Home Spettacoli Pagina 115

Spettacoli

Baglioni triplica appuntamenti 2024 a Milano, Torino, Eboli e firenze

ROMA (ITALPRESS) – Dopo il successo dei maxieventi nei grandi spazi outdoor che si concluderanno all’Arena della Vittoria di Bari venerdì 20 e sabato 21 ottobre, il programma 2024 del Rock-Opera-Show “aTuttocuore” di Claudio Baglioni si arricchisce di 4 NUOVE DATE, triplicando gli appuntamenti nelle arene indoor di Milano, Torino, Firenze ed Eboli. Il debutto di “aTuttocuore” nelle maggiori arene indoor d’Italia sarà il 18 gennaio alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, per poi proseguire con gli appuntamenti al Mediolanum Forum di Milano (20, 21 e 22 gennaio – nuova data), al Pala Alpitour di Torino (25, 26 e 27 gennaio – nuova data), all’Arena Spettacoli PadovaFiere di Padova (29 gennaio), all’Unipol Arena di Bologna (2 febbraio), al Nelson Mandela Forum di Firenze (8, 9 e 10 febbraio – nuova data), al Pala Sele di Eboli (13, 14 e 15 febbraio – nuova data) e al Palazzo dello Sport di Roma (22, 23, 24 febbraio).
I biglietti per le nuove date di Milano, Torino, Firenze ed Eboli saranno disponibili in esclusiva in prevendita per gli iscritti al Fan Club dalle ore 11.00 di domani, giovedì 19 ottobre. Dalle ore 11.00 di venerdì 20 ottobre, invece, saranno disponibili su TicketOne.it e nei punti vendita e nelle prevendite abituali (info su www.friendsandpartners.it).

Foto: ufficio stampa Claudio Baglioni

(ITALPRESS).

Il 19 ottobre in prima serata su Rai 2 “Via Poma. Un mistero italiano”

ROMA (ITALPRESS) – Il delitto di via Poma ha avuto tanti inizi ma ancora nessuna fine. Il 7 agosto 1990 una ventenne romana, Simonetta Cesaroni, viene uccisa con 29 coltellate nell’ufficio degli Ostelli della gioventù dove lavora come contabile. Ufficio che si trovava proprio in via Poma, nel centro di Roma. In pochi giorni la vicenda monta a dismisura, diventando, ancora oggi, uno dei gialli più seguiti in Italia. Il perchè è semplice: in questi 33 anni l’omicidio di Simonetta Cesaroni ha racchiuso in sè tutto e il contrario di tutto. Sicuri colpevoli che non lo erano come il portiere Pietrino Vanacore, errori nelle indagini, un lungo processo in tre gradi di giudizio e chiari depistaggi. Quello di via Poma è diventato così un mistero, anzi un mistero italiano. Ed è proprio questo il titolo scelto dagli autori Giacomo Galanti e Leonardo Meuti per il documentario, prodotto da Gedi Digital in collaborazione con Rai Documentari, che nasce dal podcast di Giacomo Galanti “Le ombre di via Poma”, adesso disponibile anche su RaiPlay Sound. Con la narrazione principale affidata al vicedirettore di Repubblica, Carlo Bonini, e i contributi, tra gli altri, di Corrado Augias e Franca Leosini.
Un documentario che oltre a raccontare la storia finita in tutti questi anni su giornali e in tv, accende un riflettore dietro le quinte del caso. C’è infatti una dimensione mai esplorata nel delitto di via Poma dove si muovono oscuri personaggi che non hanno detto tutto quello che sapevano. O che addirittura hanno sempre mentito. Decisive saranno in questo senso due testimonianze inedite rese da persone che non hanno mai parlato prima di oggi. La prima è quella di una ex dipendente degli Ostelli della gioventù, la stessa associazione per cui lavorava Simonetta Cesaroni e nella cui sede regionale è stata uccisa. Dalle sue parole emergono alcuni dettagli importanti che fanno guardare al delitto in maniera diversa e indicano un sentiero mai battuto dagli investigatori. O solo sfiorato. La seconda è invece quella di un residente del quartiere dove è stato commesso l’omicidio che, proprio il pomeriggio del 7 agosto 1990, fece uno strano incontro che potrebbe essere collegato al delitto.
L’idea del documentario nasce dopo la serie podcast di Giacomo Galanti Le ombre di via Poma – ora disponibile anche su RaiPlay Sound – dove già venivano messi in fila alcuni punti oscuri della vicenda mai analizzati prima. Da allora, era il 2021, il caso è stato riaperto dalla Procura di Roma – su esposto della famiglia Cesaroni – e anche la Commissione Antimafia ha aperto un’istruttoria. Perchè in questo delitto più di un elemento fa pensare che anche qualcuno di importante, che aveva il potere di depistare o di inquinare, si sia mosso per nascondere ancora oggi la verità. In Via Poma. Un mistero italiano si cerca così di scavare nel non detto e capire cosa sia andato storto in questi 33 anni di inchieste. Perchè quasi tutti sanno che ci sono stati tre grandi sospettati per l’omicidio di Simonetta Cesaroni, risultati poi innocenti. Subito il portiere del palazzo, Pietrino Vanacore. Poi il giovane Federico Valle e, 20 anni dopo il fatto, l’ex fidanzato della vittima, Raniero Busco. Ma in pochi conoscono il muro di gomma fatto di bugie, mezze verità e depistaggi eretto intorno a quel palazzo e a quell’ufficio per impedire di sapere quel che è successo davvero il 7 agosto 1990.
Gli autori sono tornati sul luogo del delitto, in via Poma, e nel quartiere Tuscolano dove viveva Simonetta. E hanno cercato di ricostruire la vicenda attraverso interviste ad alcuni protagonisti del caso. Molti però mancano all’appello. Alcuni perchè sono morti, altri perchè non vogliono parlare.
Dopo 33 anni, il delitto di via Poma fa ancora paura.

foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).

Laura Pausini ospite a X Factor

MILANO (ITALPRESS) – Laura Pausini presenterà in anteprima sul palco di X Factor, in onda su Sky e Now, il suo nuovo disco. Dopo la release del singolo “Durare”, sarà sul palco della X Factor Arena nell’immediata vigilia dell’uscita di “Anime Parallele” (“Almas Paralelas” nella versione spagnola), disponibile in tutto il mondo da venerdì 27 ottobre. Il nuovo progetto discografico racchiude in 16 brani le storie di diverse persone e celebra l’individuo raccontandolo attraverso esperienze diverse tra loro, che percorrono strade parallele senza incontrarsi ma rispettandosi nella reciproca diversità.
-foto ufficio stampa Sky-
(ITALPRESS).

Ivana Spagna “Ho visto persone scomparse”

ROMA (ITALPRESS) – Ivana Spagna racconta a “Belve”, in onda stasera su Rai2, la sua vita, i successi, la depressione e una speciale “sensibilità” paranormale che dice di aver sviluppato: “noi quando finiamo in questa vita andiamo in un’altra dimensione, ve lo dico perchè li ho visti veramente. Si vede la persona, non vedo i lineamenti ma vedo il pallore del viso e tutti i particolari del vestito”. La conduttrice Francesca Fagnani chiede: “ma li vede da sveglia o quando dorme? Ivana spagna chiarisce: “da sveglia, alle cinque della mattina di solito. La prima volta ho visto una signora inginocchiata che scriveva nel mio salotto”. E le parlava? “no, quando li vedo non riesco a comunicare con loro, mentre nei sogni mi dicono quello che succede”. Fagnani ricorda anche alla cantante di aver detto che quando sogna i suoi cari che ridono, qualcuno muore: “sì è vero, ho il terrore”.
La cantante racconta anche i momenti più drammatici della sua vita, vissuti dopo la perdita della madre: “Quando è morta mia mamma venivo da mesi di sofferenza, io andavo a cantare, tornavo a dormire all’ospedale vicino a lei… quando è mancata la sera stessa sono andata a cantare, e ho finito la tournèe. Ero una roba terribile anche a vedermi, ero distrutta nell’anima e nel fisico”. La Fagnani ricorda che in quel periodo andava avanti a psicofarmaci, e lei: “Cose per dormire, pesanti proprio. E alla fine ho detto bon, ho pensato agli altri adesso penso a me. Non avevo più voglia di andare avanti, di soffrire. Avevo organizzato tutto, mi ha risvegliato nel momento in cui potevo non esserci più, la mia gattina venuta davanti a me a miagolare”. Fagnani chiede: “Quando dice che aveva organizzato tutto, cosa aveva organizzato? e Ivana Spagna chiarisce: “Ho pulito la casa. Ero lucida, non era una cosa disperata”. E quando la conduttrice chiede in che modo aveva pensato di farla finita, la Spagna confessa: “Mi tagliavo le vene”.
-foto ufficio stampa “Belve” –
(ITALPRESS).

