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Leasys si aggiudica la gara per la fornitura di 15.300 veicoli alla P.A.

ROMA (ITALPRESS) – Leasys rafforza la sua leadership nel panorama italiano del NLT aggiudicandosi l’appalto indetto da Consip per la fornitura di 15.300 veicoli per la Pubblica Amministrazione italiana. “Ancora una volta Leasys mette in campo la sua comprovata esperienza nella gestione delle flotte pubbliche grazie al suo dipartimento dedicato alle PA, Public Administration & Institutional Sales – si legge in una nota -. Questa divisione specializzata, infatti, si compone di uno staff altamente qualificato con elevata esperienza nella gestione delle gare pubbliche e di clienti istituzionali”.
L’accordo quadro messo in gara copre l’intero territorio italiano e comprende cinque categorie di veicoli: 4.300 city car, 2.500 vetture compatte, 2.500 veicoli commerciali, 1.200 vetture con allestimento per la polizia locale e 4.800 vetture allestite per le forze di sicurezza.
I veicoli forniti si articolano su 30 diversi modelli il 90% dei quali appartenenti a brands del Gruppo Stellantis. La flotta che sarà fornita è composta principalmente da motorizzazioni ibride, a cui si aggiunge un significativo numero di vetture elettriche. Completa il lotto una componente di veicoli commerciali endotermici.
Gli ordini dei veicoli in noleggio a lungo termine saranno avviati dal mese di ottobre e per i successivi 18 mesi, Leasys – con un parco auto di 30.000 veicoli già all’attivo per la Pubblica Amministrazione – sarà l’unico interlocutore a gestirne la mobilità.
“Leasys si conferma, pertanto, il partner ideale per la fornitura di soluzioni di noleggio per le grandi flotte, in grado di fornire l’assistenza e le tecnologie utili a garantire una gestione efficiente secondo i più elevati standard di qualità”, conclude la nota.

– foto ufficio stampa Leasys –
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Lollobrigida al G7 Agricoltura “Raggiungere l’obiettivo fame zero”

SIRACUSA (ITALPRESS) – “Benvenuti a Siracusa, sono orgoglioso di ospitarvi in Sicilia. Questa terra esprime al meglio la storia, la cultura e le tradizioni della nostra Nazione e ci offre il contesto ideale per discutere del futuro del settore agroalimentare. Vorrei, innanzitutto, esprimere il mio personale ringraziamento a tutte le Delegazioni presenti, ai membri del G7, alla Commissaria Josepha Sacko ai Ministri e ai Capi delegazione di Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenia, Mauritania, Senegal, Sud Africa, Tunisia, Uganda e alle organizzazioni internazionali per aver accolto il mio invito a partecipare al G7 Agricoltura”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ad apertura dei lavori del G7 Agricoltura di Ortigia, a Siracusa.
“Il Forum di ieri ci ha fornito importanti spunti di riflessione e, insieme alla riunione odierna, è un ulteriore passo per rafforzare la cooperazione tra i membri del G7 e il continente africano. La Presidenza italiana, in continuità con le precedenti Presidenze del G7, ha voluto concentrare l’attenzione sull’avanzamento degli sforzi per rendere l’agricoltura e i sistemi alimentari più sostenibili e resilienti, considerando i principali fattori di insicurezza alimentare”, aggiunge Lollobrigida.
“Abbiamo, quindi, scelto come aree prioritarie: la scienza e l’innovazione in agricoltura per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici; le giovani generazioni come agenti di cambiamento in agricoltura; la pesca sostenibile e l’acquacoltura; i contributi del G7 allo sviluppo dell’agricoltura in Africa. Auspico che dal confronto emerga una comunione d’intenti e di impegni verso sistemi agricoli e alimentari sempre più sostenibili in grado di raggiungere l’obiettivo fame zero”, sottolinea Lollobrigida.
“L’agricoltura è profondamente radicata nella storia e nella cultura del mio Paese. Tuttavia, negli ultimi anni, il numero di giovani che entrano nel settore agricolo è in costante calo. L’età media degli agricoltori è superiore ai 55 anni. I giovani spesso affrontano barriere significative all’ingresso, tra cui un accesso limitato alla terra, elevati costi di avviamento e una mancanza di reti di supporto sufficienti. Inoltre, c’è una percezione prevalente che l’agricoltura non sia un percorso di carriera praticabile, pertanto le giovani generazioni sono spesso attratte dalle aree urbane e da altri settori dell’economia”, prosegue il ministro Lollobrigida, sottolineando che “la presenza dei giovani in agricoltura è importante. E’ utile conoscere le politiche e le attività che i Paesi G7 stanno attuando per promuovere il ricambio generazionale, ma volevo sentire direttamente dalla voce dei nostri giovani quali sono le loro necessità e i problemi quotidiani che si trovano ad affrontare”.
“Il governo italiano all’interno del Piano strategico nazionale per l’agricoltura – spiega – ha incluso delle misure di intervento, volte ad incoraggiare e sostenere i giovani nel settore, tra cui incentivi finanziari e sovvenzioni per avviare e far crescere le attività agricole. Il piano strategico nazionale prevede la promozione della formazione e dell’istruzione, per aumentare la produttività, ridurre l’impatto ambientale, aumentando anche le competenze manageriali”. “Inoltre – aggiunge -, vengono offerti vantaggi fiscali e tassi di interesse più bassi sui prestiti per ridurre ulteriormente le barriere finanziarie. In materia di formazione i ragazzi italiani possono contare su 260 Istituti agrari che sono presenti su tutto il territorio nazionale. Rimuovendo le barriere e offrendo opportunità, possiamo ispirare più giovani a vedere l’agricoltura come un percorso di carriera praticabile e gratificante anche dal punto di vista economico”.
– foto Ipa –
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Ucraina, Mattarella “Pace non sia sottomissione a prepotenza”

ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia ringrazia la Germania per il sostegno così forte all’Ucraina. Siamo al ricerca di una conclusione di questa avventura sconsiderata della Russia, nella speranza che si possano trovare spiragli di negoziati di pace. Ma la pace non vuol dire sottomissione alla prepotenza. Per questo aiutare l’Ucraina a difendersi, sostenerla dal punto di vista economico, umanitario e militare è essenziale per difendere la pace ed evitare che a questa avventura sconsiderata ne seguano altre”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della conferenza congiunta con il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier a Palazzo Bellevue a Berlino. “Per l’Italia la Germania è un partner imprescindibile – ha proseguito poi il Capo dello Stato -. Stiamo attraversando una fase di grande collaborazione a livello bilaterale, governativo e istituzionale. Le nostre economie sono estremamente connesse. La nostra collaborazione abbraccia tanti settori, soprattutto in quelli altamente tecnologici proiettati verso il futuro come nel caso della transizione energetica che è un punto fondamentale per il futuro della nostra economia della nostra società e il futuro dell’Europa”. Per Mattarella adesso i nuovi vertici dell’Unione “sono chiamati a una quantità di impegni non solo di ordinaria amministrazione ma soprattutto occorre recuperare la fiducia dei cittadini in maniera che si alzi la partecipazione elettorale che si è fermata poco sopra il 50% – ha sottolineato -. Il voto peraltro è stato un grande esercizio di democrazia e un esempio per il mondo. Credo che Germania e Italia abbiano la responsabilità e la capacità di sollecitare insieme una crescita dell’Unione per affrontare con efficacia le sfide che hanno di fronte con scelte coraggiose che vanno messe in cantiere con un dialogo costruttivo”, ha concluso.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Cattaneo “Pronti a occupare spazio politico enorme tra Meloni e Schlein”

