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“Luck and Strange” il nuovo album di David Gilmour

MILANO (ITALPRESS) – E’ ora disponibile “Luck and Strange”, il nuovo album di inediti di David Gilmour, a distanza di 9 anni dal precedente. Già osannato dalla critica e definito anche dall’artista stesso uno dei suoi migliori lavori, il disco anticipa il grande tour mondiale, che partirà proprio dall’Italia con 6 date al Circo Massimo di Roma (dal 27 settembre) destinato a diventare uno degli eventi live più importanti dell’anno! “Luck and Strange” è disponibile in digitale, vinile e cd. Anticipato dai singoli “The Piper’s Call”, “Between Two Points” e “Dark And Velvet Nights”, “Luck and Strange” è stato registrato nell’arco di cinque mesi tra Brighton e Londra. Il disco è stato prodotto da David e Charlie Andrew, noto per il suo lavoro con alt-J e Marika Hackman. La maggior parte dei testi dell’album è stata composta da Polly Samson, co-scrittrice e collaboratrice di Gilmour negli ultimi trent’anni. L’album presenta artwork e fotografie di Anton Corbijn.
L’album include nove tracce, tra cui la reinterpretazione della canzone del 1999 dei Montgolfier Brothers, “Between Two Points”, che vede la partecipazione della figlia Romany Gilmour, 22 anni, alla voce e all’arpa, e la traccia che dà il titolo all’album, in cui appare il tastierista dei Pink Floyd, Richard Wright, registrata nel 2007 durante una jam session in un fienile nella casa di David. Le edizioni limitate deluxe di “Luck and Strange” includono tracce bonus e un libro rilegato molto speciale pubblicato da Thames & Hudson, con fotografie esclusive scattate da Polly Samson durante la registrazione dell’album. Le edizioni deluxe sono limitate a una sola tiratura. Inoltre, sono disponibili per il mercato italiano i seguenti formati: Vinile Trasparente Colorato Bottle Glass & Vinile Trasparente Orange Crush in esclusiva per Sony Music Store; Vinile Smeraldo Traslucido e Vinile Blu Mare Traslucido in esclusiva per Discoteca Laziale; Vinile Argento in esclusiva per IBS.it e Feltrinelli.it; Vinile Bianco Opaco e CD con cover alternativa in esclusiva per Amazon.
David Gilmour si esibirà dal vivo questo autunno a Roma, Londra, Los Angeles e New York. La band che lo accompagnerà è composta da Guy Pratt al basso, Greg Phillinganes e Rob Gentry alle tastiere, Adam Betts alla batteria, Ben Worsley alla chitarra e Louise Marshall insieme a Hattie e Charley Webb alle voci. David Gilmour manca in Italia da otto anni. I concerti si svolgeranno al Circo Massimo di Roma il 27, 28 e 29 settembre e l’1, 2 e 3 ottobre e saranno anteprima mondiale e unici spettacoli nell’Europa continentale. Lo straordinario scenario del Circo Massimo, uno dei luoghi più suggestivi della Capitale, ospiterà l’evento anche grazie alla fondamentale collaborazione di Comune di Roma e Ministero della Cultura. All’interno del Circo Massimo verrà allestita un’arena costruita appositamente per l’occasione con tutti posti a sedere, una struttura che offrirà agli spettatori la possibilità di godere del concerto nella massima comodità, circondati da uno scenario mozzafiato. Frecciarossa è treno ufficiale, a partire dal 20 maggio chi ha un biglietto per il concerto può acquistare su Trenitalia.com i biglietti dell’offerta FrecciaMUSIC con sconti dal 30% all’80% sul prezzo base per raggiungere comodamente Roma.

foto: ufficio stampa Parole e d’intorni

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Comencini “Mi serviva tempo per fare un film su me e mio padre”

