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Già sold out il concerto di Tananai il 25 settembre a Roma

ROMA (ITALPRESS) – Prosegue il successo del tour estivo di Tananai che sta registrando il tutto esaurito nei maggiori festival della Penisola: è sold out il concerto di Roma, ultima data del tour, venerdì 25 settembre alla Cavea – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, mentre per la tappa di Milano, sabato 9 settembre presso il Carroponte di Sesto San Giovanni, sono già stati venduti 8.000 biglietti e vista la grande richiesta, a seguito di un ampliamento della capienza, si aggiunge una nuova disponibilità di biglietti. Dopo il successo del primo tour di Tananai nei palasport la scorsa primavera, che ha registrato il sold out in tutte le date con oltre 40mila biglietti venduti, da giugno a settembre Tananai e la sua band salgono sui più grandi palchi dell’estate suonando e cantando con il pubblico i suoi più grandi successi, come “Tango” (triplo disco di platino), “Baby Goddamn” (quadruplo disco di platino), “Sesso Occasionale” (doppio disco di platino), “Abissale” (doppio disco di platino), tratti dal suo primo album di inediti “Rave, Eclissi”, certificato disco di platino, e dall’EP “Piccoli boati”. Durante il live, Tananai mostra tutte le sue anime, dalla parte più pop a quella elettronica, ma non manca un momento più intimo piano e voce.
Tananai si esibirà negli ultimi giorni di luglio al Sonic Park Matera e all’Arena Musa di Benevento, per poi proseguire ad agosto al Suonica Festival alla Spiaggia del Faro di Jesolo (VE), Viper Summer Festival di Cinquale (MS), Zoo Music Fest di Pescara, Oversound Music Festival di Gallipoli (LE), al Roccella Summer Festival di Roccella Jonica (RC), Sotto Il Vulcano Fest di Catania, presso i Cantieri Culturali alla Zisa in occasione del Green Pop Festival di Palermo, esibirsi al celebre Red Valley Festival di Olbia e al Vallecamonica Summer Music di Edolo (BS), concludendo con gli speciali appuntamenti al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI) sabato 9 settembre e alla Cavea – Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma venerdì 25 settembre.

foto: Ufficio stampa Words For You
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Martone “Mi preoccupa molto la questione del Centro Sperimentale”

GIFFONI (SALERNO) (ITALPRESS) – “Mi occupa e preoccupa molto la questione del Centro Sperimentale di Cinematografia prima ancora di quella dello sciopero di Hollywood”. Così dal Giffoni Film Festival il regista Mario Martone lancia un appello verso i recenti avvenimenti che hanno scosso la scena cinematografica italiana e internazionale. “Bisogna essere vigili – dice Martone – certamente le cose cambiano legittimamente e ci sono possibilità per i governi in carica di nominare chi si desidera. Però innanzitutto è bene farlo quando è il tempo che questo accada non forzando la mano e soprattutto possibilmente dialogando. Il Centro è una realtà straordinaria. Io non l’ho fatto ma conosco benissimo sia tantissimi ex alunni che i professori. E’ un ambiente di pluralismo totale, dove c’è un vero senso di libertà. Tutto questo significa che per governare realtà del genere bisogna dialogare, ascoltare. Non si può calpestare una realtà del genere”.
Vigilare sul mondo che cambia è il monito di Martone, anche guardando allo sciopero di Hollywood “Siamo in un mondo che cambia rapidamente e ci sono tante questioni in gioco. Non dobbiamo agire come uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia.” Sull’intelligenza artificiale, tra i temi di complessità dello sciopero negli USA dice Martone “Da punto di vista interesse mio e artistico non demonizzo tutto ciò che è evoluzione è interessante. Me lo diceva sempre il mio amico Bernardo Bertolucci ‘mai avere paura di quello che si trasformà. Sui cambiamenti dobbiamo capire come ci si entra in relazione, perchè l’essere umano è più forte di ogni evoluzione tecnologica ma sappiamo che ogni strumento non è da giudicare in sè, ma non nel modo in cui viene utilizzato. L’intelligenza artificiale può essere usata anche male, e su questo fanno molto bene negli Stati Uniti a interrogarsi. Sarebbe bene lo facessimo anche noi”.

foto: Agenzia Fotogramma

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A Taormina Arte Eleonora Abbagnato in Giulietta

