AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – E’ tornato Max Verstappen. Il
campione del mondo ha timbrato con la ceralacca la sprint di
Austin riprendendo confidenza con la vittoria, e ha chiuso con il secondo tempo le qualifiche per la gara lunga. Le Ferrari sono lì e, dopo qualche scintilla nel sabato, si prendono la seconda fila per domenica. Partirà in pole Lando Norris che questa volta ha anticipato il campione del mondo Max Verstappen. Ottimo il comportamento delle Rosse, terza e quarta con Carlos Sainz e Charles Leclerc, quindi Piastri e Russell in terza fila pronti ad essere la classica mina vagante di questo Gran Premio. Chi ha deluso è Lewis Hamilton che ha chiuso 19° nelle qualifiche e partirà 18° solo perchè Lawson ha sostituito la power unit e, quindi, è stato declassato in ultima posizione.
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Ad Austin Norris conquista la pole, Ferrari in seconda fila
Verstappen c’è: sua la Sprint ad Austin, Sainz secondo
AUSTIN (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Max Verstappen è tornato e ritrova la vittoria ad Austin, prendendosi la Sprint del GP degli Usa. Il campione del mondo della Red Bull ha preso subito il largo dall’inizio chiudendo davanti alla Ferrari di Carlos Sainz che ha sprintato nell’ultimo giro su Lando Norris (McLaren). Quarto Charles Leclerc, protagonista di un lungo testa a testa con il compagno di squadra. Quinta e sesta posizione per le Mercedes con Russell e Hamilton, quindi Magnussen e Hulkenberg entrambi della Haas. Nono posto per Sergio Perez (Red Bull), decimo Oscar Piastri (McLaren), protagonista di una bella rimonta.
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Succede di tutto a San Siro, Chukwueze decide Milan-Udinese
MILANO (ITALPRESS) – Il Milan conquista tre punti in una gara in cui è successo di tutto. Il match contro l’Udinese finisce 1-0, decisiva la rete messa a segno nel primo tempo di Chukwueze. Tre punti fondamentali per la squadra di Fonseca, a quota 14 e a pari merito con l’Inter (domani in campo a Roma contro i giallorossi), mentre masticano amaro i friulani, alla terza sconfitta in campionato.
Quella di San Siro è stata una partita incredibile. I padroni di casa hanno iniziato col piglio giusto: Fonseca ha scelto di lasciare in panchina Rafa Leao, al suo posto Okafor con Morata unico riferimento offensivo. Alla prima vera azione è arrivata la rete del vantaggio di Chukwueze, abile a ribadire in rete l’assist di Pulisic arrivato dal limite dell’area di rigore (13’pt). Ma l’inerzia della gara è cambiata quando Chiffi ha espulso Reijnders: al 29′ il centrocampista ha atterrato Lovric lanciato a rete, diretto il rosso per chiara occasione da gol, una decisione che ha scatenato le proteste da parte di tutto lo stadio. I bianconeri hanno reagito, Ehizibue ha trovato la rete del pari in pieno recupero, ma il gol è stato annullato per una posizione di fuorigioco.
Nell’occasione si è infortunato anche Pavlovic dopo uno scontro di gioco (poi rientrato in campo con una vistosa fasciatura).
Nella ripresa l’Udinese ha praticamente premuto il piede sull’acceleratore per poter sfruttare l’uomo in più. Il Milan ha cercato di difendersi in tutti i modi possibili, clamorosa l’occasione di Abraham che da due passi non è riuscito a superare Okoye, reattivo sia su Pulisic che sull’ex Roma. L’attaccante inglese è stato anche costretto a uscire – nonostante fosse appena entrato – a causa di un infortunio alla spalla. La squadra di Runjaic ha provato in tutte le maniere a segnare la rete del pareggio, la resistenza del Milan si è sfaldata al 50′ quando Kabasele ha pareggiato i conti in una mischia incredibile in area rossonera. Dopo una lunghissima revisione al Var, Chiffi ha deciso di annullare il pareggio per una posizione irregolare (questione di millimetri) per Ekkelenkamp. Finisce 1-0 e il Diavolo può ritrovare il sorriso.
