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Coldplay, nel 2024 due concerti a Roma

ROMA (ITALPRESS) – I Coldplay tornano in Italia con due nuovi appuntamenti il 12 e il 13 luglio 2024 allo Stadio Olimpico di Roma. Dopo le sei date italiane tutte sold-out, la band capitanata da Chris Martin torna nel nostro paese per la terza serie del Music Of The Spheres World Tour con due nuovi concerti nella Capitale.
Il successo dei Coldplay è stato tale in Italia che la band con all’attivo in Italia 69 Dischi di Platino e 13 Oro solo nel nostro Paese, ha visto rientrare nella classifica ufficiale Fimi/Gfk 7 dei 9 album della band
Dopo il tutto esaurito della tournèe europea negli stadi dell’estate 2023 dei Coldplay – culminata ieri sera con la quarta esibizione ad Amsterdam – la band ha annunciato oggi una terza serie di date europee per giugno, luglio e agosto 2024, nell’ambito del loro tour mondiale da record Music Of The Spheres.
Le date comprendono le prime esibizioni in Grecia, Romania e Finlandia, nonchè il primo concerto a Roma dal 2003 e la prima visita a Budapest dal 2008.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Giffoni Film Festival, Gubitosi “Ascoltare i giovani”

ROMA (ITALPRESS) – Cinquantadue anni fa la prima edizione del Giffoni Film Festival, l’appuntamento cinematografico per bambini e ragazzi che si svolge ogni anno, nel mese di luglio nella città di Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno. Domani al via la 53esima edizione. A raccontarla l’ideatore e fondatore, Claudio Gubitosi, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
“Il Giffoni – ha detto – è una bella storia italiana ma è anche una grande istituzione culturale. Giffoni è anche un paese, il mio paese, dove feci la prima edizione con questa follia un pò creativa. Giffoni è certamente anche un festival del cinema”, ha aggiunto, “ma l’anomalia, o chiamiamola specificità, è quella che da sempre si rivolge ad un pubblico particolare: i ragazzi e i giovani e poi negli ultimi 15 anni anche ai bambini. Tutto questo comporta una serie di responsabilità ma anche di una progettazione complessa, quindi intorno a questo mondo del cinema noi ai ragazzi facciamo vedere le storie che raccontano le loro vite, anche agli adulti, ai genitori”.
Gubitosi ha confessato: “Oggi alla vigilia della 53esima edizione, l’emozione che provo è esattamente quella della prima ma mi basta affacciarmi alla finestra, sentire i pullman che stanno arrivando con i ragazzi, con le loro voci, con le lingue diverse, e mi passa tutto. E’ uno dei progetti culturali più caratteristici del mondo, è scelto dai ragazzi, un esempio virtuoso di come la cultura può rendere felice un intero territorio, dando la leadership all’Italia nel mondo in questo settore”. Il fondatore è entrato nel dettaglio dell’edizione che si apre domani: “Quest’anno saranno 6 mila e 500 i giurati, abbiamo superato i numeri del 2019, l’edizione prima della pandemia, partecipanti che vengono da 35 nazioni. Sono 99 i film in competizioni nelle varie sezioni, abbiamo due tensostrutture da 800 posti che faranno anche il doppio turno”.
“Alla viglia della giornata di apertura del Festival – ha aggiunto -, Giffoni sarà invasa pacificamente, c’è un popolo in cammino che sta arrivando, e tutto questo sarà vissuto anche dalla popolazione, con 350 mila presenze, c’è la musica con una maxi discoteca per i ragazzi, tutte le attività sono gratuite. Saranno duecento i talenti distribuiti tra le varie sezioni e sarà presente mezzo governo: il vicepremier Tajani, i ministri Bernini, Abodi, Sangiuliano, Valditara, Pichetto Fratin, che vengono qui per ascoltare, vengono e si confrontano con i ragazzi. C’è un grande desiderio di Giffoni, i ragazzi lo scelgono perchè è diventato il loro punto di arrivo e di partenza”. Una vera istituzione culturale, il più grande festival al mondo dedicato ai giovani: “Ho fatto di questo una ragione della mia vita, i giovani sono cancellati totalmente dal presente, è una società che non dà loro speranze a partire dal Sud, dicono ai ragazzi di non andare via, ma perchè un giovane deve restare al Sud? Cosa gli si offre? Noi dobbiamo stare vicino a loro e dargli poche cose: tranquillità, certezza e fiducia e poi ascoltarli, e questo il Giffoni fa”.
Un evento che non si esaurisce in 10 giorni: “Il Giffoni non vive solo di questi dieci, dodici giorni – ha evidenziato – ma tutto l’anno con 540 attività in tutte le regioni d’Italia. Siamo impegnati in Calabria, in Basilicata, in Puglia, in Sicilia, in Sardegna, e siamo presenti in 35 nazioni. Questo deve essere un orgoglio, il Giffoni tutto l’anno, un brand presente in tutto il mondo che contamina tutti, e con una grande ricaduta economica. Oggi il successo di Giffoni è un successo corale di tutti quelli che ci hanno creduto e ci continuano a credere”. Saranno tante le anteprime con tanti protagonisti in prima fila: “Sarà presentato per la prima volta il film di animazione sul generale Dalla Chiesa, ci collegheremo anche con il presidente del Brasile Lula, poi ci sarà tantissima musica”, ha detto. “Ogni giorno ci saranno 3, 4, 5 grandi nomi che incontreranno i nostri ragazzi – ha concluso -, domani aprirà il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca e leggeremo un bel messaggio inviato dalla presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola”.
-foto Italpress –
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A 30 anni dalla scomparsa su Rai 1 la docufiction su Raul Gardini