“L’ultima settimana di settembre”, in Salento riprese con Abatantuono

ROMA (ITALPRESS) – Sono iniziate in Salento le riprese del film “L’ultima settimana di settembre”, diretto da Gianni De Blasi che vede protagonisti Diego Abatantuono e il giovane Biagio Venditti. Il lungometraggio, scritto da Pippo Mezzapesa, Antonella W. Gaeta, e Gianni De Blasi, racconta la storia di Pietro Rinaldi (Diego Abatantuono), un anziano scrittore in declino, vedovo e stanco della vita, che progetta di suicidarsi nel giorno del suo compleanno. Ma a sconvolgere i suoi piani arriva la morte tragica e improvvisa della figlia (Roberta Mattei) e del genero: adesso Pietro dovrà occuparsi del nipote adolescente Mattia (Biagio Venditti), ormai orfano. Nonno e nipote, che si sono sempre ignorati, si ritrovano così a vivere una dolorosa quanto indesiderata convivenza… Un viaggio che i due faranno insieme si rivelerà di fondamentale importanza per nonno e nipote, con clamorosi colpi di scena e avvenimenti che cambieranno per sempre i destini dei due protagonisti.
Il lungometraggio è prodotto da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited con la collaborazione di Medusa Film, della società Passo Uno e con il supporto logistico di Apulia Film Commission e Regione Puglia. Sarà distribuito da Medusa Film al cinema nel 2024.
-foto ufficio stampa “L’ultima settimana di settembre” –
(ITALPRESS).

Netflix, il 16 novembre al via la stagione finale di “The Crown”

ROMA (ITALPRESS) – Netflix ha svelato le nuove immagini inedite della prima parte della sesta e ultima stagione di The Crown, che sarà disponibile su Netflix in due parti: la prima (episodi 1-4) il 16 novembre e la seconda (episodi 5-10) il 14 dicembre. La prima parte della nuova stagione descrive gli albori della relazione tra la Principessa Diana e Dodi Al Fayed prima che un fatidico viaggio in macchina abbia conseguenze tragiche. “Penso che sia una sfida davvero unica come attrice, ritrarre quei giorni. Mi fidavo davvero del progetto che Peter ha creato a livello emotivo. E’ la sua interpretazione e credo che per me avesse un senso. Perchè, ovviamente, è tragico e devastante e non potremo mai sapere fino in fondo come sono andate le cose” dice Elizabeth Debicki (la Principessa Diana) parlando del suo ruolo da protagonista in questa stagione. Sia Dominic West (il Principe Carlo) che Imelda Staunton (la Regina Elisabetta II) hanno affrontato il proprio personaggio in questa stagione con facilità e comprensione.
“Convivo con lei da molto tempo, quindi, semmai, questa volta mi sono sentita più a mio agio. Adoro la sua immobilità e la sua capacità di non lasciarsi sconvolgere da tutto ciò che è accaduto intorno a lei, per tutta la sua vita” dice Imelda Staunton. “Credo che provi vera tristezza e vera compassione e la cosa fantastica di The Crown è che ti dà la possibilità di vedere questi personaggi pubblici nella sfera privata. Sospetto che in privato Carlo sia piuttosto emotivo, io l’ho interpretato così… Penso, anzi spero, che il risultato dimostri sensibilità mantenendo un certo equilibrio. Ho parlato con molte persone che lo hanno incontrato. Lui ne ha conosciute tantissime, probabilmente più di chiunque altro tranne la Regina e il Principe Filippo. Quasi tutti hanno cose estremamente cordiali e gentili da dire su di lui” dice Dominic West a proposito del Principe Carlo.
Salim Daw è entusiasta di interpretare Mohamed Al Fayed: “Adoro questo personaggio. Lo amo tantissimo e mi diverto a interpretarlo. In questa stagione, è così umano e ricco di sfaccettature. A volte è duro, molto duro, altre divertente, come un bambino – con suo figlio a volte è molto severo, ma ha tantissimo amore per lui e il pubblico se ne accorgerà”. “E’ stato un onore essere stato coinvolto in questo progetto, far parte di The Crown e interpretare Dodi” dice E Khalid Abdalla riguardo al ruolo di Dodi Al Fayed.

foto: ufficio stampa Netflix

(ITALPRESS).

