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Giuseppe Delfino entra a far parte della “Fie Hall of Fame”

ROMA (ITALPRESS) – Il nome del grande schermidore azzurro Giuseppe Delfino entra a far parte della “Hall of Fame” della Federazione Internazionale di Scherma. Il Comitato Esecutivo della FIE, infatti, ha accolto la candidatura presentata dalla Federazione Italiana Scherma inserendo l’olimpionico torinese nel gotha mondiale di tutti i tempi. Giuseppe Delfino, classe 1921,
specialista della spada, partecipò in carriera a ben quattro
edizioni dei Giochi Olimpici vincendo sei medaglie. Affascinante,
ricca di blasone sportivo e umanità, la sua storia ha vissuto
tappe e vicende straordinarie. Lavorava in fabbrica, prima alla
Fiat e poi come funzionario alla Michelin, e per partecipare ai
vari tornei internazionali utilizzava i giorni di ferie. Il 6
settembre del 1960, ai Giochi della XVII Olimpiade a Roma, Delfino conquistò all’ultimo respiro l’oro nella spada individuale. Lo spadista azzurro aveva iniziato a tirare di scherma alla fine degli Anni Trenta, nella palestra del dopolavoro FIAT di Torino, ed era stato costretto a interrompere la sua carriera agonistica a causa della Seconda Guerra Mondiale. Cinque anni dopo il cessate il fuoco, fu convocato in Nazionale in occasione dei Campionati del Mondo del 1950 a Montecarlo, dove conquistò il titolo iridato nella prova a squadre, che poi si aggiudicò dal 1953 al 1955, nel 1957 e nel 1958, oltre al bronzo individuale vinto a Budapest nel 1959. Ai Giochi di Roma era senza dubbio tra i favoriti, viste le tre medaglie olimpiche vinte ad Helsinki nel 1952 e a Melbourne nel 1956: due ori a squadre e un argento individuale. Quattro anni prima, nell’Olimpiade australiana, dovette arrendersi a Carlo Pavesi, al termine di uno spareggio infinito, del quale fu protagonista anche Edoardo Mangiarotti, che completò un podio interamente azzurro. Al torneo di spada individuale a Roma 1960 – con in pedana 69 atleti in rappresentanza di 32 Paesi – Delfino trionfò al Palazzo dei Congressi davanti al britannico Allan Jay e al sovietico Bruno Habarovs. Per il 38enne torinese i Giochi romani si conclusero con un doppio oro, grazie anche al successo a squadre con Edoardo Mangiarotti, Carlo Pavesi, Alberto Pellegrino, Fiorenzo Marino e Gianluigi Saccaro, prima di rientrare immediatamente al lavoro perchè le sue ferie erano finite. Quattro anni dopo, a Tokyo 1964, l’argento vinto con la squadra degli spadisti rappresentò la sua sesta medaglia olimpica in quattro edizioni. Morì nel 1999 all’età di 77 anni.
“L’ingresso di Giuseppe Delfino nella FIE Hall of Fame è un ulteriore motivo d’orgoglio e un onore per tutta la scherma italiana – le parole del Presidente federale Paolo Azzi – Un doveroso riconoscimento a una figura leggendaria della nostra disciplina, che ha scritto straordinarie pagine di storia dello sport italiano. Siamo estremamente felici di aver ottenuto un’ulteriore incoronazione a livello internazionale per un campione esemplare, anche oltre la pedana, soprattutto perchè
soltanto quattro atleti, ogni anno, possono entrare a far parte di questa èlite della scherma mondiale in cui l’Italia è sempre più rappresentata”. Istituita nel 2013, la FIE Hall of Fame celebra gli “eroi” della scherma di tutto il mondo, del passato e del presente, per rendere omaggio alle prestazioni e al contributo che ciascuno di loro ha dato negli anni a questo sport. Ne fanno parte in tutto ben 20 protagonisti della scherma italiana: Marcello Baiocco, Diana Bianchedi, Francesca Bortolozzi, Giancarlo Brusati, Andrea Cipressa, Sandro Cuomo, Mario Favia, Giulio Gaudini, Edoardo Mangiarotti, Michele Maffei, Giuseppe Mazzini, Aldo Montano, Mario Aldo Montano, Nedo Nadi, Renzo Nostini, Mauro Numa, Cesare Salvadori, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali e adesso anche Giuseppe Delfino.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Il progetto digital di Anas approda in Basilicata

ROMA (ITALPRESS) – Approda in Basilicata il progetto digital di Anas (Gruppo FS Italiane), per approfondire e conoscere da vicino le attività quotidiane svolte da ingegneri, geometri, operai e cantonieri lungo le strade di competenza.
