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Milan-Bruges 3-1, doppietta Reijnders e debutto Camarda

MILANO (ITALPRESS) – Il Milan soffre, ma trova la prima vittoria stagionale in Champions League grazie al 3-1 inflitto al Bruges. Sono la rete di Pulisic e una doppietta di Reijnders a regalare i tre punti alla squadra. Ci sarebbe stato spazio anche per il secondo record della serata firmato da Camarda, ma il suo gol è stato annullato per fuorigioco e allora il 16enne talento rossonero deve consolarsi con un debutto che gli permette di diventare l’italiano più giovane a esordire nella massima competizione europea. La partita inizia con la Curva Sud in silenzio per protesta nei confronti della società per il prezzo dei biglietti, giudicato troppo esoso, stabilito in vista della sfida casalinga di campionato con la Juventus. Dopo soli due minuti, ci vuole un intervento di piede da parte di Maignan per sbarrare la strada a Tzolis. Un nuovo pallone mal gestito in mezzo al campo porta Tzolis al tiro a giro al 7′, con Maignan ancora costretto a salvare in tuffo. Pochi istanti dopo, Ordonez centra in pieno la traversa con un potente destro dalla lunga distanza. Al 31′, il portiere francese è obbligato a mettere il piede per salvare su Jutgla, servito in area al termine di una rapida ripartenza.
Dopo un avvio da incubo, gli uomini di Fonseca passano in vantaggio al 34′. Pulisic calcia un corner a rientrare dalla sinistra, la sfera non viene toccata da nessuno e si infila in fondo al sacco dopo essere stata appena sfiorata prima da Morata e poi da Gabbia. Il gol viene assegnato allo statunitense. Un’ulteriore svolta arriva al 39′, quando il Var richiama l’arbitro per un brutto fallo commesso da Onyedika con piede a martello su Reijnders, sanzionato con il cartellino rosso dopo la revisione dell’azione. Il primo tempo si chiude sull’1-0. Nonostante la superiorità numerica, i 7 volte campioni d’Europa approcciano male la ripresa e subiscono l’1-1 al 6′. Il neo entrato Vetlesen lavora un buon pallone in area e serve l’altro volto nuovo Sabbe, che con un preciso piatto destro in corsa batte Maignan per il pareggio. Al quarto d’ora, Fonseca toglie Leao inserendo Okafor che, dopo una manciata di secondi, mette subito lo zampino sul nuovo vantaggio dei suoi. Lo svizzero prende palla sulla sinistra, salta secco Sabbe e serve un assist a rimorchio sul quale si avventa Reijnders, che di sinistro infila Mignolet per il 2-1.
Al 26′, un’azione fotocopia porta al 3-1. Chukwueze sprinta sulla destra, e regala un passaggio perfetto all’indietro sul quale si avventa ancora Reijnders, che batte Mignolet per il 3-1. Alla mezz’ora, il pubblico di San Siro accoglie con un’ovazione l’ingresso in campo del 16enne Camarda, che diventa l’italiano più giovane di sempre a debuttare in Champions. A tre minuti dalla fine, il giovanissimo talento del vivaio va addirittura in gol con un colpo di testa ravvicinato, ma l’urlo di gioia suo e di tutto lo stadio viene spezzato dal fuorigioco segnalato dall’arbitro dopo l’intervento del Var. Niente da fare per il 16enne, a un soffio dal diventare il più giovane marcatore nella storia della competizione. Nel finale, il risultato non cambierà più. I rossoneri, ora a quota 3 punti in classifica, torneranno in campo martedì 5 novembre alle 21 nella tana del Real Madrid.
