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Anna, il nuovo singolo “Tonight” in tutte le radio dal 20 settembre

MILANO (ITALPRESS) – Il nuovo singolo di Anna è “TONIGHT”, tratto dall’album certificato Doppio Disco di Platino “Vera Baddie” e in tutte le radio a partire da venerdì 20 settembre.
Dopo essere stata la regina indiscussa di quest’estate con la hit “30°C” (2xPlatino), rimasta per due settimane consecutive alla #1 della classifica radio, il nuovo singolo mostra un lato più ‘dark’ e ‘malinconicò della cantante. Chi non ha sofferto per amore? In questa slow-jam dal sapore trap Anna racconta con onestà una relazione amorosa finita male: “Era come un sogno all’inizio, però dopo è caduto come da un precipizio, l’unico che mi aiuta per adesso è l’assenzio, mi sono trattenuta le lacrime in silenzio. Sto facendo tutto pur di non pensare a te”. O ancora, dice: “non hai fatto abbastanza per noi”. La canzone, scritta da ANNA, è prodotta da Sadturs e Miles.

foto: ufficio stampa Universal Music Italia

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Marco Masini compie 60 anni, nuovo album e festa con i fan

ROMA (ITALPRESS) – Un inedito (“Allora ciao”, in radio e in digitale da venerdì 13 dicembre), un album (!10 Amori”, in cd e vinile dal 4 ottobre) e, soprattutto, una grande festa che si terrà al Teatro di Fiesole il 21 settembre alle ore 17.00. E’ così che Marco Masini festeggerà il suo 60° compleanno. Lo farà con coloro che avranno la possibilità di accedere all’evento, acquistando sullo store ufficiale BMG il Bundle esclusivo che contiene la musicassetta del nuovo album, una shopper e un poster che il cantautore autograferà per l’occasione.
Gli anni Masini, che è nato a Firenze nel 1964, li compirà il 18 settembre. L’esordio nella musica, dopo alcune collaborazioni, risale al 1990 quando partecipa al Festival di Sanremo con “Disperato”, brano che gli fa vincere la sezione “Novità” e il premio della critica. L’anno dopo è di nuovo all’Ariston con “Perchè lo fai?”: si piazza terzo e stravende anche l’album che esce subito dopo, “Malinconoia”.
Il successo, tuttavia, non lo mette al riparo dalle maldicenze nate a causa dei temi trattati nei due primi album: qualcuno mette in giro la voce che Masini porti sfortuna e che le sue canzoni spingano i giovani al suicidio. La reazione del cantautore è contenuta nel brano del 1993 “Vaffanculo” inserita nell’album da oltre un milione di copie in tutta Europa “Ti innamorerai”.
Nonostante altri album e la partecipazione a Sanremo nel 2000 (con la canzone “Raccontami di te”), la fortuna sembra avere voltato le spalle a Masini che, il 17 aprile 2001, annuncia il ritiro dalla carriera di cantautore attribuendo la sua decisione alle accuse di portare sfortuna che gli vengono mosse dalla critica e da alcuni personaggi del suo ambiente. Va anche a spiegarlo in tv, nel programma di Adriano Celentano “125 milioni di caz..te”, nel quale canta “Gli uomini non cambiano” per rendere omaggio a Mia Martini, vittima della sua stessa situazione. Due anni dopo ci ripensa, pubblica un nuovo album (“…il mio cammino”, con alcuni dei suoi brani e nel 2004 è di nuovo a Sanremo con “L’uomo volante”. La canzone vince il Festival e la vittoria segna la fine del periodo buio. In concomitanza con la kermesse canora esce l’album “Masini”: il successo è tornato.
Nel 2005 il cantautore torna a Sanremo (con “Nel mondo dei sogni”) e l’anno successivo lavora con Umberto Tozzi all’album “Tozzi Masini” che contiene, tra l’altro, il duetto su “T’innamorerai”. Quattro anni dopo è ancora una volta a Sanremo (con “L’Italia”) così come nel 2010 (ma per accompagnare Povia nella serata dei duetti). Nello stesso anno, per festeggiare i primi vent’anni di carriera, esce la raccolta live “Un palco lungo… 20 anni!”.
Passano gli anni e continuano le partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 2015 con “Che giorno è”, nel 2017 con “Spostato di un secondo, nel 2018 (nella serata dei duetti con Red Canzian), nel 2019 con “Il confronto””. Nel 2017 vince lo speciale dello Zecchino d’Oro intitolato “60 Zecchini” con il brano “Lettera a Pinocchio” che viene eletta la canzone più bella della storia della manifestazione. Nell’estate 2023 prende il via il tour dello spettacolo Panariello vs Masini che mette insieme sul palco Giorgio e Marco, due amici di lunga data.