VENEZIA (ITALPRESS) – “E’ un film che avevo dentro di me da sempre. E’ un film difficile da fare, mi serviva del tempo per sentirmi abbastanza matura come regista per sentirmi all’altezza di farlo. E anche dal punto di vista personale, avevo bisogno di tempo per elaborare in maniera libera e serena tante cose del mio vissuto. Ci vuole del tempo anche per poter dire grazie. Durante il lockdown c’era una sensazione di angoscia diffusa, e anche l’idea che il cinema potesse un pò perdersi: in quei giorni ho sentito forte la necessità di mettere per iscritto questi ricordi che erano da sempre nella mia memoria. Dopo aver scritto la sceneggiatura, ho chiesto un parere, un consiglio a un mio maestro, Marco Bellocchio: gli ho chiesto di leggerla, lui l’ha letta e mi ha incoraggiata a fare il film al punto di volerlo produrre”. Così la regista Francesca Comencini oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per il suo film “Il tempo che ci vuole”, con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, presentato Fuori Concorso. Un’opera autobiografica incentrata sul rapporto tra la Francesca bambina, adolescente e giovane adulta, e suo padre Luigi, uno dei registi più importanti del cinema italiano.
“Il legame padre-figlia è assolutamente fondante nella vita di qualsiasi bambina e donna. E di fatto mi sono resa conto che nel cinema è stato trattato poco. Il tentativo del film è anche di raccontare questo legame così importante”, ha proseguito Comencini che poi ha sottolineato che “è ispirato dall’idea della fiaba. Nel momento in cui girava Pinocchio, mio padre era veramente felice e sprigionava la felicità di un sogno che aveva cullato per anni. Lui cercava dei codici di un racconto fiabesco italiano, con la società contadina, con la miseria, con la fantasia che si sprigiona dalla realtà. Era un uomo molto concreto, che conosceva tutti i mestieri del cinema e che aveva una fortissima connessione con il sè stesso bambino. Credeva nel fiabesco in maniera seria, per lui era una componente seria della vita”.
Nel film, Fabrizio Gifuni incarna il padre Luigi Comencini: “Ho fatto un lavoro di ricerca per interpretarlo. Mi sembrava insensato andare in una direzione fortemente evocativa, ma sarebbe stato insensato anche non tenere conto del corpo e della voce di Luigi. Evocare fantasmi è un gioco impossibile, da apprendisti stregoni. Comencini era un regista molto schivo, c’è poco materiale su di lui. Per avere maggiore idea su di lui bisogna riguardare l’inchiesta I bambini e noi: un lavoro insuperato e lì c’è Luigi perchè è in campo. Aveva una speciale qualità nell’ascolto, intervistava bambini di ogni classe sociale senza nessuna idea di partenza. Lui aveva un ascolto e un’empatia nei confronti dei bambini perchè si metteva al loro livello. Mi è stato molto utile. Poi ho interiorizzato il personaggio, non bisogna avere fretta, aspettare per arrivare fino a dove si può arrivare. Per me è stata poi la possibilità di vedere e rivedere film straordinari di un regista tra i più grandi che abbiamo mai avuto”. Il ruolo della stessa Francesca è affidato a Romana Maggiora Vergano, attrice che si è rivelata al grande pubblico con C’è ancora domani di Paola Cortellesi: “Mi sono sentita privilegiata e orgogliosa che Francesca mi avesse scelto. Questa storia ha un respiro universale, non è solo la storia di Francesca e suo padre. Sul copione non c’è scritto Francesca e Luigi, ma padre e figlia”.

foto: xp2/Italpress

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Al via su Rai 3 “A casa di Maria Latella”, Raggi tra i primi ospiti

