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Tiziano Ferro divorzia dal marito, “Momento delicato”

ROMA (ITALPRESS) – “Come sempre, che sia gioia o dolore, consegno a voi la mia storia. Perchè non saprei fare diversamente, perchè di voi mi fido. Da qualche tempo è cominciata una dolorosa separazione da Victor. L’ho affrontata in silenzio, proteggendo la riservatezza di tutti. Recentemente abbiamo avviato le pratiche per il divorzio. E’ un momento delicato, in cui tutta la mia attenzione è concentrata sulla tutela dei miei due meravigliosi figli, che attualmente trascorrono la maggior parte del tempo a casa con me. In questo momento non posso lasciarli, e non posso portarli con me in Italia”. Così Tiziano Ferro su Instagram, annuncia il divorzio dal marito Victor Allen sposato nel 2019. “Per questo, con grande tristezza, sono costretto a disdire gli impegni presi con voi e con Mondadori per presentare il mio primo romanzo: un appuntamento che attendevo da una vita.
Voi lo sapete: ho portato avanti un tour contro il parere dei medici”, aggiunge.
“Non avrei mai cancellato quei concerti, non mi sarei mai privato della gioia di ritrovarvi dopo sei anni, di cantare e ballare insieme. Questa volta, però, è diverso. Non si tratta di me e della mia salute, si tratta di due bambini piccolissimi e della loro serenità. Chiedo immensamente scusa, ma adesso loro sono la mia priorità. Il vostro affetto mi ha sempre sostenuto nelle situazioni difficili e sono certo che accadrà anche stavolta: mi affido al vostro buon cuore. Questo momento buio passerà e torneremo a cantare e a ridere, a parlare del mio libro, della mia vita… della nostra vita. Ci vedremo comunque, anche nella distanza”, conclude il cantante.

foto: Agenzia Fotogramma

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“La casa degli sguardi”, ciak per esordio alla regia di Luca Zingaretti

ROMA (ITALPRESS) – Iniziano oggi le riprese de “La casa degli sguardi”, esordio alla regia di Luca Zingaretti, tratto dal libro omonimo di Daniele Mencarelli. Del cast fanno parte: Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Riccardo Lai, Alessio Moneta, Chiara Celotto, Marco Felli, Cristian Di Sante.
Il protagonista è Marco, un ragazzo di 20 anni che ha una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo. Scrive poesie, e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere e di vivere.
-foto ufficio stampa film –
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Elodie, esce il nuovo singolo “A fari spenti”

MILANO (ITALPRESS) – Venerdì 22 settembre Elodie torna con “A Fari Spenti”, un nuovo singolo scritto da Elisa con Marz & Zef che ne hanno curato anche la produzione.
Dopo diverse hit da club, con il singolo “A Fari Spenti” Elodie prosegue la sperimentazione nel mondo del dance pop. La scrittura del brano fotografa l’evanescenza di momenti che hanno composto un rapporto.
“A Fari Spenti” uscirà in radio e su tutte le piattaforme digitali il 22/9.
Dopo il successo dello show evento sold out al Mediolanum Forum di Milano, Elodie tornerà sul palco in autunno con il tour “Elodie Show 2023”, prodotto da Vivo Concerti. La tournèe nei palazzetti inizierà al Palapartenope di Napoli venerdì 17 e sabato 18 (sold out) novembre, proseguirà al Mediolanum Forum a Milano lunedì 20 e martedì 21 (sold out) novembre e a Roma il 25 (sold out) e 26 novembre al Palazzo dello Sport, concludendosi il 5 dicembre al Mandela Forum a Firenze.
-foto ufficio stampa Elodie –
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Ligabue torna con l’album “Dedicato a noi”

