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VINITALY, SICILIA PRESENTE CON 144 AZIENDE

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“Il Made in Sicily si conferma sempre di più un brand vincente sui mercati internazionali”. Ne è convinto l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, che ha presentato in conferenza stampa in assessorato i numeri, le anticipazioni e gli eventi con cui la Sicilia approda al Vinitaly 2018 dal 15 al 18 aprile. A presentare le novità per la Sicilia erano presenti anche il direttore generale di VeronaFiere, Giovanni Mantovani, e l’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo.
La Sicilia quest’anno sarà a Verona con 144 aziende del comparto vitivinicolo e 24 legate all’olio d’oliva. Si tratta di associazioni di produttori molto capaci con le quali abbiamo fatto squadra.
“La Sicilia avrà uno spazio espositivo a Veronafiere con 3.000 metri quadrati, all’interno del quale è previsto ‘Palcoscenico Sicilia’, un’area business dedicata agli incontri con i buyer – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera -. Noi proporremo il nostro vino e le nostre politiche legate al raggiungimento di mercati importanti di carattere nazionale e internazionale. Tutti gli indicatori sono confortanti, ci conferiscono un grande ottimismo. Il brand Sicilia va benissimo. Quest’anno la novità è la regola del governo regionale che per problemi complessi ci sia un approccio pluridisciplinare. Saremo presenti con l’assessorato regionale all’agricoltura quello al Turismo e ai Beni culturali, perché attraverso il vino vogliamo promuovere il nostro territorio, attraverso il nostro territorio vogliamo promuovere il nostro eccellente vino”.
Le associazioni di produttori presenti al Vinitaly sono la Providi e la Vitesi con 59 aziende, Assovini con 42 aziende e il Consorzio Etna Doc presente con 43 aziende, per un totale di 144 aziende siciliane. La loro partecipazione al Vinitaly sarà finanziata con i fondi della misura 3.2 del PRS 2014-2020, con una dotazione complessiva pari a 960 mila euro.
Oltre al padiglione 2 dedicato alle cantine, all’interno della Fiera ci sarà anche uno spazio “Sol”, in cui saranno presenti le aziende siciliane dell’olio.
La partecipazione della Sicilia al Vinitaly quest’anno si arricchisce con la presenza degli assessorati al Turismo, Sport e Spettacolo e dei Beni Culturali con la Soprintendenza del Mare.
L’assessorato al Turismo avrà una duplice postazione, all’interno del padiglione Sicilia con un info point dedicato alla promozione e valorizzazione delle iniziative e dei territori di grande valenza e richiamo turistico, e nella città di Verona, nella centrale piazza dell’Arsenale nel periodo tra il 13 e il 18 aprile 2018.
“Noi a Verona – ha sottolineato l’assessore al Turismo, Sandro Pappalardo – porteremo il brand Sicilia fatto di siti Unesco, ma anche delle bellezze dei nostri borghi, dei parchi e di tutto quello che c’è di bello e buono della Sicilia. La piazza dell’Arsenale sarà a disposizione della Sicilia per presentare  la nostra Regione anche attraverso lo slogan ‘La Sicilia è paradiso in terra slogan da vendere nel mondo’”.
La Soprintendenza del Mare realizzerà all’interno del padiglione 2 Sicilia una mostra di anfore di varie epoche, alcune risalenti al periodo prima di Cristo e via via fino a quelle di qualche secolo fa per testimoniare non solo l’antica vocazione della produzione del vino, ma anche la centralità geografica. 
“In 32 anni ho visto crescere sia in quantità e qualità la presenza della Sicilia al Vinitaly – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Quest’anno la Regione sarà rappresentata da tre assessorati quello all’Agricoltura, al Turismo e ai Beni culturali che mettono insieme competenze e capacità per far sì che la Sicilia proponga qualcosa di straordinario e unico. La Sicilia sarà presente con quasi 150 aziende e anche al ‘Vinitaly and the city’, dove cerchiamo di coinvolgere il mondo degli appassionati e dei giovani. Un evento che verrà svolto in piazza dell’Arsenale, una delle piazze centrali di Verona, dove l’anno scorso ci sono stati 40 mila visitatori che pagano un biglietto e che hanno l’occasione di conoscere vini e l’enogastronomia. La grande novità di quest’anno è ‘Vinitaly directory’, un progetto di sviluppo digitale attraverso il quale le aziende caricano i loro contenuti e i loro vini sulla directory. Ad oggi 15 mila vini  sono stati caricati con questa mappa operativa”.