Nove, boom di ascolti per “Che tempo che fa” di Fabio Fazio

MILANO (ITALPRESS) – Boom di ascolti per il debutto della 21a edizione di “Che tempo che fa”, il talk show creato e condotto da Fabio Fazio: con 2.100.000 spettatori e il 10,5% di share è il programma più visto di sempre sul Nove (3° canale nazionale durante la messa in onda). Con questi dati lo show si posiziona 2° programma più visto della serata e quintuplica la media del canale in prima serata (2%). Durante la messa in onda (in simulcast su Nove, Real Time, Dmax, Giallo, Food Network, MotorTrend, HGTV, Warner TV) con 2.600.000 spettatori pari al 13% di share e con un picco d’ascolto di 2.900.000 spettatori, è stato il programma più visto di sempre sui canali Warner Bros Discovery. Con 364.000 interazioni #CTCF è il programma più commentato della serata ed è attualmente ancora 1° nelle tendenze. Ottimi ascolti in simulcast anche per la novità della prima edizione del programma “Che tempo che farà” che ha ottenuto 1.300.000 spettatori con il 7,7% di share. “L’Anteprima” è stata seguita da 2.000.000 spettatori con il 10,8% di share, Che tempo che fa ha raggiunto ben 2.600.000 spettatori pari ad uno share del 13% mentre “Il Tavolo” ha registrato 1.500.000 spettatori e il 10,8% di share sul pubblico totale.
Sul Nove “Che tempo che farà” ha raggiunto 955.000 spettatori con il 5,7% di share (Nove 4° canale nazionale durante la messa in onda); “L’Anteprima” è stata seguita da 1.637.000 spettatori con il 8,8% di share (Nove 3° canale nazionale durante la messa in onda); Che tempo che fa ha registrato ben 2.100.00 spettatori e uno share del 10,5% (3° canale nazionale durante la messa in onda), mentre “Il Tavolo” ha totalizzato 1.123.000 spettatori e il 8,2% di share sul pubblico totale (Nove 3° canale nazionale durante la messa in onda). “La partenza è stata eccellente, sappiamo che la distanza è quella di una maratona e non di uno sprint, ma non potremmo essere più soddisfatti di un consenso così ampio. Il pubblico ci ha seguito, ha apprezzato le scelte che sono state fatte e come editore siamo realmente orgogliosi di aver proposto uno programma, anzi un’intera serata, del livello di quello di ieri sera”. Ha dichiarato Alessandro Araimo, General Manager Italy & Iberia di Warner Bros. Discovery. “Fabio, Luciana e tutta la squadra di Che tempo che fa con il loro indiscusso talento sono parte fondamentale di un progetto di crescita organico e strategico del Nove e del portfolio Warner Bros. Discovery, che ieri ha dimostrato tutta la sua forza amplificando, grazie a un gioco di squadra, la promozione del programma e il raggiungimento, per la serata di debutto, della più ampia audience possibile” conclude Araimo.

foto: ufficio stampa Warner Bros. Discovery

(ITALPRESS).