ROMA (ITALPRESS) – Parafrasando la celebre commedia di Giuseppe Patroni Griffi, si potrebbe definire il nuovo programma di Maria Latella (Rai3, dal 10 settembre) “Metti una sera… dopo cena”. E’, infatti, nell’orario in cui solitamente si fa uno spuntino dopo il cinema o il teatro che “A casa di Maria Latella” andrà in onda (la seconda serata) con gli ospiti serviti a tavola con un primo piatto e un dessert. E, naturalmente, con una bella chiacchierata su un tema di politica, economia o di attualità. Saranno quattro, scelti non a caso ma con qualcosa da dire (a vario titolo) sul tema trattato e, possibilmente, con almeno una presenza femminile e quella di un 30-35enne, «una generazione – dice la giornalista – a cui non viene sempre data voce con il rischio di perderci un pezzo di mondo».
Latella torna in Rai (su Rai3, da dove era partita più di vent’anni fa) dopo una lunga militanza su Sky e proprio quando dalla Rai si preferisce uscire piuttosto che entrare: «Mi piace fare le cose in controtendenza. E, poi, credo che il servizio pubblico sia essenziale per la crescita di questo Paese. Sono figlia di insegnanti e mi è stato raccontato che il maestro Manzi è stato un fenomeno che ha cambiato la faccia dell’Italia. Non dico che tutto debba tornare a quella dimensione ma una sera possiamo parlare di un tema che riguarda tante famiglie e farlo con persone che sanno di cosa si parla».
Nella prima puntata il tema sarà quello del problema degli affitti a Milano e a parlarne a tavola con la padrona di casa (la location è un vero appartamento nel palazzo in cui Latella vive a Roma) saranno Ferruccio De Bortoli, lo scrittore Jonathan Bazzi e il comico Edoardo Ferrario. A leggere, anzi a declamare, il menù sarà sempre un attore (si parte con Paola Minaccioni) e, a fine serata, arriverà un ospite a sorpresa che sarà protagonista di un faccia a faccia con Latella: si comincia con Virginia Raggi che, promette la giornalista, «si toglierà qualche sassolino». Sempre, però, con il tono colloquiale che caratterizzerà il programma: «Amo chiacchierare e mi piace farlo a tavola. Vengo da una famiglia del Sud, ricordo ancora le donne anziane che chiacchieravano sedute fuori alla porta di casa. Noi italiani abbiamo questa capacità di raccontarci ed è un peccato perderla. Spesso i ritmi sincopati dei talk show non consentono di sviluppare le conversazioni; a tavola, invece, c’è tempo anche per battute che altrove non verrebbero in mente. Racconteremo agli spettatori anche che cosa mangiamo».
Il direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini conferma: «Con “A casa di Maria Latella” vogliamo innovare il tradizionale talk-show, ne abbiamo già tanti. Evitiamo la logica del pollaio e cerchiamo di tirare fuori conversazioni tranquille, dando priorità ai temi e agli ospiti. In questo modo il programma va a rafforzare la già ricca offerta di Rai3». Certo, ammette, «la serata del martedì è già ben presidiata ma esserci è un dovere del servizio pubblico. E, anche se c’è un minimo di sovrapposizione con altri programmi, non siamo preoccupati».
Dopo avere commentato l’ipotesi che nei mesi estivi la voleva come sostituta di Serena Bortone («Ho sentito delle voci come voi ma, dopo avere fatto per tanti anni il sabato e la domenica su Sky Tg24, ho deciso che avrei salvaguardato la vita familiare stando a casa il weekend») e assicurato di «non avere visto alcun paletto finora, riparliamone tra un anno»), Latella conclude affermando che le piacerebbe ospitare alla sua tavola e intervistare Maria Rosaria Boccia anche se «mi ha già preceduto il quotidiano La Stampa».

