ROMA (ITALPRESS) – Oggetti, cimeli, percorsi multimediali per ripercorrere la vita e i successi di Enrico Caruso: Napoli avrà presto un museo dedicato al tenore partenopeo, considerato ad oggi, uno dei più grandi di tutti i tempi.
“Esprimo felicità per il compimento di questa impresa, essendo un napoletano del centro storico. Non sono uno storico della canzone napoletana però riconosco il valore internazionale l’affermazione del genio musicale di Caruso che va di pari passo con l’esplodere nel mondo della canzone napoletana – ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano nel corso della conferenza stampa di presentazione del Museo Caruso – Caruso ebbe anche un rapporto complesso con la città, non fu accolto come doveva al teatro San Carlo”.
“Sono soddisfatto – aggiunge – perché questo riconoscimento a Caruso è un riconoscimento identitario.Enrico Caruso è un esempio eccelso del genio italico, capace di innovare nel solco della tradizione comprendendo in pieno come valorizzare il proprio talento nel segno della modernità. Fu il primo cantante della storia della musica mondiale a capire e a utilizzare le immense potenzialità dell’industria discografica”.
Il museo propone un percorso complessivo su Caruso, primo grande personaggio mediatico moderno, e sul suo fondamentale contributo alla costituzione di una più ampia rete di artisti italiani che hanno scritto pagine fondamentali nella storia dello sviluppo dell’industria dello spettacolo, oltre che delle discipline artistiche in cui si sono cimentati. Il primo aspetto permette di fare un omaggio doveroso e che colma una grave lacuna. L’altro tema è un’affermazione orgogliosa della cultura italiana e partenopea. Caruso e Napoli si sono toccati poche volte se si pensa al palcoscenico eppure Caruso esprime tutta la potente incisività di un ‘marchio’ che lega l’Italia all’eccellenza di artisti mai eguagliati e che nel suo caso sublimano il concetto del “più grande cantante mai esistito”.
Il museo sorge all’interno di Palazzo Reale e a dirigerlo sarà Laura Valente: “sarà una stanza delle meraviglie, non solo ci sarà una esposizione di cimeli, io lo chiamo l’archivio in cammino, ma sarà dotato di 11 postazioni multimediali in 3D in cui si potrà attraversare il mondo carusiano dalle memorie private al Caruso pop, il Caruso a cui è stato dedicato un asteroide, un sigaro cubano, un francobollo africano, una marmellata americana di albicocche, 450 ristoranti nel mondo dedicati a Caruso. È più di ogni altro è icona di una italianità nobile e leggendaria, legata anche alla sua doppia anima: tenore lirico osannato nei più importanti teatri del mondo (successi travolgenti alla Scala di Milano, star del Metropolitan di New York dal 1903 al ’20), ineguagliabile interprete di melodie immortali della canzone napoletana”.
Il direttore di Palazzo Reale di Napoli Mario Epifani ha spiegato che “Palazzo Reale di Napoli rende omaggio al grande tenore che ha avuto riconoscimenti in tutto il mondo, ma singolarmente non nella città in cui nacque e morì, fino ad oggi. Verrà inaugurato un nuovo spazio espositivo di 500 metri quadrati, in cui i suoi concittadini, così come i visitatori italiani e stranieri, potranno ricordarlo attraverso le sue musiche, i suoi cimeli, in un emozionante percorso multimediale. Un progetto realizzato con tecnologie moderne per far rivivere un glorioso passato”.Un unico grande spazio, la monumentale sala Dorica accoglierà non una semplice esposizione di cimeli ma una vera e propria stanza delle meraviglie, con animazioni in 3d e piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche, un caleidoscopio di effetti rivolto a un pubblico eterogeneo che coinvolgerà i bambini come gli appassionati, gli addetti ai lavori e visitatori da tutto il mondo.
L’apertura è prevista per il 20 luglio, nell’anno in cui si festeggiano i 150 anni dalla nascita del celebre tenore, alla presenza di importanti autorità rappresentative dei forti legami di Caruso con gli Stati Uniti, quali il sindaco di New York e il direttore del Metropolitan Opera House.
