CAGLIARI (ITALPRESS) – Grinta, carattere e determinazione gettando il cuore al di là dell’ostacolo. Il Cagliari vince in rimonta con merito una partita dalle mille emozioni superando un Toro lento e poco preciso nelle chiusure difensive. Si comincia con Piccoli che serve Zortea a rimorchio, tiro deviato dalla difesa granata in angolo. Il Torino reagisce con Sanabria ed Adams, mischia (7′) spazzata via in extremis. Viola, al 14′, esalta i riflessi di Milinkovic-Savic quindi è Ricci, in piena area di rigore, a sbagliare schiacciando troppo il pallone dopo una sponda di Adams. Mina mette dentro, al 22′, ma era già stato fischiato un fallo. Al 26′ ancora Cagliari con Luvumbo per Luperto, il difensore, tutto solo, spara alto da ottima posizione. Al 37′ punizione di Viola, Milinkovic-Savic non interviene, la palla s’insacca in rete: vantaggio rossoblù. Immediata la reazione dei granata. Angolo da sinistra di Lazaro, Sanabria stacca e mette dentro dedicando il gol, poi, a Duvan Zapata. Nella ripresa Piccoli, a tu per tu con Milinkovic-Savic, su cross di Zappa, la mette alta. Il Cagliari ci prova, il portiere granata si immola su Viola in area di rigore. Il Toro si difende ma, alla prima occasione, incorna gli avversari. Incursione centrale di Linetty che calcia dal limite dell’area di rigore a la mette alle spalle di Scuffet. Nicola cambia tre elementi in un colpo solo. Al 24′ Coco ci prova su punizione, Scuffet devia in angolo. Poi è la volta di Piccoli, sempre in occasione di un corner (27′). Premono i sardi che vengono premiati al 28′. Sponda di Luperto, su cross di Marin, arriva Palomino che salta più in alto di tutti e la mette alle spalle di Milinkovic-Savic. Il Cagliari ci crede. Marin scende sul fondo, cross basso, Coco la mette nella propria porta. Luperto anticipa Sanabria, il Toro va all’assalto nel finale, Scuffet vola su colpo di testa di Adams poi Sanabria spara fuori in diagonale. I sardi possono gioire per la prima affermazione casalinga del campionato, tanto fiele per il Torino che, con molti assenti, subisce il terzo ko consecutivo.
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Cagliari vince in rimonta, Torino piegato per 3-2
Un successo a testa con Pirelli per Razgatlioglu e Bulega
ROMA (ITALPRESS) – Il neo campione del mRAondo WorldSBK, Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team), ha concluso la stagione 2024 in grande stile, vincendo l’ultima gara del campionato sul circuito di Jerez de la Frontera. Il pilota turco e Nicolò Bulega (Aruba it Racing – Ducati), arrivato secondo, hanno gareggiato con pneumatici di gamma SC1 all’anteriore e SCX al posteriore. I due hanno mantenuto un ritmo elevato, chiudendo con quasi 11 secondi di vantaggio sul terzo classificato, Michael van der Mark (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team), che ha optato per la SCX di sviluppo in specifica D0820 al posteriore. Bulega aveva già trionfato nella Superpole Race del mattino, vincendo con un distacco di 2,3 secondi su Razgatlioglu, utilizzando la combinazione SC1 all’anteriore e SCQ di gamma al posteriore. Successo di Stefano Manzi (Pata Yamaha Ten Kate Racing) in Gara 2 del WorldSSP, che si è affidato a pneumatici SC1 anteriore e SCX posteriore per conquistare l’ultima vittoria di stagione. Questa scelta è stata condivisa anche da tutti gli altri piloti in griglia. Aldi Satya Mahendra (Team BR Corse/Yamaha) e Ana Carrasco (Evan Bros Racing Yamaha Team) hanno conquistato oggi i titoli, rispettivamente, di