ROMA (ITALPRESS) – Il centrodestra “ha bisogno di allargarsi perchè il campo largo, seppur con mille contraddizioni, diventa competitivo”: Forza Italia “può recuperare spazio al centro”, un lavoro che andrebbe “a beneficio di tutto il centrodestra”. Lo ha detto Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti e deputato di Forza Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. Come Forza Italia “siamo molto soddisfatti del percorso fatto: dopo Berlusconi abbiamo navigato in mare aperto, molti dicevano che non saremmo riusciti neanche a raggiungere il quorum alle europee, invece abbiamo raggiunto la doppia cifra. Un’affermazione importante perchè c’è uno spazio politico enorme che va da Meloni a Schlein: in mezzo c’è tanta gente che ha bisogno di essere rappresentata e noi siamo lì, coi valori liberali ed europeisti, rappresentiamo la classe produttiva media”.
Nel 2027, alle prossime politiche, “vedo Forza Italia al 20%, con la postura di un partito liberale molto aperto, presente tra la gente, moderno e veloce: questa è la nostra ambizione, perchè c’è uno spazio enorme da andare a prendere, c’è anche tanta gente tra gli astensionisti che sta aspettando di avere un’offerta credibile. Tutti gli altri stanno un pò arrancando, noi invece stiamo dimostrando di poter fare bene” e, anzi, “siamo convinti Forza Italia si possa rafforzare, allargando il perimetro del centrodestra: a destra non c’è spazio per ampliarsi. Non vorrei che ci fosse qualcuno che in futuro proponesse qualcosa a destra del centrodestra”.
C’è chi dice che Vannacci vale il 5-10%, ma poi fonderà un suo partito? “Solo per la riconoscenza verso Salvini non dovrebbe farlo, anche se sappiamo che – soprattutto in politica – la riconoscenza è la virtù del giorno prima”.
Sull’esperimento del terzo polo, continua Cattaneo, “Renzi e Calenda alle politiche sono rimasti dietro di noi: alla Camera abbiamo quasi 50 deputati, loro ne hanno 6”. Poi “sono nati teorizzando che non esisteva il campo largo a sinistra e dicendo che il terzo polo doveva rappresentare altro”. Certo che “se il campo largo sarà solo un cartello elettorale per sconfiggere gli avversari, allora farà poca strada. Se non riescono a stare uniti quando sono all’opposizione, che è molto più facile, immaginiamo” cosa accadrebbe “se dovessero governare”.
Per la prossima manovra, prosegue Cattaneo, “dobbiamo continuare quello che abbiamo fatto”: confermare il taglio del cuneo fiscale, “togliere tasse alle imprese aumentando la produttività, dare un segnale sulle pensioni minime. I soldi si trovano riqualificando e rivedendo la spesa pubblica, si possono recuperare risorse dalla selva di bonus e di detrazioni fiscali, togliendone qualcuno o rifocalizzandoli su qualcosa di maggiormente prioritario”.
Sull’autonomia differenziata “siamo a favore, l’abbiamo votata nel programma elettorale e ora siamo concentrati sul come realizzarla. I Lep non sono un elemento accessorio, poi ci sono anche materie in cui non servono”. Sulla cittadinanza, invece, “proprio oggi abbiamo fatto una riunione dei gruppi congiunti di Senato e Camera per mettere in fila la proposta concreta sullo Ius Scholae che parte da un principio: l’elemento che garantisce una vera integrazione per noi è la scuola. Su questo principio, faccio fatica a non credere che tanti italiani non siano d’accordo con noi”.

– foto Italpress –
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Morelli “Puntiamo sull’approvazione del Salva-Milano entro fine anno”

ROMA (ITALPRESS) – “Dopo il Salva-Casa che permetterà agli italiani di risolvere problemi edilizi anche semplici, che invece hanno causato grossi problemi per la possibilità di rimettere sul mercato degli immobili, passiamo al Salva-Milano: ci auguriamo che possa essere approvato entro la fine dell’anno per far ripartire un settore che è fondamentale non solo per la città, ma per l’intero Paese perchè vale miliardi di tasse”. Lo ha detto Alessandro Morelli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Cipess, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy. “La Uefa ha annunciato il ritiro dell’annunciata finale della Coppa Campioni 2027 a Milano” perchè “secondo la procura ci sarebbe stata una mal interpretazione dell’amministrazione milanese per quanto riguarda la ricostruzione di alcuni immobili” che ha portato al sequestro di “interi cantieri” creando un danno “all’intero settore immobiliare milanese: stiamo parlando di miliardi di euro di investimenti. Se noi fossimo imprenditori e sapessimo che c’è il pericolo di indagini e di sequestri, è evidente che aspetteremmo a fare possibili investimenti” perchè questo significherebbe esporsi “con le banche di credito e fare investimenti che nel tempo rischierebbero di prolungarsi. Quindi il Salva-Milano è assolutamente necessario”, così come “è necessario porre l’attenzione – e il codice degli appalti di Salvini parte proprio da questo presupposto – che ci sia fiducia nei confronti del pubblico e del privato, e che ci sia chiaramente la volontà di raggiungere l’obiettivo. Al pubblico serve chiarezza rispetto alle norme per evitare problemi, al privato serve innanzitutto fiducia ma anche la possibilità di norme che non devono cambiare da un giorno all’altro”.
Oltre al codice degli appalti, tra gli obiettivi raggiunti in questi mesi c’è il Contratto di programma Anas. “Stiamo parlando di parecchi miliardi investiti nel corso di questi quattro anni 2021-25, in particolare di 21 miliardi già finanziati, con una serie di progettualità consequenziali che arriveranno a 44 miliardi. Oltre a grandi investimenti, stiamo parlando di posti di lavoro, di aziende del territorio: tutto questo significa far girare letteralmente l’economia”, ha sottolineato.
In vista della manovra, “vogliamo mantenere l’obiettivo raggiunto riguardo al tema del cuneo fiscale, quindi sostenere le famiglie che hanno maggiori difficoltà. Questo è l’obiettivo di un governo di centrodestra che sta facendo cose che il centrosinistra ha promesso per tanti anni. Un altro tema è la denatalità: è evidente che non lo possiamo risolvere con la bacchetta magica, ma se mai nessuno inizia un percorso dando veramente un contributo alle giovani mamme, non si risolverà mai”.
Infine, sulla richiesta di condanna a 6 anni al leader della Lega, Matteo Salvini, nel processo Open Arms, “dal punto di vista umano, è innegabile che sia convinto e certo di aver fatto per bene il suo lavoro, coerentemente, dando risposte a quelle iniziative che lui stesso ha proposto agli italiani e per le quali gli italiani lo hanno premiato. Francamente si sente stanco e vorrei sfidare chiunque a non esserlo, ma in un momento così ti cresce ancora di più la voglia di fare politica per cambiare questa situazione che è totalmente antidemocratica”.