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Razgatlioglu e Huertas iridati con Pirelli sviluppo e gamma
ROMA (ITALPRESS) – Nel sabato di Jerez de la Frontera Toprak Razgatlioglu (ROKiT BMW Motorrad WorldSBK Team) e Adrian Huertas (Aruba.it Racing WorldSSP Team – Ducati) hanno conquistato matematicamente i titoli di Campione del Mondo FIM WorldSBK e WorldSSP, rispettivamente, con una giornata di anticipo. Gara 1 del WorldSBK è stata vinta da Nicolò Bulega (Aruba.it Racing – Ducati) proprio davanti al pilota turco di BMW, e i due hanno adottato scelte di pneumatici differenti per il posteriore: il primo ha preferito la SCX di gamma, il secondo la SCX di sviluppo in specifica D0820. Con il risultato di oggi la distanza in classifica tra i due si è ridotta a 41 lunghezze, ma con soli 37 punti rimasti in palio nelle gare di domani Razgatlioglu è già matematicamente campione. Situazione simile anche in WorldSSP, dove la gara odierna è stata vinta da da Stefano Manzi (Pata Yamaha Ten Kate Racing), ma arrivando terzo Adrian Huertas (Aruba.it Racing WorldSSP Team – Ducati) si è assicurato il titolo di Campione del Mondo WorldSSP. Entrambi i piloti hanno corso utilizzando pneumatici di gamma SC1 all’anteriore e SCX al posteriore. “La prestazione della SCQ posteriore oggi in qualifica è stata brillante – spiega Giorgio Barbier, direttore Racing Moto Pirelli – Le piogge dei giorni scorsi hanno tolto gommatura all’asfalto, con conseguente riduzione del grip, quindi i sei decimi di miglioramento realizzati da Bulega rispetto al precedente record assoluto del circuito sono un risultato che ci rende orgogliosi. Ovviamente la notizia di giornata sono i titoli mondiali conquistati da Razgatlioglu e Huertas, ai quali vanno i nostri più sinceri complimenti. Toprak ha condotto una stagione straordinaria nella quale è stato molto bravo a sfruttare al meglio ogni opzione che abbiamo messo a disposizione, potendo sempre trovare quella a lui più congeniale. Tanto ha vinto nella prima parte di stagione con le specifiche di gamma, quanto poi è stato abile a trarre il meglio delle soluzioni di sviluppo nella seconda metà. Anche quando ha fatto una scelta controcorrente, come ad esempio l’adozione della SC0 in Gara 1 di Estoril, ha trovato un pneumatico adeguato al suo stile e performante per la vittoria. Ha dimostrato una notevole abilità nell’interpretare al meglio le soluzioni disponibili, mentre da parte nostra abbiamo confermato la capacità di offrire sempre opzioni altamente performanti nelle allocazioni. Complimenti anche a BMW, al loro primo titolo mondiale e a Adrian Huertas che è iridato in WorldSSP”.
