PALERMO (ITALPRESS) – La start up Clevergrow (Università di Catania) si è aggiudicata l’edizione 2024 di StartCup Sicilia che si è svolta oggi a Palermo, presso la sede della Region Sicilia di UniCredit.
Clevergrow in inglese significa “crescita intelligente” ed è il nome scelto dalla start up innovativa che intende operare nel campo dell’agricoltura di precisione, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività delle colture, ad esempio individuando esattamente quando irrigare le piante e in che quantità, grazie al monitoraggio di alcuni parametri chimico-fisici. Il prodotto principale di CLEVERGROW è LISYGROW, un sistema embedded hardware/software che, installato in colture fuori-suolo, permette la gestione completamente automatizzata dell’irrigazione. L’hardware di Lisygrow permette di determinare istante per istante l’assorbimento della pianta, facendola diventare un vero e proprio sensore intelligente, che tramite un algoritmo proprietario si interfaccia direttamente con il sistema di fertirrigazione dell’azienda agricola determinando l’esatta frequenza irrigua.
Alla finale della StartCup Sicilia hanno partecipato le idee imprenditoriali che si sono classificate ai primi tre posti nelle competizioni promosse dalle Università di Catania e di Palermo.
Sono stati selezionati per la partecipazione al Premio Nazionale per l’innovazione, che quest’anno si terrà a Roma il 5 e 6 dicembre, oltre a Clevergrow anche le idee imprenditoriali Igea (Università di Catania), PHOENIX (Università di Catania), Xcrops (Università di Palermo), Bandit (Università di Palermo), Ziotape (Università di Palermo).
A Ziotape è stata assegnata la menzione speciale imprenditoria femminile.
La premiazione è stata introdotta dall’intervento di Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit. A seguire si è svolta la presentazione degli elevator pitch (idea di business) delle finaliste a cura di Rosario Faraci dell’Università di Catania e Marcantonio Ruisi dell’Università di Palermo. La proclamazione del team vincitore di StartCup Sicilia è stata effettuata da Vincenzo Evola, Responsabile Sviluppo del Territorio Sicilia di UniCredit Italia.
“UniCredit – ha sottolineato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – è impegnata sul territorio, in partnership con le Università siciliane, a promuovere e supportare la realizzazione di nuovi progetti imprenditoriali, in particolare ad alto contenuto tecnologico, al fine di favorire la creazione di nuove imprese e l’inclusione lavorativa dei nostri giovani. Le nuove imprese innovative sono fondamentali per lo sviluppo del territorio e in Sicilia una su quattro è nostra cliente. Oltre al sostegno a StartCup Sicilia la banca ha avviato, già da molti anni, il programma nazionale UniCredit Start Lab, una piattaforma di business pensata per identificare e sostenere le migliori startup e PMI innovative. Incoraggiamo lo sviluppo delle startup favorendo la loro partecipazione ad incontri con aziende Corporate nostre clienti, per valutare possibili partnership commerciali, industriali o tecnologiche e diamo loro la possibilità di entrare in contatto con potenziali investitori, anche internazionali”.
“Da undici anni la Start Cup Sicilia alimenta l’ecosistema regionale delle start up innovative, contribuendo così ad elevare il tasso di imprenditorialità innovativa ed accademica dell’isola. Un ottimo lavoro di squadra delle Università siciliane e di UniCredit nella direzione di mettere questo patrimonio di risorse innovative a disposizione delle imprese esistenti del territorio”, ha dichiarato il professore Rosario Faraci, Coordinatore della StartCup Catania.
“Sono estremamente soddisfatto dei risultati ottenuti – ha commentato il professore Marcantonio Ruisi, Coordinatore Scientifico della StartCup Palermo – I nostri giovani talenti universitari dimostrano ogni anno un’incredibile capacità di innovazione ed uno straordinario orientamento a trasformare la ricerca scientifica in opportunità concrete rivolte, a vario titolo, a migliorare la vita di ciascuno di noi e auspicabilmente a rappresentare un’occasione lavorativa per i team e non solo”.
