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FINANZIARIA APPROVATA CON 35 VOTI FAVOREVOLI

“È la prima volta in vent’anni che non si va in seduta notturna per approvare la Finanziaria. L’avevo promesso e l’impegno è stato mantenuto”. Così il Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, dopo il via libera dell’articolato del disegno di Stabilità regionale.

“Penso si tratti di una manovra equilibrata – ha aggiunto – e sono soddisfatto del fatto che i lavori d’Aula si siano svolti con grande serenità”. La Finanziaria è stata approvata con 35 voti favorevoli e 28 contrari.

 “Tutti abbiamo percepito la gravità del momento e la necessità di uscire dal pantano. Credo che abbiamo scritto una bella pagina della storia del Parlamento siciliano”. Così a Sala d’Ercole il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo l’approvazione della Finanziaria e del Bilancio.

 

DIABETE, A MARSALA NUOVO SENSORE SOTTOCUTANEO

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L’autocontrollo dei livelli glicemici, frequente nel corso delle 24 ore, è essenziale nella corretta gestione del diabete. La tecnologia è venuta in aiuto a questo bisogno rendendo questa azione diagnostica più semplice e precisa: un sensore impiantato sottocute, nel braccio che consente di misurare 24 ore su 24 il valore di glucosio che il paziente può leggere su un’app del proprio smartphone. Una vera svolta in termini di prevenzione e miglioramento della qualità della vita per le persone con diabete. È la nuova tecnologia che l’unità operativa di Diabetologia dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala ha messo a disposizione dei suoi pazienti.

Il dispositivo si chiama “CGM (Continuos Glucose Monitoring) Eversense”, ed è impiantabile attraverso una piccola incisione orizzontale sul braccio. Il sensore comunica con un piccolo trasmettitore che registra i valori di glucosio rilevati dal sensore e li invia all’app dello smartphone, permettendo in tal modo al paziente un controllo glicemico più comodo, immediato, e soprattutto, continuo, durante le 24 ore. Il sistema invia avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio, visibili in qualsiasi momento sull’app. Gli algoritmi predittivi avvertono il paziente di probabili episodi di ipo o iperglicemia, segnalati da allarmi sonori. Il paziente può condividere questi dati con il proprio diabetologo in ogni momento, attraverso un sito dedicato.

“L’impianto è indolore – afferma il primario Filippo Maggio -, i pazienti al termine della seduta hanno dichiarato di non aver avuto alcun dolore o problemi di altro tipo, consapevoli e felici di essere attori di un cambiamento importante. Si tratta di un’evoluzione molto interessante che contribuirà a prevenire le complicanze e a migliorare sempre più la qualità di vita delle persone con diabete”.

“La nostra azienda presta particolare attenzione all’innovazione tecnologica e alla qualità dell’assistenza”, dice il commissario dell’ASP di Trapani, Giovanni Bavetta. “Il mio personale plauso a tutto il personale dell’UOC di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del ricambio, per l’impegno profuso nell’offrire al cittadino con diabete quanto di più aggiornato e tecnologicamente avanzato la scienza medica metta a disposizione”.

“Stiamo assistendo – afferma il direttore del presidio ospedaliero lilibetano Francesco Giurlanda – a una vera e propria trasformazione nella gestione del diabete. Essere stati e continuare a essere tra i primi in Italia a poter contribuire a questo cambiamento epocale ci riempie di orgoglio e di soddisfazione”.

25 APRILE, ORLANDO “PALERMO RIFERIMENTO ANTIFASCISMO”

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Si è svolta a Palermo la tradizionale Festa della Liberazione. La cerimonia più importante, dove era presente, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, insieme agli assessori comunali, si è svolta al Giardino Inglese, con la deposizione delle corone dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e delle autorità alla lapide dei caduti della Resistenza di Cefalonia e al cippo di Pompeo Colajanni.