campioni del mondo del WorldSSP 300 e del WorldWCR. In entrambi i campionati, tutti i piloti hanno utilizzato pneumatici Pirelli Diablo Superbike SC1 sia all’anteriore sia al posteriore. Assegnati oggi anche i Pirelli Best Lap Awards, che premiano il pilota che ha realizzato più giri veloci in gara nella sua categoria. I riconoscimenti sono andati a Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) per il WorldSBK, Adrian Huertas (Aruba it Racing WorldSSP Team – Ducati) per il WorldSSP, Mirko Gennai (MTM Kawasaki) per il WorldSSP 300 e Sara Sanchez (511 Terra&Vita Racing Team) per il WorldWCR. “Con la vittoria di ieri, BMW è diventata la settima Casa a vincere il mondiale piloti in WorldSBK – il commento di Giorgio Barbier, direttore Racing Moto Pirelli – Questo significa che, nell’era Pirelli, praticamente tutti i costruttori hanno conquistato un titolo mondiale, confermando ulteriormente la validità universale delle nostre soluzioni. Questo traguardo si aggiunge a una stagione estremamente positiva per noi. L’obiettivo era introdurre miglioramenti ai pneumatici posteriori per mantenere elevate le prestazioni in termini di grip, aumentando allo stesso tempo la resistenza e la durata e possiamo dire con certezza di aver raggiunto il risultato”. “Ci siamo concentrati principalmente sulle mescole morbide e supersoft, la SC0 e la SCX, e il bilancio a fine stagione è estremamente positivo. Le due specifiche di sviluppo della SC0, la D0661 introdotta a Portimào e la D0640 vista ad Aragon, sono state le più utilizzate nelle gare in cui erano disponibili, raccogliendo anche la maggior parte delle vittorie. Anche la SCX in specifica D0820 ha ottenuto grande consenso: introdotta a Magny-Cours e successivamente proposta a Cremona, Estoril e Jerez, è stata molto apprezzata dai piloti e ampiamente utilizzata nelle gare lunghe. Siamo molto soddisfatti tanto delle opzioni di gamma quanto di quelle di sviluppo, che hanno dimostrato tutto il potenziale per alzare ulteriormente il livello delle prestazioni combinate con la durata e adattarsi bene a diverse tipologie di circuiti e condizioni meteo. Chiudiamo il 2024 con altri due neo Campioni del Mondo: Ana Carrasco nel WorldWCR e Aldi Satya Mahendra nel WorldSSP 300. Complimenti a tutti”, ha concluso Barbier.
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L’Atalanta vince 2-0 a Venezia, in gol Pasalic e Retegui
VENEZIA (ITALPRESS) – Seconda vittoria consecutiva per l’Atalanta in campionato, i nerazzurri s’impongono 2-0 in casa del Venezia grazie alle reti di Pasalic e Retegui. Quarto successo in Serie A per i bergamaschi ora al quarto posto a pari merito con Lazio, Fiorentina e Udinese (13 punti). Situazione complicata in casa dei veneti, inchiodati a quota 4 punti in fondo alla classifica: il match col Monza diventa già determinante.
La gara del Penzo si è messa subito in discesa per la squadra di Gasperini, al 7′ Pasalic, dopo un pallone nell’area piccola non rinviato dalla difesa veneta, è stato più rapido di tutti nel trovare la girata decisiva. Un gol che ha frastornato un Venezia subito alle corde, De Ketelaere e Retegui nel giro di pochi minuti hanno sfiorato la rete del raddoppio. I lagunari hanno provato a rispondere con la conclusione di Zampano respinta da un ottimo intervento di Carnesecchi, i bergamaschi hanno sfiorato a più riprese il gol, prima con la traversa di Lookman, poi con il tiro di De Ketelaere (schema su calcio di punizione dal limite) uscito per questione di centimetri.
