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Su Amazon Music il Marrageddon Festival, live su Twitch il 23 e 30/9

MILANO (ITALPRESS) – Il Festival ideato da Marracash, il King del Rap italiano, prodotto da Friends & Partners, già completamente sold out a Milano con 84.000 presenze, sarà trasmesso live e in esclusiva sul canale Twitch di Amazon Music Italia il 23 e il 30 settembre. Amazon Music Live permetterà ai fan di assistere a un evento senza precedenti per la scena urban nazionale. Per entrambe le date, lo streaming inizierà alle ore 16.10 e sarà presentato da due host d’eccezione: Homyatol e Panetty. I due streamer, in diretta dal backstage del festival, condivideranno spoiler esclusivi e interviste. La diretta di tutti i set degli artisti che saliranno sul palco di Marrageddon sarà live dalle ore 16.40 e il live streaming sarà disponibile gratuitamente per tutti i fan sul canale Twitch di Amazon Music Italia. Marrageddon è il Festival rap più atteso dell’anno, ideato e diretto da Marracash, reduce da numeri da record per il suo “Persone Tour” (250.000 presenze) e dalla targa Tenco per il suo album Noi, loro, gli altri. Un evento live in due tappe, all’Ippodromo Snai La Maura a Milano prima e all’Ippodromo di Agnano a Napoli poi, che si preannuncia esplosivo, grazie anche alle performance di artisti straordinari come Guè, Salmo, Lazza, Fabri Fibra, Geolier, Ernia, Shiva, Madame, Paky, Nayt, Anna, MILES e Kid Yugi, oltre allo speciale live set dello stesso Marracash.
Prodotto da Friends & Partners, il festival sarà un evento unico e irripetibile che porta la firma di un artista come Marracash, celebrando il percorso che il rap ha fatto negli anni in Italia.
Amazon Music permette ai fan e agli amanti della musica di assistere alle due date del Festival come se fossero nel parterre dello show.

foto: ufficio stampa Amazon Music

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Venezia è salva, non è nella “black list” Unesco dei siti a rischio