TAORMINA (MESSINA) (ITALPRESS) – Dopo la prima assoluta la scorsa estate al Teatro Romano di Verona, mercoledì 26 luglio il festival Taormina Arte ospiterà un grande evento di musica e danza a cura di Daniele Cipriani: Giulietta, omaggio alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare e, dopo di lui, da innumerevoli pittori, musicisti, scrittori, registi e coreografi, che vedrà protagonista Eleonora Abbagnato, direttrice della scuola e della Compagnia di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e già ètoile dell’Opèra di Parigi. Nello spettacolo, in programma in data unica al Teatro Antico di Taormina alle ore 21:30, le arti della musica, della danza e della poesia si uniscono per dipingere a colori – ora delicati, ora vivissimi – un ritratto nuovo e inusuale della più celebre veronese di tutti i tempi. Ad aprire la serata sarà un lavoro coreografico in cui la danza intreccia uno stretto legame con la poesia, La rose malade di Roland Petit (1973), ispirato alla poesia The Sick Rose di William Blake (1794): un passo a due di amore e di morte sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, creato per la leggendaria ballerina russa Maya Plisetskaya. Eleonora Abbagnato, che lo danzerà insieme a Giacomo Castellana, indosserà in questo ambito un bellissimo costume disegnato da Yves Saint Laurent.
A seguire, è in programma una composizione coreografica di Giorgio Mancini sulla West Side Story Suite per due pianoforti di Leonard Bernstein, dal titolo Rainbow, Love & Peace: un lavoro che ha come filo conduttore l’amore in tutte le sue sfaccettature e nel quale, al noto slogan della rivoluzione psichedelica degli Anni ’60, viene aggiunto un elemento che fa riferimento sia all’odierno riconoscimento dei diritti LGBT, sia alla pressante esigenza di ricercare una pace sul nostro pianeta. West Side Story, celeberrimo musical con coreografie di Robbins, dal quale fu realizzato un film nel 1961 (recentemente rivisitato da Steven Spielberg) trasponeva la vicenda da Verona a New York; il balletto di Mancini, invece non ci parla di amanti provenienti da etnie diverse oppure da famiglie rivali: evoca invece l’amore tra persone dello stesso sesso, andando comunque ‘oltre l’arcobalenò per raggiungere una fratellanza più estesa. Molti “Giulietti”, e una “Giulietta”, si fanno rappresentanti dei temperamenti umani (qui sono sei, non più quattro), ognuno simboleggiato da un colore diverso della iconica “Rainbow Flag: danzano Rebecca Bianchi (Rosso-La vita), Simone Agrò (Giallo- La luce), Mattia Tortora (Verde – La natura), Gabriele Consoli (Arancione – La salute), Giacomo Castellana (Blu – La serenità), Ramon Agnelli (Viola- Lo spirito).
Il gran finale, Giulietta, sarà danzato sull’ouverture-fantasia di Ciaikovsky con le coreografie di Sasha Riva e Simone Repele. anche autori degli intermezzi coreografici Blanc et noir, con musica di Charles Ives, in programma nel corso della serata. La scenografia di quest’ultimo atto è di Michele della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e il disegno luci di Alessandro Caso. Al contempo eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal fascino senza tempo, Eleonora Abbagnato, rappresenta (piuttosto che un personaggio) “l’idea” di Giulietta quale simbolo dell’amore: amore tra uomo e donna, ma anche tra persone dello stesso sesso; amore tra adolescenti (come nella tragedia di Shakespeare), ma anche tra persone di età diverse. L’ètoile danzerà infatti in scena con la figlia undicenne, Julia Balzaretti, che le assomiglia tantissimo e che interpreta una piccola Giulietta dei nostri giorni la quale, specchiandosi e immergendosi in sogni romantici ad occhi aperti, vede riflessa l’immagine della donna innamorata che diventerà. Le sorprese di questo balletto saranno tante: presente, futuro e anche passato (con reminiscenze di Capuleti e Montecchi) si fondono, mentre uno strano angelo custode, scandisce il tempo a giri di bicicletta. Insieme alle due ballerine danzeranno gli stessi coreografi, Riva e Repele.