MILANO (ITALPRESS) – C’è consapevolezza, disillusione e tanta speranza negli 11 nuovi brani che Ligabue ha riunito in “Dedicato a noi”, 14esimo album in studio del cantautore di Correggio in uscita il 22 settembre. “Questo è un disco che parte da abbastanza lontano, quello che mi ha tenuto più in studio della mia storia. Disorientati dalla pandemia abbiamo cominciato ad andare in studio senza un progetto. Pian piano si sono messe in fila una trentina di canzoni e poi le 11 che si sono fatte notare sia per il loro contenuto sia per il quadro d’insieme che compongono”, ha raccontato Ligabue presentando l’album alla stampa. Un album che è frutto di una maggiore consapevolezza.
“Ho cominciato a fare questo mestiere a 30 anni, questo significa che per tanti anni ho compresso dentro di me il bisogno di dire cose che non sapevo fossero così intense. A 30 anni mi tolgono il tappo permettendomi di fare il mio primo album. Da allora ho fatto tantissimo senza mai guardarmi indietro: album, canzoni, film, racconti, raccolte di poesie, un romanzo, un musical, i tour senza aver il tempo, nè la voglia di guardare il mio passato. La pandemia è stato il primo momento in cui, fermandomi, ho dovuto fare i conti con ciò che ho fatto (al 2022 risale anche la sua prima autobiografia “Una storia”, nda). “Dedicato a noi” è il primo album fatto con la consapevolezza di quello che ho fatto nella mia carriera”, ha ammesso il Liga che lo ha composto mettendo al centro i tanti “noi” della sua vita. “Mi sono guardato intorno e ho visto un panorama desolante. Avendo già visto l’inizio di sei decenni, ho realizzato che questo è il peggiore che ricordo. Se mettiamo insieme la pandemia, la guerra, i cambiamenti climatici, la cronaca nera terribile con un tasso di femminicidi, stupri che segnalano un’arretratezza culturale importante, il fatto che i ragazzi della Generazione Z confessano che non hanno un’idea di futuro, viene fuori un panorama che ci fotografa isolati dalle paure. Tutto questo lo percepisco anche nella mia bolla e, a maggior ragione sento il bisogno di un noi”, ha spiegato il cantautore della nuova ‘Una canzone senza tempò. I “noi” di cui canta Ligabue sono diversi. “Il primo è quello della coppia, poi c’è quello del nucleo familiare che, casualmente, riguarda anche il fatto che mio figlio ha suonato nel disco”, ha cominciato a elencare. “Poi c’è quello di quando salgo su un palco e mi sento all’interno di un noi con chi condivide gli stessi valori e principi di ciò che canto. Infine c’è un noi un pò più complicato, più o meno “parente” di quello di “Non è tempo per noi” che comprende la gente che si sente sempre fuori posto e ha bisogno di ritrovarsi, che ha bisogno di dare un progetto e una destinazione a chi siamo. Al contrario di “Non è tempo per noi” in cui non c’era speranza, questo è un “Dedicato a noi” salvifico”, ha continuato il cantautore che comincerà il suo tour con una doppia data, il 9 e 10 ottobre, all’Arena di Verona per poi proseguire nei Palasport fino al 1° dicembre.
“Ho deciso di suonare almeno 4/5 pezzi di ‘Dedicato a tè ogni sera”, ha anticipato soffermandosi, poi, su una riflessione molto attuale. “Fra i valori che metto al centro c’è sicuramente quello della pace. Quando nel 1999 uscì “Il mio nome è mai più” non mi sarei immaginato che saremmo tornati alla guerra. Oggi mi chiedo come mai non riusciamo come essere umani. Però quando penso che 100 persone hanno lo stesso patrimonio degli altri 4 miliardi, si capisce che il futuro è gestito da pochissimi che non hanno a cuore il bene comune e che il sistema è fatto di avidità e d’ingordigia». Il messaggio, insito in “Dedicato a te”, è quello di “cercarsi l’un l’altro e non rassegnarsi. Di non mollare”. E di guardare sempre avanti curandosi poco del “commentificio dei social” come canta nella nuova “Musica e parole”: Tirami fuori tu da questo angolo di merda dove gli schizzi arrivano a tutti e la memoria è sempre più corta. “Nel rispetto dell’intelligenza altrui ho sempre pensato di dovermi esprimere col mio lavoro e di non commentare se non so bene quello di cui si sta parlando”, ha chiosato.
Per questo non entra nella polemica della violenza dei testi dei trapper: “Per farlo dovrei conoscerli, ma credo di avere il diritto di ascoltare la musica che mi fa star bene”. E non si esprime sull’intelligenza artificiale. Lo fa, invece, sulla tecnologia prendendo spunto dall’ingordigia d’ascolto che genera in lui una piattaforma come Spotify: “Per evitare di perdermi qualcosa nel tempo sono diventato un ascoltatore maldestro – ha concluso -. La tecnologia è fantastica, il livello è meraviglioso. E’ il suo uso che ci rende bruttarelli”.
-foto ufficio stampa Ligabue –
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Montagnino nuovo volto per “Il Processo” del lunedì