VENEZIA (ITALPRESS) – Venezia non è nella “black list” Unesco dei siti Patrimonio dell’umanità a rischio. Lo ha deciso il World Heritage Committee, riunito oggi a Riad. “Il Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Riad in Arabia Saudita, per la sua 45esima sessione, ha deciso di non iscrivere il sito ‘Venezia e la sua lagunà nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO in pericolo” rivela il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Il lavoro di squadra svolto in questi mesi dal Ministero della Cultura insieme al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, alla Regione Veneto, al Comune di Venezia e alle istituzioni che compongono localmente il Comitato di Pilotaggio del sito, ha fermato un’indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi”, aggiunge.
“Venezia, quindi, non è in pericolo. Negli ultimi mesi il Comune ha adottato provvedimenti coraggiosi per gestire il turismo e garantire la tutela dello straordinario patrimonio culturale della città. Il Ministero della Cultura è al suo fianco e proseguiremo insieme il complesso percorso di salvaguardia e valorizzazione di un simbolo dell’Italia che è patrimonio dell’umanità. Nella discussione in Comitato, il Governo ha evidenziato i rilevanti progressi conseguiti negli ultimi anni per la salvaguardia del sito dalla minaccia dei cambiamenti climatici e dalle sfide poste dal turismo di massa – spiega il Ministro – Il Comitato ha valutato positivamente l’impatto delle misure adottate per proteggere il patrimonio della città dal fenomeno dell’acqua alta, vedi il sistema MOSE e le barriere alla Basilica di San Marco, e per gestire gli afflussi turistici. In particolare, è stata riconosciuta l’importanza della recente approvazione, il 12 settembre scorso, del Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo d’accesso alla città di Venezia”.
“L’organo dell’UNESCO ha rilevato che il sito deve affrontare importanti sfide legate alla complessità del suo ecosistema. Ha per questo chiesto all’Italia di proseguire con determinazione nell’azione di tutela del sito e l’ha incoraggiata a invitare l’UNESCO e i suoi organi tecnici a svolgere una missione conoscitiva a Venezia che potrà essere utile per avere un quadro aggiornato dello stato di conservazione del sito e della strategia messa in atto dal Governo nazionale e locale per garantirne la migliore salvaguardia”, conclude Sangiuliano.
“La decisione adottata dal Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco è avvenuta all’unanimità: è la dimostrazione di come siano stati riconosciuti da tutti gli sforzi che stiamo mettendo in campo, ad ogni livello istituzionale, per la salvaguardia di Venezia e che la proposta di inserimento in danger list era molto politica e poco tecnica.
Con il Governo abbiamo fatto sistema, per valorizzare tutte le azioni, tradotte in atti amministrativi e investimenti economici, per il futuro di Venezia. La recente introduzione del contributo di accesso è una delle norme, non certo l’unica, messe in campo per proteggere la città dall’over-tourism, che a Venezia stiamo applicando e mettiamo a disposizione di altri siti”. Lo afferma il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. “Voglio ricordare che i primi ad amare Venezia sono i Veneziani, di mare e di terra, che credono nel futuro della nostra città, che dopo l’acqua granda del 2019 e la pandemia si sta riprendendo. Con umiltà, coraggio ed orgoglio”.
“Ringrazio il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il MAECI con la Sottosegretaria con delega all’Unesco Maria Tripodi, che, assieme alle loro strutture, hanno lavorato con noi in questi mesi per predisporre le risposte al dossier su Venezia. Un plauso anche alla delegazione che è a Riyad da giorni, guidata dal Direttore Generale Morris Ceron, assieme al vicesindaco Andrea Tomaello e all’assessore all’ambiente Massimiliano De Martin, a supporto dell’Ambasciatore italiano. Un grande lavoro di squadra per la nostra città!”.

Foto: Agenzia Fotogramma

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Stati Generali della Cultura, Sangiuliano “Anno eccezionale per i musei”