– Foto Ipa Agency –
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Inzaghi “In Champions mai facile”, Bisseck “Siamo l’Inter”

BERNA (SVIZZERA) (ITALPRESS) – “Siamo l’Inter, siamo una grande squadra”. Yann Bisseck ha le idee chiare e ha grande fiducia in una squadra che non può temere nè lo Young Boys, nè il terreno in erba sintetica. Sicuro il difensore classe 2000, più prudente anche per il ruolo che ricopre Simone Inzaghi. “Parliamo di una partita di Champions e le gare della massima competizione europea per club non sono mai semplici da affrontare – spiega il tecnico dei campioni d’Italia alla vigilia del match di Berna -. In campionato lo Young Boys non è partito benissimo, ma adesso è tornato l’allenatore dello scorso anno e hanno vinto e giocato una grande gara contro il Lucerna che era prima in classifica nel campionato svizzero. Sarà una partita difficile e bisognerà affrontarla nel modo giusto”, dice Inzaghi che individua un’altra possibile difficoltà. “Siamo venuti ad allenarci qui perchè si gioca sul campo in erba sintetica e abbiamo preferito lavorare qui per abituarci – dice il tecnico nerazzurro -. Non avremo a disposizione Acerbi, Cahalanoglou, Asllani e Buchanan, poi ci saranno da valutare le condizioni di quelli che hanno giocato domenica e da verificare elementi come Zielinski che ieri si è allenato parzialmente con noi, dando buone sensazioni”. Tornando a Bisseck, anche lui ha parlato del sintetico: “Un qualcosa di nuovo, ma siamo una squadra molto forte e giocheremo come sempre, siamo ben preparati e scenderemo in campo per vincere”, spiega il tedesco che sulle assenze e sul turnover, taglia corto: “Noi siamo l’Inter, siamo una grande squadra ed è normale che non tutti possano giocare sempre, l’importante è farsi trovare pronti così come facciamo tutti noi, siamo tutti felici di giocare per questa squadra e ci prepariamo al meglio”.
– Foto Ipa Agency –
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Toti “La mia colpa è aver fatto il governatore, non rinnego nulla”

MILANO (ITALPRESS) – “La mia colpa è aver fatto il governatore” e di “aver avuto un modello che poi ha portato anche dei risultati”. Lo ha detto Giovanni Toti, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, in occasione dell’uscita del suo libro, “Confesso: ho governato. Dal ponte Morandi alla rinascita della Liguria: un modello contro l’ipocrisia politica”. “Non vuole essere un pamphlet di accuse contro i magistrati – che pure, a mio modo, di vedere hanno sbagliato – ma vuole essere invece un’analisi attenta di che cosa la politica, con un gigantesco meccanismo ipocrita, dal 1993 a oggi ha rinunciato ad essere in questo Paese”, ha spiegato. I magistrati, in un’inchiesta durata quattro anni di intercettazioni e pedinamenti, mettono in discussione un modello di governo” perchè “io non sono accusato di aver preso un euro per aver fatto i fatti miei, perchè gli atti che abbiamo concesso sono legittimi” e “i finanziamenti sono tracciati, nè tantomeno di aver nascosto chi mi dava una mano a fare politica: io e i miei collaboratori siamo accusati di aver costruito un meccanismo che anche solo potenzialmente essere un asservimento della funzione agli interessi di qualche impresa” e questi interessi, “peraltro non espressi, anche solo potenzialmente nell’ordinamento italiano possono essere un reato”, ha sottolineato.
“Non rinnego nulla di quello che ho fatto, anzi: tutto quello che hanno scoperto tramite un sistema di spionaggio molto sofisticato – e immagino anche molto costoso e invasivo della mia vita – lo avrei serenamente confessato, l’abbiamo scritto nero su bianco. Quei contributi di cui sono accusato stanno nei bilanci della fondazione Change e del comitato Toti, in entrata e in uscita: sono pubblici”. Toti ha poi trovato un accordo con la procura per patteggiare una condanna a 2 anni e un mese per i reati di corruzione impropria e finanziamento illecito dei partiti con “1550 ore di lavori pubblica utilità, neanche una condanna penale: la montagna ha partorito effettivamente un topolino, se pensiamo a 4 anni di intercettazioni, di pedinamenti e di filmati nel mio ufficio della Regione per produrre questo. Ho patteggiato innanzitutto per mettere in sicurezza quello che abbiamo fatto questi 9 anni: la magistratura stessa, nella proposta di patteggiamento, ammette che gli atti che abbiamo prodotto e i soldi che abbiamo preso erano legittimi e impegnati nell’attività politica e che quindi nessuno si è arricchito alle spalle dei liguri e questo era importante anche per garantire la continuità amministrativa. La seconda ragione per cui ho patteggiato è che secondo me in quell’aula di giustizia sarebbe andata in scena una pessima commedia e chi ha scritto il copione sarebbe rimasto ancora una volta a guardare da fuori, perchè noi ci saremmo accapigliati per un decennio”.