– foto xd6 Italpress –
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StartCup Sicilia, Clevergrow si aggiudica l’edizione 2024
Politiche giovanili, a Taormina la prima conferenza regionale di Anci Sicilia
TAORMINA (MESSINA) (ITALPRESS) – “Il futuro della Sicilia riparte dalle politiche giovanili. Spieghiamo le vele?”: Questo il titolo della Prima conferenza regionale sulle politiche giovanili promossa da ANCI Sicilia, attraverso il Coordinamento per le politiche giovanili dell’Associazione e i giovani amministratori, che si svolgerà presso il Palazzo dei Congressi di Taormina, sabato 9 novembre, alle ore 10.
L’evento, si legge in una nota, è finalizzato ad avviare un percorso che prenda spunto dalle proposte e dalle buone pratiche che vengono dai territori per creare nuove opportunità nella programmazione delle politiche in favore dei cittadini under 35.
Partire dalle esigenze dei giovani e dalle loro aspirazioni per sviluppare una visione integrata delle diverse politiche che li riguardano, individuando prioritariamente i diversi livelli d’intervento, può rappresentare il primo passo per invertire la rotta investendo in un futuro che metta al centro l’innovazione e la forza propulsiva dei giovani. Migliorare e qualificare l’offerta formativa professionale e universitaria, anche attraverso iniziativeche agevolino la transizione dei giovani dalla scuola al mercato del lavoro, è la base da cui partire per incentivare i nostri giovani a restare.
Si tratterà di un’occasione di approfondimento che coinvolgerà i giovani, le Consulte giovanili i consiglieri, gli assessori, in particolare quelli con delega alle politiche giovanili e i sindaci, per iniziare ad individuare le azioni e le politiche che consentano di arginare il fenomeno dell’emigrazione giovanile, evitando che le energie più fresche delle nostre comunità vadano a studiare, a lavorare e di conseguenza a vivere fuori dalla Sicilia e in molti casi anche all’estero.
Tutti questi aspetti saranno approfonditi grazie alla presenza di esperti del settore che affronteranno anche temi più specifici come il servizio civile, l’Erasmus +, la riduzione del divario generazionale e la progettualità per le politiche giovanili.
– foto Anci Sicilia, locandina conferenza regionale sulle politiche giovanili –
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A ottobre nuovo record per l’Aeroporto di Palermo, +8,53% passeggeri
PALERMO (ITALPRESS) – A ottobre l’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo registra un altro record: 850 mila viaggiatori in transito, +8,53% rispetto a ottobre 2023 (783.290) e +23,23% rispetto a ottobre 2022 (689.862).
Il traffico internazionale ha inciso per il 31,5% (280 mila passeggeri) sul mese e per il 32% sul progressivo annuale (gennaio-ottobre), con oltre 2,5 milioni di viaggiatori.
Le buone performance di traffico riguardano anche i voli: +3,58% su ottobre 2023 (5.668 su 5.472).
Nei primi dieci mesi del 2024 l’aeroporto di Palermo totalizza 7.800.840 passeggeri, +9,87% su gennaio-ottobre 2023 (7.100.131), mentre l’aumento dei voli è stato del 9,73% (53.645 contro 48.889 del 2023).
Il trend positivo del traffico passeggeri riguarderà anche il mese di novembre. Secondo le proiezioni, infatti, sono attesi circa 520 mila transiti. A metà novembre, infine, è previsto il superamento del totale passeggeri del 2023 (8.083.749).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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Schifani “Con Gruppo Pelligra al via nuovo corso per Termini Imerese”
PALERMO (ITALPRESS) – “Con il completamento della vendita dello stabilimento industriale ex Blutec al Gruppo Pelligra, inizia oggi un nuovo corso per l’area industriale di Termini Imerese. Un progetto che il mio governo ha fortemente voluto e sostenuto sin dal suo insediamento e che è stato possibile realizzare grazie al dialogo costante con il governo nazionale e, in particolare, con il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Il lavoro congiunto di Presidenza, assessorato alle Attività produttive e assessorato al Lavoro ha permesso di tutelare sia i lavoratori che resteranno in servizio, e che saranno riqualificati per le nuove mansioni che andranno a svolgere, sia i lavoratori che hanno scelto di essere accompagnati nei percorsi di prepensionamento. Siamo fiduciosi che il Gruppo Pelligra, attraverso il suo piano industriale, saprà dare nuova vita a un’area che è da sempre fondamentale per l’economia di tutta l’Isola”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, commentando la notizia dell’avvenuto trasferimento dell’ex Blutec al Gruppo Pelligra.