foto: ufficio stampa Parole e d’intorni

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Alla Cattolica lezione di vita di Amadeus ai futuri professionisti

MILANO (ITALPRESS) – “Ho voluto fare una conferenza stampa qui in Cattolica in un luogo storico, culturalmente importante e giovane. Una trasmissione televisiva di successo deve coinvolgere i giovani”. Così Amadeus presso l’Aula Magna della Cattolica, dove Warner Bros Discovery ha presentato la nuova stagione televisiva 2024 con la partecipazione dello showman in occasione della consegna dei diplomi agli studenti del master “Fare tv. Management del broadcasting e dello streaming”. Poi, ha aggiunto: “Ho ho appena compiuto 62 anni e ho ancora voglia di fare cose nuove. Sono felice, galvanizzato, esattamente come quando avevo trent’anni”. La giornata è stata un’occasione speciale per il grande gruppo mediale e per il master dell’ateneo, che oggi ha consegnato i diplomi agli studenti al termine del loro percorso.
“Per noi che la televisione la studiamo, la analizziamo, la insegniamo, questo è un momento di lezione, un’occasione per ribadire una stretta e proficua relazione tra formazione e mondo professionale – ha detto Massimo Scaglioni, direttore del master e del Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi della Cattolica -. In particolare, col gruppo WDB collaboriamo con grande profitto da tantissimi anni, alcuni professionisti del gruppo si sono formati qui, altri sono attualmente nostri docenti”. Quest’anno la collaborazione si avvale anche di una borsa di studio per merito che WBD mette a disposizione di uno studente del master. “Questa offerta editoriale – ha continuato Scaglioni – è quella che in termini di consumi e ascolti, è in maggiore crescita. E noi guardiamo al futuro consegnando oggi i diplomi del master Fare tv a giovanissimi professionisti che sono già ben inseriti nei meccanismi di reti, broadcaster e case di produzione”. Le ragioni del successo affondano in una capacità che WBD ha dimostrato di saper mettere in gioco. “Lo spirito innovatore pervade il nostro team in Italia – ha detto Alessandro Araimo, general manager del gruppo WBD -. Bisogna essere disruptive e avere la capacità di cambiarsi da dentro. Per noi è una grande opportunità e dobbiamo approfittare del mercato sanissimo dell’Italia, dove il 90% degli ascolti è dato dai canali in chiaro – ha continuato Araimo -. Lo streaming prenderà forma ma oggi non sappiamo quale sarà il rapporto tra le due forme”. Due elementi caratterizzano l’attività del gruppo secondo la vice president WBD Laura Carafoli, “la grande indipendenza nel prendere le nostre scelte e le persone che hanno fatto questa impresa, oggi qui con noi. Molti dei ragazzi usciti da questa università fanno parte del nostro team. Così oggi siamo gli unici in Europa a crescere, è un momento di tempesta perfetta”. Gesualdo Vercio, vice president Programming WBD ha parlato dei programmi in prima serata e dei contenuti scripted su Real Time, citando le due serie tv turche che affrontano temi cruciali e amati dal pubblico, il mondo ospedaliero e l’amore.
La prima serata è segnata dalla “leggerezza che caratterizza programmi come e Only Fun e dall’improvvisazione usando la comicità femminile come nel caso di Comedy Match”, ha sottolineato il vice president Programming Aldo Romersa.
Con Amadeus WBD aggiunge un pezzo da novanta alla sua programmazione, e instaura con lui un rapporto di fiducia assoluta che si evince proprio dalle sue parole: “Da subito c’è stato uno scambio reciproco di esperienze dal punto di vista umano e affettivo. Da pochi giorni lavoro al Nove e mi sembra di essere qui da una vita”. Una sensazione condivisa dal Gruppo ed espressa da Araimo: “Entusiasmo e voglia di cambiare sono le due cose su cui ci siamo trovati con Amadeus, insieme alla sua professionalità. Così nulla è impossibile”.
Amadeus si è raccontato davanti agli studenti partendo dalla sua esperienza in radio, “una palestra quotidiana” come lui stesso l’ha definita. E poi “allora non si studiava per diventare professionisti della tv. Vedevi Mike Bongiorno e Pippo Baudo, sognavi di poter un giorno fare qualcosa di simile senza avere un piano B. Se hai un sogno, insisti e hai sete di imparare, magari questa cosa accade”. Si comincia domenica 22 settembre alle 20.30 con il game show “Chissà chi è” e a seguire in prima serata “Suzuki Music Party”. “Così posso unire i miei due amori – ha detto Amadeus che sul palco ha ricevuto la targa di Ambassador del master Fare tv -, il quiz e la musica. Abbiamo pensato di partire di domenica, il giorno di Fazio che arriverà il 6 ottobre, perchè è un giorno di festa, poi andremo in onda dal lunedì al sabato”. Ma come, si comincia proprio la domenica del derby di Milano? “Sì, proprio per quello – ha ammiccato Amadeus – andrebbe bene se la partita si chiudesse con un pareggio e io conquistassi la serata!”.
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-Foto: ufficio stampa Università Cattolica-