Oggi “la politica ha un problema serio”, quello del finanziamento ai partiti. “La storia che si pone oggi è una storia che la politica italiana non ha voluto sciogliere: abbiamo tolto il finanziamento pubblico ai partiti e si è deciso che i privati avrebbero sovvenzionato come negli Stati Uniti, però poi nello stesso tempo si sono inventati reati come l’asservimento della funzione, che quello che io ho patteggiato”, ha ricordato. Il Terminal Rinfuse al centro dell’inchiesta di Genova, “che oggi sembra una miniera d’oro del Klondike, era fallito: Spinelli era l’unico imprenditore che aveva rilevato i 200 dipendenti che ci lavoravano e chiedeva al porto di avere una proroga di quella concessione per poter continuare a lavorare. Era qualcosa di doveroso, ma per il solo fatto che fosse uno dei finanziatori del mio movimento – uno delle molte centinaia – evidentemente i magistrati hanno interpretato malevolmente” il suo interesse, ma “altro non hanno fatto che applicare delle leggi che il parlamento ha votato”. Le leggi “non le hanno scritte il procuratore di Genova o il procuratore di Palermo che sta processando Salvini: hanno applicato delle norme del legislatore”. Per Toti, “sono anni che noi stiamo adattando la nostra legislazione a quell’ipocrisia di base per cui la politica ha deciso che debba essere giudicata non più degli elettori ma da qualche Corte di Giustizia”. La riforma di Nordio sulla giustizia “viene presa come un auspicio, non come un’opera legislativa. Per rimediare, serviranno anni: c’è bisogno di una riforma della Costituzione e dell’impianto legislativo”. In questi mesi, sulla vicenda che ha coinvolto Toti, la politica si è divisa “tra l’indifferenza e l’ostilità. La parte sinistra non la prendo manco in considerazione”, mentre il centrodestra “continua a sottovalutare il tema dei temi e fa Consigli dei ministri straordinari solo quando diventa deflagrante. Quello che a me è dispiaciuto è che, per la prima volta, l’inchiesta ligure fa un passo oltre: i magistrati hanno scritto nero su bianco che per un amministratore pubblico il pregiudizio di una procura pesa di più del giudizio degli elettori, finchè non ti dimetti non hai via d’uscita”, ha sottolineato.
“Quello che ha scritto la magistratura mi preoccupa: non è possibile che una regione venga squartata per via di una procura senza nessun riequilibrio e senza che la politica dica nulla. Penso che sia una grave sottovalutazione”. Nei prossimi giorni in Liguria si terranno le elezioni regionali. Il candidato del centrodestra, Marco Bucci, “è una persona che ha lavorato bene”, eredita quella “rivoluzione liberale che noi abbiamo provato a fare in Liguria in modo molto deciso e che ha convinto molti cittadini e ha ovviamente portato a giganteschi successi al centrodestra. Credo davvero che possa fare la differenza”. Il candidato del centrosinistra, Andrea Orlando, “è un dirigente politico che viene dalla storia del Pd, ma la sta perdendo anche sotto la spinta di altri movimenti con cui è alleato”.

