ROMA (ITALPRESS) – In questi giorni la stiamo vedendo (su Sky Uno) nel viaggio televisivo di “Quella brave ragazze” accanto a Mara Maionchi e Marisa Laurito. Un regalo che, forse, si è fatta per festeggiare i suoi primi 90 anni che compirà l’11 marzo. È in quel giorno infatti, nel 1933, che Sandra Milo è nata a Tunisi da padre siciliano e madre toscana. Difficile darne una definizione precisa perché lei è tante cose: attrice, conduttrice, cantante ma, soprattutto, personaggio. Un episodio per tutti, il celebre “Ciro, Ciro”, gridato in diretta tv durante il programma “L’amore è una cosa meravigliosa” quando qualcuno le diede la notizia (falsa) che il figlio aveva avuto un incidente. Era il 1990 e la Milo aveva già alle spalle una lunga carriera cinematografica che, nel 2021, le è valsa il David speciale ai David di Donatello.
L’esordio al cinema è del 1955. Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, recita accanto ad Alberto Sordi nel film “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli. Ha già alle spalle il primo matrimonio finito, quello con il marchese Cesare Rodighiero, contratto a soli 15 anni e dichiarato nullo dalla Sacra Rota. Dopo qualche altra pellicola di genere (la Milo, con le sue forme generose entra rapidamente nella categoria delle “maggiorate”), arriva il primo ruolo importante nel film “Il generale Della Rovere” (1959) di Roberto Rossellini con Vittorio De Sica. Seguono “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli ma, soprattutto, “8½” (1963) e “Giulietta degli spiriti” (1965) di Federico Fellini del quale diventa la musa e, come lei stessa ha raccontato, amante per ben diciassette anni. Per entrambi i film vince il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.
Dopo numerosi altri ruoli in cui viene diretta da registi come Dino Risi, Luigi Zampa e Luciano Salce, la Milo decide di rinunciare al cinema per dedicarsi alla famiglia. Nel frattempo, infatti, ha avuto una lunga relazione con Moris Ergas, da cui è nata la figlia Deborah, e si è sposata con Ottavio De Lollis con cui ha avuto gli altri due figli Ciro e Azzurra.
Nei primi anni Ottanta, dopo il ritorno al cinema, la Milo arriva in Rai. È il periodo della relazione con l’allora leader del PSI Bettino Craxi. L’attrice conduce una rubrica nel programma “Mixer” di Giovanni Minoli poi la trasmissione pomeridiana per bambini “Piccoli fans”. Dopo la Rai arriva anche la Fininvest (oggi Mediaset) dove conduce (su Retequattro) “Cari genitori” e “Giorno di festa”.
Nel 2001 è di nuovo in Rai come opinionista de “La vita in diretta” durante il Festival di Sanremo. Due anni dopo Pupi Avati la vuole nel suo film “Il cuore altrove” e, da allora, ha continuato ad alternare l’attività televisiva, cinematografica e teatrale. In tv l’abbiamo vita, tra l’altro, nella settima edizione de “L’isola dei famosi”, in “Io e te” e in “Estate in diretta”. Al cinema è diretta da Gabriele Salvatores nel suo “Happy Family”. Il teatro, infine, la porta sul palco con “8 donne e un mistero”, “Il letto ovale”, “Fiori d’acciaio”, “Il club delle vedove” e “Una fidanzata per papà”.
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Sandra Milo compie 90 anni e torna in tv
Sulla Walk of Fame la stella di Giancarlo Giannini
ROMA (ITALPRESS) – Il Filming Italy – Los Angeles chiude la sua ottava edizione con il conferimento della stella a Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame di Hollywood. Il pluripremiato attore è stato infatti premiato dalla Camera di Commercio di Hollywood con la 2.752^ stella sulla Hollywood Walk of Fame nella categoria Motion Pictures. Insieme al Presidente della Camera di Commercio di Hollywood Lupita Sanchez Cornejo, presenti anche la Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, i produttori cinematografici Barbara Broccoli e Michael Gregg Wilson e Tiziana Rocca, Direttore artistico di Filming Italy – Los Angeles e promotrice dell’evento.
