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“Sicily for Life – Gigi&Friends” il 20 giugno 2025 al Barbera di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Dopo il Maradona Gigi D’Alessio conquista un altro stadio e annuncia “SICILY FOR LIFE – GIGI & FRIENDS”, il 20 giugno 2025 allo stadio Renzo Barbera di Palermo, per una magica notte di musica e un importante appuntamento di solidarietà. Il nuovo live, che vede impegnata in prima linea la Fondazione Tommaso Dragotto, sarà un grande concerto il cui ricavato, al netto delle spese di produzione, sarà devoluto a iniziative specifiche destinate a migliorare l’accesso alle cure per i bambini della regione.
“Sono felice di poter contribuire, con l’intervento della Fondazione Tommaso Dragotto, al miglioramento delle condizioni di vita dei bambini siciliani”, dichiara Tommaso Dragotto, presidente dell’omonima Fondazione, aggiungendo: “Ho voluto questo concerto evento come iniziativa concreta di speranza per i più piccoli e per le cure a loro dedicate, perchè sono loro il nostro futuro”.
Lo show vedrà Gigi D’Alessio sul palco insieme ai più amati artisti e cantanti del panorama italiano per aiutare i piccoli pazienti, tra duetti epocali, performance inedite e tante altre straordinarie sorprese. Una serata all’insegna della solidarietà e dell’amicizia, per cantare insieme le sue canzoni più iconiche e amate dal pubblico, entrate nel cuore di 3 generazioni di italiani e non solo. L’annuncio corona una incredibile annata per D’Alessio con gli 8 sold out di GIGI – UNO COME TE – L’EMOZIONE CONTINUA” in Piazza del Plebiscito, un serratissimo tour estivo tutto esaurito, i live nei Palazzetti con “Gigi Palasport” le cui date continuano a raddoppiare e i due appuntamenti già in calendario per il 2025 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli il 2 e 3.
I biglietti per “SICILY FOR LIFE – GIGI & FRIENDS” prodotto da GGD, Friends & Partners, organizzazione locale a cura di Punto e a Capo, in collaborazione con Sicily by Car e Lama Optical, saranno disponibili da lunedì 16 settembre su Ticketone.it e nei punti vendita abituali.
– foto ufficio stampa Fondazione Tommaso Dragotto –
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Claudio Baglioni architetto ad honorem a Verona

ROMA (ITALPRESS) – L’Ordine degli architetti di Verona ha conferito a Claudio Baglioni, laureato in architettura, l’iscrizione ad honorem all’Elenco d’Onore dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Verona. “Sono contento di essere a Verona in una veste assolutamente diversa, in un’occasione che non mi sarei mai aspettato: sono un architetto ‘credente, ma non praticantè, mi sono laureato 20 anni fa, da studente-lavoratore, perchè mia madre voleva che suo figlio comunque facesse un mestiere vero”, scherza il famoso cantautore, che dal 19 al 28 settembre sarà all’Arena di Verona per celebrare il suo addio alle scene con “aTUTTOCUOREplus ultra”. “Sono felice di riuscire a chiudere questa esperienza di cantautore e di architetto con questi otto concerti all’Arena di Verona, il luogo che forse mi ha iniziato davvero a questa carriera nel 1975”, in cui “sono entrato un pò con la stessa sensazione che avevano i guerrieri che entravano nell’anfiteatro”, ha aggiunto. “Si dice che la musica sia una architettura senza edificio, perchè prevede gli stessi passaggi emotivi e intellettuali, addirittura molti termini si assomigliano”.
Il compito di un artista è “andare un centimetro un pò più avanti di quello che il pubblico si aspetta. Il concerto è una sfida che si fa insieme: mettere il palco al centro significa anche mettere a dura prova uno spettatore che non era abituato”. Con “l’idea di una sistemazione di una scena centrale” nell’Arena, pur non essendo “semplice esibirsi di spalle e mantenere l’attenzione del pubblico anche se non guardi le persone negli occhi, porta una migliore fruizione: molte persone si sentono quasi dentro la scena e visibilità e il suono viene distribuito meglio”.