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Novartis, le storie di 6 donne con tumore al seno nel docufilm Distances

ROMA (ITALPRESS) – Si chiamano Claudia, Marina, Chiara, Clara, Anna e Maria. Hanno età diverse, vite diverse, voci diverse. Ad accomunarle, una diagnosi di tumore al seno. La loro storia è raccontata da “Distances. La vita va avanti, più lontano”, la docuserie Novartis realizzata in collaborazione con Salute Donna Onlus, associazione di cui fanno parte le donne coinvolte, che celebra la capacità di affrontare la malattia senza perdere la propria identità e la propria forza, dimostrando che oggi queste donne possono beneficiare di una prospettiva di vita più lunga e di una qualità di vita migliore. Presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, la serie è parte della campagna “E’ tempo di vita” (https://www.etempodivita.it/distances), nata per fornire supporto emotivo, informativo e pratico alle pazienti per migliorare il loro benessere complessivo.
Con il 30% delle diagnosi oncologiche femminili e circa 55.900 nuovi casi stimati nel 2023, la malattia è una priorità per il sistema sanitario nazionale. Grazie però ai progressi della ricerca scientifica e all’innovazione nel campo farmaceutico, le donne possono ora contare su una prospettiva di vita più lunga e su una qualità della vita sensibilmente migliore. Per garantire la qualità di vita alle pazienti, è essenziale considerare non solo l’efficacia dei trattamenti clinici, ma anche il loro benessere complessivo con un approccio olistico.
Questo significa affrontare gli aspetti emotivi e psicologici della malattia, aiutando le donne a mantenere un equilibrio mentale e relazionale che permetta loro di affrontare con maggiore forza e serenità le sfide quotidiane del percorso terapeutico, come spiega la Professoressa Alessandra Fabi, Responsabile UOSD di Medicina di Precisione in Senologia, Policlinico Gemelli di Roma: “Ogni donna che affronta il tumore al seno ha una storia diversa, perchè la malattia si manifesta in modo unico per ciascuna paziente. Il nostro compito è personalizzare i trattamenti, tenendo conto delle specificità di ogni donna, per offrire non solo terapie efficaci, ma anche un sostegno che abbracci ogni aspetto del loro benessere. La qualità della vita non riguarda solo la gestione della malattia, ma anche la capacità di preservare le relazioni, l’intimità e l’equilibrio emotivo, elementi fondamentali per affrontare con forza il percorso terapeutico. Questo è esattamente ciò che racconta ‘Distances’ mostrando come le protagoniste riescano a ritrovare equilibrio e speranza lungo il loro percorso di vita”.
Oggi in Italia oltre 830.000 donne convivono con una diagnosi di tumore al seno, una condizione che porta con sè sfide terapeutiche spesso complesse. Nonostante la gravità di questi numeri, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi ha raggiunto l’88% e questo grazie anche ai progressi della ricerca scientifica. E quando il tumore viene diagnosticato in fase precoce, questo non solo migliora le probabilità di guarigione, ma riduce anche la necessità di trattamenti invasivi e il rischio di recidive. “L’approccio personalizzato ci consente di adattare i trattamenti alle specifiche esigenze cliniche di ogni donna – spiega il professor Paolo Marchetti, Direttore Scientifico, IDI-IRCCS -. Nei casi di tumore in fase precoce, l’efficacia delle terapie è significativamente migliorata, permettendo alle pazienti di affrontare il percorso di cura con un impatto ridotto sulla qualità della vita. E’ essenziale aumentare la consapevolezza del rischio di recidiva anche nelle prime fasi e continuare a investire in una ricerca che guardi alla persona nella sua interezza”.
Con questa serie, Novartis rinnova il suo impegno nel sostenere le donne non solo come pazienti, ma come persone, accompagnandole lungo tutto il loro percorso contro il tumore al seno. Un sostegno che si manifesta non solo attraverso trattamenti innovativi, ma anche con un approccio olistico al loro benessere, che include iniziative di sensibilizzazione e servizi di supporto. “Al centro dell’approccio di Novartis c’è l’ascolto attivo e costante dei pazienti lungo tutto il patient journey”, afferma Chiara Gnocchi, Country Communications & Patient Engagement Head di Novartis Italia.