– Foto: ufficio stampa Regione Siciliana –
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Bankitalia, Alagna “Educazione finanziaria base per scelte consapevoli”
PALERMO (ITALPRESS) – Da quest’anno il Mese dedicato all’educazione finanziaria è novembre. Le iniziative promosse dalla Banca d’Italia trasmettono competenze di base per compiere scelte di vita quotidiana più consapevoli e serene. L’educazione finanziaria aiuta infatti a scegliere il mutuo più conveniente o l’investimento meno rischioso, insegna a difendersi dalle truffe online e a tutelarsi dai comportamenti degli intermediari ritenuti non corretti.
Le attività in programma nella stagione 2024-25 sono già state avviate, a partire da quelle dedicate al mondo della scuola:
“Progetto Educazione finanziaria”, con webinar per i docenti in programma dal 5 novembre, mirati all’accrescimento della cultura finanziaria delle nuove generazioni.
“Laboratori ludico-didattici” rivolti agli studenti nel Mese dell’educazione finanziaria e nella Global Money Week, iniziativa dell’OCSE con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sull’importanza di prendere decisioni finanziarie coerenti con le proprie esigenze e possibilità.
PCTO (ex alternanza scuola lavoro), in cui gli studenti degli ultimi anni delle scuole secondarie di secondo grado vivono da protagonisti l’esperienza di un processo di lavoro e realizzano un prodotto o un servizio connesso con una delle funzioni della Banca d’Italia.
“Premio Inventiamo una banconota”, contest tra scuole che si sfidano per la creazione di un bozzetto di una banconota immaginaria. Le scuole vincitrici ricevono un contributo in denaro per lo sviluppo delle attività didattiche.
Le attività di alfabetizzazione finanziaria vanno oltre il mondo della scuola e in collaborazione con istituzioni, enti, associazioni di categoria, sindacati, onlus, club service, prevedono seminari in favore di studenti universitari, micro, piccoli e medi imprenditori, soggetti appartenenti a categorie fragili quali ad esempio le donne in condizioni di vulnerabilità, i ciechi e i sordomuti, i senior che vogliono accostarsi alle opportunità dell’home banking evitandone i rischi, gli studenti che frequentano i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, i detenuti adulti e minori.
“L’educazione finanziaria è alla base di ogni scelta consapevole in materia di strumenti di pagamento, risparmio e investimento, credito e previdenza, perchè permette ai cittadini di adottare decisioni ponderate e quindi più avvedute, evitando il sovra-indebitamento e contribuendo a prevenire il fenomeno dell’usura”, sottolinea Emanuele Alagna, Direttore della Banca d’Italia a Palermo, “e questo è importante per tutti, dai più giovani ai meno giovani. Le iniziative di educazione finanziaria mirano a raggiungere una platea ampia e diversificata. Penso ai ragazzi in particolare, che oggi si trovano ad affrontare scelte finanziarie notevolmente più difficili di quelle con le quali si sono misurati i loro genitori; per loro le competenze economiche e finanziarie diventano uno snodo cruciale, perchè destinate ad incidere profondamente sul loro benessere futuro, tanto è vero che il Legislatore ha riconosciuto questa urgenza sociale con la legge n.21/2024 che ha inserito l’educazione finanziaria nell’insegnamento trasversale obbligatorio dell’educazione civica”.
– Foto: brochure Bankitalia –
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Palermo, Ministero dovrà risarcire agente penitenziario sospeso e senza stipendio per 20 anni
PALERMO (ITALPRESS) – Le condizioni di salute non consentono a un agente di polizia penitenziaria di svolgere un lavoro operativo, chiede così di avere assegnato un altro ruolo ma viene “accontentato” solo dopo quasi venti anni, durante i quali rimane senza stipendio.