Roma, a Palazzo Borghese 120 opere di Botero a un anno dalla morte

ROMA (ITALPRESS) – Con la prima e più completa mostra di pittura mai realizzata in ltalia a un anno dalla sua scomparsa, Palazzo Bonaparte a Roma rende omaggio a Fernando Botero. Nella mostra – curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e da Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera – saranno esposte oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti, prestati eccezionalmente solo per questa occasione. “Questa è una mostra eccezionale perchè è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte. E anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica. E’ un’occasione straordinaria per celebrare il primo anniversario della morte di mio padre in Italia, un Paese che ha significato molto per lui e per il suo lavoro”, ha detto Lina Botero. La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema, sarà aperta dal 17 settembre al 19 gennaio e vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e sponsor tecnico Cantine Ferrari Trento. “Sono particolarmente lieta che la Fondazìone Terzo Pilastro – Internazionale da me presieduta, in collaborazione con Poema, abbia avviato una partnership continuativa con Arthemisia, sapientemente guidata dalla sua presidente lole Siena, che ha inizio con un nuovo e importante progetto artistico, peraltro perfettamente in linea con quanto realizzato nei lunghi anni del suo mandato dal mio illustre predecessore Prof. Avv Emmanuele F. M. Emanuele. Riproporre oggi, a un anno esatto dalla scomparsa di Fernando Botero, colombiano ma italiano d’adozione, un’esposizione monografica di così eccezionale ampiezza su di lui, che ripercorra la sua più che sessantennale carriera, è un’iniziativa che trovo doverosa e che si configura come un evento unico, sia per la quantità e varietà di opere in mostra – più di cento tra pitture, acquerelli, disegni e sculture di piccole dimensioni, alcune anche inedite -, sia per la prestigiosa sede che lo ospita, Palazzo Bonaparte nel cuore del centro storico di Roma”, ha detto la Prof.ssa Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro. “La forza di Botero risiede nell’aver adottato una cifra stilistica del tutto peculiare, unica e riconoscibilissima, a cui è rimasto sempre fedele, dilatando a dismisura i volumi di personaggi e oggetti in quella che vuole essere una celebrazione, anche ironica, dell’abbondanza e della positività. Alla base del suo universo espressivo, tuttavia, vi sono anche la maestria nel padroneggiare una grande varietà di tecniche e, soprattutto, l’attitudine a trarre spunto da alcuni dei pi? celebri artisti del passato per reinterpretarne i capolavori in maniera assolutamente personale, come ad esempio nel caso de La Fornarina di Raffaello o del Dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca. Ciò, a conferma dell’assunto, da me sempre sostenuto, che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi, e che non ha dunque
senso racchiuderla in periodi rigidi ed impermeabili tra loro”, ha aggiunto il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, mecenate e filantropo, storico presidente della Fondazione Terzo Pilastro. La presidente del Gruppo Arthemisia ha voluto “fortemente questa mostra per rendere a Botero il primo grande omaggio italiano a un anno dalla scomparsa. Una mostra che ripercorre tutti i temi affrontati da Botero, riunendo le sue opere più importanti e alcuni inediti di cui era persa traccia”. La mostra, che esplora anche la straordinaria relazione tra Botero e l’Italia, infatti si apre con un’opera importantissima e mai esposta prima, “Omaggio a Mantegna” (1958), prestito straordinario proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti e che, dopo decenni, è stato recentemente scoperto da Lina Botero tramite Christiès. Affascinato da uno dei capolavori del Rinascimento, la “Camera degli sposi” di Mantegna nel Palazzo di Mantova, Botero decise di rendere omaggio al maestro italiano dopo il suo viaggio in Italia, vincendo con questo quadro il primo premio al Salone Nazionale di Pittura della Colombia nel 1958. Non mancheranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023 come il grande acquerello dell’Odalisca. Altra opera fondamentale ed inedita e mai esposta al pubblico – perchè da sempre appesa nello studio parigino di Botero – è una versione dell’infanta da “Las Meninas” di Velàzquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. (ITALPRESS).