Il 54% delle donne con tumore al seno dichiara di aver incontrato delle difficoltà nella ripresa del lavoro e il 70% di aver avuto un impatto sulla sfera sessuale. “La serie ‘Distances’ vuole rompere il silenzio e i tabù legati alla malattia, promuovendo un dialogo sincero e profondo – ha concluso Gnocchi -. Attraverso storie autentiche di donne che affrontano la malattia, ogni episodio diventa quindi uno strumento di supporto ed empowerment. Celebriamo la forza, la resilienza e la speranza che emergono lungo il loro percorso, offrendo non solo sostegno, ma anche l’opportunità di ispirare altre persone con le loro storie”.

– foto xi2/Italpress –
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Ettorre “Medaglie e tanti giovani, vela azzurra in salute”

ROMA (ITALPRESS) – Il bilancio del quadriennio olimpico per la Federazione Italiana Vela, ormai in archivio dopo i Giochi di Parigi 2024, è “estremamente positivo, non solo per il risultato assoluto delle Olimpiadi e delle due medaglie d’oro, con l’unico titolo italiano, quello di Tita e Banti nel Nacra 17, che si è ripetuto dopo Tokyo, ma anche per la prestazione eccezionale di tutta la squadra azzurra. La trasferta di Marsiglia (dove si sono disputate le gare olimpiche, ndr) per la vela italiana è stata incredibile, con tanti giovani che stanno venendo fuori e tanti piazzamenti vicini al podio che ci fanno ben sperare per il percorso verso Los Angeles 2028”. A parlare, in un’intervista nella sede romana dell’Agenzia di stampa Italpress, è il presidente della FIV Francesco Ettorre, reduce da un’estate ‘caldissimà che ha ribadito la forza della vela tricolore. “Tanti giovani si stanno avvicinando al nostro sport, l’emulazione e i personaggi sono importanti – ha aggiunto il dirigente abruzzese, candidato per il terzo mandato di presidente federale all’Assemblea elettorale FIV del prossimo 14 dicembre – Il fatto di avere atleti che conquistano medaglie internazionali è di sprono, così come l’Americàs Cup che ci ha aiutato tantissimo nella divulgazione del messaggio. Una vela molto estrema e spettacolare che ha interessato tanti media e questo ha fatto bene al nostro movimento”. Tanti i giovani che si avvicinano ad uno sport che non è da considerare elitario o più costoso di altri: “Grazie al grande supporto dei club, la fase di avvicinamento alla vela ha un accesso facilitato. Oggi un corso di vela di 7-8 giorni non costa più di quello di un’altra disciplina sportiva. E’ evidente che poi ci sono mezzi, barca, trasferte, ma ciò è comune anche in altri sport… I numeri ci danno ragione, stanno aumentando anche nella parte giovanile e ciò vuol dire che il movimento è sano e in grande crescita negli ultimi 7-8 anni. Questo significa speranza per il futuro e consapevolezza che il lavoro fatto in questi anni, sia per la squadra che per il mondo della scuola di vela, sta funzionando”. Ettorre si sofferma poi sul rapporto, sempre più stretto, tra la vela e il mondo paralimpico: “Il nostro fiore all’occhiello sono la Para sailing Academy, progetto a costo zero che gira per l’Italia da tre anni, e la Foil Academy, in accordo con Luna Rossa. La vela dopo Rio è uscita dalla Paralimpiadi ma questo non ci ha frenato, anzi, ci ha dato uno stimolo in più per creare un progetto anche in attesa di rientrare nel mondo paralimpico. Adesso è importante avere tanti giovani che si stanno avvicinando, offrire tante opportunità ed una vela davvero inclusiva”. Tornando ad un autentico fenomeno mediatico e sportivo come l’Americàs Cup, New Zealand ha appena conquistato la sua terza edizione di fila e Luna Rossa ha di nuovo fatto sognare i tanti appassionati azzurri. In tanti sognano che prima o poi questo trofeo sbarchi anche in Italia: “E’ la speranza di tutti gli appassionati, di chi ama questo sport e la competizione più antica al mondo. E’ difficilissimo poterla vincere, l’hanno visto anche gli inglesi in finale (con Ineos, ndr), ma la speranza c’è sempre grazie a Patrizio Bertelli e a tutto il team di Luna Rossa che da anni offre a tanti giovani un’opportunità quest’anno ancora più ampia, perchè sono stati vinti i titoli Women e Youth. E questo dà la dimensione di quello che è il movimento della vela italiana: su quelle barche c’erano tutti atleti che provengono dalle nostre squadre, dal mondo giovanile o addirittura dalle classi olimpiche, in un naturale percorso che porta i giovani verso quella che è la competizione più antica. Il sogno di tutti è vederla un giorno in Italia – ha concluso Ettorre – ma dobbiamo comprendere la difficoltà di arrivare a vincere un trofeo del genere”.