“Anche quest’anno – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – il 25 aprile è una straordinaria occasione per fare memoria di una lotta di liberazione che ha  creato le condizioni di una costituzione repubblicana che  riconosce i diritti di tutti e di ciascuno. Oggi – prosegue il primo cittadino del capoluogo siciliano – fare memoria di quel 25 aprile significa rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria vita per il cammino di liberazione, ma è anche un modo per ricordare che Palermo, ieri come oggi, è capitale anche dei diritti di tutti e di ciascuno riconosce  una unica razza umana rifiutando le logiche razziste di chi divide la persona umana secondo il colore della pelle o la religione. Oggi Palermo più che mai è orgogliosamente e irreversibilmente punto di riferimento dell’antifascismo e dell’antirazzismo”.

Al termine, un corteo si è snodato da via Libertà a piazza Verdi, dove, sulla scalinata del Teatro Massimo si è esibita la Corale “San Sebastiano” della polizia municipale. Il corteo si è poi spostato a Palazzo delle Aquile, dove è stata deposta una corona alla lapide, collocata nel 2015, e dedicata alla Resistenza.

IMPRESE E START-UP, A PALERMO “WE WANT YOU”

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Per i giovani siciliani che vogliono mettersi in gioco, puntando a imprese innovative e start-up, arriva “We Want you”, che vede assieme per la prima volta i gruppi giovani di Palermo di Confcommercio, Sicindustria ed Ance, per incoraggiare la creazione di attività innovative. L’obiettivo di “We want you” è quello di sensibilizzare quanti, in particolare giovani imprenditori e studenti, intendano indirizzarsi a nuove realtà lavorative. E’ stato sottolineato nel corso della presentazione dell’iniziativa, nella sede della Camera di Commercio, a Palermo. Figure e imprese di successo racconteranno il 4 maggio, a villa Igiea, nel capoluogo siciliano, la loro esperienza, mettendo in luce strategie e metodi per rendere concrete le proprie idee.

“Si tratta di una collaborazione che nasce dalla voglia di costruire qualcosa insieme e che ci unisce in un unico progetto, quello di valorizzare l’imprenditorialità giovanile. Vogliamo fare rete e creare network”, precisa Giovanni Imburgia, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Palermo.

“Ogni associazione darà un contributo costruttivo non solo per l’evento del 4 maggio, ma anche in vista di un percorso che vogliamo portare avanti per incoraggiare quanti vogliono fare impresa. A confronto ci saranno gli imprenditori che sono riusciti a rendere concrete le proprie idee affermandole a livello internazionale, ma ci sarà anche spazio per interventi istituzionali per orientare coloro che hanno deciso rimanere al Sud”, aggiunge Mario Puglisi, presidente del Gruppo Giovani Ance.

Nel corso della giornata verranno approfondite tematiche legate all’imprenditorialità, come l’incentivo “Resto al Sud”, ma anche metodi e strategie. I lavori inizieranno alle 15.30 e si concluderanno alle 19.30. Seguirà alle 22 una festa per i gruppi dei giovani imprenditori associati.

“Un’iniziativa bellissima, che merita un grande plauso e che è funzionale a creare cultura di impresa attraverso il confronto giovanile”, commenta Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo.

MAFIA, NEL 2017 SCIOLTI 21 COMUNI

Prosegue il corso dal titolo “Contrasto alla criminalità mafiosa”, organizzato dall’Università degli Studi di Palermo con responsabili scientifici i professori Angelo Cuva e Salvatore Costantino. Il corso è aperto agli studenti universitari, alle scuole e ai membri degli ordini professionali del territorio. L’ultima lezione, sul tema “Prevenzione amministrativa e repressione”, si è tenuta nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri. Il rettore Fabrizio Micari, assente per motivi istituzionali, ha portato i suoi saluti attraverso il professore Enrico Camilleri.

“Questo seminario tocca un tema delicato e accende i riflettori su una vera patologia – dice   Cuva, curatore dell’incontro, che aggiunge: “I dati sugli scioglimenti dei consigli comunali sono ancora molto alti: dal 1991 all’aprile 2018 si contano 308 scioglimenti; nel 2017 si è avuta un’impennata con 21 amministrazioni di Comuni italiani sciolti per mafia. Le infiltrazioni della criminalità organizzata si contrastano non solo con l’azione repressiva, ma con una attività di prevenzione e di trasparenza. Ci vuole la promozione di un forte spirito civico”.