foto: Agenzia Fotogramma

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A Sutri “Magia del legno”, mostra dello scultore Ferdinando Codognotto

ROMA (ITALPRESS) – Sarà inaugurata oggi a Palazzo Doebbing a Sutri (Viterbo), “Magia del legno”, la mostra dello scultore italiano Ferdinando Codognotto, uno dei più importanti esponenti al mondo dell’arte di intagliare il legno. Il progetto espositivo dialoga con la grande mostra celebrativa su Alessio Paternesi, orgoglio della Tuscia viterbese, a un anno dalla sua scomparsa. La mostra di Codognotto, fortemente voluta dal mecenate e filantropo Professor Emmanuele F.M. Emanuele, che ha profuso per più di due anni il proprio impegno affinchè essa vedesse la luce, è promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dalla professoressa Alessandra Taccone, in collaborazione con il Comune e l’Assessorato comunale alla Cultura di Sutri.
I visitatori potranno ammirare in mostra quattro sculture di grandi dimensioni realizzate dal Maestro Codognotto, in diversi momenti della sua vita, in legno di cirmolo (o cembro, pino montano) della Val di Fiemme, con la tecnica della sega a nastro elettrica. Si tratta delle opere dal titolo “Marlin” (l’unica delle quattro dipinta con colori acrilici), “Amanti – Abbraccio Infinito” (realizzata nel 1972), “Cavallo del futuro” e “Pianta della prosperità e abbondanza”.
Il legno, per Codognotto, è il mezzo con cui comunicare il proprio repertorio ideativo nel quale, accanto a figure del mondo naturale, fiabesco, cosmico e religioso, si affiancano immagini e suggestioni della più estrema tecnologia. Le sculture del Maestro, tuttavia, sono e rimangono una manifestazione simbolica della realtà, una rappresentazione del mondo naturale da un lato e del razionalismo scientifico dall’altro, nella loro dialettica e nella loro sostanziale unità.
Codognotto non è un idealista. L’artista non rivendica, attraverso le proprie opere, un mondo irreale, sospeso nella sua perfezione. Soprattutto, non eleva a protagonista un singolo aspetto della propria poetica prediligendo la natura, la tecnologia, la religione o la fiaba: piuttosto, richiama l’attenzione sulla possibilità di una conciliazione delle parti attraverso il dialogo artistico.
“La sensibilità verso l’arte e l’attenzione del Barone Emanuele, nostro Cittadino Onorario, ci dà la possibilità di implementare la mostra dedicata ad Alessio Paternesi mantenendo quel filo conduttore e mettendo in dialogo due grandi artisti”, commenta il sindaco di Sutri Matteo Amori.
Gli fa eco la Delegata alla Cultura per il Comune di Sutri Claudia Mercuri: “Promuovere le attività culturali a Sutri è una delle priorità dell’Amministrazione Amori fin dal primo giorno. Sutri è la città dell’arte e degli artisti, siamo orgogliosi di avere oggi l’opportunità di esporre le opere del Maestro Codognotto e siamo grati al Barone Professor Emmanuele Emanuele e alla Professoressa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, per rendere possibile tutto ciò”.
Afferma Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale: “Per me è stata una gioia ed un onore poter contribuire a realizzare, grazie alla Fondazione Terzo Pilastro, ed in collaborazione con il Comune di Sutri, questo omaggio – voluto, ideato e realizzato dal mio predecessore Prof. Emanuele, con la sensibilità artistica che da sempre lo contraddistingue – allo scultore del legno Ferdinando Codognotto, il quale è uno degli esponenti più importanti nel panorama culturale mondiale in tale disciplina, come testimoniato dal fatto che le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Europa e all’estero. L’arte del Maestro Codognotto prende avvio dalla contemplazione della natura, eredità del padre progettista di giardini, che egli coniuga con uno spiccato senso estetico e con le suggestioni mutuate dal mondo delle fiabe, dalla religione, dalla filosofia e dalla fascinazione per la tecnologia, dando vita ad opere fortemente simboliche dall’afflato fantastico e capaci di suscitare istintive emozioni”.
Chiosa il professor Emanuele, Cittadino Onorario di Sutri e già Presidente della Fondazione Terzo Pilastro, che ha ideato e realizzato questa mostra: “E’ da sempre una mia ferma convinzione che l’arte non ha tempo, perchè essa, in tutte le sue espressioni, nasce dal fluire ininterrotto della sensibilità interiore dell’artista, dalla sua cultura e dal confronto con l’epoca in cui vive, in modo naturale e spontaneo, e a dimostrazione di ciò molte mostre da me realizzate, come “Ipotesi Metaverso” nel 2023, ne sono la testimonianza. I primi uomini apparsi sulla terra realizzavano arte utilizzando il materiale che avevano a disposizione: la pietra, la sabbia, coloranti naturali, ma soprattutto il legno, che abbondava nelle foreste del contesto in cui vivevano. Ferdinando Codognotto, lo scultore del legno, per me rappresenta da sempre la continuità di quel tempo antico. Il nostro rapporto amicale nasce più di cinquanta anni fa ed io, quando lo conobbi, apprezzai da subito questa sua capacità di trasformare i tronchi degli alberi che giacevano sui terreni delle contrade romane in meravigliose opere d’arte – conclude -. Questa solidarietà affettiva e la mia stima incondizionata per lui e per il suo lavoro mi hanno spinto ad adoperarmi per questa mostra, perchè da molti anni auspico che la sua arte venga conosciuta, così come egli merita, più di quanto accaduto fino ad oggi nel nostro Paese. Ringrazio pertanto il Sindaco Amori e l’Assessore Mercuri, nonchè la Professoressa Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, che hanno reso questo sogno finalmente realizzabile”.