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Como e Parma pareggiano 1-1, Bonny e Paz in gol
COMO (ITALPRESS) – Nell’anticipo dell’ottava giornata di Serie A, Como e Parma pareggiano per 1-1, al termine di una partita piuttosto scoppiettante. Al Sinigaglia le reti arrivano tutte nel primo tempo e portano le firme di Bonny e di Paz. Meglio certamente la formazione lombarda sul piano del gioco, nonostante le numerose ripartenze subite; al tempo stesso, però, il pomeriggio del Parma è piuttosto iellato, considerando i tre legni colpiti. Sin dall’inizio del primo tempo il piano partita del Como è ben evidente: la squadra di Fabregas non rinuncia al proprio giro palla ormai identitario e alla pressione alta sugli avversari. Il Parma accetta il registro tattico del Como, raccogliendosi in area di rigore e provando a chiudere ogni pertugio. I padroni di casa giocano bene, ma faticano nel concludere verso la porta di Suzuki. Dall’altra parte il Parma, nonostante l’atteggiamento offensivo del Como, si rende nettamente più pericoloso, soprattutto grazie all’arma del contropiede. Dopo un palo di Almqvist al 11′ e qualche sgroppata anche di Cancellieri, il vantaggio crociato arriva al 20′ e porta la firma di Bonny. L’attaccante francese riceve in area il cross basso di Hernani, eseguendo uno splendido colpo di tacco che buca Audero. Al 42′ il Parma sfiora il raddoppio grazie alla traversa colpita da Bernabè su punizione. Sul finale di tempo, però, il Como riacciuffa il risultato, approfittando dell’eccessiva libertà concessa a Fadera sulla sinistra: l’ala ex Genk serve col filtrante Nico Paz che, davanti a Suzuki, timbra l’1-1 e la sua prima rete in campionato. Nella ripresa, dopo un quarto d’ora di assedio del Como, gli ingressi di Mihaila e Man permettono al Parma di riguadagnare campo. La buona sorte non sorride, però, ai crociati che colpiscono il terzo palo di giornata al 61′ con la conclusione da fuori di Mihaila. Il computo delle occasioni pende in direzione della formazione di Pecchia, che al 86′ sfiora il vantaggio con Charpentier. Nel finale le due squadre si allungano ricercando il colpo della vittoria. L’ultimo squillo del match è il destro al 91′ di Mazzitelli poco distante dall’incrocio dei pali. Un pareggio che, dunque, smuove di poco la classifica delle due squadra. Il Como rimane quattordicesimo a quota nove punti, segue il Parma a meno due lunghezze.
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Genoa-Bologna 2-2, Pinamonti firma la rimonta del Grifone
GENOVA (ITALPRESS) – Rimonta vitale per il Genoa di Alberto Gilardino che, sotto di due gol contro il Bologna, riesce a chiudere sul 2-2 grazie alla doppietta di Andrea Pinamonti. Vane le reti dell’iniziale doppio vantaggio emiliano siglate da Orsolini prima e Odgaard poi, con l’undici di Vincenzo Italiano che deve arrendersi al terzo pari in altrettante gare.
Il primo squillo della gara arriva dai piedi di Orsolini, che dalla destra si accentra e calcia col mancino trovando la risposta in tuffo di Leali. Bologna pericoloso dunque al 14′, prima proprio con Orsolini e poi, di nuovo dalla distanza, con il tiro pericoloso di Moro sul quale è ancora Leali a metterci le mani. Al 35′ gli emiliani troverebbero la rete dell’1-0 con Dominguez, che però festeggia inutilmente perchè un suo tocco di mano precedente rende nullo il gol del potenziale vantaggio. Vantaggio che però arriverà soli due minuti più tardi, grazie alla conclusione velenosa di Orsolini che seguita da una deviazione di Vasquez finisce in rete. Genoa sotto all’intervallo, con il Bologna in controllo e letale nel trovare il 2-0 in avvio di secondo tempo: la respinta di Leali sul corner emiliano porta allo stop e al sinistro di Odgaard che si infila alle spalle del portiere genoano.
Raddoppio Bologna e inerzia che sembra tutta dalla parte della squadra di Italiano, con il Genoa che però riaprirà la gara al 73′, sull’errore in disimpegno di Casale che favorisce il servizio di Ekhator per Pinamonti che, a tu per tu con Ravaglia, mette in porta il 2-1. Marassi che, dopo qualche fischio, si riaccende improvvisamente così come il Genoa. La squadra di Gilardino va alla ricerca del forcing finale che si conclude con con il colpo di testa vincente di Pinamonti che, sul cross di Martin, salta più in alto di tutti e riporta in parità il parziale. Blackout complessivo del Bologna che porta di fatto ai titoli di coda la sfida del Ferraris, con il Genoa che tenta così di uscire, per risultato e atteggiamento (oltre che infortuni), da un periodo estremamente complicato.