La vicenda inizia nel 1992, anno nel quale l’agente viene sospeso dal servizio, ed è stato necessario attendere ben nove anni l’esito di una sentenza del Tar nel 2003, e altri tre anni, una conferma del Consiglio di giustizia amministrativa nel 2006, per stabilire che doveva essere effettuato un nuovo accertamento medico. Se tutto questo tempo non fosse già stato abbastanza, il ministero continuava a non fissare la visita ed era necessario un giudizio per fare eseguire la sentenza. A seguito della visita, il lavoratore veniva finalmente dichiarato “idoneo”. Solo nel 2012, quindi, dopo oltre 20 anni di calvario, l’agente scelto del corpo di polizia penitenziaria veniva inquadrato come amministrativo in un ufficio del ministero a Trapani.
Per tutto il periodo tra il 1995 e il 2012, però l’agente non ha ricevuto lo stipendio, come più volte richiesto. Per questa ragione, nel 2015, l’uomo ha deciso di affidarsi allo studio legale Palmigiano e Associati e, con l’assistenza degli avvocati Alessandro Palmigiano e Licia Tavormina, ha avviato una causa per ottenere un risarcimento economico. Con sentenza del 2023, il Tar ha accolto la tesi di Palmigiano e Tavormina e ha quantificato la somma per l’equivalente del 50% delle retribuzioni, tenendo conto che, in quegli anni, l’uomo aveva comunque svolto qualche attività, per una somma di 155.462,82 euro, oltre agli interessi.
Ma il ministero, invece di procedere con il pagamento, ha chiesto al lavoratore di “rendere dichiarazione delle somme eventualmente percepite a qualsiasi titolo nel periodo 18 marzo 1995 e fino al 2012” e trasmettere la relativa documentazione. La richiesta era superflua però, visto che il Tar, nel calcolare la somma dovuta, aveva già tenuto conto delle eventuali somme percepite, liquidando di fatto il 50% della somma complessiva degli stipendi.
Il ministero, invece, “illegittimamente” secondo la tesi dei legali, ha effettuato una ulteriore riduzione, detraendo da tale somma quanto percepito dal lavoratore in quegli anni e pagando unicamente la somma di 79.565,29 euro. Per di più, contrariamente a quanto stabilito dal Tar, non applicando alcuna somma a titolo di interesse.
Con provvedimento numero 2778 del 7 ottobre 2024, il Tar ha finalmente messo fine ad una vicenda lunga quasi 30 anni, condannando il ministero della Giustizia ed il ministero dell’Economia ad attenersi alle cifre indicate in sentenza e, quindi, a pagare l’ulteriore somma di 76.071,56.
“Sono lieto del risultato – ha commentato Alessandro Palmigiano, managing partner di Palmigiano e Associati -, la vicenda meritava giustizia sia sotto un profilo morale che per il risarcimento del danno. Una storia lunga trent’anni che finalmente trova un esito positivo”.
– Foto: ufficio stampa Palmigiano –
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Turismo, Unicredit “Digitalizzazione e sostenibilità sfide per la Sicilia”
PALERMO (ITALPRESS) – Digitalizzazione, transizione sostenibile e destagionalizzazione: sono queste le sfide da cui ripartire per colmare il gap nei confronti delle altre regioni nel turismo un comparto, quello siciliano, che vale da solo il 5,4% del settore turistico nazionale. Tutti temi al centro dell’incontro “Road to Social Change”, dedicato alla filiera del turismo, il percorso gratuito di formazione e di creazione di cultura sulla Sostenibilità Integrale, strutturato dalla Banking Academy – ESG Italy di UniCredit, che si è svolto nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, a Palazzo Steri. La quarta edizione del programma, totalmente gratuita, è stata ideata da Unicredit in collaborazione con AICCON, Fondazione Italiana Accenture ETS, Istud Business School, Cottino Social Impact Campus e TechSoup. In particolare, la tappa di oggi si è focalizzata sulla filiera del turismo.
“Il tema della sostenibilità sta diventando sempre più centrale in tutti i settori dell’economia, ed è un’opportunità chiave nel nostro Paese – ha osservato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit -. Oggi declineremo il tema della sostenibilità nel settore del turismo che per quanto riguarda la Sicilia è sicuramente un volano strategico per l’economia”. Secondo uno studio di Prometeia, infatti, nel 2023 l’Isola può vantare 23 mila imprese, 76 mila addetti e un fatturato di oltre 6,6 miliardi di euro. Ma, ha ricordato Malandrino, la regione deve far fronte a una molteplicità di sfide: innanzitutto quella della crescita dimensionale.