Foto: xi2

A Palazzo Bonaparte un omaggio a Botero, in mostra oltre 120 opere

ROMA (ITALPRESS) – Con la prima e più completa mostra di pittura mai realizzata in ltalia a un anno dalla sua scomparsa, Palazzo Bonaparte a Roma rende omaggio a Fernando Botero. Nella mostra – curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e da Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera – saranno esposte oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti, prestati eccezionalmente solo per questa occasione. “Questa è una mostra eccezionale perchè è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte. E anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica. E’ un’occasione straordinaria per celebrare il primo anniversario della morte di mio padre in Italia, un Paese che ha significato molto per lui e per il suo lavoro”, ha detto Lina Botero.
La mostra, prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale e Poema, sarà aperta dal 17 settembre al 19 gennaio e vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e sponsor tecnico Cantine Ferrari Trento.
“Sono particolarmente lieta che la Fondazìone Terzo Pilastro – Internazionale da me presieduta, in collaborazione con Poema, abbia avviato una partnership continuativa con Arthemisia, sapientemente guidata dalla sua presidente Iole Siena, che ha inizio con un nuovo e importante progetto artistico, peraltro perfettamente in linea con quanto realizzato nei lunghi anni del suo mandato dal mio illustre predecessore Prof. Avv Emmanuele F. M. Emanuele. Riproporre oggi, a un anno esatto dalla scomparsa di Fernando Botero, colombiano ma italiano d’adozione, un’esposizione monografica di così eccezionale ampiezza su di lui, che ripercorra la sua più che sessantennale carriera, è un’iniziativa che trovo doverosa e che si configura come un evento unico, sia per la quantità e varietà di opere in mostra – più di cento tra pitture, acquerelli, disegni e sculture di piccole dimensioni, alcune anche inedite -, sia per la prestigiosa sede che lo ospita, Palazzo Bonaparte nel cuore del centro storico di Roma”, ha detto la Professoressa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro.
“La forza di Botero risiede nell’aver adottato una cifra stilistica del tutto peculiare, unica e riconoscibilissima, a cui è rimasto sempre fedele, dilatando a dismisura i volumi di personaggi e oggetti in quella che vuole essere una celebrazione, anche ironica, dell’abbondanza e della positività – ha aggiunto il Professor Emanuele, mecenate e filantropo, storico Presidente della Fondazione Terzo Pilastro -. Alla base del suo universo espressivo, tuttavia, vi sono anche la maestria nel padroneggiare una grande varietà di tecniche e, soprattutto, l’attitudine a trarre spunto da alcuni dei più celebri artisti del passato per reinterpretarne i capolavori in maniera assolutamente personale, come ad esempio nel caso de La Fornarina di Raffaello o del Dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca. Ciò, a conferma dell’assunto, da me sempre sostenuto, che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi, e che non ha dunque senso racchiuderla in periodi rigidi ed impermeabili tra loro”.
La Presidente del Gruppo Arthemisia Iole Siena ha voluto “fortemente questa mostra per rendere a Botero il primo grande omaggio italiano a un anno dalla scomparsa. Una mostra che ripercorre tutti i temi affrontati da Botero, riunendo le sue opere più importanti e alcuni inediti di cui era persa traccia”.
La mostra, che esplora anche la straordinaria relazione tra Botero e l’Italia, infatti si apre con un’opera importantissima e mai esposta prima, “Omaggio a Mantegna” (1958), prestito straordinario proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti e che, dopo decenni, è stato recentemente scoperto da Lina Botero tramite Christiès. Affascinato da uno dei capolavori del Rinascimento, la “Camera degli sposi” di Mantegna nel Palazzo di Mantova, Botero decise di rendere omaggio al maestro italiano dopo il suo viaggio in Italia, vincendo con questo quadro il primo premio al Salone Nazionale di Pittura della Colombia nel 1958. Non mancheranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023 come il grande acquerello dell’Odalisca. Altra opera fondamentale ed inedita e mai esposta al pubblico – perchè da sempre appesa nello studio parigino di Botero – è una versione dell’infanta da “Las Meninas” di Velàzquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente.