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Torna Linea Blu Discovery, alla scoperta delle marinerie d’Italia

Roma (ITALPRESS) – Al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste è stata presentata la seconda edizione del programma Rai Linea Blu Discovery, un viaggio alla scoperta del mondo della pesca italiana, che andrà in onda su Rai1 e Rai Italia di sabato, il 14, 21 e 28 settembre, alle ore 14 e sarà condotto da Giulia Capocchi e Fabio Gallo. Il programma nasce dalla collaborazione tra RAI, TvCom e Federpesca, con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste per raccontare al grande pubblico il mondo della pesca industriale italiana.
E’ intervenuto il Ministro Francesco Lollobrigida insieme ad Angelo Mellone, Direttore Intrattenimento Day Time Rai, Francesca Biondo, Direttrice Federpesca, Fabio Gallo, Conduttore Linea Blu Discovery e il Capitano di Vascello (CP) Paolo Marzio – Capo Reparto Pesca Marittima.
“E’ una trasmissione che fa respirare il mare e che può andare incontro all’esigenza di far percepire una minoranza produttiva che è straordinariamente importante, perchè il pesce di qualità sulla nostra tavola non arriva da solo”, questa la riflessione del Ministro che ha puntato sulla necessità di difendere tale settore e ha anche colto l’occasione per lanciare una frecciatina al Direttore Mellone “Trasmissioni di qualità, come queste, vengono promosse grazie ai fondi di FEAMPA, speriamo che anche trasmissioni gratuite comincino a parlare bene della produzione italiana. Diciamo che la televisione di Stato deve informare. Ci si aspetterebbe una comunicazione ad ampio spettro”. Ha poi aggiunto “Uno dei fatti, che credo epocali, è la modifica della legge che mette nelle stesse condizioni agricoltori e pescatori di avere gli stessi diritti. La pesca non è un problema per l’ambiente ma una risorsa, se fatta nelle modalità della legge. E’ evidente che vanno normati alcuni atteggiamenti e che va difeso il modello di pesca non solo nel consesso nazionale ma anche nei contesti internazionali. Abbiamo attuato politiche di promozione, attraverso la Rai ma anche attraverso manifestazioni, mettendo insieme la filiera per rendere competitivi sui mercati internazionali tutti i nostri prodotti”.
Infine ha ricordato l’appuntamento con il prossimo G7 a Ortigia tra il 21 e il 29 settembre “Il primo nella storia che mette sullo stesso piano pesca e agricoltura. Oggi si parla di sovranità alimentare, di produzione del cibo, di garanzia delle filiere di approvvigionamento che sono quelle che un giorno rischieremo di rimpiangere se non le difendiamo”.
Dopo l’edizione dello scorso anno, il nuovo viaggio diviso in tre puntate, porterà gli spettatori alla scoperta di alcune tra le più note marinerie del nostro Paese: Sciacca (AG), Portoscuso (SU), Procida (NA), Livorno, Bagnara Calabra (RC) e San Benedetto del Tronto (AP). In ognuna di queste comunità i conduttori, guidati dagli uomini e dalle donne di Federpesca, incontreranno i pescatori, li seguiranno nel loro lavoro per mostrare al pubblico la grande ricchezza dei nostri mari e le diverse tecniche di pesca. Si parlerà di tradizioni, progetti per la salvaguardia dell’ambiente. Verranno proposti piatti tipici delle varie cucine, percorrendo tutta ciò che rende una eccellenza la filiera italiana. “Abbiamo voluto sottolineare fortemente l’armonia, che spesso non veniva esaltata nella maniera più corretta, tra la pesca e acqua cultura che sono un tutt’uno, si spalleggiano, fanno squadra e affrontano le difficoltà di tutti i giorni” ha rivelato Gallo.
“E’ un progetto realizzato con il Piano Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura 2024, quindi anche con il supporto del Ministero” ha spiegato la direttrice di Federpesca “Continuiamo questa esperienza, dopo il discreto successo dello scorso anno. La trasmissione è stata vista da più di un milione e mezzo di telespettatori. Un numero importante per il nostro settore che non riesce ad arrivare al grande pubblico e di cui non si parla bene sui giornali e sui media. Abbiamo voluto raccontare un settore che non è solo in crisi, ma che non vuole permettere a chi lo racconta in una maniera criminalizzante di essere escluso dall’economia di questo paese. Quindi attraverso questa trasmissione vogliamo raccontare agli italiani un settore che si sta rimettendo in cammino anche grazie alle politiche di questo governo, per garantirgli un futuro dignitoso e di profitti”.
Mellone ha concentrato l’attenzione invece sullo stile del programma: “Linea Blu Discovery è uno di quei casi fecondi e positivi dove un prodotto che nasce brandizzato, assume e proietta valori tipici di servizio pubblico, perchè tratta il settore della pesca che spesso viene raccontato poco e tante volte male, poichè si conosce poco. Il mare è una materia prima che deve essere lavorata, che circonda una nazione che è immersa nel Mediterraneo, ed è un settore, che pur essendo in crisi, ha una fortissima dignità narrativa”. Linea Blu Discovery “E’ un salto in avanti rispetto al capostipite Linea Blu per contenuti e per il passaggio da una dimensione divulgativa a una narrativa”. Infine il Capitano Marzio ha portato la testimonianza del corpo a cui appartiene “In un viaggio nel mondo della pesca non poteva che essere presente il personale della Capitaneria di Porto, perchè con i pescatori condividiamo tradizioni, passioni e l’amore per il mare che ci fa fare il nostro lavoro nel modo più semplice”.