“Soltanto l’1,7 % delle realtà siciliane che lavorano nel turismo superano i 2 milioni di fatturato – ha proseguito – mentre l’altro tema è la difficoltà a destagionalizzare le loro attività: il 72% delle presenze turistiche nella regione va da maggio a settembre.
A questo dobbiamo aggiungere quelle della digitalizzazione e della transizione sostenibile. Se le mettiamo insieme, però, possono costituire un valore aggiunto. Il turista internazionale sceglie le mete di viaggio attraverso i canali digitali e se non sei presente sul web sei tagliato fuori. Abbiamo tanta strada da percorrere, un fenomeno che riguarda l’intero Paese ma da noi questa è una necessità strategica che dobbiamo sfruttare – ha concluso -, così possiamo recuperare anche il gap nei confronti delle altre regioni”.
“La nostra terra si sta mettendo in luce per un concetto di turismo nuovo che è quello dello slow travel, un turismo consapevole, culturale e sostenibile – ha sottolineato Massimo Midiri, il rettore dell’Università di Palermo introducendo i lavori -. Sono delle linee che il nostro ateneo già percorre da tempo. Noi abbiamo la responsabilità non soltanto di essere il luogo della cultura, ma anche di intervenire al cambiamento del territorio fornendo le professionalità adatte per realizzare questo cambiamento”. Per il rettore questo “non si fa da soli, e Unicredit ha intrapreso con noi una battaglia per un cambio di paradigma. Siamo convinti che i nostri corsi di studio insieme ai territori e agli stakeholder, possono diventare uno strumento fondamentale di modificazione della cultura e anche del turismo.
Che non deve essere del ‘mordi e fuggì, ma che far pensare in qualche modo a una comunità al di fuori della nostra terra che esiste una Sicilia ricca e colta – ha concluso Midiri -, concetto di turismo elevato che probabilmente cambierà anche il volto della nostra economia”.
– Foto: Col3/Italpress –
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Cura dell’epatocarcinoma, Sicilia all’avanguardia. Nasce la Liver Unit
PALERMO (ITALPRESS) – Liver Cancer Awareness Month, che si tiene in ottobre, è dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sui tumori del fegato. Per fare il punto sui percorsi di prevenzione, diagnosi e cura dell’epatocarcinoma, il Policlinico di Palermo con AZ Salute, supplemento di biomedicina e sanità del Giornale di Sicilia, col patrocinio dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, dell’Associazione EpaC-ETS, della Società Italiana di Storia della Medicina, con il contributo non condizionante di Roche, ha promosso il talk show “Epatocarcinoma: prevenzione e cura” che si è tenuto stamattina nel salone di Villa Malfitano di Palermo.
La Sicilia è stata la prima regione in Italia a costituire la Rete per la cura dell’epatocarcinoma con i centri Hub e Spoke con una certificazione da parte di un ente esterno. Un traguardo scientifico, ma soprattutto un’importante ricaduta in termini di equità di cure e di assistenza per tutti i siciliani.
“La Scuola di Specializzazione regionale – spiega il professore Calogero Cammà, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia del Policlinico ‘Paolo Giacconè di Palermo – ci consente di essere in prima linea con la formazione dei giovani gastroenterologi e soprattutto nella capacità di coordinamento della rete regionale per il cancro per l’epatocarcinoma”. L’unità operativa di Gastroenterologia del Policlinico di Palermo ha le competenze per assistere il paziente in tutto il percorso: dalla diagnosi al trattamento, inclusi anche approcci innovativi come la terapia sistemica. “Nel prossimo futuro sarà di fondamentale importanza implementare modelli organizzativi in cui l’innovazione tecnologica e digitale, quindi l’intelligenza artificiale, possano essere integrati nell’attività clinica quotidiana”.