Doppiatore, regista e attore italiano candidato all’Oscar, Giancarlo Giannini si è guadagnato il plauso mondiale per i suoi ruoli da protagonista in film italiani e internazionali. Il 3 marzo è stato inoltre premiato per la sua incredibile carriera con il Filming Italy Lifetime Achievement Award, presso l’Harmony Gold Theater, dal Filming Italy – Los Angeles, diretto da Tiziana Rocca e dall’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, che lo hanno celebrato con una maratona dei suoi film più famosi.
Giancarlo Giannini ha detto: “Sono molto felice e al contempo intimidito dal ricevere la stella a Hollywood. Sono stato tante volte in America, portando i miei film anche con Lina Wertmüller. Abbiamo avuto un buon successo. Ho avuto anche una nomination all’Oscar per Pasqualino Settebellezze, ma la stella penso sia più importante. Io così sono per il pubblico una star per sempre. Un sentito ringraziamento a Tiziana Rocca, che con il Filming Italy da lei diretto e organizzato, si è fatta promotrice di questo importantissimo traguardo per la mia carriera”.
Tiziana Rocca, Direttore artistico di Filming Italy – Los Angeles, afferma: “È una grande soddisfazione essere stata la promotrice con il mio festival, Filming Italy – Los Angeles, della stella che è stata dedicata al nostro grande Giancarlo Giannini sulla Walk of Fame di Hollywood. Pochi se la meritano più di lui. Da anni il Filming Italy collabora con la Hollywood Chamber of Commerce che dal 1953 promuove e sostiene la Walk Of Fame, la famosa strada dedicata al cinema, nata per mantenerne la gloria. Già nel 2018, infatti, il Filming Italy era riuscito ad ottenere questo riconoscimento anche per la straordinaria Gina Lollobrigida. L’assegnazione di questa 16 ª stella italiana a Giancarlo Giannini è un traguardo per la Cultura Cinematografica Italiana e segno di speranza e di ottimo auspicio in questo periodo ancora complicato per il settore dell’audiovisivo”.
La senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, ha dichiarato: “Ci tengo particolarmente a ringraziare tutti coloro i quali lavorano al Filming Italy – Los Angeles, l’ideatrice Tiziana Rocca e tutta la sua squadra. Li ringrazio innanzitutto per aver saputo costruire, edizione dopo edizione, una rassegna in grado di esaltare il nostro Paese. E poi per essersi fatti promotori di un momento che mi ha reso particolarmente orgogliosa di rappresentare il cinema italiano davanti al mondo, la posa della Stella sulla Walk of Fame a Giancarlo Giannini, interprete strepitoso. Il suo nome, come già il nome dell’indimenticabile Gina Lollobrigida, è stato meritatamente consegnato alla storia”.
La Console Generale d’Italia a Los Angeles, Raffaella Valentini, ha dichiarato: “Anche quest’edizione di Filming Italy ha registrato grande successo e interesse, non solo in presenza, ma anche attraverso una piattaforma online che ha offerto film, serie tv, masterclass e contenuti esclusivi ad un pubblico che va ben oltre Los Angeles e raggiunge tutti gli Stati Uniti. Sono particolarmente onorata che l’inizio della mia missione a Los Angeles coincida anche con la ‘nascita’ di una nuova stella sull’iconica Hollywood Boulevard, che oggi celebra Giancarlo Giannini. Il talento di Giannini ci ispira da oltre 60 anni e rappresenta un volto e una voce della cultura italiana che rende tutti noi fieri”.
Emanuele Amendola, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, ha aggiunto: “Giunto all’ottava edizione, Filming Italy – Los Angeles è uno tra i più attesi momenti di promozione del cinema italiano negli Stati Uniti. Le più vive congratulazioni a Tiziana Rocca per aver portato, anno dopo anno, il meglio dell’audiovisivo del nostro Paese nel cuore della capitale mondiale del cinema. Quest’anno è stato un particolare onore celebrare insieme il talento del grande Giancarlo Giannini presso il nostro Istituto Italiano di Cultura alla vigilia della posa della stella sulla Walk of Fame. Un segno indelebile del grande amore per il cinema italiano a Hollywood, di cui lo stesso Giannini è stato fondamentale autore”.