foto: ufficio stampa Taormina Arte

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E’ morto Tony Bennett

ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 96 anni, Tony Bennett, pseudonimo di Anthony Dominick Benedetto, considerato l’ultimo grande crooner americano, dopo la morte di Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como.
Bennett vanta una carriera di oltre settanta anni ed è vincitore, tra gli altri, di 20 Grammy Awards e di 2 Emmy Awards. Con oltre 100 album all’attivo, è stato nominato NEA Jazz Master ed è entrato a far parte del Kennedy Center Honors. Nel 1950 firma il suo primo contratto con l’etichetta di Frank Sinatra, la Columbia Records. Il suo primo singolo di successo si intitola “Because of You”, prodotto in realtà da Mitch Miller e orchestrato da Percy Faith, e resta in vetta nelle classifiche per quasi tre mesi, vendendo oltre un milione di copie. E’ il momento del successo, grazie anche a brani come “Cold, Cold Heart”, “Blue Velvet” e “Stranger in Paradise”.
Tra il 1952 e il 1954 riesce ad esibirsi anche sei o sette volte al giorno, davanti a folle di giovani in delirio per lui.
Il momento di svolta è il 1955 che segna il suo passaggio al jazz, sebbene non in modo definitivo. L’album che lo documenta è “The Beat of My Heart”, dove suona con Herbie Mann e Nat Adderley.
Ad aumentare di molto la sua popolarità ci pensa la tv, con il “Tony Bennett Show”, in onda d’estate e seguitissimo dagli americani. Nel 1962, anno nel quale si esibisce anche al Carnegie Hall con ben 44 canzoni e un’orchestra di fenomeni del jazz, incide anche il brano più rappresentativo della sua carriera, “I left my heart in San Francisco”, con il quale vince due Grammy Awards. L’album omonimo, diventa disco d’oro.
Cade in una forte tossicodipendenza e, quando il suo secondo matrimonio è sul punto di fallire, dopo avergli dato altri due figli, nel 1979 va in overdose. Chiede aiuto a suo figlio Danny Bennett, che da quel momento si prende cura di lui.
Negli anni ’80 e ’90, Bennett si riprende tutta la sua popolarità, firmando nuovamente per la Columbia e intraprendendo una serie di collaborazioni in studio e dal vivo insieme ad artisti diversi tra loro, ma proprio per questo di grande impatto. Appare in alcuni film come “The scout” nel 1994, in “Terapia e pallottole”, del 1999, e nel famoso film “Una settimana da Dio”, datato 2003 e con protagonista Jim Carrey.
Dopo oltre cinquanta milioni di dischi venduti, nel 1997 viene inserito nella “Big Band Jazz & Hall of Fame” e nel 2000 riceve anche un Grammy alla carriera. Pubblica nel 1997 una sua autobiografia, dal titolo “The Good life”.
Nel 2011, pubblica “Duets”, album ancora una volta firmato dalla Columbia. Con questo lavoro, diventa in assoluto l’artista più vecchio ad ottenere il primo posto in classifica. L’album contiene anche l’ultima canzone incisa in vita da Amy Winehouse.
-foto Agenzia Fotogramma-
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L’8 ottobre esce “The Dark Side of The Moon Redux” di Roger Waters

ROMA (ITALPRESS) – Il 21 luglio Roger Waters ha annunciato la pubblicazione di “The Dark Side Of The Moon Redux”, una reinterpretazione epicamente ambiziosa di uno degli album più famosi ed acclamati della storia, a cinquant’anni dalla registrazione originale con i Pink Floyd. L’annuncio è accompagnato dalla reinterpretazione di Waters di “Money”. Registrato dai Pink Floyd quando Waters a veva 29 anni, “The Dark Side Of The Moon” era una straordinaria meditazione multidimensionale sull’esperienza umana, il passare del tempo, la disces nella follia e l’abisso. “The Dark Side Of The Man Redux” vede Waters trascendere questo vuoto di mezzo secolo per reinterpretare ed abbellire le sue creazioni originali con una nuova prospettiva raccolta dalla sua esperienza di vita, dalla filosofia e dalla saggezza dell’età, con un’ulteriore enfasi sui temi filosofici, sociali e politici dell’originale.
La straordinaria performance vocale di Waters aggiunge nuovi strati di profondità ai suoi testi classici e saggezza ghiaiosa alle sue nuove creazioni filosofiche. La produzione di Waters e Gus Seyffert spoglia le orchestrazioni psichedeliche dei Pink Floyd in qualcosa di più crudo e delicato, ma non per questo meno sperimentale, inventivo, strutturato e ricco di intertesto musicale. Oltre a reinventare ciascuna delle dieci tracce originali di “The Dark Side Of The Moon”, il formato Redux in vinile contiene inoltre una bonus track di tredici minuti ispirata alla ri-registrazione come traccia finale. L’album uscità il 6 Ottobre in versione Digitale, CD and vinile per SGB Music.