ROMA (ITALPRESS) – A trent’anni dalla sua scomparsa, la docufiction “Raul Gardini”, in onda domenica 23 luglio, in prima serata su Rai 1, ricostruisce la figura dell’imprenditore ravennate e ripercorre un importante capitolo della storia del nostro Paese. Utilizzando materiale d’archivio, ricostruzioni e testimonianze inedite, la docufiction – diretta da Francesco Miccichè e interpretata da Fabrizio Bentivoglio con Pilar Fogliati – si apre con il varo del Moro di Venezia l’11 marzo 1990 e termina il 23 luglio del 1993, giorno del suicidio di Gardini, raccontando la complessità e le contraddizioni di un uomo con una visione strategica che ha sempre creduto nella crescita industriale dell’Italia e dell’Europa. Nella ricostruzione affidata alla fiction, l’incontro di Gardini con una giornalista – interpretata da Pilar Fogliati – diventa l’occasione per un’intervista/confessione che ripercorre le vicende che lo hanno portato alla ribalta internazionale.
“La prima volta che mi è stato proposto il ruolo di Raul Gardini risale a una decina di anni fa, per un film che poi, come spesso succede, non si è più fatto, lasciando in me, ma credo anche in lui, non contento già allora di essere stato dimenticato, un certo rimpianto” – dice Fabrizio Bentivoglio – “Quindi, quando ho ricevuto la telefonata di Francesco Miccichè che mi parlava di questo suo progetto, non solo non ho fatto alcuna fatica nel sentirlo subito anche mio, ma ci siamo anche detti che avremmo diviso i compiti: il documentario avrebbe raccontato Gardini, l’uomo pubblico, l’industriale; il film avrebbe raccontato Raul, l’uomo privato, il marito, il padre, l’amico e a cose fatte posso dire con certezza, anche per la rapidità con cui il tutto è stato girato, che questo Raul è sgorgato quasi malgrado me, autonomamente, come se avesse anche lui una certa fretta di uscire e di liberarmi da quella promessa fattagli più di dieci anni fa”.
Attraverso la testimonianza dei manager che gli sono stati vicino, di Riccardo Muti, dei giornalisti che lo hanno conosciuto e grazie al toccante ricordo di Paul Cayard, timoniere de Il Moro di Venezia, emerge un ritratto privato e inedito di Raul Gardini, legato ai valori famigliari e alla sua terra d’origine. Raul Gardini è prodotto da Rai Fiction con Aurora TV con il sostegno della Regione Emilia-Romagna attraverso l’Emilia-Romagna Film Commission. Per la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati: “La docufiction dedicata a Raul Gardini è significativa per diversi motivi. Ripropone una personalità complessa come gli anni in cui ha vissuto e le contraddizioni di un imprenditore dalla visione strategica per approfondire l’avventura del Moro di Venezia e i difficili anni di Tangentopoli. La coproduzione che abbiamo realizzato con Aurora TV vuole restituire l’energia di un sogno con la ricchezza dei materiali documentari, il grande lavoro d’interpretazione di Fabrizio Bentivoglio, la regia di Francesco Miccichè e il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto”.
“Quella di Raul Gardini è una storia che deve essere raccontata” – conclude Giannandrea Pecorelli, produttore per Aurora Tv – “Sono passati trent’anni dalla sua morte avvenuta in una fase cruciale e ancora controversa del nostro Paese. In realtà l’avventura di Raul Gardini e della famiglia Ferruzzi è molto di più. E’ la storia di una realtà imprenditoriale con una visione fortemente innovativa ed europeista.
Con Francesco Miccichè e Giovanni Filippetto, con cui Aurora TV ha realizzato altre importanti docufiction, abbiamo ritenuto che questa formula che unisce materiali d’archivio, testimonianze e riprese originali, fosse la migliore. Un lavoro impreziosito dalla presenza di Fabrizio Bentivoglio, Pilar Fogliati e un cast sempre all’altezza dell’importante impegno”.