– foto ufficio stampa Fondazione Terzo Pilastro –
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Another World, il nuovo singolo dei Meduza insieme a Hayla

MILANO (ITALPRESS) – Il nuovo singolo dei Meduza è la collaborazione tra il trio dei record e l’emergente Hayla – cantante nominata ai Grammy – in quello che promette essere il culmine esistenziale del match tra suoni elettronici e vocalità, “Another World”, fuori oggi venerdì 13 settembre su tutte le piattaforme digitali e in radio per Island Records (Universal).
“Another World” è un omaggio alle emozioni eteree e viscerali che la musica può suscitare. La fase iniziale del cantato si armonizza con i suoni guidando il ritmo del disco prima che la potente voce di Hayla attiri l’ascoltatore. I synth grintosi richiamano l’euforia dei dischi forgiati negli anni seminali della musica dance e si uniscono al marchio sonoro dei Meduza prima che Hayla e il beat si fondano verso “Another World”.
Il trio italiano ha collaborato con le punte di diamante della musica dance britannica, tra cui Poppy Baskcomb, Becky Hill e Clementine Douglas, con oltre un miliardo di streaming nei rispettivi dischi. “Another World” cerca di aumentare questi numeri con la sempre più emergente Hayla che eleva il paesaggio sonoro firmato Meduza con la sua voce potente e pluripremiata tra riconoscimenti globali e centinaia di milioni di stream.
“Volevamo che ‘Another World’ accompagnasse le persone in un viaggio, che fosse la colonna sonora dei loro sogni. Collaborare con Hayla è stato veramente speciale: ci ha davvero colpiti la potenza della sua voce e l’emozione che è riuscita a far trasparire fin dalla prima volta che ha cantato il ritornello. Abbiamo già suonato il brano davanti a un pubblico ed è stato fantastico, tutti hanno imparato subito le parole e cantato con gli occhi chiusi e le braccia al cielo” raccontano i Meduza.
“Another World” si chiede se l’amore sia frutto del destino sottolineando il legame invisibile che ci unisce attraverso lo spazio e il tempo. “Questa canzone parla delle persone che amiamo e di come siamo guidati a tornare l’uno dall’altro anche nei momenti più difficili” – aggiunge Hayla – “Lavorare con i Meduza è stato incredibile. La loro produzione, attorno alla melodia e al testo, eleva il pezzo su un pianeta mistico, con percorsi anthemici che trascinano l’ascoltatore nel loro mondo. Volevo creare un brano in cui ognuno potesse ritrovare sè stesso, la propria storia, e cantarla a squarciagola. Questa canzone è per tutti. Ora è vostra”.