TORINO (ITALPRESS) – Il combattimento tra Elon Musk e Mark Zuckenberg al Colosseo, oppure il raddoppio di Brera, Uffizi e Museo archeologico nazionale di Napoli? La cultura italiana vive a volte in una sindrome bipolare, tra piacionismo ed eccellenze. A questa confusione stanno provando a porre rimedio gli Stati Generali della Cultura che si concludono oggi a Torino. “E’ stata un’estate positiva. I turisti una volta trovavano chiuso, ora non accade più. A Ferragosto i musei erano aperti, e anche il Pantheon va benissimo: solo ad agosto abbiamo incassato oltre un milione, con 200mila visitatori” ha annunciato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura, parlando di “anno eccezionale”. L’auspicio è proseguire in questa direzione anche pensando ad alcuni grandi eventi: l’anno prossimo il bicentenario del Museo Egizio di Torino, nel 2025 il Giubileo e nel 2026 gli ottocento anni dalla morte di San Francesco. Ma non mancano le incognite.
“La frammentazione porta a inerzia” spiega Ivan Drogo Inglese, Presidente Stati Generali del Patrimonio Italiano, sottolineando come “ciò che non è economicamente sostenibile è destinato all’incuria”. Ecco perchè il nostro patrimonio deve diventare come “un film o un romanzo, dove ogni scena è attrattiva” spiega ancora. Filippo La Rosa, Direzione Generale Promozione Culturale e Istituti Italiani di Cultura, pone un interrogativo ancora più ampio: “Dobbiamo interrogarci se siamo attrattivi. Dobbiamo andare oltre i soliti luoghi noti, serve un’attività profonda, chiediamoci quante persone tornano nei musei. Serve più pubblico e un approccio diverso, dobbiamo saperci adeguar al pubblico”. Parole condivise anche da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino: “Abbiamo un grande patrimonio, ma quanto ci investiamo? Dobbiamo diventare un laboratorio, non basta il patrimonio. Dobbiamo raccontare anche agli italiani l’Italia, solo il 26% di loro va in un museo. Chiediamo agli studenti di partecipare, i musei siano la casa italiani, smettiamola con le deportazioni nei musei, portiamo studenti a imparare matematica nei musei, che le sale dei musei diventino classi dove apprendere. I musei non vanno aperti, ma forzati per portare studenti con programmi ad hoc”.
Insieme agli studenti secondo Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, va anche valorizzato il ruolo “degli italiani nel mondo che sono i nostri migliori ambasciatori” di un viaggio “multisensoriale, dalla vista alla musica, il gusto… sono modi di narrare il nostro Paese. E poi olfatto e tatto, guardando ai nostri paesaggi e parchi, penso anche alle grandi vie francigene”. Tutto questo per dare un sempre maggiore sviluppo socio-economico legato alla cultura. Sangiuliano cita tra le varie iniziative avviate il pagamento dei diritti d’immagine sui nostri beni, ma soprattutto la riforma dei musei: “Abbiamo aumentato i musei che lavorano in autonomia, che da 44 sono passati a 60. Così hanno maggiori risorse e capacità di spesa, e il direttore museo diventa manager” spiega il ministro. “Le cose stanno avvenendo, nei prossimi mesi apriremo il raddoppio di Brera, previsto a gennaio 2024, c’è poi il raddoppio degli Uffizi e del museo archeologico nazionale di Napoli. Sono cose concrete” spiega ancora Sangiuliano.
“Siamo superpotenza in campo culturale – conclude – siamo il prodotto di una lunga storia e dobbiamo essere all’altezza di questo lascito. Ecco perchè va promosso un nuovo immaginario del Paese, un soft power, affinchè nel mondo si sappia che qui ci sono cose che non si trovano altrove”. Parole su cui poi si sono alternati a parlare Maria Porro, Presidente Salone del Mobile e Charley Vezza, CEO di Italian Radical Design, Carlo Freccero, massmediologo, ex direttore di Rai 2, Giulio Base, Direttore artistico 42° Torino Film Festival, Nicola Campogrande, Mario Turetta, Segretario Generale Ministero della Cultura sugli investimenti privati, Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia di San Paolo, Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, Direttore Gallerie d’Italia, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

– Foto: Agenzia Fotogramma –
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Domenica in, Venier “E’ davvero l’ultima, voglio stare vicina a chi amo”