– foto ufficio stampa Filming Italy –
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Bianca Balti “A 18 anni ho subito uno stupro. Ho provato tutte le droghe”
ROMA (ITALPRESS) – “A 18 anni ho subìto uno stupro. Ero a un rave, in stato di ebbrezza, non ero lucida. E’ successo con un ragazzo che avevo conosciuto quella sera e che mi piaceva. Da un bacio si è passati alla violenza”. Lo dice Bianca Balti, ospite a Belve, il programma ideato e condotto da Francesca Fagnani, in prima serata il martedì su Rai2.
Quando la Fagnani chiede se l’ha più rivisto, la Balti ricorda: “l’ho cercato per tantissimo tempo, andavo a tutti i rave sperando di rincontrarlo giusto per fare pace con l’idea che magari c’era una storia e non uno stupro. L’ho incontrato dopo anni quando già facevo la modella, usciva da un sert. Mi ha fatto piacere vederlo. Nella mia mente avevo bisogno di normalizzare questa esperienza, di dire siamo amici”.
Sulle sue dipendenze, Balti confessa: “Ho provato tutte le droghe. Anche gli oppiacei”. E aggiunge: “ho smesso quando non ce la facevo più, quando non avevo più voglia di vivere. Quello è stato il momento più basso. Avrei voluto morire, ma siccome non ero abbastanza coraggiosa da togliermi la vita, allora ho detto proviamoci”.
Non manca un ultimo momento di leggerezza che presegue con un teatrino esilarante quando la Fagnani le chiede se abbia mai avuto esperienze con altre donne, e la balti confessa: “Ho baciato le donne, toccato le donne, ma…”.
“Subito dopo le prime sfilate, 18 anni fa, mi hanno offerto un contratto di un milione di euro, ma ho detto di no perché ho capito che potevo ottenere di meglio”, e incalzata dalla Fagnani sul contratto che l’ha soddisfatta di più economicamente, la Balti risponde: “lo spot di Dolce&Gabbana sul gozzetto, sia dal punto di vista professionale che economico”.
Si parla anche di maternità, e quando la Fagnani chiede perché la figlia Matilde abbia deciso di vivere con il padre, la Balti risponde: “Al tempo mi stavo trasferendo a Los Angeles. Era l’ennesimo trasloco e quindi lei ha deciso di andare a vivere con il padre. Solo di recente mi ha confessato che lo aveva fatto perché voleva un po’ di stabilità”. “Ne ho sofferto tantissimo. Però poi ti abitui anche alle cose più brutte e grazie al cielo c’è la tecnologia”.
– foto ufficio stampa Belve –
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A Clemente Mimun il Microfono d’oro Siae. Sangiuliano “Un maestro”
ROMA (ITALPRESS) -Questa mattina, nella Sala Puccini della Direzione Generale di SIAE il Presidente Onorario Giulio Rapetti Mogol e il Presidente SIAE Salvatore Nastasi, alla presenza del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, hanno consegnato a Clemente Mimun il Microfono d’Oro, omaggio alla carriera di un professionista che da oltre 45 anni accompagna – innovandola – la storia dell’informazione italiana.
Il Microfono d’Oro è un riconoscimento che la Società Italiana degli Autori ed Editori ha inaugurato lo scorso anno con la premiazione di Vincenzo Mollica, anche lui oggi ospite in SIAE, e che si rinnova con l’omaggio a un “Maestro di Giornalismo” come Mimun.
«Clemente Mimun rappresenta 45 anni di eccellente storia del giornalismo italiano. Questo è un premio degli Autori e degli Editori a chi negli anni ci ha sempre sostenuto, e Mimun è uno di questi. Il Microfono d’oro è un importante riconoscimento che la SIAE consegna annualmente, un premio voluto fortemente dal nostro Presidente Onorario Mogol», ha detto il Presidente Salvatore Nastasi.
Consegnando a Mimun la targa di Maestro di Giornalismo, Mogol ha anche ringraziato il Ministro Sangiuliano «che ci ha onorati della sua presenza. Lo conosco da poco ma posso dirvi che è una persona meravigliosa».