Dopo il Lazio e le Marche, protagoniste delle prime due puntate pubblicate sulla piattaforma digital e social della società, oggi, giovedì 3 ottobre, è la volta della pubblicazione dei contenuti del progetto “Anas per la Basilicata”.
Il progetto digital è un viaggio sulla rete stradale e autostradale gestita da Anas, per testimoniare l’impegno che quotidianamente il personale mette nella gestione e nella manutenzione delle strade, ma anche nei progetti di completamento e potenziamento dei grandi itinerari, per un’Italia sempre più connessa. Un racconto a puntate che nei prossimi mesi toccherà tutte le strutture territoriali di Anas, attraverso le interviste a tecnici e responsabili dei cantieri e le immagini suggestive del territorio, delle nuove opere in costruzione e dei lavori di manutenzione in corso.
Da oggi, sulla piattaforma digital e social di Anas, è disponibile la terza puntata girata in Basilicata, dove Anas gestisce circa 1.100 km di rete stradale, per i quali è previsto un piano di investimenti per 2,7 miliardi di euro. Si parlerà dunque degli investimenti nella manutenzione e nello sviluppo di nuove opere, tra le quali la realizzazione, in corso, delle nuove gallerie lungo la strada statale 18 “Tirrena Inferiore” tra Acquafredda di Maratea e Sapri, e anche il completamento della SS95 VAR “Tito-Brienza” con il nuovo tratto aperto al traffico nel corso del 2024.
Non solo: saranno presenti anche focus dedicati alle principali arterie viarie ed alla realizzazione e manutenzione di collegamenti interregionali tra le quali il Raccordo Autostradale 5 ”Sicignano-Potenzà’, dove sono già stati realizzati lavori per circa 100 milioni di euro, la statale 407 ”Basentanà’ – dov’è stato eseguito e prosegue un importante intervento di installazione dello spartitraffico centrale – la strada statale 658 “Potenza-Melfi”, dove nei prossimi giorni sarà riaperto al traffico il viadotto “Seminiello” e la strada statale 653 “della Valle del Sinni”.
Per parlare delle principali opere nella regione, nel corso della seconda puntata interverranno gli ingegneri Carlo Pullano (Responsabile Struttura Territoriale Basilicata), Sandro Assunto (Responsabile Area Gestione Rete) e Massimiliano Fidenzi (Responsabile Nuove Opere).
-foto ufficio stampa Anas-
(ITALPRESS).

Diabete: retinopatie, lo screening salva la vista di 1 mln di italiani

ROMA (ITALPRESS) – Il Diabete Mellito (DM) è una delle patologie cronico degenerative più diffuse a livello globale; in Italia si stima che circa 4 milioni di persone siano affette da diabete, con circa 1 milione di casi ancora non diagnosticati.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza di questa malattia è destinata ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto nei Paesi occidentali, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e della crescente incidenza di sovrappeso e sedentarietà.
Il Diabete Mellito è particolarmente rilevante per le complicanze che può causare a numerosi organi, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti e, più in generale, la salute pubblica. In particolare, tra le principali complicanze della patologia vi è la Retinopatia Diabetica (RD), una grave patologia oculare che rappresenta la principale causa di cecità negli adulti in età lavorativa.
In Italia, oltre 1 milione di persone con Diabete Mellito soffre di una forma di Retinopatia Diabetica, e il numero è in costante aumento. E’ quindi fondamentale aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce.