Nonostante il buon finale di primo tempo da parte di Oristanio e compagni, la Dea ha trovato il 2-0 al 2′ della ripresa quando Retegui, dopo aver scippato palla a Candela, ha superato Stankovic con un sontuoso pallonetto. La rete incassata a freddo, su un errore individuale, ha permesso ai bergamaschi di controllare il match, scivolato via senza troppe emozioni. Diversi i record di giornata, a partire da Mario Pasalic, diventato il primo calciatore croato ad aver segnato 50 gol in Serie A. Sorride anche Retegui, al suo ottavo gol in otto partite: l’italo-argentino ha praticamente superato il numero di gol (7) messe a segno nella sua prima annata in Italia con la maglia del Genoa. Altri tre punti dunque per i bergamaschi che torneranno in campo mercoledì contro il Celtic nella terza giornata della prima fase della nuova Champions League.
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Fiorentina show al Via del Mare, Lecce travolto 6-0
LECCE (ITALPRESS) – La Fiorentina travolge 6-0 il Lecce al Via del Mare nel match valido per l’ottava giornata del campionato di Serie A 2024/2025: contro i salentini in dieci per oltre un tempo decidono le doppiette di Danilo Cataldi ed Andrea Colpani e i gol di Lucas Beltran e Fabiano Parisi. La formazione giallorossa prova subito a spingere e va alla conclusione con Krstovic, ma De Gea blocca senza problemi. Dopo soli 9′ Citterio, vice dello squalificato Palladino, perde Albert Gudmundsson per infortunio e al suo posto manda in campo Lucas Beltran. Nonostante l’uscita di scena dell’islandese, la squadra viola passa in vantaggio al 20′ grazie alla rete di Danilo Cataldi, che mette a segno il piattone vincete su assist di Bove. Al 28′ arriva la risposta dei salentini con Krstovic che, per una questione di centimetri, manca l’impatto con il pallone sull’ottimo traversone di Gallo. La Fiorentina dimostra maggiore concretezza, infatti, al 34′ Colpani raccoglie la sfera e su un’uscita sbagliata di Falcone e la piazza all’angolino per il raddoppio. Piove sul bagnato per il Lecce, che al 43′ resta in inferiorità numerica in seguito all’espulsione per rosso diretto di Antonino Gallo, autore di un fallo su Dodò. Due minuti più tardi Cataldi dipinge una traiettoria imprendibile su calcio di punizione e cala il tris, consentendo alla Fiorentina di andare a riposo sul punteggio di 3-0. Nella ripresa Luca Gotti prova a scuotere la sua squadra attraverso delle sostituzioni, ma il copione della gara non cambia e al 54′ il club toscano realizza il poker con la doppietta di Colpani, che infila il pallone sotto l’incrocio dei pali con il mancino. I viola non si accontentano, continuano a spingere e trovano anche il gol del 5-0 al 61′ con Beltran che, su appoggio di Kouame, sigla agevolmente il tap-in vincente. Al 72′ c’è spazio anche per la gloria personale di Parisi: l’esterno entra in area di rigore e lascia partire un diagonale deviato da Guilbert, che finisce alle spalle di Falcone per il definitivo 6-0. In virtù di questo risultato la Fiorentina sale al quinto posto a 13 punti insieme ad Atalanta, Lazio ed Udinese, mentre il Lecce resta terzultimo a quota 5. Ora per i toscani ci sarà l’impegno in Conference League contro il San Gallo, in programma giovedì.
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Le disuguaglianze fanno regredire il mondo
di Raffaele Bonanni
ROMA (ITALPRESS) – Il mondo è in subbuglio, e molti accadimenti segnalano che le motivazioni di tale malessere sono diffuse e profonde. Un malessere concomitante a uno sviluppo tecnologico prodigioso, della conoscenza e del benessere materiale senza precedenti nella storia dell’umanità, che comunque è un segno importante della vitalità dell’uomo ispirato dal trascendente. Ma questi beni non hanno una diffusione uniforme. Anzi, le sperequazioni tra i popoli e tra le singole persone aumentano ancor di più che in epoche passate. La potenza che scaturisce dalle invenzioni feconda inevitabilmente chi è già avanti e gode del vantaggio competitivo accumulato nel tempo, a discapito di chi è già tanto indietro. Allora l’umanità dovrà porsi il tema essenziale per il suo progresso: come potrà essere possibile nel prossimo futuro progredire con persone in pace con altre persone? Sfiducia e frustrazione, risentimento, odio e violenza maturano in ambienti in grande difficoltà. Bisogna considerare che spregiudicati avventurieri che mirano ad assumere potere sono sempre pronti a sfruttare le ingiustizie per condurre i popoli alla violenza e comunque a servirsi di atti esecrabili per raggiungere i loro scopi.