– Foto: xl5/Italpress –

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La lotta contro le leucemie trionfa all’International Gold Awards di New York

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La lotta contro le leucemie trionfa all’International Gold Awards di New York con il film di Francesco Santocono “Destini Avversi”. Ben nove premi ottenuti dal cortometraggio realizzato con il soggetto scritto da pazienti guariti da gravi malattie ematologiche.
Un’incetta di premi all’International Gold Awards di New York per il film “Destini Avversi”, film scritto e diretto dal giornalista e scrittore Francesco Santocono, che conta il supporto dell’Associazione Italiana contro le leucemie e i linfomi nonchè quello incondizionato di Gilead, azienda farmaceutica internazionale.
Il mediometraggio, che vede anche la partecipazione di attori di primo piano come Maria Grazia Cucinotta e Tiziana Lodato, nasce da un progetto di Ugo Consoli, direttore dell’Ematologia dell’Arnas Garibaldi di Catania, incentrato sulla lotta alle leucemie e ai linfomi, il cui soggetto è stato interamente scritto da alcuni pazienti guariti da patologie ematologiche.
A New York, nell’appuntamento mensile del prestigioso Festival del cinema, il lavoro di Santocono riesce a trionfare in numerose categorie, sbaragliando la concorrenza di decine di pellicole arrivate da ogni parte del mondo.
I Gold awards ottenuti sono: miglior cortometraggio; miglior film drammatico; migliore commedia; migliore attrice protagonista, all’esordiente Giulia Vitaliti; migliore sceneggiatura e migliore regia, a Francesco Santocono; migliore canzone originale, a “Adverse destinies” di Santocono-Pedicone-Zimbone-Callegari; migliore fotografia, a Luigi Mingrone. Un Silver award è andato invece a Gabriele Vitale come migliore interprete maschile.
– foto ufficio stampa, da sinistra Ugo Consoli e Francesco Santocono –
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“I wrote your name (Upon my heart)” il nuovo singolo di Sting