– foto Marco Nardo fornita da ufficio stampa Fondazione Terzo Pilastro Internazionale –
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Emmy Awards 2024, record di statuette per Shogun. Sorpresa per Hacks

MILANO (ITALPRESS) – Nella serata di ieri (nella nottata in Italia), si è conclusa a Los Angeles la premiazione agli Emmy Awards 2024. Record di premi per “Shogun”: la serie tv di Fx prodotta da Hulu-Disney+, che racconta le lotte di potere nel Giappone del 17esimo secolo, ha ottenuto 18 statuette diventando la prima serie non anglofona a vincere il premio per la migliore serie drammatica. Sorpresa invece per l’Emmy alla miglior serie comica. Ha vinto “Hacks”, lo show HBO/Max su una matura comedian, che ha fregato la statuetta alla favorita “The Bear”. Quest’ultima ha tuttavia ottenuto ben 11 Emmy, superando le dieci statuette ottenute con la prima stagione. Successo anche per la serie Netflix “Baby Reindeer”, che si aggiudica quattro statuette: miglior serie limitata o antologica, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista a Richard Gadd e miglior attrice non protagonista a Jessica Gunning. Infine Jodie Foster vince il suo primo Emmy come miglior attrice protagonista in una serie limitata per “True Detective: Night Country” di HBO. Durante la cerimonia è stato omaggiato l’attore comico Bob Newhart, morto a luglio a 94 anni, e sono stati ricordati i 50 anni della popolare serie tv Happy Days.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

Sophia Loren “Penso al domani, non ho rimpianti”