 

 

AGRICOLTURA, MUSUMECI INCONTRA DEPUTATI EUROPEI

Per la prima volta, i deputati europei eletti in Sicilia si ritrovano attorno a un tavolo con il presidente della Regione. Non era mai accaduto negli anni passati. Tema all’ordine del giorno la grave crisi di mercato che ha colpito il comparto ortofrutticolo nell’Isola. Era uno degli impegni che Nello Musumeci aveva assunto nel corso dell’incontro con gli agricoltori a Vittoria.

Alla riunione era presente una delegazione di deputati eletti nella circoscrizione Isole, composta dai siciliani Salvo Pogliese, Giovanni La Via, Michela Giuffrida, Ignazio Corrao, e dai sardi Renato Soru e Salvatore Cicu. Nel lungo e positivo confronto, durato oltre tre ore, al quale hanno partecipato anche l’assessore alle Politiche agricole, Edy Bandiera, e i dirigenti generali dei dipartimenti regionali dell’Agricoltura, Carmelo Frittitta, e degli Affari extraregionali, Vincenzo Falgares, il governatore ha chiesto agli europarlamentari, a prescindere dagli schieramenti politici, “un’azione compatta e comune, con una forte interlocuzione con l’Unione europea, su obiettivi precisi che possa servire a rilanciare l’economia della Sicilia, la Regione più povera d’Italia e la terz’ultima in Europa”.

L’appello allo ‘stare uniti’ anche con un ‘forte segnale esterno’ è stato subito raccolto dagli eurodeputati presenti che hanno manifestato grande apprezzamento per l’iniziativa, dicendosi favorevoli a successivi incontri periodici. Sono state evidenziate le possibili soluzioni, compatibili rispetto ai limiti europei, per tentare di contrastare l’attuale crisi di mercato. Crisi dovuta anche a un drastico calo di consumi. In particolare, per esempio, è emersa una notevole riduzione della richiesta di pomodoro, che sta causando un eccesso di offerta, con la logica conseguenza di serre piene e prezzi non adeguati che variano, alla produzione, da 25 a 67 centesimi di euro al chilo.

A essere favoriti, quindi, i produttori che possono contare su una migliore organizzazione commerciale. Da qui la necessità di processi di aggregazione, accordi di filiera, tavoli con la Grande distribuzione organizzata, azioni promozionali sui prodotti nei punti vendita, applicazione delle clausole di salvaguardia.

“Manca – afferma il governatore – un processo di accompagnamento delle aziende, che per questo motivo, nella maggior parte dei casi, dopo un paio di anni sono costrette a chiudere. In un mondo globalizzato, ormai, per realizzare la svolta, la parola d’ordine è unirsi. Bisogna fare squadra tutto il Sud, come emerso nel corso dell’incontro. Non possiamo lasciare soli i produttori. Non appena a Roma si insedierà il nuovo governo chiederemo un incontro perché la questione venga affrontata su un tavolo nazionale e nell’interlocuzione con l’Europa la Sicilia non venga lasciata sola”.

Nell’immediato, il governo ha deciso di proporre, nella legge di stabilità, degli emendamenti finalizzati a: iniziative in materia di credito agrario agevolato a favore di micro imprese attive nel settore agricolo; un piano di ritiro dal mercato dei prodotti ortofrutticoli oggetto della crisi da destinare a finalità umanitarie da concordare con il ministero delle Politiche agricole.

 

UNCAT: “POSITIVO INTERVENTO GARANTE CONTRIBUENTE”

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“Vanno valutate positivamente le tempestive proposte formulate dal Garante del contribuente, nell’ambito dell’ultima riunione del Tavolo regionale della Compliance, sul tema dei costi per il rilascio di copia dei documenti (cartelle, estratti ruolo, relate di notifica, ecc…) da parte di Riscossione Sicilia”. Lo afferma in una nota Angelo Cuva, tesoriere Uncat e vicepresidente della Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermo.

“Rileviamo, infatti, che le soluzioni indicate si muovano nell’ottica di garantire ai contribuenti siciliani analogo trattamento previsto per gli altri contribuenti residenti nel resto d’Italia, conformemente alle disposizioni emanate in materia dal MEF (Decreto n. 2571 del 5/1/2012) e dall’Agenzia delle Entrate – aggiunge -. In particolare appare importante il riconoscimento del principio per il quale nulla è dovuto per la semplice consultazione di documenti esistenti nella banca dati dell’Amministrazione e per la loro spedizione quando gli stessi documenti vengono trasmessi in formato elettronico. Viene, poi, correttamente osservato che diverso è il caso dei documenti formati da più di un anno o da più di cinque anni – conclude Cuva -. Osserviamo, ulteriormente, con soddisfazione, che il Tavolo regionale della Compliance (l’unico attualmente esistente in Italia), nato da una una proposta dell’UNCAT in occasione del Congresso nazionale di Palermo e immediatamente attuato dal Garante della Sicilia, determini effetti concreti volti a dare tutela ai diritti del contribuente”.