foto: ufficio stampa Rai Fiction

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E’ morto il giornalista Andrea Purgatori

ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 70 anni, a Roma, il giornalista Andrea Purgatori. Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Ha raccontato numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique.
E’ stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996). Ha scritto molte fiction per la tv.
Per la saggistica ha scritto A un passo dalla guerra (1995), Il bello della rabbia (1997) e I segreti di Abu Omar (2008). Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins).
Per il cinema ha scritto tra l’altro Il muro di gomma (1991) dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994), L’industriale (2011). Ha ottenuto tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc. Amico di Corrado Guzzanti e suo coautore, nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Il caso Scafroglia (Rai Tre), interpretando la voce fuori campo che dialoga con il conduttore, mentre nel 2006 ha preso parte al film Fascisti su Marte nel ruolo del camerata Fecchia e, sempre con Guzzanti, ha realizzato Aniene (Sky Uno). E’ stato coautore del programma televisivo di Antonio Albanese Non c’è problema (Rai Tre, 2002).E’ apparso come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L’abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017).
Nel 2006 ha scritto insieme con Francesco Nicolini i sei monologhi di Marco Paolini per Teatro Civile (Rai Tre).
Dalla stagione televisiva 2017-2018 ha condotto su LA7 la nuova edizione di Atlantide, per il quale riceve il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale.
Nell’autunno del 2022 è stato protagonista della docu-serie Netflix Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi.
-foto Agenzia Fotogramma-
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Al via riprese “Finchè notte non ci separi” con Fogliati e Scicchitano

ROMA (ITALPRESS) – Al via le riprese del film “Finchè notte non ci separi” con Pilar Fogliati e Filippo Scicchitano.
Pilar Fogliati, dopo l’exploit del suo primo film da protagonista e regista (Romantiche), che le è valso il Nastro d’Argento e due Globi d’Oro, e Filippo Scicchitano, attore rivelazione di Scialla! (Francesco Bruni, 2011), danno vita ad una brillante commedia dolce amara.
Una prima notte di nozze che si tramuterà in un viaggio notturno capace di far riflettere – tra una risata e l’altra – sul matrimonio, i suoi compromessi e sull’eterno mistero dell’amore.
Una notte ricca di incontri e di sorprese per le strade di una Roma segreta e affascinante.
Alla regia Riccardo Antonaroli, che torna dietro la macchina da presa dopo il fortunato film d’esordio La Svolta (2022) riabbracciando quella commedia che gli valse il Nastro d’Argento con il cortometraggio Cani di razza (2017).
Il film, prodotto da Rodeo Drive e Life Cinema, è tratto dalla commedia israeliana Honeymood di Talya Lavie, presentato al BFI London Film Festival, al Tribeca Film Festival e in concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest.
Le riprese del film si svolgeranno a Roma e dureranno fino alla prima settimana di agosto, per una durata complessiva di 6 settimane.
-foto ufficio stampa “Finchè notte non ci separi”-
(ITALPRESS).

Primo scatto per la seconda stagione di “Viola come il mare”

ROMA (ITALPRESS) – Primo scatto dal set della serie tv “Viola Come Il Mare 2” con il CEO Lux Vide, società del gruppo Fremantle, Luca Bernabei e i protagonisti Francesca Chillemi, Can Yaman e Giovanni Nasta. La serie tv andrà in onda prossimamente su Canale 5. “Viola Come Il Mare 2” è una produzione Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con RTI, prodotta da Luca Bernabei e Matilde Bernabei, diretta da Alexis Sweet e Laszlo Barbo e scritta da Elena Bucaccio, Silvia Leuzzi e Lorenzo Righi.