MILANO (ITALPRESS) – Sting pubblica il suo nuovo singolo “I Wrote Your Name (Upon My Heart)”, accompagnato da un videoclip appena uscito. In “I Wrote Your Name (Upon My Heart)” Sting e il suo gruppo rock di tre elementi offrono una variazione di quello che il famoso informatico Dr. Godfried Toussaint ha definito “il ritmo che ha conquistato il mondo”: il ritmo sincopato chiamato “beat di Bo Diddley”, infatti, ha alimentato alcune delle canzoni più trascinanti dell’intero canone della musica rock fin dalle sue origini africane occidentali, passando per la sua incarnazione all’interno della musica latina, fino al singolo omonimo di Bo Diddley del 1955 da cui prende il nome. In “I Wrote Your Name (Upon My Heart)” Sting presenta una variazione di questo ritmo molto accattivante. Con il formidabile contributo musicale di Dominic Miller alla chitarra, Chris Maas alla batteria e Martin Kierszenbaum all’organo, Sting canta, suona il basso e la chitarra elettrica in “I Wrote Your Name (Upon My Heart)”, il suo primo singolo dall’album “The Bridge”, uscito nel 2021.
Il brano – in cui Sting canta una grintosa melodia blues con passione e vigore- è un manifesto di 3 minuti e 22 secondi realizzato per festeggiare la nuova formazione live della band (a 3 elementi), “STING 3.0” e per l’imminente lancio del suo tour nordamericano, che prenderà il via il 17 e 18 settembre con due serate al leggendario Fillmore Theater di Detroit. “I Wrote Your Name (Upon My Heart)” è prodotta da Martin “Cherry Cherry Boom Boom” Kierszenbaum, con il mix di Robert Orton e masterizzata da Gene Grimaldi.

foto: ufficio stampa Universal Music

“Iddu”, Germano “Dietro a ogni azione malvagia c’è un essere umano”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Iddu cerca di raccontare la vita di questi personaggi, senza fascinazione. Il mio personaggio di Matteo Messina Denaro e quello interpretato da Toni Servillo sono estremamente mediocri, raccontano la bassezza umana e anche la banalità del male. Dietro a ogni azione malvagia c’è un essere umano. Spesso le peggiori nefandezze vengono fatte con i sorrisi. Questo è interessante: abbiamo provato a distruggere l’immaginario in cui i cattivi sono i cattivi e poi diventano affascinanti. Questi invece sono personaggi con le loro piccolezze, anche se pensano e sentono di essere tutt’altro”. Così Elio Germano oggi alla Mostra del cinema di Venezia in un punto stampa organizzato per la presentazione di “Iddu” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, incentrato sulla figura del boss mafioso Matteo Massina Denaro e sul tentativo di catturarlo da parte dei Servizi Segreti all’inizio degli anni Duemila.
“Non possiamo continuare a considerare che i mafiosi siano qualcosa di altro rispetto a noi. Se non riconosciamo che la mafia è un fatto di uomini non troveremo gli strumenti per combatterla. Se i cattivi sono sempre gli altri diventa quasi impossibile combatterla. Una persona diventa così e fa certe cose perchè è frutto di un contesto sociale. Magari per emulare il padre. Dobbiamo stare attenti a quali valori trasmettiamo, perchè se sono quelli della patria, della famiglia, del primatismo, del suprematismo, del profitto a tutti i costi, della sopraffazione, allora facciamo un ragionamento mafioso. Dobbiamo considerare sempre che chi commette atti efferati è un essere umano. Chi ha paura di parlare è dentro a quel mondo. Dobbiamo anche stare attenti a quali valori opponiamo a tutto questo. Dal punto di vista attoriale bisogna interpretare i cattivi come umani”, ha aggiunto Germano che ha poi confidato che “la preparazione si è basata all’inizio sui carteggi, abbiamo cominciato a preparare il film prima della cattura. Il lavoro è stato fatto quindi dall’inizio sui pizzini, sugli atti processuali, sui pentiti”.
Nel film, il coprotagonista è interpretato da Toni Servillo, che interpreta Catello, nei panni di un politico appena uscito di galera a cui viene chiesto di intraprendere un rapporto epistolare con il figlioccio Matteo per avvicinarlo e catturarlo. “Il mio personaggio è una figura di saltimbanco assediato dalla disperazione – ha dichiarato Servillo – e cerca di tirarsi fuori dei guai con la cattura del latitante. Penso che la figura di Catello spinga nella direzione del grottesco. Quando mi è arrivato il carteggio sono rimasto estremamente sorpreso dal fatto che quest’uomo ricorresse addirittura a figure prese della letteratura shakespeariana, dall’Apocalisse, per poi venderle astutamente ai più alti piani dei Servizi segreti. Quello che è interessante del mio personaggio e nella costruzione di Catello è la maniera di essere saltimbanco, di porre maschere tutti i giorni su un palcoscenico diverso. E’ interessante che nel film ci sia un racconto di chi con una strategia a volte veramente miserabile per quanto astuta cerca di approfittare del latitante, e di chi invece nell’altra sfera degli apparati c’è chi fa altrettanto ma con strategie completamente diverse. La mia è un’ulteriore maschera italiana. Lui e il latitante in qualche modo si riconoscono nel gioco delle finzioni”.
Servillo ha poi aggiunto che “mediamente l’interpretazione di un attore tende a un’intensificazione della realtà che richiede un segno un pò più spesso, come accade nella pittura che tende al grottesco per intensificare certi aspetti della realtà. Il grottesco però non è il farsesco. I registi Grassadonia e Piazza hanno una grande passione civile e affrontano argomenti che vivono sulla loro pelle, senza dimenticare la denuncia, raccontandoli però con uno stile che non vuole appiattire la realtà ma intensificarla”, ha evidenziato Servillo.