– foto Italpress –
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Israele, Netanyahu “Condividiamo obiettivi Usa sul Libano”

ROMA (ITALPRESS) – “Israele condivide gli obiettivi dell’iniziativa promossa dagli Stati Uniti per una tregua in Libano”. E’ questa la posizione del governo israeliano assunta mentre i team israeliani e americani si incontrano per discutere dell’iniziativa statunitense per un cessate il fuoco in Libano. Ad affermarlo è l’ufficio del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, per il quale si lavora su “come possiamo promuovere l’obiettivo comune di far tornare le persone a casa in sicurezza. Continueremo queste discussioni nei prossimi giorni”. Il ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer, uno dei principali consiglieri di Netanyahu, ha incontrato l’inviato speciale degli Stati Uniti Amos Hochstein e Brett McGurk, lo zar del Medio Oriente del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. L’ufficio del Primo Ministro israeliano ha diffuso anche un’altro “chiarimento” dopo le dichiarazioni sia degli Stati Uniti che della Francia secondo cui Israele aveva indicato che avrebbe sostenuto il cessate il fuoco di 21 giorni proposto da Washington e Parigi prima della sua presentazione di ieri. “A causa di molte false dichiarazioni sull’iniziativa di cessate il fuoco guidata dagli Stati Uniti, è importante chiarire alcuni punti”, afferma la dichiarazione dell’ufficio di Netanyahu. “All’inizio di questa settimana, gli Stati Uniti hanno condiviso con Israele la loro intenzione di presentare, insieme ad altri partner internazionali e regionali, una proposta di cessate il fuoco in Libano”, continua la dichiarazione. “Israele condivide gli obiettivi dell’iniziativa guidata dagli Stati Uniti di consentire alle persone lungo il nostro confine settentrionale di tornare in sicurezza e protette alle loro case”, aggiunge l’ufficio del Primo Ministro, affermando di apprezzare gli sforzi degli Stati Uniti.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Il “Premio Internazionale Magna Grecia” al Principe Alberto di Monaco