«Non sono qui come Ministro della cultura – ha detto Gennaro Sangiuliano – ma come presidente del Mimun fan club. Vi voglio fare piccola confidenza: a volte la mattina alle 6 ricevo qualche messaggino di Clemente, e sono delle ottime idee. Lui stesso mi ha suggerito Mogol come consigliere per la cultura popolare e io ho accolto subito il suggerimento. Mi ha dato delle altre idee, per esempio quella di un trimestrale del Ministero e io sto lavorando per tradurre in atti concreti i suoi suggerimenti. L’ho apprezzato come direttore del Tg2 e mi sono messo sulla scia di quello che lui aveva creato. Un maestro è colui che inventa e crea qualcosa di inedito, e io andando a fare il direttore del Tg2 ho potuto beneficiare di prodotti che lui aveva creato, come “Costume e società” e tante altre rubriche che poi sono state la cifra di identità di quel telegiornale e che ancora fanno tanto ascolto pur essendo cambiato di mondo della televisione. Io ho solo un rammarico, di non essere riuscito a lavorare insieme a lui. Quando smetto di fare il Ministro spero mi prenda al Tg5, così possiamo coronare il mio sogno».
«Io sono un noto assenzialista – ha detto Clemente Mimun – ma questa volta non ho avuto dubbi nel venire a ritirare questo premio, perché me lo merito. A differenza di altri che si consegnano premi a vicenda, quelli che stanno sempre dalla parte giusta della storia, io sto dalla parte di chi valorizza quello che c’è di bello e di buono in questo paese. Siamo un popolo di piagnoni e invece abbiamo tante cose belle. Ho sempre fatto il possibile per valorizzare cinema, arti, architettura, innovazione e imprese e ringrazio tutti quelli che in questi anni mi hanno aiutato. Siamo abituati a pensarci grandi nel passato e scarsi nel presente, mentre oggettivamente è difficile non ritenersi i migliori. Non siamo pizza e mandolino, e noi proviamo a convincere gli italiani che sono molto meglio di quello che pensano. Io sono stato abituato a restituire i tg che ho preso in carico con percentuali di share molto migliori di quelle con cui li trovavo, e da 15 anni al Tg5 è anche grazie a un editore che ci lascia liberi di scegliere».
«Quando scelsi la maturità classica – ricorda l’Avvocato Giorgio Assumma – volevo fare il mestiere del giornalista. Mio padre invitò a pranzo Giuseppe Prezzolini, che mi raccontò le cinque qualità per essere giornalista. La prima era avere un innato tocco aristocratico, quel tatto che ti permette di parlare di tutti e con tutti, e lì capii che non era per me. Clemente è talmente aristocratico che anche quando mangia tre piatti di pasta riesce a mantenere il tatto di una dama rinascimentale; quando fuma, sa mantenere la sigaretta dritta in quel modo che permette alla cenere di non cadere».
Erano presenti Al Bano, Massimo Boldi, Maurizio Gasparri, Mario Lavezzi, Gianni Letta, Giovanni Malagò e Tony Renis, oltre a moltissimi giornalisti amici e colleghi di Mimun. I nomi dei protagonisti della televisione e dello spettacolo che, non potendo essere presenti, hanno voluto inviare un videomessaggio di affetto e di stima: (in o.a.) Biagio Antonacci, Edoardo Bennato, Paolo Bonolis, Caterina Caselli, Claudio Cecchetto, Piero Chiambretti, Luca Cordero di Montezemolo, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Diego Della Valle, Pierfrancesco Favino, Fiorello, Giorgia, Francesca Manzini, Barbara Palombelli, Vasco Rossi, Jerry Scotti, Shel Shapiro, Maurizio Vandelli, Renato Zero.
– foto ufficio stampa Siae-
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Daniele Silvestri a maggio torna in tour nei teatri
MILANO (ITALPRESS) – Daniele Silvestri qualche mese fa aveva fatto una scommessa: trasformare il teatro in uno studio di registrazione e portarlo in giro per l’Italia, proporre sul palco brani inediti e ancora in fase di scrittura, inventarne altri dal vivo, creandoli dal nulla, mettendo in musica nuovi racconti lì, davanti al pubblico. Dopo 24 date sold out, la scommessa è stata vinta e ora Silvestri torna in teatro a chiudere il cerchio.