foto: xp2/Italpress

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Dal 6 settembre torna su Real Time “Bake Off Italia”

MILANO (ITALPRESS) – Le porte del tendone più amato della tv stanno per riaprirsi: arriva la dodicesima edizione di “Bake Off Italia – Dolci in forno”, il cooking show targato BBC, prodotto da Banijay Italia per Warner Bros. Discovery, da venerdì 6 settembre in prima serata su Real Time (canale 31). Grande novità quest’anno per il cooking show punta di diamante dell’offerta di Real Time: alla padrona di casa Benedetta Parodi e all’immancabile Ernst Knam, giudice storico del programma, Damiano Carrara e Tommaso Foglia, si aggiunge come superospite fisso della prova tecnica il Maestro Pasticcere Iginio Massari, che porterà la sua grande esperienza e il suo sguardo critico sotto il tendone. Ma le novità non finiscono qui: in questa stagione, il cast dei concorrenti in gara non sarà definito fin dall’inizio, ma verrà decretato nel corso di due puntate di selezioni, a partire da un totale di 30 aspiranti pasticceri. Solo alla fine della seconda puntata, conosceremo il cast ufficiale di questa dodicesima edizione, composto da 14 concorrenti in gara.
Dopo le prime due puntate di selezioni, la competizione continuerà nella sua formula tradizionale. I 14 concorrenti dovranno dimostrare le loro capacità e conoscenze sulla pasticceria classica e moderna affrontando in ogni puntata le 3 classiche sfide: la prova creativa, in cui potranno dare sfogo alla loro fantasia nel reinterpretare le ricette, la prova tecnica alla presenza di Iginio Massari, in cui dovranno dimostrare manualità e abilità come sempre lontano dagli occhi dei giudici – che assaggeranno le loro creazioni al buio – e la prova sorpresa, pensata per testare la creatività e l’estro degli aspiranti pasticceri con sfide scenografiche. Il tema di questa edizione sarà l’Olimpo della pasticceria. Solo a Bake off Italia si concentra il meglio della pasticceria e del mondo bakery, a partire proprio dai talenti che, negli anni, hanno fatto parte del programma: i giudici prima di tutto, i concorrenti, ma anche gli ospiti e le personalità che hanno varcato la soglia del tendone. E la gara quest’anno non potrà essere da meno, perchè l’asticella si fa sempre più alta.
Il Miglior pasticcere amatoriale d’Italia verrà incoronato come sempre a Villa Borromeo d’Adda, ad Arcore (MB), uno dei gioielli artistici della Lombardia e dell’Italia. Quest’anno, la scenografia all’interno della grande serra che farà da sfondo alla competizione ha i colori della terra, delle spighe e dei fiori selvatici, con sfumature che vanno dal terracotta all’ocra, che avvolgono la scena in un’atmosfera dai toni caldi e accoglienti.

foto: ufficio stampa Real Time

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