ANDREA CAMILLERI PROF HONORIS CAUSA

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“Con la sua narrativa storica, con le sue drammaturgie, con le sue sceneggiature televisive, con le sue regie, con i suoi romanzi d’indagine Andrea Camilleri rappresenta la memoria civile di almeno quattro diverse generazioni del nostro Paese, dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi”. E’ la motivazione del conferimento, da parte dell’Ateneo di Roma Tor Vergata, del titolo di Distinguished Professor (Professore Emerito Honoris Causa) a uno dei più popolari e amati scrittori, sceneggiatori e registi del nostro tempo, noto al grande pubblico per avere dato vita al Commissario Montalbano.

Camilleri sarà presente alla cerimonia che si terrà, il 12 aprile alle 10,30, nell’aula magna della Facolta’ di Economia.

Il conferimento del titolo si inserisce all’interno della consegna dei diplomi di Dottore di Ricerca a centinaia di giovani italiani e stranieri.

 

SBARCA NEGLI USA DOCUFILM “I SICILIANI”

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Sulla scia delle ottime critiche ottenute al Festival Internazionale del Cinema di Taormina e al Bafta di Londra, e dopo il successo di pubblico nelle sale italiane, il docufilm ‘I Siciliani’ del regista Francesco Lama è sbarcato negli Usa per un tour di presentazione. Prima tappa alla Casa Italiana Zerilli Marimò di New York, sotto l’alto patrocinio del Consolato generale d’Italia.

Accanto al regista due icone del Made in Sicily: la protagonista del docufilm Maria Grazia Cucinotta e il maestro pasticcere Nicola Fiasconaro, titolare, insieme ai fratelli Martino e Fausto, dell’omonima azienda di Castelbuono, in provincia di Palermo.

TRASPARENZA, QUESTA SCONOSCIUTA

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Solo un Comune siciliano su quattro rende pubblici i dati sui pagamenti alle aziende, con una risposta tanto più bassa quanto più gli Enti locali devono fornire dati dettagliati, precisi e aggiornati sulle fatture delle imprese fornitrici. È la fotografia scattata da Sicindustria, Confartigianato, Ance e Cna Sicilia, in uno studio condotto sui 390 Comuni dell’Isola dal titolo “Trasparenza, questa conosciuta”.

Visionando i siti istituzionali, alla sezione “amministrazione trasparente”, per verificare la presenza o meno dei dati, la conclusione generale è che “le informazioni sono confuse, parziali, con dati non aggiornati. A volte anche pagine in allestimento”.

Secondo l’analisi, solo il 48% dei Comuni siciliani ha aggiornato nel 2017 l’indicatore di tempestività dei pagamenti e solo il 24% ha pubblicato sul proprio sito i dati analitici dei pagamenti stessi. La presenza e l’aggiornamento delle informazioni è maggiore nei Comuni con più di 10.000 abitanti.

Entrando nel dettaglio, provincia per provincia, sono emersi come più virtuosi Bagheria (Palermo), Ribera (Agrigento), Calascibetta (Enna), Vittoria (Ragusa), Noto (Siracusa), Pantelleria ed Erice (Trapani). Tra i peggiori dal punto di vista della pubblicazione dei pagamenti, e quindi della trasparenza, le città metropolitane di Palermo e Messina, con loro Lampedusa (Agrigento), Agira (Enna), Mussomeli e Gela (Caltanissetta), Palagonia e Mirabella Imbaccari (Catania), Castelvetrano (Trapani), Avola e Solarino (Siracusa). 

“Fra le tre città metropolitane – si sottolinea nello studio – Catania è l’unica che pubblica e aggiorna tutti i dati di pagamento, mentre Palermo e Messina non inseriscono alcuna informazione”. 

“Gli apparati burocratici che si affidano a una maggiore trasparenza diventano un pezzo importante per la crescita economica – sottolinea il presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro -. Dove c’è maggiore trasparenza ci sono meno alterazioni e più competizione nella normalità”.

Al dibattito ha partecipato anche l’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernardette Grasso, e Salvatore Malandrino, nella veste di presidente della Commissione Abi Sicilia.

 

UN VOLUME SULLA LITUANIA NEL XX SECOLO

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Palermo festeggia i 100 anni della Rinascita della Lituania con la presentazione del volume “La vera storia della Lituania nel XX secolo”, un incontro con l’autore  Marijus Rokas Tracevskis, chesi e’ tenuto a Villa Niscemi.