foto: ufficio stampa Goigest

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Arte, al via la 23^ edizione del Premio Cairo

MILANO (ITALPRESS) – Appuntamento con l’arte contemporanea per la 23ª edizione del Premio Cairo, organizzato dal mensile ARTE di Cairo Editore, diretto da Michele Bonuomo, che sta per entrare nella fase finale con la serata di premiazione di lunedì 14 ottobre nella sede espositiva del Museo della Permanente di Milano. A seguire la mostra aperta al pubblico dal 15 al 20 ottobre.
“Venti giovani artisti emergenti, venti linguaggi espressivi differenti, venti identità fortemente caratterizzate. E un unico stato d’animo che attraversa le loro opere: una precarietà esistenziale generata e alimentata dalla realtà inquieta e sempre più drammatica con cui l’arte si trova a fare i conti, al fine di governarla e trasformarla, offrendo la sua energia creativa come rinnovata ‘forma di speranzà – dice Michele Bonuomo, direttore di ARTE – Un impegno affrontato con consapevolezza dai protagonisti della 23ª edizione del Premio Cairo e onorato dalle opere proposte, ognuna messa a punto nelle forme che meglio definiscono la loro personale “storia dell’arte”. Opere, dunque, create con una pluralità di dispositivi espressivi: da quelli mai esausti della pittura e della scultura ad altri mutuati da ipertecnologie in continua evoluzione e da guardare senza pregiudizi. Una varietà di linguaggi che testimonia lo stato attuale della ricerca d’arte contemporanea, e allo stesso tempo – come suggerisce il critico e storico dell’arte svizzero Hans Ulrich Obrist – “costituisce una delle più confortanti forme di resistenza al progressivo uniformarsi dei modi di vivere, grazie alla creazione infinita e formidabile di commistioni locali e alla capacità inesauribile di coltivare la diversità”. Una ricchezza di espressioni e di prese di coscienza, dunque, a dimostrazione che l’arte, in ogni sua manifestazione e in ogni contesto, è un solido muro di difesa contro minacce d’ogni sorta.
E un’irrinunciabile speranza”.
I venti giovani artisti selezionati dalla redazione di ARTE per il 23° Premio Cairo sono: Thomas Berra, Chiara Calore, Tomaso De Luca, Pietro Fachini, Emilio Gola, Giuseppe Lo Schiavo, Giulia Maiorano, Giulia Mangoni, Pietro Moretti, Matteo Pizzolante, Aronne Pleuteri, Vera Portatadino, Carlo Alberto Rastelli, Marta Ravasi, Adelisa Selimbašic, Davide Serpetti, Arjan Shehaj, Luca Staccioli, Maddalena Tesser, Flaminia Veronesi.
Ciascuno presenterà un’opera inedita che sarà valutata dalla giuria presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino, coadiuvata da esperti di grande autorevolezza del mondo dell’arte; Luca Massimo Barbero, direttore Istituto di Storia dell’Arte-Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Ilaria Bonacossa, direttrice del Palazzo Ducale di Genova; Bruno Corà, Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello; Lorenzo Giusti, direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Gamec) di Bergamo; Gianfranco Maraniello, direttore Polo Museale del Moderno e Contemporaneo del Comune di Milano; Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma; e infine il maestro Emilio Isgrò, inventore della “cancellatura”, uno dei protagonisti italiani più autorevoli a livello internazionale nel mondo dell’arte contemporanea.