ROMA (ITALPRESS) – La Fondazione Magna Grecia, impegnata da anni nello sviluppo e nella promozione del Mezzogiorno in Italia e nel mondo, ha insignito il Principe Alberto II di Monaco del “Premio Internazionale Magna Grecia”, riconoscimento pensato per omaggiare coloro che più si sono distinti per la valorizzazione dell’italianità nel mondo. Tra le motivazioni del conferimento, deciso dal Comitato dei Fondatori della Fondazione Magna Grecia, si legge infatti che si è deciso “di insignire Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco di questo riconoscimento per aver voluto promuovere, rafforzare e valorizzare speciali legami con l’Italia. Di particolare menzione, la promozione che Sua Altezza Serenissima ha voluto riconoscere ai luoghi storici della Famiglia Grimaldi e ai territori della Magna Grecia, antichi feudi con i quali ha voluto rinvigorire il profondo legame, mai reciso, nel corso dei secoli. Un riconoscimento, dunque, che resta significativo per il valore umanitario e l’azione che il Principe, sempre sensibile alle tematiche del nostro tempo, ha saputo imprimere nel Suo instancabile impegno internazionale”.
In occasione della cerimonia a Roma è intervenuto anche il presidente della Fondazione Magna Grecia, Nino Foti, il quale ha sottolineato che “questo riconoscimento è stato istituito nel 1997, ma quest’anno è la prima volta che viene assegnato in Italia. Siamo molto orgogliosi di consegnare questo premio a Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto II di Monaco, che nel corso degli anni ha coltivato i suoi fortissimi legami con l’Italia e si è impegnato, fin dalla sua incoronazione, nella promozione del Mezzogiorno d’Italia. Siamo fortemente convinti che gran parte della nostra cultura occidentale nasca nelle aree della Magna Grecia, ponti tra passato e presente e nuclei identitari capaci di connettere con le proprie origini sia coloro che ancora lì vivono, sia le comunità di italiani diffuse nel mondo. Ed è in tal senso che noi, come Fondazione Magna Grecia, ci impegniamo ogni giorno”, ha poi concluso.
“I legami tra il mio Paese e la mia famiglia e l’Italia, la sua capitale, e l’Italia meridionale in particolare sono innumerevoli e talvolta quasi immemorabili”.
Queste, invece, le parole del Principe Alberto II di Monaco. “Sono profondamente colpito dall’attribuzione di questo premio che sono lieto di ricevere personalmente, oggi – ha proseguito il principe -. Lo interpreto come un riconoscimento e, al tempo stesso, un incoraggiamento a proseguire il viaggio che ho intrapreso per incontrare le genti, gli amministratori locali e le forze vitali dell’Italia meridionale”, ha concluso.
Negli anni precedenti sono state insignite del Premio Internazionale Magna Grecia personalità quali, tra gli altri, il regista premio Oscar, sceneggiatore e produttore cinematografico Giuseppe Tornatore, il Presidente Mediaset Fedele Confalonieri, il Presidente della Repubblica Argentina, Mauricio Macri, il Governatore dello Stato di New York, George Pataki, il medico, biologo e accademico statunitense, Robert Gallo e il fisico, imprenditore, inventore del microprocessore e del touchscreen nonchè candidato al Premio Nobel per la Fisica, Federico Faggin.

– foto ufficio stampa Fondazione Magna Grecia –
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Centrosinistra, Renzi “Noi all’opposizione, Conte stampella al governo”

ROMA (ITALPRESS) – Sul Cda Rai “la scelta del Pd era condivisa da tutti. Poi Conte si è tirato indietro perchè lui è così: quando vede mezza poltrona ci si butta. Noi facciamo opposizione, Conte fa la stampella. E per un posto in cda va bene allearsi con chiunque. Del resto è la sua storia a dire questo: premier con Salvini e poi con Zingaretti, alleato del Pd ma complice di Fratelli d’Italia. I Cinque stelle erano un partito contro il sistema, oggi pur di sistemare qualcuno si alleano con chiunque”. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista alla Stampa. “La riforma della Rai del 2015 dava più poteri all’azionista e meno ai partiti – prosegue -. E dava un posto ai dipendenti nel cda, prima volta in Italia. Se que sta legge non va bene, cambiamola. Però niente ipocrisie per favore. Io non ho usato questa legge. Conte, Dra ghi, Meloni si. Ora se Conte riteneva questa legge un’offe- sa alla democrazia perchè non l’ha cambiata quando poteva farlo?”. Un altro tema cruciale è quello del referendum: la raccolta firme è andata bene, ma rimane l’interrogativo se al momento del voto il quorum verrò raggiunto: “Vediamo. Intanto noi faremo una grande campagna contro la burocrazia perchè questo è il tema del referendum sull’autonomia. Per la cittadinanza, per una questione di civiltà e con tro l’atteggiamento dei grillini che ancora una volta fanno da stampella alla Meloni. E contro la cancellazione del JobsAct. Sarà difficilissimo fare il quorum ma se accade, Giorgia rischia di andare a casa”.
Intanto, le divisioni nel campo largo sono molte, su tanti temi soprattutto con i 5 stelle: “Non so se noi e i Cinque Stelle riusciremo a convivere. E non so nemmeno se i Cinque stelle si divideranno due stelle a mezzo con Conte e due stelle e mezzo con Grillo. La mia impressione è che Conte non voglia fare la battaglia contro Meloni ma contro il Pd. Quello che so è che noi siamo disponibili a creare un’alleanza per vincere. Ma non è che ce l’ha ordinato il dottore. Noi pensiamo al Paese e stiamo sui contenuti. Per esempio, stiamo con Harris e non con Trump. Noi vogliamo far cambiare passo al Paese ma senza rinnegare la nostra cultura riformista, il nostro impianto garantista”, conclude.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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