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A Napoli un museo per Enrico Caruso. Sangiuliano “Genio italico”
E’ morto il regista teatrale Maurizio Scaparro
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 90 anni, Maurizio Scaparro, regista e critico teatrale. Nato a Roma, Scaparro inizia l’attività come critico teatrale per giornali come l’Avanti!, cui seguirà la fondazione, nel 1961, della rivista Teatro Nuovo.
Diventa in seguito direttore artistico di diverse realtà teatrali, tra cui il Teatro Stabile di Bologna, il Teatro Stabile di Bolzano, il Teatro di Roma ed il Teatro Eliseo. Contemporaneamente, è regista teatrale, debuttando al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1965 con La Venexiana, commedia di anonimo cinquecentesco. Nel periodo 1979-1983 è direttore del Festival Internazionale di Teatro all’interno della Biennale di Venezia.
Esordisce alla regia cinematografica nel 1983 con il Don Chisciotte tratto dall’omonimo romanzo di Cervantes.
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Ficarra e Picone in tv con la seconda stagione di “Incastrati”
ROMA (ITALPRESS) – “Incastrati”, la serie che ha segnato l’esordio di Ficarra & Picone nel mondo della serialità, torna con una seconda stagione, in sei episodi, il 2 marzo su Netflix. I nuovi episodi ritroveranno Salvo Ficarra e Valentino Picone sia dietro che davanti alla macchina da presa, in qualità di registi, sceneggiatori e attori.
La seconda stagione di “Incastrati” comincia laddove era finita la prima: Salvo e Valentino sono in pericolo di vita. I due “eroi” si ritrovano, ancora, incastrati e intrappolati in una serie di vicende all’interno delle quali è arduo districarsi senza ferire i sentimenti delle persone che amano.
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Morta a 82 anni Raquel Welch, sex symbol degli anni ’70
ROMA (ITALPRESS) – E’ morta al’età di 82 anni Raquel Welch, attrice e sex symbol di Hollywood degli anni ’70. Lo riporta il sito americano Tmz, secondo il quale il decesso sarebbe avvenuto dopo una breve malattia come comunicato dalla famiglia.
Nel 1964 entrò prepotentemente nell’immaginario delle generazioni degli anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in Un milione di anni fa di Don Chaffey. Il manifesto del film, uscito nel 1966, con il primo piano dell’attrice in un provocante bikini in pelle, è divenuto un cult e la Welch si affermò subito come sex symbol. Nel 1973 interpretò il ruolo di Costanza Bonacieux nel film I tre moschettieri di Richard Lester, con Richard Chamberlain, Oliver Reed, Charlton Heston, Christopher Lee e Faye Dunaway, ruolo che le valse il Golden Globe alla miglior attrice in un film commedia o musicale. Nel 1958 sposò James Welch, dal quale divorziò dopo avere avuto due figli, una dei quali è l’attrice Tahnee Welch, nata nel 1961. Successivamente si è sposata nel 1967 con Patrick Curtis, ex baby attore e nipote del regista Billy Wilder, che produsse diversi film della moglie e da cui divorzierà nel 1973. Nel 1980 si è sposata con il produttore cinematografico Andrè Weinfeld, da cui divorzierà nel 1990 e infine nel 1999 con Richard Palmer, da cui divorzierà nel 2008.
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Su Sky arriva la serie “Django”
MILANO (ITALPRESS) – Presentata in anteprima mondiale alla diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Django è la serie originale Sky e Canal+ che rilegge in chiave contemporanea l’omonimo film di Sergio Corbucci. La serie esordirà il 17 febbraio in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, e sarà disponibile su Sky anche nel Regno Unito, in Irlanda, Germania e Austria. Tutti i venerdì in prima serata due nuovi episodi su Sky Atlantic (disponibili anche on demand). Canal+ la trasmetterà in Francia, Polonia, Svizzera e Africa (e attraverso M7 nei Paesi Bassi, in Belgio, in Lussemburgo, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca).
I primi quattro episodi sono diretti da Francesca Comencini (Gomorra – La serie), anche direttrice artistica della serie, mentre i seguenti episodi sono diretti da David Evans (Downton Abbey) e da Enrico Maria Artale (Romulus). Le riprese si sono svolte in Romania, tra Racos, Bucharest e l’area del Danubio.
Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis, Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner e Camille Dugay che sarà Margaret, la moglie di Django. Con, Manuel Agnelli, Vinicio Marchioni, Thomas Trabacchi. E a omaggiare il mito del western di culto di Sergio Corbucci, la partecipazione straordinaria di Franco Nero in un ruolo inedito.
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Rai, a “O anche no” il calcio oltre gli ostacoli
ROMA (ITALPRESS) – “O anche no”, programma condotto da Paola Severini Melograni, questa settimana va in onda con una puntata interamente dedicata al mondo del calcio e a “Vedere oltre”, spazio a cura di Daniele Cassioli.
O Anche No, programma di inclusione sociale e disabilita` realizzato con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità, va in onda domenica 19 febbraio 2023 a partire dalle 10:15 circa e in replica lunedì 20 febbraio 2023 all’1:05 su Rai 3.
Proprio come in occasione delle ATP Finals di Torino, dove il pluripremiato atleta paralimpico ha commentato da inviato speciale il tennis, raccontando come guarda una partita un non vedente, questa volta O anche No con Cassioli va allo Stadio Olimpico, per raccontare la gara Roma-Empoli di Serie A insieme a uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani: Italo Cucci.
L’iniziativa, a cura della AS Roma, parte da un servizio lanciato dal Club al termine della scorsa stagione per facilitare il trasferimento allo Stadio di tutti i tifosi con disabilità che necessitino di aiuto negli spostamenti. A commento dell’iniziativa, alternata al racconto della gara di Daniele Cassioli, in questa puntata Paola Severini intervista il Ministro dello Sport Andrea Abodi, il Presidente della Figc Gabriele Gravina, l’Amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, e il Presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, su temi quali l’accessibilità agli stadi, il ruolo del calcio per un’inclusione a 360 gradi e il diritto allo sport.
Oltre a loro Paola Severini Melograni intervista il CEO della Roma Pietro Berardi sull’iniziativa “Superiamo gli ostacoli” e su altre iniziative della società per l’accessibilità e l’inclusione. Oltre a lui, ulteriori interviste sono state realizzate con l’Amministratore delegato dell’Empoli Rebecca Corsi a partire dalle due squadre “special” della società toscana e con il CEO di Kinto Mauro Carruccio.
Completano la puntata i Ladri di Carrozzelle in una interpretazione de La leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori, un cameo di Andrea Maestrelli, autore dell’inno dell’Empoli e Stefano Disegni in veste di “tifoso” speciale.
O Anche No e` un format di Paola Severini Melograni, regia di Gabriele Mammarella.
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Marco Mengoni trionfa a Sanremo
SANREMO (ITALPRESS) – Marco Mengoni è il vincitore della 73^ edizione del Festival di Sanremo con la canzone Due vite. Secondo posto per Lazza con Cenere, terzo invece Mr.Rain con Supereroi. Mengoni dedica la sua vittoria “a tutte le donne che hanno partecipato alla gara”.
A Colapesce Dimartino è andato, invece, sia il Premio della critica “Mia Martini”, sia quello della Sala Stampa “Lucio Dalla” in una serata di cui si ricorderanno i tanti baci, in particolare quello sulla bocca di Rosa Chemical a Fedez, le provocazioni di Fiorello che ne sono seguite, e i ringraziamenti ad Amadeus che danno punti per il Fantasanremo. Il tutto in una serata infinita partita con Gianni Morandi – definito da Amadeus “il superoe che mi ha accompagnato per tutto il Festival” – che omaggia Lucio Dalla, di cui il 4 marzo saranno 80 anni dalla nascita, mettendo in fila una dopo l’altra ‘Piazza Grande’, “Futura” e “Caruso”.
Dalla stessa prima fila dalla quale Fedez è stato cooptato da Rosa Chemical al grido di “L’amore mi è scattato all’improvviso”, il rapper vede scendere dalla scalinata la moglie Chiara Ferragni, co-conduttrice della serata. Con lei, Amadeus è andato avanti per tutta la serata con le gag sulla sua “sbomerizzazione” con tanto di nuovo account Instagram, che già conta 1 milione e 600mila follower. Nella lunghissima serata, chiusa ben oltre le 2, sono saliti sul palco i Depeche Mode, che hanno dato una scossa al pubblico con la nuova “Ghosts again”, primo singolo dell’album Memento mori, e con la celeberrima “Personal Jesus”. Ospiti anche Gino Paoli, accompagnato da Danilo Rea, e Ornella Vanoni alla quale, su sua richiesta, Amadeus non consegna fiori, ma un mazzo di carciofi. Ha sceso le scale anche Luisa Ranieri. In piazza Colombo si è esibito Achille Lauro, e dalla nave, Salmo. I protagonisti, però restano i cantanti con le loro canzoni in gara. A dare il via alla finale è Elodie con un abito nero tra pizzo, velluto e tanti centimetri di pelle scoperta che è la prima a calcare il palco dell’Ariston.