“È “con viva e vibrante soddisfazione” – diceva qualcuno – che vi annuncio la chiusura di un cerchio. Il tour Teatri/22 era un work in progress, come sa bene chi è venuto a vederci. Storie e canzoni inedite che nascevano, prendevano vita e forma, insieme a voi. Ora quel progress e quel work sono arrivati a conclusione. Il racconto fin qui sempre aperto ora ha il suo finale. Ve lo mostreremo in quattro nuove e conclusive date del tour che per l’occasione è stato ribattezzato “TEATRI X”. E proprio in quella X sta il risultato di questa strana e appassionante equazione, e di questi intensi mesi di lavoro condiviso. Mi spiegherò meglio più avanti. Intanto vi annuncio le due prime e più importanti variabili: il Quando e il Dove”.
Daniele annuncia così sulle sue pagine social alcune delle novità che lo vedranno impegnato nei prossimi mesi. Lasciando ‘un’incognita’ sul progetto totale, intanto ne svela una parte: “TEATRI X”, alcuni live speciali che lo vedranno tornare a esibirsi in teatro nel maggio prossimo. Solo quattro tappe, che andranno in scena a Napoli, Roma, Bologna e Milano.
I live partiranno il 18 maggio dal Teatro Augusteo di Napoli, per proseguire il 19 maggio a Roma all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, il 20 maggio a Bologna al Teatro Duse, il 22 maggio a Milano al Teatro Lirico.
-foto ufficio stampa Daniele Silvestri –
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Baglioni, il tour “Dodici note solo bis” conquista San Marino
SAN MARINO (ITALPRESS) – Il tour dei record “Dodici note solo bis” di Claudio Baglioni conferma il suo successo conquistando il pubblico della Repubblica di San Marino.
Claudio Baglioni, che tornava a San Marino dopo diversi anni ha portato sul palco del Teatro Nuovo di Dogana uno spettacolo unico “voce, pianoforte e altri strumenti” con le composizioni più preziose del suo repertorio nel concerto più appassionante della straordinaria carriera di un artista sinonimo di grande musica e poesia, vincitore del Premio Tenco 2022.
Cinquant’anni di grande musica, grandi emozioni, grandi successi discografici, grandi concerti. Claudio Baglioni è l’uomo dei record: più di sessanta milioni di copie vendute, in dodici album registrati dal vivo e diciassette in studio, tra i quali, l’album più venduto di sempre: “La vita è adesso (Il sogno è sempre)”. Primo a dare il via alla stagione dei concerti nei grandi stadi, Dopo la pubblicazione del primo singolo di successo (Una favola blu/Signora Lia, 1969), firma decine di hit indimenticabili e si impone come uno degli autori/interpreti di maggior successo della storia della musica popolare italiana. Direttore artistico e presentatore di due fortunatissime edizioni del Festival di Sanremo (2018-19), nell’estate 2022 diviene il primo artista pop ad aprire la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla e il primo a esibirsi su quel palco per dodici, trionfali, serate. La serata sammarinese del suo ultimo fortunatissimo tour ha fatto registrare il tutto esaurito e ha lasciato senza parole il pubblico che lo ha acclamato.
Nel pomeriggio di ieri i Capitani Reggenti S.E. Maria Luisa Berti e S.E. Manuel Ciavatta avevano ricevuto in udienza l’artista. A presentarlo ai Capi di Stato il Segretario di Stato per il Turismo Federico Pedini Amati: “Siamo onorati di avere un artista del calibro di Claudio Baglioni in concerto a San Marino, un artista unico, con una carriera senza eguali, vera e propria colonna portante della musica italiana”.
– foto ufficio stampa Repubblica San Marino –
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Gianni Morandi torna con il nuovo album “Evviva!”