ROMA (ITALPRESS) – “Sì, è vero, gli ostacoli ci sono e io ricordo quanti ne siano sorti intorno a me per impedirmi di essere felice. Io ogni cosa l’ho combattuta fino a quando me ne sono liberata. Eppure dalla mia giovinezza a oggi le donne sono andate molto avanti, quasi in cima. Kamala Harris in America e von der Leyen in Europa sono esempi di donne che non solo vivono secondo le loro visioni di progresso e uguaglianza, ma la loro missione è trasformare queste battaglie in realtà per il beneficio di tutte le donne. Sono donne straordinarie, la candidata e vicepresidente Kamala e la presidente von der Leyen, a cui mi piace guardare per cercare di capire come sono arrivate dove sono, a essere a capo dell’Europa e forse, chissà, prima presidente degli Stati Uniti”. Così, in una intervista a la Repubblica, Sophia Loren, che il 20 settembre festeggerà i 90 anni. Poi, confessa: “La ciociara ed Una giornata particolare sono due film di cui sono estremamente orgogliosa, poichè rappresentano nel senso più profondo il mio lavoro come attrice. Sono così orgogliosa dei momenti che ho creato in questi film, insieme ai registi naturalmente, momenti che hanno toccato i cuori delle persone in tutto il mondo, ma che hanno anche parlato alle donne in modo molto diretto. Non posso però non aggiungere anche il mio ultimo film La vita davanti a sè. E’ un film di cui sono particolarmente orgogliosa non solo perchè io e mio figlio abbiamo collaborato insieme, ma anche perchè mi ha presentato, insieme al mio lavoro, a una nuova generazione di persone. La risposta, le reazioni che ho avuto per questo film sono state davvero incredibili”. “Non rimpiango mai ciò che mi è sfuggito – aggiunge -, preferisco pensare che domani troverò qualcosa di meglio, chissà, magari un nuovo capolavoro come se avessi vent’anni…”. Ed alla domanda se non le capita di pensare al dopo, a quando non ci saremo più, ride, di gusto, proprio la risata dei suoi venti anni, “ma io a tutto penso, tranne che alla morte!”.
“Edoardo ed io – sottolinea – abbiamo voglia di lavorare ancora insieme, ricordandomi certo che l’età della bellezza e dei trent’anni se n’è andata. Ma io credo che qualcosa del tempo passato ci resta sempre. Insieme ci stiamo lavorando. Si vedrà, ma io resto decisamente napoletana, sono superstiziosa: e così preferisco non parlarne. Ma una cosa è certa: non smetto di cercare, di pensare che da qualche parte c’è un ruolo che non mi farà dormire la notte”. Alla domanda su cosa pensa delle splendide ragazze, dette influencer, risponde: “Non conosco quel mondo, o meglio: questo pezzo di mondo nuovo, per cui non ho interesse. Se mi ricordo, noi dovevamo saper fare qualcosa per diventare visibili. Io, lo so, ero anche gradevole, bella và, e tutto è diventato grande, inimmaginabile. Erano anche tempi speciali, la fine della guerra, la povertà: oggi posso dire che questo nuovo mondo non lo conosco per dare un commento obiettivo, quindi me ne sto zitta”.
“Io ho fatto un centinaio di film perchè quello era il modo di essere attori di successo – spiega -. Correvamo da un film all’altro, soprattutto in America, e infatti non sono stati quelli a darmi la celebrità, ma i nostri, gli italiani, i cineasti di formidabile valore, i magnifici autori. Adesso mi sembra che gli attori italiani siano di nuovo molto bravi. Poi è vero: i molto bravi di film ne fanno pochi”. “Di sera a letto – aggiunge -, guardo anche io le serie e ce ne sono di belle, sì, è vero, ho amato l’inglese The Crown che ha raccontato la storia anche bruttina dell’attuale monarchia. Però io preferisco i film e mi è molto piaciuto quello di Paola Cortellesi C’è ancora domani. Mi ha davvero commosso vedere come maturava quel finale, con le donne che alla fine della guerra perduta possono finalmente andare a votare, nel ’46. Mi ha fatto pensare a cosa io ero in quel periodo,una ragazzetta di dodici anni magra e spaventata. Cortellesi è una vera poetessa”. Ed alla domanda sulla fede, se è importante per lei, risponde: “Sì, la fede non mi ha mai abbandonata, e io non ho mai abbandonato lei. Ci tengo molto alla mia religione, al mio Dio”. “Prego per la serenità nella mia vita e nella vita degli altri – dichiara -. Dio è stato gentile e generoso con me, e spero che sarà altrettanto gentile e generoso con gli altri”.
In merito alla Mostra del Cinema di Venezia, aperta con il restauro de “L’oro di Napoli”, ricorda: “Quando io e Vittorio ci siamo incontrati per la prima volta a Cinecittà, stavo uscendo dall’ennesimo provino che avevo fallito. Abbiamo iniziato a conversare e ci siamo subito trovati in sintonia. Quando mi ha offerto il ruolo nell’episodio de L’oro di Napoli, l’ho avvertito che sarei stata un’orribile candidata per un provino. Mi ha guardato con gli occhi pieni di tenerezza e comprensione e mi ha detto che non avevo bisogno di fare quel provino. La nostra conversazione era stata sufficiente per convincerlo che ero perfetta per il ruolo. E’ stata la prima volta nella mia vita che qualcuno ha creduto in me e ha scommesso su di me. Non lo dimenticherò mai. E poi mi sono ricordata di una cosa. Mi ricordo che quando iniziammo a girare, mia madre, la cui morte mi ha riempito di dolore, era una grande cuoca e all’ora dei pasti mi raggiungeva sul set con le sue leccornie, i peperoni arrosto, gli involtini di vitello, la pasta alla genovese, con quelle cipolle diventate come una crema, scura e saporita. Da lei e dalla mia nonna ho imparato a cucinare e a farne dei libri…”. Ed infine un ricordo di Marcello Mastroianni: “Più che un ricordo, è una scintilla. La scintilla nei suoi occhi quando sorrideva, è quella che mi porto impressa nel cuore. Questa scintilla mi riempiva di rassicurazione, di affetto , ispirazione. Io e Marcello eravamo legatissimi, in un tempo di allegria. E a proposito di cucina, di legami forti e di cose semplici, Marcello era una gran forchetta, un golosone. Il piatto che voleva da me era robusto e glielo preparavo col cuore: fagioli con le cotiche. Penso che i nostri film funzionavano tanto anche perchè dentro c’era la nostra amicizia, che era profonda, sincera, piena di gioco. Eravamo fratello e sorella. Che devo dire: Marcello mi accompagna, nei miei pensieri e nella mia vita. E’ per questo che non lo ricordo con dolore, solo col rimpianto di quei momenti infantili, felici”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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A Roma l’ultimo saluto a Luca Giurato tra applausi e commozione