“E’ fondamentale adottare un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete, con una stretta collaborazione tra diabetologo e oftalmologo. La gestione del diabete richiede un team di professionisti adeguatamente formati, che rispondano a tutte le necessità dei pazienti, soprattutto per la prevenzione delle complicanze associate – ha commentato Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia – Il danno alla retina, spesso silente e asintomatico, rende la retinopatia diabetica sotto diagnosticata. Quando il paziente nota un calo della visione, la malattia è già in stadio avanzato. E’ vitale motivare le persone con diabete a sottoporsi a screening periodici oculari per permettere una diagnosi precoce e limitare la perdita della visione”.
Ancora oggi in Italia non vi è un’attività di screening continuativa e protocolli strutturati per tutti i pazienti di riferimento, molti dei quali, spesso, ignorano la gravità della malattia e le gravi conseguenze connesse. Per affrontare questo tema e consentire il confronto tra i principali attori di sistema sull’importanza di screening, diagnosi precoce e approccio multidisciplinare, oggi, presso Palazzo Ferrajoli, a Roma, si è tenuto l’evento istituzionale “Retinopatia diabetica: importanza della prevenzione e diagnosi precoce del paziente di riferimento” realizzato con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanita, Società Italiana Diabetologia- SID, Associazione Medici Diabetologi sezione Lazio, SISO, APMO, COMITATO MACULA, AIMO, organizzato da Cencora-Pharmalex e realizzato con il contributo non condizionato di Abbvie Italia.
L’evento ha sottolineato l’importanza cruciale di aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce. Lo screening è uno strumento cardine per intervenire tempestivamente con cure adeguate, gestire il livello glicemico nel paziente diabetico, e prevenire gravi conseguenze come la Retinopatia Diabetica (RD).
Durante l’incontro è stato presentato ufficialmente lo Studio “VALUE BASED EYECARE: documento sulla prevenzione delle complicanze oculari nel paziente diabetico” che inquadra la patologia richiamando l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce della retinopatia diabetica (RD).
“Si stima che quasi tutti i pazienti affetti da diabete mellito (DM) di tipo 1 e oltre il 60% di individui con DM di tipo 2 sperimentino forme di gravità variabile di retinopatie in un arco temporale di circa 20 anni dalla diagnosi. Data l’importanza di questi numeri, dobbiamo mettere in campo tutte le strategie di prevenzione disponibili. Per esempio, la digitalizzazione e la telemedicina possono diventare validi alleati, offrendo nuove opportunità per la diagnosi precoce dei disturbi della macula – afferma Massimo Nicolò, Professore Associato Malattie Apparato Visivo, Università di Genova; Responsabile Centro Retina e Maculopatie Clinica Oculistica Università di Genova DINOGMI Ospedale Policlinico San Martino Genova -. E’ necessario sfruttare la tele-consultazione in remoto per intercettare i cittadini con problemi visivi, offrendo loro la possibilità di sottoporsi a un controllo in un centro specializzato. Grazie all’OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) possiamo eseguire esami a distanza, riducendo il rischio di deterioramento visivo e limitando gli accessi inutili in ospedale. Questo modello avvicina l’ospedale al paziente, migliorando l’accessibilità e l’efficacia delle cure”.
Il diabete e le complicanze oculari ad esso correlate rappresentano un onere importante per l’assistenza sanitaria. Pertanto, oggi risulta fortemente necessario investire nella prevenzione delle complicanze oculari del diabete, migliorare il trattamento di tutti i pazienti diabetici, ottimizzarne l’assistenza sanitaria e valutare pienamente l’impatto e il beneficio degli screening, agevolando l’accesso dei pazienti a questa buona pratica di prevenzione.
“L’oculista ha un ruolo molto importante nella gestione delle complicanze del diabete. Le persone diabetiche hanno un rischio elevato di sviluppare problemi di vista. La glicemia alta può danneggiare i minuscoli vasi sanguigni degli occhi e causare complicazioni come la retinopatia diabetica. Questo può accadere purtroppo anche a coloro la cui glicemia è sotto controllo. Per questo la diagnostica di primo livello può essere determinante per curare precocemente la patologia. Lo screening è uno strumento che va utilizzato e diffuso in tutti i luoghi adeguati” – afferma Francesco Bandello, Presidente Associazione Pazienti Malattie Oculari – APMO; Direttore Clinica Oculistica Università Vita Salute IRCCS Ospedale San Raffaele Milano -. “Per esempio, la farmacia può divenire un punto di contatto per la realizzazione degli screening oculari rappresentando uno strategico punto di raccordo tra paziente e specialista, avendo il farmacista un contatto diretto e frequente con il paziente è in grado di inviarlo verso il più corretto percorso di diagnosi e cura. Per questo le istituzioni competenti dovrebbero favorire lo screening anche all’interno delle farmacie”.