La proclamazione dell’opera vincitrice della 23esima edizione del Premio Cairo si terrà il 14 ottobre al Museo della Permanente di Milano e potrà essere seguita in streaming su corriere.it, grazie alla media partnership per l’ottava edizione consecutiva con Corriere della Sera. Il premio inoltre vede al suo fianco LifeGate in qualità di partner ambientale per la compensazione dell’impronta di carbonio generata dall’evento.
Nato nel 2000 dalla volontà del presidente Urbano Cairo di sostenere i giovani artisti italiani e di far conoscere al pubblico nuovi protagonisti, nuove tendenze e nuovi linguaggi presenti nella ricerca d’arte contemporanea, il Premio Cairo si è confermato nel tempo come la più autorevole e prestigiosa opportunità per i giovani artisti in Italia.
Un importante trampolino di lancio che offre agli artisti la duplice opportunità di consolidarsi nel panorama artistico nazionale ed internazionale e di vivere una grande esperienza: selezionati dalla redazione di Arte e chiamati a realizzare per l’occasione opere inedite. Per l’autore dell’opera vincitrice è previsto un premio di 25mila euro; inoltre, l’opera entrerà a far parte della Collezione del Premio Cairo.
“Dal 2000 il premio rappresenta un palcoscenico in cui più di 400 artisti selezionati dalla redazione di Arte hanno potuto mostrare il loro talento e la loro creatività sottoponendo le proprie opere al giudizio di una giuria di esperti di altissimo profilo – dice Urbano Cairo, presidente di Cairo Editore -. Siamo stati tra i primi a credere e a sostenere l’importanza di valorizzare i giovani emergenti nell’ambito dell’arte contemporanea; il loro successo, testimoniato dagli oltre cinquanta artisti che dopo aver partecipato al premio hanno avuto la possibilità di esporre le proprie opere alla Biennale di Venezia, ci rende orgogliosi per aver dato un contributo concreto alla crescita di questi giovani talenti”.
Dal 15 al 20 ottobre l’esposizione delle 20 opere, insieme all’intera Collezione Premio Cairo di tutti i lavori premiati nelle precedenti edizioni, sarà aperta gratuitamente al pubblico nella splendida cornice del Museo della Permanente di Milano.
Sulla pagina Instagram @premiocairo si potrà seguire l’intero percorso del Premio Cairo 2024, con tutte le novità, gli artisti, le opere e gli aggiornamenti in tempo reale fino alla proclamazione dell’artista vincitrice/vincitore e gli highlights della serata inaugurale. Il Premio sarà raccontato anche da una squadra di art influencer tra i più seguiti e apprezzati su Instagram e TikTok.
Ulteriori informazioni sul premio e sulla sua storia sul sito premiocairo.com.
Il Premio Cairo è sostenuto da una importante campagna di comunicazione: promozione stampa pianificata sul Corriere della Sera, sul mensile Arte e sugli altri periodici di Cairo Editore, radio su Monte Carlo e LifeGate Radio, TV su La7, digital e social con LifeGate e affissioni nel centro di Milano.

– foto ufficio stampa Cairo Editore –
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Inaugurata la prima statua di Dante nel Regno Unito