foto: ufficio stampa jalamediaactivities

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Dopo 8 anni esce il nuovo album dei Blur “The Ballad of Darren”

ROMA (ITALPRESS) – A meno di sei mesi da quando Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree si sono riuniti per la prima volta nello studio di Damon a West London per discutere della possibilità di registrare un nuovo album dei blur, l’attesissimo nuovo album in studio della band, The Ballad of Darren, è fuori oggi su etichetta Parlophone. The Ballad of Darren è il nono album in studio dei Blur – il loro primo dopo 8 anni e prodotto da James Ford – e contiene 10 nuovi brani registrati allo Studio 13 a Londra e nel Devon nella primavera di quest’anno. L’annuncio dell’album, avvenuto il 18 maggio, è stato una grande sorpresa per i fan, ed è stato in concomitanza con un piccolo ma epico show al Colchester Arts Centre e con la pubblicazione di un brano inedito, “The Narcissist”, oltre che con la rivelazione della cover dell’album già diventata iconica, con un’immagine del celebre fotografo britannico Martin Parr CBE, che ha fatto conoscere la piscina allàaperto di Gourock in Scozia.
L’uscita di The Ballad of Darren arriva dopo il trionfale fine settimana di musica allo stadio di Wembley l’8 e il 9 luglio, due show straordinari ed estremamente emozionanti. La prossima settimana la band tornerà sul palco di Londra per qualcosa di completamente diverso: una global performance molto speciale del nuovo album, trasmessa in diretta streaming via Driift dall’Eventim Apollo di Londra, Hammersmith, martedì 25 luglio 2023 alle 22:00 ora italiana. “blur present The Ballad of Darren”, sarà la prima e l’unica volta che la band suonerà dal vivo l’album completo dall’inizio alla fine, consentendo ai fan di tutto il mondo di ascoltare il nuovo disco insieme come parte di un evento musicale unico e intimo. Biglietti e informazioni qui. La band è on the road per tutto il resto dell’anno con un tour che andrà dall’Europa al Giappone e di nuovo in Sud America. Il 22 luglio i Blur saranno al Lucca Summer Festival per un unico show.

foto: ufficio stampa Warner Music

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“Gran Turismo” dal 20 settembre al cinema

ROMA (ITALPRESS) – Arriva il 20 settembre al cinema “Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile”, il film Sony Pictures diretto da Neill Blomkamp con David Harbour e Orlando Bloom. Tratto dalla celebre saga dei racing game, il film si ispira alla storia vera di un giovane giocatore di Gran Turismo, Jann Mardenborough, che, vincendo una serie di gare competitive del videogioco, riesce a diventare un pilota professionista nella realtà.
Nel cast oltre a David Harbour (Stranger Things) e Orlando Bloom (Il Signore degli Anelli), Archie Madekwe (I Miserabili) nel ruolo del protagonista, Darren Barnet (Non ho mai…), Djimon Hounsou (Blood Diamond – Diamanti di sangue) e Geri Halliwell-Horner (Spice Girls – Il film).
A Budapest Fabio Rovazzi ha sfidato Orlando Bloom in una gara con i go-kart ed è sceso in pista con il pilota professionista Jann Mardenborough per una gara in circuito.
-foto ufficio stampa Gran Turismo –
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Il “World wild tour” di Zucchero torna in Italia con sei concerti

MILANO (ITALPRESS) – Il “World wild tour” di Zucchero “Sugar” Fornaciari torna in Italia con sei concerti sold out: il 24 e il 25 luglio al Cortile della Reggia di Caserta, il 27 luglio alla Valle dei Templi di Agrigento, il 28-29-30 luglio al Teatro Greco di Siracusa.
Zucchero sarà accompagnato sul palco da una band composta da Polo Jones (Musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schilirò (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e Oma Jali (backing vocals).
Il tour internazionale è ripartito lo scorso 24 aprile dall’Auckland Town Hall di Auckland in Nuova Zelanda ed è terminato all’Opera House di Sydney. Il “World Wild Tour” vede Zucchero sui palchi di tutta Europa fino ad agosto.

– Foto: Ufficio stampa Zucchero –

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