La necessità di migliorare l’accessibilità alle cure ha anche una finalità economica. Si stima che circa il 13% del carico dell’ipovisione possa essere attribuito alle forme più gravi di Retinopatia Diabetica. Con circa 108.856 persone aventi diritto ad esenzioni correlate ad alterazioni visive, si prevede che, nel periodo 2015-2030, solo la RD produrrà un aggravio di costi statali pari a 4,2 miliardi di euro.
Per Giovanni Satta, 10^ Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica, “lo screening oftalmologico nei pazienti diabetici è l’unica strategia che permette la presa in carico precoce nei pazienti diabetici ed evitare l’insorgenza delle gravi complicanze della retinopatia che possono portare a gravi deficit funzionali o addirittura alla cecità. Da oftalmologo diventato Senatore, sto lavorando in Parlamento insieme agli altri colleghi per far approvare il prima possibile il DDL 483 che prevede disposizioni a tutela delle persone affette da patologie oculari cronico degenerative in particolare la promozione della prevenzione, l’adeguatezza e l’innovazione delle terapie per patologie che devono rappresentare una priorità nelle politiche di salute pubblica per gli alti costi sociali e clinici che comportano”.

– foto ufficio stampa Pharmalex –
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Undici anni fa il naufragio di Lampedusa, morirono 368 migranti

LAMPEDUSA (AGRIGENTO) (ITALPRESS) – Undici anni fa il naufragio di Lampedusa in cui morirono 368 migranti. Un’imbarcazione libica usata per il trasporto di uomini, donne e bambini si inabissò a poche miglia dal porto dell’Isola delle Pelagie. Il naufragio provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, numeri che la ricordano come una delle più gravi tragedie nel mar Mediterraneo. I superstiti salvati furono 155, di cui 41 minori: 40 non accompagnati e uno solo con la famiglia.
Il barcone, un peschereccio lungo circa 20 metri, era salpato dal porto libico di Misurata il primo ottobre 2013, con a bordo migranti di origine eritrea e etiope. La barca era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane quando i motori si bloccarono, poco lontano dall’Isola dei Conigli. Secondo una ricostruzione degli investigatori, per attirare l’attenzione delle navi che passavano, l’assistente del capitano avrebbe agitato uno straccio infuocato producendo molto fumo. Questo avrebbe spaventato parte dei passeggeri, che si sarebbero spostati da un lato dell’imbarcazione stracolma che si è rovesciata. La barca avrebbe girato su se stessa tre volte prima di colare a picco. Alle sette circa locali alcune imbarcazioni civili e pescherecci notarono i naufraghi e diedero l’allarme, caricando la maggior parte dei superstiti a bordo. Nei giorni successivi, le operazioni di recupero dei morti e la conta del numero dei morti.
Sull’Isola di Lampedusa sono diverse le iniziative organizzate in occasione della Giornata della memoria e dell’accoglienza.