E così, alla povertà si aggiungono altri guai: quelli di essere condotti in avventure come è accaduto con le dittature rosse e nere del Novecento, ma anche in questi tempi ambigui in Medio Oriente e nell’occupazione russa ai danni degli ucraini. Anche nei paesi tradizionalmente evoluti, pochi uomini possiedono beni che superano quelli posseduti da molti Stati, e con essi sbiadiscono i poteri democratici per sostituirvisi. Vanno alla ricerca di poteri unici attraverso il pensiero unico, richiedendo di far tramontare le tradizioni secolari che rappresentano l’identità di un popolo. Ma va ricordato che la storia è sempre stata maestra: quando le persone perdono la speranza perché oppresse dalla miseria, dalla mancanza di dignità e identità, il mondo regredisce e muore. La Terra vive attraverso la vitalità dei suoi abitanti, che si nutre di libertà. Un’opportunità per riaffermare queste verità ci viene dal Giubileo del prossimo anno voluto dal Papa. L’Anno Santo si celebra nel nome della Speranza: la Speranza di risolvere conflitti con la pace; di promuovere la dignità di ogni persona; di rispettare tutto il creato; di ridare senso alla vita donataci da Dio, riportandola al centro del Creato.
Un’opportunità grande per superare la paura che molti provano per tante ingiustizie e la possibilità di ridare alle persone la bussola per la convivenza pacifica. Il Giubileo nasce nella tradizione ebraica nel segno della necessità di prosperare attraverso la fratellanza, affinché la pace fosse sempre viva tra le persone. In considerazione degli errori in cui cadono gli uomini, sia per volontà di dominio che per incuria e deresponsabilizzazione, le leggi ebraiche ispirate dal Vecchio Testamento prescrivevano che ogni 50 anni chi possedeva schiavi era comandato a liberarli, chi aveva debiti gli venivano prescritti, e chi aveva avuto beni sequestrati a causa di debiti non saldati. Una prescrizione logica che, se riflettiamo, ci porta alla conclusione che anche ai più fortunati costano più i conflitti, la mancanza di quella che oggi chiamiamo coesione sociale, e l’esposizione a essere soggiogati dagli stakanovisti della violenza, che rinunciare alle ricchezze accumulate rendendo poveri e schiavi gli altri. Mosè, raggiungendo la terra promessa, affidò, attraverso le tribù, terreni in parti uguali a ogni persona affinché ognuno potesse sostenersi con il proprio lavoro, costruendo responsabilità, dignità e libertà di ciascuno. In definitiva, anche oggi le situazioni dovrebbero essere riportate alle stesse condizioni per ottenere una Terra che prosperi attraverso i valori universali che ha sognato ogni generazione.