ROMA (ITALPRESS) – Come, ormai da qualche tempo, accade ogni anno Mara Venier presenta la nuova edizione della sua “Domenica in” (al via domenica 17 settembre su Raiuno) dicendo che sarà l’ultima. Lo ha fatto anche nella conferenza stampa di questa mattina («Lo so, lo dico ogni anno ma poi le cose vanno bene, anzi, sempre meglio e non so dire di no») spiegandone i motivi: «Sono fermamente convinta come mi ha insegnato Renzo (Arbore, ndr), che è stato il mio compagno per dodici anni e che adoro, che bisogna lasciare quando stai in alto. “Domenica in” mi ha dato tutto ma è molto impegnativa e vorrei dedicare più tempo alle persone che amo. A mio marito, che ogni tanto va a Santo Domingo da solo e non è giusto a quest’età stare lontani per due mesi e perdere la quotidianità, anche se in questo giorno leggo che ci staremmo separando: 80 anni lui e 72 io, chissà dove andiamo! Per fortuna ci siamo incontrati 23 anni fa, già adulti, e ognuno di noi rispetta lo spazio dell’altro. Voglio stare anche vicina ai miei figli e ai miei nipoti: nella vita succedono cose che ti mettono davanti alla realtà».
Il riferimento è alla morte improvvisa di Pier Francesco Forleo, il marito di sua figlia Elisabetta Ferracini scomparso improvvisamente l’estate scorsa: «Da giugno di quest’anno non riesco più a fare programmi a lungo termine, vivo giorno per giorno, per me il futuro è domani mattina. Cosa farò quando non condurrò più “Domenica in”? Non lo so, ho una linea di moda per donne curvy come me e l’anno prossima sarò nuovamente la testimonial di Poste Italiane. Non so cosa sia successo ma non ho mai avuto tante offerte di lavoro come da quando sono in età pensionabile».
Al netto del futuro, la nuova “Domenica in” si presenta con la consueta struttura (con le interviste faccia a faccia e tanta musica) ma con un paio di novità importanti. La prima è il maggiore spazio alla cronaca e all’attualità: «Saranno trattate con un linguaggio consono alle famiglie e stando attenti perchè il pubblico di Raiuno è composito: ci sono famiglie, persone sole, periferie estreme» assicura il direttore dell’Intrattenimento Day Time Angelo Mellone. Venier aggiunge: «In realtà di attualità ci siamo già occupati. Ad esempio durante i terribili mesi della pandemia quando io ero sola a un tavolo con gli ospiti in collegamento. O l’anno scorso quando abbiamo parlato della guerra o dei femminicidi. Quest’anno, però, vorremmo fare qualcosa in più, la cronaca è importante in un contenitore popolare». Non a caso, tra gli ospiti della prima puntata, c’è anche Daniela Di Maggio, la madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso a Napoli lo scorso 31 agosto. Gli altri ospiti saranno i Pooh, Carlo Verdone, Matteo Garrone con i due protagonisti del suo film “Io Capitano”, The Kolors e Matteo Bocelli. Nonostante lo sguardo sull’attualità, non ci saranno ospiti politici anche se, dice Venier, «una bella intervista a Giorgia Meloni da donna a donna la farei volentieri». Ci saranno invece, si augura, ospiti internazionali «ma il problema è che costano troppo. Domenica avrei voluto Sylvester Stallone ma vuole un sacco di soldi. Avremo Brigitte Nielsen, in qualche modo rimaniamo in famiglia».
In passato le star internazionali le ha avute e qualcuna le ha fatto perdere la pazienza: «Arnold Schwarzenegger continuava a buttare per terra l’auricolare per la traduzione simultanea che lo infastidiva. Dissi al produttore: “Se continua così, lo mando a quel paese e me ne vado”. E Madonna, che ci fece aspettare ore e ore chiusi dentro una stanza dell’hotel finchè non decisi di andare via, rinunciando all’intervista».
L’altra novità dell’edizione 2023-2024 riguarda le “trasferte” di “Domenica in”: «Una volta ogni due mesi mi piacerebbe portare fuori il grande baraccone di “Domenica in”, andare io dagli italiani. Il mio sogno è concludere la carriera di conduttrice della domenica così. Negli anni ’90 avevo fatto una puntata da New York per gli italiani all’estero e fu struggente». La nuova edizione sarebbe dovuta iniziare proprio in trasferta: «Saremmo dovuti andare in onda da un teatro di Cesena e portare la nostra simpatia alla gente dell’Emilia Romagna dopo tutto quello che è successo. Purtroppo non è stato possibile a causa di alcuni ospiti che non sarebbero riusciti a venire lì ma contiamo di farlo più in là. Abbiamo già contatti anche con l’Umbria dove vorremmo andare nel periodo natalizio». Si tratta, assicura la conduttrice, di un modo per stare vicina al pubblico al quale, dice, «devo tutto. Non mi ha mai abbandonato nemmeno quando i programmi mi sono stati tolti e non ero in onda. Penso che la gente mi veda come la vicina di casa e ha ragione perchè io sono davvero così: al pubblico non ho mai nascosto niente della mia vita, gioie e dolori. Se vivo un momento difficile e vado in onda straziata dal dolore non ce la faccio a nasconderlo, non mi va di prendere in giro nessuno. E lo stesso succede quando sono allegra e caciarona. Se dopo trent’anni sono ancora qui (la sua prima “Domenica in” è stata nel 1993-94, ndr) , vuol dire che la verità vince su tutto anche perchè, se menti, il pubblico ti sgama subito».
Forse è questa la chiave del successo delle sue interviste? «Non so che cosa scatta in quei momenti, si crea un’empatia speciale con quasi tutti gli ospiti che intervisto. Io mi preparo bene: il sabato sera non esco e leggo tutto quello che c’è su quel personaggio e memorizzo tre concetti. Non scrivo nulla anche perchè non leggo il gobbo. Poi, quando mi siedo davanti all’ospite non so da dove cominceremo ma parto. Il segreto forse sta nell’innamoramento: in quel momento io mi innamoro dell’ospite, lo ascolto e ci metto tutto il cuore. A volte – aggiunge – gli uffici stampa mi dicono: “Non chiedere questo, non chiedere quest’altro”, poi magari li vedo a “Belve” dove raccontano qualsiasi cosa. Io, però, non chiedo e a volte sono loro che ne parlano, come ha fatto Jovanotti parlando della figlia».
– foto ufficio stampa Rai –
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Vermeer al cinema dal 2 al 4 ottobre