MILANO (ITALPRESS) – Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. A 78 anni Gianni Morandi si conferma un immarcescibile ragazzo. A poco meno di un mese dal Festival di Sanremo, che ha co-condotto diventandone protagonista con i suoi comportamenti (su tutti presentarsi sul palco con la scopa per ripulire dopo il colpo di testa di Blanco), pubblica domani il nuovo ‘Evviva!’ e dal 10 marzo parte da Rimini con il tour “Go Gianni Go” nei palasport che si concluderà il 30 marzo a Eboli. “Questo disco nasce il giorno dopo l’incidente alla mano. Ho ricevuto una telefonata e una canzone da Jova: ‘Magari ti fa allegria, se ti piace la canti’”, ricorda Morandi incontrando i giornalisti a Milano. Il pezzo era ‘L’allegria’, pubblicato a giugno 2021. Da lì è partita la collaborazione con il Sanremo 2022, chiuso al terzo posto con Apri tutte le porte, e continuato con ‘Evviva!’, la cui title track è firmata dallo stesso Jovanotti che fa un featuring.
“Nel disco ci sono 5 canzoni firmate da Lorenzo più altre 3: una è Fatti (ri)mandare dalla mamma a prendere il latte con Sangiovanni prodotta da Shablo”, dice. Una canzone, quest’ultima, con cui Morandi ha avuto negli anni un rapporto di amore-odio. “Per un periodo l’avevo eliminata dai miei concerti, ma la gente rimaneva male e ho dovuto rimetterla. Ricantarla adesso mi fa tenerezza, allora non mi rendevo conto che mi avrebbe accompagnato per 60 anni, la cantano anche i bambini di oggi. Credo che sarà la colonna sonora che mi accompagnerà in paradiso!», dice sorridendo. Nel frattempo comincia un tour nei Palasport.
«A 78 anni non pensavo di farli e, soprattutto, non pensavo che la gente avesse voglia di comprare un biglietto per venirmi a vedere», ammette ritraendosi quando gli si chiede se abbia mai pensato a un evento speciale a San Siro. «Non sono una rockstar, anche se non ci vanno solo loro. Mi sembra tanto già fare questo», obietta. Sfumata anche, almeno per adesso, la possibilità di vederlo in tour con Al Bano e Massimo Ranieri, come sarebbe piaciuto ad Al Bano dopo la loro esibizione sanremese. «Al Bano mi ha chiamato: ‘Caro Gianni, lo scugnizzo è impegnato in teatro fino a ottobre e io avevo già preso contatti con Canada, Usa, Turchia, Romania…’. Ci sarà tempo per farlo, ho risposto e se mi invita sarò suo ospite all’Arena di Verona (il 18 maggio per il Concerto degli 80 anni, nda)!”, racconta il cantante di Monghidoro che a tornare alla conduzione di Sanremo, non pensa proprio. “E’ andata talmente bene che ripetersi è difficile, poi credo che Amadeus non ci pensi. Ha sempre idee nuove, quindi. Andrei in gara magari, ma alla fine diranno che due maroni nel vedermi lì”, continua dichiarandosi “fan del Festival: è un palco diventato di nuovo palcoscenico importante per la musica che amplifica il valore degli artisti che passano da lì e che dobbiamo aiutare a far crescere sempre”.
Ma qual è il ruolo dell’artista, oggi? “Cantare delle belle canzoni, fare sorridere le persone che ascoltano. Non so se debba mandare dei messaggi. Credo che i messaggi si diano attraverso i comportamenti, con i rapporti con gli altri, con la generosità. Come si fa nell’educazione di un figlio”, riflette. Poi ricorda: “Quando cantai ‘C’era un ragazzo… ‘ contro la guerra in Vietnam ci fu un’interrogazione parlamentare e la canzone fu cancellata dalla radio. Una volta per quel pezzo fui premiato in Russia perché cantavo a favore della pace. Questa canzone ora è contro di loro, perché sono gli aggressori”. C’era un ragazzo è uno dei pezzi immancabile nei suoi concerti dalla scaletta quasi obbligata. “Tra il 1962 e il 2023 ci sono 540 canzoni, non posso farle tutte, ma ce ne sono alcune che non possono mai mancare come Fatti mandare… o In ginocchio da te”, dice sorridendo. Anche ‘Uno su mille’, brano autobiografico fatto anche a Sanremo con grande emozione, è tra questi. “Penso che tutti nella vita abbiano dei problemi. Io ho io passato momenti straordinari e altri non proprio bellissimi: dal 1972 fino agli Anni 80 il mio telefono non sembrava nemmeno più sull’elenco. Non mi cercava più nessuno e anche se ero preparato al fatto, perché mio papà me lo diceva sempre, mi sono ricordato quei momenti quando devi alzare la testa. Io ci credo, ma conta molto il proprio carattere e volontà, anche se ci vuole fortuna ovviamente”.