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Tajani “Morte Sinwar ci fa spingere per cessate il fuoco”
FIRENZE (ITALPRESS) – Con la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar “Israele ha ottenuto una vittoria militare, questo è indubbio. Questo permette a noi, che siamo amici di Israele, di spingere con maggior favore per un cessate il fuoco a Gaza, ovviamente accompagnato dalla liberazione di tutti gli ostaggi. Questo è quello che dirò dopodomani alle autorità israeliane. Sono assolutamente convinto che questo sia un percorso da seguire e questa vicenda militare deve essere utilizzata positivamente per il cessate il fuoco”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in streaming al festival Luce in svolgimento a Firenze. “L’idea di due popoli e due stati è l’unica via per garantire una pace duratura e stabile. Significa che Israele riconosce la Palestina e la Palestina riconosce Israele, non credo ai riconoscimenti unilaterali. Prima occorre unificare la Palestina”, ma “tutti quelli che hanno scelto di riconoscere unilateralmente la Palestina non hanno ottenuto nulla e la guerra continua”, ha aggiunto. “Credo che l’Italia debba restare in Libano. L’Unifil si deve rafforzare perchè ritengo che l’unico modo per garantire stabilità sia quello di rinforzare il ruolo di cuscinetto territoriale che deve esserci fra Israele a sud e il Libano al nord. Credo che per garantire sicurezza a Israele si dovrà rinforzare anche il ruolo delle forze armate libanesi che sono presidio di democrazia e sono certamente non legate ai fondamentalisti”, ha concluso il ministro.
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Generali e Fondazione Cattolica al fianco del Terzo Settore
VERONA (ITALPRESS) – Il volontariato sempre più “liquido”, la centralità del capitale umano, la sostenibilità economica e la rinnovata partnership con la pubblica amministrazione e con il mondo del profit: sono queste le principali sfide che si trova ad affrontare il Terzo Settore. E’ quanto emerge dalla seconda edizione del Rapporto Terzo Settore 2024 realizzato da Generali Italia sotto il coordinamento di Country Sustainability and Social Responsibility e della Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore.
Per rispondere a queste priorità del Paese, Fondazione Cattolica lancia due nuovi bandi del valore complessivo di 500mila euro ciascuno: il primo, “Una Mano a chi sostiene”, è un’iniziativa dedicata ai progetti degli Enti del Terzo Settore ed Enti Non Profit che promuovono inclusione e coesione sociale, generando un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile nel tempo. Il secondo, “People raising 2024”, punta a facilitare i processi di selezione di risorse umane qualificate degli enti.
Il Rapporto Terzo Settore 2024, intitolato “Protagonista della crescita e della coesione sociale del Paese: evoluzione e sfide” è stato presentato questa mattina a Verona, nell’ambito della Rassegna Poeti Sociali, ideata dalla Diocesi di Verona attraverso la sua Fondazione Toniolo.
Dal rapporto emerge l’importanza del Terzo Settore per l’economia e la coesione sociale del Paese: nella sua accezione più ampia, infatti, si stima che il Non Profit abbia un valore economico annuo di 84 miliardi, pari al 4,4% del PIL. La Riforma sta favorendo il riconoscimento degli enti, la trasparenza della loro gestione, e rafforzando le capacità di collaborazione con la pubblica amministrazione e con le stesse imprese private impegnate nell’iniziativa sociale. Gli enti attualmente iscritti al Registro Unico sono 129 mila, diffusi in tutto il territorio nazionale; essi danno lavoro a 530 mila dipendenti e coinvolgono 2,8 milioni di volontari. Il Terzo Settore “potenziale”, comprendente gli enti non ancora iscritti ma abilitati a iscriversi, è ben più numeroso: è costituito da oltre 300 mila organizzazioni, con 830 mila lavoratori dipendenti e 4,2 milioni di volontari.