ROMA (ITALPRESS) – E’ stata la più grande retrospettiva su Vermeer mai realizzata nella storia. Un evento irripetibile che il Rijksmuseum di Amsterdam ha ospitato sino allo scorso 4 giugno, raccogliendo un repentino sold out. L’enorme richiesta da parte del pubblico ha infatti superato qualunque aspettativa con 650.000 biglietti venduti.
Così, per tutti coloro che non sono riusciti a vederla ad Amsterdam e per coloro che vogliono approfondire ancora di più la figura del pittore, arriva al cinema il 2, 3, 4 ottobre (elenco su nexodigital.it) Vermeer. The Greatest Exhibition, lo straordinario film documentario che ha già conquistato il pubblico inglese incassando quasi 2 milioni di dollari al botteghino. Un appuntamento che invita tutti gli amanti dell’arte a una visione privata di questa spettacolare mostra in compagnia del Direttore del Rijksmuseum e dei curatori della mostra.
Definita dalla stampa di settore una retrospettiva epocale, la mostra è la più grande mai dedicata esclusivamente al “maestro della luce”, con 28 delle sue 35 opere conosciute provenienti da paesi di tutto il mondo. Prima di oggi non era mai accaduto che così tanti capolavori di Vermeer venissero riuniti in un unico luogo. VERMEER. THE GREATEST EXHIBITION è diretto dal regista David Bickerstaff e offre agli amanti dell’arte la possibilità di ammirare su grande schermo i capolavori di Vermeer – tra cui La ragazza col turbante, Il geografo, La lattaia e la Donna che legge una lettera davanti alla finestra, recentemente restaurata. Oltre a un incontro unico con le opere del grande artista del XVII secolo, il docufilm rivela le intuizioni del team che ha ideato la mostra, curatori di fama mondiale ed esperti di Vermeer, gettando nuova luce sulla vita misteriosa e sul lavoro magistrale del pittore, sulle sue scelte artistiche e sulle motivazioni delle sue composizioni, oltre che sul processo creativo alla base dei suoi dipinti.
Johannes Vermeer (1632-1675), uno dei grandi maestri olandesi, visse e lavorò a Delft. La sua opera è nota soprattutto per le tranquille e introspettive scene d’interni, per l’uso senza precedenti di una luce brillante e colorata e per il suo convincente illusionismo. Tessuti lussuosi e perle rendono i suoi capolavori una festa per gli occhi.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
Per il 2023 la Grande Arte al Cinema è distribuita in esclusiva per l’Italia da Nexo Digital con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.
-foto ufficio stampa Nexo Digital –
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Al via la nuova serie con Massimo Ranieri “La voce che hai dentro”