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Tecnologia Bosch presente in Dacia Duster “Auto Europa 2025”

MILANO (ITALPRESS) – Sette auto finaliste. Ognuna porta in dote il suo design, la sua storia e la sua tecnologia. ma solo una si è è potuta oggi fregiare del premio Auto Europa 2025, assegnato oggi a Milano nell’auditorium della sede di Bosch da parte della UIGA (Unione Italiana Giornalisti Automotive). Dopo il successo nel 2024 di Jeep Avenger quest’anno il premio è stato conquistato da Dacia Duster, un crossover economico con motorizzazioni Mild Hybrid, Full Hybrid e GPL. La motivazione per cui Dacia Duster è stata scelta dai giornalisti dell’automotive è perchè il brand ha compiuto notevoli miglioramenti per quanto riguarda stile, qualità e completezza di gamma, senza tuttavia rinunciare alle sue caratteristiche tradizionali, come economicità e praticità, senza snaturare quindi l’identità del brand. La novità di quest’anno sono stati però anche i premi “opinion leader” e “giuria popolare”, assegnati rispettivamente a BMW X2 e Alfa Romeo Junior.
Ma al di là dei singoli premi, la vera protagonista è stata l’innovazione tecnologica che ha accomunato tutti i veicoli con un contributo notevole da parte di Bosch. “Pensiamo di aver vinto anche noi oggi perchè la nostra tecnologia è presente in tutte le macchine finaliste di Auto Europa 2025. Siamo contenti che alla fine sia l’innovazione a essere premiata e che è stata ben rappresentata da queste auto finaliste e dalle vincitrici. Quindi grande soddisfazione anche per noi”, ha commentato Maurizia Bagnato, Sales and Innovation Director Bosch Mobility.
Ogni vettura finalista ha però invitato con la sua storia a riflettere sulle sfide dell’innovazione che attendono il mondo dell’automotive. “Ci sono diverse soluzioni: sicurezza, funzionalità di guida assistita, guida autonoma e diverse soluzioni in ambito powertrain – ha spiegato Bagnato – Per esempio oltre che sull’elettrificazione, noi stiamo puntando moltissimo anche sull’idrogeno. Noi stiamo investendo tantissimo e contiamo che comunque le soluzioni a idrogeno, sia se parliamo di celle a combustibili che motori a idrogeno, rappresentino una soluzione interessante per alcune applicazioni nel futuro”.
Naturalmente le tensioni globali e soprattutto la sfida della transizione ecologica mettono molta pressione al settore dell’automotive. Secondo Bagnato, la transizione deve essere “il più sostenibile possibile anche dal punto di vista economico. Per questo è importante avere anche una chiara strategia a livello comunitario e legislativo, che riesca a salvaguardare in qualche modo quello che è il valore dell’innovazione e delle competenze che sono in Italia e in Europa”. “Bisogna raggiungere gli obiettivi richiesti, ma senza definire quale tecnologia debba guidare questo cambiamento. Noi sosteniamo che questa debba essere una scelta dei costruttori e dei produttori. Quindi non solo elettrico, ma anche altre soluzioni. Bosch è uno dei player più importanti nel settore della mobilità, ma non saremo gli unici”, ha concluso Bagnato.