ROMA (ITALPRESS) – Un autunno all’insegna delle novità per il circuito nazionale 7 Gold, che arricchisce il proprio palinsesto sportivo con una nuova trasmissione del venerdì e lancia un nuovo volto per la conduzione del Processo del lunedì al fianco di Maurizio Biscardi. Torinese, tifosa del Toro, con una lunga esperienza televisiva nel giornalismo sportivo (già opinionista della Domenica Sportiva su Rai2 e di Tiki Taka, “La Repubblica del Pallone” con Piero Chiambretti) Marianna Montagnino da lunedì 18 settembre alle 20.45 entrerà nella squadra di Maurizio Biscardi e lo aiuterà a tenere testa agli appassionatissimi ospiti che a turno si affronteranno ogni settimana nel talk show più famoso dedicato al calcio in tv.
“Il Processo? Per me è un sogno che si realizza poter condurre una trasmissione storica come il Processo accanto a Maurizio Biscardi – dice Montagnino -. Da buon ‘cuore granatà porterò in studio la mia passione calcistica, per coinvolgere e conquistare i nostri fedelissimi telespettatori”. Accanto a Montagnino e Biscardi ogni lunedì scenderà in campo anche Paolo Bargiggia, per i consueti e puntali aggiornamenti di calciomercato. Da venerdì 22 settembre alle 20.45 entra da protagonista nel palinsesto sportivo di 7 Gold anche la nuova trasmissione “Casa Biscardi”, in diretta da Napoli, condotta da Maurizio Biscardi con Barbara Petrillo. In studio ci saranno anche Gianluca Vigliotti, Fabiano Santacroce e molti altri ospiti. Ad arricchire la trasmissione anche i contributi di Italo Cucci, Maurizio Gasparri, Fabrizio Bocca e altri. “Apro la mia casa, ‘Casa Biscardì, alla conversazione tra amici e telespettatori sui fatti della settimana calcistica, con uno sguardo particolare alle partite che caratterizzeranno il fine settimana. E, visti gli ospiti in studio, sarà di sicuro una conversazione… animata”, dice Biscardi.
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– Foto: ufficio stampa 7 Gold –

E’ morto l’artista colombiano Fernando Botero

ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 91 anni, il celebre scultore e pittore colombiano Fernando Botero. Caratteristica della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, ma con un proprio fascino. Ma è un passaggio necessario per ben far comprendere la necessità di colore delle sue opere. L’artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare.
Tra il 1953 e il 1954 Botero viaggia tra Spagna e Italia ed esegue copie di artisti rinascimentali.
Dopo vari spostamenti fra New York e ancora Bogotà, nel 1966 si trasferisce definitivamente a New York, dove si immerge in un lavoro instancabile, cercando soprattutto di sviluppare l’influenza che Rubens stava via via assumendo nella sua ricerca, soprattutto sull’utilizzo delle forme plastiche. Intorno ai primi anni ’70 inizia a realizzare le sue prime sculture.
Le mostre in Germania e negli USA lo portano al successo. Successivamente si sposta tra New York, la Colombia e l’Europa, realizzando mostre nella grande mela e nella sua Bogotà.
-foto Agenzia Fotogramma –
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“La stoccata vincente”, Vassallo “Storia di riscatto e sacrificio”

