ROMA (ITALPRESS) – Claudio Baglioni racconta la propria avventura personale e artistica nel libro “Altrove e Qui”, intrecciando immagini e parole e restituendo il ritratto e il cammino di un uomo che ha fatto della musica e dell’espressione la propria vita. Il libro uscirà il 7 novembre.
Un racconto inedito, originale, esclusivo, narrato, per la prima volta e in prima persona, con il controcanto delle immagini – silenziose ma non per questo meno eloquenti – di Alessandro Dobici. Un percorso che, attraverso venticinque anni di fotografie, rappresenta e sancisce la lunga e importante collaborazione tra il cantautore e il ritrattista.
-foto ufficio stampa Claudio Baglioni –
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Claudio Baglioni si racconta nel libro “Altrove e qui”
In anteprima alla Festa del Cinema di Roma “I leoni di Sicilia”
ROMA (ITALPRESS) – La diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma ospiterà, nella sezione Freestyle, l’anteprima di due episodi della serie “I leoni di Sicilia” di Paolo Genovese. Nel 2019, l’Editrice Nord pubblica “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci, un best seller istantaneo. La saga che attraversa tre generazioni diventa una serie tv in otto puntate, scritta da Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, diretta da Paolo Genovese, interpretata da Michele Riondino, Miriam Leone, Donatella Finocchiaro, Vinicio Marchioni, Eduardo Scarpetta. Dal 25 ottobre saranno visibili su Disney+ i primi 4 episodi e poi gli altri 4 dal 1 novembre. “E’ una storia che non conoscevo, ho letto il libro ed ho pensato che fosse materiale potente – ha commentato Genovese -. Una storia dove i contrasti sono su vari livelli: sociali e personali, fra la borghesia che cresce con la nobiltà che decade e tra tutti i protagonisti, anche fra Vincenzo Florio (Michele Riondino) e Giulia (Miriam Leone)”.
Per Miriam Leone una ennesima bella prova, che conferma la sua crescita professionale: “sono felice e grata di poter interpretare questo personaggio, sono innamorata della sua voglia di libertà: è una ribelle sia per amore del suo uomo che per se stessa”. L’attrice, nata a Catania, ha potuto “rispolverare” le sue origini: “noi siciliani siamo così: siamo multietnici, da noi sono passati tutti. Le mie radici siciliane mi fanno cittadina del mondo. E’ una terra ricca ma patriarcale, con il “si fa ma non si dice” ma poi c’è anche la Sicilia che accoglie. Questo film è anche riscatto per le cose belle che ci sono e ci sono state in Sicilia, lasciatemi dire poi che è bello che per una volta non sia una storia di mafia”. Per Riondino il ruolo di Vincenzo Florio “non è stato facile perchè non abbiamo molto in comune: è un uomo combattuto, spregiudicato, ma è anche totalmente orientato verso il futuro, è un visionario, un viaggiatore”.
L’altro uomo forte, il capostipite dei Florio, è Paolo, interpretato dal solito impeccabile Vinicio Marchioni: “è stato un viaggio bellissimo dentro questo ruolo. Con questa storia si può capire perchè oggi siamo ancora una nazione fondata sul patriarcato: è anche per questo, perchè a quei tempi c’erano padri padroni, poco preoccupati dei sentimenti. Ho sentito una grande responsabilità perchè questo personaggio apre la serie”. A tal proposito si parla già del sequel: “se ci sarà la seconda stagione? Lo deciderà il pubblico – ha concluso Genovese -, se i personaggi piaceranno e la gente si appassionerà alla storia. Una cosa però voglio dirla: una serie così ti porta a conoscere un universo attoriale incredibile, che non pensavo esistesse. In Italia abbiamo una moltitudine di bravissimi attori”.
foto: ufficio stampa Festa del Cinema Roma
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Parietti “Mi piace piacere. ‘Il macellaio’? Erotico d’autore”
MILANO (ITALPRESS) – “A me piace piacere, mi piace che il mio culo sia piaciuto a tanti italiani, ma che male faccio? E per di più senza aver fatto nulla”. Sollecitata dalle domande di Francesca Fagnani a Belve, su Rai2, la showgirl racconta la sua parabola professionale, dallo sgabello sexy di golagoal al suo ruolo di opinionista in giro per i programmi. E sulla sua presenza nei programmi quando la Fagnani ironizza su quello che lei chiama “il picco Parietti” lei risponde. “Non lo dico io, lo dice il fatto che continuo a lavorare dopo quarant’anni”.