– Foto Agenzia Fotogramma –
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Bittner rieletto presidente Fipm “Al via un lungo percorso”
ROMA (ITALPRESS) – Allargare il movimento del pentathlon in tutta Italia sfruttando gli ottimi risultati internazionali, riorganizzare internamente la federazione, rivedere il modello di programmazione delle gare, consolidare i rapporti con gli enti locali. Sono solo alcuni punti del programma presentato da Fabrizio Bittner, che è stato confermato presidente della Fipm per il secondo mandato consecutivo, il terzo totale, considerando una breve parentesi tra fine 2016 e inizio 2017. Bittner è uscito vincente dall’assemblea elettiva che si è tenuta questa mattina al Centro di preparazione olimpica Acqua Acetosa “Giulio Onesti” e che ha visto un testa a testa molto serrato con l’altro candidato, Gabriele Vescio: Bittner, infatti, si è imposto con il 50,36% delle preferenze, mentre Vescio ha ottenuto il restante 49,64%. Una vera e propria “spaccatura”, come l’ha definita il presidente riconfermato: “E’ un peccato. Nella normalità di un movimento sportivo, l’aver vinto una medaglia olimpica dopo 36 anni (con il bronzo di Giorgio Malan a Parigi, ndr), oltre ai risultati ottenuti a livello mondiale negli anni precedenti, non dovrebbe portare all’ipotesi del cambiamento”, il pensiero di Bittner. Risultati che “mostrano un movimento in salute che ci fa guardare con ottimismo a Los Angeles 2028”, aveva spiegato in apertura di assemblea. “Siamo solo all’inizio di un lungo percorso che deve partire dalla base rafforzando gli investimenti, portando il pentathlon dove non c’è e consolidandolo dove già c’è. Mai come in questi quattro anni abbiamo ricevuto attestati di stima: tanto è stato fatto ma molto di più rimane da fare. Ci sono delle riforme da fare che passano anche da una nuova direzione tecnica e probabilmente da una riorganizzazione interna”, ha concluso Bittner. Per quanto riguarda il Consiglio federale, Irene Marotta, Adriana Fabbri, Federica Bondioli, Luigi Giardullo, Ennio Panetti, Pierluigi Giancamilli e Raoul Rossi sono stati eletti in quota dirigenti, Claudia Cesarini e Lorenzo Sciarra in quota atleti, Gianluca Montecchia in quota tecnici. Davide Sgarro è stato confermato presidente del Collegio dei revisori dei conti.
– Foto Ufficio Stampa Fipm –
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In Emilia Romagna una vittima e più di 2.100 evacuati per l’alluvione
BOLOGNA (ITALPRESS) – Una nuova ondata di precipitazioni senza precedenti ha colpito l’Emilia-Romagna e in particolare la Città metropolitana di Bologna. Dal pomeriggio sono, infatti, caduti fino a 175 millimetri di pioggia, sul capoluogo, sulla prima collina e in comuni limitrofi come Pianoro, San Lazzaro di Savena o Casalecchio di Reno. La media storica dell’intero mese di ottobre è di poco superiore ai 70 millimetri. La presidente facente funzione Irene Priolo è in collegamento da ieri con i Centri Coordinamenti Soccorsi, attivati da tutte le Prefetture, così come sono state mobilitate tutto il sistema di Protezione Civile. In mattinata, è stato convocato anche il Comitato operativo della Protezione Civile nazionale alla presenza del capo dipartimento, Fabio Ciciliano. A Botteghino di Zocca, nel comune di Pianoro (Bo), è deceduta una persona: si tratta di un ventenne che era in auto al momento della tracimazione del torrente Zena.
La quantità straordinaria di pioggia ha causato l’inondazione di numerose zone di Bologna, con le vie della città allagate e le reti fognarie e di scolo nell’impossibilità di assorbire l’acqua. Inoltre, sono fuoriusciti i torrenti Navile e Ravone. Anche numerosi comuni del territorio, a sinistra e destra del Reno, e sono interessati da tracimazioni. Nelle prime ore della mattina, le acque dell’Idice sono uscite a monte del tratto arginato in prossimità del ponte di via Rabuina, nel comune di Budrio. Altri allagamenti si sono verificati ad Anzola, Castel Guelfo, Imola, Malalbergo e Baricella, sempre nel bolognese. Criticità pesanti anche nell’imolese, legate al Sillaro. Questa mattina, in Emilia-Romagna si contavano 8 fiumi sopra il livello 3, la soglia rossa di massima allerta. In totale sono ben 15 i corsi d’acqua che durante l’evento hanno superato la soglia di allarme. Si sono registrate piene ai massimi storici su Samoggia, Idice, Sillaro e Senio. Alcuni fiumi hanno fatto registrare livelli superiori a quelli del maggio 2023, come l’Idice a Castenaso e il Samoggia a Forcelli. Sotto stretta osservazione il deflusso alla confluenza con il Reno, dove la piena è prevista in crescita nel tratto vallivo.