LONDRA (ITALPRESS) – In una cittadina nel sud dell’Inghilterra è stata inaugurata la prima statua di Dante Alighieri nel Regno Unito. La grande statua in bronzo del Sommo Poeta realizzata da Richard Plowman – uno degli scultori contemporanei più famosi ed apprezzati del Regno Unito (tra i suoi lavori il Gandhi bronzeo posto a Parliament Square, la piazza antistante il Palazzo di Westminster) – è stata posta nel parco pubblico di Midhurst, un borgo medievale non lontano dalla costa meridionale della Gran Bretagna. Alla cerimonia hanno partecipato centinaia di persone – segno del grande interesse che ancora Dante suscita a secoli di distanza dalla sua morte.
La statua, che raffigura Dante mentre tiene in mano la Divina Commedia, è stata inaugurata alla presenza del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra Francesco Bongarrà e delle autorità civili locali in un parco impavesato con il Tricolore e la Union Jack. Prima dello svelamento, Hugh Bonneville, il grande attore shakespeariano conosciuto dal pubblico mondiale per la sua partecipazione nel film Notting Hill e per l’interpretazione di Robert Crawley, Conte di Grantham nella serie Downton Abbey, ha interpretato l’ultimo canto del Paradiso.
“Il valore di Dante Alighieri – ha detto Bongarrà concludendo la cerimonia – è stato storicamente apprezzato e riconosciuto nel Regno Unito a partire da Geoffrey Chaucer e William Shakespeare, che non solo ne conoscevano l’opera ma vi si sono anche ispirati, come anche Lord Byron, di cui è stato appena celebrato il bicentenario. Questa sua prima statua in Inghilterra è una ulteriore conferma del valore della sua poesia e della sua passione civile, amate anche nel Regno Unito”.
-foto Istituto Italiano di Cultura di Londra –
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Brunori Sas, tour al via a marzo

ROMA (ITALPRESS) – Parte a marzo del prossimo anno il Brunori Sas Tour 2025 prodotto da Vivo Concerti, con 7 date nei principali palasport italiani: Vigevano, Firenze, Roma, Torino, Napoli, Bologna e Milano.
I biglietti saranno disponibili su www.vivoconcerti.com dalle ore 14:00 di domani, 13 settembre, e nei punti vendita autorizzati dalle ore 14:00 di mercoledì 18 settembre.
-foto ufficio stampa Brunori Sas (ph Toni Thorimbert) –
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Addio a Luca Giurato, aveva 84 anni

ROMA (ITALPRESS) – E’ scomparso a 84 anni colpito da un infarto il giornalista Luca Giurato. Lo scrive sull’account di “X” Il TG1. Figlio di un diplomatico siciliano che fu agente consolare in Uruguay, era nipote da parte materna del drammaturgo e regista Giovacchino Forzano. Giurato conseguita la maturità classica al liceo Virgilio di Roma, entra a Paese Sera come cronista a vent’anni, diventando giornalista professionista dal 1965. Quindi il passaggio a La Stampa e nel 1986 viene nominato direttore del GR1, il giornale radio di Radio Rai, poi è vicedirettore del TG1 fino al 1990. La sua prima apparizione in tv nel 1992 in “A tutta stampa”, la rassegna stampa all’interno del TgUno notte. Nel 1993 partecipa a Domenica in, con Mara Venier. Quindi passa a condurre su Rai 1 “Unomattina” dove rimane sino al 2008, affiancato prima da Livia Azzariti, quindi da Paola Saluzzi e infine da Antonella Clerici. Nel 2004-2005 conduce “Italia che vai” insieme a Francesca Chillemi e Guido Barlozzetti il sabato pomeriggio su Rai 1. Riiorna a Unomattina insieme a Monica Maggioni e a Eleonora Daniele. Dal 15 settembre 2008 è opinionista della sesta edizione de “L’isola dei famosi” insieme a Mara Venier. E’ stato opinionista anche a I raccomandati. Nella stagione 2009-2010 cura una rubrica all’interno di Unomattina Week-End. Luca Giurato è stato reso famoso anche per le sue innumerevoli gaffe e lapsus linguae di cui si è reso protagonista, puntualmente riprese dalla Gialappàs Band nel programma “Mai dire gol” e da “Striscia la notizia”, in una rubrica chiamata “Ci avrei Giurato” e in una puntata speciale intitolata “Luca Giurato Show”. Era sposato con la giornalista Rai Daniela Vergara.

foto: Agenzia Fotogramma

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