Giulio Marc D’Alberton, Dacia & Mobilize Communication Manager, ha definito la vittoria del Premio Auto Europa 2025 come “una prima volta meritata perchè rende merito a un lavoro che parte da lontano e che ha portato Dacia a passare dal concetto di low cost al value for money”. “Duster in terza generazione, disponibile oggi in concessionaria, rappresenta una forte evoluzione del prodotto più iconico del brand Dacia: una vera e propria icona nel mercato, molto riconoscibile e che oggi si presenta totalmente rinnovata – ha aggiunto – E’ un prodotto fedele ai concetti di essenzialità e di concretezza, valori del brand che rappresentano quasi un unicum nel mercato e che ha l’obiettivo di offrire dei prodotti con un elevato controvalore in termini di tecnologia, di dotazioni e di comfort, senza però esagerare con quello che è il prezzo di listino”. Commentando le ragioni della vittoria, D’Alberton ha affermato che “Dacia ha tante frecce nel suo arco. Oltre ad un design molto pulito e molto libero da sovrastrutture, la tecnologia è presente in nuovo Duster in maniera adeguata a quelle che sono le esigenze attuali di mobilità, offrendo un pacchetto anche di ADAS che è adeguato a quello che il cliente chiede oggi per garantirsi un elevato livello di sicurezza mentre guida”.
“Tecnologie che poi esplorano anche il mondo delle motorizzazioni: affianco al consolidato e apprezzatissimo Turbo GPL acquistato da tantissimi clienti anche in Italia, sono arrivate le nuove motorizzazioni ibride, ibride 48V ma ibride full. Questo grazie alla possibilità di Dacia di poter attingere a piene mani dalla banca organi di Grupp Renault di cui fa parte per offrire al cliente diverse strade permettendo a ciascuno di scegliere la soluzione migliore per la propria mobilità”, ha concluso.

foto: xh7/Italpress

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Gasperini “Contro il Celtic per un altro salto di qualità”

BERGAMO (ITALPRESS) – “Queste ultime due vittorie hanno dato una svolta alla classifica, ma questa è un’altra competizione. I punti iniziano a essere più pesanti nella terza giornata, abbiamo già l’opportunità di consolidare anche in Champions una classifica migliore”. Lo ha dichiarato il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini durante la conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro il Celtic. “Mi auguro come sempre una partita di calcio bella e piacevole – ha sottolineato il mister nerazzurro – Poi c’è sempre una componente agonistica che deve stare nei limiti del regolamento, ma sono due squadre abituate. Il Celtic è una squadra abituata a giocare per vincere, ha dei giocatori veloci, dovremo fare un’ottima gara per cercare di vincere questa partita”. “Retegui? Abbiamo già detto di tutto e di più. Può fare ancora di più, può crescere ancora – ha proseguito Gasperini – Scopriamo la nostra collocazione ogni anno attraverso l’evoluzione, l’inserimento di nuovi giocatori. Difficilmente riusciamo a dare seguito alla stagione precedente, scopriamo il tutto giocando, sicuramente dobbiamo crescere e migliorarci ogni volta. Quest’anno siamo sulla stessa lunghezza d’onda, siamo partiti con qualche risultato così, ma quello negativo è stato col Como. A Torino abbiamo fatto una buona partita, la Champions è la competizione che ci aiuta a migliorare anche in campionato. Se abbiamo spessore e capacità di crescita – ha concluso il mister orobico – – le gare come domani ci aiutano a fare salti di qualità”. “I 50 gol in carriera in Serie A? Cerco sempre di fare il bene della squadra, quando arriva un traguardo storico è sempre bello soprattutto guardando la lista dei giocatori che sono tutti attaccanti. Non ho obiettivi personali, penso sempre alla squadra e a fare sempre il meglio – le parole in conferenza del centrocampista dell’Atalanta e della nazionale croata Mario Pasalic – La nuova Champions? Nel calcio ogni partita ha la sua storia, devi essere al 100% per affrontare tutto. Anche adesso, dopo il Celtic dovremo pensare solo al Verona e ripartire subito”.