Sono i numeri a parlare: circa 150 i pazienti seguiti, in un anno, dal centro della Gastroenterologia del Policlinico di Palermo, mentre i casi discussi dal team sono circa 180. I tempi della diagnosi si attestano tra i 15 e i 20 giorni. “La Rete ha migliorato i percorsi di cura – afferma il professore Giuseppe Cabibbo della Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Epatologia, Policlinico di Palermo – ottimizzando i tempi di diagnosi e assicurando ai pazienti le migliori opzioni terapeutiche. Ha inoltre abbattuto la mobilità extraregionale e, grazie ai board su piattaforma web, ha ridotto la necessità di spostamenti dei pazienti, fra aziende e centri Spoke e Hub. Inoltre, il board multidisciplinare – continua Cabibbo – è essenziale nella gestione dei pazienti con epatocarcinoma.
L’epatologo-gastroenterologo rappresenta la figura cardine e l’anello di congiunzione tra diverse figure professionali in tutte le fasi del percorso del paziente”.
L’epatocarcinoma è il più frequente tumore primitivo del fegato che nella maggior parte dei casi si sviluppa su un fegato cirrotico. Questo tipo di tumore rappresenta la terza causa di morte per neoplasia nel mondo, dopo polmone e colon. La sua incidenza a livello europeo è di 7 casi su 100.000 abitanti tra i maschi e di 2 ogni 100mila tra le donne. In Italia, secondo gli ultimi dati pubblicati, sono stati diagnosticati 10.000 nuovi casi di cancro al fegato, di questi il 75-85% era un epatocarcinoma che, nella maggior parte, non mostra sintomi fino agli stadi avanzati. Solo il 30- 40% dei pazienti viene diagnosticato allo stadio precoce.
Il fattore di rischio maggiore per l’insorgenza dell’epatocarcinoma è la co-infezione di epatite C e B (responsabile di circa l’85% dei casi) o della cirrosi causata dall’abuso di alcol.
Considerato che tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell’epatocarcinoma si contano l’abuso di alcol, con conseguente sviluppo di cirrosi, le epatiti virali e la sindrome metabolica, un ruolo chiave può essere svolto dalla prevenzione e dall’opportunità di indirizzare i pazienti ad effettuare, con regolarità, controlli gastroenterologici, con l’obiettivo di diagnosticare l’eventuale presenza dell’epatocarcinoma in fase precoce.
“Il livello di eccellenza raggiunto dall’Unità di Gastroenterologia nella gestione delle malattie del fegato e in quella dell’epatocarcinoma – sostiene Maria Grazia Furnari, Direttrice Generale del Policlinico ‘Paolo Giacconè di Palermo – si è concretizzato nella certificazione nazionale ufficiale PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) dell’epatocarcinoma, rilasciata da Bureau Veritas Italia”. Furnari – nel corso dell’appuntamento che ha visto la presenza, tra gli altri, del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e del rettore, Massimo Midiri – ha annunciato la costituzione di una Liver Unit a partire dal 2025.
Per Massimiliano Conforti, Vice Presidente Associazione Epac-ETS, “fondamentali per la cura del paziente con tumore al fegato sono la presenza attiva di un team multidisciplinare e la gestione esperta da parte dell’epatologo, perchè si è in presenza di un tumore su un organo già danneggiato dalla cirrosi quasi nella totalità dei casi”.
Centri di eccellenza, come il Policlinico di Palermo, fanno la differenza perchè hanno uno staff di professionisti che negli ultimi decenni si sono sempre contraddistinti in Italia e nel mondo per la ricerca in ambito fegato.
“L’aspetto più importante in malattie come l’epatocarcinoma è riuscire a creare uno stretto accordo tra i protagonisti di queste vicende che parta dalla prevenzione, ovvero le informazioni, gli insegnamenti, per quanto riguarda lo stile di vita, che deve essere sano, e per quanto riguarda una corretta alimentazione – ha detto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Giovanna Volo -. Dobbiamo avere inoltre la possibilità di fare degli screening per arrivare alla diagnosi precoce; tutto quello che dobbiamo augurarci nella nostra Regione è essere nelle possibilità di offrire ai nostri cittadini tutto quello che riguarda la capacità di informazioni e formazione, oltre a risposte cliniche importanti”.
– foto ufficio stampa AZ Salute –
(ITALPRESS).