Dello stesso avviso Costantino, altro curatore scientifico del corso, che aggiunge: “L’economia illegale in Sicilia è pari a quasi il 20 per cento del Pil dell’Isola. Occorre prevenire la corruzione, non bastano soltanto le operazioni giudiziarie”. Ignazio Gibilaro, comandante della Regione Sicilia della Guardia di Finanza, si concentra sul fatto che il contrasto alla criminalità e alla corruzione deve riguardare non solo l’aspetto penale, ma anche quello amministrativo. “Le mafie si infiltrano nei soggetti pubblici del territorio, si impossessano di intere filiere produttive e commerciali. E’ lì che dobbiamo colpirle”, dichiara Gibilaro.

Leonardo Agueci, già procuratore aggiunto di Palermo, oggi presidente della Fondazione Progetto Legalità Onlus, ha detto: “Da magistrato ho lavorato nel contrasto della criminalità organizzata. Tutti i reati hanno subito una rivoluzione normativa che non sempre è stata felice: la riforma della prescrizione dei reati ha riguardato un numero incalcolabile di soggetti che hanno compiuto reati poi prescritti. Spesso nelle intercettazioni si registrava la soddisfazione di chi delinque”.

Nell’incontro di Palazzo Steri ha esposto la propria relazione il prefetto di Palermo, Antonella Di Miro. Nel campo della lotta alla mafia, il prefetto non nasconde il fatto che “il quadro normativo faticosamente fa dei passi avanti e dei passi indietro e, a volte, è stato timido nella lotta alla mafia”. De Miro ha poi ricordato il sacrificio del prefetto Dalla Chiesa e di Pio La Torre, di cui proprio il 30 aprile ricorre l’anniversario dell’omicidio avvenuto nel 1982, un anno dopo in cui De Miro inizia la sua carriera in prefettura.

Sul tavolo dei relatori anche il prefetto Ignazio Portelli: “In Calabria il Comune di Platì ha il record di essere stato sciolto quattro volte per infiltrazioni mafiose. Gli elementi del potere delle mafie – precisa Portelli – sono, in reatà, quattro poteri:. il potere della viloenza, il potere economico finanziari, quello potre di uomini, di energie umane, e il potere politico. Le persone grigie, ambigue, pronte al compromesso rappresentano la parte che rende più difficile le operazioni di contrasto”.

Mauro Carrozzo, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Palermo, dopo avere detto che con le loro investigazioni le forze dell’ordine sono gli occhi dello Statosu territorio, ha sottolineato un dato: “Dal 2011 al 2017 l’Arma dei Carabinieri ha proposto alla Prefettura di Palermo ispezioni a undici comuni della zona, nove dei quali sono stati poi sciolti per mafia”.

Claudia Ferrari, procuratore presso la Procura della Repubblica di Palermo, ha infine evidenziato che “le cifre sul reato di corruzione molto sconfortanti. Occorre ancora fare molto”.

Il corso tenuto a Palazzo Steri è stato organizzato dall’Università degli Studi di Palermo e dal Comando Regionale Siciliano della Guardia di Finanza, con il patrocinio del Pontificio Collegio della Cultura e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo. Tra i partner: l’Arcidiocesi di Palermo, la Fondazione Progetto Legalità e il Progetto Policoro.

 

 

 

ORLANDO “LA TORRE SIMBOLO DEL RISCATTO”

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Alla presenza del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato intitolato a Pio La Torre il Polo didattico della casa di reclusione “Calogero Di Bona” dell’Ucciardone, a Palermo.

“Il sapere è l’arma più forte per sconfiggere la mafia – ha dichiarato il ministro Orlando -. Ed è significativa e simbolica l’intitolazione del Polo didattico dell’Ucciardone a Pio La Torre, qui ingiustamente detenuto e che ha combattuto per tutta la vita contro la mafia. Il carcere deve essere anche un luogo di rieducazione e dove, attraverso lo studio, i detenuti possano cambiare radicalmente la propria esistenza”.