– Foto Ipa Agency –
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Al teatrino Groggia via alla stagione dedicata ai più piccoli

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VENEZIA (ITALPRESS) – A Pesca di Sogni, la stagione teatrale per bambini e famiglie del Settore Cultura del Comune di Venezia e La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, inizia domenica 27 ottobre. Il primo appuntamento in programma è Piume, in scena alle 16.30. Lo spettacolo, di Antonella Caruzzi vede in scena Elena De Tullio, accompagnata dalle musiche originali di Aldo Tarabella e dai disegni degli animali di Francesco Tullio Altan. Gli oggetti di scena e i costumi sono invece di Maria De Fornasari. Piume è un piccolo spettacolo ispirato ad alcune favole della tradizione classica (Esopo, Fedro, Orazio), e costruito come un gioco di parole e musica su un tappeto di cuscini. Intorno a uno stagno dall’acqua fresca e trasparente si raccolgono a bere, a cercar compagnia, o solo a chiacchierare un po’, tutti gli animali dei dintorni: la volpe astuta capace di tesser mille inganni, il lupo prepotente e protervo, l’agnello timido e gentile, il bue grande come una montagna, i corvi sgraziati e confusionari… E c’è anche la taccola, intelligente, saggia e buona, ma dall’aspetto grigio e poco appariscente. Quando un giorno Zeus, padre di tutti gli dei, invita gli animali ad eleggere un loro re, la taccola tuttavia decide di darsi da fare e si dà a raccogliere ogni piuma colorata caduta a qualche altro uccello in modo da destare ammirazione per la sua bellezza, anche se finta e posticcia. Cosa accadrà?
Ancora aperte le iscrizioni per la sezione “prime pratiche teatrali” quattro laboratori Oplàlab: due saranno condotti da Aurora Candelli per bambini e genitori insieme, dedicati alla fascia 2-3 anni (dalle 9.30 alle 10.30) e a quella di 4-5 anni (dalle 11 alle 12), altri due saranno invece condotti da Julio Escamilla, per bambini dai 6 ai 7 anni (15-16.30) e bambini dagli 8 ai 10 (17-18.30). Il calendario degli incontri prevede sei appuntamenti, tutti di sabato: il 26 ottobre, il 23 novembre, il 7 dicembre, il 18 gennaio, il 15 febbraio e il 15 marzo.
OPLÀ LAB genitore-bambino 2-3 anni: un percorso di gioco e teatro per la primissima infanzia. Un percorso a misura di bambino, accompagnati da un mondo di storie per piccoli lettori, alla scoperta del mondo attraverso il gioco, il corpo e i suoi sensi, grazie ad attività ludico espressive, con l’utilizzo di musica, oggetti e materiali naturali ed artistici.
OPLÀ LAB genitore-bambino 4-5 anni: un modo divertente per imparare a conoscersi e crescere, un luogo dove l’immaginario del bambino può diventare visibile e concreto attraverso il giocare al “far finta di”, l’ascoltare e inventare storie. In questo spazio ludico e creativo i bambini avranno la possibilità di esprimersi attraverso l’uso dell’immaginazione, delle emozioni, del corpo, degli oggetti e delle storie fantastiche con cui si giocherà, per essere se stessi e per far finta di essere qualcos’altro.
OPLÀ LAB 6-7 anni: spazio e tempo di conquista di una maggior consapevolezza delle proprie capacità creative ed espressive, attraverso l’uso del corpo in stretto contatto con la parola.
OPLÀ LAB 8-10 anni: attraverso la sperimentazione di nuove possibilità di comunicazione come il gesto, il movimento e la voce, i bambini avranno la possibilità di conoscersi e riconoscersi compiendo un percorso espressivo autonomo, prendendo forza dal gruppo e dall’ascolto reciproco, elaborando idee, spunti, emozioni e complicità.

– Foto: Ufficio stampa Comune di Venezia –

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