Su Rai 1 arriva “Per Elisa”, serie sulla vicenda Claps

ROMA (ITALPRESS) – A ventiquattro anni dal ritrovamento dei suoi resti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, arriva su Raiuno (da martedì 24 ottobre) “Per Elisa – Il caso Claps” serie tv che ricostruisce uno dei più sconvolgenti casi di cronaca nere degli ultimi decenni: quello, appunto, degli omicidi di Elisa Claps e di Heather Barnett, entrambe uccise da Danilo Restivo, il giovane con cui Elisa aveva appuntamento il giorno della sua scomparsa. A sconvolgere l’opinione pubblica non sono stati solo i due brutali omicidi quanto il lunghissimo tempo che è stato necessario per metterli in relazione e scoprirne l’autore. Un ruolo fondamentale perchè questo avvenisse è stato svolto dalla famiglia Claps, in particolare dal fratello di Elisa, Gildo, 24enne all’epoca della scomparsa della giovane. Ed è proprio sulla sua battaglia per la verità che si concentra la serie diretta da Marco Pontecorvo e interpretata da Gianmarco Saurino, Rosa Diletta Rossi e Giulio Della Monica: “Si tratta di una serie importante perchè tocca una ferita che ha segnato la vita di Potenza per tanti anni – osserva il vicedirettore di Rai Fiction Michele Zatta – E’ una storia che racconta come nelle enormi difficoltà l’amore sia in grado di farti andare avanti”.
L’amore, appunto, della famiglia Claps: in primis papà Antonio (Vincenzo Ferrera), “che – dice Gildo – è stato schiacciato dal dolore e non ha mai superato l’impatto devastante dell’uccisione della figlia femmina”, mamma Filomena (Anna Ferruzzo), per Gildo “un gigante, ho retto per trent’anni solo perchè avevo vicino lei” e Irene (Rosa Diletta Rossi), allora fidanzata e ora moglie di Gildo: “Irene è sempre rimasta molto rispettosa degli affari della famiglia ma in lei ci sono forza, delicatezza, grazia e un’intelligenza straordinaria. Sono felice di averla incontrata” dice la Rossi. A interpretare Elisa è la giovane Ludovica Ciaschetti: “E’ un debutto che porterò sempre con me. Il supporto della sua famiglia è stato essenziale per interpretarla. Lei era una ragazza spensierata, un’adolescente sempre disposta ad aiutare il prossimo; non avrebbe mai lasciato nessuno da sola e io non sono mai stata lasciata sola in questo lavoro”.
Giulio Della Monica è, invece, Danilo Restivo per il quale “questa serie va vista per conoscere le cose perchè non accadano nuovamente. Ho lavorato con Marco Pontecorvo e con una psicologa per capire questa entità con mille sfaccettature e una grande fragilità. Per quanto sembri assurdo, ti rendi conto che, in quanto essere umano, anche in una parte infinitesimale hai un punto di contatto con il ‘cattivò”.
Per Gianmarco Saurino, protagonista di “Per Elisa – Il caso Claps” nei panni di Gildo “è una storia che racconta il male, tante facce del male. Un quadro in cui abbiamo a fuoco il male e il maligno, che è Restivo, ma dietro al quadro ci sono tante persone sfocate che, purtroppo, lo rimarranno per sempre. Però si va via da questo progetto con una speranza: anche il bene ha mille facce. Noi raccontiamo una famiglia della provincia italiana e la loro normalità è stupenda”.
Le persone “sfocate” cui allude Saurino sono quelle che hanno colpevolmente contribuito a nascondere per anni la verità sull’omicidio di Elisa. Gildo Claps lo dice senza mezzi termini, parlando della riapertura della chiesa della Santissima Trinità, avvenuta lo scorso 24 agosto: “E’ chiaro che le omissioni, i silenzi e i ritardi nel ritrovamento di Elisa sono anche responsabilità di personalità del clero potentino. E la riapertura della chiesa ha riaperto una ferita mai rimarginata”. Claps ricorda: “Con mamma avevamo chiesto che ci fosse un’ammissione di responsabilità in quanto accaduto nel ritrovamento perchè, se Restivo ha potuto agire indisturbato, non è stato solo per i silenzi della sua famiglia ma anche per quelli di qualcuno che è stato lì intorno. Le scuse non sono mai arrivate. E hanno riaperto la chiesa il 24 agosto come dei ladri perchè si vergognavano”.
(Ancora oggi, aggiunge Claps, “è una situazione imbarazzante per tutta la città: non vi si celebrano funzioni, non c’è un parroco che dice la Messa. Ci entrano solo alcuni anziani che abitano nel centro storico e qualche giovane per curiosità: guardano in alto e se ne vanno. C’è anche una targa a don Mimì Sabia (il parroco all’epoca dell’omicidio Claps, ndr) per le sue virtù di pedagogo, l’ennesima provocazione. Noi siamo stanchi ma non vogliamo che venga vanificata la nostra battaglia e venga mortificata la verità su questa storia. C’è stata anche una dichiarazione del Papa cui però non sono seguiti fatti». In ogni caso, conclude, «il destino di quella chiesa è ancora da scrivere”. Claps ha già visto la serie e, “al di là del lato emotivo, perchè è stato sconvolgente ripercorrere quelli anni, le mie perplessità e i miei timori che la nostra storia potesse essere banalizzata sono stati fugati. Credo sia la fiction più aderente alla realtà che abbia mai visto tra quelle che raccontano storie vere”.
Il fratello di Elisa riferisce poi di avere deciso di devolvere il compenso che gli è stato riconosciuto per la consulenza: “Non volevo accettarlo perchè non ho mai preso soldi. Quello che mi hanno dato andrà ad un progetto che si sta definendo. Il sogno di Elisa era diventare medico e lavorare con Medici senza Frontiere perciò costruiremo un ambulatorio intitolato a lei a Kindu in Congo”. “Per Elisa – Il caso Claps” è basata sul libro “Blood on the altar” di Tobias Jones con la consulenza della famiglia Caps. E’ prodotta da Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited in collaborazione con Rai Fiction.

foto: ufficio stampa Rai

(ITALPRESS).