Secondo lo studio, la maggior parte degli enti è di piccola o piccolissima dimensione economica (la media unitaria delle entrate è di 142 mila euro l’anno). La mancanza o l’incostanza dei finanziamenti può minare la sopravvivenza degli enti, e rappresenta la più grande sfida con cui le organizzazioni si confrontano. Il 59,8% degli enti non supera i 30 mila euro di entrate annue e il 28,9% ha entrate comprese tra i 30mila euro e i 200 mila euro. Secondo i dati Istat, il numero di impiegati nel settore è in crescita, ma solo il 14,6% degli enti impiega lavoratori dipendenti. Diminuisce invece il volontariato organizzato: il numero di volontari è calato del 16,5% tra il 2015 e il 2021, con una diminuzione di 900mila persone in termini assoluti, a fronte di una crescita potenziale di forme più “liquide” di volontariato.
Il rapporto mira a far luce sui fattori che contribuiscono a determinare la solidità del mondo del Non Profit e sul contributo alla crescita e alla coesione sociale del Paese. L’analisi – basata su un database interno di 270mila organizzazioni non profit incrociato con i dati del Registro Unico e su un’indagine campionaria condotta con interviste su 821 enti del Terzo Settore – ha inteso mappare un mondo interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che dovrà affrontare, misurandone l’impatto sul Sistema Paese.
Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia e Piero Fusco, Responsabile Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore di Generali Italia hanno dichiarato: “In un contesto caratterizzato da rapidi mutamenti tecnologici e sociali che rischiano di frammentare la società, il Terzo Settore genera coesione. Questa seconda edizione del Rapporto evidenzia l’apporto determinante della riforma del Terzo Settore nel favorire la professionalizzazione di questo universo che, nel suo complesso, vale circa il 4,4% del Pil nazionale e contribuisce in maniera decisiva alla crescita e all’innovazione sociale del Paese. L’indagine mette in luce la necessità di una nuova partnership tra il Terzo Settore, il pubblico e le imprese private, per rinnovare questo mondo. Attraverso la conoscenza, il dialogo e la frequentazione di queste realtà, Generali accompagna questo processo e offre soluzioni e servizi dedicati e distintivi, che rispondono ai reali bisogni specifici degli enti, garantendo protezione e continuità per le loro attività, fondamentali per il benessere sociale”.
Paolo Bedoni, Presidente di Fondazione Cattolica ha commentato: “Con questi due bandi Fondazione Cattolica si propone l’obiettivo di promuovere una cultura della filantropia tesa a dare risposte di carattere strutturale alle problematiche di crescita e consolidamento del Terzo Settore che così chiaramente vengono messe in luce dal Rapporto di Generali Italia. I due bandi, complementari per concezione e finalizzazione, sono aperti all’innovazione e alla sperimentazione. Essi intendono sollecitare, sostenere e premiare progetti che rafforzino le competenze e le capacità organizzative e manageriali degli enti che operano nel Terzo Settore e più in generale nell’area del non profit e che sviluppino sul territorio dialogo e collaborazione anche con le istituzioni pubbliche”. La riforma del Terzo Settore, che ha confermato, tra l’altro, coperture assicurative verso i volontari e una gestione più professionale e trasparente, ha posto le basi per una più diffusa e consapevole gestione del rischio. Secondo quanto rilevato dall’indagine, l’83,6% degli enti ha stipulato un’assicurazione per i volontari. Esiste ancora una quota non marginale di enti, il 16,4%, che non ha ancora provveduto ad assicurare i propri volontari.