“Oggi ricordiamo una delle figure principali della storia repubblicana, un simbolo della lotta alla mafia e della battaglia dell’emancipazione dei lavoratori in questo paese – ha sottolineato il ministro Andrea Orlando -. Lo facciamo nel modo migliore, associando la sua figura ad un luogo dove si studia, si approfondisce e si usa il sapere come strumento di riscatto, seppure in una situazione molto difficile e critica come quella del carcere”. “Questa intitolazione – ha aggiunto – è segno e simbolo di un possibile riscatto. La Torre è stato un detenuto per le lotte contadine del dopoguerra ed è stato il simbolo di un percorso di riscatto attraverso il sapere”.

“Abbiamo proposto, e la direzione del carcere ha accettato con piacere – ha annunciato Vito Lo Monaco – che l’anno prossimo gli studenti detenuti parteciperanno al Progetto educativo antimafia promosso dal Centro Pio La Torre”.

“L’istruzione è emancipazione, dà libertà – ha sottolineato Rita Barbera, direttrice della Casa di reclusione “Calogero Di Bona” Ucciardone -. Intitolare questa sezione educativa a La Torre è per noi un motivo di orgoglio”.

Al termine della cerimonia di intitolazione è stato inaugurato il laboratorio di pasta artigianale “Gigliolab”, all’interno della struttura carceraria. Alle autorità e agli ospiti è stata offerta una degustazione di pasta prodotta dai detenuti all’interno della struttura carceraria.

Poco prima il 36^ anniversario dell’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo è stato ricordato presso il Teatro della Casa di reclusione “Calogero Di Bona” – Ucciardone con la recita da parte dei detenuti di un atto unico, “Dalla parte giusta”, scritto da Gianfranco Perriera e con la regia di Lollo Franco.

Il testo ripercorre i diciotto mesi trascorsi nel carcere dell’Ucciardone da Pio La Torre, dopo l’arresto nel 1950 in seguito all’occupazione del feudo di Santa Maria del Bosco, a Bisacquino. La Torre fu arrestato con l’accusa, rivelatasi poi totalmente falsa, di avere aggredito un carabiniere.

Al fianco del palco è stato esposto uno striscione realizzato dai ragazzi del Liceo artistico “Ragusa-Kyhoara” di Palermo e prima della recita si è esibito il coro della Rete delle scuole “Bab al Gherib” che ha cantato la canzone “30 aprile 1982”, scritta da Gabriello Montemagno e musicata da Daniele Prestigiacomo.

 

e-MOBILITY, A CATANIA 48 COLONNINE DI RICARICA

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Grazie a un protocollo sottoscritto dal Comune di Catania e da Enel X, la Divisione del Gruppo Enel dedicata a prodotti innovativi e soluzioni digitali, nel capoluogo etneo saranno installate 48 colonnine di ricarica per veicoli elettrici per incentivare la mobilità sostenibile e favorire la creazione di percorsi turistici a zero emissioni.

L’iniziativa rientra nel Piano nazionale Enel per l’installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, che vedrà la posa di circa 7mila colonnine entro il 2020, per arrivare a 14mila nel 2022. Il programma prevede una copertura capillare in tutte le Regioni italiane e contribuirà alla crescita del numero dei veicoli elettrici e ibridi circolanti.

Complessivamente Enel investirà tra i 100 e i 300 milioni di euro per lo sviluppo di una rete capillare di ricarica composta da colonnine Quick (22 kW) nelle aree urbane, e Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce, in quelle extraurbane. 

Circa l’80% dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine, di cui il 21% nelle grandi aree metropolitane e il 57% nelle altre città, e il restante 20% circa a copertura nazionale, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio, nelle zone extraurbane e nelle autostrade. 

Tra queste ultime rientrano le stazioni di ricarica del progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries), co-finanziato dalla Commissione Europea, che prevede l’installazione, in tre anni, di 180 punti di ricarica lungo le tratte extraurbane italiane.

“Questa operazione – ha affermato il sindaco, Enzo Bianco – dimostra che Catania, dopo il boom di viaggiatori sulla metro, è pronta ad accogliere la sfida della mobilità. La nostra Amministrazione ha avviato con Enel una grande collaborazione mirata all’innovazione, da Open Fiber alle colonnine di ricarica. Da tempo avevamo puntato sull’incentivazione dell’uso delle vetture elettriche con un’ordinanza che ne permette la sosta gratuita anche in centro. Il Comune concede inoltre alle attività commerciale che ne fanno richiesta il suolo pubblico per installare le colonnine di ricarica”.