Sul fatto di esagerare con i filtri instagram risponde “ma si filtrino anche loro”. E aggiunge: “il dito mi parte, e succede… mi trovo così barbie da vecchia, perchè rinunciare?” e quando la conduttrice chiede perchè una donna sicura come lei utilizzi questi filtri, la Parietti risponde: “perchè invecchiare non mi piace”.
Sollecitata dalle domande di Fagnani torna anche sul film cult “Il macellaio” afferma: “lo danno più della passione di Cristo!”. Quando la Fagnani le ricorda che è stato invece un flop colossale, la parietti risponde: “ma perchè il pubblico si aspettava qualcosa di quasi porno, invece è un film erotico ma d’autore”. La Fagnani ricorda: “ma ci sono diciassette minuti di amplesso”, e la Parietti: “c’era la pelle di daino, la patata non si vede”.
-foto ufficio stampa “Belve”-
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Sold out per Marco Mengoni a Bruxelles
ROMA (ITALPRESS) – Dopo il debutto a Barcellona, è un Forest National sold out da tempo ad accogliere, sabato 21 ottobre, in Belgio Marco Mengoni con la seconda tappa del suo European Tour, che proseguirà fino al 2 novembre e toccherà alcuni dei palazzetti più importanti del nostro continente.Una doppio debutto per il cantautore che, oltre ad aver calcato per la prima volta il palco di una delle venue più frequentate dai grandi nomi della musica internazionale (Bob Dylan, Sting, Rosalia, Stromae…) ha anche regalato al pubblico la prima esibizione live di La Dernière chanson (Due Vite), la versione per il mercato francofono del successo multiplatino sanremese ed eurovisivo.
Il viaggio live nelle principali città europee segna anche ilsold out a Francoforte (27 ottobre) per poi toccare Amsterdam (23 ottobre), Parigi (25 ottobre), Vienna (29 ottobre), Zurigo (31 ottobre) e Monaco (2 novembre).Sul palco con Marco Mengoni una band con la direzione di Giovanni Pallotti (anche basso, synth e programmazione): Peter Cornacchia (chitarre), Benjamin Ventura (pianoforte, piani elettrici, synth), Davide Sollazzi (batteria, batterie elettroniche), Marta Cannuscio (percussioni), Moris Pradella (backing vocalist, direzione cori, chitarra acustica), Nicole Thalìa (backing vocalist), Elisabetta Ferrari (backing vocalist).Sul palco troneggiano due schermi da 50 mq l’uno, quello superiore inclinato verso il parterre come a voler allungare sul pubblico le immagini di Marco proiettate e i visual, che per Onde e Fiori d’orgoglio, sono curati per la prima volta da Ombra Design (show designer, tra gli altri, di Martin Garrix).
Sono ben 170 i corpi illuminanti inseriti nel set design e light design, curato da Blearred, che da tempo segue i live di Marco Mengoni.
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Catherine Deneuve, la leggenda del cinema francese compie 80 anni
ROMA (ITALPRESS) – Alzi la mano chi, tra coloro che hanno superato gli “anta”, non ricorda il claim dello spot della Lancia Delta LX che negli anni Ottanta era diventato un tormentone: «Oui, je suis Catherine Deneuve». Lo pronunciava, scendendo da quell’auto, proprio lei, l’attrice francese che oggi (22 ottobre) compie 80 anni. Nella sua lunga e fortunata carriera, al netto di quello spot che l’ha fatta conoscere anche dai non amanti del cinema, la Deneuve di cose ne ha fatte davvero tante. Per non parlare dei riconoscimenti ricevuti che, tra premi e candidature, ammontano a diverse decine e comprendono una candidatura all’Oscar (nel 1993 per il film di Règis Wargnier “Indocina”), il Leone d’Oro alla carriera (a Venezia nel 2002) e, persino, il Premio Imperiale, premio giapponese considerato il Nobel nel campo artistico, assegnatole a Tokio nel 2018. Non a caso, è considerata una delle più grandi attrici europee.
Nata a Parigi nel 1943, la Deneuve (il cui vero nome è Catherine Dorlèac) ha iniziato a lavorare nel cinema quando era ancora adolescente nel film “Le collegiali”. Seguono alcune particine di poco conto finchè incontra Jacques Demy: il regista la vuole come protagonista del musical “Les Parapluies de Cherbourg”. Catherine accetta e fa bene perchè questo film le regala la possibilità di lavorare con registi come Pasquale Festa Campanile (ne “La costanza della ragione”), Roman Polanski (“Repulsion”) e Luis Buñuel (“Bella di giorno”).