All’evento hanno partecipato Ricardas Slepavicius, ambasciatore della Repubblica di Lituania in Italia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il console della Lituania per la Regione Siciliana, Alessandro Palmigiano, lo storico lituano Rokas Tracevskis e il giornalista e scrittore Stefano Magni.

A moderare la serata, Tommaso Baris, professore di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi. E’ intervenuta Manoela Patti, ricercatore di Storia Contemporanea dell’Ateneo del capoluogo siciliano.

A seguire, un incontro business, durante il quale è stata presentata la birra lituana da parte di Pijus Karpavicius, rappresentante del marchio “Vilnius beer“ in Sicilia. 

A rendere ancora più stretto il rapporto tra la Sicilia e la Lituania, il nuovo collegamento diretto tra Trapani e Vilnius della compagnia PeopleFly, che sarà operativo dal 10 giugno.

 

GLI AMERICANI INNAMORATI DEI BORGHI SICILIANI

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“La scorsa settimana i migliori tour operator, tra cui uno che lavora con Stati Uniti e Canada, ci hanno contattato perchè vorrebbero realizzare alcuni progetti turistici sui borghi siciliani. Stiamo anche facendo un grosso investimento come Regione per dare la giusta promozione internazionale a questi borghi”. Lo ha reso noto l’assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo, parlando con i giornalisti a margine della presentazione, a Palermo, del progetto “case a 1 euro” a Sambuca di Sicilia.

Saranno diciassette le case messe in vendita al prezzo simbolico di un euro nella cittadina agrigentina, che nel 2016 si è laureata Borgo più bello d’Italia. Presenti alla presentazione del progetto anche il primo cittadino di Sambuca, Leo Ciaccio, ed il vicesindaco e assessore al Turismo, Giuseppe Cacioppo.

“E’ un progetto già nato in altre località alcuni anni fa, che ha portato dei grandissimi benefici dal punto di vista turistico e dal punto di vista imprenditoriale, un meccanismo virtuoso che stiamo cercando di riproporre in tantissime località siciliane, in particolare nelle eccellenze che sono i nostri borghi – ha spiegato Pappalardo durante la conferenza stampa in assessorato, a Palermo -. Non sfugge a nessuno che nelle ultime cinque edizioni nazionali, ben tre sono state aggiudicate a borghi siciliani, e quest’anno ci siamo piazzati al secondo posto per un soffio”.

I riconoscimenti a livello nazionale spesso non trovano corrispondenza però nell’aumento di presenze turistiche, ben lontane da quelle per esempio di Toscana e Umbria. “Per questo stiamo facendo un grosso investimento come Regione per dare la giusta promozione internazionale a questi borghi. Ci sono delle difficoltà – ha aggiunto Pappalardo – ma dobbiamo cercare di guarire proponendo prodotti innovativi e soprattutto fidelizzando il turista”.

Non si tratta né di una svendita, né di un regalo, hanno precisato i promotori del progetto – che ricalca quello proposto da Vittorio Sgarbi ai tempi in cui era sindaco di Salemi – ma un modo per coniugare il recupero del patrimonio urbanistico e architettonico di Sambuca con il rilancio del turismo in un comune che registra anche l’investimento di un colosso nel settore dell’incoming alberghiero come Airbnb.

Entrando nel dettaglio, la Giunta comunale di Sambuca – località che negli ultimi anni ha visto il proprio centro storico ‘colonizzato’ da svizzeri, francesi, tedeschi e lituani – ha messo in vendita (scadenza del bando, visualizzabile sul sito del Comune, il 2 maggio) 17 unità edilizie ubicate nel centro storico e nel quartiere arabo dei sette vicoli con base d’asta un euro. Chi si aggiudicherà la gara (offerta in busta chiusa e progetto valutato da apposite commissioni) dovrà versare una caparra di 5 mila euro con assegno non trasferibile intestato al Comune di Sambuca, cifra che verrà svincolata a ultimazione dei lavori di ristrutturazione, che dovranno obbligatoriamente partire entro un anno e dovranno essere definiti entro 36 mesi.

“Il nostro centralino è intasato da due giorni, c’è grande entusiasmo che lascia ben sperare – ha detto il sindaco Ciaccio -. Parlare di case a un euro è uno dei tasselli che stiamo portando avanti. Ognuno di questi 17 alloggi può essere abitato da chiunque. Chi investe su Sambuca ci aiuta e ci arricchisce con la propria cultura. E al contempo – ha concluso – abbiamo la possibilità di aumentare la nostra popolazione, oltre a fare un’azione di recupero del patrimonio artistico del nostro centro storico”.