“Le protagoniste della mobilità del futuro non sono solo le grandi metropoli, ma tutte le città che hanno la lungimiranza e la sensibilità di sperimentare nuove soluzioni che anticipino le esigenze dei cittadini”, ha commentato Marcel Guerry, presidente di Mercedes-Benz Italia. “Ed è proprio attraverso l’impegno di città come Catania che si realizza la cultura della mobilità del futuro: facile, intelligente e a zero emissioni”.

“La mobilità elettrica è ormai una realtà – ha aggiunto il direttore della Divisione Globale Enel X di Enel, Francesco Venturini -. Coinvolgendo tutti coloro, del pubblico e del privato, che credono come noi nel nostro Paese e nelle nostre capacità di innovazione, realizzeremo in Italia una rete di ricarica capillare che favorirà l’evoluzione di un sistema di mobilità sostenibile, con grandi benefici per l’ambiente e per i cittadini”.

Nell’ambito del programma per promuovere la e-mobility, Mercedes-Benz ha consegnato una Smart elettrica al Sindaco di Catania. Contestualmente, è stata inaugurata anche la prima colonnina, in Piazza Manganelli, per la ricarica di veicoli elettrici, installata da Enel X.

 

PIANO REGIONALE ANTINCENDI BOSCHIVI

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Più mezzi e più risorse per spegnere gli incendi in Sicilia dopo l’anno orribile vissuto nel 2017, quando il fuoco ha divorato complessivamente circa 50 mila ettari di superficie, in buona parte boschiva. Lo prevede il Piano antincendio boschivo per la prossima stagione estiva, presentato in conferenza stampa dal presidente della Regione, Nello Musumeci, con il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, gli assessori regionali al Territorio e Ambiente e all’Agricoltura, Toto Cordaro ed Edy Bandiera, il responsabile della Protezione civile regionale, Calogero Foti, e il Comandante del Corpo forestale della Regione, Filippo Principato.

“In aggiunta ai Canadair abbiamo messo a disposizione, d’accordo con le Forze armate e i Carabinieri, quattro elicotteri dedicati proprio allo spegnimento degli incendi in Sicilia – ha detto Borrelli -. Ci sono anche otto-nove mezzi aerei della flotta di Stato in supporto alla Regione, che ringraziamo per averne ‘spesati’ 3-4”.

La Regione ha stanziato fondi per 50 milioni di euro per la campagna antincendio (“Non abbiamo voluto attendere le risorse del bilancio, si trattava di interventi improcrastinabili e urgenti”, ha precisato Musumeci), che scatterà in anticipo rispetto ai termini di legge fissati per il 15 giugno. “Lo spegnimento degli incendi deve avvenire con il monitoraggio e il presidio del territorio –  ha spiegato Borrelli – ma anche la partecipazione dei cittadini è fondamentale per la comunicazione degli eventi. Con le squadre a terra, con le attività di avvistamento, con anche con lo schieramento dei volontari”.

L’antincendio siciliano nei prossimi mesi potrà contare inoltre “su oltre 400 tra autobotti e furgoni, oltre a 6 mila lavoratori”, ha spiegato invece Principato, mentre Foti ha sottolineato che la Protezione civile regionale “rafforzerà i controlli con un pattugliamento dinamico anche in base alle giornate particolari che determinano uno ‘stato rosso’, legato alle condizioni di umidità, temperatura e venti”. La criticità dello scorso anno, ha evidenziato, è stata anche determinata da giornate “con 400 focolai, pertanto occorrevano 400 squadre e questo era impossibile”.

La Regione è attenta al suo territorio nel complesso, un occhio di riguardo va alle riserve naturali: “Forti dell’esperienza negativa maturata lo scorso anno – ha detto infine Musumeci – stiamo allertando i gestori delle riserve naturali. Vogliamo realizzare una rete di monitoraggio e contatto che consentirà al personale in convenzione che gestisce le riserve di poter segnalare tempestivamente la presenza di fumo, il che consente ai mezzi e agli uomini di potersi muovere guadagnando qualche minuto di tempo. Spesso è una corsa contro il tempo”.