– foto Agenzia Fotogramma –
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Liverpool-Bologna 2-0, Mac Allister e Salah in gol

LIVERPOOL (INGHILTERRA) (ITALPRESS) – Sconfitta senza demeriti per il Bologna di Vincenzo Italiano, che cade all’Anfield per 2-0 contro il Liverpool ma giocando una partita all’altezza del palcoscenico europeo della Champions League. Partita gagliarda da parte dei rossoblu, decisa però dalle reti di Mac Allister e Salah, una per tempo. Inizio di personalità da parte del Bologna, con Dallinga che troverebbe il gol al 9′, con lo scavetto che batte Alisson, ma il tutto in posizione irregolare. Squillo rossoblu al quale il Liverpool risponde all’11’ con la rete del vantaggio: letale l’inserimento in area di Mac Allister, che servito con i tempi giusti da Salah deve solo spingere in porta il pallone dell’1-0. Euforia della squadra di Italiano frenata dal cinismo degli uomini di Slot, che cinque minuti andrebbero nuovamente in gol con Nunez, ma è nuovamente l’assistente dell’arbitro a fermare tutto per fuorigioco. Fase di sbandamento iniziale dalla quale però il Bologna riesce ad uscire bene, colpendo prima un palo esterno con Ndoye, poi con il tiro potente di Urbanski respinto bene da Alisson. Partita viva ad Anfield, anche in avvio di ripresa, con il Bologna pericoloso al 55′ grazie alla conclusione d’interno mancino di Orsolini, che da buona posizione però non indirizza bene il pallone. Equilibri che tengono in piedi il parziale fino al 75′, quando Salah parte dalla sinistra e col suo mancino disegna la traiettoria a giro sulla quale Skorupski non può nulla. Raddoppio Liverpool e gara in discesa, almeno dal punto di vista del risultato, con un Bologna che non demorde, continuando a farsi sentire in mezzo al campo, ma senza riuscire a segnare un gol che probabilmente avrebbe meritato. Si chiude così la sfida di Anfield, con la seconda vittoria del Liverpool – dopo quella dell’esordio a San Siro contro il Milan – e una sconfitta, seppur senza demeriti, da parte degli emiliani.
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Impresa Juve alla Red Bull Arena, Lipsia piegato per 3-2

LIPSIA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Al termine di una partita folle e ricca di episodi, la Juventus batte 3-2 il Lipsia, compiendo un’impresa eroica alla Red Bull Arena. La doppietta di Vlahovic e la perla nel finale di Conceicao regalano ai bianconeri la seconda vittoria nel girone di Champions: per i tedeschi va in gol due volte Sesko. Gli infortuni, l’espulsione di Di Gregorio e la vivacità offensiva del Lipsia non scoraggiano una Juve, mai doma e sempre impavida. L’avvio di gara per i bianconeri si rivela alquanto traumatico: già dopo undici minuti, Motta è costretto ad operare due sostituzioni, a causa dei guai fisici prima di Bremer, poi di Nico Gonzalez. Nonostante un primo quarto d’ora psicologicamente traumatico, i ragazzi di Motta si fanno preferire al Lipsia, sul piano della proposta di gioco. Alla prima sbavatura della Juve, però, la formazione di casa ringrazia e segna la rete dell’1-0: su azione di ripartenza, Openda serve Sesko che, dopo uno splendido aggancio di sinistro, di potenza infila la palla sotto la traversa. Al 36′ la Juve protesta all’indirizzo dell’arbitro Letexier, in seguito al contatto in area tra Vlahovic e Lukeba: nemmeno il Var ravvisa il piede a martello del difensore francese. Nella ripresa la Juve rientra in campo con maggiore ferocia e il palo di Koopmeiners al 49′ è anticipatorio del gol bianconero. Un minuto dopo, Vlahovic timbra l’1-1, inserendosi in area e deviando in rete il cross di Cambiaso. Proprio quando la partita sembra girare a favore dei bianconeri, due ingenuità complicano nuovamente la situazione. Al 59′ Di Gregorio prende la palla con le mani fuori dall’area e viene espulso dopo il ricorso al Var. Al 65′, invece, il neoentrato Douglas Luiz commette fallo di mano sulla punizione dal limite di Simons: dal dischetto ci pensa Sesko a fare 2-1. Non è, però, finita, perchè Vlahovic non ci sta e si carica la squadra sulle spalle, pareggiando nuovamente con un grande mancino da fuori. L’inferiorità numerica non scoraggia la Juve che mantiene un atteggiamento coraggioso, ma rischia a più ripresa di subire un nuovo svantaggio. Openda è semplicemente imprendibile e colpisce ben due pali. Quando meno te l’aspetti, però, al 82′ una fiammata di Conceicao vale il clamoroso 3-2 per la Juve: il portoghese salta secco Raum e poi fredda Gulacsi. Il finale è di pura sofferenza, ma la retroguardia di Motta regge. Una serata da sogno per la Vecchia Signora, capace di reagire anche agli episodi negativi.