-foto ufficio stampa Gianni Morandi –
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Marefestival celebra Troisi nell’isola del “Postino” con Maria Grazia Cucinotta
MESSINA (ITALPRESS) – Quest’anno ricorrono i 70 anni dalla nascita di Massimo Troisi e l’isola di Salina è pronta per accogliere la dodicesima edizione di uno degli appuntamenti più prestigiosi e attesi delle Eolie: il Marefestival si svolgerà nel Comune di Malfa da venerdì 16 a domenica 18 giugno 2023. Con l’istituzione del riconoscimento in memoria del grande attore napoletano, consegnato per la prima volta nel 2013 a Maria Grazia Cucinotta, da allora diventata madrina della manifestazione e immancabile presenza ogni anno, il Festival ha ospitato e consegnato il Premio Troisi, nelle passate undici edizioni, a 83 illustri nomi del cinema nazionale e internazionale, da Matt Dillon a Sergio Castellitto, da Miriam Leone a Edoardo Leo, a grandi registi come Pupi Avati, Giovanni Veronesi, Fausto Brizzi, Roberto Andò e tantissimi altri.
“Motivo di orgoglio perché la kermesse rappresenta un attrattore turistico – spiegano gli organizzatori Massimiliano Cavaleri, direttore artistico, e Patrizia Casale – dato che già adesso si registra il sold out in molte strutture ricettive per quel week end, abbiamo trasformato Salina nell’isola del cinema grazie al lavoro di tanti anni”.
Nel tempo infatti è stato valorizzato un territorio penalizzato dalla condizione di insularità che ora vanta una sua preziosa e significativa brand identity.
Tre giorni di film, documentari, corti, momenti di spettacolo e intrattenimento, focus culturali e dibattiti su temi d’attualità, presentazioni di libri, premiazioni e spazio a giovani emergenti tra la piazza Immacolata del Comune di Malfa, il Centro congressi e alcune location privilegiate come l’Hotel Ravesi che al tramonto diventano cornici particolarmente suggestive per incontri con artisti, giornalisti, rappresentanti istituzionali e autorità.
“Tornare ogni anno nei luoghi de ‘Il Postino’ con la mia famiglia è emozionante e commovente – spiega Cucinotta – l’edizione del 2023 sarà particolarmente importante alla luce dell’anniversario della nascita; Massimo manca a tutti noi e lo ricordiamo ogni anno nell’isola del suo ultimo film, che ha fatto conoscere in tutto il mondo questi luoghi bucolici e suggestivi, valorizzando le Eolie e il nostro paese e donando al pubblico un’opera cinematografica, che è la prova di quanto erano grandi la sua sensibilità e il suo talento”.
A coadiuvare il direttore artistico, già impegnato in queste settimane per coinvolgere un cast stellare nel nuovo programma, sarà il giornalista e attore palermitano Giovanni Pontillo, che si occuperà anche delle interviste del Festival insieme con la giornalista Nadia La Malfa, da sempre conduttrice dell’evento.
“Abbiamo sempre creduto fortemente in questo progetto artistico – aggiunge il sindaco di Malfa Clara Rametta – che nel tempo ha dimostrato la sua forza di richiamo turistico e volano economico per la nostra comunità, oltreché una preziosa immagine mediatica per tutta l’isola. Il nostro Comune ha sempre investito in operazioni di promozione culturale e Marefestival è tra queste”.
foto ufficio stampa Marefestival, da sinistra Patrizia Casale, la madrina Maria Grazia Cucinotta e Massimiliano Cavaleri.
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