ROMA (ITALPRESS) – Il 12 ottobre 2011, nella sua Catania, Paolo Pizzo diventava per la prima volta campione del mondo di scherma nella specialità della spada. La prima vera vittoria, però, l’aveva avuta molto tempo prima quando era guarito da un tumore al cervello che lo aveva colpito a soli 12 anni. La sua storia, raccontata nel libro “La stoccata vincente” scritto con Maurizio Nicita, rivive adesso in tv nel film omonimo di Nicola Campiotti che Raiuno propone in prima serata domenica 24 settembre. Nei panni di Pizzo c’è Alessio Vassallo mentre Flavio Insinna è suo padre Piero, suo primo insegnante di scherma ma, soprattutto, la persona che gli è sempre stata più vicina e che lo ha aiutato nella dolorosa esperienza della malattia. “Quella di Pizzo è un’avventura umana e sportiva, un romanzo di formazione con cui apriamo una stagione che immaginiamo magnifica” osserva la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. Con lei, la produttrice Gloria Giorgianni (che con Anele, insieme a Rai Fiction, ha prodotto il film) che parla di “valori legati allo sport» ma anche, «da siciliana, di un racconto della Sicilia che vale e che non deve necessariamente parlare di mafia. Il sud è fatto di gente che lavora e si impegna. Inoltre, la storia di Paolo Pizzo ci aiuterà a far capire ai giovani che esistono storie di grande tenacia». Come si augura il regista: «Si tratta del sogno di un bambino che, nonostante tutte le difficoltà, ce la fa. E’ un film che immagino per i ragazzi”.
Paolo Pizzo conferma: “La mia famiglia mi ha insegnato ogni giorno cosa significa lottare sul campo. Sono ostinato, convinto di portare valori enormi che, grazie al film, potranno arrivare a tutti gli italiani”. E ammette: “Pensavo di non emozionarmi e, invece, il film è stato la liberazione definitiva dopo che il libro mi aveva già fatto capire quanto la malattia e il bisturi mi avessero lasciato traballante. Ho visto il film piangendo senza freni”. Dal vero Pizzo a quello scenico, Alessio Vassallo parla di «”una storia che rimane sulla mia pelle, anche perchè ho avuto la fortuna di avere sul set il personaggio che dovevo interpretare. Alla fine di ogni scena, prima ancora del regista, guardavo Paolo per capire com’era andata”. Per l’attore palermitano “il tema centrale del film è la caduta. E su questo Paolo mi ha detto una cosa importante: nella vita si cade ma non è vero che ci si rialza sempre. A volte si rimane per terra e si guarda il mondo da una prospettiva diversa finchè arriva una mano che ti tira su. Qui parliamo di malattia ma ognuno ha le sue cadute e dobbiamo riappropriarci dei nostri inciampi e non vergognarcene in questo mondo performativo in cui viviamo”.
Vassallo conclude: “Questa è la Sicilia che mi rappresenta, una storia di riscatto e di sacrificio. Non voglio fare polemiche ma, da spettatore e da siciliano, sono stanco di vedere rappresentata la mia terra solo con picciotti, piccioli e traditori”. Sul tema della caduta e della mano che aiuta interviene Flavio Insinna per il quale “da soli non si va proprio da nessuna parte» e «questo film ha finalmente aggirato la retorica del guerriero: sembra che il malato che non ce la fa non ha lottato». Inoltre, «dobbiamo dire ai giovani che noi non siamo solo i risultati che otteniamo altrimenti pensano che con i like siamo fighi e senza non lo siamo”. Nel cast de “La stoccata vincente” ci sono anche, tra gli altri, Elena Funari, Chiara Cavaliere, Mario Ermito, Samuele Carrino e Maciej Robakiewicz.

foto: ufficio stampa Rai

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Addio a Franco Migliacci, l’autore di “Nel blu dipinto di blu”

ROMA (ITALPRESS) – E’ morto a 92 anni Franco Migliacci. Paroliere e autore di canzoni che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Una su tutte, “Nel blu dipinto di blu”, realizzata nel 1958 insieme a Domenico Modugno, che fece conoscere il cantante pugliese nel mondo come “Mr. Volare”. Celebri anche le sue collaborazioni con Gianni Morandi con “Fatti mandare dalla mamma”, “C’era un ragazzo”, “In ginocchio da te”, “La Fisarmonica”, fino a “Uno su mille” che negli anni ’80 riportò al successo il cantante di Monghidoro. Migliacci si è spento in una clinica romana.

Foto: Agenzia Fotogramma

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