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Juric “Non abbassiamo guardia, con l’Elfsborg sarà una battaglia”

ROMA (ITALPRESS) – “Mi piace molto quello che fa Hiljemark all’Elfsborg. E’ quello che faceva a Genoa. Le partite che ho visto mi sono piaciute; sono una squadra che ha valori, attaccanti e quinti importanti. Sarà una battaglia. Non è il momento di abbassare il livello, la voglia del gruppo deve essere massimo. Sono contento della prima settimana, siamo una squadra forte e dobbiamo affrontare la partita nel modo giusto”. Queste le parole dell’allenatore della Roma, Ivan Juric, alla vigilia della sfida di Europa League contro l’Elfsborg. “In campionato siamo partiti male. In queste ultime due partite abbiamo recuperato un pò di terreno – ha proseguito il tecnico giallorosso -. Adesso abbiamo l’ultima partita a Monza, che è fondamentale per chiudere questo ciclo. Però vogliamo fare bene anche in Europa come contro l’Athletic Bilbao. La mia intenzione è quella di utilizzare più rosa possibile per essere sempre competitivi. Alla lunga tutte queste partite si pagano e noi dobbiamo essere lucidi nelle scelte”, ha poi concluso il tecnico. Per lui elogi dal capitano Lorenzo Pellegrini. “Mister
Juric ha capito benissimo la situazione. E’ arrivato in un momento di profonda tristezza, perchè la squadra non si aspettava il cambio di allenatore. Siamo stati fortunati a trovare un uomo, oltre che un professionista, che ha saputo capirci e trasformare questo stato d’animo in voglia di cambiare le cose. Siamo comunque soddisfatti di quello che stiamo facendo”, ha detto Pellegrini.
– Foto Ipa Agency –
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Spettacolo Atalanta, Shakhtar travolto 3-0

GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Prima vittoria stagionale in Champions League per l’Atalanta. I nerazzurri vincono 3-0 contro lo Shakhtar Donetsk grazie alle reti di Djimsiti, Lookman e Bellanova (sul neutro della Veltins Arena). Partita praticamente dominata da parte dei bergamaschi, che nel prossimo turno sfideranno il Celtic. Prima però ci sarà la gara in campionato col Genoa, sfida da vincere assolutamente per poter dare continuità a un risultato importante in chiave qualificazione. La difesa a tre e l’aggressività da parte dello Shakhtar ha inizialmente sorpreso i bergamaschi, che nel primo quarto d’ora hanno accusato gli affondi da parte degli ucraini. La prima palla gol è però capitata a Lookman, il mancino del nigeriano è terminato di poco sul fondo. Al 21′ gli orobici hanno trovato la rete del vantaggio grazie allo stesso Lookman, il cross tagliato in area è stato raccolto da Djimsiti, che da dentro l’area piccola ha superato Riznyk. La rete ha praticamente dato il via alla marea nerazzurra, diverse le occasioni non sfruttate: prima il mancino di De Ketelaere finito a lato, poi la traversa colpita ancora da un Lookman scatenato. L’ex Leicester e Lipsia ha trovato la rete del raddoppio a un minuto dalla fine del primo tempo dopo un’azione ragionata, piazzando la punta e anticipando praticamente tutta la difesa dello Shakhtar. Nella ripresa soltanto un tiro di Konoplia, lasciato libero sulla destra, ha spaventato la Dea: lo spavento ha dato una scossa alla squadra di Gasperini che dopo una manciata di minuti ha trovato la terza rete, col colpo di testa di Bellanova arrivato sul cross pennellato di Zappacosta. La squadra di Pusic ha provato in tutti i modi ad abbozzare una reazione, Zaniolo e compagni hanno collezionato palle gol a ripetizione tra pali e conclusioni terminate sul fondo: le uniche due note stonate sono state le uscite dal campo di Djimsiti e Kossounou, entrambi per problemi muscolari. I due verranno valutati nelle prossime ore.
– Foto Ipa Agency –
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