In total black anche i Colla Zio che fanno dire “straguzzo” ad Amadeus. Mara Sattei, elegantissima in lungo, saluta mamma e papà che sono in platea. Tananai in smoking nero entra con un fiore giallo e uno blu, i colori della bandiera ucraina. A fine esibizione il cantante, in coda alla classifica un anno fa, ringrazia Amadeus “per averlo fatto crescere”, e Olga e Maxim, due innamorati ucraini separati dalla guerra, la cui storia è raccontata nel video di Tango, “senza cui -dice Tananai – la canzone non esisterebbe”. Black and white per Colapesce Dimartino che si limitano ai ringraziamenti di rito. Giorgia, invece, consegna ad Amadeus dove il conduttore stringe un cornetto rosso. “Sono 4 giorni che non te lo do, ma forse ho bisogno di attivare un po’ di fortuna”, dice mentre gliela dà. Kekko dei Modà ringrazia Amadeus per l’opportunità datagli come artista e “come uomo”. Ultimo, di bianco abbigliato con maglietta senza maniche, si siede al pianoforte. Lazza, in abito rosso con cravatta nera, fa cantare il pubblico. È smanicato anche Marco Mengoni che, dopo la commozione del pomeriggio in conferenza stampa, è salutato dall’Ariston con una standing ovation. Coloratissimi i Cugini di Campagna seguiti da Madame.
“Questo per me è stato un Sanremo molto difficile, per fare 100 metri ne ho corsi mille ma sono davvero felice di essere qui e devo ringraziare tanto Amadeus perché senza la sua fiducia non sarei qui”, dice la cantante abbracciando Amadeus e commuovendosi. Poi passano sul palco Ariete con giacca oversize, Mr Rain con il coro di bambini, Levante, Paola & Chiara che steccano sul finale, LDA che ringrazia l’orchestra per averlo “trattato come un figlio”, Coma_Cose che chiudono con un bacio la loro esibizione confermando che convoleranno presto a nozze, Olly, Articolo 31 con J-Ax che ringrazia “la periferia che ci ha cresciuto” e Will. A chiudere sono Leo Gassmann con una dedica a “tutti coloro che preferiscono il bene al male”, gIANMARIA, Anna Oxa, Shari, Gianluca Grignani e Sethu. Amadeus legge la lettera indirizzata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky al festival. “L’Ucraina – scrive – sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della
cultura. Auguro successo a tutti i finalisti e dal profondo del mio cuore voglio invitare i vincitori di quest’anno a Kyiv, in Ucraina, nel Giorno della Vittoria”.
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Sanremo, Fuortes “Nessuna censura sul testo di Zelensky”
SANREMO (ITALPRESS) – “Le polemiche sono connaturate al Festival, ma quelle su questo intervento di Zelensky sono state particolari. Si è parlato di censura, di condizionamenti sui testi. Tutto assolutamente non fondato”. Così l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, nel corso di una conferenza stampa a Sanremo, in merito al testo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che sarà letto stasera nella serata finale del Festival da Amadeus.
Accanto a Fuortes Yaroslav Melnyk, ambasciatore ucraino in Italia, che stasera sarà all’Ariston. “Ritenevamo che fosse realmente importante ristabilire la verità dei fatti, quindi ringrazio l’ambasciatore che ha accettato di venire, e stasera sarà con noi ospite nella serata finale, e anche di questo lo ringrazio”, ha spiegato l’ad della Rai.
“Spero che il messaggio stasera del presidente dell’Ucraina sarà ascoltato da tutti gli italiani, da tutti gli amanti della musica e della cultura. Ringrazio la Rai e Amadeus che hanno accolto la nostra proposta di leggere il messaggio del nostro presidente”, ha detto l’ambasciatore Melnyk.
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