MILANO (ITALPRESS) – Da giovedì 14 settembre in prima serata su Canale 5, al via la nuova serie “La voce che hai dentro”, che vede protagonista Massimo Ranieri, impegnato nel progetto televisivo targato Mediaset con Maria Pia Calzone.
La fiction, prodotta da Lucky Red per RTI, in 8 episodi per 4 prime serate, è diretta da Eros Puglielli, scritta da Jean Ludwigg, Leonardo Valenti, Iole Masucci, Laura Sabatino, da un’idea di Massimo Ranieri e da un soggetto di serie di Jean Ludwigg e Leonardo Valenti, in collaborazione con Laura Colella, Pier Paolo Piciarelli e Laura Sabatino. “La voce che hai dentro” vanta nel cast anche Michele Rosiello, Erasmo Genzini, Giulia D’Aloia, La Nina, Gianfranco Gallo, Nando Paone e Ruben Rigillo.
Michele Ferrara (Massimo Ranieri) è proprietario della Parthenope Edizioni Musicali, una grande casa discografica napoletana. Questo prima di essere condannato per l’assassinio del padre Domenico, vecchia gloria della musica partenopea. Nonostante si professi innocente, Michele sconta in carcere la condanna e, dopo dieci anni, è di nuovo libero. Torna a Napoli proprio un attimo prima che la famiglia, per evitare il fallimento, decida di vendere la casa discografica al loro più acerrimo rivale, l’editore musicale Gaetano Russo (Gianfranco Gallo). Ma il progetto di Michele è diverso, lui non vuole vendere nè fallire, lui vuole rilanciare la Parthenope. Sono tutti attoniti, la moglie Maria (Maria Pia Calzone), il figlio maggiore Raffaele (Michele Rosiello), Antonio (Erasmo Genzini) e la più giovane, Anna (Giulia D’Aloia). Sarà quest’ultima a sostenere Michele nel suo progetto imprenditoriale di rifondare la Parthenope mettendo al centro talenti nuovi.
-foto ufficio stampa Mediaset –
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Verdone “Dopo Carlo 2 penso a un ritorno al cinema”