Nel modenese e nel reggiano, piene con livelli al colmo prossimi alla soglia 3 si stanno propagando anche nei tratti vallivi di Parma, Enza e Secchia, rallentati alla foce dal transito della piena in Po. Una particolare criticità si registra a Cadelbosco di Sotto, nel reggiano, dove si è avuta una rottura del Canale Tassone: sono in corso le operazioni per assistere i cittadini coinvolti. Piene prossime o inferiori alle soglie 2 sono in corso sul Santerno, Lamone e Montone. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati in tutte le province dell’Emilia-Romagna più di 600 interventi, 165 solo nel bolognese, a opera dei Vigili del fuoco. Molti altri sono in corso o in attesa di essere presi in carico.
Le persone evacuate sono oltre 2.100, dato complessivo che a inizio mattinata riguardava sia il capoluogo che comuni della provincia (fra cui Budrio, Castelmaggiore, Molinella, Lavino, Medicina, Castel San Pietro). Le utenze che nella notte hanno subito blackout elettrici sono state circa 15mila, ma grazie al lavoro di queste ore questa mattina risultavano disalimentate circa 4mila utenze, la maggioranza nella provincia di Bologna.
Non si registrano particolari criticità nel ravennate, in attesa del passaggio dei colmi nei corsi d’acqua. Sono 350 i volontari di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna al lavoro da ieri, ai quali si aggiungono quelli delle 180 colonne mobili regionali da Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria e Provincia autonoma di Trento, oltre a ulteriori 120 persone dalle associazioni nazionali.
foto: Agenzia Fotogramma
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Kvara dal dischetto, il Napoli passa 1-0 a Empoli
EMPOLI (ITALPRESS) – Vittoria sofferta per il Napoli di Antonio Conte, che grazie al rigore di Kvaratskhelia batte per 1-0 un Empoli corsaro e propositivo per larghi tratti di partita. Torna dunque a guardare tutti dall’alto l’undici partenopeo che, dopo la vittoria – sempre per 1-0 – della Juventus sulla Lazio e il momentaneo aggancio in classifica da parte dei bianconeri, riconquista la vetta solitaria a 19 punti. Buon avvio dell’Empoli, che spaventa il Napoli con una doppia occasione: la prima, sulla volee di Esposito, la seconda, con la conclusione mancina di Pezzella sul cross dalla destra di Gyasi, entrambe disinnescate in tuffo da Caprile. Col passare dei minuti non cresce a dovere la pressione degli azzurri, con l’Empoli che con qualità e ritmo continua ad impensierire gli avversari con gamba ed iniziative pericolose. Ridotta ai minimi termini la presenza offensiva degli uomini di Conte, che arriva all’intervallo con qualche problema di troppo in mezzo al campo, viste le efficaci contromisure adottate da D’Aversa per bloccare Gilmour e specialmente Anguissa in fase di costruzione. Ad inizio ripresa, però, i partenopei appaiono gli stessi del primo tempo, con Conte che al 59′ inserisce Simeone per Lukaku – oltre ad Olivera per Spinazzola -, e sull’azione seguente un’iniziativa di Di Lorenzo proprio alla ricerca dell’argentino genera il calcio di rigore per il Napoli: dal dischetto va Kvaratskhelia che è lucidissimo nello spiazzare Vasquez e portare avanti i suoi. Inerzia della gara quasi del tutto ribaltata e impatto del gol rilevante sull’atteggiamento dei giocatori del Napoli, che entrano in gestione di un Empoli non più così brillante. D’Aversa proverà dunque a smuovere il suo schieramento con diversi cambi offensivi, ma senza trovare la via della rete e arrendendosi così al primo stop casalingo del suo campionato.
– Foto Ipa Agency –
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