Negli anni ’70 lavora molto anche in Italia, scelta da registi come Marco Ferreri (per il film “La cagna”, nel quale lavora con Marcello Mastroianni, padre di sua figlia Chiara), Mauro Bolognini (“Fatti di gente perbene”) e Dino Risi (“Anima persa”). Lavora anche negli Stati Uniti accanto a Omar Sharif, Jack Lemmon e Gene Hackman.
Nel 1981 la Deneuve vince il suo primo Cèsar come migliore attrice per “L’ultimo metrò” di
François Truffaut; l’anno dopo è la volta del secondo per “Indocina” che le regala anche la candidatura all’Oscar alla migliore attrice. Seguono altri film di successo come “Place Vendòme” di Nicole Garcia, “8 donne e un mistero” di François Ozon e “Dancer in the Dark” di Lars von Trier.
Nel 2004 esce la sua autobiografia “A l’ombre de moi-meme” e nel 2006 è presidente della giuria della 63° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove, sedici anni dopo riceve il Leone d’oro alla carriera.
Sul fronte privato, oltre a Chiara, la Deneuve ha avuto un altro figlio, Christian Vadim dalla relazione con il regista Roger Vadim. Anche Christian è attore come la sorella. Non ha avuto, invece, figli dall’unico matrimonio, quello con il fotografo britannico David Bailey.
-foto Agenzia Fotogramma-
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E’ morto il vignettista Sergio Staino, aveva 83 anni
FIRENZE (ITALPRESS) – Addio a Sergio Staino. Il celebre vignettista, ‘papà’ di Bobo ed ex direttore dell’Unità, si è spento in un ospedale di Firenze a 83 anni. Le condizioni di Staino, toscano di Piancastagnaio (Siena), si erano aggravate negli ultimi giorni.
Nato l’8 giugno 1940 a Piancastagnaio in provincia di Siena, Staino dopo essersi laureato in architettura e aver insegnato in vari licei della provincia di Firenze, si è dedicato alla sua passione sviluppata dall’adolescenza, ovvero i fumetti esordendo a metà anni ‘70 con il personaggio che lo ha maggiormente reso famoso in carriera, quello di Bobo, che aveva tratti somatici che lo ricordavano fisicamente. Pubblicato per la prima volta nel 1979 sulla rivista Linus diretta allora da Oreste del Buono, Bobo diventa poi una vignetta che appare sui quotidiani de Il Messaggero e l’Unità, giornale per il quale Staino lavora dal 1982. A metà degli anni ‘80 diventa autore televisivo dei programmi Teletango, e Cielito Lindo condotto da Claudio Bisio ed Athina Cenci, mentre nel 1989 e nel 1992 è regista dei film Cavalli si nasce, e Non chiamarmi Omar, sviluppato da un raccolto di Altan. (ITALPRESS) – (SEGUE). E’ direttore de L’Unità fra l’8 settembre 2016 ed il 2 giugno 2017, affiancando la figura di Andrea Romano, fino di fatto alla chiusura del noto quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Fra le altre collaborazioni avute da Staino da menzionare quelle con il quotidiano La Stampa per il quale realizza ogni sabato La striscia di Bobo, Avvenire e Il Riformista. Una breve parentesi Staino se l’è concessa anche in politica candidandosi nel 2009 per Sinistra e Libertà alle elezioni Europee, pur essendo iscritto al Partito Democratico, motivo che ha portato al serio rischio per lui di essere espulso. Oltre 40 i libri di fumetti e vignette realizzati in carriera, Staino ha ricevuto anche numerosi conferimenti fra cui il Premio Satira Politica Forte dei Marmi nel 1984 ed il premio Tenco nel 2016, mentre è stato socio onorario dell’associazione Suoni della Terra con sede a Capaci.
– foto: Agenzia Fotogramma –
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Alla Festa del Cinema di Roma “Te l’avevo detto” di Ginevra Elkann
ROMA (ITALPRESS) – Nella terza giornata della Festa del Cinema, per la sezione Grand Public, alle ore 19 nella Sala Sinopoli sarà presentato “Te l’avevo detto” di Ginevra Elkann. Cast all star: Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Greta Scacchi, Danny Huston, Riccardo Scamarcio. In una Roma ad inizio gennaio, le decorazioni degli alberi di Natale scintillano ancora nelle case, quando un’anomala ondata di calore colpisce la città, dove le temperature si alzano a poco a poco fino ad arrivare a 30 gradi. Mentre il caldo continua ad aumentare, si accentuano ansie e nevrosi: Gianna è una fanatica religiosa, la sua amica Pupa una pornostar in declino, padre Bill un prete italo-americano ex-eroinomane, Caterina un’attrice che combatte l’alcolismo e cerca di ottenere la custodia del figlio affidato all’ex marito. Tutti in preda al caldo soffocante e alle loro rispettive dipendenze. Dopo il debutto con “Magari”, Ginevra Elkann scrive (con Chiara Barzini) e dirige una commedia nera, grottesca, triste, percorsa dall’ansia.