ROMA (ITALPRESS) – Se nella prima stagione lo avevamo lasciato in preda alla candidatura a sindaco di Roma, in questa seconda stagione di “Vita di Carlo” Verdone se la vedrà con le difficoltà nella realizzazione del suo film d’autore, “Maria F” il suo “Otto e mezzo”. Dopo il grande successo della prima stagione, “Vita da Carlo” torna dal 15 settembre con dieci episodi su Paramount+ a raccontare la vita frenetica e caotica di Carlo Verdone nei panni di padre, regista, attore, amico ed ex marito. Nel cast – largamente presente, insieme a registi e produttori, alla presentazione odierna alla Casa del Cinema – molti volti noti al grande pubblico e già presenti nel precedente stagione (Max Tortora, Maria Paiato, Monica Guerritore, Filippo Contri e Caterina De Angelis) ma tante anche le new entry (Sangiovanni, Stefania Rocca, Gabriele Muccino, Claudia Gerini, Fabio Fazio, Maria de Filippi e Zlatan Ibrahimovic).
Protagonista immancabile e irrinunciabile, però, è sempre Roma, “la decima protagonista della serie un pò come New York per Sex and the City”. Ma non finisce qui. La sceneggiatura della terza stagione è già stata consegnata pochi giorni fa nelle mani dei produttori Luigi e Aurelio de Laurentiis e a novembre si iniziano le riprese. “Sarà una bella faticata ma cercheremo di portare avanti al meglio anche questa terza, sarà molto ricca di personaggi ma di più al momento non posso dire”, racconta Verdone. “Girare una serie – aggiunge – è molto più faticoso che girare un film. Arrivi all’ultima settimana di riprese che preghi solo di finire e poter andare in vacanza. Anche in questa seconda stagione il cast è stato altamente professionale, collaborativo e si sono divertiti. Ci siamo divertiti. Ho sempre voluto un clima sereno sul set perchè si lavora meglio. Questa seconda stagione dovrebbe avere qualcosa in più rispetto alla prima ma sarà il pubblico a giudicare. Ho dato il massimo, quello che potevo dare l’ho dato ora tocca al pubblico. Il mio compito l’ho fatto”.
Tra le chicche di questa nuova stagione, la presenza di Sangiovanni, nei panni di se stesso, che viene imposto a Verdone come protagonista del suo film non senza perplessità da parte del regista trattandosi di un cantante. “Mi sono sentito accolto e non solo quello che viene da un altro mondo. Spero che sia l’inizio di un qualcosa. Come prima esperienza è solo un privilegio iniziare con una legenda del cinema come Carlo”, ha commentato Sangiovanni. “Guarderò la serie non solo perchè ci sono io ma perchè è divertente, moderna e fa riflettere. E’ una serie universale che può arrivare a tutti, giovani e meno giovani. Spero che sia un punto di partenza per fare tornare il cinema italiano in alto”, ha aggiunto. Niente da fare per chi come Fabris (Fabio Traversa) vorrebbe, in virtù delle sue doti di leader naturale, vedere Verdone allenatore della Roma. “Mai. Mi stavo allontanando dal calcio, mi hanno ridato fiducia i due goal di Frattesi di ieri. E’ un calcio che ormai si è disgregato, mi dispiace e mi fa capire che tutto passa e va via”, commenta Verdone che invece pensa “ad un ritorno al cinema, ovvio. Una volta terminate le serie, c’è il film. Ce lo abbiamo anche da contratto. Quella di Maria F è una storia vera che se non avessi ritrovato una scatola con delle foto e oggetti non mi sarebbe venuto in mente di scriverne. Ecco, quello potrebbe essere un film di autore. Forse me lo sono bruciato con la serie ma mai dire mai”.

foto: ufficio stampa Paramount

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Taylor Swift domima i Video Music Awards, premio Best Rock ai Maneskin

ROMA (ITALPRESS) – Taylor Swift domina la serata dei Video Music Awards di MTV con nove statuette e consolida il suo posto nella storia dello show. L’artista ha conquistato il maggior numero di vittorie in una sola notte e si posiziona al secondo posto per numero di vittorie complessive. La cantante statunitense è stata premiata come Artista dell’anno, e si è imposta nella categoria “video dell’anno” con “Anti-Hero” che ha ricevuto anche il premio come Canzone dell’anno e Best Pop, Best Direction, Best Cinematography e Best Visual Effects. A Taylor Swift anche il premio per lo Show dell’anno e Album dell’Anno con “Midnights”. Premiati anche i nostri Màneskin che anche quest’anno vincono il premio Best Rock per il loro singolo “The Loneliest”. Questi gli altri premi assegnati da MTV: Best New Artist, Ice Spice con 10K Projects. Push performance of the year Tomorrow x together “Sugar Rush Ride”. Best collaboration Karol G e Shakira. Best hip-hop, Nicki Minaj con “Super Freaky Girl”. Best R&B a SZA con “Shirt”. Best alternative a Lana Del Rey ft. Jon Batiste con “Candy Necklace”. Best latin alla cantante spagnola Anitta con “Funk Rave”. Best k-pop per Stray Kids con “S-Class”. Best afrobeats per Rema & Selena Gomez con “Calm Down”. Video for good a Dove Cameron con “Breakfast”. Best choreography a blackpink per “Pink Venom”. Best art direction a Doja Cat per “Attention”. Best editing a Olivia Rodrigo per “vampire”. Il premio Group of the year è andato ai BLackpink. Il premio Song of the summer è stato assegnato a Jung Kook ft. Latto con “Seven”.

foto: Agenzia Fotogramma

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