Secondo lo studio, l’apporto del Terzo Settore all’occupazione e alla coesione sociale del Paese è significativo: il Non Profit tout court conta 360mila organizzazioni con circa 900mila lavoratori dipendenti (circa il 5% del totale nazionale), con un incremento di oltre 200mila dipendenti in dieci anni, a cui vanno ad aggiungersi 4,6 milioni di volontari, circa il 9% degli italiani con più di 14 anni.
La quota di donne sul totale dei dipendenti è del 57,2%, ben 18 punti in più rispetto alla media generale delle imprese. La quota di lavoratori dipendenti under 35 nel Terzo Settore si attesta al 20,2%, mentre la quota più numerosa è rappresentata dai 36-45enni (32,4%). La presenza dei giovani volontari è limitata: la quota di under 35 sul totale dei volontari è mediamente del 22,8%, con forti differenze interne. Il rapporto evidenzia che la difficoltà nella relazione con i giovani è principalmente culturale: il Terzo Settore appare rimasto legato a motivazioni, modelli organizzativi e linguaggi che non sembrano incontrare le motivazioni, i modelli relazionali e i linguaggi delle giovani generazioni, pur esprimendo valori sociali, ambientali e comportamentali a loro molto vicini. Secondo il Rapporto, il Terzo Settore oggi è in grado di contribuire al rinnovamento generale dei sistemi di welfare del nostro Paese, grazie alla maturità che ha raggiunto e alla sua diffusione nel territorio. Con i loro servizi sociali, gli enti infatti sono vicini alle famiglie e in grado di offrire soluzioni puntuali ai bisogni emergenti. Secondo la ricerca, il 62% degli enti del Terzo Settore fornisce servizi alle persone (circa 180-190 mila organizzazioni). Complessivamente il 45% degli enti offre servizi alla generalità delle persone, mentre il 16,9% si occupa di specifiche categorie di fragilità sociale quali disabilità, isolamento, discriminazione, difficoltà economico-lavorativa.
L’analisi fornita da Welfare Index PMI, l’indice di valutazione del livello del welfare aziendale nelle Piccole Medie Imprese italiane realizzato da Generali Italia, rileva che gli enti che hanno raggiunto nel 2024 un livello alto e molto alto di welfare aziendale sono il 59,3%, quasi il doppio della media generale delle PMI (33,3%). L’attività più diffusa tra gli enti che attuano almeno un’iniziativa di welfare, è il sostegno alla crescita professionale dei lavoratori: il tasso di iniziativa in questo ambito è del 38%. Molto rilevanti sono anche le iniziative nelle aree della flessibilità organizzativa: orario, permessi, smart working (34,2%), e dei servizi per la salute e l’assistenza sanitaria (32,8%). Secondo il rapporto, il Terzo Settore è chiamato a confrontarsi con la frantumazione del tempo libero, l’evoluzione culturale di motivazioni, temi e linguaggi che spingono i più giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato e progettare modelli di partecipazione più differenziati, digitalizzati e flessibili. Il volontariato vive oggi una grande diffusione delle modalità di partecipazione occasionale (57,5% dei volontari) o addirittura informale.
Lo studio evidenzia che molti enti si confrontano con temi legati alla necessità di affrontare un ricambio generazionale che dia nuovo slancio al settore e affronti le sfide sociali e del mercato con maggiori capacità professionali. Per attrarre i giovani le principali sfide saranno: conciliare il lavoro con le esigenze della vita personale, allineare i livelli retributivi al mercato, promuovere percorsi di formazione dedicati.
Infine, il rapporto evidenzia che per il 65,4% degli enti il fattore critico è l’accesso ai finanziamenti pubblici, seguito per il 60,3% dall’accesso ai finanziamenti privati. Il 30% delle entrate del settore dipende dalla pubblica amministrazione. Le reti associative e le alleanze su progetti sono gli strumenti che permettono al Terzo Settore di mitigare le sfide poste da un’ampia frammentazione, facilitando altresì la gestione delle principali criticità.
-foto ufficio Stampa Generali Italia-
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