire da scansioni 3D di persone fisiche riescono a riprodurre in scala statuine minuziose e ricche di dettagli; ancora, non mancano aziende specializzate nella vendita di oggetti stampati in 3D come l’italianissima e pluripremiata .exnovo.

Come stampare in 3D 


Muniti di una stampante 3D si può avviare la stampa tridimensionale partendo da un file in formato .STL. Per poter produrre un oggetto mediante la stampa 3D bisogna avere il modello tridimensionale dell’oggetto che s’intende produrre. Il modello 3D può essere realizzato con quei software di modellazione come Blender, OpenScad e Autocad. Uno volta salvato il file, questo dovrà passare per appositi programmi che consentono di impostare tutti i parametri della stampante 3D come lo spessore del layer, l’infill, la velocità di stampa… Una volta settati tutti i parametri, l’oggetto potrà essere mandato in produzione o meglio, in stampa. 

In alternativa alla produzione exnovo mediante l’impiego dei software di modellazione, è possibile duplicare un oggetto sfruttando particolari scanner 3D. Anche in questo caso bisognerà ricavare un file in formato STL che sarà processato nei software di stampa 3D come CURA, Slic3R e Repetier host.

Chi non ha particolari capacità con i software di modellazione, ne’ ha a disposizione uno scanner 3D, può sfruttare i file di stampa 3D caricati nel web: esistono diverse community che mettono file di stampa tridimensionale a disposizione degli utenti. Questi file possono essere scaricati gratuitamente o a pagamento. Tra le varie piattaforme che consentono il download gratuito di modelli 3D pronti alla stampa segnaliamo thingiverse.com 

Applicazioni della stampa 3D 

Partendo da software di modellazione è possibile produrre (stampare in 3D) praticamente tutto, così la stampa 3D può trovare ampio impiego in tutti i settori industriali. Fino a oggi sono stati prodotti gli oggetti più disparati, da montature per occhiali da sole alle tavole da snowboard… ci sono anche oggetti eclatanti come:

-il Robot InMoov dotato di intelligenza artificiale in grado di rispondere a comandi vocali.

-Urbee 2, un’automobile stampata in 3D mediante 50 file di stampa. La vettura è dotata di un motore elettrico.

-Le Barriere artificiali della Reef Saudita, dotate di una struttura molto simile a quella delle rocce naturali per salvare la Barriera Corallina australiana creando l’habitat giusto per i coralli.

-Le protesi 3D sono una delle tante applicazioni della stampante 3D nel mondo della medicina.

 Nella foto in alto, due prototipi in scala di concept car Mercedes stampati con la tecnologia 3D.
Foto di Anna De Simone. 

Cure dentali: qualità e risparmio in Croazia

Il peso economico delle cure dentali è insostenibile per molti italiani, le città più care sono principalmente al Nord, in primis Bologna e Torino. Chi cerca cure dentali all’estero lo fa sperimentando una nuova forma di turismo senza rinunciare alla qualità di cure mediche adeguate e alti stardard di assistenza. 

Quella del turismo dentale è una realtà concreta in Italia e nel mondo. Tra i Paesi più interessanti nel panorama del turismo dentale figura la Croazia che è la più ricercata anche da noi Italiani. 

Per non partire allo sbaraglio bisogna documentarsi prima di scegliere una qualsiasi clinica. Nel web non sono rare pubblicità con offerte promozionali che talvolta possono fungere da specchietto per le allodole. L’italiano che vuole andare in Croazia per ottenere cure dentali, per non correre rischi, farà bene ad affidarsi a cliniche dall’esperienza comprovata e soprattutto dovrà informarsi a 360° circa il trattamento che riceverà, non solo in termini di costi da sostenere, anche in termini di tecnologie impiegate e livello di assistenza proposto.

E’ bene informarsi per non avere brutte sorprese ed è ancora più importante scegliere cliniche ben attrezzate e rispettose degli standard più alti di qualità.

Come fa un paziente a tutelarsi?
Il primo passo da fare è rivolgersi a cliniche che già operano da anni nel settore e che posseggono la Certificazione del Sistema per il controllo della qualità, ISO 9001-2008. Si tratta della Certificazione di riferimento mondiale che è elargita solo se l’azienda richiedente riesce a soddisfare, in ogni settore operante, i suoi clienti. 

Tra le cliniche croate in grado di garantire alti standard segnaliamo la Ars Salutaris, che ha una corsia preferenziale per i pazienti italiani a caccia di cure dentali all’estero. La clinica sorge nel cuore di Zagabria, a pochi minuti dal centro della capitale e offre trasporti e pernottamenti gratuiti ai suoi pazienti. Non è per le sue offerte che segnaliamo la Ars Salutaris ma è per le garanzie che riesce a offrire, tanto che è stata al centro di un servizio mandato in onda su Rai2 nel programma 2NEXT-Economia e Futuro. 

La Ars Salutaris è in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti offrendo i bassi costi d’intervento tipici della Croazia. E’ proprio l’elevato rapporto qualità/prezzo a spingere gli italiani verso la Croazia e in particolar modo verso la clinica Ars Salutaris che è in grado di offrire attrezzature e materiali di ultima generazione senza escludere programmi infromatici dedicati alla modellazione 3D e utilizzati per aumentare la precisione degli impianti, della lavorazione delle corone e dei ponti che, in questo modo, aderiscono perfettamente senza bisogno di correzioni. Alti livelli di qualità in tutti i settori, proprio come riferisce la certificazione ISO: la clinica offre attrezzature hitech e personale specializzato come il dott. Pezo che rappresenta la Repubblica Croazia nei congressi professionali di settore e il dott. Celic, specialista in protesi e professiore consulente alla Facoltà di Odontoiatria dell’Università di Zagabria. 

Turismo dentale in Croazia, il primo passo da fare


Come premesso, prima di partire è bene informarsi dettagliatamente sul vostro iter e sulle cure dentali che riceverete in Croazia

Dal sito Denticroazia.it (portale ufficiale della clinica Ars Salutaris) potete prendere visione dei prezzi e fare tutte le domande sui trattamenti e le cure dentali che riceverete: un team di esperti sarà a vostra disposizione per pianificare un soggiorno di cure dentali in Croazia.