“L’idea parte dall’ansia perchè questo film è stato pensato in una estate di tantissimo caldo – ha spiegato la regista – ed ho pensato cosa succederebbe se ci trovassimo sempre così? Con questo caldo asfissiante a rallentarci i pensieri ed i movimenti? Abbiamo lavorato sull’idea di avere le spalle al muro: il momento in cui i nodi vengono al pettine”. Curioso il titolo del film che è anche una frase più volte ripetuta dai personaggi: “sì è vero ed ha anche una doppia valenza: è irritante sentirselo dire ma piace anche molto dirlo”. Ogni personaggio ha appunto delle ansie, delle dipendenze, con cui le interpreti si sono dovute rapportare. “Per me è avvenuto tutto molto facilmente – ha commentato sorridendo la Bruni Tedeschi – perchè sono ossessiva, angosciata e ansiosa. Forse le mie ansie non vanno verso le psicosi come il personaggio ma ci vanno molto vicino!”.
Anche per Valeria Golino è stato più semplice di quello che poteva sembrare all’inizio: “il mio personaggio è solo apparentemente distante da me, ma in realtà non lo è: Pupa ha l’ossessione del corpo, della giovinezza, del trasformarsi. A me è bastato “spostarmi” un pochino, spostare tutte le mie ansie aumentandole un pò e cambiare prospettiva. Ginevra poi è una regista accogliente, in ascolto, mi è stata di grande aiuto. Questo personaggio mi ha portata da qualche parte nel mio percorso di attrice e ci tengo molto”. Per Alba Rohrwacher “la mia Caterina mi ha lasciato moltissimo. Credo siano tutti personaggi che meriterebbero un film a parte, uno spin off”.
foto: ufficio stampa Festa del Cinema di Roma
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Montecatini Short Film Festival, premio Airone d’oro a Massimiliano Finazzer Flory
MONTECATINI TERME (ITALPRESS) – Verrà consegnato stasera, nell’ambito dell’edizione 2023 del Montecatini International Short Film Festival, lo storico premio “Airone d’Oro” a Massimiliano Finazzer Flory, autore, regista e attore cinematografico e teatrale.
Finazzer Flory presenta stasera a Montecatini il suo docufilm realizzato in collaborazione con RAI Cinema e il Centro Studi Pier Paolo Pasolini Casarsa della Delizia “Altri Comizi d’Amore” presso la Sala Portoghesi alle ore 18.30.
Il soggetto è Pasolini o meglio il suo metodo: dire la verità poeticamente con dichiarazioni sull’amore nel nostro tempo.
Girato a Milano, Roma, in Friuli a Casarsa della Delizia e nella laguna di Grado.
Dalla chiesetta in cui il giovane Pasolini andava a messa, alla laguna di Grado dove Pier Paolo fu regista di Medea, dal cimitero di Casarsa alla sua prima casa a Roma, tra le vie di Milano verso lo stadio San Siro «si racconta e si rappresenta “Altri Comizi d’Amore” lungo un viaggio in bianco e nero per restituire un’epoca perduta ma non perdente e tuttavia ancora possibile quella dell’impegno dove trovare il coraggio per guardare in faccia il male e far vincere una domanda sulla fede, sulla speranza, sulla carità” così dichiara il regista Massimiliano Finazzer Flory.
“È uno sguardo da dentro gli occhiali da sole di Pier Paolo Pasolini, una visione in bianco e nero per un’estetica che livella senza differenze di ceto e di colore la gente su un tema: cos’è l’amore? – prosegue Finazzer Flory – “Altri Comizi d’Amore” offre voce e volto ad un Paese che crede nella diversità a partire dalla poesia». Un’umanità trasversale: compagni di classe di Pasolini e studenti di oggi, cantanti, scrittori, homeless, portatori di handicap, preti francescani ed ex tossicodipendenti, travestiti e attrici hard, insieme a ragazzi e ragazze dei giorni nostri. Volti sconosciuti e volti che l’hanno conosciuto come Ornella Vanoni, Fulvio Abbate, Maria Rita Parsi.
-foto scena “Altri comizi d’amore” –
(ITALPRESS).