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ROMA (ITALPRESS) – Ultimo saluto, tra applausi e commozione, a Luca Giurato nella Chiesa degli Artisti di Roma. Il feretro, arrivato intorno alle 14.40, accompagnato dalla moglie del giornalista Daniela Vergara è stato accolto dai presenti che sono giunti per dare l’addio. Al funerale sono intervenuti, tra familiari e amici, anche Mara Venier con cui Giurato ha condiviso la conduzione di Domenica In. “Trentuno anni fa abbiamo cominciato la mia prima Domenica In con lui, che mi ha voluto. Oggi siamo qui per lui”, ha detto Venier. Un pensiero l’ha espresso anche Amedeo Goria parlando delle celebri gaffe: “Tanta gente, pure giovane, gli voleva bene, anche se ormai non appariva da tanti anni. La cosa importante, che a volte non viene rimarcata, è che quando doveva scherzare, essere leggero e allegro, lo era ma quando doveva prendere una posizione, era molto severo. Era un giornalista di razza”. E anche due delle conduttrici con cui ha condiviso il lavoro a Unomattina, Paola Saluzzi e Livia Azzariti.
La moglie, che nel corso della funzione ha letto una lettera, all’uscita dalla chiesa ha affermato: “Gli hanno dato tanto affetto, tanto quanto lui ne ha dato con la sua semplicità e il suo modo d’essere e di vedere la vita. Forse se seguissimo quella strada, qualche volta ci sarebbero meno problemi tra le persone. Lui non voleva insegnare, però lo faceva con il suo esempio”. Il feretro all’uscita è stato accolto dagli applausi dei presenti.
-foto xl5 Italpress –
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