Foto: ufficio stampa Lux Vide

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Russell Crowe in visita agli Uffizi “Una mattinata splendida”

FIRENZE (ITALPRESS) – Mattinata fiorentina densa d’arte per il premio Oscar Russell Crowe: il divo del kolossal Il Gladiatore, recentemente protagonista de L’esorcista del Papa nei panni di padre Amorth. ha infatti trascorso oltre tre ore nella Galleria degli Uffizi. Crowe si è presentato con la famiglia in museo molto presto, effettuando un tour completo dei capolavori del Rinascimento al secondo piano della Galleria, da Botticelli a Leonardo, alla sala di Michelangelo e Raffaello. Ma è rimasto rapito soprattutto dalle nuove sale degli autoritratti degli artisti, aperte al primo piano da appena due settimane, soffermandosi su tante singole opere per studiarne i dettagli. L’attore ha poi molto apprezzato la mostra archeologica dedicata alla finanza romana, Pecunia non olet, lasciandosi fotografare davanti ai busti (appartenenti alla collezione delle Gallerie) di Adriano e Diocleziano. Russell Crowe aveva già fatto visita al museo degli Uffizi nel 2019. “E’ stata una mattinata splendida: tornerò, ci vedremo di nuovo tra un paio d’anni”, ha detto con sorriso Crowe al momento di lasciare il museo, concedendo con gentilezza selfie ai membri dello staff ed ai visitatori che gliene facevano richiesta.

Foto: ufficio stampa Uffizi

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A Palermo le sonorità di “Manas” di Giorgia Panasci e Giulia Perriera

PALERMO (ITALPRESS) – Prosegue con grande successo la rassegna Metro Art & Theater Edizione 2023, promossa dall’Associazione ECU European Culture University e realizzata grazie ai fondi FUS del Ministero della Cultura, destinati al sostegno delle attività di spettacolo dal vivo, attraverso il bando del Comune di Palermo Area delle Culture, con la direzione artistica di Francesco Panasci, con il terzo evento intitolato “MANAS” di Giorgia Panasci e Giulia Perriera.
Si tratta di un progetto musicale sperimentale che esplora il legame tra la musica e la sonorizzazione come connessione tra lo spirito umano e il cervello fisico.
“MANAS” rappresenta il fuoco vivente che conferisce all’umanità l’autocoscienza e l’autopercezione, costituendo il principio cosciente della Monade umana, unica e indivisibile. L’obiettivo di questo progetto è quello di approfondire le radici religiose e filosofiche orientali attraverso la musica e i suoni, cercando di penetrare nell’anima spirituale degli ascoltatori.
Giorgia Panasci, ideatrice del progetto e arpista di talento, affiancata da Giulia Perriera alle percussioni e al vibrafono, esplorerà sonorità che fondono il sacro e il barocco, utilizzando strumenti come l’arpa e gli strumenti percussivi. La professoressa Panasci, oltre ad essere un’artista di grande esperienza, è anche una stimata insegnante che si confronta quotidianamente con giovani studenti desiderosi di esprimere le proprie idee riguardo a spettacoli innovativi e di ampliare le proprie conoscenze artistiche e musicali. Basandosi su queste interazioni, la Panasci elabora e realizza progetti che offrono al pubblico non solo un’esperienza di ascolto, ma anche informazioni e formazione su diversi fronti, arricchendo l’arte della musica con elementi recitativi e sperimentazioni sonore.
Il programma musicale proposto da Giorgia Panasci e Giulia Perriera, eseguito con arpe, percussioni e vibrafono, rivisita il sacro e il barocco, reinterpretandoli in forme, colori e strumenti a corda che richiamano l’oriente e l’antico.
Le musiche sperimentali di Giorgia Panasci e Giulia Perriera, eseguite con arpe e vibrafono, a tratti suonati anche con oggetti non convenzionali, “investono” l’anima dell’ascoltatore come essenza della percezione sonora.
Lo spettacolo/performance “MANAS” va in scena domani, alle ore 18, nella Chiesa di San Giovanni Bosco, in via Messina Marine, a Palermo. Ha già debuttato con grande successo al Teatro Antico di Segesta, nell’ambito del Segesta Teatro Festival 2022, riscuotendo ammirazione sia dal pubblico presente che dalla critica nazionale. Tutti gli eventi della rassegna sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Metro Art & Theater Edizione 2023 è promossa dall’Associazione ECU con la direzione artistica di Francesco Panasci. Il progetto è realizzato grazie ai fondi FUS del Ministero della Cultura, destinati al sostegno delle attività di spettacolo dal vivo, attraverso il bando del Comune di Palermo Area delle Culture, che mira a promuovere l’inclusione sociale, il riequilibrio territoriale, la tutela occupazionale e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale nelle periferie del Comune di Palermo e della Città Metropolitana.
foto ufficio stampa Francesco Panasci
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